CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 marzo 2014
192.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 16

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Elio VITO. – Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro, e il sottosegretario di Stato alla difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 2/2013: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2149 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 marzo 2014.

  Elio VITO, presidente, avverte che è stata fatta richiesta affinché la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Se non vi sono obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda, quindi, che nella seduta di ieri il relatore per la III Commissione, onorevole Manciulli e il relatore per la IV Commissione, onorevole Causin, hanno illustrato, ciascuno per i profili di propria competenza, i contenuti del disegno di legge in esame e che si è convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 12 della giornata odierna.
  Fa presente, inoltre, che è già pervenuto il parere favorevole con un'osservazione della Commissione Affari costituzionali e il parere favorevole della Commissione Finanze.
  Comunica che sono state presentate 69 proposte emendative, di cui 33 da parte del Movimento Cinque Stelle, 21 da parte di Sinistra Ecologia e Libertà, 13 da parte della Lega Nord, 1 da parte del Partito Pag. 17Democratico e 1 da parte del gruppo Fratelli d'Italia (vedi allegato 1).
  Comunica, infine, che la Presidenza ha considerato inammissibile esclusivamente l'emendamento 9.6 Gianluca Pini, volto ad escludere l'utilizzo delle somme destinate agli interventi di sostegno per il pagamento di riscatti in caso di sequestri, sia per l'evidente incongruità con le finalità previste, sia perché la stessa fattispecie configurerebbe un reato ed è quindi di per sé esclusa dall'ordinamento.

  Maria Edera SPADONI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori a nome del suo gruppo, fa presente l'opportunità di un rinvio dell'esame delle proposte emendative al fine di poterne esaminare il testo, che è stato appena reso disponibile.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti era stato inizialmente fissato alle ore 10 della giornata odierna e che, successivamente, su richiesta di alcuni gruppi, nella seduta di ieri si è convenuto uno slittamento alle ore 12, con conseguente assottigliamento dei tempi anche ai fini di una previa valutazione delle proposte emendative complessivamente presentate.

  Andrea CAUSIN (SCpI), relatore per la IV Commissione, formula un invito al ritiro su tutte le proposte emendative riferite agli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6, dovendo altrimenti esprimere parere contrario. Precisa che quanto all'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Frusone 3.01 e degli emendamenti Corda 4.2 e Duranti 6.1 e 6.2, motiva il proprio orientamento in ragione dell'opportunità che le questioni da essi affrontate possano trovare più adeguata trattazione in occasione dell'esame delle proposte di legge relative ad una legge quadro sulle missioni internazionali. Invita, infine, l'onorevole Quartapelle al ritiro della sua proposta 4.1, di cui auspica un'eventuale trasformazione in ordine del giorno.

  Andrea MANCIULLI (PD), relatore per la III Commissione, invita al ritiro degli emendamenti Di Battista 9.2, Sibilia 9.7, Scotto 9.10, Scagliusi 9.11, Basilio 9.12 e Spadoni 9.13, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime altresì parere contrario sulle rimanenti proposte emendative riferite agli articoli 8 e 9.

  Il sottosegretario Mario GIRO, anche a nome del rappresentante del Dicastero della Difesa, esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ritira l'emendamento 4.1 a sua firma.

  Elio VITO, presidente, intervenendo sui lavori delle Commissioni, alla luce dei pareri testé espressi dai relatori, prospetta l'opportunità che i singoli gruppi procedano ad interventi sul complesso degli emendamenti e che questi siano da ritenersi ritirati in vista dell'esame presso l'Assemblea, restando naturalmente confermata la possibilità che le Commissioni esaminino i singoli emendamenti anche al termine della seduta pomeridiana dell'Assemblea.

  Manlio DI STEFANO (M5S) richiama le Commissioni al rispetto della regolarità dei passaggi procedurali al fine di consentire lo svolgimento di un ragionamento comune sulle proposte emendative. Ribadisce pertanto la richiesta di sospensione della seduta avanzata dal suo gruppo in nome del rispetto dei diritti dell'opposizione.

  Elio VITO, presidente, si associa alla proposta dell'onorevole Di Stefano di assicurare tempi congrui all'esame delle singole proposte emendative. Quanto alla questione dei tempi necessari ad una previa valutazione degli emendamenti da parte dei gruppi, conferma quanto già detto in precedenza circa il fatto che si tratta della prevedibile conseguenza del rinvio del termine per la presentazione degli emendamenti stessi.

