CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 ottobre 2013
94.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 ottobre 2013. — Presidenza del presidente della I Commissione Francesco Paolo SISTO indi del presidente della II Commissione Donatella FERRANTI. — Intervengono i viceministri del lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, e dell'interno, Filippo Bubbico, e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 8.25.

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre 2013.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri delle Commissioni IV, V, VII, VIII, IX, X, XII e XIV ed il parere del Comitato per la legislazione.
  Fa quindi presente che le Commissioni riunite proseguiranno il proprio lavoro, a partire dall'articolo 4, con l'esame dei soli emendamenti segnalati dai gruppi e di tutti quelli presentati dal Movimento Cinque Stelle, da cui nessuna precisazione è giunta in merito alle segnalazioni.
  Avverte, infine, che sono pervenuti subemendamenti riferiti agli emendamenti dei relatori (vedi allegato 2).

  Andrea COLLETTI (M5S) al riguardo fa presente che il suo gruppo non ha proceduto a segnalazioni ritenendo che da un esame più compiuto delle proposte presentate potrebbero derivare benefici al testo in esame.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Pag. 4Terrosi 4.4: si intende che vi abbia rinunciato.
  Avverte altresì che l'emendamento Roberta Agostini 4.7 è stato ritirato dai proponenti.

  Andrea COLLETTI (M5S), intervenendo sull'emendamento 4.17 Mucci, di cui è cofirmatario, ne illustra le finalità auspicandone l'approvazione.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) illustra il proprio emendamento 4.21, sottolineando che esso è finalizzato a creare maggiore coerenza tra il provvedimento e la Convenzione di Istanbul.

  Daniele FARINA (SEL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 4.21 Bonafede.

  Nicola MOLTENI (LNA) esprime, a nome del suo gruppo, contrarietà sulla proposta emendativa presentata dal collega Bonafede, in quanto riferita ad una norma che, a suo avviso, persegue finalità già conseguite grazie al permesso di soggiorno per scopi di giustizia, previsto ai sensi della normativa vigente. Chiede, pertanto, chiarimenti al rappresentante del Governo ritenendo che anche le due proposte emendative presentate dai relatori siano segnate dalla stessa contraddizione.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA precisa che il provvedimento intende integrare la disciplina già prevista dal testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norma sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n, 286, provvedendo a considerare i casi di quelle donne che non procedono a denunciare i propri aggressori. Conseguentemente, conferma il parere favorevole sugli emendamenti presentati dai relatori, in quanto promuovono un controllo da parte dei pubblici ministeri.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, chiarisce che il permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica rinvia a casi di reati specifici, laddove invece l'emendamento del collega Bonafede appare formulato in termini alquanto generici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento 4.21 Bonafede.

  Giulia SARTI (M5S) interviene sul proprio emendamento 4.20 che illustra e che è volto a dare più adeguata attuazione alla Convenzione di Istanbul.

  Titti DI SALVO (SEL) osserva che il suo gruppo, a differenza di quello del collega Molteni, ambisce ad un ampliamento degli strumenti di tutela per le vittime, che restano in una condizione di maggiore fragilità in assenza di un permesso di soggiorno. Auspica che il Governo si assuma una responsabilità in merito, sottolineando che in tal modo comunque non si prefigurerebbe un impatto sui flussi migratori verso il nostro Paese.

  Le Commissioni respingono gli emendamenti Mucci 4.17 e Sarti 4.20.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio emendamento 4.30, ispirato alle medesime finalità perseguite dagli altri emendamenti del suo gruppo. Precisa che non sussistono filosofie contrapposte tra chi distingue o meno gli individui in base al colore della pelle e che l'articolo 18-bis è norma destinata ad essere applicata ad un numero limitatissimo di casi.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, osserva che durante questi lavori nessun commissario ha sollevato questioni di natura giuridica fondandole sulla discriminante del colore della pelle.

  Nicola MOLTENI (LNA) rileva che l'osservazione del collega del gruppo di SEL conferma l'ambiguità connessa alla norma in questione, ribadendo che la «legge Bossi-Fini» contiene già uno strumento di tutela analogo a quello considerato. Ritiene che il chiarimento fornito dal rappresentante Pag. 5del Governo non sia bastato a sgombrare il campo da equivoci, sussistendo il rischio che taluni interpretino la norma come una sorta di sanatoria. Sottolinea che l'articolo 4 tratta un aspetto qualificante per il suo gruppo ai fini della valutazione del provvedimento in esame ed osserva che i gruppo di SEL e del M5S abbiano presentato proposte troppo estensive, di cui saranno chiamati ad assumersi la responsabilità.

  Le Commissioni respingono l'emendamento 4.30 Daniele Farina.

  Titti DI SALVO (SEL) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sull'emendamento dei relatori 4.400.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, l'emendamento dei relatori 4.400 e respingono l'emendamento 4.9 Matteo Bragantini.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che sono precluse le deliberazioni sugli identici emendamenti 4.14 Villecco Calipari, 4.29 Daniele Farina, 4.18 Mucci e 4,22 Bonafede, nonché sull'emendamento 4.3 Tartaglione.

  Giulia SARTI (M5S) illustra il proprio emendamento 4.23, di cui auspica l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento 4.23 Sarti.

  Michela MARZANO (PD), cofirmataria dell'emendamento 4.39 Villecco Calipari, ne annuncia il ritiro.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti 4.40 Daniele Farina e 4.24 Bonafede e approvano gli identici emendamenti 4.5 Terrosi e 4.37 Roberta Agostini. Respingono, quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 4.31 Daniele Farina, 4.19 Mucci e 4.25 Sarti.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, illustra l'emendamento dei relatori 4.401.

  Nicola MOLTENI (LNA) ne chiede la riformulazione nel senso di sopprimere la parola «comunque».

