CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 30 gennaio 2014
168.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 54

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 30 gennaio 2014.

Incontro informale con una delegazione della Grande Assemblea nazionale turca.

  L'incontro informale si è svolto dalle 9.30 alle 10.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.30.

DL 145/13: Interventi urgenti di avvio del piano «Destinazione Italia», per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.
C. 1920 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Laura GARAVINI (PD), relatore, rileva che il provvedimento in esame introduce una serie di misure attuative del piano Pag. 55«Destinazione Italia», avviato dal Governo nel settembre scorso per attrarre nuovi investimenti esteri e promuovere il made in Italy: il piano ed il decreto-legge muovono dalla condivisa consapevolezza che il Paese abbia bisogno, oggi più che mai, di capitale finanziario, industriale e umano per uscire dallo stato di difficoltà della rete produttiva nazionale e perché si è convinti che vi sia una forte correlazione tra attrazione di investimenti esteri e ripresa di competitività del sistema-Italia. Osserva che il provvedimento va nella direzione giusta. Interviene da un lato sulla rimozione di una serie di ostacoli al fine di attrarre investimenti esteri. Dall'altro mira al rafforzamento della capacità di export, introducendo tra l'altro misure lungamente attese dalle famiglie e dalle imprese. Fa notare, ad esempio, che il decreto prevede la riduzione strutturale del costo dell'energia elettrica in Italia, presupposto per una ripresa delle attività produttive e per il recupero di competitività del Paese, come pure la riduzione della RC-auto. Rileva che, per quanto attiene agli interventi sul primo versante, il provvedimento reca una serie di opportune misure che incidono sul legal environment italiano, spesso assai problematico per gli imprenditori stranieri operanti nel nostro Paese. In tale prospettiva ritiene opportuno segnalare in primo luogo la razionalizzazione delle competenze dei tribunali per le imprese: l'articolo 10, infatti, concentra in un numero ridotto di sedi (nove) tutte le controversie nella competenza funzionale di questi tribunali che coinvolgano società con sede principale all'estero, anche se con rappresentanza stabile in Italia. Segnala, inoltre, che – al fine di rispondere alla «fuga dei cervelli» e di rendere più aperto il sistema, facilitando l'attrazione di investitori, studenti, ricercatori e lavoratori altamente qualificati in Italia – il decreto-legge introduce importanti misure di agevolazione per i visti: in particolare le disposizioni di cui ai commi da 7 a 9 dell'articolo 5 sono volte ad agevolare l'ingresso in Italia di investitori, studenti, ricercatori e lavoratori altamente qualificati. Il comma 7 dispone che i Ministeri competenti individuino forme di agevolazione per la concessione di visti di ingresso in Italia connessi a start-up, nonché ad iniziative di investimento e di mecenatismo. Il comma 8 prevede alcune facilitazioni per categorie di richiedenti il visto particolarmente significative per la promozione del sistema Italia, in coerenza con quanto previsto nel piano «Destinazione Italia».
  Fa notare, invece, che il provvedimento non opera interventi volti a riequilibrare la perdita di competitività che deriva alle società ed ai professionisti italiani operanti all'estero dal combinato disposto delle norme vigenti in materia di IVA introdotte con la legge di stabilità 2013 e di quelle in materia previdenziale.
  Sul versante del sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, segnala in primo luogo le norme introdotte dall'articolo 5 che prevedono il rifinanziamento delle attività di promozione dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane – ICE per 22 milioni di euro per l'anno 2014. Ricorda a tale proposito che il decreto-legge n. 98 del 2011 e successive modificazioni ha disposto che le risorse già destinate all'ICE per il finanziamento dell'attività di promozione e di sviluppo degli scambi commerciali con l'estero siano trasferite in un apposito Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese, da istituire nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. Nel 2013 tali risorse, sia per la competenza che la cassa, ammontano a circa 37,5 milioni di euro. Rileva che a tali previsioni si affiancano quelle – parimenti introdotte dall'articolo 5 – riguardanti l'estensione degli orari di apertura delle dogane e l'ampliamento dei consorzi per l'internazionalizzazione delle imprese agricole, facilitazioni nell'ottenimento di certificati e documenti anche in lingua inglese e misure volte a favorire il funzionamento delle Camere italo-estere ed estere in Italia. Accanto a tali interventi fa notare che le misure intese ad incentivare il settore della ricerca e dello sviluppo, attraverso l'attivazione, all'articolo 3, di un credito d'imposta sul 50 per cento delle spese incrementali in ricerca e Pag. 56sviluppo