  Arturo SCOTTO (SEL) sottolinea il fatto che i gruppi di opposizione sono Pag. 18entrati nel merito del provvedimento con le loro proposte emendative, al di là di ogni intento ostruzionistico. Lamenta peraltro il grave ritardo con cui si sta procedendo ad esaminare un provvedimento estremamente importante e che prevede un ingente onere finanziario. Considerando tale fatto molto grave ritiene che e non si possa ulteriormente comprimere i tempi parlamentari per cui concorda con la richiesta del Movimento 5 Stelle, suggerendo che per il momento ci si limiti alla discussione sul complesso degli emendamenti.

  Elio VITO, presidente, dà atto ai gruppi di opposizione di avere manifestato piena disponibilità alla collaborazione, senza intenti di natura ostruzionistica. Rileva che le circostanze oggettive in cui si svolge questo esame, con particolare riferimento all'imminente scadenza del provvedimento in titolo, sono da ricollegare al contesto generale, legato alla formazione del nuovo Governo.

  Marco MARCOLIN (LNA), intervenendo a sua volta sui lavori delle Commissioni, segnala che ormai la pratica di esaminare in tempi assai ristretti i vari provvedimenti non rappresenta più una novità. Rileva come ciò non consenta di poter esprimere giudizi sul merito delle varie proposte emendative che sono state presentate e, pertanto, si associa alla richiesta di un rinvio finalizzato ad un adeguato approfondimento.

  Gian Piero SCANU (PD) ritiene che la richiesta di un rinvio debba essere valutata anche alla luce delle esigenze, già definite, di concludere l'esame entro la giornata di domani. Invita, quindi, tutti i colleghi a considerare bene le conseguenze derivanti da una simile richiesta, ritenendo possibile accedere alla richiesta inizialmente avanzata dal gruppo del Movimento Cinque Stelle, a condizione che da essa derivi un contenuto ritardo ai fini della conclusione dell’iter nei termini richiamati.

  Elio VITO, presidente, alla luce della convergenza tra i gruppi, ritiene praticabile che le Commissioni rinviino il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad una fase successiva alla conclusione della seduta pomeridiana dell'Assemblea, così da consentire una più accurata valutazione degli emendamenti, invitando gli stessi gruppi a condividere una proposta di lavoro per le fasi successive nella sede dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Massimo ARTINI (M5S) ribadisce la posizione già manifestata da colleghi del suo gruppo, circa l'opportuna che sia disposto un breve slittamento dei tempi per una più ponderata valutazione degli emendamenti presentati.

  Gian Piero SCANU (PD), alla luce del dibattito in atto sull'articolazione dei lavori delle Commissioni, ritiene che una sospensione della seduta ai fini di un più approfondito esame degli emendamenti da parte dei gruppi possa essere disposta se contestualmente si registra l'impegno dei gruppi stessi a non procrastinare la deliberazione sul conferimento del mandato dal relatore a riferire presso l'Assemblea oltre i tempi compatibili con la scadenza del provvedimento e la probabile calendarizzazione presso l'Assemblea all'inizio della prossima settimana.

  Elio VITO, presidente, in attesa delle determinazioni che potranno essere raggiunte dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, propone pertanto la sospensione della seduta, nei termini prospettati dall'onorevole Scanu.

  Le Commissioni convengono.

  Elio VITO, presidente, avverte che il sottosegretario Giro intende rendere in questa sede una dichiarazione in merito agli sviluppi della crisi in Ucraina.

  Il sottosegretario Mario GIRO, anche a nome del rappresentante del Dicastero della Difesa, svolge un intervento per segnalare che, in relazione alla delicata situazione in essere nel territorio ucraino Pag. 19e, in particolare, in Crimea, anche a seguito delle comunicazioni svolte martedì scorso dal Ministro degli affari esteri, Federica Mogherini, davanti alle Commissioni affari esteri di Camera e Senato riunite, il Governo ritiene quanto mai opportuno e doveroso, sia pur nella presente inconsueta forma di comunicazione, mantenere il Parlamento costantemente e tempestivamente informato circa l'evoluzione della crisi, nella più amplia ottica di un continuo flusso informativo istituzionale.
  In tal senso rappresenta, quindi, che l'Ucraina ha inviato a tutti gli Stati partecipanti dell'OSCE una richiesta di invio osservatori (ai sensi del Vienna Document 2011 – VD11: l'Accordo tra gli Stati Partecipanti all'OSCE riguardante «le misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza»), allo scopo di «... valutare le problematiche relative alle recenti attività militari della Fed. Russa ... nel territorio dell'Ucraina» con riferimento alle disposizioni prescritte dal Capitolo III – Riduzione dei Rischi/Accoglienza volontaria di visite per dissipare preoccupazioni riguardo attività militari.
  Rende noto che la richiesta è stata notificata all'Italia attraverso il Ministero degli affari esteri (referente politico per il Vienna Document 2011). Lo stato maggiore della Difesa, interessato in merito, ha verificato la fattibilità tecnica di soddisfare la richiesta con idoneo personale, nel numero di due osservatori, che si uniranno ad altri forniti – per quanto noto allo stato attuale – dai seguenti Paesi: Stati Unti d'America, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Lettonia, Svezia; Lituania; Estonia, Finlandia, Slovacchia, Gran Bretagna, Polonia, Danimarca, Ungheria, Canada e Norvegia. Gli osservatori internazionali giungeranno in Ucraina al più presto, per poi operare, almeno per una settimana, in Crimea.

