CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 dicembre 2013
134.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 36

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri, Marta Dassù.

  La seduta comincia alle 8.45.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazioni.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866- bis, approvato dal Senato.

Tabella 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per l'anno 2014 e per il triennio 2014-2016.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, come convenuto in sede di ufficio di presidenza.
  Ricorda che lunedì 2 dicembre sono stati assegnati i disegni di legge recanti Pag. 37«Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)» (C. 1865) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016» (C. 1866), approvati in prima lettura dal Senato.
  Fa presente che, ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà pertanto procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e di recepimento di atti normativi dell'Unione europea, quando dalla mancata tempestiva approvazione dei medesimi possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari, nonché i progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea.
  Dichiara che la Commissione è chiamata oggi a esaminare congiuntamente i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri (Tabella n. 6).
  Precisa che l'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
  Per quanto riguarda, in particolare, il disegno di legge bilancio, ricorda che gli emendamenti recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno, inoltre, essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione; anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  Segnala che analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
  Osserva che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti Pag. 38alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
  Ricorda infine che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato posticipato alle ore 10.30 di oggi.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, osserva preliminarmente che la manovra finanziaria per il 2014 è stata profondamente modificata nel corso dell'esame al Senato: non ne esce comunque travolto l'impianto originario, «moderatamente espansivo», volto a sostenere l'economia reale in un momento drammatico della congiuntura interna ed internazionale.
  Segnala comunque in chiave positiva gli interventi che la manovra finanziaria delinea sul versante delle politiche a favore del sistema produttivo volte al sostegno del tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, alla valorizzazione dell'innovazione e della ricerca, nonché al rafforzamento della presenza internazionale delle imprese nazionali.
  Segnala poi positivamente l'incremento di 10 milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità allo scopo di finanziare il «Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere», dando così attuazione alla Convenzione di Istanbul recentemente approvata e promossa in questa Commissione.
  Per quanto riguarda gli ambiti di competenza della Commissione, denuncia l'ennesima decurtazione delle risorse per la politica estera del nostro Paese: anche a seguito delle modifiche apportate dal Senato, rispetto alle previsioni assestate per il 2013, gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri per il 2014 fanno registrare un decremento complessivo di 284,2 milioni di euro, dei quali 275,1 milioni di parte corrente, e 9,1 milioni nel conto capitale. Infatti gli stanziamenti di competenza nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri per il 2013 (previsioni assestate) erano pari a 1.980,9 milioni di euro, di cui 1.956,3 milioni di euro per la parte corrente e 24,6 milioni di euro per il conto capitale.
  Rileva che si tratta di tagli molto ingenti, che incidono purtroppo su ambiti di attività particolarmente strategici per quel Dicastero, come la cooperazione allo sviluppo (–96,47 milioni, pari al 29,23 per cento), lo sviluppo della rete diplomatico-consolare (–39,77 milioni, pari al 39,46 per cento rispetto allo scorso anno); i servizi ai cittadini ed alle imprese (–42,77 milioni, pari al 6,9 per cento). Segnala comunque che la decurtazione relativa alla cooperazione allo sviluppo trova compensazione in altre poste di bilancio per cui il livello complessivo delle risorse si attesta sui 230 milioni.
  Illustra quindi come lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri (Tab. 6), così come aggiornato dalla I Nota di variazioni (A.C. 1866-bis), rechi per il 2014 stanziamenti di competenza pari a 1.808,3 milioni di euro: l'ammontare dello stanziamento di competenza è quasi interamente destinato alle spese di parte corrente (1.793,1 milioni di euro), che assorbono il 99,15 per cento dello stanziamento. L'incidenza sulle spese finali dello Stato, al netto dei rimborsi di prestiti, cala pertanto dallo 0,33 allo 0,31 per cento.
