CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 novembre 2013
121.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 76

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 9.45.

DL 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione.
C. 1690 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 novembre 2013.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che la Commissione procederà nella seduta odierna all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2, precedentemente accantonate.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, propone di accantonare l'emendamento Guerra 2.31. Esprime parere contrario sugli emendamenti Guidesi 2.14 e 2.19 e Boccadutri 2.8, e parere favorevole sull'emendamento 2.100, che riformula nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Esprime inoltre parere contrario sugli emendamenti Castelli 2.33, Guidesi 2.13 e 2.20, Milanato 2.1 e 2.2. Formula un invito al ritiro sugli identici emendamenti Giampaolo Galli 2.21, Palese 2.10 e Zanetti 2.16, riservandosi di presentare una proposta emendativa a sua firma, volta a prevedere che il gettito derivante dalle maggiorazioni IRAP ed IRPEF disposte dalle regioni sottoposte ai piani di rientro sanitario siano vincolate per la parte destinabile a finalità extrasanitarie allo svolgimento dei servizi pubblici essenziali e al pagamento dei debiti pregressi degli enti territoriali. Esprime parere contrario sugli emendamenti Castelli 2.34 e Guidesi 2.12, parere favorevole sull'emendamento 2.101. Formula invito al ritiro degli identici emendamenti Boccadutri 2.5 e Rughetti 2.26, dovendosi altrimenti il parere ritenere Pag. 77contrario. Propone l'accantonamento dell'emendamento Rughetti 2.25, di cui si riserva di presentare una proposta di riformulazione. Esprime parere contrario sugli emendamenti Melilla 2.7 e sugli identici Castelli 2.35 e Melilla 2.4. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento 2.102.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con il parere espresso dal relatore in ordine a tutte le proposte emendative dallo stesso richiamate.

  Rocco PALESE (PdL) osserva come sia necessario, nel senso proposto dal relatore, impiegare il gettito derivante dalla massimizzazione delle aliquote IRPEF ed IRAP, nelle regioni sottoposte a piano di rientro, allo svolgimento di servizi pubblici essenziali e al pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni.

  Laura CASTELLI (M5S), con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 2 del provvedimento, esprime perplessità in ordine all'inasprimento dei vincoli del patto di stabilità interno, previste dalle disposizioni di cui all'articolo 2. Nel ritenere che le predette disposizioni siano suscettibili di determinare un danno notevole alla finanza degli enti locali, rappresenta l'opportunità di avviare una più approfondita riflessione sul tema.

  Andrea ROMANO (SCpI) rileva che la proposta del relatore, sulla quale esprime comunque apprezzamento, non risolve tuttavia la questione più generale posta dall'emendamento Zanetti 2.16, volto a prevedere l'obbligo, per le regioni sottoposte a piani di rientro sanitario, di destinare il gettito derivante dalla massimizzazione delle aliquote IRAP ed IRPEF ad un progressivo alleggerimento della pressione fiscale. Ritiene che tale aspetto debba essere oggetto di valutazione.