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, precisa di non potere accogliere la richiesta del collega Molteni che priverebbe la norma della necessaria chiarezza.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento 0.4.401.1 Sarti, approvano l'emendamento 4.401 dei relatori e respingono gli emendamenti 4.27 Bonafede, 4.26 Sarti, nonché gli identici emendamenti 4.38 Roberta Agostini e 4.6 Terrosi.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, propone di accantonare l'emendamento Matteo Bragantini 4.8 al fine di approfondire una possibile riformulazione.

  Le Commissioni accantonano l'emendamento Matteo Bragantini 4.8.

  Giulia SARTI (M5S) insiste per l'approvazione dell'emendamento Bonafede 4.28, del quale è cofirmataria, ritenendo che il comma 5 dell'articolo 18-bis appaia superfluo.

  Il Viceministro Maria Cecilia GUERRA conferma l'utilità della disposizione in esame, soprattutto per i cittadini di Stati membri dell'UE che si trovino in regime transitorio, e il parere contrario sull'emendamento 4.28.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafede 4.28.

  Daniele FARINA (SEL) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.32, volto a sostituire il comma 5 dell'articolo 18-bis con una formulazione, a suo giudizio, più chiara e completa.

Pag. 6

  Le Commissioni respingono l'emendamento Daniele Farina 4.32.

  Michela MARZANO (PD) ritira il suo emendamento 4.35.

  Giulia SARTI (M5S) rileva che sarebbe stato opportuno risolvere anche la questione della durata del permesso di soggiorno in questione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, osserva che la questione potrà essere eventualmente affrontata nel corso dell'esame in Assemblea, non essendovi altri emendamenti sul tema.

  Donatella FERRANTI, relatore per la II Commissione, ritiene che nel caso di specie sia molto problematico stabilire una durata predeterminata.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che si passa all'esame dell'articolo 5. Anche a nome della relatrice per la II Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Mucci 5.19 nonché sui subemendamenti riferiti all'emendamento 5.200 dei relatori, fatta eccezione per i seguenti: sui subemendamenti Lenzi 0.5.200.32 e Pollastrini 0.5.200.35 si rimette alle Commissioni; esprime parere favorevole sul subemendamento Centemero 0.5.200.3, ove riformulato, e sul subemendamento Marzano 0.5.200.1, ove riformulato; esprime parere favorevole sui subemendamenti Agostinelli 0.5.200.26 e 0.5.200.27, ove riformulato. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 5.200 dei relatori.

  Il Viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme ai relatori, fatta eccezione per i subemendamenti Lenzi 0.5.200.32 e Pollastrini 0.5.200.35, sui quali esprime parere favorevole, ove riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1)

  Donatella AGOSTINELLI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Mucci 5.19, soppressivo dell'articolo 5, che il suo gruppo ritiene privo di reale contenuto e in grado di ingenerare aspettative irrealizzabili.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Mucci 5.19 e il subemendamento Mucci 0.5.200.20.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio subemendamento 0.5.200.36, volto a garantire che le misure previste dall'articolo 5 siano adeguatamente finanziate.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Daniele Farina 0.5.200.36.

  Fabiana DADONE (M5S) raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.5.200.15, che fissa un termine per l'adozione del piano previsto dall'articolo 5.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Dadone 0.5.200.15.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che, in considerazione dell'assenza del presentatore del subemendamento 0.5.600.60, si intende che questi vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Dieni 0.5.200.16.

  Delia MURER (PD) con riferimento al subemendamento Lenzi 0.5.200.32, del quale è cofirmataria, accetta la proposta di riformulazione del viceministro Guerra.

  Daniele FARINA (SEL) dichiara il voto di astensione del proprio gruppo sul subemendamento Lenzi 0.5.200.32 (Nuova formulazione), ritenendo che le risorse ivi previste siano insufficienti.

  Francesco Paolo SISTO (PdL) ribadisce che i relatori si rimettono alle Commissioni.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Lenzi 0.5.200.32 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

Pag. 7

  Barbara POLLASTRINI (PD) con riferimento al suo subemendamento 0.2.500.35, accetta la proposta di riformulazione del viceministro Guerra.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Pollastrini 0.5.200.35 (nuova formulazione) (vedi allegato 1) e respingono il subemendamento Ciprini 0.5.200.17.

  Michela MARZANO (PD) ritira il proprio subemendamento Agostinelli 0.5.200.32-bis.

  Le Commissioni respingono il subemendamento 0.5.200.18.

  Il Viceministro Maria Cecilia GUERRA propone di riformulare il subemendamento Centemero 0.5.200.3, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Elena CENTEMERO (PdL) accetta la riformulazione prospettata riguardo al proprio subemendamento 0.5.200.3.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, concorda con le formulazioni proposte dal Governo e dalla deputata Centemero.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Centemero 0.5.200.3 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che i subemendamenti Dadone 0.5.200.19 e Schirò 0.5.200.13 risultano preclusi dall'approvazione del subemendamento Centemero 0.5.200.3, come da ultimo riformulato.
  Constata quindi l'assenza dei presentatori del subemendamento Balduzzi 0.5.200.7: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Dadone 0.5.200.19-bis, Dieni 0.5.200.22 e 0.5.200.23 nonché Agostinelli 0.5.200.24.

  Elena CENTEMERO (PdL) ritira i propri subemendamenti 0.5.200.4 e 0.5.200.5.

  Roberta AGOSTINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.5.200.37 e lo ritira in conseguenza del parere espresso dai relatori e dal rappresentante del Governo.

  Fabrizia GIULIANI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.5.200.50.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, illustra una nuova formulazione del subemendamento Marzano 0.5.200.1 (vedi allegato 1), proposta dai relatori. Precisa che tale testo assorbirebbe nella sostanza anche il contenuto del subemendamento Marzano 0.5.200.2.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere favorevole sulla nuova formulazione del subemendamento Marzano 0.5.200.1.

