CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 gennaio 2014
166.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 202

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 9.40.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.
Atto n. 65.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2014.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, in relazione all'esigenza di coordinare le funzioni del Governo e quelle dell'Ufficio Parlamentare di Bilancia (UPB) in tema di previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, come disciplinate dall'articolo 2 dello schema in esame, evidenzia che l'articolo 18 della legge n. 243 del 2012 prevede che il predetto Ufficio provveda ad esercitare funzioni di analisi, verifiche e valutazioni delle suddette previsioni, pur senza disciplinare le relazioni intercorrenti Pag. 203tra le funzioni del Governo e quelle dello stesso Ufficio. Prosegue segnalando che l'articolo 10, comma 3, lettera c), della legge n. 196 del 2009, con riferimento alla predisposizione, nei documenti di programmazione, di previsioni a politiche invariate, prevede l'indicazione di tali previsioni per i principali aggregati del conto economico delle pubbliche amministrazioni. Ricorda inoltre che queste previsioni, già elaborate da ultimo con il DEF 2014, sono predisposte in conformità con quanto stabilito dall'ordinamento europeo e inviate alle autorità europee con la prima sezione del citato documento. In merito alla manifestata opportunità di modificare la legge n. 196 del 2009, in modo da allinearne il contenuto a quello della direttiva 2011/85/UE, rileva come con la legge costituzionale n. 1 del 2012 il nostro ordinamento abbia anticipato molti elementi contenuti nella predetta direttiva, introducendo il principio dell'equilibrio di bilancio di tutte le pubbliche amministrazioni. Evidenzia infine che, con la successiva legge n. 243 del 2012, è stato disposto che i documenti di programmazione finanziaria e di bilancio stabiliscano, per ciascuna annualità, obiettivi del saldo del conto consolidato, articolato per sottosettori, definito in termini strutturali, obiettivi di debito tali da garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche, nonché l'adozione di regole per disciplinare l'evoluzione della spesa pubblica, definiti in coerenza con quanto previsto dall'ordinamento europeo.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), relatore, alla luce dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, formula una proposta di parere favorevole sullo schema di decreto legislativo in esame.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 9.45.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 9.45.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/32/UE che attua l'accordo quadro, concluso da HOSPEEM e FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario.
Atto n. 48.
(Rilievi alle Commissioni XI e XII).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

  Simonetta RUBINATO (PD), relatore, fa presente che lo schema di decreto legislativo in esame è volto a recepire la direttiva 2010/32/UE, che attua l'accordo quadro, concluso da European Hospital and Healthcare Employers Association – HOSPEEM e Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici – FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario. Rileva quindi che il provvedimento è corredato di relazione tecnica, vidimata positivamente dalla Ragioneria generale dello Stato. Con riferimento agli articoli 1 e 2, osserva che il provvedimento in esame dispone, a carico di strutture e servizi sanitari pubblici e privati, una pluralità di adempimenti volti alla prevenzione delle ferite da taglio o da punta e alla successiva messa in sicurezza in caso di ferite e/o punture e che lo svolgimento di tali adempimenti presuppone la disponibilità di dispositivi medici dotati di meccanismi di protezione e di sicurezza. Rileva in proposito che l'invarianza degli effetti finanziari – di cui all'articolo 2 del provvedimento Pag. 204in esame – appare confermata nel caso in cui le strutture e i servizi sanitari pubblici già svolgano, con le adeguate attrezzature e strumentazioni, le attività descritte nel provvedimento. Sul punto ritiene quindi necessario acquisire elementi di valutazione dal Governo. Non ha osservazioni da formulare relativamente a possibili ulteriori attività di vigilanza a carico di soggetti pubblici, non contenute nel testo e che tuttavia si desumono da quanto affermato preliminarmente dalla relazione tecnica, nel presupposto – su cui appare necessario acquisire conferma dal Governo – che le stesse siano già svolte da detti soggetti e che comunque ad esse si possa far fronte nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente che le strutture e i servizi sanitari pubblici possono svolgere gli adempimenti previsti dallo schema di decreto volti per la prevenzione delle ferite da taglio o da punta e la successiva messa in sicurezza in caso di ferite e punture, con le attrezzature e le strumentazioni già disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Conferma altresì che possibili ulteriori attività di vigilanza a carico di soggetti pubblici, non contenute nel testo e tuttavia desumibili da quanto affermato nella relazione tecnica, sono già svolte da detti soggetti e che comunque ad esse si può far fronte nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