negli anni 2014-2016, con agevolazione massima di 2,5 milioni di euro per impresa ed un budget totale pari a 200 milioni di euro annui, a valere sulla prossima programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 (che spesso non sono stati finora pienamente utilizzati dall'Italia). In questo modo si potranno attivare nuovi investimenti in ricerca e sviluppo per oltre 600 milioni di euro annui. Rileva che, in parallelo, al fine di promuovere la diffusione dei servizi di connettività telematica, superando il digital divide che affligge il sistema-Paese, l'articolo 6 prevede un'agevolazione per gli interventi volti ad assicurare una connessione digitale veloce per le PMI; la detrazione di imposta è del 65 per cento per un massimo di 20.000 euro, per gli interventi di rete fissa o mobile che consentano l'utilizzo della connessione digitale. Osserva, poi, che per sostenere il finanziamento alle piccole e medie imprese, che assolvono ad un ruolo centrale nell’export italiano, le operazioni di credito a medio e lungo termine vengono sottratte nell'articolo 12 al trattamento fiscale ordinario e assoggettate al pagamento di un'imposta sostitutiva in misura più bassa delle altre. È prevista, inoltre, l'eliminazione della ritenuta del 20 per cento sugli interessi e sui proventi di obbligazioni e, per favorire l'accesso al credito, la costituzione di un privilegio fiscale sui beni mobili destinati all'esercizio dell'impresa a favore di società finanziarie diverse dalle banche.
  Segnala inoltre che, per contrastare le crisi industriali, anche al di fuori delle aree di crisi complessa, e favorire lo sviluppo dell'autoimprenditorialità e delle piccole imprese, soprattutto ad opera di giovani e donne, l'articolo 11 semplifica e razionalizza le attuali agevolazioni della cosiddetta «legge Marcora» (la legge n. 49 del 1985), concentrandole nella forma del mutuo agevolato a tasso zero ed eliminando la parte di contributo a fondo perduto, consentendo di attivare 300 milioni di nuovi investimenti con tremila nuovi occupati. Osserva infine che vengono introdotte nuove disposizioni per la realizzazione del grande appuntamento internazionale del nostro Paese, EXPO 2015: l'articolo 13 prevede la revoca di assegnazioni del CIPE, relative ad interventi che non sono stati avviati, per un importo di 165,390 milioni di euro che vengono destinati, per 53,2 milioni a progetti cantierabili relativi allo svolgimento di EXPO 2015 cui vengono destinati ulteriori 42,8 milioni (per un ammontare complessivo pari a 96 milioni), e per 45 milioni ad opere per l'accessibilità ferroviaria dell'aeroporto di Malpensa. Fa presente che, le residue disponibilità sono opportunamente destinate ad interventi immediatamente cantierabili finalizzati al miglioramento della competitività dei porti italiani e dell'efficienza del trasferimento ferroviario e modale all'interno dei sistemi portuali.
  Nell'auspicare una pronta conclusione dell’iter di conversione del decreto-legge, ritiene opportuno rilevare in termini critici che, a fronte di un'ampia articolazione degli strumenti d'intervento a sostegno dell'internazionalizzazione della rete produttiva nazionale, manca invece ogni riferimento alla rete degli istituti italiani di cultura all'estero. Osserva come il rischio sia quello di un atteggiamento schizofrenico: se da un lato con questo provvedimento si approntano una serie di misure volte ad attrarre investitori stranieri, contemporaneamente con altri provvedimenti, si procede allo smantellamento di strumenti già esistenti, che spesso in modo egregio promuovono da sempre il sistema Italia, rivolgendosi a potenziali investitori stranieri (vuoi che siano imprenditori, studenti, ricercatori, o semplici consumatori turistici) attraverso la promozione della lingua e cultura italiana. Se è vero – come ha detto il ministro Bonino alla Conferenza degli ambasciatori – che «l'Italia ha una priorità che sovrasta: quella della crescita», occorre riconoscere che la rete degli istituti italiani di cultura all'estero svolge un ruolo decisivo in questa «diplomazia della crescita», esportando la cultura italiana nel mondo. Evidenzia che gli istituti italiani di cultura – come ha già, peraltro, avuto modo di dichiarare in occasione dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge sulla razionalizzazione della spesa della pubblica Pag. 57amministrazione (n. 101 del 2013) – devono essere considerati centrali nella promozione del sistema-Paese e non possono essere penalizzati da procedure di revisione della spesa ispirate a criteri meramente contabili.
  Sollecita in conclusione – associandosi alle considerazioni svolte in precedenti sedute dall'onorevole Amendola – il celere esame parlamentare del documento «Farnesina 2015» recentemente predisposto dal Ministro degli Affari esteri, affinché il Parlamento possa contribuire alle scelte derivanti dall'analisi e valutazione della spesa pubblica, comunemente denominate spending review, in un settore così delicato come quello della promozione della cultura e della lingua italiana all'estero.

