CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 gennaio 2014
168.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del Presidente della VI Commissione Daniele CAPEZZONE indi del Presidente della X Commissione Ettore Guglielmo EPIFANI. – Intervengono i Sottosegretari di Stato per lo sviluppo economico Claudio DE VINCENTI e Simona VICARI.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 145/2013: Interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC – auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
C. 1920 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 29 gennaio 2014.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che: il deputato Busin ha ritirato i propri emendamenti 8.191, 8.189 e 8.161; il deputato Carbone ha ritirato il proprio emendamento 8.343; gli emendamenti 1.43, 1.153, 2.59, 2.60, 3.32, 3.33, 3.37, 6.72, 13.16, 8.599, 8.600, 8.601, 8.603, 8.604, 8.606, 8.607, 8.431, 8.392, 8.374, sono stati sottoscritti dal deputato Basso; i deputati Biffoni, Gadda, Marco Di Maio e Moretto hanno aggiunto la propria firma all'emendamento 1.43; i deputati Da Villa, Crippa, Fantinati, Mucci, Petraroli, Prodani, Vallascas e Della Valle, hanno aggiunto la propria firma all'emendamento 1.169; i deputati Donati, Carrescia e Marco di Maio, hanno sottoscritto gli emendamenti 1.131, 8.599, 8.600, 8.601, 8.602, 8.603, 8.604, 8.605, 8.606 e 8.607; il deputato Petitti ha aggiunto la propria firma agli emendamenti 3.33, 3.37, 3.39, 4.10, 5.22, 8.336, 8. 392, 9.9 e 9.22; il deputato Capozzolo ha aggiunto la propria firma agli emendamenti 3.37, 4.55, 8.431, 13.28, 13.40; i deputati Rostan e De Caro hanno Pag. 10aggiunto la propria firma agli emendamenti 8.351, 8.364, 8.387, 8.408 e 8.411; il deputato Donati ha aggiunto la propria firma agli emendamenti 3.37, 6.4, 13.2 e 13.40; il deputato Carbone ha aggiunto la propria firma all'emendamento 6.21; il deputato Di Lello ha aggiunto la propria firma all'emendamento 13.40.

  Mattia FANTINATI (M5S), intervenendo sul complesso degli emendamenti, lamenta che il Governo ha finora adottato provvedimenti a favore delle grandi lobby di banche, assicurazioni e produttori di energia. Auspica che siano quanto prima assunti provvedimenti a favore dei cittadini e delle PMI. Sottolinea l'urgenza di approvare misure volte a diminuire il costo dell'energia e ad allineare i premi delle assicurazioni a quelli degli altri Paesi europei. Rileva che, per consentire alle imprese di concorrere a livello internazionale, dovrebbero essere semplificate le procedure burocratiche, velocizzati i tempi della giustizia, favorita la digitalizzazione su tutto il territorio nazionale. Sottolinea che l'Italia è molto distante dai livelli dell'Estonia in termini di connessione veloce e avvio delle start up. Osserva infine che si dovrebbe perseguire un più efficace affiancamento delle imprese che intendono internazionalizzare la propria attività rafforzando la presenza dell'ICE soprattutto nei Paesi emergenti.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sugli articoli 6 e 9, osserva che le risorse ad essi destinate non sono attualmente disponibili nel bilancio dello Stato. Chiede come sia possibile ricorrere ad un provvedimento d'urgenza per approvare disposizioni che non possono essere immediatamente finanziate.

  Daniele PESCO (M5S), in merito all'articolo 12 lamenta che società di assicurazioni ed enti previdenziali pubblici e privati possono acquistare titoli già cartolarizzati. L'eccesso di cartolarizzazioni costituisce una scelta gravissima che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini investitori. Auspica pertanto che sia approvato il proprio emendamento 12.6 soppressivo dell'articolo 12.
  Stigmatizza quindi il contenuto delle disposizioni recate dall'articolo 8, con le quali la lobby delle assicurazioni ha voluto estendere il proprio controllo sull'intero settore produttivo delle riparazioni; rileva che il proprio gruppo ha presentato emendamenti volti a sanare le gravi anomalie introdotte dal provvedimento nella regolazione del sistema assicurativo.

  Andrea COLLETTI (M5S) lamenta che in molte aree del Paese le imprese che operano con e-commerce non riescono ad avere un collegamento internet stabile e sottolinea la necessità di superare il digital divide particolarmente penalizzante per le PMI.
  Con riferimento all'articolo 8, sul quale il proprio gruppo ha presentato un consistente numero di emendamenti, rileva l'incongruenza giuridica di norme a suo avviso palesemente in contrasto con le regole della libera concorrenza e del mercato. Auspica la soppressione dell'articolo 8, in modo da poter trattare la materia in uno specifico provvedimento ordinario per avere in sede parlamentare un confronto serio e non soffocato dall'urgenza dei tempi di conversione del decreto-legge. Giudica pericoloso il contenuto degli identici emendamenti Distaso 8.4 e Carboni 8.343 volti a ridefinire le tabelle sulle macrolesioni e sul danno non patrimoniale dei prossimi congiunti. Sottolinea che presso la Commissione Giustizia è in corso di esame una proposta di legge a prima firma del collega Bonafede, in cui si prevede di regolare queste fattispecie attraverso l'introduzione nell'ordinamento delle cosiddette tabelle di Milano ispirate al principio del più ampio risarcimento delle macrolesioni. Sottolinea che la RC auto è finalizzata prioritariamente a tutelare gli utenti e non le assicurazioni. In questa ottica, in un provvedimento che reca nuove disposizioni in materia di RC auto dovrebbe essere contestualmente affrontato il tema della sicurezza della strada.

