CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 gennaio 2014
153.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 133

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 9 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Daniela SBROLLINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Paolo Fadda.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 136/2013: Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate.
C. 1885 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 gennaio 2014.

  Daniela SBROLLINI (PD), presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice, on. Bragantini, ha svolto la relazione introduttiva.
  Avverte inoltre che la Commissione di merito avvierà l'esame degli emendamenti nella seduta odierna per poi proseguire nella giornata di lunedì 13 gennaio, qualora la Conferenza dei presidenti di gruppo prevista per oggi iscrivesse il provvedimento in Aula a partire dal pomeriggio di martedì 14 gennaio, come richiesto dal relatore e dal Presidente della Commissione stessa.
  Nel caso in cui tale richiesta di calendarizzazione non fosse accolta e quindi il provvedimento fosse iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea, già da lunedì 13, la Commissione di merito esaminerà gli emendamenti nella giornata di domani, venerdì 10 gennaio.
  Pertanto, propone che la Commissione esprima il parere di competenza sul testo Pag. 134originario del decreto-legge nella seduta odierna, ferma restando comunque la possibilità di esprimersi nuovamente sul testo modificato qualora vi fosse lo spazio temporale necessario.

  Marisa NICCHI (SEL), dopo aver sollevato, a nome del suo gruppo, perplessità nei confronti del provvedimento in esame, in quanto non prende affatto in considerazione le esigenze concernenti la tutela della salute delle popolazioni che vivono sulle aree interessate dalle emergenze ambientali, chiede al relatore di dare conto, nella proposta di parere che si appresta a predisporre, della questione relativa al danno sanitario. A questo proposito, fa presente che esiste una discrasia, alla quale occorrerebbe porre rimedio, tra la normativa in vigore a livello nazionale, di cui al decreto-legge n. 207 del 2012 e al successivo decreto del ministero della salute 24 aprile 2013, e il contenuto della legge della regione Puglia n. 21 del 2012. Quest'ultima, infatti, sarebbe molto più garantista sul versante del diritto alla salute, prevedendo che la valutazione del danno sanitario debba essere fatta «in corso d'opera», ossia durante tutti i lavori di ambientalizzazione prescritti dalle vigenti autorizzazioni integrate ambientali (AIA), e non alla fine, come invece stabilito dalla normativa nazionale.

  Silvia GIORDANO (M5S) esprime una valutazione nettamente critica nei confronti del decreto-legge in oggetto, reputandolo un provvedimento tardivo e inutile, considerato che le aree territoriali ivi considerate si trovano in una situazione di emergenza da dieci o addirittura da venti anni a questa parte. Nel frattempo, le situazioni pregresse hanno assunto aspetti di drammaticità, con numerosi decessi di persone, compresi bambini, mentre si stanno venendo a creare nuove situazioni emergenziali in regioni quali il Molise e la Calabria, di fronte alle quali il Governo rimane inerte.
  Entrando nel merito del contenuto, evidenzia come nel decreto-legge non sia previsto un divieto di realizzazione di discariche e di impianti di trattamento termico dei rifiuti almeno nelle aree territoriali a rischio ambientale. Sul punto, con atteggiamento costruttivo, finalizzato al miglioramento del testo, il MoVimento 5 Stelle ha presentato una proposta emendativa.
  Segnala quindi la mancata previsione di sanzioni reali nei confronti di coloro i quali non adempiono agli obblighi stabiliti ai sensi dei commi 1, 5 e 6 dell'articolo 1, che disciplina, sia pure in modo molto blando, procedure per la mappatura dei terreni nella regione Campania. A suo avviso, sarebbe stato necessario introdurre almeno la pena di cui all'articolo 328 del codice penale, per rifiuto e omissione di atti d'ufficio.
  Fa presente, inoltre, come manchino disposizioni tese ad assicurare la trasparenza, in quanto non si prevede la pubblicazione, da parte degli Enti di cui al comma 1 dell'articolo 1 – Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA); Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA); Istituto superiore di sanità (ISS); Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) della Campania –, delle mappature, delle analisi e dei monitoraggi effettuati sul territorio.
  Per le ragioni esposte, nonché per altre gravi lacune presenti nel decreto, a fronte delle quali il suo gruppo ha presentato proposte emendative nell'ottica di apportare miglioramenti, ribadisce la netta contrarietà rispetto al testo attuale, evidenziando come sia assurdo andare avanti attraverso decreti-legge anziché predisporre interventi di carattere più organico per la salvaguardia del territorio.

  Raffaele CALABRÒ (NCD) concorda con la considerazione già svolta dai colleghi intervenuti nel dibattito, per cui il problema della tutela della salute dei cittadini non è stato preso nella giusta considerazione da parte del Governo nell'emanazione del decreto-legge in esame.
  A questo proposito, sottolinea l'esigenza di prevedere, nel parere che la Commissione si appresta a deliberare, la necessità di introdurre nel testo una disposizione volta a favorire l'accesso ad alcuni screening Pag. 135in particolare, stante l'aumento delle patologie oncologiche nelle aree interessate dalle emergenze ambientali prese in considerazione dal provvedimento, attraverso l'esenzione totale o parziale dalla compartecipazione ai costi.
  Sarebbe altresì opportuno, in considerazione dell'emergenza sanitaria venutasi a creare nella regione Campania, valutare la possibilità di rivedere il Piano ospedaliero nonché, sulla base di una comprovata corrispondenza tra le due situazioni, dell'ambiente e della salute, gli stessi criteri di ripartizione tra le regioni del Fondo sanitario.