  Il sottosegretario Mario GIRO segnala che il Ministro Bonino e, più in generale, il Governo attribuiscono la massima priorità alla «diplomazia della crescita» e che sono, pertanto, impegnati per il raggiungimento di tale obiettivo, consapevoli della necessità di mettersi al servizio di chi produce, per favorirne la presenza all'estero e per rafforzare – in questa difficile congiuntura economica internazionale – le dinamiche di rilancio dell'economia. Fa presente che, proprio per questo, il Governo si è proposto un programma molto ambizioso ed importante: il piano «Destinazione Italia», un progetto per attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane. Rileva che le imprese a capitale estero hanno avuto tradizionalmente un ruolo molto importante nell'economia italiana. Si stima che al 2012 esse contassero 1 milione e 200 mila occupati e circa 450 miliardi di euro di fatturato, con un impatto particolarmente significativo in termini di crescita: 10 miliardi di euro addizionali di investimenti diretti esteri generano una crescita del PIL di circa lo 0,25 per cento e un notevole contributo allo sviluppo di innovazione. Fa presente che, purtroppo, il dato con cui ci si deve confrontare – e da cui è emersa l'esigenza di dar vita al progetto «Destinazione Italia» – è che da ormai molti anni l'Italia attrae meno investimenti esteri rispetto agli altri principali Paesi europei. Il flusso di IDE in entrata come media del periodo 2005-2011 è pari al 4,8 per cento del PIL nel Regno Unito, al 2,4 per cento in Francia, all'1,3 per cento in Germania, al 6 per cento in Spagna e solo all'1 per cento in Italia. Segnala che l'Italia è stata caratterizzata da minori investimenti diretti esteri sia in termini di stock che di flusso annuo e che il divario risulta ancor più significativo se si considerano i soli investimenti in ambiti di alta specializzazione.
  Osserva che attrarre investimenti significa «fare crescita». Nell'ambito delle dinamiche di globalizzazione, fa notare che migliorare la capacità di attrarre investimenti nel Paese è dunque un elemento fondamentale per rilanciare la crescita economica dell'Italia e di quella europea e internazionale.
  Rileva che, con il decreto-legge all'esame, il Governo ha adottato alcune misure fra quelle considerate prioritarie dal piano «Destinazione Italia», approvato dal Consiglio dei ministri del 19 settembre che prevedeva anche una consultazione pubblica per poter avere il contributo dei soggetti pubblici e privati interessati. Osserva che si attua quindi la prima e fondamentale misura del piano «Destinazione Italia»: quella sulla certezza del fisco. Fa presente che si amplia l'ambito di applicazione dell'istituto del ruling di standard internazionale, con accordi per cinque anni tra fisco e imprese presso l'Agenzia delle Entrate, che costituirà un desk dedicato agli investitori esteri. Osserva poi che, per rafforzare le funzioni del tribunale per le imprese e stimolare la capacità di attrarre investimenti, si concentrano anche su un numero ridotto di sedi tutte le controversie nella competenza funzionale del tribunale delle imprese che coinvolgano società con sede principale all'estero, anche