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  Ivan CATALANO (M5S) sottolinea preliminarmente che l'emendamento segnalato Mariani 13.42 reca erroneamente la firma di Cristian Iannuzzi. Con riferimento all'articolo 13, comma 12, ricorda che il Presidente Epifani ha motivato con il criterio dell'estraneità di materia il giudizio di inammissibilità sul suo emendamento 13.89. Ricordato che il comma 12 dell'articolo 13 riguarda una modifica del Codice della strada, ritiene che la materia dovrebbe conseguentemente essere trattata in un articolo aggiuntivo del decreto in esame, oppure espunta dal decreto e rimessa al provvedimento di modifica del Codice attualmente in esame presso la Commissione Trasporti.
  Esprime infine perplessità sugli emendamenti relativi al settore aeroportuale che prevedono la destinazione di risorse pubbliche a favore delle compagnie aeree.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sul complesso degli emendamenti ricorda a grandi linee quali sono le principali questioni affrontate negli emendamenti segnalati dal suo gruppo; essi sono riferiti alla questione del prezzo minimo garantito sul quale inopportunamente è da poco intervenuta l'AEEG nel mese di dicembre fissando un nuovo prezzo minimo pari a 38 euro al megawattora indipendentemente dalla potenza dell'impianto. Un altro gruppo di emendamenti riguarda le disposizioni di cui ai commi da 3 a 6 dell'articolo 1 che prevedono una sorta di spalmatura nel tempo degli incentivi alle fonti rinnovabili elettriche e di cui sarebbe opportuna una soppressione. Ritiene infatti più opportuno, ai fini del risparmio sulla bolletta dei cittadini, ridurre gli oneri pari a circa 64 milioni di euro relativo agli oneri per le isole minori, dove l'utente finale paga un prezzo equivalente a quello di una grande città e dove sarebbe opportuno prevedere piani di efficientamento di produzione e di consumo. Altro meccanismo sul quale sarebbe opportuno intervenire è quello degli oneri dell'interrompibilità. Riterrebbe auspicabile dare almeno un segnale di cambiamento e di apertura nei confronti delle fonti rinnovabili. Altra questione che affrontano gli emendamenti segnalati è quella dei contatori e su questo ritiene opportuno che l'AEEG chieda il rispetto della direttiva MID; i contatori intelligenti, inoltre, dovrebbero venire incontro alle esigenze dei consumatori anche con meccanismi più sofisticati degli attuali che consentano ai medesimi di orientarsi ai consumi più convenienti.
  Per quanto riguarda gli emendamenti che riguardano le sanzioni in materia di certificazione energetica segnala l’ emendamento che prevede una sanzione anche a carico del pubblico ufficiale che, a suo giudizio, ha una responsabilità precisa nell'accertare la presenza o meno dell'attestato di prestazione energetica dell'edificio.

  Gianluca BENAMATI (PD) interviene solo per una precisazione circa l'emendamento a sua prima firma 1.150 che reca erroneamente l'indicazione della cifra 500 MW in luogo di 200.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, invita al ritiro degli emendamenti Lacquaniti 1.11, Minardo 1.175, Bergamini 1.12 e Sandra Savino 1.18, mentre propone di accantonare gli emendamenti Crippa 1.1.04, Benamati 1.150, Matarrese 1.123 e Crippa 1.103.
  Invita al ritiro degli emendamenti Squeri 1.22 e degli identici Abrignani 1.24 e Vallascas 1.92, mentre esprimere parere favorevole sull'emendamento Benamati 1.149 e sull'emendamento Vallascas 1.126, a condizione che siano riformulati nei termini che si riserva di indicare.
  Invita al ritiro dell'emendamento Ferraresi 1.154 mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Mucci 1.141, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini:

   Dopo il comma 6, aggiungere il seguente:
  6-bis. L'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine Pag. 12di rendere più facilmente confrontabili le offerte contrattuali rivolte ai clienti finali per l'acquisto di gas o energia elettrica, identifica le componenti di base di costo da esplicitare obbligatoriamente nelle stesse offerte e determina le sanzioni a carico dei soggetti venditori in caso di inottemperanza.

  Invita al ritiro degli emendamenti Da Villa 1.95, Petraroli 1.97, Crippa 1.136, Da Villa 1.90, che ritiene possa essere trasformato in ordine del giorno, Latronico 1.37 e De Lorenzis 1.143, mentre esprimere parere favorevole sull'emendamento Minardo 1.73.
  Esprime invece parere contrario sull'emendamento Prodani 1.93, invita al ritiro dell'emendamento Crippa 1.112 che ritiene possa essere trasformato in ordine del giorno, esprime parere contrario sull'emendamento Crippa 1.98 ed invita al ritiro degli emendamenti Mucci 1.102, Crippa 1.135, Crippa 1.125 e Crippa 1.137. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Senaldi 1.153, sugli identici Carrescia 1.43 e Bernardo 1.84, nonché sull'emendamento Schullian 1.45. Invita al ritiro degli emendamenti Braga 1.49, Abrignani 1.180 e Carrescia 1.47 mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Crippa 1.132 e sugli identici Vazio 1.131 e Pisano 1.169. Invita quindi al ritiro degli emendamenti Zaccagnini 1.1, Abrignani 1.51, Terrosi 1.52, Plangger 1.53, Della Valle 1.178, Vallascas 1.142 e Matarrese 1.115. Esprime parere favorevole sull'emendamento Benamati 1.148, invita al ritiro degli emendamenti Vallascas 1.91 e Allasia 1.171, propone di accantonare l'emendamento Bernardo 1.105, mentre invita al ritiro dell'emendamento Oliaro 1.114. Esprime parere favorevole sull'emendamento Benamati 1.151, invita al ritiro dell'emendamento Pisicchio 1.4 esprime a parere favorevole sull'emendamento Benamati 1.163, nonché sull'emendamento De Menech 1.165, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini:

   Dopo il comma 16 inserire il seguente:
  16-bis. Al fine di dare impulso all'indizione delle gare d'ambito per l'affidamento del servizio di distribuzione gas naturale, previste dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico n. 226 del 12 novembre 2011, i gestori uscenti anticipano alla Stazione appaltante l'importo equivalente al corrispettivo una tantum per la copertura degli oneri di gara, come riconosciuto dall'Autorità per l'energia elettrica e per il gas nelle delibere 407/2012/R/gas dell'11 ottobre 2012 e 230/2012/R/gas del 30 maggio 2013. Nel caso di due o più gestori, l'anticipazione è proporzionale ai punti di riconsegna serviti nei comuni nell'ambito territoriale di riferimento, come risultanti dai dati di riferimento per la formazione degli ambiti pubblicati sul sito internet del Ministero dello Sviluppo economico. La corresponsione dell'importo è effettuata a titolo di anticipo alla Stazione appaltante di cui all'articolo 2 del decreto del Ministro dello Sviluppo economico n. 226 del 12 novembre 2011, e verrà rimborsata, comprensiva di interessi, da concessionario subentrante all'atto dell'avvenuta aggiudicazione del servizio, con modalità definite dall'Autorità per l'energia elettrica e per il gas.»
  Rileva quindi come l'emendamento Lodolini 1.168, nonché l'emendamento Lacquaniti 1.60 e gli identici Abrignani 1.61, Bernardo 1.82 e Allasia 1.176 sarebbero assorbiti dall'emendamento De Menech 1.165. Invita quindi al ritiro degli emendamenti Marco Di Maio 1.167 e Da Villa 1.120.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Lacquaniti 1.11.