  Simonetta RUBINATO (PD), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2010/32/UE che attua l'accordo quadro, concluso da HOSPEEM e FSESP, in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario (atto n. 48);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
    le strutture e i servizi sanitari pubblici possono svolgere gli adempimenti previsti dallo schema di decreto volti alla prevenzione delle ferite da taglio o da punta e alla successiva messa in sicurezza in caso di ferite e punture, con le attrezzature e le strumentazioni già disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
    i soggetti pubblici potranno far fronte alle attività di vigilanza desumibili dalla relazione tecnica, nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo».

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 9.50.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 9.50.

DL 146/2013: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921 Governo.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2014.

Pag. 205

  Federico FAUTTILLI (PI), relatore, ricorda che sul provvedimento in esame erano stati richiesti al rappresentante del Governo alcuni chiarimenti.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera a), e comma 2 e all'articolo 3, comma 1, lettera h), e comma 2, del provvedimento che prevedono la possibilità di far ricorso a procedure di controllo mediante mezzi elettronici o altri strumenti tecnici, segnala che, fermo restando che l'utilizzo dei cosiddetti braccialetti elettronici potrà essere disposto solo ove questi siano effettivamente disponibili, per l'approvvigionamento dei cd. «braccialetti elettronici», sullo stato di previsione del Ministero dell'interno – capitolo di spesa 2624, articolo 24 – sono stati stanziati 2,5 milioni di euro per ciascuna annualità del triennio 2013-2015 e che con questi fondi è stato possibile avviare un piano diretto ad incrementare la disponibilità degli apparecchi in questione. Evidenzia che la progettualità avviata prevede che entro il primo trimestre del 2014 la dotazione dei predetti apparecchi, che attualmente ammonta a 530 unità, arrivi a 2.000 unità, rendendo possibile soddisfare le nuove esigenze sottese dalle norme del provvedimento in esame senza necessità di fare ricorso ad ulteriori stanziamenti. Osserva che le disposizioni di cui agli articoli 2, 4 e 5 concernenti, rispettivamente, la detenzione e cessione illecita di stupefacenti, l'aumento delle detrazioni di pena per liberazione anticipata e l'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive minori, per quanto suscettibili di determinare una riduzione delle spese dirette di mantenimento in carcere, non necessariamente condurranno ad una riduzione degli stanziamenti di bilancio per l'amministrazione competente, posto che le rivenienti disponibilità potranno essere destinate ad alimentare i settori dell'Amministrazione penitenziaria più esposti e a potenziare gli interventi tesi al miglioramento delle attuali condizioni detentive. Sempre in relazione all'articolo 2, relativamente all'abrogazione del divieto di reiterata concessione delle misure dell'affidamento terapeutico, segnala che qualora il numero dei soggetti da sottoporre a specifici trattamenti sia superiore al numero dei posti disponibili presso le strutture del Servizio sanitario nazionale o convenzionate, è comunque possibile il ricorso a trattamenti terapeutici riabilitativi o psicofarmacologici, nello stato di detenzione domiciliare. Con riferimento all'articolo 3, comma 1, lettera a), sottolinea che la norma non fa sorgere alcun obbligo di istituzione di nuove figure di Garante regionale o locale sui territorio, in considerazione della possibilità di rivolgere le istanze di reclamo a più soggetti istituzionali. In merito all'ampliamento dell'istituto dell'affidamento in prova ai servizi sociali, disposto dall'articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed e), assicura che lo stesso potrà essere adeguatamente fronteggiato con le risorse umane e strumentali dell'amministrazione della giustizia senza maggiori oneri finanziari a carico del bilancio dello Stato. Con riferimento all'articolo 6, che amplia la platea dei soggetti suscettibili di essere allontanati dal territorio dello Stato in esecuzione di espulsioni alternative alla detenzione, evidenzia che ciò non graverà sul sistema dei centri di identificazione ed espulsione e che continuerà anche in queste ipotesi a essere applicato l'articolo 16, comma 7, del decreto legislativo n. 286 del 1998, in virtù del quale lo straniero destinatario della predetta misura continua ad essere ristretto in carcere in attesa che siano acquisiti i necessari titoli di viaggio. Quanto all'impatto che tale ampliamento può avere sul sistema delle espulsioni, nel far presente che tale impatto dipende da alcuni