  Michela MARZANO (PD) accetta la nuova formulazione testé proposta dai relatori sul proprio subemendamento 0.5.200.1 e ritira di conseguenza il proprio subemendamento 0.5.200.2.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Marzano 0.5.200.1 (nuova formulazione), respingono il subemendamento Agostinelli 0.5.200.30 ed approvano il subemendamento Agostinelli 0.5.200.26.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) ritira il proprio subemendamento 0.5.200.33.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Agostinelli 0.5.200.25.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, illustra una nuova formulazione del subemendamento Agostinelli 0.5.200.27 (vedi allegato 1), proposta dai relatori.

Pag. 8

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere favorevole sulla nuova formulazione del subemendamento Agostinelli 0.5.200.27.

  Donatella AGOSTINELLI (M5S) accetta la riformulazione proposta riguardo al proprio subemendamento 0.5.200.27.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Agostinelli 0.5.200.27 (nuova formulazione).

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Dambruoso 0.5.200.10: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Agostinelli 0.5.200.28.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Fitzgerald Nissoli 0.5.200.11, 0.5.200.12 e Schirò 0.5.200.14: si intende che vi abbiano rinunciato.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Dadone 0.5.200.29.

  Elena CENTEMERO (PdL) ritira l'emendamento Carfagna 0.5.200.6, di cui è cofirmataria.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che il subemendamento Locatelli 0.5.200.34 risulta precluso dalle precedenti approvazioni.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 5.200 dei relatori, come modificato dai subemendamenti approvati.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Murer 5.015.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Murer 5.015 in quanto propone l'istituzione di un comitato che si sovrappone all'organismo già operante sulla medesima materia che, sulla base delle modifiche testé approvate opererà con il contributo delle amministrazioni e delle associazioni operanti nel settore. Il rischio sarebbe dunque di dare luogo ad una inutile duplicazione di organismi con i medesimi ruoli e funzioni.

  Delia MURER (PD) ringrazia il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti evidenziando come, alla luce del fatto che è stato previsto espressamente nel testo il contributo delle amministrazioni interessate, delle associazioni e dei centri antiviolenza, ritira il proprio articolo aggiuntivo 5.015.

  Marilena FABBRI (PD) interviene per evidenziare come, riguardo alle modifiche al comma 3 dell'articolo 4, già votate dalla Commissione, sarebbe stata opportuna una dizione più appropriata dei «servizi sociali specializzati».

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, fa presente che tale specificazione potrà essere presentata ed esaminata nel corso della discussione in Assemblea.
  Riguardo agli articoli aggiuntivi Cozzolino 5.010 e 5.011 ricorda che il parere dei relatori e del Governo è contrario.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Cozzolino 5.010 e 5.011.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Nuti 6.2 e Lombardi 6.1; chiede invece che si proceda all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 6.0100 dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Nuti 6.2 e Pag. 9Lombardi 6.1; accantonano quindi l'articolo aggiuntivo 6.0100 dei relatori.

  Donatella FERRANTI (PD), relatore per la II Commissione, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Agostinelli 7.6 e Daniele Farina 7.10, sull'emendamento Daniele Farina 7.14, sugli identici emendamenti Agostinelli 7.4, Daniele Farina 7.11 e Giuditta Pini 7.16, sugli emendamenti Agostinelli 7.8, Daniele Farina 7.13 e 7.12, Della Valle 7.9, Matteo Bragantini 7.2 e 7.5, nonché sull'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 7.09.
  Raccomanda invece l'approvazione dell'emendamento 7.400 dei relatori e dell'articolo aggiuntivo 7.0100 dei relatori.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio emendamento 7.10 soppressivo dell'intero articolo 7 che reca disposizioni in materia di arresto in flagranza in occasione di manifestazioni sportive e per il contrasto alle rapine nonché in materia di concorso delle Forze armate nel controllo del territorio. Rileva infatti che ad avviso del suo gruppo il provvedimento in esame dovrebbe concludersi con l'articolo 5, considerato che le successive disposizioni hanno carattere eterogeneo e molto diverso dalla materia della violenza sulle donne, affrontata dai primi articoli. In tale direzione il suo gruppo aveva presentato anche un emendamento soppressivo dell'intero capo II.
  Rileva infatti come dalla lettura degli articoli successivi al cinque si evinca chiaramente come il Ministero dell'interno abbia rovesciato in questo provvedimento una serie di misure che da tempo aveva nel cassetto, tra cui alcune prive anche dei requisiti di necessità ed urgenza.
  Evidenzia come ogni disposizione del capo II meriterebbe una discussione ampia ed approfondita intervenendo su materie delicate e complesse nonché molto diverse tra loro.
  Rileva dunque come il suo gruppo chieda la soppressione dell'articolo 7, che proroga una disposizione sulla quale a suo tempo vi erano stati molti dubbi, anche sotto il profilo costituzionale, mentre ora viene pacificamente reiterato in un decreto-legge sul femminicidio.
  Al contempo vi sono elementi problematici in tale articolo riguardo alla disposizione che estende l'utilizzo delle Forze armate anche a compiti diversi da quelli originali, incidendo su un tema di grande delicatezza anche alla luce del timore che questa disposizione possa trovare applicazione ad esempio contro movimenti di protesta verso le grandi opere.

  Donatella AGOSTINELLI (M5S) concorda con quanto testé evidenziato dal collega Daniele Farina sottolineando come non sia possibile consentire che un decreto-legge rechi disposizioni che incidono su materie così marcatamente eterogenee, costringendo il Parlamento ad esaminarle in poco tempo nonostante la delicatezza e la rilevanza delle questioni che implicano.
  Esprime dunque la forte contrarietà del suo gruppo rispetto a questo modo di procedere ed invita ad approvare il proprio emendamento 7.6, che propone di sopprimere l'intero articolo 7.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Agostinelli 7.6 e Daniele Farina 7.10.