  Maurizio BERNARDO (NCD) ritira l'emendamento Minardo 1.175, di cui è cofirmatario.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Bergamini 1.12, Sandra Savino 1.18, Squeri 1.22 e Abrignani 1.24.

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  Davide CRIPPA (M5S) illustra emendamento a sua prima firma 1.92 volto alla soppressione dei commi da 3 a 6 dell'articolo 1 le cui disposizioni dovrebbero produrre risparmi non quantificabili; non sono infatti individuati i nuovi meccanismi di agevolazione, per la definizione dei quali si rinvia ad un successivo decreto. Ritiene necessario che il governo fornisca ulteriori chiarimenti in merito e chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento in esame.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) sottolinea come l'opzione attribuita agli operatori per accedere ai nuovi incentivi è in realtà una forma di ricatto che rischia di penalizzare coloro che hanno già fatto investimenti e che di fatto renderà impraticabile il c.d. revampimg degli impianti; si appella agli altri gruppi parlamentari affinché condividano l'intento di sopprimere le disposizioni in esame previste nei commi da 3 a 6 dell'articolo 1.

  Daniele PESCO (M5S), nel condividere gli interventi dei colleghi che lo hanno preceduto, ritiene che il Governo non stia andando nella giusta direzione; ribadisce che il nuovo meccanismo di incentivazione su base volontaria non si basa su un sistema certo di incentivi né dal punto di vista della effettiva possibilità di rimodulazione degli investimenti né in relazione agli impianti che possono accedere al nuovo sistema di incentivazione. Ribadisce quindi l'opportunità che tali norme siano soppresse.

  Raffaello VIGNALI, relatore per la X Commissione, con riferimento agli identici emendamenti Abrignani 1.24 e Vallascas 1.92 conferma l'invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario. Invita inoltre a sospendere il giudizio sui commi da 3 a 6 dell'articolo 1 tendendo conto delle proposte di accantonamento espresse in relazione ai successivi emendamenti Benamati 1.149 e Vallascas 1.126.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime la condivisione della risposta del relatore da parte del Governo. Evidenzia come la norma si ispiri alla volontà di rimodulare gli incentivi erogati alla produzione di energia elettrica rinnovabile in modo che gli utenti finali del sistema elettrico paghino la componente A3 presente nelle bollette in misura proporzionale alla vita utile degli impianti produttivi, così che il periodo di incentivazione corrisponda alla vita utile dell'impianto incentivato. Richiamando l'intervento del relatore Vignali in merito alle misure relative agli ammodernamenti, evidenzia come sia in corso una riflessione al fine di rielaborare le relative norme. Con riferimento al comma 4 del medesimo articolo 1, inoltre, ricorda come esso specifichi che la riduzione percentuale degli incentivi verrà differenziata, tra l'altro, in ragione del residuo periodo di incentivazione, del tipo di fonte rinnovabile e dell'istituto incentivante ed è determinata tenendo conto dei costi indotti dall'operazione di rimodulazione degli incentivi.

  Mattia FANTINATI (M5S) rileva come sebbene si possa affermare che la durata di un impianto è di circa 25-30 anni, occorre tener conto del fatto che all'epoca dei primi investimenti effettuati in tale settore si trattava di investimenti in impianti a carattere sperimentale. Evidenzia, inoltre, come la garanzia dei moduli degli impianti abbia durata di 10 anni, o 10 più 5 anni, a riprova del fatto che dopo vent'anni probabilmente i moduli, sebbene funzionanti, non sono più in grado di produrre in misura sufficiente per sostenere l'impianto. Evidenzia, quindi, occorra tener conto del fatto che, per consentire una maggior durata degli impianti, i titolari degli stessi potrebbero essere costretti, nei prossimi anni, a sostenere ulteriori maggiori costi che non erano stati previsti nel business plan originario.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), richiamando l'attenzione sulle misure di partenariato, chiede al Governo chiarimenti sul complesso delle norme contenute nei commi dell'articolo 1 in esame, ritenendo che essi debbano considerarsi o Pag. 14contenenti norme inidonee ad ottenere lo scopo che si prefiggono, ovvero contenenti misure che non hanno alcun carattere d'urgenza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vallascas 1.92.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona gli emendamenti Benamati 1.149 e Vallascas 1.126.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustrando l'emendamento 1.154, di cui è cofirmatario, ricorda come questo riguardi le politiche di riconversione degli impianti produttivi del settore bieticolo-saccarifero. Rileva come da tempo sia in atto una politica di conversione di tali strutture produttive in impianti inceneritori di biomasse da rifiuti, così come avvenuto nella regione Abruzzo dove la conversione di un impianto ha dato vita all'impianto denominato Powercrop, situato, tra l'altro, a distanza di alcuni chilometri dall'impianto convertito. Rileva come tale politica sia causa, come segnalato anche da diverse associazioni ambientaliste e comitati di cittadini, di ingenti danni ambientali. Ritiene infatti che, poiché tali impianti non lavorano biomasse da rifiuti provenienti dalla zona in cui è situato l'impianto, bensì biomasse provenienti dall'estero, si tratta di operazioni di riconversione ad alto rischio ambientale e che attraggono principalmente investimenti a fini speculativi.