  La seduta, sospesa alle 15.35, riprende alle 19.15.

  Elio VITO, presidente, con riferimento a quanto dichiarato dal rappresentante del Governo prima della sospensione della seduta in ordine all'evoluzione della crisi in Ucraina, rappresenta di avere testé ricevuto una lettera del Ministro della difesa, Roberta Pinotti, che ritiene opportuno portare a conoscenza delle Commissioni riunite (vedi allegato 2).
  Nel dare atto delle sostituzioni pervenute da parte dei gruppi, constata la decadenza per assenza dei presentatori degli emendamenti Pini 1.4, 2.10, 2.6, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 3.1, 3.10, 9.3 e 9.4 e Cirielli 3.14, che pertanto, ove non siano fatti propri da altro gruppo, non saranno posti in votazione.

  Tatiana BASILIO (M5S) fa presente che numerosi deputati del suo gruppo sono ancora trattenuti in Assemblea.

  Elio VITO, presidente, ricorda alla collega Basilio che la seduta è stata sospesa su richiesta del suo gruppo alle ore 15.30 concordando che sarebbe ripresa al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Rizzo 1.1 e Frusone 1.2.

  Tatiana BASILIO (M5S), nell'illustrare l'emendamento 1.3 a sua prima firma, insiste sull'esigenza di dissociare la componente civile dalla componente militare in ogni missione, motivando in tal senso la proposta di sopprimere quella relativa alla presenza della polizia italiana in Albania e nei Balcani.

  Carlo SIBILIA (M5S) segnala ulteriormente alla presidenza l'assenza di alcuni deputati del suo gruppo dovuta ad interventi di fine seduta in Assemblea.

  Elio VITO, presidente, ribadisce i termini precedentemente concordati per proseguire l'esame del provvedimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Basilio 1.3.

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  Paolo BERNINI (M5S), nell'illustrare l'emendamento 1.5 a sua firma, lamenta l'inutilità di mantenere dopo svariati decenni una missione a Cipro anche in considerazione del fatto che quel Paese fa parte del 2004 dell'Unione europea.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Bernini 1.5 e Scotto 1.6.

  Donatella DURANTI (SEL), nell'illustrare l'emendamento 1.7 a sua prima firma, raccomanda la soppressione della partecipazione italiana alla missione Active Endeavour, sottolineando l'opportunità di destinare i fondi relativi ad una missione civile nel Mediterraneo che valorizzerebbe le finalità di accoglienza, sostegno e mediazione culturale per i profughi e richiedenti asilo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Duranti 1.7, gli identici emendamenti Scotto 1.8 e Tofalo 1.9 e l'emendamento Corda 1.10.

  Claudio FAVA (SEL), nell'illustrare l'emendamento 2.1 a sua prima firma, fa presente che ormai anche l'Amministrazione statunitense manifesta viva preoccupazione sulla prosecuzione della missione in Afghanistan. Sottolinea come il suo gruppo non ambisca a ridurre gli stanziamenti ma riqualificarli, come ha dimostrato nel voto favorevole sulla missione cipriota. Al riguardo, rinnova la richiesta di votazioni singole su ciascuna missione per consentire al Parlamento di decidere in modo ponderato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fava 2.1.