  Daniele FARINA (SEL) chiede di ripetere la votazione testé svolta.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, dispone la ripetizione della votazione e ne conferma l'esito.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Daniele Farina 7.14, gli identici emendamenti Agostinelli 7.4, Daniele Farina 7.11 e Giuditta Pini 7.16 nonché l'emendamento Agostinelli 7.8.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio emendamento 7.13, che interviene sul Pag. 10comma 3 dell'articolo 7, che non è condiviso da molti. Ricorda peraltro come, alla luce delle numerose emergenze verificatesi da ultimo questa estate, con un difficoltoso utilizzo dell'Aeronautica per questo fine, con il suo emendamento si propone di specificare che i compiti a cui possono essere destinate le Forze armate impegnate nel controllo del territorio sono quelli della lotta contro gli incendi. Ciò potrebbe evitare un utilizzo improprio delle suddette Forze armate.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Daniele Farina 7.13 ed approvano l'emendamento 7.400 dei relatori.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio emendamento 7.12, in cui si propone la soppressione del comma 4 dell'articolo 7. Il dubbio infatti che si voglia modificare la normativa solo per alcuni specifici immobili localizzati in determinate zone, su cui ci sono opinioni molto diverse. Ricorda infatti che il riferimento alla Val di Susa con riguardo a tale disposizione non è stato finora smentito.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Daniele Farina 7.12, Della Valle 7.9, Matteo Bragantini 7.2 e 7.5 nonché l'articolo aggiuntivo Matteo Bragantini 7.09. Deliberano quindi di accantonare l'articolo aggiuntivo 7.0100 dei relatori.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, esprime parere contrario sugli emendamenti Colletti 8.6 e 8.5, Daniele Farina 8.8, Colletti 8.7, Molteni 8.2. Esprime parere favorevole sull'emendamento Rossomando 8.9.

  Il viceministro Maria Cecilia GUERRA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra il proprio emendamento 8.6, soppressivo dell'intero articolo 8, ricorda infatti che nel corso delle audizioni svolte è stato da più parti sottolineato come tale articolo sia superfluo sia per l'interpretazione resa dalla Corte di cassazione sia perché estraneo ad un decreto-legge in materia di femminicidio.
  Invita quindi tutti a votare tale emendamento.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) si dissocia in parte dal collega Colletti evidenziando ironicamente come comprenda le ragioni della presenza di tale articolo nel provvedimento in esame: le infrastrutture energetiche sono femmine e quindi è pertinente.

  Daniele FARINA (SEL) illustra il proprio emendamento 8.8, che sopprime la lettera a) del comma 1 dell'articolo 8. Rileva, infatti, che la materia è totalmente incongrua ed estranea al provvedimento.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, ricorda di aver evidenziato anch'egli nella sua relazione introduttiva la particolare eterogeneità di alcune disposizioni. Ritiene tuttavia che sia importante procedere alla conversione di un decreto-legge che affronta una materia molto rilevante.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Colletti 8.6 e 8.5, Daniele Farina 8.8, Colletti 8.7.

  Andrea COLLETTI (M5S) interviene in merito all'emendamento Rossomando 8.9, sottoscritto da quasi tutti i gruppi. Rileva che tale emendamento è estraneo al provvedimento in esame ed invita quindi i presidenti – in virtù del ruolo super partes che gli è proprio – a rivedere la decisione che hanno assunto nella precedente seduta, con cui hanno deciso di considerare ammissibile la proposta emendativa in questione.
  Per quanto riguarda nello specifico il contenuto di tale emendamento, esprime molti dubbi sul fatto che esso si riferisca a «delitti non colposi commessi al fine di impedire, turbare ovvero rallentare la realizzazione di opere comprese nel programma Pag. 11delle infrastrutture e degli insediamenti strategici», immaginando che l'indennizzo venga dato dopo il terzo grado giudizio. Considerata la lunghezza dei processi in Italia, l'iter sarà quindi molto lungo ma comunque prima della sentenza definitiva non si potrà avere certezza.
  Si chiede quindi per quali ragioni le aziende, le cui opere non sono comprese nel programma delle infrastrutture e degli insediamenti strategici siano escluse dalla disposizione in esame e rimangano quindi senza indennizzo nel caso subiscono danneggiamenti: si tratta di una ingiusta disparità di trattamento che ribadisce l'invito alle presidenze a riflettere ulteriormente sull'ammissibilità dell'emendamento in discussione.

  Daniele FARINA (SEL) ritiene anch'egli che si tratti di un emendamento singolare che sarà di fatto applicato solo in una particolare zona del Piemonte. E quindi una disposizione priva dei necessari requisiti di generalità e di astrattezza.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) chiede di immaginare cosa penseranno i paesi firmatari della convenzione di Istanbul quando leggeranno il contenuto di disposizioni come quella in esame: sicuramente diranno che i politici italiani sono come burattini, come uno zerbino degli interessi economici. Rileva anch'egli come l'emendamento Rossomando 8.9 crei una scandalosa disparità di trattamento, prevedendo la garanzia dello Stato per eventuali mancanze solo per alcune categorie.

  Donatella FERRANTI, presidente, replica al deputato Colletti, ricordando che – come già evidenziato nella precedente seduta – l'emendamento Rossomando 8.9 è stato riammesso in quanto prevede misure a sostegno di imprese che abbiano subito il danneggiamento di materiali, attrezzature e beni strumentali in conseguenza di reati connessi al fine di impedire, turbare ovvero rallentare realizzazioni di opere comprese nel programma delle infrastrutture e degli stabilimenti strategici. Ricorda che l'articolo 8 reca disposizioni a contrasto di furti di componenti metalliche e di altri materiali pregiati sottratti ad impianti e infrastrutture destinati all'erogazione di energia elettrica e di altri servizi pubblici, tra cui quelli di trasporto e telecomunicazioni.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Molteni 8.2 ed approvano l'emendamento Rossomando 8.9.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Colletti 9.5, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Colletti 9.6 e sugli emendamenti Taranto 9.7 e Cozzolino 9.4. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 9.500 dei relatori e dell'articolo aggiuntivo 9.0100 dei relatori.