  Salvatore CAPONE (PD) valuta positivamente il fatto che siano stati previsti interventi e azioni per fare fronte alla drammatica situazione venutasi a creare nell'area territoriale denominata «Terra dei fuochi», pur ritenendo che il decreto-legge sia suscettibile di essere migliorato presso la Commissione di merito. Condivide, inoltre, le considerazioni già svolte da altri deputati intervenuti nel dibattito, per cui occorrerebbe predisporre una normativa di carattere generale piuttosto che intervenire per fronteggiare singole emergenze venutesi e creare in varie aree del Paese.
  Per quanto riguarda, poi, specificamente gli articoli concernenti lo stabilimento ILVA di Taranto, pur non trattandosi di un tema strettamente attinente alle competenze della Commissione affari sociali, si sofferma sulla disposizione recata dall'articolo 7, comma 1, lettera g), che aggiunge un comma 11-bis all'articolo 1 del decreto-legge n. 61 del 2013, che prevede una procedura finalizzata a porre a carico del titolare o del socio di maggioranza dell'impresa commissariata il costo del risanamento ambientale. Ritenendo che tale norma possa essere migliorata nel prosieguo dell’iter in Commissione, auspica che venga approvato l'emendamento presentato in tal senso dal relatore, deputato Bratti.

  Donata LENZI (PD) rileva l'opportunità di introdurre disposizioni che consentano di disciplinare, in modo generale, casi di emergenze ambientali simili a quelli in atto, presi specificamente in considerazione dal decreto-legge in oggetto. In tale senso, richiama l'esigenza di proseguire con lo studio epidemiologico denominato «Sentieri», già sperimentato con riferimento a determinate aree territoriali, estendendo il medesimo all'area cosiddetta «Terra dei fuochi».
  Per quanto riguarda, poi, la richiamata esigenza di ampliare l'effettuazione degli screening oltre quelli previsti in via di prevenzione ordinaria, evidenzia come, non potendosi ricomprendere tutto, si renda necessario demandare a un decreto del ministero della salute l'esatta individuazione degli screening, nonché delle patologie oggetto delle ricerche e delle indagini.
  Ribadisce, quindi, la necessità di procedere attraverso un metodo strutturato e consolidato e non in modo episodico, e di evidenziare in maniera netta nel parere da esprimere alla Commissione di merito l'insufficienza delle misure previste nel decreto-legge in materia di tutela della salute.
  Pur rendendosi conto del fatto che lo spettro delle questioni che si pongono è ancora più ampio, dal momento che la Campania, interessata in primis dall'emergenza sanitaria, è una delle regioni sottoposte a piano di rientro sanitario, fa presente tuttavia che, finché si continua a legiferare attraverso decreti-legge, risulta pressoché impossibile procedere a tutti gli approfondimenti che si renderebbero necessari, dovendosi limitare, pertanto, l'ambito dell'intervento.

  Gian Luigi GIGLI (PI) concorda con le riflessioni svolte dai deputati Calabrò e Lenzi in particolare, circa la mancata attenzione al tema della tutela della salute, pur essendo quest'ultimo strettamente connesso all'emergenza ambientale.
  Al riguardo, fa presente come non vi siano dati certi dal punto di vista epidemiologico, evidenziando che l'indice di Pag. 136prevalenza può aiutare a comprendere lo sviluppo delle malattie su una determinata area territoriale.
  A suo avviso, si rende necessario, pertanto, prevedere un percorso preciso, di studi e indagini epidemiologiche che consentano di individuare l'incidenza delle patologie.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) evidenzia come dai vari interventi emerga in maniera prevalente un approccio «medicalizzato», impostato in termini di prevenzione secondaria, non tenendosi sufficientemente conto degli effetti che una determinata situazione ambientale determina sulla popolazione locale, provocando depressione e somatizzazione di certe malattie.
  Considerata la stretta connessione sussistente tra emergenze ambientali e tutela della salute, fa presente che sarebbe stato preferibile se il decreto-legge in oggetto fosse stato assegnato alle Commissioni riunite VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) e XII (Affari sociali).
  Poiché, nella situazione attuale, la Commissione affari sociali intende dare un segnale alla Commissione di merito, segnalando l'assenza di disposizioni specificamente volte ad affrontare le problematiche connesse alla salute della popolazione che vive in determinate aree che subiscono l'emergenza ambientale, a suo giudizio si dovrebbe intervenire principalmente sui fattori prodromici.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) condivide le considerazioni già svolte dai colleghi intervenuti precedentemente nel dibattito in merito all'assenza, nel decreto-legge in titolo, di disposizioni concernenti specificamente la tutela della salute in determinate aree del Paese colpite da emergenze ambientali.
  A suo avviso, per porre rimedio a questa grave mancanza si deve partire dai dati disponibili, risultanti dal registro dei tumori, per constatare empiricamente quali patologie sono emerse in certi territori. Ritiene che, sulla base di questi dati, sia possibile prospettare le conseguenze per il futuro, procedendo nella direzione degli studi, delle indagini e della prevenzione.