  Michele PIRAS (SEL), nell'illustrare l'emendamento 2.2 a sua firma, stigmatizza il fatto che non sia adeguatamente approfondita la partecipazione italiana alla missione in Afghanistan dopo oltre un decennio di fallimentare attività. Auspica che quanto prima si possa fare un bilancio di tale missione, che ha causato circa 80 mila vittime civili, oltre ai tanti caduti militari. A suo avviso, dovrebbe avviarsi un percorso di riflessione tale da determinare una diversa valutazione in occasione del prossimo decreto-legge.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Piras 2.2.

  Massimo ARTINI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che le votazioni dei singoli emendamenti si svolgano in tempi adeguati.

  Donatella DURANTI (SEL), nell'illustrare l'emendamento 2.3 a sua firma, invita i colleghi a prendere atto del fatto che ormai anche il presidente Obama sta valutando l'opzione zero circa la missione in Afghanistan.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Piras 2.3.

  Donatella DURANTI (SEL), nell'illustrare l'emendamento 2.4 a sua prima firma, raccomanda il trasferimento dell'importo di 2 milioni di euro al fine di reperire nuove strade di sostegno alla cooperazione in Afghanistan attraverso il servizio civile volontario.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Duranti 2.4 e Scotto 2.5.

  Massimo ARTINI (M5S), nell'illustrare l'emendamento 2.7 a sua prima firma, lamenta il fatto che il Governo, non ottemperando ad un ordine del giorno accolto in occasione della conversione del precedente decreto-legge, non abbia ancora edotto il Parlamento circa le modalità del rientro dall'Afghanistan. Raccomandando pertanto l'opportunità di indirizzare almeno parte degli stanziamenti destinati alla missione afghana agli obiettivi della cooperazione allo sviluppo, ribadisce la protesta del suo gruppo circa la mera ratifica delle decisioni governative a cui il Parlamento è chiamato. Auspica infine che nel prossimo appuntamento legislativo sia Pag. 21possibile valutare in modo diverso le missioni secondo quello spirito che il nuovo Presidente del Consiglio ha inteso sostenere.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Artini 2.7.

  Carlo SIBILIA (M5S), nell'illustrare l'emendamento 2.8 a sua prima firma, lamenta la demotivazione provocata dall'andamento della discussione e si dichiara deluso dall'atteggiamento del PD che, nel caso dell'Afghanistan, sembra essere pervaso dall'ansia di rifinanziare una guerra. Si richiama poi alle considerazioni già svolte nel corso dell'esame preliminare circa le risorse destinate ai militari impiegati nel Golfo Persico, pur nella certezza che non avrà alcuna risposta dal Governo, rievocando il viaggio dell'ex Presidente del Consiglio in quella regione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Sibilia 2.8 e 2.9, Piras 2.11, Artini 2.12, Rizzo 2.13, Fava 3.5, 3.6 e 3.2 e Duranti 3.3.

  Tatiana BASILIO (M5S), nell'illustrare l'emendamento 3.4 a sua prima firma, lamenta il fatto che il Senato non abbia reintrodotto la norma che ne fa oggetto, di cui invece la Camera aveva apprezzato l'utilità in sede di conversione del precedente decreto-legge. A suo avviso, infatti, l'aggiunta del personale civile alla missione in Libia avrebbe bilanciato la componente militare. Nel ribadire la propria contrarietà sull'attuale modo di concepire le missioni internazionali, che dovrebbero invece essere ispirate dallo sviluppo della cooperazione, osserva che la crisi libica è in larga misura figlia della politica dei governi Berlusconi. Auspica infine la più tempestiva calendarizzazione della legge-quadro sulle missioni internazionali.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Basilio 3.4, Scotto 3.7 e 3.8 e Piras 3.9.

  Arturo SCOTTO (SEL), nell'illustrare l'emendamento 3.13 a sua firma, ricorda come non solo dalla sua parte politica, anche alla luce della vicenda dei marò, sia stata ipotizzata la sospensione della partecipazione italiana alle missioni anti-pirateria.

  Massimo ARTINI (M5S) si associa alle considerazioni del collega Scotto osservando come ormai il fenomeno della pirateria sia praticamente azzerato anche per il ricorso a rotte meno rischiose. Suggerisce quindi, se non l'abolizione, almeno la riduzione della partecipazione italiana alle missioni anti-pirateria, che rappresenterebbe altresì un messaggio particolarmente significativo sulla vicenda dei fucilieri di Marina trattenuti in India.

  Elio VITO, presidente, facendo presente come anche altre proposte emendative vertano sulla stessa questione, ritiene che sia possibile addivenire ad una soluzione unitaria nella formulazione di un atto di indirizzo al Governo che, come nella precedente conversione in legge del decreto «missioni», sia dedicato alla vicenda dei marò. Osserva altresì che l'entità numerica del contingente impiegato per il contrasto alla pirateria risulta significativamente incrementata, invitando il Governo a darne spiegazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Piras 3.13.