  Il sottosegretario Sesa AMICI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Colletti 9.5.

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra il proprio emendamento 9.6 e, quindi, lo ritira.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 9.500 dei relatori.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, avverte che l'emendamento Taranto 9.7 risulta assorbito a seguito dell'approvazione dell'emendamento 9.500 dei relatori.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) illustra il proprio emendamento 9.4, che da attuazione ad una condizione contenuta nel parere espresso dal Comitato per la legislazione.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, dopo un ulteriore approfondimento esprime parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 9.4.

Pag. 12

  Il sottosegretario Sesa AMICI, dopo un ulteriore approfondimento esprime parere favorevole sull'emendamento Cozzolino 9.4.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Cozzolino 9.4.

  Andrea COLLETTI (M5S) rileva come l'articolo aggiuntivo 9.0100 sia a suo avviso inammissibile ma è improprio che i presidenti delle due Commissioni, che dovrebbero compiere tali valutazioni, siano gli stessi ad averlo presentato, è una situazione di conflitto di interessi e sottolinea come un articolo che riguarda accordi territoriali di sicurezza integrata per lo sviluppo non alcuna attinenza con il decreto-legge in esame.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, ricorda che il provvedimento in esame reca disposizioni che investono anche la materia della protezione civile nonché ulteriori ambiti. Ritiene peraltro che il compito di relatore non sia di per sé incompatibile con il ruolo di presidente che riveste.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo 9.0100 dei relatori.

  Donatella FERRANTI (PD), relatore per la II Commissione, con riferimento all'articolo 10, fa presente come a seguito degli approfondimenti svolti dai relatori e dal Governo, vi è una disponibilità ad esprimere un parere favorevole anche su emendamenti che non sono stati segnalati ai fini della seduta odierna. Preannuncia dunque che nel corso della discussione in Assemblea saranno espresse le valutazioni favorevoli sugli emendamenti condivisibili ma non segnalati in questa sede.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sugli emendamenti Lombardi 10.4, 10.7 e 10.6. Esprime parere contrario sull'emendamento Fraccaro 10.5.

  Il sottosegretario Sesa AMICI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli emendamenti Lombardi 10.4, 10.7 e 10.6.

  Fabiana DADONE (M5S) illustra l'emendamento Fraccaro 10.5, volto a sopprimere il comma 3 dell'articolo 10 che attribuisce ai commissari delegati per la protezione civile le funzioni di responsabili per la prevenzione per la corruzione e per la trasparenza. Ritiene tale disposizione poco ragionevole e chiede quindi le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo.

  Donatella FERRANTI (PD), relatore per la II Commissione, fa presente che il parere dei relatori è contrario in quanto il comma 3 si pone in linea con quanto già stabilito nella legge n. 190 del 2012 in materia di anticorruzione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Fraccaro 10.5.

  Donatella FERRANTI (PD), relatore per la II Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Rosato 11.10, parere contrario sull'emendamento Rosato 11.5 e parere favorevole sull'emendamento Rosato 11.6. Invita quindi al ritiro i presentatori degli emendamenti Terzoni 11.2, 11.3 e 11.4, ritenendo quest'ultimo assorbito nella sostanza dall'emendamento Rosato 11.10.

  Il sottosegretario Sesa AMICI esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Rosato 11.10.

  Ettore ROSATO (PD) ritira il proprio emendamento 11.5.

  Fabiana DADONE (M5S) ritira gli emendamenti Terzoni 11.2, 11.3 e 11.4.

   Le Commissioni approvano l'emendamento Rosato 11.6.

Pag. 13

  Gianclaudio BRESSA (PD), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 11.0100 del relatore per la I Commissione rileva come, seppure il rischio idrogeologico costituisca un problema molto serio, non appare comprensibile per quali ragioni si voglia indirizzare una somma pari a un milione di euro solo per una determinata tipologia di intervento.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, rileva che il proprio articolo aggiuntivo 11.0100 (vedi allegato 2), da lui presentato già nella seduta del 25 settembre scorso, investe una scelta politica sulle finalità a cui destinare determinate somme. Alla luce della questione posta dal collega Bressa propone peraltro di procedere all'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 11.0100 del relatore della I Commissione.

  Le Commissione deliberano di accantonare l'articolo aggiuntivo 11.0100 del relatore della I Commissione.

  Donatella FERRANTI (PD), relatore per la II Commissione, invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati ad eccezione degli identici emendamenti Bressa 12.12, Centemero 12.3, Invernizzi 12.5, sui quali esprime parere favorevole a condizione che siano riformulati come proposto dai relatori (vedi allegato 1). Fa presente che tale nuova riformulazione assorbirebbe anche l'articolo aggiuntivo Bressa Dis.1.01.

