CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 novembre 2013
129.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 138

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Ratifica dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013.
C. 1710 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 26 novembre 2013.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole, e che i gruppi M5S e SEL hanno preannunciato la presentazione di proposte alternative di parere.

  Annalisa PANNARALE (SEL) rileva come troppo spesso in Parlamento non vi sia il tempo per riflettere adeguatamente sulle conseguenze di opere ad alto impatto come quella sulla quale oggi la Commissione è chiamata ad esprimersi. Sottolinea come la ratifica del progetto TAP sia un atto non affatto distinto dalla realizzazione dell'opera, che avrebbe meritato un approccio di ascolto e di confronto, ancor prima che nelle aule parlamentari nei territori interessati. Deve invece purtroppo evidenziare come il Governo non sembri affatto interessato ad un confronto con la Regione Puglia.
  Ribadisce quindi le perplessità già manifestate nel corso del dibattito e contenute nella proposta alternativa di parere che formula un parere contrario, già portata a conoscenza dei colleghi e che deposita formalmente (vedi allegato 1). Alla luce delle criticità indicate ribadisce fermamente il parere contrario del suo Pag. 139gruppo sul provvedimento e sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore. Evidenzia come il Parlamento sembri non riuscire ad arrestarsi e riflettere, procedendo senza incertezze a fronte di un progetto che appare con tutta evidenza lacunoso e, conseguentemente, rischioso. Dispiace che ancora una volta istituzioni locali, università e enti di ricerca non possano mettere a disposizione le loro ragioni e le loro istanze, non con l'intento di bloccare un progetto ma di fare del bene al territorio.

  Dalila NESCI (M5S) rileva con rammarico l'eccessiva ristrettezza dei tempi di esame, e l'assenza di un dibattito costruttivo tra i gruppi. Si tratta di modalità di lavoro che giudica avvilenti per la Commissione, anche perché non si è voluto consentire il confronto sugli interrogativi avanzati dai rappresentanti del M5S e di SEL.
  Intende ribadire, affinché rimangano agli atti, i quesiti formulati dal suo gruppo a cui non è stata data alcuna risposta: perché non vi sono nell'Accordo clausole di salvaguardia ambientale ? L'Accordo è conforme alla normativa europea in materia di Valutazione Integrata Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica ? Qual è la dimensione finanziaria del progetto ? Perché non vi sono informazioni sul Consorzio che dovrà realizzare il progetto, registrato in Svizzera ? Con quali finanziamenti sarà realizzato il progetto ? Si tratta solo di alcune delle criticità evidenziate nella proposta alternativa di parere che formula un parere contrario, e che presenta formalmente (vedi allegato 2).