fattori, non ultimo la nazionalità dello straniero da espellere, sottolinea che, sul medio periodo, la misura introdotta dall'articolo 6 del provvedimento in esame è neutra da un punto di vista finanziario, poiché i cittadini extracomunitari destinatari della misura alternativa in discorso sarebbero comunque destinati ad essere allontanati dal territorio dello Stato una volta finita di scontare la pena detentiva cui sono stati condannati. Sempre con riferimento all'articolo 6 chiarisce inoltre Pag. 206che il diritto alla difesa in caso di ricorso avverso il decreto di espulsione disposto dal questore è già garantito a legislazione vigente e finanziato attraverso il capitolo 1360 – spese di giustizia dello stato di previsione del Ministero della giustizia, sul quale gravano altresì gli oneri per il patrocinio a spese dello Stato. In merito alla richiesta di chiarimenti sulle modalità di alimentazione dell'ufficio di supporto del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, previsto dall'articolo 7, il cui personale presta già servizio presso il Ministero della giustizia, osserva che la costituzione di tale ufficio di supporto non comporta alcun impatto sull'assetto funzionale ed organizzativo del Ministero, poiché lo stesso personale, in aggiunta ai normali compiti amministrativi, svolgerà attività di mera segreteria organizzativa e di coordinamento nell'ambito di adempimenti già espletati con le risorse umane e strumentali disponibili a legislazione vigente. Per ciò che riguarda invece l'aspetto degli emolumenti spettanti al Garante nazionale, si conferma che allo stesso e agli altri due componenti non spetterà alcuna indennità o emolumento ma solo il diritto al rimborso delle spese. Infine, relativamente all'articolo 8 del provvedimento, recante agevolazioni fiscali e contributive per i datori di lavoro che assumono detenuti, ricorda che il relatore, nella seduta del 21 gennaio scorso, aveva evidenziato come la relazione tecnica facesse riferimento a un ammontare di spese per agevolazioni fiscali pari a 20,6 milioni di euro, complessivamente riferibili alla legge n. 193 del 2000, mentre in realtà il comma 1 del medesimo articolo 8 richiamava esclusivamente le risorse assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 270, della legge n. 228 del 2012, pari a soli 16 milioni di euro per il 2013. A tal proposito evidenzia che tra le finalità di cui all'elenco 3, allegato alla legge n. 228 del 2012, a cui fa rinvio l'articolo 1, comma 270, della stessa legge, è indicato testualmente «Norme per favorire l'attività lavorativa dei detenuti: articolo 6, comma 1, della legge 22 giugno 2000, n. 193» così integrando, per il solo anno 2013, l'ordinaria autorizzazione di spesa per effetto dell'esclusiva destinazione a tale finalità stabilita con il D.P.C.M. 15 febbraio 2013. Ricorda poi che nel decorso esercizio 2013, l'amministrazione penitenziaria ha dato luogo ai rimborsi rispettivamente all'Agenzia delle entrate e all'INPS delle agevolazioni fiscali e contributive per l'importo dell'ordinaria autorizzazione di spesa recata dall'articolo 6, comma 1, della legge n. 193 del 2000, previsto in euro 4.648.112, e che la stessa amministrazione ha inoltre proceduto a versare alla medesima Agenzia dell'entrate e all'INPS, a titolo di acconto per le medesime agevolazioni fiscali e contributive relative all'anno 2013, l'importo complessivo di euro 7.065.430, a valere sulla maggiorazione dell'autorizzazione di spesa recata dal citato comma 270 dell'articolo 1 della legge n. 228 del 2012. Evidenzia inoltre che per il residuo importo, rispetto all'intervenuta maggiorazione di 16 milioni di euro sopra descritta, pari ad euro 8.934.570 è stato assunto formale atto di impegno della spesa, che nel corrente esercizio è stato iscritto ai residui passivi provenienti dall'esercizio 2013. Sottolinea altresì che conseguentemente, i decreti ministeriali indicati nel testo faranno riferimento, per l'anno 2013, alle risorse complessive assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 270, della legge n. 228 del 2012, pari a 16 milioni di euro – di cui euro 7.065.430 già versati all'Agenzia delle entrate e all'INPS a titolo di mero acconto, sulle agevolazioni fiscali e contributive in corso di accertamento, ed euro 8.934.570 iscritte ai residui passivi del bilancio del Ministero della giustizia – C.d.R. Amministrazione penitenziaria capitolo 1765 – mentre, per l'anno 2014 e seguenti, faranno riferimento alle risorse disponibili a legislazione vigente, ammontanti a 10.148.112 euro a regime. Segnala infine che gli stessi decreti conterranno nel loro ambito un meccanismo di controllo che, attraverso modalità telematiche, consentirà alle imprese di fruire delle agevolazioni spettanti nel rispetto dei limiti stabiliti e delle risorse annualmente stanziate in bilancio sul capitolo 1765.