  Gianclaudio BRESSA (PD) ritira il proprio emendamento Dis. 1.01 e accetta la riformulazione proposta dai relatori riguardo al proprio emendamento 12.12. Ricorda che l'esigenza di sopprimere l'articolo 12 trae origine dai contenuti della sentenza della Corte Costituzionale 3 luglio 2013, n. 220, con cui è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale del comma 20 dell'articolo 23 del decreto-legge n. 201 del 2011 e dei commi 4, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20-bis dello stesso articolo del decreto-legge n. 201 del 2011 nonché degli articoli 17 e 18 del decreto-legge n. 95 del 2012.
  Rileva che l'articolo 12 del decreto-legge in esame, con i commi 1 e 2, dispone la salvezza, rispettivamente, dei provvedimenti di scioglimento delle province e dei conseguenti atti di nomina dei commissari nonché degli atti da questi posti in essere. La base normativa di entrambe le categorie di atti è costituita dal citato comma 20 dell'articolo 23 del decreto-legge n. 201 del 2011 – dichiarato, come già detto, illegittimo dalla sentenza della Corte costituzionale n. 220/2013 – che prevedeva l'applicazione sino al 31 marzo 2013, agli organi provinciali venuti a scadenza successivamente alla sua entrata in vigore e a tutti quelli da rinnovare entro il 31 dicembre 2012, della disposizione del Testo unico per gli enti locali (TUEL) in tema di commissariamento.
  Ricorda che la citata sentenza 220/2013 fonda la pronuncia di illegittimità sulla considerazione che lo strumento del decreto-legge, configurato dall'articolo 77 della Costituzione come «atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza», non è «utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate».
  Fa presente che il Governo motiva, nella relazione illustrativa, l'opportunità di conferire nuova legittimazione alle gestioni commissariali in corso, dopo la sentenza della Corte costituzionale, e di protrarla fino al 30 giugno 2014 «in considerazione della ragionevole possibilità che il percorso riformatore venga a compiersi successivamente al 31 dicembre 2013, termine ultimo attualmente indicato dalla legge per la conclusione delle gestioni commissariali provinciali».
  Rileva che la salvezza di effetti prevista dai commi 1 e 2 e l'ulteriore efficacia conferita dai commi 3 e 4, con riferimento a disposizioni contenute, rispettivamente, in decreti-legge e in legge ordinaria, rientranti comunque in unico disegno di riforma dell'ordinamento provinciale, concorrono a conferire una sostanziale continuità di effetti, con lo strumento del decreto-legge, ad una riforma le cui disposizioni cardine sono state caducate Pag. 14dalla Corte costituzionale proprio in quanto adottate con decreto-legge.
  Ricorda inoltre che nella relazione di accompagnamento al disegno di legge del Governo C. 1542, recante «Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni» si evidenzia la necessità che si «proceda a utilizzare fino in fondo lo strumento della legge ordinaria, che la Corte esplicitamente consente, per anticipare per quanto possibile il disegno di dar vita a un ente di area vasta, i cui organi siano espressione diretta dei sindaci, dotato di poche ma essenziali funzioni di coordinamento e di indirizzo».
  Chiarisce che, con la riformulazione proposta, non si modifica la situazione di fatto, considerato che l'operatività dei commissari è già prorogata dalla legge di stabilità fino al 31 dicembre 2013 e la previsione contenuta nel disegno di legge di conversione fa salvi gli effetti degli atti compiuti. Il comma 5, inoltre, consente di adeguare le procedure che il Ministero dell'interno dovrà effettuare per adeguare l'intero assetto se verrà approvata in tempi brevi il disegno di legge del Governo sulle province. Altrimenti, se tale disegno di legge non fosse approvato entro la fine dell'anno, si potrebbe procedere ad un'ulteriore proroga nell'ambito della legge di stabilità per il prossimo anno.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, chiede al collega Bressa se, a suo avviso, in virtù dell'emendamento in discussione, vi può essere un rischio – anche infinitesimale – che le province tornino a votare medio tempore.

  Gianclaudio BRESSA (PD) fa presente che, a suo avviso, questo rischio non vi è, tenuto conto che la I Commissione ha deciso di avviare in tempi brevi l'esame del suddetto disegno di legge C. 1542 e che in ogni caso, anche se questo non fosse approvato entro la fine dell'anno, si potrebbe procedere ad un'ulteriore proroga nell'ambito della legge di stabilità del prossimo anno.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, ritiene opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Commissioni trattandosi di un tema di grande rilievo.

  Il sottosegretario Sesa AMICI esprime parere conforme a quello dei relatori, dichiarandosi in particolare favorevole alla riformulazione testé proposta. Ricorda, infatti, che nell'ambito della Conferenza dei presidenti dei gruppi della Camera il Governo ha chiesto a tutte le forze politiche di discutere il disegno di legge del Governo C. 1542, recante «Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni» senza ricorrere allo strumento del decreto-legge.
  Rileva come si tratti di una materia molto complessa, come dimostra una recente pronuncia della Corte Costituzionale, che ha fondato la sua sentenza di illegittimità sulla considerazione che lo strumento del decreto-legge non è atto idoneo a procedere alla soppressione delle province. Come ha ricordato anche il collega Bressa, lo stesso Ministro Delrio ha ritenuto auspicabile che si intervenisse sulla materia con legge ordinaria, procedendo al contempo alla soppressione delle province con legge costituzionale. Ritiene quindi che la riformulazione testé proposta sia di ausilio per affrontare la questione e concorda sul fatto che la questione posta dal presidente Sisto si risolverà nell'ambito del disegno di legge del Governo o della legge di stabilità.

  Nazzareno PILOZZI (SEL) ritiene che il presidente Sisto abbia posto una domanda alquanto bislacca e ricorda come il Governo precedente a quello in carica decise di intervenire sulla materia attraverso lo strumento del decreto-legge, con gli esiti ben noti.

  Francesco Paolo SISTO, presidente, essendo previsti imminenti votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, da convocare 15 minuti dopo il termine delle votazioni della seduta antimeridiana dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 10.55.

Pag. 15

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 ottobre 2013. — Presidenza del presidente della I Commissione Francesco Paolo SISTO indi del presidente della II Commissione Donatella FERRANTI. — Intervengono il viceministro dell'interno, Filippo Bubbico, e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 14.25.

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, ricorda che i relatori hanno espresso parere favorevole sugli identici emendamenti segnalati Invernizzi 12.5, Bressa 12.12 e Migliore 12.14, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Chiarisce che la proposta di riformulazione dei relatori mantiene la soppressione dell'articolo 12, ma vi aggiunge come parte consequenziale il contenuto dell'emendamento Bressa Dis. 1.01, sul quale i relatori avevano già dato parere favorevole, nonché il contenuto dell'attuale comma 5 dell'articolo 12.