  Venendo alle disposizioni del disegno di legge di stabilità 2014 di diretto interesse della Commissione, richiama in primo luogo quanto previsto dall'articolo 1, comma 159 che riconosce per la prima volta la possibilità di destinare parte delle risorse del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie a programmi di cooperazione allo sviluppo realizzati dal Ministero degli affari esteri, in coerenza ed a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Tali Pag. 39risorse, nel limite massimo di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, sono versate dal Fondo rotativo per le politiche comunitarie all'entrata del bilancio dello Stato, per poi essere destinate allo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri.
  Segnala che il comma 162 del medesimo articolo 1 provvede invece al rifinanziamento di 614 milioni di euro del Fondo per le missioni internazionali di pace per l'anno 2014. Il testo originario prevedeva invece un finanziamento pari a 765 milioni.
  Osserva che l'articolo 1, comma 174 autorizza la spesa di 56 milioni per l'anno 2014 e di 2 milioni per l'anno 2015 per l'adempimento degli impegni connessi con l'organizzazione e lo svolgimento del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea nel 2014, e con il collegato funzionamento della Delegazione per la Presidenza.
  Rimarca che il comma 175, inserito nel corso dell'esame al Senato, affida alla Presidenza del Consiglio l'organizzazione nel 2014 del vertice dei Capi di Stato e di governo dell'Unione europea sull'occupazione giovanile e dell’Asia-Europe Summit, entrambi previsti durante il nostro semestre di presidenza del Consiglio dell'UE.
  Ricorda che nel luglio scorso si è svolto a Berlino un vertice a livello di Capi di Stato e di governo, pochi giorni dopo che il Consiglio europeo aveva messo a disposizione fino a 8 miliardi di euro per strategie di lotta alla disoccupazione. Nel novembre 2013 a Parigi si è tenuto un secondo vertice dei Capi di Stato e di governo, per puntualizzare lo stato delle iniziative messe in cantiere a Berlino. In particolare, il vertice ha ribadito l'obiettivo, per i paesi coinvolti nella c.d. Garanzia per i giovani, ad assicurare dal 2014 una soluzione di impiego o di ulteriore formazione entro quattro mesi dal completamento degli studi a tutti i giovani al di sotto dei 25 anni. Il vertice di Parigi, riconoscendo l'impegno dell'Italia sulla questione, ha deciso che il prossimo appuntamento si svolgerà in Italia, probabilmente nell'aprile 2014.
  Fa presente che il comma 186, parimenti introdotto dal Senato, reca interventi a favore di diversi settori di interesse degli italiani all'estero. In particolare: la lettera a) dispone lo stanziamento nel 2014 di 2 milioni di euro finalizzati allo svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero (COMITES e CGIE); la lettera b) dispone lo stanziamento nel 2014 di un milione di euro a favore degli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all'estero; la lettera c) rifinanzia per 600.000 euro nel 2014 le attività assistenziali dirette e indirette per i connazionali residenti all'estero che versano in condizioni di indigenza; la lettera d) attribuisce 200.000 euro nel 2014 a favore del Museo dell'emigrazione italiana di Roma; la lettera e) stanzia 200.000 euro nel 2014 a favore delle Agenzie di stampa specializzate per i servizi di interesse degli italiani all'estero; la lettera f) integra di un milione di euro per il 2014 lo stanziamento di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge n. 63 del 2012 a favore della stampa italiana all'estero.
  Sottolinea che il comma 200 reca una novella al comma 144 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2013 (legge 24 dicembre 2012, n. 228), al fine di estendere la deroga ai limiti di spesa per l'acquisto di arredi, mobilio e autovetture per il biennio 2013-2014 anche agli acquisti effettuati per i servizi istituzionali delle rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari. Il comma reca, altresì, una novella all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge n. 95 del 2012 (c.d. spending review) per estendere, anche alle autovetture utilizzate per i servizi istituzionali delle rappresentanze diplomatiche e degli uffici consolari svolti all'estero, la deroga al limite imposto. Per le spese destinate all'acquisto, alla manutenzione, al noleggio e all'esercizio di autovetture, nonché all'acquisto di buoni taxi.
  Si sofferma poi sul comma 208, introdotto al Senato, che aggiunge all'articolo Pag. 4079 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 recante «Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri», un ultimo comma volto a consentire contratti di locazione passiva con durata fino a diciotto anni per gli immobili all'estero necessari all'attività dell'amministrazione degli affari esteri, qualora nel contratto sia inserita la clausola di acquisto dell'immobile locato con riscatto finale o opzione acquisitiva equivalente.