  Mauro GUERRA (PD) sottolinea che le disposizioni dell'articolo 2, recanti un inasprimento del patto di stabilità interno, presentano forti criticità sia dal punto di vista del metodo che del merito. Rileva infatti che, se il disegno di legge di stabilità, attualmente all'esame del Senato, prevede un allentamento del patto di stabilità per l'anno 2014, il decreto-legge in esame dispone, viceversa, un inasprimento dei vincoli derivanti dal patto stesso, che penalizza soprattutto i comuni virtuosi. Sottolinea inoltre come il non perfetto funzionamento del meccanismo di trasferimento delle risorse del Fondo di solidarietà comunale, registratosi di recente, rischi di determinare effetti negativi per la finanza locale, soprattutto in prossimità della chiusura dell'esercizio finanziario 2013. Richiama quindi l'attenzione della Commissione su tale problematica, auspicando l'adozione di adeguati interventi, anche nel quadro di successivi provvedimenti all'esame del Parlamento. Con riferimento all'emendamento a sua firma 2.31, di cui è stato proposto l'accantonamento, fa presente che la dotazione del Fondo per le unioni e le fusioni dei comuni ha subìto una drastica riduzione, passando dai 30 milioni di euro previsti per l'anno 2012 ai 10 milioni di euro previsti per l'anno in corso. Reputa pertanto opportuno che venga reintegrata la dotazione del predetto Fondo, tenuto conto dei processi in atto per la fusione e l'unione dei comuni.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento all'emendamento Guerra 2.31, di cui è stato proposto l'accantonamento, rileva che le modalità di copertura ivi previste non appaiono idonee a garantire l'invarianza dei tre saldi di finanza pubblica. Osserva come gli interventi di cui all'articolo 2 del provvedimento in esame vadano considerati nel contesto di un particolare ciclo di politica economica, oramai prossimo alla conclusione, che ha richiesto l'adozione di rigorose misure finanziarie nei confronti degli enti locali. Ciò premesso, rileva come le questioni legate alla finanza locale, con particolare riguardo alla rideterminazione del perimetro del patto di stabilità interno, potranno essere oggetto, a decorrere dal 2014, di rinnovata attenzione, anche nell'ambito Pag. 78della discussione relativa al disegno di legge di stabilità per il 2014, fermi restando i saldi complessivi di finanza pubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 2.14.

  Guido GUIDESI (LNA), nel richiamare l'intervento dell'onorevole Guerra, manifesta perplessità sulle misure adottate dal Governo volte, da un lato, all'allentamento del patto di stabilità per l'anno 2014, dall'altro, all'inasprimento degli stessi per l'esercizio finanziario in corso, che finiscono di fatto con il penalizzare gli enti locali più virtuosi. Evidenzia, inoltre, come, in un contesto di crisi economica, quale quello attuale, gli amministratori locali rappresentino per i cittadini in difficoltà un punto di riferimento e quindi sono spesso chiamati a far fronte a situazioni di emergenza. Con specifico riferimento all'emendamento 2.19 a sua firma, fa presente che lo stesso è volto ad escludere dai vincoli del patto di stabilità interno non solo le entrate derivanti dall'incremento del Fondo di solidarietà comunale, ma anche le spese che eventualmente saranno effettuate a valere sulle predette entrate. Nel rilevare come la normativa vigente, attraverso i vincoli relativi al patto di stabilità interno, non consenta agli enti locali di impiegare effettivamente le risorse loro attribuite, chiede al relatore e al rappresentante del Governo di riconsiderare il parere contrario espresso sul citato emendamento.

  Rocco PALESE (PdL) osserva come, essendo l'esercizio 2013 ormai prossimo alla chiusura, non vi siano le condizioni per affrontare le questioni prospettate dall'onorevole Guidesi. Auspica pertanto che l'esame del provvedimento possa rapidamente concludersi.

  Angelo RUGHETTI (PD) rileva come sia necessario avviare una riflessione sui complessivi effetti del provvedimento in esame sulla finanza locale, nell'ambito della quale si registra un generale aumento delle tariffe e della pressione fiscale, con evidenti conseguenze negative sulla vita dei cittadini. Evidenzia infatti come, nell'anno 2013, gli enti locali abbiano già provveduto, anche in ragione della situazione di incertezza relativa al pagamento dell'IMU, ad aumentare le tariffe dei servizi e le aliquote fiscali di loro competenza. Chiede pertanto che il Governo adotti iniziative volte ad evitare un ulteriore aumento della pressione fiscale, che penalizza in particolare le categorie socialmente svantaggiate.

