CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 novembre 2013
121.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 14

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 13.50.

DL 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione Nuovo testo C. 1690 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Giuseppe LAURICELLA (PD), relatore, avverte preliminarmente che la Commissione di merito ha concluso l'esame degli emendamenti questa mattina e che il relatore ha avuto pertanto poco tempo per l'approfondimento delle modifiche introdotte in sede referente.
  Rileva che, secondo quanto chiarito dalla relazione introduttiva, il decreto-legge in esame è stato emanato in razione della necessità ed urgenza di intervenire per adottare misure finalizzate al riequilibrio Pag. 15della finanza pubblica in conformità ai parametri fissati dall'Unione europea; misure correttive in materia di finanza locale; e misure per la gestione di emergenze legate all'immigrazione. In relazione a tali presupposti, il decreto reca innanzitutto misure volte a contenere il deficit del bilancio 2013 entro un valore non superiore al 3 per cento del Pil, in conformità ai parametri di finanza pubblica degli Stati dettati dall'Unione europea.
  Riguardo a tali parametri, ricorda che i nuovi strumenti di controllo della finanza pubblica – vale a dire il Fiscal Compact e la disciplina del Patto di stabilità come modificata dai pacchetti denominati six pack e two pack – hanno notevolmente rafforzato i meccanismi di sorveglianza multilaterale.
  Sottolinea quindi come, a fronte degli obblighi di contenimento della spesa pubblica degli Stati nei parametri europei e del regime di rigorosi controlli stabilito dagli strumenti anzidetti, si verifica che per alcuni Stati l'applicazione della procedura per disavanzo eccessivo è stata meno rigida, mentre per altri Stati – tra cui l'Italia – rimane molto severa. Infatti con il consenso della Commissione europea e del Consiglio dell'Unione europea, alcuni Paesi, tra cui Francia, Spagna e Grecia, hanno ottenuto lo slittamento di due anni – la Francia al 2015, la Spagna e la Grecia al 2016 – del termine stabilito per riportare il rapporto tra deficit nominale e PIL sotto la soglia del 3 per cento; e altri Paesi come il Portogallo e i Paesi Bassi hanno ottenuto lo slittamento di un anno, rispettivamente al 2014 e al 2015. Nei confronti dell'Italia, invece, l'Unione europea pretende l'applicazione inflessibile del meccanismo di rientro, senza deroghe. Al riguardo, rileva che ci si dovrebbe porre la domanda se questo diverso e deteriore trattamento dell'Italia dipenda dal peso che nell'Unione europea ha la Germania e dal fatto che l'economia italiana – a differenza di quella di altri Paesi – fa concorrenza a quella tedesca.
  Lasciando da parte questo profilo, che in ogni caso attiene al merito della cornice internazionale in cui si colloca il provvedimento e non ad un profilo di sua possibile incostituzionalità, ricorda che, per quanto concerne l'intervento di miglioramento dei saldi di bilancio 2013, esso ammonta a 1,6 miliardi: tale importo produce una correzione di 0,1 punti percentuali di Pil, che consente di posizionare tale saldo al 3,0 per cento del Pil medesimo, anziché al 3,1 cui si sarebbe attestato in assenza dell'intervento correttivo. L'importo di 1,6 miliardi viene reperito tramite l'inasprimento del patto di stabilità interno per gli enti locali (450 milioni), la riduzione di spese dei Ministeri (effettuate, tecnicamente, mediante «costituzione di accantonamenti indisponibili», per 590 milioni) ed un programma di dismissioni immobiliari per circa 525 milioni (che verranno operate entro la fine dell'anno, presumibilmente con l'ausilio di Cassa Depositi e Prestiti). A questi importi si aggiungono ulteriori minori spese di circa 35 milioni.
  In materia di immigrazione, l'articolo 1 – che investe profili di competenza della I Commissione – incrementa di 20 milioni di euro per l'anno 2013 il Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati ed istituisce un Fondo immigrazione con una dotazione di 190 milioni di euro per l'anno 2013. Per la copertura dei complessivi 210 milioni del finanziamento dei due fondi si provvede per 90 milioni di euro dal Fondo rimpatri, per 70 milioni dalle entrate dell'INPS derivanti dalla regolarizzazione degli immigrati e per 50 milioni di euro mediante corrispondente riduzione del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura.