  Teresa PICCIONE (PD), citando l'operazione di mappatura dei terreni che sarà effettuata ai sensi del decreto-legge in esame, dalla quale risulteranno fondi che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare, si domanda se sia possibile prevedere la coltivazione di piante che di per sé sono disinquinanti dei terreni stessi.

  Daniela SBROLLINI, relatore, fa presente che quello da ultimo formulato sembrerebbe un rilievo attinente propriamente alle competenze della Commissione agricoltura. Da quindi la parola al relatore affinché proceda alla formulazione di una proposta di parere.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, illustra la proposta di parere predisposta (vedi allegato 1), precisando di aver tenuto conto di tutte le considerazioni emerse nel corso del dibattito e attinenti alle competenze della Commissione affari sociali, ad eccezione di quelle svolte dal deputato Nicchi, riservandosi di procedere a un breve approfondimento sul punto. Fa presente, inoltre, di aver aggiunto un'ulteriore condizione e due osservazioni volte a indurre la Commissione di merito a chiarire meglio il significato di talune disposizioni, nell'ottica di un miglioramento del testo originario.

  Raffaele CALABRÒ (NCD) ritiene che, alla luce della proposta di parere presentata dal relatore, non siano stati accolti i rilievi che aveva formulato nel suo precedente intervento.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, ravvisata l'opportunità di procedere a un ulteriore approfondimento in relazione a talune parti della proposta di parere formulata, Pag. 137chiede alla presidenza se sia possibile procedere a una breve sospensione della seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.05, è ripresa alle 15.20.

  Paola BRAGANTINI (PD), relatore, riformula la proposta di parere precedentemente illustrata (vedi allegato 2), accogliendo in premesse le considerazioni formulate dalla collega Nicchi, aggiungendo un'ulteriore osservazione e modificando in parte la condizione di cui alla lettera b), nonché apportando alcune modifiche formali.

  Il sottosegretario Paolo FADDA condivide il contenuto della proposta di parere del relatore, come da ultimo riformulata, auspicando che la Commissione di merito possa accogliere le condizioni ivi contenute, in particolare modo quelle volte a introdurre nel decreto-legge in oggetto il tema della tutela della salute nelle aree colpite da emergenze ambientali.

  Ileana Cathia PIAZZONI (SEL) annuncia, a nome del suo gruppo, il voto di astensione in quanto, pur apprezzando il fatto che nel parere si dia conto della discrasia sussistente tra normativa statale e regionale in ordine al «danno sanitario», continua a nutrire perplessità e dubbi sul provvedimento nel suo complesso.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 9 gennaio 2013. — Presidenza del vicepresidente Daniela SBROLLINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Paolo Fadda.

  La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.
Atto n. 50.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Daniela SBROLLINI (PD), presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere entro il 13 gennaio prossimo il parere di competenza al Governo sullo schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (Atto n. 50).
  La Presidente della Camera, avuto riguardo al termine stabilito per l'esercizio della delega, ha proceduto all'assegnazione del provvedimento alla Commissione, sebbene tale atto non sia corredato dal prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano: la Presidente della Camera richiama tuttavia la Commissione a non pronunciarsi definitivamente sullo schema di decreto legislativo, prima che il Governo abbia provveduto a integrare la richiesta di parere nel senso indicato.
  Infine, considerato che il termine per l'espressione del parere è stato fissato al 13 gennaio, chiede sin d'ora al rappresentante del Governo la disponibilità ad attendere il parere della Commissione, ove espresso dopo tale termine, prima di procedere con l'emanazione del decreto.

  Il sottosegretario Paolo FADDA assicura, in linea con il comportamento seguito presso la competente Commissione del Senato, che il Governo non procederà alla definitiva emanazione del decreto legislativo prima che sia pervenuto il parere della Commissione affari sociali.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza di valutare se abbia senso procedere con l'esame del provvedimento Pag. 138in oggetto dal momento che manca il parere della Conferenza Stato-regioni, in assenza del quale la Commissione non può addivenire all'espressione del parere di competenza.

  Donata LENZI (PD), alla luce del rilievo formulato dal deputato Burtone, propone di interrompere la seduta e di procedere quindi immediatamente alla riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione, peraltro già convocata nella giornata odierna, al fine di valutare anche se sia opportuno che la Commissione proceda con l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo, non essendo ancora pervenuto il parere della Conferenza Stato regioni.

  Daniela SBROLLINI (PD), presidente, in assenza di obiezioni, accoglie la proposta formulata dal deputato Lenzi, rinviando quindi il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 16.10.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera nonché della direttiva 2012/52/UE comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro.
Atto n. 54.

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