se con rappresentanza stabile in Italia. Fa notare che un'ulteriore importante norma, che coinvolge direttamente il Ministero degli Affari esteri, è il cosiddetto «visto start-up» per attrarre cervelli. Si introducono importanti misure di agevolazione per i visti, rendendo più aperto il sistema e facilitando l'ingresso in Italia di investitori, studenti, ricercatori e Pag. 58lavoratori altamente qualificati. Si dà così attuazione all'impegno di rendere l'Italia un Paese più attrattivo a trecentosessanta gradi, verso i capitali finanziari ma anche verso il capitale umano. Si dimostra la volontà di entrare in un nuovo paradigma, non più quello della «fuga dei talenti» ma quello della «circolazione dei talenti» che già consente ogni giorno ai agli studenti, ricercatori e imprenditori italiani di creare connessioni positive con il mondo.
  Segnala quindi, alcuni tra gli aspetti più significativi della norma: l'abolizione della previsione di quote annuali di ingressi in Italia di studenti universitari, un limite anacronistico e svantaggioso – peraltro mai raggiunto – in un mondo dove gli altri fanno esattamente l'opposto e vanno a «caccia» di cervelli e talenti; facilitazioni per la permanenza legale in Italia dello straniero che consegue in Italia un master di primo livello; semplificazioni per la concessione della Blue Card europea, permettendo quindi maggiore flessibilità per i datori di lavoro in Italia di assumere – fuori dal sistema delle quote – personale straniero altamente qualificato; si estende e si rende più flessibile la possibilità d'ingresso ai ricercatori stranieri, anche nei casi in cui il soggiorno di ricerca sia finanziato non da enti italiani ma da fondi europei, da altri organismi internazionali o da istituzioni straniere; si agevolano le condizioni d'ingresso per i ricercatori e i loro familiari, ai quali non è più richiesta la documentazione sull'idoneità dell'alloggio, che rappresentava un peso burocratico eccessivo.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nell'esprimere pieno consenso alla relazione svolta anche con riferimento a talune osservazioni critiche, auspica che il Governo porti avanti con ambizione il programma di internazionalizzazione dell'economia, rimuovendo le storiche resistenze che si frappongono agli investimenti esteri, dal costo della bolletta energetica alle lungaggini della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Insiste sulla necessità di migliorare l'immagine dell'Italia all'estero per fronteggiare una concorrenza che non viene più soltanto dai Paesi extra-europei ma anche da alcuni Stati confinanti, come ad esempio l'Austria. Invita a tal fine a valorizzare le iniziative dedicate all'America Latina e all'Africa, oltre all'Expo 2015, nonché a mobilitare la rete estera ed in particolare gli istituti italiani di cultura. Si augura, in tal senso, che la strategia appena abbozzata trovi sviluppo e compimento sia all'interno che all'estero. Osserva conclusivamente che anche alcune dichiarazioni di inammissibilità di emendamenti presentati in sede referente al provvedimento in titolo potrebbero essere riviste per rendere più efficace il provvedimento stesso.