  Arturo SCOTTO (SEL), nell'illustrare l'emendamento 3.15 a sua firma, raccoglie lo spirito unitario proposto dal presidente ma ricorda come sia stato lo stesso ex ministro della difesa in una audizione parlamentare a proclamare un legame «intrinseco» tra il caso dei marò e le missioni anti-pirateria. Si domanda pertanto se possa a questo punto essere sufficiente un semplice ordine del giorno.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 3.15.

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  Emanuela CORDA (M5S), nell'illustrare l'emendamento 3.11 a sua prima firma, ribadisce le osservazioni del collega Artini circa l'obsolescenza della lotta alla pirateria, ritenendo più opportuno destinare almeno parte delle relative risorse alla cooperazione allo sviluppo in Africa sub-sahariana e America centrale. Nell'invitare a considerare il caso dei marò come emblematico di tale situazione, ritiene che una volta tanto si debba compiere un atto di orgoglio e dignità.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Corda 3.11 e Artini 3.12.

  Massimo ARTINI (M5S), nell'illustrare l'emendamento 3.16 a sua firma, lamenta l'inserzione da parte del Senato di ulteriori 5 milioni di euro a sostegno dei territori danneggiati per le limitazioni imposte da attività operative in applicazione della risoluzione dell'ONU sulla no-fly zone in Libia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Grande 3.16.

  Luca FRUSONE (M5S), nell'illustrare l'articolo aggiuntivo 3.01 a sua firma, sottolinea l'esigenza di una maggiore informazione del Governo al Parlamento che sia certificata dall'Organismo indipendente di valutazione della performance del Ministero della Difesa. Lamenta la situazione paradossale, deprimente ed umiliante a cui il Parlamento è ridotto dalla decretazione d'urgenza, auspicando che la legge-quadro sulle missioni internazionali possa modificare tale problematica.

  Emanuela CORDA (M5S), nell'illustrare l'emendamento 4.2 a sua firma, rivendica l'esigenza di trasparenza e rendicontazione in ordine all'utilizzo dell'elevatissimo stanziamento che il presente decreto-legge destina alle attività di assicurazione, trasporto e logistica, pari a quasi il 20 per cento del complessivo onere finanziario del provvedimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Corda 4.2.

  Angelo TOFALO (M5S), nell'illustrare l'emendamento 4.3 a sua firma, ritiene che il finanziamento destinato all'AISE debba trovare posto in via ordinaria e non figurare in un provvedimento d'urgenza.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Tofalo 4.3 e 4.4, Di Battista 4.5, Bernini Paolo 4.6 e Artini 5.1.

  Donatella DURANTI (SEL), nel raccogliere l'invito del relatore per la IV Commissione collegato all'impegno a trattare la questione oggetto del suo emendamento 6.1 in sede di legge-quadro sulle missioni internazionali, lo ritira.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Duranti 6.2.

  Maria Edera SPADONI (M5S), nell'illustrare l'emendamento 8.1 a sua prima firma, sottolinea l'opportunità di prevedere un parere parlamentare che restituisca un ruolo alle Commissioni permanenti, al fine di valorizzazioni le ONG.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Spadoni 8.1.

  Carlo SIBILIA (M5S), nell'illustrare l'emendamento 8.2 a sua firma, ribadisce la contraddittorietà in cui versa l'Italia nel momento in cui destina modesti fondi allo sminamento umanitario e continua a produrre e ad esportare tali strumenti bellici. Ritiene pertanto più che doveroso un riequilibrio degli stanziamenti a favore dello sminamento umanitario.

  Donatella DURANTI (SEL) dichiara il voto favorevole del suo gruppo che, proprio in ragione di tale produzione bellica, ritiene che l'Italia debba contribuire in modo più consistente allo sminamento umanitario anche la fine di ridurre le vittime infantili.

