CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 ottobre 2013
95.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 3 ottobre 2013.

Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone, nell'ambito dell'esame delle abbinate proposte di legge C. 367 e C. 1051, recanti istituzione di organismi per la tutela dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità e per la lotta contro le frodi e le contraffazioni.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.45 alle 10.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 3 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gian Luca GALLETTI.

  La seduta comincia alle 13.50.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013.
Doc. LVII, n. 1-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

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  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Mario CATANIA (SCpI), relatore, sottolinea che la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2013 dedica una specifica attenzione al comparto agricolo, rilevando che esso costituisce un settore economico strategico per la capacità del Paese di generare ricchezza.
  Effettivamente, secondo le ultime rilevazioni ISTAT, il settore dell'agricoltura è l'unico che registra nel primo trimestre 2013 un aumento del prodotto, in termini congiunturali, del 4,7 per cento (in termini tendenziali l'aumento è stato dell'0,1 per cento).
  La Nota ricorda gli interventi posti in essere fino a questo momento per il comparto, riferendosi alle norme introdotte nel cosiddetto «decreto del fare» (decreto-legge n. 69 del 2013) e all'esenzione del pagamento dell'IMU disposta a favore dei fabbricati rurali.
  In effetti, il decreto-legge n. 69 ha visto Parlamento e Governo lavorare in sinergia al fine di apportare risultati significativi a favore del comparto. Il provvedimento, come approvato dal Consiglio dei ministri, già conteneva due disposizioni riguardanti il settore primario. Il riferimento è, in primis, all'introduzione dell'accisa agevolata, nella misura del 25 per cento, per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. È stato, poi, previsto che l'accertamento della conformità delle macchine agricole alle prescrizioni tecniche previste dalla legge possa avvenire non solo da parte del Dipartimento per i trasporti terrestri, ma anche da parte delle strutture o degli enti in possesso dei requisiti che saranno stabiliti con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole.
  Nel corso dell'esame parlamentare, sulla base del parere espresso dalla XIII Commissione sul provvedimento, sono state inserite ulteriori numerose disposizioni di interesse per il comparto agricolo. In particolare, è stato previsto che si applichino le disposizioni relative ai finanziamenti a tasso agevolato per l'acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compatibilmente con la normativa europea in materia, anche alle piccole e medie imprese agricole ed agroindustriali. Inoltre, è stato stabilito che componente della cabina di regia dell'Agenda digitale italiana sia anche il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e che si debba perseguire, come obiettivo, l'implementazione dell'accesso alle rete internet nelle zone rurali. Si è poi previsto l'esonero dalle prescritte autorizzazioni ambientali per talune attività agricole a basso impatto ambientale (i silos per materiali vegetali, taluni impianti di essiccazione di materiali vegetali, le cantine che trasformano fino a 600 tonnellate l'anno di uva nonché gli stabilimenti di produzione di aceto o altre bevande fermentate, con una produzione annua di 250 ettolitri per i distillati e di 1.000 ettolitri per gli altri prodotti nonché i frantoi). È stato posticipato al 22 marzo 2015 il termine per l'entrata in vigore dell'obbligo dell'abilitazione all'uso delle macchine agricole, mentre dovranno essere individuate non solo le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, ma anche le condizioni considerate equivalenti alla specifica abilitazione. Si è quindi prevista la definizione di misure di semplificazione degli adempimenti relativi all'informazione, formazione, valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria per le imprese agricole con particolare riferimento ai lavoratori a tempo determinato e stagionali e per le imprese di piccole dimensioni. Infine, è stato disposto il rifinanziamento della legge n. 499 del 1999, relativa alle attività di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per un importo di 5 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015, specificamente destinati a supportare l'attività dello stesso Ministero per l'attività relativa all'Expo 2015.