  I commi da 1 a 4 dell'articolo 2 prevedono un aumento delle disponibilità del Fondo di solidarietà comunale per l'anno 2013 per un importo complessivo di 120 milioni di euro (comma 1). Le relative risorse attribuite a ciascun comune non sono considerate tra le entrate finali rilevanti ai fini del patto di stabilità interno per l'anno 2013 (comma 2).
  Il comma 3 provvede alla copertura finanziaria di tali oneri reperendo le risorse, Pag. 16in parte, sul Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili, relativamente alla «Sezione enti locali», in parte, mediante riduzione del contributo assegnato alle regioni per l'attivazione del c.d. patto regionale verticale incentivato, utilizzando allo scopo la parte di contributo non attribuito alle regioni Puglia e Molise. Il comma 4 reca, infine, la compensazione degli oneri che si determinano per il bilancio dello Stato, dall'utilizzo del Fondo per assicurare la liquidità per i pagamenti dei debiti, in termini di minori interessi attivi, che sarebbero stati versati dagli enti locali allo Stato in fase di restituzione delle anticipazioni di liquidità.
  Il comma 5 dell'articolo 2 inasprisce, per l'anno 2013, i vincoli del patto di stabilità interno, aumentando il contributo finanziario richiesto, nell'ambito del patto, a ciascun ente, sospendendo, al contempo, l'applicazione del sistema di virtuosità, ai fini della ripartizione degli obiettivi finanziari del patto tra gli enti medesimi. L'inasprimento dei vincoli del patto per gli enti locali determina un miglioramento dell'indebitamento netto e del fabbisogno di un importo pari a 450 milioni di euro per l'anno 2013.
  Ai sensi del comma 6 dell'articolo 2, le regioni sottoposte a Piano di rientro del disavanzo sanitario, in caso di riduzione strutturale del disavanzo, verificata dai Tavoli tecnici, possono evitare le massimizzazioni delle aliquote dell'IRAP e dell'addizionale regionale all'IRPEF. Tenuto fermo che una quota parte del relativo gettito deve essere finalizzata alla copertura del disavanzo, per la restante quota di gettito, previa verifica dei Tavoli tecnici, la regione interessata può disporre la riduzione delle aliquote ovvero la destinazione anche a finalità extrasanitarie.
  Il comma 7 reca modifiche ed integrazioni al decreto-legge n. 35 del 2013 (convertito dalla legge n. 64 del 2013), concernente il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione. In particolare, il comma definisce la tempistica entro la quale procedere all'assegnazione dell'ammontare per il 2014 delle risorse della Sezione debiti non sanitari di regioni e province autonome, di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 35. Tale ammontare sarà concesso entro il 31 marzo 2014, unitamente alle risorse non erogate nel 2013, per anticipazioni di liquidità richieste entro il 28 febbraio 2014 (lettera a)).
  Il comma 7 inoltre chiarisce che sono ammessi anche i pagamenti dei debiti fuori bilancio (che presentavano i requisiti per il riconoscimento al 31 dicembre 2012) ai fini dell'assegnazione delle anticipazioni a valere sulle risorse finanziarie aggiuntive stanziate dal decreto-legge n. 102 del 2013 sul Fondo anticipazioni liquidità di cui all'articolo 1, comma 10, del decreto-legge n. 35; nonché sulle risorse per il 2014 sulla Sezione debiti non sanitari di regioni e province autonome del predetto Fondo e sulle risorse già ripartite tra le regioni con decreto ministeriale 14 maggio 2013 e non ancora erogate (lettera b)).
  Infine, il comma 7 introduce la previsione che all'atto dell'estinzione da parte della Regione dei debiti elencati nel piano di pagamento nei confronti degli enti locali o di altre pubbliche amministrazioni, ciascun ente locale o amministrazione pubblica interessata provvede all'immediata estinzione dei propri debiti (lettera c)).
  L'articolo 2, comma 8, proroga al 4 novembre 2013 il termine per la presentazione della richiesta di definizione agevolata nei giudizi per responsabilità amministrativo-contabile previsti dall'articolo 14, comma 2, del decreto-legge n. 102 del 2013 e riduce da 15 a 7 giorni il termine entro il quale la sezione d'appello deve deliberare in camera di consiglio.