  Maino MARCHI (PD) rileva come le misure contemplate dal provvedimento in esame si siano rese necessarie per far fronte all'esigenza di correzione dei conti pubblici ai fini del raggiungimento dell'obiettivo del 3 per cento del rapporto tra deficit e PIL per l'anno 2013. Ricorda, infatti, che il predetto rapporto è passato dal 2,4 al 2,9 per cento, in conseguenza dell'adozione dei provvedimenti relativi al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, per poi attestarsi attualmente al 3,1 per cento. Osserva inoltre come, nell'ambito del decreto-legge in esame, gli oneri derivanti dalla correzione dei conti siano stati oggetto di un'equa ripartizione tra lo Stato e gli enti locali, a differenza di quanto accadeva in passato, quando lo Stato si faceva carico della più parte degli oneri stessi. Nel ricordare che la valutazione di virtuosità degli enti locali non rappresenta sempre un dato consolidato, – come, ad esempio, nel caso del comune di Parma, i cui bilanci si sono rivelati successivamente peggiori di quanto non apparissero ad un primo esame – ritiene comunque che sui punti critici emersi nel corso della discussione sia necessario che il Governo avvii una seria riflessione, ove intenda procedere all'eliminazione della seconda rata IMU per il 2013. Con riferimento all'emendamento Guerra 2.31, precedentemente accantonato, segnala che gli oneri recati dallo stesso potrebbero essere compensati dai risparmi di spesa connessi alla realizzazione delle unioni tra comuni, che rappresenta Pag. 79un passaggio decisivo nell'ambito della riforma degli enti locali.

  Luigi BOBBA (PD), nel richiamare gli interventi dei colleghi Guerra e Rughetti, sollecita il Governo ad adottare iniziative, anche nell'ambito di un eventuale provvedimento relativo all'eliminazione della seconda rata dell'IMU, volte a fare in modo che i comuni virtuosi non risultino penalizzati dai vincoli del patto di stabilità interno.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Guidesi 2.19 e Boccadutri 2.8; approva l'emendamento del relatore 2.100 (nuova formulazione) e respinge gli emendamenti Castelli 2.33, Guidesi 2.13 e 2.20 e Milanato 2.1 e 2.2.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il relatore ha presentato la proposta emendativa 2.103 (vedi allegato).

  Fabio MELILLI (PD), relatore, illustra le finalità dell'emendamento 2.103 a sua firma, evidenziando che lo stesso è volto a prevedere che il gettito derivante dalle maggiorazioni IRAP ed IRPEF disposte dalle regioni sottoposte ai piani di rientro sanitario siano vincolate per la parte destinabile a finalità extrasanitarie allo svolgimento dei servizi pubblici essenziali e al pagamento dei debiti pregressi degli enti territoriali di cui al decreto-legge n. 35 del 2013. Fa presente che la proposta emendativa in questione viene incontro alla esigenza di evitare un ingiustificato e indiscriminato aumento delle aliquote analogamente a quanto previsto dagli identici emendamenti Giampaolo Galli 2.21, Palese 2.10 e Zanetti 2.16, sui quali ha formulato in precedenza invito al ritiro.

  Giampaolo GALLI (PD) osserva che la proposta emendativa del relatore, pur rappresentando un indubbio passo in avanti rispetto al testo vigente della norma, non prevede tuttavia, diversamente dall'emendamento a sua firma 2.21, l'obbligo di riduzione delle maggiorazioni IRAP ed IRPEF. Pur riconoscendo che la previsione di tale obbligo potrebbe essere in contrasto con l'autonomia impositiva regionale riconosciuta dalla Costituzione, ritiene opportuno che le regioni, nell'incrementare dette maggiorazioni, indichino espressamente le finalità che intendono perseguire e le modalità di impiego delle relative risorse. Fa presente, infine, la necessità che venga indicato un preciso intervallo temporale di applicazione della disposizione che pone il vincolo di destinazione del maggior gettito, in modo che risulti l'automatica riduzione delle aliquote a conclusione dell'intervallo medesimo.

  Andrea ROMANO (SCpI) si associa alle considerazioni dell'onorevole Giampaolo Galli, sottolineando la necessità di riferire la norma ad un ben definito ambito temporale.

  Maino MARCHI (PD) chiede chiarimenti al rappresentante del Governo, in merito alla possibilità di interpretare la norma in modo da riferirla all'intervallo temporale ricompreso nel Programma operativo 2013-2015, cui si fa testuale riferimento all'articolo 2, comma 6, del provvedimento in esame. Nell'associarsi alle considerazioni dell'onorevole Galli, sottolinea inoltre la necessità che le regioni siano obbligate a rendere note le modalità di impiego dell'extragettito derivante dalle maggiorazioni IRAP ed IRPEF, in modo da evitare eventuali opacità.