  Quanto alla sospensione del pagamento dell'IMU per i terreni agricoli ed i fabbricati Pag. 139rurali, essa è stata disposta dall'articolo 1 del decreto-legge n.102 del 2013, il quale ha previsto che per l'anno 2013 non è dovuta la prima rata dell'imposta municipale propria (IMU), di cui all'articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, sugli immobili per i quali tale rata era già stata sospesa con il decreto-legge n. 54 del 2013. In particolare, è stato disposto che la prima rata non è dovuta per le abitazioni principali e assimilati, per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali.
  Le misure introdotte dal Governo in materia di fiscalità denotano un'attenzione ad una fascia di contribuenti, quali quelli che svolgono attività agricola, per i quali i terreni ed i fabbricati rappresentano beni strumentali di lavoro e, come tali, devono essere oggetto di una fiscalità sostenibile.
  La Nota di aggiornamento indica, quindi, i principali interventi di cui necessita il comparto ai fini dell'aumento di competitività e di redditività delle imprese agricole.
  Effettivamente, le imprese agricole devono ritornare ad essere al centro delle misure e delle politiche pubbliche; a tal fine occorre incentivare le misure per garantire maggiore liquidità per gli investimenti, per ampliare la ricchezza fondiaria, agevolando l'accesso dei giovani, nonché per rafforzare il potere contrattuale delle organizzazioni dei produttori, in modo da evitare la polverizzazione dell'offerta ed aumentare la concorrenzialità del settore.
  La Nota ricorda, infatti, che esiste un problema di mancanza di liquidità delle imprese legato ad una serie di difficoltà nell'accedere al credito e alle agevolazioni finanziarie; il credito al settore agricolo ha subito negli ultimi 5 anni una forte contrazione, attestandosi su una cifra pari a 2,1 miliardi di credito.
  Il Governo ritiene prioritario rivedere i meccanismi esistenti, con particolare riguardo alle modalità di accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Al momento, infatti, è escluso che possano accedere ai finanziamenti del Fondo le imprese dell'agricoltura e della pesca, soggette ad una normativa europea diversa da quella delle piccole e medie imprese.
  La Commissione Agricoltura aveva richiesto, nel parere espresso sul decreto-legge n. 69 del 2013, che le imprese agricole venissero incluse tra quelle ammesse alla presentazione delle richieste. Tale richiesta non ha trovato accoglimento nel corso dell’iter parlamentare. L'auspicio è che, anche attraverso l'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione Agricoltura in data 11 settembre 2013 ed avente ad oggetto il sistema di finanziamento delle imprese agricole, possa essere configurato un intervento organico per assicurare maggiore liquidità al settore, garantendogli, al contempo, le risorse necessarie per programmare gli investimenti produttivi necessari.
  Sempre secondo quanto affermato nella Nota, il comparto primario ha potuto beneficiare, di un parziale aggiuntivo afflusso di liquidità in relazione alle politiche poste in essere per accelerare le procedure di spesa dei fondi comunitari a rischio disimpegno e per attivare i pagamenti dei programmi di sviluppo rurale in precedenza sospesi.
  La Nota afferma che per i fondi ancora attivabili, più di 250 milioni di euro, verrà attivato uno sportello dedicato agli investimenti per il miglioramento della filiera agro-alimentare.
  Secondo il Report mensile sulla programmazione finanziaria e sull'avanzamento del bilancio comunitario e della spesa pubblica sostenuta nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale 2007-2013, al 31 agosto 2013 lo Stato italiano – a fronte di un importo comunitario stanziato per il periodo 2007-2011, pari a 6.121,63 milioni di euro – ha utilizzato 5.128,05 milioni, cui occorre aggiungere 580,44 milioni di euro a titolo di anticipo del 7 del cento, sviluppando, così, una spesa complessiva pari a 10.209,14 milioni di euro. Le regioni Veneto, Lombardia, Umbria, Emilia Romagna e Valle d'Aosta, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano, hanno già raggiunto l'impegno di Pag. 140spesa evitando il rischio di disimpegno automatico delle somme al 31 dicembre 2013.
  Rileva quindi che i giovani e la loro capacità di intraprendere un'attività imprenditoriale nel comparto primario rappresentano una priorità dell'azione governativa, di cui condivide pienamente le linee strategiche; non solo occorre perciò facilitare l'accesso al credito, ma occorre agire, secondo la Nota, sugli ostacoli legati alla rigidità del mercato fondiario italiano e sulla possibilità di accedere alla terra. A tal fine la Nota precisa che sono allo studio misure che con l'intervento della Cassa depositi e prestiti permettano l'applicazione delle norme in ordine alla dismissione dei beni demaniali.
  Il documento in esame, inoltre, menziona, l'importanza che per il settore avranno la nuova programmazione dei fondi comunitari 2013-2020, insieme con le nuove misure approvate con la riforma della politica agricola comune (PAC).