  Nel comprendere le ragioni di specificità così riconosciute al Ministero degli affari esteri, ribadisce tuttavia l'esigenza di monitorarne l'attuazione in relazione al complessivo esercizio della revisione della spesa.
  Segnala poi che i commi da 285 a 288 dell'articolo 1 recano una serie di misure di razionalizzazione della spesa pubblica. Più in dettaglio, il comma 285 prevede che entro il 31 luglio 2014 siano adottate misure di ridimensionamento delle strutture, di riduzione delle spese per beni e servizi, nonché di ottimizzazione dell'uso degli immobili. Per quanto concerne il Ministero degli affari esteri, le somme accantonate e rese indisponibili sono pari a 5,3 milioni per il 2015 e a 12,8 milioni per il 2016 e successivi. Il comma 290 dell'articolo 1 dispone una riduzione lineare delle spese del bilancio dello Stato per consumi intermedi. Per quanto concerne il Ministero degli affari esteri, le riduzioni dei consumi intermedi sono pari a 7,4 milioni per il 2014 e il 2015 e a 6,9 milioni per il 2016.
  Passa quindi ad illustrare i dati contenuti nelle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità per quanto di competenza del Ministero degli affari esteri.
  Nella Tabella A compaiono accantonamenti di 39,71 milioni di euro per il 2014, nonché di 39,99 milioni per il 2015 e il 2016, che, come chiarisce la relazione introduttiva al disegno di legge di stabilità, sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla prevista approvazione di disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di accordi internazionali.
  Nella Tabella B compaiono accantonamenti di 12,14 milioni di euro per il 2014, nonché di 34,7 milioni per il 2015 e il 2016, che sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla partecipazione alle spese per la ristrutturazione del Quartier generale dell'Alleanza atlantica, nonché all'attuazione dell'articolo 12, comma 4 del decreto-legge n. 35 del 2013, recante disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione.
  Per quanto attiene alla Tabella C, segnalo un incremento, di 60 milioni, degli stanziamenti riguardanti i capitoli della cosiddetta «cooperazione a dono», per ciascuno dei tre anni di riferimento. Inoltre, la Tabella C reca, con riferimento al Ministero dell'economia e delle finanze, lo stanziamento triennale per il capitolo 7256 limitatamente alla quota ascrivibile alle leggi n. 16 del 1980 e n. 137 del 2001, ovvero per indennizzi a cittadini e imprese italiane che hanno perduto beni o diritti all'estero, in territori – tra i quali aree della ex Jugoslavia – prima soggetti alla sovranità italiana: il capitolo risulta dotato di 5,004 milioni per il 2014, di 4,876 milioni per il 2015 e di 4,887 milioni per il 2016.
  La Tabella E registra stanziamenti collegati a interventi connessi al Trattato di amicizia italo-libico del 30 agosto 2008, autorizzato alla ratifica con legge n. 7 del 2009, pari a 15,2 milioni nel 2014, 5,3 milioni nel 2015 ed altrettanti nel 2016. La Tabella E registra altresì uno stanziamento per l'attuazione di impegni dettati dal comma 373, articolo 2, della legge finanziaria 2008, collegati al perseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite, nonché alla cancellazione del debito dei Paesi più poveri: a tale scopo si registra, a carico del capitolo 7182/Economia e Finanze, come già a legislazione vigente, un'allocazione di 50 milioni per ciascuna delle annualità del triennio 2014-2016, con prosecuzione dello stanziamento, nella misura di 1.650 milioni, per l'esercizio finanziario 2017 e successivi (anno terminale è il 2049).Pag. 41
  Precisa che nella Tabella E vi è anche il capitolo 7175/Economia e finanze (recante oneri per la partecipazione a banche, fondi ed organismi internazionali), che non subisce modifiche dal disegno di legge di stabilità 2014, con le allocazioni che si attestano a 295 milioni per ciascuna annualità del triennio 2014-2016, mentre per il 2017 e successivi risultano stanziati 6.490 milioni di euro (l'anno terminale è in questo caso il 2022).
  Infine, osserva che la Tabella E reca anche il capitolo 7174, istituito in base all'articolo 11, comma 5 del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76 per contribuire al Chernobyl Shelter Fund presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Il capitolo non subisce variazioni rispetto alle previsioni a legislazione vigente, e reca dunque 5,775 milioni per ciascuna annualità del triennio 2014-2016, nonché per il 2017, che è l'anno terminale dello stanziamento.
  Nell'esprimere conclusivamente un profondo disagio per l'ulteriore contrazione delle risorse a disposizione della politica estera italiana, secondo una prassi che si reitera da lunghi anni, ritengo che già a partire dal nuovo anno Parlamento e Governo debbano collaborare per favorire un ragionevole recupero di risorse a favore dell'Amministrazione degli esteri, secondo le linee emerse nel dibattito svoltosi nelle settimane scorse nelle Commissioni Affari esteri sulla spending review.

