CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 febbraio 2014
174.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 6 febbraio 2014.

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 20.20 alle 20.40.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 febbraio 2014. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Cosimo Ferri.

  La seduta comincia alle 20.40.

DL 150/2013: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 2027 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica altresì che è pervenuto il parere del Comitato per la legislazione.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) fa presente, prima di entrare nel merito del provvedimento in esame, che è indispensabile fare una premessa che consiste nell'auspicio che almeno su questo decreto sia consentita una discussione in Commissione oltre al voto degli emendamenti che l'opposizione vorrà presentare al decreto stesso. Tale premessa è, a suo avviso, necessaria in considerazione di quanto avvenuto in questa ed in altre Commissioni durante l'esame di provvedimenti di grande rilievo quale la legge elettorale ed il cosiddetto decreto carceri. Quanto al provvedimento in esame, rileva che il decreto mille proroghe è ormai purtroppo istituzionalizzato nel calendario dei lavori parlamentari. Allo stesso modo nel calendario ricorrono il giorno di Natale, quello di Pasqua e ferragosto. Evidenzia che il decreto mille proroghe costituisce da un Pag. 23lato la negazione della certezza del diritto e dall'altro l'ammissione che lo Stato non è in grado di applicare le norme da esso stesso varate. Ritiene che tale provvedimento, presentato attraverso la forma del decreto-legge, non soddisfa affatto, fatta eccezione forse per poche norme, i requisiti di necessità e urgenza previsti dall'articolo 77 della Costituzione. Rileva che è difficile considerare esistenti i requisiti della necessità e urgenza in relazione a termini e norme che vengono costantemente prorogati a partire dal 2009 se non in alcuni casi anche precedentemente. Da ciò discende, a suo avviso, che o si è varata una norma a suo tempo già inapplicabile e pertanto da eliminare definitivamente ovvero non esistono i requisiti di necessità e urgenza ma semplicemente la volontà politica o amministrativa di non applicare un determinato termine, circostanza, questa, dalla quale risulta ovvia la insussistenza dei predetti requisiti di necessità e urgenza. Osserva che analizzando il decreto alcuni aspetti lo hanno particolarmente incuriosito. Al riguardo segnala che il provvedimento proroga termini stabiliti da norme varate dal Governo in carica e dunque recentissimi. Ricorda il record rappresentato, a suo avviso, dall'articolo 2-bis che modifica una norma contenuta nell'ultima legge di stabilità varata appena due mesi fa. Si chiede, quindi, a cosa stesse pensando colui il quale ha scritto una norma che a pochi mesi di distanza ritiene tuttavia di dover modificare. Ritiene che ripensamenti di questo genere da parte del Governo non sono episodi isolati e quindi tale circostanza testimonia la scarsa qualità e la scarsa efficacia dell'azione del Governo. A riprova della dannosità del decreto in discussione cita l'articolo 11 che dispone la proroga del termine previsto per l'adeguamento alla normativa antincendio da parte delle strutture alberghiere con più di 25 posti letto. Evidenzia che tale adeguamento è rinviato da più di un decennio dato che il primo termine era fissato al 1999. Rileva che da quella data, dopo un altro consistente differimento del termine di circa otto anni, dal 2004 in poi il rinvio riguardante l'adeguamento delle strutture alberghiere è divenuto una sorta di ospite fisso dei decreti mille proroghe. A suo avviso ovviamente ogni anno il governo spiega diffusamente e con dovizia di particolari, come avviene anche in questo decreto, che se tale adeguamento non è sostenuto adeguatamente da altre misure rischia di compromettere l'attività di circa 14 mila strutture turistiche.
  Osserva che il suo gruppo non sostiene che il governo si inventa questi dati né tanto meno vuole una norma che danneggi un settore importante quale quello alberghiero. Fa presente che la questione che pone è un'altra, ovvero che grazie alle proroghe permanenti la deroga ha di fatto sostituito la normativa vigente. Osserva che, anche in questo caso, esistono due possibilità: o si cancella la prima norma del 1994 visto che oggi, a 20 anni di distanza, non è applicata, oppure si adottano tutte quelle misure che consentano alle strutture alberghiere di procedere all'adeguamento senza rischio di farle chiudere per sempre. Ciò che, a suo avviso, non si può fare, ed è per questo che su questa norma e su tutto il decreto in esame il suo gruppo dà un giudizio negativo, è limitarsi a fotografare questa situazione al 31 dicembre di ogni anno e poi votare la relativa proroga a febbraio dell'anno successivo lasciando tutto inalterato a tempo indeterminato. Ricorda un altro esempio di grande rilievo sociale citando l'articolo 7 comma 1-bis che differisce di un anno l'aggiornamento del cosiddetto nomenclatore tariffario. Nel sottolineare che, anche per la difficoltà del nome, la cosa a molti non interessa, evidenzia che il nomenclatore tariffario è di importanza fondamentale per molti malati e soprattutto per molti invalidi. Fa presente che il nomenclatore non è che un elenco composto da varie sezioni che il ministero della salute dovrebbe aggiornare periodicamente mentre invece l'ultimo aggiornamento è fermo al 2001 ossia tredici anni fa. Osserva che in questo elenco figurano soprattutto ausili e protesi che lo stato passa gratuitamente a cittadini che ne hanno diritto. Desidera porre l'attenzione Pag. 24su quello che, a suo avviso, è un vero dramma vale a dire la proroga di un altro anno. Al riguardo fa presente che lo stato passa solo gli ausili e le protesi che figurano sull'elenco e non altri. Ritiene che, poiché in questi 13 anni sono stati fatti passi da gigante nel settore protesico e in quello degli ausili medici, le conseguenze sono due. La prima e meno grave conseguenza, se così si vuole dire, è che lo stato costringe cittadini disabili o invalidi ad utilizzare strumenti vecchi e non al passo con i tempi che, a suo avviso, rispetto a quelli attualmente in commercio stanno come la ruota quadrata stava alla ruota circolare. L'altra conseguenza, a suo avviso più drammatica, è che proprio perché obsoleti, molti dei prodotti che figurano nel nomenclatore ufficiale non esistono più in commercio nelle sanitarie. Rileva che ciò comporta che tanti cittadini sono costretti a pagare di tasca propria ausili ai quali avrebbero diritto se il nomenclatore venisse finalmente aggiornato. Fa presente che tale questione costituisce un altro motivo per cui il suo gruppo voterà contro il provvedimento in esame.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento. Ricorda che, come stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione, nella riunione appena svoltasi, il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 11 di martedì 11 febbraio prossimo. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.45.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

All'Assemblea:
DL 145/13: Interventi urgenti di avvio del Piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
Emendamenti C. 1920-A Governo.