  Con i fondi provenienti dalla nuova programmazione dei fondi europei si intende migliorare i servizi di accompagnamento alle imprese agroalimentari (miglioramento dei servizi di trasporto, sanitari e di conciliazione tempo libero-lavoro per le zone rurali nonché fornitura di servizi di consulenza aziendale e di ricerca applicata per favorire l'innovazione tecnologica e produttiva).
  Tali indicazioni devono essere integrate con le priorità che la Commissione Agricoltura ha indicato con l'approvazione lo scorso 25 settembre della risoluzione n. 8-00013, sulla politica di sviluppo rurale in relazione all'Accordo di partenariato sulla programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020. Le risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ammontano per l'Italia a 10,5 miliardi di euro a prezzi correnti (9,2 miliardi di euro a prezzi costanti) per il periodo di programmazione 2014-2020, a cui va aggiunto il cofinanziamento nazionale che porterà le risorse pubbliche a 21 miliardi di euro a prezzi correnti (18,5 miliardi di euro a prezzi costanti). Si tratta, quindi, di una partita estremamente rilevante in un periodo di scarsità di risorse economiche, partita che l'Italia deve giocare indirizzando efficacemente le spese verso investimenti produttivi e di lunga durata, che permettano al Paese di crescere durevolmente e di competere a livello strutturale.
  Il documento all'esame richiama chiaramente l'importanza del nuovo accordo raggiunto in sede di riforma della politica agricola comune e la necessità che vengano definite le linee nazionali d'intervento, d'accordo con le regioni. Per la prima volta, infatti, viene lasciato un ampio margine di discrezionalità agli Stati membri sulle modalità con le quali declinare le misure previste e le relative risorse. La Commissione ha già avviato un'articolata attività conoscitiva sull'argomento, che prosegue anche nella giornata odierna con l'audizione dei rappresentanti delle principali soggetti del mondo agricolo, per poi addivenire all'approvazione di un atto di indirizzo al Governo, nel quale vengano definite le modalità operative di attuazione della PAC a livello nazionale.
  In tale contesto, la Nota ricorda come rappresenti una priorità per la politica nazionale la tutela delle produzioni agroalimentari italiane, e che per questo, occorre seguire da vicino le novità da ultimo introdotte con la normativa europea. Il riferimento è al regolamento (CE) n.1151/2012 che non solo ha introdotto la protezione ex officio delle produzioni garantite (non essendo più necessaria una denuncia di parte affinché si attivi il processo di protezione su un prodotto riconosciuto a livello europee), ma ha anche previsto che possano figurare in etichetta le rappresentazioni grafiche della zona d'origine nonché le riproduzioni della zona di origine geografica e riferimenti testuali, grafici o simbolici allo Stato membro e/o alla regione in cui è collocata tale zona di origine geografica. Infine, con l'obiettivo di facilitare la comunicazione nell'ambito del mercato interno, per consentire ai produttori di comunicare il Pag. 141valore aggiunto di un determinato prodotto sono introdotti termini facoltativi di qualità.
  In proposito, ricorda che la Commissione ha iniziato l'esame delle proposte di legge C.427 e C.1173, con le quali si chiede, tra l'altro, che vengano emanati entro il termine perentorio di due mesi i decreti attuativi della legge n. 4 del 2011, la quale ha introdotto l'obbligo di riportare nell'etichettatura l'indicazione del luogo di origine o di provenienza dei prodotti e dell'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia la presenza di organismi geneticamente modificati. Purtroppo, la mancata adozione dei regolamenti attuativi non è da collegarsi all'inerzia del Governo quanto a problemi di compatibilità con la normativa europea sollevati informalmente dalla Commissione europea e relativi all'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dei prodotti. Occorrerà al riguardo avviare in maniera sistematica un dialogo con la Commissione europea che partendo dalle nuove indicazioni contenute nel regolamento europeo prima citato portino al legittimo soddisfacimento delle esigenze dell'agricoltura italiana, legate alla qualità e alla tipicità dei prodotti.
  Conclusivamente, preannuncia che intende proporre alla Commissione di esprimere una valutazione complessivamente positiva della Nota di aggiornamento, accompagnata da alcune indicazioni relative ai temi sui quali si è manifestata la sensibilità della stessa Commissione. Si riferisce, in particolare, ai temi della tutela delle produzioni agroalimentari italiane, alle politiche relative al credito e all'applicazione della nuova politica agricola comune, sulla quale è stata già avviata un'attività conoscitiva per la parte relativa al primo pilastro, ed è stata approvata una risoluzione, per la parte relativa alle politiche per lo sviluppo rurale.