  Mario MARAZZITI (PI), nel ringraziare la relatrice anche per le osservazioni critiche formulate, ivi inclusa quella relativa al regime fiscale previdenziale dei professionisti, apprezza lo sforzo di mettere a sistema il Paese, auspicando passi ulteriori soprattutto nel settore della pubblica amministrazione e della giustizia civile. Nel sottolineare l'esigenza di un maggior impegno per la proiezione dell'Italia all'estero, auspica una rivoluzione culturale che superi la vecchia visione folkloristica dell'emigrazione e metta a frutto i ruoli chiave che oggi detengono gli italiani nel mondo. Passa quindi a manifestare a manifestare vivo apprezzamento per le recenti iniziative del sottosegretario Giro sulla promozione della lingua italiana e per quelle dedicate all'America Latina ed all'Africa. Lamenta conclusivamente il fatto che continuino a mancare le risorse per misure che potrebbero apportare indubbi benefici all'immagine dell'Italia, come ad esempio la sottotitolatura dei programmi radiotelevisivi rivolti all'estero. Ricordando come i fondi destinati alla programmazione radiotelevisiva all'estero siano stati pesantemente decurtati, confida in una tempestiva inversione di tendenza.

  Gianni FARINA (PD), nel condividere i contenuti della relazione svolta, che ha puntualizzato le questioni di fondo, fa riferimento all'importante vertice italo – svizzero in corso a Berna per ribadire le note preoccupazioni circa lo stato dei collegamenti tra i due Paesi non adeguatamente presi in considerazione dall'articolo 13 del provvedimento Pag. 59in esame. Osservando come l'asse delle comunicazioni europee sia ormai da Genova ad Amsterdam, sottolinea la strategicità della Svizzera che non a caso sta investendo nel trasporto ferroviario mentre l'Italia non fa che accumulare ritardi.
  Manifesta quindi ulteriori motivi di preoccupazione per quanto attiene al rischio che la scommessa di Expo 2015 sia perduta ed invita ad una maggiore attenzione per l'Europa multiculturale, valorizzando il ruolo degli istituti italiani di cultura all'estero.

  Laura GARAVINI (PD), relatore, formula quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole come formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 30 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Mario Giro.

  La seduta comincia alle 15.

5-01990 Amendola: Sui recenti sviluppi della situazione in Ucraina.

  Il sottosegretario Mario GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nel preannunciare la presentazione di una risoluzione sulla situazione dell'Ucraina, sottolinea il rilievo geo-strategico di quel Paese, auspicando un'azione più incisiva da parte dell'Unione europea, che deve superare la frontiera delle sue debolezze sia a Sud verso il Mediterraneo che ad Est verso il Partenariato orientale. Nel rammentare come il Presidente della Commissione europea non abbia escluso il ricorso a sanzioni, al pari degli Stati Uniti d'America e della stessa Germania, si sofferma sulla duplice anima dell'Ucraina richiamando l'Unione europea alla sua responsabilità di non limitarsi ai buoni sentimenti, ma di incidere affinché siano interrotti i processi autodistruttivi in corso nel suo vicinato. Sollecitando infine un maggiore impegno anche da parte dell'Alto Rappresentante Catherine Ashton, confida che l'Europa si consideri chiamata a causa a tutela dei principi di pace, solidarietà e cooperazione su cui è stata costruita e che ultimamente sembra spesso aver dimenticato.

  Mario MARAZZITI (PI), intervenendo sui lavori della Commissione, ricorda che il Comitato permanente sui diritti umani da lui presieduto ha audito ieri alcuni rappresentanti della Comunità ucraina in Italia e dei movimenti di protesta, raccogliendone l'ansia di libertà e la forte aspirazione europea, unitamente ad una seria di testimonianze di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la minaccia, di marca staliniana, alla Chiesa Uniate di ritiro dell'autorizzazione all'esercizio del culto. Al riguardo, fa presente che trasmetterà alle autorità di Governo i materiali documentali ricevuti. Nell'associarsi al preannuncio di presentazione di una risoluzione fatto dal collega Amendola, richiama la responsabilità dell'Italia come secondo Paese di destinazione della diaspora ucraina. Auspica pertanto che l'Italia e l'Europa attuino un cambio di passo e corrispondano anche alle richieste di aiuto umanitario ed asilo politico.

  Andrea MANCIULLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.20.

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