  Il viceministro Marta DASSÙ, nel ringraziare per l'ottima esposizione, ribadisce l'insufficienza delle risorse disponibili per i compiti istituzionali del Ministero degli affari esteri sia sotto il profilo geopolitico che economico-commerciale. Al riguardo, fa presente come le ambasciate siano divenute punti focali della strategia economica estera alla luce della centralità per la crescita della domanda estera, sia a seguito della riforma dell'ICE che del lancio di «Destinazione Italia».
  Per quanto concerne la dimensione della spesa, sottolinea come gli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo siano stati seppur modestamente incrementati nel loro complesso. Insiste poi sulla qualità delle risorse umane che la Farnesina mette a disposizione del sistema-Paese, osservando come la relativa spesa non sia un costo, ma un investimento. Al riguardo, segnala la riflessione in corso volta a rendere più trasparente e comparabile l'ISE, ricordando peraltro come essa non sia computabile a fini pensionistici.
  Richiama infine la crucialità del prossimo semestre italiano di presidenza dell'UE, che coinciderà con l'avvio della nuova legislatura europea, rimarcando come i relativi stanziamenti siano minimali, peraltro in linea con quanto stanziato dalla corrente presidenza lituana.

  Laura GARAVINI (PD), nell'apprezzare la relazione svolta dal collega Amendola, ne condivide in particolare le considerazioni conclusive sull'esigenza di ripristinare le risorse disponibili per il Ministero degli affari esteri. Si associa alle osservazioni del rappresentante del Governo circa l'opportunità di ripensare l'ISE di cui ritiene da superare il meccanismo forfettario. Auspica la prosecuzione di audizioni di rappresentanti del Ministero degli affari esteri anche in vista delle preannunciate ulteriori chiusure di sedi di cui si è discusso anche nell'ultima assemblea plenaria del CGIE. A suo avviso, la razionalizzazione della rete dovrebbe produrre maggiore efficienza e coprire nuove aree, senza diminuire i servizi per le nostre comunità anche ricorrendo agli strumenti telematici. Nel prospettare la continuazione del dialogo tra Governo e Parlamento, invita il relatore a tener presente la questione dell'ingiusto trattamento riservato in materia di IMU agli italiani all'estero.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), con riferimento alla questione dell'ISE, precisa che da parte del suo gruppo non c’è una preconcetta richiesta di tagli, ma di trasparenza. Ricorda peraltro come la pubblica amministrazione sia piena di sprechi, ribadendo la necessità di abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Esclude tuttavia tagli ove questi siano controproducenti. Pag. 42Preannuncia l'intenzione del suo gruppo di presentare una proposta di legge per limitare le richieste di cittadinanza italiana che oggi intasano le sedi all'estero ed impediscono loro di svolgere le attività istituzionali e promozionali.