  Marina BERLINGHIERI (PD) rammenta che il provvedimento in esame ha lo scopo di autorizzare la ratifica dell'Accordo sul gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) tra il Governo della Repubblica italiana, il Governo della Repubblica di Albania e il Governo della Repubblica greca, concluso ad Atene il 13 febbraio 2013. L'oggetto principale dell'Accordo è la realizzazione del Gasdotto, per la cui realizzazione si è dato luogo alla costituzione alla società Trans Adriatic Pipeline AG allo scopo di gestire direttamente lo sviluppo del giacimento di gas in Azerbaijan verso l'Europa meridionale. Il Gasdotto transadriatico è una prosecuzione di fatto del Gasdotto transanatolico. Si tratta di un accordo internazionale già ratificato da diverso tempo dai Parlamenti di Grecia e Albania.
  È evidente come il progetto Tap rappresenti un'infrastruttura di rilevanza strategica, sia per l'Italia sia per l'Europa, per i seguenti diversi aspetti: in particolare è strategico per l'Italia, in quanto rappresenta un'importante opportunità per assicurarsi l'accesso alle risorse energetiche di una regione in potenziale espansione e soprattutto un utile strumento per diversificare le fonti energetiche (per ridurre progressivamente fonti come petrolio e carbone, in favore di fonti rinnovabili e gas), garantendo maggiori livelli di sicurezza e permettere di aumentare la concorrenza sul mercato interno con l'effetto di abbassare i costi dell'energia (particolarmente rilevante in un momento in cui i prezzi dell'energia nel nostro paese sono fra i più alti in Europa); evidenti anche i conseguenti vantaggi che possono derivare dalla realizzazione di quest'opera strategica sia in termini di investimenti esteri che di creazione di posti di lavoro.
  Il Tap è l'unico gasdotto espressamente citato nella Strategia Energetica Nazionale e a livello nazionale il gas occupa e occuperà ancora un ruolo centrale nel mix energetico.
  È fondamentale per lo sviluppo energetico che può fare dell'Italia un hub sud europeo, inteso come ponte di ingresso verso l'Europa del gas dal Sud-Est e quindi per l'apertura del Corridoio Sud. Infatti, Tap rappresenta l'unica modalità di accesso delle risorse del Mar Caspio al mercato italiano e successivamente europeo.
  A conferma dell'importanza della realizzazione del progetto per l'Italia sottolinea anche il fatto che tra gli acquirenti del gas trasportato dal gasdotto TAP ci sono due delle più importanti imprese italiane Pag. 140del settore: Enel e Hera – una partecipazione valutata alla luce della provata solidità tecnica-commerciale di TAP.
  Il sostegno italiano a Tap trova tra le sue ragioni anche nella valutazione dei costi/benefici: gli oneri di realizzazione del gasdotto sono interamente a carico della società Trans Adriatic Pipeline e dall'applicazione delle norme di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo non derivano nuovi e/o maggiori oneri per lo Stato, ad eccezione delle spese per la partecipazione dei rappresentanti del governo all’Implementation Commission (di cui all'articolo l0 dell'accordo), mentre il suo contributo atteso per la riduzione del costo complessivo di approvvigionamento della materia prima gas è di 4,1 miliardi di euro, con ricadute positive sulla bolletta del gas (a 6,5 miliardi di euro, come stimato dalla SEN-strategia energetica nazionale).
  Essendo il gasdotto TAP è un'infrastruttura di circa 870 chilometri per il trasporto del gas naturale che dai giacimenti dell'area del Mar Caspio dal giacimento azero di Shaz Deniz verso l'Europa, passa attraverso Grecia e Albania e il Mare Adriatico, per riemergere sulla terraferma in Puglia da dove si collegherà alla rete di gasdotti già esistenti per fornire gas all'Italia e all'Europa – è di particolare apprezzamento che da parte di TAP sia avvenuta la consegna dello studio d'impatto ambientale e sociale al Ministero dell'Ambiente, insieme all'avvio da parte della Regione Puglia in accordo con il governo di una consultazione pubblica nei territori interessati.
  Nel complesso il Trattato mira a definire una cornice che agevola l'interscambio di prodotti e attività nel campo energetico, con eliminazione di ostacoli alla concorrenza e l'impegno a non adottare misure estreme come l'interruzione di erogazione in caso di controversie (se non dopo aver esperito le procedure stabilite).
  Il gasdotto Trans-adriatico è stato riconosciuto dal Parlamento e dal Consiglio dell'Unione europea un «progetto di interesse comune» coerente con le linee guida della rete trans europea di energia (TEN-E), in quanto contribuisce alle politiche e agli obiettivi comunitari tesi a diversificare e a garantire l'approvvigionamento energetico. La nuova infrastruttura appare, inoltre, conforme alle regole europee, in particolare quelle del c.d. terzo pacchetto sull'energia, recepito in Italia dal Decreto legislativo lo giugno 2011, n. 93. Tale pacchetto normativo ha, infatti, tra i numerosi scopi anche quello di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e la concorrenza nel mercato interno dell'elettricità e del gas e di tutelare i consumatori in termini sia di sicurezza delle forniture sia per le conseguenze sui prezzi.
  Per tali ragioni preannuncia il voto favorevole del PD sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Michele BORDO, presidente, avverte che le proposte alternative di parere risulteranno precluse dall'approvazione del parere formulato dal relatore e saranno pertanto poste in votazione solo ove respinto il parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.

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