  L'articolo 3 reca norme volte a consentire nel 2013 il rientro dallo scostamento dagli obiettivi di contenimento dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni entro il limite del 3 per cento del PIL, definito in sede europea.
  A tal fine, il comma 1 dispone che siano accantonate e rese indisponibili le Pag. 17disponibilità di competenza e di cassa relative alle missioni di spesa del bilancio dello Stato di ciascun Ministero, secondo gli importi di cui alla tabella B, allegata al decreto-legge, tali da assicurare un complessivo miglioramento dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni di 590 milioni nel 2013.
  Il comma 2 specifica che le quote di risorse accantonate relative alle spese correnti costituiscono economia di bilancio al termine dell'esercizio. Per tutti i capitoli di spesa interessati dagli accantonamenti di cui al comma 1, è sospesa per l'anno 2013 la facoltà di disporre variazioni compensative di sola cassa prevista dall'articolo 6, comma 14, del decreto-legge n. 95 del 2012 (comma 3).
  Il comma 4 dispone che alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e di indebitamento netto derivanti dal comma 1, si provvede attraverso l'utilizzo di 249 milioni nel 2014 del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge n. 154 del 2008.
  Il comma 5 stabilisce che le somme iscritte nel conto residui per l'anno 2013 sul Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio, previsto dall'articolo 13, comma 3-quater, del decreto-legge n. 112 del 2008, sono versate per l'importo di 45 milioni all'entrata del bilancio dello Stato per il medesimo anno.
  A seguito delle modifiche apportate questa mattina al testo dalla Commissione di merito, all'articolo 1 sono stati aggiunti due commi.
  Il primo prevede che «Al fine di assicurare la trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche, entro il 31 marzo 2014 il Ministro dell'interno debba presentare una relazione alle Camere per illustrare lo stato di utilizzo e gli effettivi impieghi sia delle risorse assegnate ai sensi del comma 2 – ossia le risorse del fondo di 190 milioni di euro di cui si è detto, previsto per il 2013 per fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale – sia delle risorse assegnate ai sensi dell'articolo 6, comma 5, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, cosiddetto «decreto femminicidio». Il citato comma – come si ricorderà – ha previsto l'assegnazione per l'anno 2013 ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'interno di 231.822.000 euro e di 16.964.138 euro al Fondo nazionale di protezione civile, per le spese sostenute in conseguenza dello stato di emergenza umanitaria verificatosi nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del nord Africa.
  Il secondo nuovo comma introdotto all'articolo 1 prevede che, sempre al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all'eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale, i fondi destinati all'adeguamento dei centri di identificazione ed espulsione, anche attraverso la ristrutturazione di immobili demaniali – previsti dall'articolo 5 del decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 129 – non siano soggetti ad esecuzione forzata. Gli atti di sequestro e di pignoramento afferenti ai predetti fondi sono nulli. La nullità è rilevabile d'ufficio e gli atti non determinano obbligo di accantonamento da parte della Tesoreria dello Stato, né sospendono l'accreditamento di somme destinate ai funzionari delegati.
  Altre modifiche introdotte dalla Commissione hanno previsto misure che riguardano profili di più stretta competenza della Commissione bilancio e per i quali non si ravvisano ad ogni modo questioni di costituzionalità.
  In conclusione, rileva che il provvedimento non presenta profili critici dal punto di vista della costituzionalità e formula pertanto su di esso una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Alessandro NACCARATO, presidente, rilevato che sono le ore 14 e che alle 14 è convocata la Commissione in composizione plenaria, propone di rinviare la discussione e votazione della proposta di Pag. 18parere del relatore al termine dei lavori della Commissione stessa.