  Daniele PESCO (M5S) esprime le proprie perplessità relativamente alle politiche ambientali attuate dal Governo, che ritiene siano rivolte esclusivamente a favore dei grandi imprenditori operanti in tale settore anziché alla tutela dell'ambiente. Evidenzia infatti come, sebbene il Governo dichiari che tali misure mirano a recuperare i grandi impianti e a tutelare l'ambiente, in realtà esse finiscono per favorire imprenditori che operano al solo fine di ottenere gli incentivi previsti dalla normativa del settore. Richiama, inoltre, le misure adottate nell'ambito del settore dell'energia eolica, ricordando come anche in tale ambito l'Italia sia stata oggetto di speculazioni da parte di società estere che hanno costruito sul territorio italiano impianti di notevoli dimensioni al solo fine di ottenere incentivi. Invita dunque il Governo a riflettere sulle notevoli ricadute in termini di impatto ambientale derivanti dalla costruzione di impianti di grandi dimensioni e dal trasporto delle biomasse da rifiuti dall'estero in Italia.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) fa presente come un articolo comparso su un organo di stampa tedesco abbia evidenziato la necessità di rivedere la politica energetica con riferimento in particolare agli impianti che lavorano biomasse e biogas. Evidenzia infatti come tali impianti sottraggano notevoli parti di territorio che potrebbero essere destinate alla produzione agro-alimentare, rilevando come debba prendersi ad esempio tale ripensamento relativo alle politiche energetiche emerso in Germania; invita il Governo a fare un passo indietro rispetto alle misure del settore.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, evidenziando come sia emersa una profonda divergenza di opinioni relativamente al settore dell'energie rinnovabili riguardante l'utilizzo delle biomasse, conferma parere contrario del Governo all'emendamento Ferraresi 1.154.

  Davide CRIPPA (M5S) in merito al problema degli approvvigionamenti delle biomasse rileva come il Governo mostri disinteresse rispetto alla priorità di destinare i suoli coltivabili alla produzione agro-alimentare e non ponga limiti alle speculazioni dei grandi imprenditori del settore energetico. Sottolinea come l'emendamento miri a limitare il proliferare di tali speculazioni raccogliendo le istanze provenienti dai cittadini dei territori coinvolti e le esigenze legate alla necessità di sviluppare una politica di ciclo sostenibile dei territori stessi.

  Daniele PESCO (M5S) sottoscrive l'emendamento Ferrarese 1.154.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Ferrarese 1.154.

  Sebastiano BARBANTI (M5S) chiede chiarimenti sull'ordine dei lavori.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, segnala che il calendario dei lavori dell'Aula non è ancora noto, suggerendo di procedere per il momento sull'articolo 1.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede che sia concesso un adeguato lasso di tempo per visionare la riformulazione dell'emendamento e poter esprimere dunque una valutazione sulla stessa.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona l'emendamento Mucci 1.141.

   Marco DA VILLA (M5S) rileva come l'emendamento a sua firma 1.95 sia finalizzato, in linea con gli obiettivi del decreto-legge in esame, alla tutela dei consumatori attraverso uno sgravio degli oneri gravanti sui consumatori finali riducendo il peso di talune componenti presenti nella bolletta elettrica. In merito, in particolare, ai misuratori elettronici già installati nelle abitazioni sottolinea come essi già consentano di effettuare delle misurazioni precise in relazione ai reali consumi. Ritiene dunque che debbano essere resi disponibili anche ai consumatori le informazioni sui dati relativi al consumo in forma puntuale e aggregata. Evidenzia come tale informazione sarebbe infatti utile affinché i consumatori conoscano la reale distribuzione dei consumi effettuati nell'arco della giornata; ritiene che si tratti di un caso esemplare di asimmetria informativa, nella quale cioè una delle due parti contrattuali ha un accesso molto più limitato dell'altra alle informazioni relative al rapporto contrattuale. Dichiara infine come le ulteriori norme contenute nel comma aggiuntivo 6-ter siano finalizzate ad attuare una migliore regolamentazione dei rapporti commerciali attraverso il conguaglio dei consumi fatturati precedentemente su base presunta da attuarsi, mentre il comma aggiuntivo 6-quater tende ad assicurare tempi certi per l'attuazione delle misure proposte dell'emendamento.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, segnala all'onorevole Da Villa che i successivi emendamenti Petraroli 1.97 e Crippa 1.136 affrontano temi connessi a quelli da lui segnalati in un'ottica di trasparenza e di tutela dell'utenza; su tali emendamenti il Governo ha chiesto un accantonamento con la volontà di accoglierne la sostanza. In relazione all'emendamento in discussione, chiarisce che l'Autorità già svolge le funzioni descritte e quindi ritiene la sua approvazione superflua; comunque si dichiara disponibile ad un'eventuale, sintetica, riformulazione.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, accantona quindi gli emendamenti Da Villa 1.95, Petraroli 1.97 e Crippa 1.136.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'emendamento Da Villa 1.90 sottolinea che quello dei contatori è un problema spinoso sul quale recentemente il suo gruppo ha presentato un'interrogazione in X Commissione che però non ha fornito le risposte richieste. Attualmente i contatori possono essere mantenuti in funzione anche per venti anni, quindi è evidente l'esigenza che il loro corretto funzionamento venga verificato con riferimento alla loro omologazione comunitaria. Declina quindi l'invito a trasformare l'emendamento in un ordine del giorno ritenendo l'ordine del giorno uno strumento troppo poco impegnativo per il Governo.

  Andrea COLLETTI (M5S), sottoscrive l'emendamento in discussione, condividendone pienamente le finalità. Segnala che sulla catastrofica situazione dei contatori sono state presentate varie denunce da associazioni di tutela dei consumatori, in relazione a evidenti discrasie fra i consumi segnalati e i consumi effettivi. I consumatori non hanno difese in questo campo, i contatori non sono sottoposti alle verifiche e, ove queste siano effettuate su richiesta, il soggetto che le fa è lo stesso soggetto che fornisce l'energia. Segnala che si tratta di Pag. 16introiti di grande entità e ritiene che l'AEEG dovrebbe avere una effettiva funzione di tutela, in questa materia, dei soggetti più deboli.

  Daniele PESCO (M5S), sottoscrive l'emendamento in discussione, condividendone pienamente le finalità. Rileva che attualmente c’è la possibilità tecnica, con i contatori elettronici, di migliorare la rispondenza dei consumi rilevati a quelli effettivi; l'installazione di contatori non omologati richiederebbe verifiche che invece non vengono effettuate, e ritiene che in questo l'AEEG dovrebbe essere un soggetto attivo.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, conferma che il problema dei contatori esiste ed è molto complesso. Il passaggio dai contatori meccanici a quelli elettronici è stato effettuato prima che avvenisse l'omologazione e quindi la stragrande maggioranza dei contatori installati non sono omologati; diverso è il caso del gas dove invece sono ancora attivi i contatori a membrana. L'impatto di una disposizione come quella indicata nell'emendamento è molto rilevante; non ritiene quindi opportuno affrontare la questione con una norma estemporanea, ma sul tema è doverosa una riflessione e imprescindibile un intervento: in questo senso la richiesta di trasformare l'emendamento in un ordine del giorno non è formale.