Pag. 207

  Federico FAUTTILLI (PI), relatore, alla luce dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, formula la seguente proposta di parere.

  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 1921 di conversione del decreto-legge n. 146 del 2013, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
    i meccanismi richiamati dalla relazione tecnica a presidio dell'invarianza finanziaria delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 1, lettera a), e 2 e all'articolo 3, commi 1, lettera h), e 2, concernenti il numero delle persone che saranno sottoposte a procedure di controllo mediante mezzi elettronici in forza sia delle nuove disposizioni introdotte, sia dell'attuale dotazione di strumenti nella disponibilità delle Forze di polizia, appaiono suscettibili di garantire la neutralità finanziaria delle suddette disposizioni, dal momento che, come risulta dagli elementi forniti dal Ministero dell'interno, sono stati stanziati nello stato di previsione del medesimo Ministero appositi fondi con i quali è stato possibile avviare un piano diretto ad incrementare le disponibilità dei suddetti mezzi elettronici al fine di soddisfare le nuove esigenze derivanti anche dall'attuazione delle norme del presente decreto;
    le disposizioni di cui agli articoli 2, 4 e 5 concernenti, rispettivamente, la detenzione e cessione illecita di stupefacenti, l'aumento delle detrazioni di pena per liberazione anticipata e l'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive minori, per quanto suscettibili di determinare una riduzione delle spese dirette di mantenimento in carcere, non necessariamente condurranno ad una riduzione degli stanziamenti di bilancio per l'amministrazione competente, posto che le rivenienti disponibilità potranno essere destinate ad alimentare i settori dell'Amministrazione penitenziaria più esposti e a potenziare gli interventi tesi al miglioramento delle attuali condizioni detentive;
    qualora il numero dei soggetti da sottoporre a specifici trattamenti, ai sensi del predetto articolo 2, sia superiore al numero dei posti disponibili presso le strutture del Servizio sanitario nazionale o convenzionale risulta comunque possibile il ricorso a trattamenti terapeutici riabilitativi o psicofarmacologici nello stato di detenzione domiciliare;
    dall'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), non discenderà l'obbligo di istituire su tutto il territorio nazionale nuove figure di garante regionale e locale dei diritti dei detenuti sul territorio, in considerazione della possibilità di rivolgere le istanze di reclamo a più soggetti istituzionali;
    l'ampliamento dell'istituto dell'affidamento in prova ai servizi sociali, di cui all'articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed e), potrà essere svolto dai competenti uffici del Ministero della giustizia senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
    le misure introdotte dall'articolo 6 risultano, nel medio periodo, neutrali dal punto di vista finanziario, dal momento che i cittadini extracomunitari destinatari della misura alternativa dell'espulsione prevista dal suddetto articolo sarebbero comunque destinati ad essere allontanati dal territorio dello Stato una volta finito di scontare la pena detentiva cui sono stati condannati;
    il diritto alla difesa in caso di ricorso avverso il decreto di espulsione disposto dal questore è già garantito a legislazione vigente ed è finanziato attraverso il capitolo 1360 delle spese di giustizia del Ministero della giustizia, su cui gravano altresì gli oneri per il patrocino a spese dello Stato;
    la costituzione dell'ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, di cui all'articolo 7, non comporta alcun Pag. 208impatto sull'assetto funzionale ed organizzativo del Ministero, poiché il personale del suddetto Ministero, in aggiunta ai normali compiti amministrativi, svolgerà attività di mera segreteria organizzativa e di coordinamento del Garante nell'ambito degli adempimenti già espletati, avvalendosi delle risorse umane e strumentali disponibili a legislazione vigente e che al Garante medesimo non spetterà alcuna indennità o emolumento, ma solo il diritto al rimborso delle spese;
    i decreti ministeriali indicati all'articolo 8, ai fini della concessione delle agevolazioni fiscali e contributive per i datori di lavoro che assumono detenuti, fanno riferimento, per l'anno 2013, alle risorse complessive assegnate ai sensi dell'articolo 1, comma 270, della legge n. 228 del 2012, pari ad euro 16 milioni – di cui euro 7.065.430 già versati all'Agenzia delle entrate a titolo di mero acconto sulle agevolazioni fiscali e contributive in corso di accertamento, ed euro 8.934.570 iscritti nei residui passivi dello stato di previsione del Ministero della giustizia, ad apposito capitolo – mentre per l'anno 2014 e seguenti, faranno riferimento alle risorse disponibili a legislazione vigente, ammontanti ad euro 10.148.112 a regime;
    tali decreti istituiranno un meccanismo che, attraverso modalità telematiche, consentirà alle imprese di fruire delle agevolazioni spettanti nel rispetto dei limiti e delle risorse annualmente stanziate sul medesimo capitolo;