  Claudio FAVA (SEL), nel condividere le preoccupazioni sulla sofferenza finanziaria del Ministero degli affari esteri, dichiara di non comprendere il combinato disposto della lettura in parallelo con altre voci di spesa da cui emerge come il Governo dia maggiore priorità al bilancio della difesa a detrimento del ruolo internazionale dell'Italia. Nel criticare tale asimmetria, rimarca come la cooperazione allo sviluppo non sia una voce di spesa, ma il contributo nazionale alla convivenza pacifica ed alla soluzione dei conflitti in maniera alternativa al ricorso alle armi. Al riguardo giudica assai negativamente il fatto che il Governo abbia ritenuto di porre di fiducia sul provvedimento di proroga delle missioni internazionali.
  Preannuncia quindi da parte del suo gruppo la presentazione in Commissione Bilancio di un emendamento che ricostituisca la dotazione del fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che oggi gravano esclusivamente sulle amministrazioni comunali.

  Mario MARAZZITI (SCpI) manifesta preoccupazione e consonanza con il relatore, il rappresentante del Governo ed i colleghi intervenuti, giudicando inadeguato al ruolo che l'Italia è chiamata a svolgere l'attuale bilancio del Ministero degli affari esteri. Nel ricordare gli impegni assunti dal Governo in precedenti fasi parlamentare sulla cooperazione allo sviluppo, depreca il fatto che l'Italia continui a rinunciare ad esercitare l'iniziativa che le competerebbe in sede europea ed internazionale. Condivide peraltro la proposta avanzata dal collega Fava circa i minori non accompagnati. Per quanto concerne gli italiani all'estero, sottolinea l'esigenza di una maggiore comunicazione che sarebbe favorita dalla sottotitolatura dei programmi televisivi. Ritiene altresì necessario un riequilibrio dei relativi stanziamenti che privilegi l'assistenza ai connazionali indigenti.

  Manlio DI STEFANO (M5S) concorda con il collega Marazziti sulla priorità da accordare ai connazionali indigenti, mentre esprime viva contrarietà sulle provvidenze all'editoria ed alla stampa italiana all'estero che a suo avviso spesso svolge attività meramente elettoralistica.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, sospende la seduta in attesa del decorso del termine per la presentazione degli emendamenti.

  La seduta, sospesa alle 9.25, riprende alle 15.15.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che sono stati presentati otto emendamenti al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 1) ed un emendamento al disegno di legge di bilancio (vedi allegato 2).

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, nel raccomandare l'approvazione degli emendamenti a sua firma 1865/III/1.2 e 1866/III/6.1, invita al ritiro dell'emendamento Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.1, in quanto la questione potrà essere ricompresa nella sua proposta di relazione, nonché degli emendamenti Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.6 e Marazziti 1865/III/1.7, prospettando per quest'ultimo la ripresentazione presso la Commissione Bilancio. Esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.3, purché riformulato riducendo all'1 per cento la quota prevista, Marazziti 1865/III/1.5 e Mogherini 1865/III/Tab. A.1, manifestando invece parere contrario sull'emendamento Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.4.

  Il viceministro Marta DASSÙ dichiara che il Governo si rimette alla Commissione per quanto concerne gli emendamenti Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.1, 1865/III/1.3, Pag. 431865/III/1.4 e 1865/III/1.6 e Marazziti 1865/III/1.5 e 1865/III/1.7, osservando che la materia dei contributi alla stampa italiana all'estero meriterebbe una più ampia e complessiva riflessione per giungere ad una disciplina più aggiornata anche alla luce degli sviluppi tecnologici.
  Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento 1865/III/1.2 del relatore e sull'emendamento Mogherini 1865/III/Tab. A.1, fatta salva la valutazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, nonché sull'emendamento del relatore 1866/III/6.1.