  Davide CRIPPA (M5S), sottolinea che si chiedono verifiche e non sostituzioni dei contatori; del resto se non si effettuano le verifiche non si può certo capire l'entità del problema, né la sua rilevanza economica.

  Daniele PESCO (M5S), ritiene che sia una specifica competenza dell'AEEG garantire che il servizio elettrico sia fornito in modo limpido e tutelato; se le verifiche avranno un effetto positivo si assumerà un elemento di chiarezza, ove fossero invece evidenziati malfunzionamenti, saranno i fornitori a dover intervenire.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Da Villa 1.90.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che il presentatore ha ritirato l'emendamento Latronico 1.37.

  Diego DE LORENZIS (M5S) illustra il proprio emendamento 1.143, il quale prevede di concedere agevolazioni alle start up che sviluppino progetti pilota di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione per l'accumulo dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e non programmabili. Al riguardo evidenzia come tale misura, oltre a ridurre gli oneri per lo Stato in relazione agli incentivi per le fonti rinnovabili, persegue gli obiettivi della Strategia europea 20 20 20, consentendo di risolvere il problema dell'energia rinnovabile la cui produzione non risulta prevedibile in anticipo. Sottolinea, infatti, come, sebbene in Italia ci sia grande disponibilità di tali fonti, in particolare per quanto riguarda l'eolico ed il solare nelle regioni meridionali, la rete di distribuzione nazionale non sia attrezzata per far fronte ai picchi di produzione che si registrano in tale ambito: per tale motivo, è necessario interrompere, in alcuni momenti, tale produzione, al fine di evitare che sulla rete si registrino sovraccarichi. Ciò comporta un evidente diseconomia, in quanto i proprietari degli impianti di produzione da fonti rinnovabili fruiscono degli incentivi previsti in materia anche quando i predetti impianti vengano disconnessi dalla rete nazionale. In tale contesto l'emendamento intende incentivare i progetti per l'accumulo di tale energia basati sulla produzione di idrogeno, che consentirebbero di immagazzinare tale energia, superando in tal modo le restrizioni dovute alla strutturazione del sistema elettrico nazionale, il quale è basato su poche fonti di produzione in regime sostanzialmente oligopolistico, passando invece ad un sistema più distribuito che favorisca soprattutto i piccoli impianti di produzione ad elevato contenuto di innovazione.

  Daniele PESCO (M5S) sottoscrive l'emendamento De Lorenzis 1.143, il quale Pag. 17si inserisce pienamente nello spirito, perseguito dal Movimento 5 Stelle, di incentivare le fonti rinnovabili, le quali presentano enormi potenzialità, che finora sono risultate vanificate dagli attuali limiti del sistema elettrico, fondato su un'impostazione piramidale ormai superata. L'emendamento intende infatti indicare alcune alternative utili a colmare le lacune della rete elettrica, prevedendo agevolazioni per le start up innovative che realizzino in questo settore progetti tecnologici atti a sfruttare fonti di energia rinnovabili che altrimenti non potrebbero essere distribuite razionalmente in rete, perseguendo un modello innovativo che potrebbe essere utilizzato anche in altri settori, quali, ad esempio, quello della mobilità.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene necessario comprendere i motivi della contrarietà espressa dal relatore e dal Governo sull'emendamento 1.143, considerando evidente l'esigenza di riflettere molto attentamente sul tema dei sistemi di accumulo dell'energia prodotta attraverso le fonti innovative. In tale prospettiva l'emendamento fornisce l'opportunità di sostenere progetti sperimentali di accumulo di energia basati sull'utilizzo dell'idrogeno, che consentirebbero di superare il problema della disconnessione dalla rete nazionale degli impianti di produzione da fonti rinnovabili che hanno un andamento non programmabile.
  Chiede quindi di sapere se la maggioranza non condivida il sistema agevolativo previsto dall'emendamento, oppure se esprima riserve sull'utilizzo in materia della tecnologia basata sull'idrogeno.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, con riferimento alle osservazioni del deputato Crippa, rileva come le ragioni di perplessità sull'emendamento 1.143 riguardino, da un lato, il fatto che sono in corso diverse ricerche sulla materia dell'immagazzinamento dell'energia da fonti rinnovabili non programmabili, alcune delle quali già finanziate e che, dall'altro, la tecnologia basata sull'idrogeno sembra presentare problemi di sicurezza non secondari. In tale contesto, non ritiene opportuno introdurre agevolazioni che puntino esclusivamente su un'unica tecnologia, prevedendo costi potenzialmente notevoli e introducendo vincoli troppo restrittivi agli sviluppi in tale settore.

  Diego DE LORENZIS (M5S) riconosce che sussistono diverse ricerche in materia di immagazzinamento dell'energia, rilevando peraltro come alcune di esse puntino su tecnologie che presentano problemi di sicurezza ancor più rilevanti di quelli posti dall'utilizzo dell'idrogeno. Non concorda quindi con le considerazioni del relatore, anche per quanto riguarda i costi derivanti dall'emendamento, che risulterebbero a suo giudizio minori, sia per quanto riguarda il GSE, sia per quanto riguarda l'impatto sui consumatori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento De Lorenzis 1.143 ed approvano l'emendamento Minardo 1.73 (vedi allegato 1).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che il Governo ha presentato l'emendamento 9.26 (vedi allegato 2), giudicato ammissibile dalle Presidenze e per il quale il termine di presentazione di eventuali subemendamenti scadrà tra un'ora.

  Marco DA VILLA (M5S) non ritiene congruo il termine di un'ora fissato per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento 9.26 del Governo, atteso che i componenti delle Commissioni sono impegnati nella seduta e non possono quindi minimamente approfondire il contenuto della proposta emendativa del Governo.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, con riferimento all'osservazione del deputato Da Villa, evidenzia come l'emendamento 9.26 abbia un impatto estremamente limitato, non ritenendo pertanto necessario fissare un termine più ampio per la presentazione di eventuali subemendamenti.