  Rocco PALESE (PdL), nel richiamare l'intervento dell'onorevole Marchi, osserva come, a suo avviso, le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 6, del provvedimento in esame si riferiscono al solo periodo ricompreso tra il 2013 e il 2015.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel confermare che le norme in questione vanno interpretate in modo da riferirne l'ambito di applicazione al Programma operativo 2013-2015, esprime parere favorevole sulla proposta emendativa 2.103 del relatore.

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  Giampaolo GALLI (PD), Rocco PALESE (PdL) e Enrico ZANETTI (SCpI) ritirano, rispettivamente, gli identici emendamenti Giampaolo Galli 2.21, Palese 2.10 e Zanetti 2.16.

  La Commissione approva l'emendamento 2.103 del relatore e respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Castelli 2.34 e Guidesi 2.12; approva, quindi, l'emendamento 2.101 del relatore.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, nel ribadire l'invito al ritiro degli identici emendamenti Boccadutri 2.5 e Rughetti 2.26, rileva che gli stessi, ove approvati, potrebbero determinare problemi interpretativi e un conseguente rallentamento nelle procedure di pagamento dei debiti da parte delle pubbliche amministrazioni.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, nel concordare con le osservazioni del relatore, precisa come gli emendamenti in questione contemplino disposizioni ultronee rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente.

  Sergio BOCCADUTRI (SEL) e Angelo RUGHETTI (PD ritirano, rispettivamente, gli identici emendamenti Boccadutri 2.5 e Rughetti 2.26.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, nel passare all'esame della proposta emendativa Rughetti 2.25, in precedenza accantonata, esprime sulla stessa parere favorevole, a condizione che venga riformulata nei termini riportati in allegato (vedi allegato).

  Angelo RUGHETTI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua firma, proposta dal relatore.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere favorevole sull'emendamento Rughetti 2.25, come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Rughetti 2.25 (nuova formulazione).

  Generoso MELILLA (SEL) ritira l'emendamento a sua firma 2.7.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Castelli 2.35 e Melilla 2.4 ed approva l'emendamento 2.102 del relatore.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, segnala che l'emendamento Guerra 2.31, in precedenza accantonato, sulla base degli elementi informativi acquisiti dalla Ragioneria generale dello Stato, presenta profili di criticità relativi alla copertura finanziaria. Invita, pertanto, il presentatore al ritiro dell'emendamento, ferma restando la possibilità di una successiva ripresentazione dello stesso nel corso dell'esame in Assemblea.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda sull'invito al ritiro.

  Mauro GUERRA (PD) ritira l'emendamento a sua firma 2.31.

  Guido GUIDESI, a nome del gruppo LNA, preannuncia la presentazione di una relazione di minoranza sul provvedimento in discussione.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.40

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 15.20.

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DL 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione.
C. 1690 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione – Conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nell'odierna seduta antimeridiana.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che le Commissioni competenti hanno trasmesso i propri pareri riferiti al disegno di legge in esame.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, si riserva di valutare l'eventuale presentazione di proposte emendative, nel corso dell'esame in Assemblea, volte a recepire le condizioni formulate nei pareri delle Commissioni di merito. Inoltre, segnala alcune correzioni di forma che il provvedimento richiede. In particolare all'articolo 2, al comma 7, lettera b), capoverso 10-bis, dopo le parole: «31 agosto 2013, n. 102,» devono essere inserite le seguenti: «convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124,»; al comma 8 del medesimo articolo 2, dopo le parole: «31 agosto 2013, n. 102,» devono essere inserite le seguenti: «convertito, con modificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124,»; all'articolo 3, comma 1, le parole: «tabella B tali da assicurare» devono essere sostituite con le seguenti: «tabella B, in modo da assicurare».

  La Commissione approva le correzioni di forma proposte dal relatore.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore Melilli di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.25.

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