  Gianclaudio BRESSA (PD), nell'accettare la proposta di riformulazione del suo emendamento 12.12, chiarisce che il suo emendamento Dis. 1.01, il cui testo confluisce nella riformulazione proposta dai relatori, insieme con il testo dell'attuale comma 5 dell'articolo 12, è volto a fare salvi gli atti e provvedimenti posti in essere dai commissari straordinari delle amministrazioni provinciali nominati sulla base del comma 20 dell'articolo 23 del decreto-legge n. 201 del 2011 dichiarato incostituzionale con la sentenza n. 220 del 2013 della Corte costituzionale: sottolinea infatti che, se non si facessero salvi gli effetti di quella disposizione – vale a dire gli atti e i provvedimenti dei commissari straordinari – si determinerebbe una situazione ingovernabile. La proposta di riformulazione non mantiene invece la proroga dei commissariamenti fino al 30 giugno 2014, prevista dall'attuale comma 3 dell'articolo 12. Resta quindi fermo, su questo punto, il termine del 31 dicembre 2013. Entro tale termine il Parlamento dovrà quindi approvare la riforma della disciplina in materia province. Ove non si riuscisse entro tale termine, si dovrà disporre un'ulteriore proroga dei commissariamenti e occorrerà farlo con la legge di stabilità, non potendosi procedere con un decreto-legge, dal momento che la Corte costituzionale ha escluso l'utilizzo di questo tipo di strumento normativo.

  Nazzareno PILOZZI (SEL) rileva che, se lo strumento del decreto-legge, come la Corte costituzionale ha chiarito, non è idoneo ad intervenire su questa materia, il problema non si risolve spostando la disposizione dal testo del decreto-legge al testo della legge di conversione. Ricorda che oggi, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 220 del 2013, gli atti posti in essere dai commissari nominati sulla base della disposizione dichiarata incostituzionale sono diventati illegittimi: se così non fosse, il decreto-legge in esame non interverrebbe per farli salvi, cioè per restituire loro legittimità.

  Elena CENTEMERO (PdL) dichiara che il suo gruppo è favorevole alla soppressione dell'articolo 12 nei termini indicati dai relatori con la loro proposta di riformulazione, che tende a salvaguardare gli atti compiuti dai commissari straordinari. Ricorda che l'inserimento dell'articolo 12 nel decreto-legge in esame è stata una scelta discutibile, trattandosi di una materia estranea a quella prevalente nel provvedimento. Esprime l'auspicio che la riforma della disciplina sulle province intervenga entro il termine del 31 dicembre 2013.

Pag. 16

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) rileva con favore come la proposta di riformulazione dei relatori riproponga il contenuto dell'articolo 12, eliminando però la proroga dei regimi commissariali al 30 giugno 2014, fermo restando il rinvio al 30 giugno di riduzione delle dotazioni organiche del Ministero dell'interno, collegata alla revisione del sistema delle prefetture, per la quale occorre attendere la riforma delle province. Esprime l'auspicio che quest'ultima possa intervenire entro la fine di quest'anno.

  Andrea COLLETTI (M5S) esprime perplessità sulla possibilità di utilizzare un decreto-legge per fare salvi gli atti posti in essere dai commissari nominati sulla base delle disposizioni dichiarate incostituzionali dalla Corte costituzionale, con la sentenza n. 220 del 2013, proprio per essere state introdotte nell'ordinamento mediante un decreto di urgenza. Ritiene opportuno un dibattito più approfondito su questo punto.

  Danilo TONINELLI (M5S) rileva come la vicenda parlamentare dell'articolo 12 sia emblematica del modo di legiferare della maggioranza. La disposizione dovrebbe avere carattere di necessità e urgenza, dal momento che è stata inserita in un decreto-legge, ma il Governo si dice favorevole alla sua soppressione. Quanto al merito, segnala che la proposta dei relatori non risolve il problema delle province e lo rinvia ad una riforma da fare. Per quest'ultima la maggioranza esprime l'auspicio che possa intervenire entro la fine dell'anno, ma si prepara ad una proroga da disporre con la legge di stabilità: un altro esempio di cattiva legislazione. Preannuncia che, trattandosi in ogni caso di un emendamento soppressivo di un articolo disomogeneo rispetto al decreto, il suo gruppo non voterà contro, ma si asterrà dalla votazione sull'emendamento Bressa 12.12 (nuova formulazione).

  Gianclaudio BRESSA (PD), replicando al deputato Toninelli, rileva come la disposizione in esame abbia un evidente carattere di necessità ed urgenza. Si tratta infatti di fare espressamente salvi gli atti dei commissari straordinari nominati sulla base delle disposizioni che sono state dichiarate incostituzionali. Sottolinea che si tratta di atti hanno prodotto effetti giuridici che riguardano milioni di persone: si pensi soltanto ai contratti sottoscritti dai commissari con le aziende.

  Nazzareno PILOZZI (SEL) concorda sulla necessità di salvaguardare espressamente gli atti posti in essere dai commissari straordinari, ma reputa sbagliato procedere con lo strumento del decreto-legge, che la Corte costituzionale ha già detto essere inidoneo. Esprime quindi il timore che la disposizione di cui si discute venga a sua volta dichiarata incostituzionale. Preannuncia in ogni caso l'astensione del suo gruppo dalla votazione sull'emendamento Bressa 12.12 (nuova formulazione), in quanto il suo gruppo condivide l'esigenza di fare salvi gli atti dei commissari straordinari, come pure di rinviare le riduzioni del personale dell'amministrazione civile dell'interno a dopo la riforma delle province.