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  Daniele PESCO (M5S) sottoscrive l'emendamento Prodani 1.93, il quale è volto a ridurre il costo della bolletta elettrica e del gas per i consumatori che intendano aderire a gruppi di acquisto, al fine di migliorare la consapevolezza dei cittadini rispetto ai costi che essi sostengono rispetto alle forniture di energia elettrica e di gas, consentendo loro di comparare, in un'ottica di maggiore trasparenza, la convenienza tra acquisti effettuati attraverso tali gruppi e forniture individuali.

  Davide CRIPPA (M5S) non comprende le ragioni del parere negativo espresso dal rappresentante del Governo e dal relatore sull'emendamento 1.93, sottolineando come la proposta emendativa preveda semplicemente che le aziende fornitrici debbano promuovere contratti con gruppi di acquisto senza stabilire vincoli cogenti. Ritiene quindi incomprensibile la valutazione contraria, a meno che dietro di essa non si celino altre ragioni.

  Mara MUCCI (M5S) si associa alle considerazioni espresse dai deputati Pesco e Crippa relativamente all'emendamento 1.93, il quale, analogamente ai precedenti emendamenti del suo gruppo, intende assicurare maggiore trasparenza e comparabilità nei contratti di fornitura di energia elettrica e del gas.

  Stefano ALLASIA (LNA) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento 1.93.

  Andrea COLLETTI (M5S) sottoscrive l'emendamento 1.93, sottolineando come i gruppi di acquisto stiano sempre più prendendo piede nel Paese e come i settori di energia elettrica e del gas siano tra quelli nei quali si registra ancora la maggiore arretratezza rispetto a tale possibilità di acquisto. Ritiene, invece, che lo strumento dei gruppi di acquisto risulti particolarmente utile per abbattere i prezzi in favore degli utenti, opponendosi allo strapotere dei produttori sui singoli consumatori, che sono esposti alle decisioni di aumento dei prezzi dei primi. Ritiene quindi che eventuali timori del Governo e della maggioranza circa l'eccessiva cogenza della proposta emendativa potrebbero essere superati attraverso una riformulazione che, ad esempio, prevedesse la facoltà per le imprese di proporre contratti di acquisto attraverso i gruppi. Pur rimettendosi alle valutazioni dei presentatori, rileva, infatti, come anche tale possibilità migliorerebbe comunque la concorrenza nel settore.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) non comprende le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento 1.93, sottolineando come i gruppi di acquisto siano sorti in Italia proprio in quelle aree dove il Partito Democratico registra le più alte percentuali di consenso, e come pertanto il gruppo del PD dovrebbe fare propria tale proposta.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prodani 1.93.

  Stefano ALLASIA (LNA) chiede di posticipare il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento 9.26 del Governo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte che il termine per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento 9.26 del Governo è fissato alle ore 19 di oggi.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità del proprio emendamento 1.112 volto a prevedere, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame, l'adozione di un regolamento recante misure che verifichino l'omologazione dei contatori ai sensi della normativa comunitaria. Lamenta che, nella situazione attuale, vi è un'inaccettabile coincidenza tra controllore e controllato e che, pertanto, si rende necessario l'intervento di un ente terzo che certifichi il corretto funzionamento dei contatori.

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  Daniele PESCO (M5S) si associa alle osservazioni del collega Crippa e sollecita i relatori e il Governo ad approfondire la questione posta dall'emendamento in esame. Ne chiede quindi l'accantonamento.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, richiamate le osservazioni precedentemente svolte dal collega Vignali su analoga materia, conferma il parere contrario del Governo sull'emendamento Crippa 1.112 e lo invita a presentare un ordine del giorno in Assemblea.

  Andrea COLLETTI (M5S) ribadisce l'opportunità che l'omologazione dei contatori sia certificata da enti terzi rispetto alle società di produzione e distribuzione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.112.

  Andrea COLLETTI (M5S) sottoscrive l'emendamento Crippa 1.98.

  Davide CRIPPA (M5S) illustra le finalità del proprio emendamento 1.98 volto a prevedere che il fabbisogno elettrico delle isole minori sia soddisfatto attraverso lo sviluppo di impianti di energia da fonti rinnovabili. A questo fine, la componente UC4 della bolletta che attribuisce 64 milioni di euro annuali alle isole minori dovrebbe essere utilizzata come fonte di finanziamento di energia da fonti rinnovabili e per l'efficienza energetica.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) chiede chiarimenti in merito all'emendamento in discussione al fine di comprendere se la sua finalità sia volta a prevedere che il fabbisogno energetico delle isole minori sia soddisfatto unicamente attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili.

  Davide CRIPPA (M5S) precisa che obiettivo della proposta è di orientare i 64 milioni di euro della componente UC4 a un sistema premiale per le isole minori che si impegnino in politiche di efficientamento energetico e di produzione da fonti rinnovabili.

  Gianluca BENAMATI (PD) ritiene opportuno approfondire la questione e chiede di accantonare l'emendamento Crippa 1.98.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione, propone di riformulare l'emendamento Crippa 1.98 sostituendo le parole «di concerto con l'Autorità» con le seguenti «sentita l'Autorità» e inserendo dopo le parole «isole minori» la parola «anche». Propone altresì di sopprimere il secondo periodo dell'emendamento.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con la riformulazione proposta dal relatore Vignali. In particolare, rileva che il criterio di cui alla lettera b) dell'emendamento in esame non è immediatamente applicabile in quanto si sta provvedendo alla connessione della Sicilia e al completamento della connessione della Sardegna. Osserva infine che la componente UC4 è essenziale per sostenere la produzione dell'energia elettrica nelle isole minori.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che la riformulazione del proprio emendamento volta a prevedere che il fabbisogno energetico delle isole minori possa essere soddisfatto «anche» attraverso le rinnovabili possa vanificare le finalità dell'emendamento da lui proposto.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI propone di riformulare ulteriormente l'emendamento inserendo dopo le parole «isole minori» invece della parola «anche» la parola «preferibilmente».

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce la richiesta di prevedere un sistema premiale, utilizzando le somme della componente UC4, per le isole che si impegnano sui versante dell'efficientamento e della produzione da rinnovabili.

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  Gianluca BENAMATI (PD) ribadisce la proposta di accantonamento, altrimenti ritiene congrua la riformulazione del Governo.

  Raffaello VIGNALI (NCD), relatore per la X Commissione ribadisce che la proposta di riformulazione appare equilibrata e rispettosa delle finalità che si propongono i firmatari dell'emendamento.