  Filippo GALLINELLA (M5S) ritiene che la Commissione dovrebbe esprimere indicazioni in ordine al tema della dismissione dei terreni demaniali e, in particolare, per sostenere la scelta dell'affitto agevolato di tali terreni, al fine di favorire l'accesso alla terra soprattutto da parte dei giovani.
  Inoltre, sul tema del credito, ritiene opportuno avvalersi della Cassa depositi e prestiti per concedere agevolazioni sugli interessi ai giovani agricoltori.
  Infine, ritiene necessario segnalare, in relazione al fenomeno del lavoro nero in agricoltura, il cui rilievo emerge anche nei documenti allegati alla Nota di aggiornamento, l'esigenza di contratti più flessibili nonché di adeguate tutele per i lavoratori agricoli.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) richiama l'articolo 44 della Costituzione, che prevede che: «Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà. La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane».
  Alla luce delle indicazioni costituzionali, vanno quindi valutate le scelte relative ai terreni demaniali.
  Al riguardo, ricordando che sugli stessi spesso gravano anche usi civici, sottolinea che l'intervento della Cassa depositi e prestiti sottrae alle regioni e agli enti locali la possibilità di gestire tale patrimonio e di conseguire le relative entrate. Inoltre, la vendita dei terreni demaniali rischia di favorire le organizzazioni criminali, che oggi sono i soli soggetti a disporre della necessaria liquidità, soprattutto al Sud. Cita al riguardo la vicenda della tenuta di Suvignano, che dovrebbe essere ceduta all'asta. In ogni caso, si rischia di favorire anche la ricostituzione dei latifondi, in contrasto con l'articolo 44 della Costituzione. Sarebbe invece necessario dare i terreni demaniali in affitto calmierato a chi intende svolgere attività agricola, ciò che consentirebbe di realizzare un uso Pag. 142economicamente valido del patrimonio e di mantenere una socialità diffusa sul territorio.