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  Massimo ARTINI (M5S) fa presente come avrebbero trovato migliore collocazione a favore dello sminamento umanitario i fondi che invece il Senato ha inteso destinare per una deroga per la permanenza in servizio e nel grado di ufficiali dell'Arma dei carabinieri, che il suo emendamento 5.1 avrebbe voluto sopprimere.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Di Stefano 8.2, Del Grosso 9.1, Di Battista 9.2 e Scagliusi 9.5.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sull'emendamento 9.7 a sua prima firma, fa presente come le risorse di cui all'articolo 9, comma 5, troverebbero migliore utilizzazione a vantaggio degli istituti italiani di cultura all'estero, che lo stesso sito della Farnesina esalta quali propulsori dell'immagine dell'Italia nel mondo mentre circa una decina di tali enti viene ad essere soppressa al fine di risparmiare non più di un milione di euro, vale a dire un decimo dell'importo stanziato dal predetto comma. Menziona in particolare il caso a suo avviso assai grave della chiusura dell'istituto di Lione, che potrebbe essere tenuto in vita ove fosse più generalizzato tra i parlamentari il comportamento dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle che rinunciato a metà degli emolumenti di loro spettanza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Sibilia 9.7.

  Maria Edera SPADONI (M5S), nell'illustrare l'emendamento 9.8 a sua prima firma, ribadisce l'obiettivo di rimettere le Commissioni parlamentari al centro delle decisioni in materia di cooperazione allo sviluppo, superando l'attuale posizione meramente ratificatoria.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Spadoni 9.8.

  Gianluca RIZZO (M5S), nell'illustrare l'emendamento 9.9 a sua prima firma, manifesta vive perplessità circa la sempre crescente disponibilità finanziaria accordata ai lavori di ristrutturazione del Quartier generale della NATO a Bruxelles. Nel domandarsi quando avranno termine tali lavori, che vanno avanti dal 2002, osserva come sia difficile non nutrire sospetti legittimi circa il reale utilizzo di tali fondi.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Rizzo 9.9, Scotto 9.10, Scagliusi 9.11, Basilio 9.12 e Spadoni 9.13.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, alla luce del dibattito testé svolto, ritiene opportuno fornire alcuni dati in relazione alle domande e alle osservazioni riguardanti le due missioni per il contrasto alla pirateria nell'Oceano Indiano, denominate Atalanta ed Ocean Shield. Si riferisce, in particolare, alle richieste di chiarimenti in ordine all'incremento, rispetto al precedente decreto, delle unità di personale impiegato nelle due missioni e della relativa autorizzazione finanziaria, in netta controtendenza rispetto ad una sostanziale conferma degli analoghi dati riferiti alle altre missioni.
  Fa, quindi, presente che le missioni navali richiedono tempi anche assai lunghi prima che possa iniziare l'effettivo periodo di impiego e che il dato numerico riportato nella relazione che accompagna il provvedimento si riferisce, come in tutti i casi di missioni navali, alla somma delle unità impiegate indipendentemente dal numero di giorni in cui le stesse sono state impiegate. Evidenzia, quindi, che le divergenze segnalate rispetto al precedente decreto traggono origine dal fatto che la durata della proroga disposta era di soli tre mesi. Da un confronto, invece, con il decreto che aveva rifinanziato le missioni per il periodo dal 1o gennaio al 30 settembre 2013, tali differenze non appaiono più così evidenti.

  Massimo ARTINI (M5S) precisa che le osservazioni svolte in relazione agli emendamenti sulle due missioni si riferivano alla sproporzione delle cifre rispetto all'impegno.

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  Arturo SCOTTO (SEL) riconosce al sottosegretario Alfano una particolare sensibilità nel dialogo con le opposizioni, ma non può dirsi convinto ben ricordando le parole dell'ex Ministro della Difesa. Fa presente che non soltanto dal suo gruppo ma anche da altre forze di diverso orientamento sembrava che stesse delineandosi un percorso unitario che sembrava che avrebbe condotto ad una diversa direzione. Si domanda al riguardo se non abbia avuto qualche conseguenza il cambiamento del titolare del Dicastero della Difesa.

  Elio VITO, presidente, ringrazia il sottosegretario Alfano per aver fornito elementi dettagliati riguardo a queste due importanti missioni di contrasto alla pirateria. Ritiene che sia del tutto comprensibile che il Governo sostenga una posizione favorevole al loro mantenimento e, tuttavia, osserva che la partecipazione dell'Italia alle citate missioni appare legata, a suo avviso, a due fattori, il primo dei quali è il sostegno internazionale rispetto alla vicenda dei due marò, che allo stato risulta acquisito e che non deve venire meno. L'ulteriore fattore è rappresentato dalla eventualità che la stessa vicenda possa evolvere in modo negativo: in tale caso non potrà che darsi luogo ad una riflessione adeguata ed estesa all'impegno anche nelle missioni antipirateria.

  La seduta termina alle 20.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.

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