  Il Comitato concorda.

  La seduta sospesa alle 14.05, riprende alle 14.55.

  Giuseppe D'AMBROSIO (M5S) rileva come ancora una volta sia stato presentato al Parlamento un decreto-legge privo dell'analisi sull'impatto della regolamentazione (AIR) e dell'analisi tecnico-normativa (ATN).
  Evidenzia come il testo preveda uno spostamento delle risorse da un Fondo ad un altro con un risultato finale di scarsa trasparenza: non è, infatti, chiaro quali modifiche siano realmente effettuate. Per i comuni, ad esempio, vi è il rischio di avere più margini nelle spese, sopratutto per quelli che hanno maggiori disponibilità finanziarie nelle proprie casse. Stigmatizza il fatto che, come al solito, vengono prelevate risorse da alcuni fondi rispetto ai quali non è dato sapere, con trasparenza, quali siano le disponibilità residue.
  Rileva inoltre come, ancora una volta, le disposizioni sul Patto di stabilità bloccheranno risorse che si potevano utilmente impiegare. Lamenta altresì il rischio di una sovrapposizione di norme; riguardo agli accantonamenti per la compensazione del debito, rileva che, per fortuna, non si incide su quelli per la ricerca e lo sviluppo, ma comunque va considerato che non si toccano risorse come quelle in favore dell'Expo di Milano. Evidenzia altresì come non siano chiare le conseguenze dei mancati accantonamenti.
  Sottolinea come in sede di Unione europea sia stato consentito ad altri Paesi – e non all'Italia – di sforare il tetto del 3 per cento: il nostro Paese dovrebbe avere la forza di pretendere qualcosa di più.
  In conclusione, evidenzia che il suo gruppo, seppure favorevole sul metodo, si asterrà nel merito del provvedimento, che crea solo un correttivo e rischia di aggravare una situazione già difficile per i comuni, le regioni ed i cittadini.

  Giuseppe LAURICELLA (PD), relatore, prende atto con soddisfazione del fatto che il deputato D'Ambrosio condivide le sue osservazioni in merito alla disparità di trattamento riservata all'Italia rispetto ad altri Paesi quanto al grado di severità con cui l'Unione europea ha chiesto il rientro del rapporto tra deficit e Pil nel parametro del 3 per cento.
  Ricorda d'altra parte che la Commissione affari costituzionali, attraverso il suo comitato permanente per i pareri, è chiamata ad esprimere un parere soprattutto per i profili di costituzionalità, atteso che il merito del provvedimento riguarda principalmente la Commissione bilancio.
  Concorda sul fatto che nel merito il decreto in esame presenti profili discutibili, ma ritiene che, dal punto di vista della legittimità costituzionale, non si possa che esprimere un parere favorevole. Conferma pertanto la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, comunica che per il gruppo del Partito Democratico è entrato a far parte della Commissione il deputato Enzo Lattuca e che contemporaneamente ha cessato di farne parte il deputato Davide Zoggia.

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5-00404 Taricco: Emergenza immigrazione nel comune di Saluzzo.

  Il sottosegretario Domenico MANZIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Mino TARICCO (PD), replicando ringrazia il rappresentante del Governo per il quadro esaustivo che ha fornito della situazione oggetto dell'interrogazione in titolo e si dichiara soddisfatto per il decorso che ha assunto la vicenda.
  Rileva che a monte di quello che si è verificato nell'area di Saluzzo è il sussistere di opportunità di lavoro che hanno richiamato in quella zona numerose persone che non hanno però trovato riscontro oggettivo alle loro attese. È rimasta loro solo la speranza di trovare un tetto dove ripararsi e qualcosa da mangiare.
  Ma se la situazione è stata nell'immediato risolta, in una visione prospettica è certo che si riproporrà. Si chiede quindi se non sia opportuno prevenire e agire prima che il problema si presenti invece di intervenire nella fase calante della vicenda.

5-00454 Bellanova: Emergenza immigrazione nelle campagne salentine.