  Fucsia FITZGERALD NISSOLI (SCpI) dichiara di ritirare gli emendamenti a sua firma 1865/III/1.1 e 1865/III/1.6 e di accettare la riformulazione proposta dal relatore per il suo emendamento 1865/III/1.3.

  Mario MARAZZITI (SCpI) dichiara di ritirare l'emendamento a sua firma 1865/III/1.7, al fine di ripresentarlo presso la Commissione Bilancio.

  La Commissione quindi, con distinte votazioni, approva l'emendamento 1865/III/1.2 del relatore e l'emendamento Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.3 come riformulato, respinge l'emendamento Fitzgerald Nissoli 1865/III/1.4 e approva gli emendamenti Marazziti 1865/III/1.5, Mogherini 1865/III/Tab. A.1 e 1866/III/6.1 del relatore.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), relatore, formula una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 3).

  Guglielmo PICCHI (FI-PdL), pur apprezzando alcuni elementi contenuti nella proposta di relazione soprattutto per quanto attiene agli italiani all'estero, rileva che l'ulteriore riduzione dell'ammontare del bilancio del Ministero degli affari esteri comprometta gravemente la proiezione internazionale dell'Italia, sottovalutando il fatto che il 30 per cento del PIL deriva dalle esportazioni. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo.

  Claudio FAVA (SEL), pur apprezzando sostanzialmente la proposta di relazione soprattutto per quanto concerne la cooperazione allo sviluppo, ribadisce la critica già esposta sulla contraddizione tra la priorità che il Governo assegna al settore della difesa e le aspirazioni del Governo stesso in materia di politica estera. Nel sottolineare come tale circostanza costituisca un fattore di debolezza per tutto il Paese, preannuncia il voto di astensione del suo gruppo.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nel rammaricarsi per l'ulteriore decurtazione delle risorse destinate alla politica estera, preannuncia comunque il voto favorevole del suo gruppo.

  Fabio PORTA (PD) lamenta il fatto che la scarsità delle risorse disponibili impedisca la piena realizzazione delle eccellenze italiane nel mondo sia nel settore della cooperazione allo sviluppo che degli italiani all'estero. Nell'apprezzare comunque il lavoro svolto dal relatore e dal rappresentante del Governo, nonché lo sforzo compiuto in sede emendativa rispetto alle predette tematiche, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Carlo SIBILIA (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, contestando il taglio a 360 gradi del bilancio del Ministero degli affari, esteri privo di qualsiasi disamina programmatica.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) si associa alle considerazioni del collega Sibilia, ribadendo la negatività della mancata programmazione che è confermata, a suo avviso, da quanto sta avvenendo sulle ipotesi di chiusura di alcuni istituti italiani di cultura all'estero. Al riguardo, segnala di aver presentato un atto di sindacato ispettivo in quanto non sono noti i bilanci di moltissimi di tali istituti, per cui non si è in grado di valutarne i risultati.

  Mario MARAZZITI (SCpI) si rammarica per l'inadeguatezza delle risorse rispetto Pag. 44alla necessità della proiezione internazionale dell'Italia, ancor più grave se raffrontata alla situazione di altri Paesi come la Francia ed il Regno unito. Sottolinea comunque positivamente l'inversione di tendenza, già delineatasi lo scorso anno per quanto attiene alla cooperazione e allo sviluppo ed auspica che lo sforzo in corso per ripristinare un livello accettabile di risorse finanziarie prosegua in futuro.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole come formulata dal relatore. Nomina infine l'onorevole Vincenzo Amendola relatore presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 15.40.

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 4 dicembre 2013.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013.
C. 1710 Governo, approvato dal Senato.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 15.40 alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza è stato svolto dalle 15.50 alle 16.

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