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 10.05.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 14.10.

Schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga.
Atto n. 74.
(Rilievi alla XI Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

  Maino MARCHI (PD), relatore, rileva che lo schema di decreto in esame reca attuazione dell'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 54 del 2013, che dispone che, con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia, siano determinati, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga alla normativa vigente, con particolare riguardo ai termini di presentazione, a pena di decadenza, delle relative domande, alle causali di concessione, ai limiti di durata e reiterazione delle prestazioni, anche in relazione alla prosecuzione, rispetto ad altre prestazioni, di sostegno del reddito, alle tipologie di datore di lavoro e lavoratori beneficiari. Segnala che il provvedimento, che si compone di cinque articoli, non è corredato di relazione tecnica e che allo stesso è allegata una relazione inerente la valutazione degli oneri finanziari redatta dal Coordinamento generale statistico attuariale dell'INPS. Evidenzia come, in base alla predetta relazione, gli oneri annui in materia di cassa integrazione in deroga, stimati per indennità, coperture figurative e assegni al nucleo familiare, siano pari, rispettivamente, Pag. 209per gli anni 2014, 2015 e 2016, a 936,2, a 676,4 e a 832,6 milioni di euro. Con riferimento alla mobilità in deroga, fa presente altresì che gli oneri annui risultano pari, rispettivamente, per gli anni 2014, 2015 e 2016, a 824,8, a 419,4 e a 213,8 milioni di euro. Rileva, infine, come complessivamente tali oneri ammontino pertanto a 1.761 milioni di euro per l'anno 2014, a 1.095,8 milioni di euro per l'anno 2015 e a 1.046,4 milioni di euro per l'anno 2016.
  Osserva che il provvedimento in esame introduce misure volte a circoscrivere la platea dei beneficiari e limiti temporali all'erogazione della cassa integrazione e delle indennità di mobilità in deroga e che la fruizione di detti istituti è configurata nell'ambito dei limiti di spesa programmati a legislazione vigente. Nel far presente che la neutralità finanziaria complessiva di tale meccanismo è rimessa sostanzialmente all'efficacia delle procedure prefigurate a presidio del rispetto di tali limiti di spesa, ritiene comunque utile acquisire maggiori elementi circa i parametri utilizzati nella quantificazione redatta dall'INPS, con particolare riferimento alla numerosità della platea ipotizzata e all'importo medio delle erogazioni, anche al fine di una comparazione rispetto agli esborsi connessi agli ammortizzatori sociali in deroga – cassa integrazione e mobilità – attualmente previsti.
  Infine, nel sottolineare la complessità delle questioni trattate, chiede al rappresentante del Governo, anche alla luce del parere negativo espresso sullo schema di decreto interministeriale in esame dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in cui si richiedono alcune modifiche al testo del provvedimento, di fornire chiarimenti in ordine alle possibili conseguenze di carattere sociale derivanti dalla riduzione della platea dei destinatari degli ammortizzatori sociali in deroga. Ritiene altresì necessario che il Governo chiarisca se la complessiva dotazione finanziaria, stanziata a copertura degli oneri derivanti dall'attuazione dello schema di decreto in esame, possa ritenersi sufficiente o se, invece, sia necessario procedere ad una sua successiva integrazione.