  Daniele PESCO (M5S) chiede se sia possibile conoscere come vengano attualmente utilizzati i finanziamenti destinati alle fonti rinnovabili nelle isole minori.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, chiede al firmatario dell'emendamento di pronunciarsi sulla proposta di riformulazione avanzata dai relatori.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) chiede un chiarimento al Governo ed in particolare se parte della componente UC4 sia già utilizzata come fonte di finanziamento delle fonti rinnovabili.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI chiarisce che in realtà la componente UC4 è utilizzata per garantire il fabbisogno energetico delle isole minori.

  Davide CRIPPA (M5S) evidenzia come data la finalità che si propone l'emendamento a sua firma non intende accettare la riformulazione proposta dai relatori.

  Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Crippa 1.98.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) chiede alle presidenze chiarimenti circa l'andamento dei lavori della giornata odierna e dei giorni successivi.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ritiene che la seduta odierna potrebbe proseguire fino alle ore 19.

  Marco DA VILLA (M5S), avverte che il Movimento 5 stelle terrà una riunione di gruppo dalle 18.30, chiedendo quindi che la seduta si concluda entro quell'ora.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, accogliendo la proposta del deputato Da Villa, avverte che la seduta si concluderà alle 18.30.

  Mara MUCCI (M5S) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1.102 che affronta un problema noto da tempo relativo agli incentivi alle fonti cosiddette assimilate; sottolinea che l'Italia è infatti l'unico paese che incentiva le fonti assimilate. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mucci 1.102.

  Davide CRIPPA (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.135 chiede ai relatori e al Governo di motivare il parere contrario espresso.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI ritiene che non ci siano le condizioni tecniche né economiche per sopprimere il servizio di interrompibilità per le aziende energivore e quindi conferma il parere contrario.

  Davide CRIPPA (M5S) ribadisce che gli oneri previsti a carico del sistema generale per il pagamento del servizio di interrompibilità sono destinati ad imprese energivore che ormai in realtà non ne hanno più bisogno in quanto si trovano ad operare in contesto energetico ben diverso rispetto a quello in cui tale servizio è stato istituito, circa nel 2009. Mantenere tali oneri di fatto rappresenta una penalizzazione per le piccole e medie imprese che rischiano di continuare a pagare un prezzo esagerato in un contesto di sovraproduzione energetica. Chiede infine al Governo se abbia intenzione nel breve periodo di rivedere tale sistema che, ribadisce, di fatto penalizza le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto portante del nostro sistema produttivo.

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  Daniele PESCO (M5S) sottolinea come la politica energetica messa in campo dal Governo non venga incontro agli interessi dei cittadini mentre al contrario vengono premiate le aziende energivore. Sottolinea come il nostro paese si trovi in una situazione di surplus di produzione di energia e pertanto non vi è più ragione di remunerare il servizio di interrompibilità.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.135.

  Davide CRIPPA (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.125 sottolinea come esso ripristina la norma inserita durante l'esame del decreto-legge sull’ecobonus, che aveva introdotto la nullità dei contratti di compravendita e di locazione privi dell'attestato di prestazione energetica. Ritiene che l'aver oggi previsto una semplice sanzione con il decreto-legge in esame rappresenti un passo indietro e chiede al Governo di motivare tale decisione.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI ricorda come in effetti il Governo aveva dato parere favorevole all'emendamento del M5S che prevedeva la nullità degli atti di acquisto di immobili privi dell'APE e che è stato poi inserito nel decreto-legge eco bonus. Però la norma si è di fatto dimostrata eccessivamente severa ed ha avuto dei risvolti negativi sul mercato edilizio. Al riguardo ritiene che la disposizione introdotta nel decreto, e l'emendamento Senaldi 1.153 possano fare chiarezza sulla questione.

  Daniele PESCO (M5S) ritiene che la certificazione energetica rappresenti un documento fondamentale previsto da una direttiva europea e che la nullità prevista per gli atti di compravendita e di locazione, che potrebbe anche essere ridotta a semplice annullabilità, rappresenti un necessario presidio per rispettare i vincoli posti dalla normativa europea. La modifica proposta dal Governo con questo decreto rappresenta al contrario un vero passo indietro.

  Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Crippa 1.125.

  Davide CRIPPA (M5S) passando ad illustrare l'emendamento a sua prima firma 1.137 segnala che solo per errore il suo gruppo non ha presentato un emendamento che prevedeva l'attestato di prestazione energetica anche per le singole unità immobiliari. Al riguardo stigmatizza il fatto che su tale vicenda si cerca piuttosto di accogliere le sollecitazioni provenienti dal mondo dell'edilizia. Tornando sull'emendamento 1.137 come già anticipato nel suo intervento introduttivo sul complesso degli emendamenti ribadisce l'importanza di prevedere una sanzione anche a carico del pubblico ufficiale che redige l'atto nell'ipotesi in cui non venga allegato l'attestato di prestazione energetica; per altro sottolinea come pur essendo state previste delle sanzioni pecuniarie non è stato potenziato il sistema dei controlli e quindi dubita del fatto che tali sanzioni potranno essere effettivamente irrogate.

  Daniele PESCO (M5S) rileva come il comma 7 dell'articolo 1 disciplini l'obbligo di allegazione dell'attestato di prestazione energetica degli edifici, prevedendo, in caso di omessa allegazione dello stesso al contratto di compravendita, l'obbligo di pagamento della sanzione amministrativa a carico delle parti contrattuali, mentre il notaio, in veste di pubblico ufficiale, dovrebbe essere ritenuto il primo responsabile in relazione alla regolarità della documentazione allegata all'atto notarile. Ricorda come, già in precedenza, l'Italia sia stata oggetto di una procedura di infrazione per non aver previsto l'obbligo del notaio di controllare l'allegazione di quello che veniva allora chiamato «certificato di prestazione energetica» e ritiene, quindi, auspicabile che ci sia l'accordo di tutti i gruppi parlamentari su tale proposta emendativa, il cui fine ultimo è la promozione di un consumo energetico più razionale e consapevole da parte dell'utente.