  Paolo PARENTELA (M5S), concordando con i deputati Gallinella e Zaccagnini, ricorda che la Camera dei deputati si è già favorevolmente espressa nella direzione dell'affitto dei terreni demaniali attraverso uno specifico ordine del giorno.

  Susanna CENNI (PD), con riferimento alle considerazioni che il deputato Zaccagnini, precisa che, come annunciato dal viceministro per l'interno Bubbico, la tenuta di Suvignano, già confiscata alle organizzazioni criminali, non sarà venduta all'asta, ma continuerà ad essere gestita a fini sociali dagli enti del territorio e da un gruppo di associazioni.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto), ribadendo la necessità di una pronuncia della Commissione sui temi che in precedenza ha indicato, ritiene opportuno rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) condivide l'opportunità di un aggiornamento dei lavori della Commissione, pur facendo presente che alcuni dei temi discussi dovrebbero essere approfonditi in altra sede.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire e facendo presente che la Commissione dovrà esprimersi entro la giornata di martedì prossimo, essendo l'argomento inserito calendario dei lavori dell'Assemblea per mercoledì, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di martedì 8 ottobre.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2013.

  Luca SANI, presidente, ricorda che l'esame del disegno di legge è iniziato il 26 settembre ed è proseguito nella seduta di ieri, nella quale il relatore Zanin ha presentato una proposta di parere, riservandosi di riformularla sulla base delle ulteriori richieste formulate dai colleghi, anche in via informale.
  Fa quindi presente che il presidente della Federazione italiana dell'industria alimentare (Federalimentare) gli ha inviato una nota nella quale esprime una valutazione negativa sull'ipotesi di introdurre un contributo straordinario sulle bibite gassate e di fantasia e sul cosiddetto «junk food», in quanto ritenuta penalizzante per il settore alimentare e i consumatori, soprattutto nell'attuale congiuntura economica, e non efficace al fine di promuovere corrette abitudini alimentari.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, illustra una nuova formulazione della sua proposta di parere (vedi allegato), predisposta sulla base delle richieste e dei suggerimenti formulati da diversi colleghi.
  Si sofferma in particolare sulla condizione riferita all'articolo 26, che nella nuova stesura è stata formulata in modo da rendere evidente la stretta connessione con le modifiche normative introdotte dallo stesso articolo 26. In sintesi, si propone una rimodulazione della tassazione sugli atti di acquisto dei terreni agricoli, allo scopo di prevedere un aggravio maggiore a carico dei soggetti che non esercitano professionalmente l'attività agricola, dal quale possono ricavarsi le risorse necessarie per esentare invece i soggetti propriamente agricoli dagli ulteriori oneri recati dallo stesso articolo 26 e per ripristinare le agevolazioni previste per gli stessi soggetti fino al 2013 e destinate ad essere soppresse dal 2014. In questo senso, fa presente di aver da ultimo accolto anche un'ulteriore proposta del collega Pag. 143Schullian affinché nella condizione fossero ricomprese, oltre alle agevolazioni per la piccola proprietà contadina, anche quelle per i territori montani, per le aziende agricole montane e per il compendio unico, sulle quali aveva precedentemente ipotizzato di formulare un'osservazione.

  Il Sottosegretario Gian Luca GALLETTI manifesta apprezzamento per il metodo di lavoro seguito dal relatore e dalla Commissione, che ha tentato di reperire coperture alternative a quelle previste dal decreto, assumendosi le conseguenti responsabilità.
  Non ritiene tuttavia che, per gli obiettivi di merito perseguiti, possa essere utilizzato lo strumento del decreto-legge in esame, che si limita ad intervenire su alcuni circoscritti aspetti delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, per reperire la copertura finanziaria del provvedimento nel suo complesso. La proposta di parere del relatore, invece, pur se legittima e comprensibile nel merito, rimette in discussione la tassazione sulle transazioni relative ai terreni agricoli, definita non dal decreto-legge in esame, ma dal decreto legislativo n. 23 del 2011, sul federalismo municipale. Peraltro, tale intervento potrebbe non produrre ulteriori risorse per il finanziamento del decreto-legge, ma forse rischia di sottrarle, come emerge dalla previsione di un contributo straordinario sulle bibite gassate e di fantasia.
  Invita pertanto la Commissione ad intervenire su tale questione in sede di disegno di legge di stabilità per il 2014.