  Gaetano PIEPOLI (SCpI) ritiene che non vi possano essere dubbi sulla legittimità costituzionale della disposizione di cui si tratta, la quale tende unicamente a fare salvi gli atti amministrativi dei commissari straordinari.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, prende atto che il deputato Bressa acconsente alla riformulazione del suo emendamento 12.12, mentre i presentatori degli identici emendamenti segnalati Invernizzi 12.5 e Migliore 12.14 non accedono alla richiesta e insistono per la votazione dei propri emendamenti. Avverte che sarà posto in votazione per primo l'emendamento Bressa 12.12 (nuova formulazione), in quanto è quello che più si allontana dal testo.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Bressa 12.12 (nuova formulazione).

Pag. 17

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, avverte che risultano così preclusi i restanti emendamenti all'articolo 12. Comunica che i relatori hanno presentato la proposta emendativa 12.0400.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo 12.0400 dei relatori.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, avverte che le Commissioni tornano ora sull'esame degli emendamenti Ferraresi 2.69 e Molteni 2.38, in materia di limiti di reddito per l'accesso al gratuito patrocinio per le vittime delle violenze in famiglia. I relatori confermano l'invito al ritiro, impegnandosi ad approfondire il tema per discussione in Assemblea.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, conferma anche il proprio impegno a riflettere su questo tema.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ritira il suo emendamento 2.69, riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

  Nicola MOLTENI (LNA), prende atto dell'impegno dei relatori e ritira il suo emendamento 2.38, riservandosi di ripresentarlo in Assemblea.

  Francesco Paolo SISTO, presidente e relatore per la I Commissione, avverte che si passa all'esame dell'emendamento Bragantini 4.8, precedentemente accantonato. A nome dei relatori, propone ai presentatori di riformulare l'emendamento nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Avverte, inoltre, di aver presentato, come relatore della I Commissione, una nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 11.0100 ((vedi allegato 1).

  Nicola MOLTENI (LNA) accetta la proposta di riformulazione dell'emendamento Bragantini 4.8, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Bragantini 4.8 (nuova formulazione). Quindi, con distinte votazioni, approvano gli articoli aggiuntivi 6.0100, 7.0100 e 11.0100 dei relatori (nuova formulazione).

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, formula le seguenti proposte di coordinamento del testo:
  «All'articolo 2:
   al comma 1:
   alla lettera a), dopo le parole:
“secondo comma” è inserito il seguente segno d'interpunzione: “,”;

   al comma 2:
   alla lettera i), numero 1), le parole: “sono inserite le seguenti” sono sostituite dalle seguenti: “è inserita la seguente”;
   al comma 3, le parole: “572, 583-bis, 612-bissono sostituite dalle seguenti: “572, 583, ” e le parole: “e 609-octiessono sostituite dalle seguenti: “609-octies e 612-bis”.

  All'articolo 3:
   al comma 1, le parole: “o tra attuali o precedenti coniugi o persone legate da relazione affettiva in corso o pregressa” sono sostituite dalle seguenti: “o tra persone legate attualmente o in passato da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva”;
   al comma 2, dopo le parole: “n. 38” sono inserite le seguenti: “, come modificato dal presente decreto”, dopo le parole: “articolo 218 del” sono inserite le seguenti: “codice della strada, di cui al”, le parole: “secondo comma, del citato” sono sostituite dalle seguenti: “comma 2”.

  All'articolo 4:
   al comma 1:
   all'alinea, la parola: “aggiunto” è sostituita dalla seguente: “inserito”;
   al capoverso Art. 18-bis, al comma 1, le parole: “tra attuali o precedenti coniugi Pag. 18o persone legate da relazione affettiva in corso o pregressa” sono sostituite dalle seguenti: “tra persone legate attualmente o in passato da un vincolo di matrimonio o da una relazione affettiva” e al comma 4, la parola: “coma” è sostituita dalla seguente: “comma”.

  All'articolo 6:
   al comma 1:
   al primo periodo, la parola: “comunitarie” è sostituita dalle seguenti: “dell'Unione europea”, e le parole da: “il Fondo” fino a: “comunitari” sono sostituite dalle seguenti: “a valere sul fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, è autorizzata l'anticipazione, nei limiti delle risorse disponibili, su richiesta del Ministero dell'interno, delle quote di contributi europei”;
   al secondo periodo, la parola: “comunitaria” è sostituita dalla seguente: “europea”;
   al comma 2, dopo la parola: “convertito,”, ovunque ricorre, sono inserite le seguenti: “con modificazioni,”;
   al comma 3, le parole: “ultimo periodo” sono sostituite dalle seguenti: “secondo periodo”;
   al comma 5, le parole: “per l'anno per l'anno 2013” sono sostituite dalle seguenti: “per l'anno 2013”.

  All'articolo 7, comma 4, le parole: “, dopo il primo comma è aggiunto il seguente” sono sostituite dalle seguenti: “è aggiunto, in fine, il seguente comma” e le parole: “presente articolo” sono sostituite dalle seguenti: “primo comma”.

  All'articolo 8:
   al comma 1, lettera
a), la parola: “aggiunto” è sostituita dalla seguente: “inserito”;
   al comma 2, le parole: “ultimo periodo” sono sostituite dalle seguenti: “secondo periodo del codice penale”.

  All'articolo 9:
   al comma 1, lettera
b), le parole: “ultimo comma” sono sostituite dalle seguenti: “terzo comma”;
   il comma 3 è abrogato.

  All'articolo 10:
   al comma 1:
   alla lettera
a), capoverso 1, le parole: “sul Fondo” sono sostituite dalle seguenti: “sul Fondo nazionale”;
   alla lettera c), le parole: “l'ultimo” sono sostituite dalle seguenti: “il quarto”.

  All'articolo 11, comma 5, lettera c), alinea, la parola: “inserito” è sostituita dalla seguente: “aggiunto”.

  All'articolo 1 del disegno di legge di conversione, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:
  2. Restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base delle norme di cui al comma 3 dell'articolo 9 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, non convertite in legge.».

  Le Commissioni approvano le proposte di coordinamento del testo formulate dai presidenti. Quindi, con distinta votazione, conferiscono ai presidenti il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

Pag. 19