  Andrea COLLETTI (M5S) dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Crippa 1.137. Ritiene che Pag. 22il problema principale per quanto riguarda la redazione dei contratti di compravendita sia che essi sono solo formalmente redatti in prima persona dai notai, i quali si avvalgono, nello svolgimento di tale compito, dell'operato dei propri collaboratori. Ritiene, inoltre, che, sebbene in caso di errori il contraente possa agire in giudizio facendo valere la responsabilità professionale del notaio, vada tenuto presente che l'onere della prova ricade, nel caso di specie, sull'acquirente e sul venditore. Sottolinea, quindi, come l'emendamento costituisca un'utile soluzione a tale inconveniente, prevedendo direttamente una sanzione amministrativa a carico del notaio. Ritiene, infine, che il mancato accoglimento della proposta emendativa in esame non possa che essere considerata come il frutto del prevalere degli interessi legati alle lobby degli ordini professionali.

  Mara MUCCI (M5S) chiede di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Crippa 1.137, ritenendo che si tratti di un emendamento «Robin Hood», dunque meritevole di attenzione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Crippa 1.137.

  Marco DA VILLA (M5S), sottoscrive l'emendamento Senaldi 1.153.

  Davide CRIPPA (M5S) dichiara di condividere lo spirito della proposta emendativa 1.153 rilevando, tuttavia, come essa sanzioni la mancanza dell'attestato di prestazione energetica degli edifici ma non preveda alcuna misura relativa al successivo controllo dell'avvenuta allegazione dell'attestato stesso. Ritiene che l'emendamento debba essere riformulato inserendo la previsione di un termine entro il quale effettuare tale allegazione.

  Raffaello VIGNALI, relatore per la X Commissione, concorda con la proposta di riformulazione sollevata dal deputato Crippa, ritenendo opportuno l'inserimento, nell'ambito dell'emendamento, di un termine di 45 giorni, decorrenti dalla contestazione della sanzione amministrativa, per l'allegazione dell'attestato.

  Angelo SENALDI (PD), accetta la riformulazione del proprio emendamento 1.153.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Senaldi 1.153, come riformulato. Approvano quindi con distinte votazioni, gli identici emendamenti Carrescia 1.43 e Bernardo 1.84, nonché l'emendamento Schullian 1.45.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara di voler aggiungere la propria firma all'emendamento Braga 1.49. Ritiene, infatti, che esso affronti un tema molto significativo e che costituisca un'indicazione utile per eventuali futuri interventi in materia di obbligo di rilascio dell'attestato di certificazione energetica per gli edifici di edilizia residenziale pubblica concessi in locazione abitativa a canone sociale.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI dichiara di accogliere favorevolmente un eventuale ordine del giorno relativo al tema in esame.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, informa che l'emendamento Braga 1.49 è ritirato.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) illustra l'emendamento 1.180, di cui è primo firmatario, evidenziando come esso sia teso a tutelare le attività turistiche, che costituiscono un volano essenziale dell'economia del Paese, attraverso l'esclusione dell'obbligo dell'attestato di prestazione energetica per gli edifici residenziali locati ad uso turistico.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI conferma il parere espresso esprimendo tuttavia la disponibilità ad approfondire la tematica in esame. Ritiene tuttavia che il problema chiave sia la difficoltà di definire in termini certi quali Pag. 23siano le locazioni che possano essere qualificate ad uso turistico e di verificare con adeguati controlli.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) evidenzia che a tale difficoltà si potrebbe ovviare attraverso la specifica indicazione dell'uso turistico nell'ambito del contratto di locazione nonché attraverso la previsione di adeguati successivi controlli in merito alle dichiarazioni effettuate. Chiede infine, data la rilevanza della materia, se sia possibile accantonare l'emendamento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, accantona l'emendamento Abrignani 1.180.

  Daniele PESCO (M5S) si dichiara perplesso in relazione al contenuto degli emendamenti proposti dalle altre forze politiche, ritenendo al contrario soddisfacente l'impegno del Governo a sostengo di uno sviluppo sostenibile attraverso la previsione dell'obbligo dell'attestato di prestazione energetica degli edifici. Ritiene tuttavia che la questione del risparmio energetico andrebbe affrontata con maggiore forza e che sul tema sia auspicabile una maggiore sensibilizzazione di tute le forze politiche.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Carrescia 1.47.

  Gianluca BENAMATI (PD), sottoscrive l'emendamento Crippa 1.132.

  Davide CRIPPA (M5S) illustrando l'emendamento 1.132, di cui è primo firmatario, sottolinea come lo stesso affronti alcune problematiche relative all'equiparazione delle classi di laurea previste dal nuovo ordinamento degli studi universitari con i diplomi di laurea rilasciati in base al vecchio ordinamento, includendo tra i professionisti abilitati al rilascio di attestato di prestazione energetica anche i soggetti che si sono da sempre occupati di termotecnica seppur sulla base di un titolo di laurea di diversa natura.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Crippa 1.132 e gli identici Vazio 1.131 e Pisano 1.169; respingono invece l'emendamento Zaccagnini 1.1.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, evidenzia come sull'emendamento Abrignani 1.51 non sia stata effettuata una corretta valutazione, e ne chiede l'accantonamento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, accantona l'emendamento Abrignani 1.51.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Terrosi 1.52.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.), illustrando l'emendamento, di cui è primo firmatario evidenzia come esso preveda esclusivamente che le norme contenute nel comma 10, capoverso comma 7-bis dell'articolo 1, del decreto-legge in esame, nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano siano applicabili solo se compatibili con le norme dei rispettivi statuti.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI confermando il parere contrario del Governo, sottolinea come l'emendamento non possa essere accolto in quanto va ad incidere su una materia di competenza statale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Plangger 1.53.

  Davide CRIPPA (M5S) illustrando l'emendamento Della Valle 1.178, di cui è cofirmatario, evidenzia come esso qualifichi una fonte energetica derivante dal vento d'alta quota, o troposferico, la quale non è assimilabile all'energia eolica. Rileva, inoltre, come tale forma di energia sia già oggetto di sperimentazione nonché di investimenti da parte di imprenditori italiani e che con l'emendamento si otterrebbe il risultato di ampliare il novero delle forme di energia rinnovabili.

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  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, confermando il parere espresso, dichiara che occorre effettuare ulteriori approfondimenti ai fini di una più compiuta valutazione della materia. Segnala inoltre che si tratta di strutture altamente impattanti.

  Davide CRIPPA (M5S), precisa che si tratta di vele che vengono portate ad alta quota.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Della Valle 1.178.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame. Avverte quindi che alle ore 9,15 di domani è convocata una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite.

  La seduta termina alle 18.35.

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