  Il sottosegretario Domenico MANZIONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Teresa BELLANOVA (PD), replicando si dichiara insoddisfatta della risposta del sottosegretario. Invita quindi il Governo – in occasione di una prossima interrogazione sull'argomento che sicuramente non mancherà di presentare – a non rispondere con una generica promessa di attivazione per risolvere il problema che ha originato l'interrogazione in titolo.
  Non si tratta infatti di una situazione di emergenza, ma è al contrario una vicenda endemica. Esistono centinaia di lavoratori migranti che d'estate lavorano senza sosta dall'alba al tramonto per raccogliere la frutta, come i cocomeri, che finisce sulle nostre tavole. Il controllo sulle condizioni di lavoro di queste persone è pari allo zero, tanto che dopo la morte sul lavoro di uno di loro, è stato organizzato nella zona di Nardò il primo sciopero di lavoratori migranti nel nostro Paese. Sono stati così portati alla luce la condizione di schiavitù di questi lavoratori e l'aspetto criminale del caporalato, sul quale è intervenuta la magistratura con denunce ed arresti. È stato così riscattato il diritto al lavoro dei migranti.
  Non sono però migliorate le loro condizioni di vita. La masseria Boncuri, che era stata ristrutturata per ospitare i migranti, è stata infatti chiusa dopo lo sciopero da loro attuato. I migranti si sono trasferiti in una vecchia falegnameria abbandonata e in condizioni igieniche penose che è stata per questo chiusa dalle autorità sanitarie. Non ha riaperto la masseria Boncuri ed è stato allestito un campo a dieci chilometri dal centro abitato, senza prevedere mezzi pubblici di trasporto quando nessun ospite del campo possiede un proprio mezzo di trasporto.
  È una situazione che ha potuto constatare lo stesso Ministro per l'integrazione, Cécile Kyenge, nel corso di una sua visita. I migranti dormono sotto gli ulivi, alberi belli, ma solo quando li si guarda. Nessuno si è fatto carico della condizione in cui si trovano questi lavoratori migranti.
  Si sono previste ulteriori spese per il restauro di casolari che dovrebbero essere dati in locazione dai proprietari ai migranti. Ricorda, però, che nel contempo rimane chiusa la masseria Boncuri.
  La sua previsione è che l'estate prossima si ripeterà la medesima situazione, con lavoratori che si massacreranno per raccogliere la frutta che troveremo sulle nostre tavole anche a un prezzo buono, dovuto però al fatto che questi lavoratori migranti sono pagati poco o niente. Pag. 20
  Come deputato ha avuto incontri col ministro Kyenge e con le istituzioni locali. Non è sufficiente che il Governo e le altre istituzioni prendano impegni generici. Serve un impegno concreto per evitare, senza sperpero di denaro pubblico, che questi lavoratori che hanno diritto alla loro dignità siano lasciati in una situazione indecorosa e in una condizione di invisibilità che è quella che vogliono coloro che li hanno sinora sfruttati.

5-00690 Cominelli: Sportello unico immigrati di via Lupi di Toscana di Brescia.

  Il sottosegretario Domenico MANZIONE risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Miriam COMINELLI (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti, che ritiene possano rassicurare i cittadini di Brescia. Si augura che i frutti delle misure già prese e delle iniziative annunciate dal Governo si vedano quanto prima, perché la presenza di stranieri a Brescia è notevole e non va trascurata, per evitare che di creino ancora in futuro momenti di grave tensione, con minacce per l'ordine pubblico.

5-00071 Zampa: Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che la deputata Zampa ha comunicato di essere impegnata per concomitanti impegni istituzionali presso altra Commissione e di non poter intervenire alla seduta. Quindi, con il consenso del rappresentante del Governo, avverte che l'interrogazione in titolo sarà svolta in altra seduta, a meno che la presentatrice non preferisca trasformarla in interrogazione a risposta scritta.

  La seduta termina alle 14.40.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione.

  La seduta comincia alle 14.40.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/51/UE che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l'ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale.
Atto n. 35.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 novembre 2013.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 13 novembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 14.45.

Legge quadro in materia di interporti e di piattaforme logistiche territoriali.
Nuovo testo C. 730 Velo ed altri.

(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 novembre 2013.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

  Fabiana DADONE (M5S) preannuncia che il suo gruppo si asterrà dalla votazione sulla proposta di parere del relatore, in quanto, pur ritenendo che il provvedimento non presenti profili di illegittimità costituzionale, non ne condivide il merito.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.55.

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