  Monica FAENZI (PdL), facendo presente di aver presentato emendamenti presso la Commissione di merito, esprime una valutazione negativa in merito all'ipotesi di introdurre un contributo straordinario sulle bibite gassate e di fantasia. Al riguardo, nel ricordare che già l’ex Ministro della salute Balduzzi avanzò lo scorso anno analoga proposta, ritiene che la stessa sia un'eccessiva penalizzazione per il settore, che già si aggiunge al recente aggravio dell'IVA. Peraltro, secondo le stime sugli effetti sulle vendite, il contributo straordinario potrebbe non produrre nuove entrate, ma forse addirittura una riduzione complessiva del gettito fiscale relativo a tali prodotti.
  Per i motivi esposti, preannuncia che si asterrà sulla proposta di parere del relatore, ove non modificata.

  Massimo FIORIO (PD), con riferimento alle osservazioni del sottosegretario, precisa che la Commissione propone una rimodulazione dell'intervento recato dall'articolo 26 del decreto-legge, il quale aggrava la tassazione sugli atti relativi ai terreni agricoli, peraltro in contrasto con l'attenzione dimostrata dal Governo per il settore agricolo in relazione all'IMU.
  Per quanto riguarda la proposta di introdurre un contributo su bevande o alimenti riconducibili alla nozione di «junk food», segnala l'esigenza di pervenire ad una precisa definizione degli alimenti il cui consumo determina ricadute negative sulla salute delle persone nonché costi sociali e sanitari.

  Erasmo PALAZZOTTO (SEL) fa presente al rappresentante del Governo che la condizione proposta dal relatore sull'articolo 26 è connessa al contenuto del decreto-legge, in quanto offre una copertura diversa da quella prevista dal Governo. In tale ambito, si cerca anche di risolvere la incongrua unificazione delle aliquote dell'imposta di registro sull'acquisto di terreni agricoli a carico degli agricoltori professionali o di soggetti diversi. La condizione sull'articolo 26 tende infatti a reintrodurre in tale tassazione un differenziale in favore del settore agricolo, dal quale si produce un extragettito utilizzabile per la copertura finanziaria dell'esenzione degli agricoltori dagli aggravi previsti dallo stesso articolo 26. La Commissione si assume quindi la responsabilità di una proposta alternativa, nel cui ambito l'ulteriore entrata, ipotizzata con il contributo straordinario su alcune bevande, appare solo come una modalità eventuale.
  Sottolinea infine che senza le correzioni proposte dal 2014 finirebbe per azzerarsi l'attività dell'ISMEA che, operando Pag. 144attraverso il contestuale acquisto e rivendita di terreni, dovrebbe affrontare il pagamento di una doppia imposta di registro, per un aggravio totale del 18 per cento.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) si dichiara sorpreso dall'intervento del rappresentante del Governo, che peraltro non ha espresso una conclusiva valutazione sulla proposta del relatore.
  In primo luogo, precisa che la Commissione ha valutato favorevolmente il decreto-legge, lavorando solo per una parziale rimodulazione delle coperture.
  Per quanto riguarda le bevande gassate o di fantasia, premesso che l'aggravio dell'IVA riguarda anche altre bevande, sottolinea che si potrebbe prevedere un contributo anche di entità minima, di un solo centesimo, per spostare l'onere fiscale in una direzione coerente con gli obiettivi di educazione alimentare previsti dal decreto-legge e condivisi dalle scuole. Da questo punto di vista, sottolinea che la tutela delle giovani generazioni e le preoccupazioni per il cosiddetto «cibo spazzatura» dovrebbero essere condivise da ogni buon padre di famiglia, come lo stesso sottosegretario è.

  Loredana LUPO (M5S) si associa alle considerazioni dei colleghi, condividendo la rimodulazione dell'imposizione fiscale sugli atti di acquisto dei terreni agricoli, proposta dal relatore con riferimento all'articolo 26.
  Per quanto riguarda il contributo straordinario sulle bevande gassate e di fantasia, ritiene che la Commissione Agricoltura debba esprimere un preciso segnale nella direzione di un nuovo tipo di alimentazione che, peraltro, ha ricadute positive sullo stato di salute della popolazione e quindi anche sulla spesa sanitaria. Rileva inoltre che le aziende produttrici di tali bevande sono in condizioni più favorevoli rispetto ai piccoli birrifici.
  Ringrazia infine il relatore per aver accolto le proposte del suo gruppo.