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel ringraziare il relatore per la completezza con cui ha affrontato, nella relazione dianzi svolta, un tema particolarmente delicato e di rilevante interesse politico, precisa preliminarmente che il Governo è tenuto alla quantificazione dei soli effetti finanziari diretti dei provvedimenti, vale a dire degli effetti direttamente conseguenti all'attuazione dei provvedimenti medesimi, e non anche degli effetti indiretti. Nel ribadire la delicatezza della questione trattata, rileva come sia necessario chiarire prioritariamente se lo schema di decreto interministeriale in esame incida su diritti soggettivi riconosciuti in capo ai lavoratori. Infatti, qualora si incidesse su tali diritti, si determinerebbero inevitabilmente effetti onerosi diretti, dal momento che il titolare del diritto potrebbe ottenere in sede giurisdizionale il pieno riconoscimento del diritto vantato nonché il risarcimento del danno. Alla luce di tali considerazioni, ritiene opportuno disporre di un tempo ulteriore per procedere ai necessari approfondimenti istruttori sulle questioni sollevate dal relatore.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel rilevare come il tema degli ammortizzatori sociali in deroga assuma fondamentale importanza in un momento di forte crisi economica e sociale, sottolinea l'esigenza che il Governo affronti tale questione in maniera approfondita, predisponendo gli opportuni interventi affinché risultino garantite le risorse finanziarie necessarie ad assicurare condizioni di tutela nei confronti dei lavoratori in mobilità. Nello stigmatizzare altresì le modalità con cui, nel corso degli anni, sono state impiegate le risorse del Fondo sociale europeo, ritiene che tali risorse, anziché essere destinate ad attività di formazione – che si sono rivelate, alla prova dei fatti, fonte di sprechi – potrebbero invece essere finalizzate alla copertura finanziaria di strumenti a tutela dei lavoratori, come gli Pag. 210ammortizzatori sociali in deroga. Auspica, pertanto, una più congrua utilizzazione delle risorse del predetto Fondo da parte del Ministro per la coesione territoriale Trigilia.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 161 del 21 gennaio 2014, a pagina 115, prima colonna, ventitreesima riga, le parole: «per l'economia e le finanze» sono sostituite dalle seguenti «alla Presidenza del Consiglio dei ministri».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 162 del 22 gennaio 2014, a pagina 64, prima colonna, dodicesima riga; a pagina 66, prima colonna, ventottesima riga; a pagina 67, seconda colonna, prima riga; a pagina 68, prima colonna, trentanovesima riga; a pagina 69, prima colonna, diciannovesima riga; a pagina 77, prima colonna, trentaseiesima riga: le parole: «per l'economia e le finanze» sono sostituite dalle seguenti «alla Presidenza del Consiglio dei ministri».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 163 del 23 gennaio 2014, a pagina 11, prima colonna, ventiquattresima riga e a pagina 19, seconda colonna, dodicesima riga: le parole: «per l'economia e le finanze» sono sostituite dalle seguenti «alla Presidenza del Consiglio dei ministri».

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2013.
Atto n. 71.