  Mino TARICCO (PD) precisa che la Commissione è consapevole della portata dell'articolo 26 nonché del fatto che le agevolazioni in materia di imposte di registro, ipotecaria e catastale sono state soppresse dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 23 del 2011, sul federalismo municipale, che ha altresì rimodulato le relative aliquote.
  Sottolinea tuttavia che le condizioni proposte dal relatore non sono ultronee rispetto al contenuto del decreto in esame.
  In particolare, la complessiva riformulazione dell'articolo 26 che si propone costituisce un passaggio importante e qualificante per evitare che quel tipo di tassazione si traduca in un ostacolo all'accesso alla terra da parte dei giovani agricoltori, agli investimenti in agricoltura e all'operatività dell'ISMEA e nel rischio di esporre l'agricoltura all'aggressione da parte di chi utilizza i terreni agricoli a scopi di mero investimento finanziario o addirittura a fini speculativi.
  Per questi motivi, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta del relatore, sottolineando che se la proposta della Commissione Agricoltura non fosse accolta nelle successive fasi dell’iter del decreto-legge, potrà essere sostenuta nell'ambito del prossimo disegno di legge di stabilità.

  Il Sottosegretario Gian Luca GALLETTI, ricordando di aver partecipato ai lavori sul decreto legislativo sul federalismo municipale, al quale era peraltro contrario, ritiene, sulla base dell'esperienza maturata, che una complessiva revisione dell'imposta di registro dovrebbe avvenire più correttamente in un contesto che consente una valutazione complessiva di tutti i possibili effetti. Il sistema fiscale, infatti, non dovrebbe essere oggetto di interventi segmentati.
  Per quanto riguarda la proposta di parere del relatore, osserva che in quanto rappresentante del Governo in questa sede dovrebbe esprimere la valutazione complessiva del Governo. In ogni caso, se non ha rilievi sulla parte che interessa l'istruzione, non può che rimettersi alla Commissione per la parte relativa agli interventi di tipo fiscale.

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  Manfred SCHULLIAN (Misto-Minoranze linguistiche) annuncia che voterà a favore della proposta del relatore, dichiarando di comprendere le ragioni esposte dal rappresentante del Governo, che invita tuttavia a considerare le condizioni complessive nelle quali il Parlamento di trova a legiferare.

  Maria ANTEZZA (PD), nel dichiarare di condividere la proposta del relatore, sottolinea che la tutela del capitale fondiario è questione della massima importanza, sulla quale già dall'agosto scorso aveva presentato l'interrogazione n. 3-00272, per sollecitare il Governo ad assumere provvedimenti. Sottolinea infatti che la soppressione delle agevolazioni da sempre previste dall'ordinamento nazionale in favore degli imprenditori agricoli professionali, avrebbe un impatto negativo sul ricambio generazionale, sulla permanenza dei giovani in agricoltura e sulla crescita dimensionale delle imprese agricole, obiettivi che pure risultano generalmente condivisi.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e un'osservazione, nella nuova formulazione illustrata dal relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.40.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 3 ottobre 2013.

Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Alleanza delle cooperative), Coldiretti, Copagri, UeCoop e UNCI sulla riforma della politica agricola comune (PAC).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.40 alle 16.10.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 3 ottobre 2013.

Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni Agrinsieme (Confagricoltura, CIA, Alleanza delle cooperative), Coldiretti, Copagri, UeCoop e UNCI su questioni di interesse del settore del grano duro italiano.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 16.10 alle 17.20.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 16 luglio 2013, a pagina 218, prima colonna, alla ventinovesima riga, dopo la parola «127», aggiungere le seguenti «-ter».
  Conseguentemente, nel sommario, alla quarta riga, dopo la parola «127», aggiungere le seguenti «-ter».

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