CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 settembre 2013
90.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 123

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 26 settembre 2013.

Audizione dei rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome sulla riforma della politica agricola comune (PAC).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 8.45 alle 9.50.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 26 settembre 2013. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 9.50.

DL 104/2013: Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.
C. 1574 Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, soffermandosi sulle parti del provvedimento di maggior interessa per la Commissione Agricoltura, osserva che nell'attuale momento storico il rilancio dell'agricoltura costituisce un «macrotema» di rilievo economico e culturale che potrebbe produrre effetti determinanti per il futuro e che, pertanto, è particolarmente importante collegare con il sistema dell'istruzione. Da questo punto di vista, il decreto-legge Pag. 124n. 104 contiene una misura limitata, ma molto significativa, che sarebbe auspicabile arricchire con interventi che vadano nella direzione di una più corposa integrazione dei due sistemi.
  L'articolo 4, dedicato alla tutela della salute nelle scuole, al comma 5 prevede infatti che «Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di favorire il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli nelle scuole, elabora appositi programmi di educazione alimentare, anche nell'ambito di iniziative già avviate». Le modalità attuative di tale norma saranno dettate con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. In ogni caso, dalla disposizione non possono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  Al riguardo, premesso che il vincolo di carattere finanziario restringe le possibilità di ulteriori interventi, manifesta disponibilità a recepire eventuali suggerimenti dei colleghi, nel rispetto del predetto vincolo.
  Ricorda quindi che la normativa europea ha previsto, con i regolamenti (CE) nn. 1234/2007 e 288/2009, il finanziamento del programma «Frutta nelle scuole», finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. In particolare, dall'anno scolastico 2009-2010, è concesso un aiuto comunitario per la fornitura ai bambini degli istituti scolastici, comprese scuole dell'infanzia, altri istituti prescolari, scuole primarie e secondarie, di prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati. Possono essere finanziate anche azioni di informazione, monitoraggio e valutazione relative al programma «Frutta nelle scuole», comprese azioni di sensibilizzazione del pubblico e attività in rete correlate.
  Nel sottolineare che il programma «Frutta nelle scuole» ha certamente natura diversa rispetto ai programmi di educazione alimentare previsti dall'articolo 4 del decreto-legge, rileva tuttavia che entrambi sono orientati allo stesso obiettivo dell'educazione alimentare, che peraltro è del tutto coerente con le linee seguite nell'attività della Commissione. In questo senso, riterrebbe opportuno valorizzare in questi ambiti i prodotti a filiera corta, anche con riferimento al programma «Frutta delle scuole».
  Ritiene inoltre inevitabile che anche il sistema dell'istruzione si misuri con i temi posti al centro dell'EXPO 2015.
  Illustra poi due disposizioni volte alla copertura finanziaria del provvedimento, che risultano di particolare interesse per la Commissione Agricoltura.
  La prima è l'articolo 25 che dispone aumenti scadenzati delle aliquote di accisa relativi alla birra, ai prodotti alcolici intermedi e all'alcole etilico (dal 10 ottobre 2013, dal 1o gennaio 2014 e dal 1o gennaio 2015). In particolare, l'aliquota per la birra (per ettolitro e per grado-Plato), attualmente stabilita a euro 2,35, sarà determinata alle predette scadenze rispettivamente nella misura di euro 2,66, euro 2,70 e euro 2,99. Per i prodotti alcolici intermedi (per ettolitro) l'aliquota, ora pari a euro 68,51, sarà determinata nella misura di euro 77,53, euro 78,81 e euro 87,28. Per l'alcole etilico (per ettolitro anidro), ora pari a euro 800,01, sarà determinata alle stesse scadenze nella misura di euro 905,51, di euro 920,31 e di euro 1.019,21.
  Per un quadro sintetico degli effetti, si tratta a fine triennio di aumenti che si attestano su quote superiori al 27 per cento rispetto alle aliquote in essere. Il che, secondo la relazione tecnica, permette di stimare aumenti di entrate da accise pari a 11,7 milioni per i mesi residui del 2013, a 130,5 milioni per il 2014 e a 215,9 milioni a decorrere dal 2015, unitamente a maggiori entrate da IVA per 1,6 milioni nel 2013, a 18,9 milioni nel 2014 e a 31,3 milioni a decorrere dal 2015. Contestualmente vengono indicate minori entrate negli anni 2014-2016, sia in termini di IRES/IRPEF (rispettivamente -1,4 milioni, Pag. 125-15 milioni e -19,1 milioni), che in termini di IRAP (rispettivamente -0,3 milioni, -2,9 milioni e -3,6 milioni).
  La seconda disposizione di interesse è l'articolo 26, il quale reca modifiche alla disciplina delle imposte di registro, ipotecaria e catastale relative ai trasferimenti immobiliari, come già modificata dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 23 del 2011 (federalismo municipale). L'articolo 26 è in questi giorni all'attenzione del mondo agricolo in quanto di fatto conferma la soppressione, con decorrenza dall'ormai prossimo 1o gennaio 2014 di tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali (soppressione disposta dalla citata norma sul federalismo municipale).
  Pertanto, per l'acquisto di terreni agricoli, effettuati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali e destinati all'esercizio delle attività di cui all'articolo 2135 del codice civile, non potranno essere più applicate le diverse agevolazioni attualmente in vigore.
  Tra queste, è ricompresa l'agevolazione per la piccola proprietà contadina, prevista sin dalla legge n. 604 del 1954, più di recente prorogata fino al 2010 dall'articolo 2, comma 4-bis, del decreto-legge n. 194 del 2009 e infine posta a regime con la legge n. 220 del 2010 (legge di stabilità 2011). In particolare, l'articolo 2, comma 4-bis, del citato decreto n. 194 del 2009 prevede che gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale, nonché le operazioni fondiarie operate attraverso l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), sono soggetti alle imposte di registro ed ipotecaria nella misura fissa ed all'imposta catastale nella misura dell'1 per cento. Gli onorari dei notai per gli atti suindicati sono ridotti alla metà. I predetti soggetti decadono dalle agevolazioni se, prima che siano trascorsi cinque anni dalla stipula degli atti, alienano volontariamente i terreni ovvero cessano di coltivarli o di condurli direttamente.
  Dal 1o gennaio 2014, pertanto, i trasferimenti saranno pertanto sottoposti allo stesso trattamento tributario applicato alla compravendita di terreni effettuata da soggetti privi di qualifica professionale agricola, che fino al dicembre 2013 sono soggetti all'aliquota del 15 per cento. La conseguenza sarà quella di applicare ai trasferimenti dei terreni agricoli effettuati da agricoltori o imprenditori agricoli la stessa tassazione unica dei trasferimenti immobiliari, il che prevedibilmente danneggerà enormemente l'occupazione giovanile in agricoltura, favorendo invece gli acquisti di terreni agricoli per altre finalità, ad esempio quelle edilizie. Al contempo, la riduzione dal 17 per cento al 9 per cento dell'imposta di registro agevolerà le tante iniziative speculative, finanziarie e commerciali a danno dell'agricoltura. In proposito, ricorda che anche la Conferenza delle regioni e delle province autonome, nell'audizione odierna, ha segnalato il problema dell'onerosità dell'acquisto dei terreni, con ricadute negative sulla nascita di nuove imprese agricole e sull'occupazione giovanile.
  Per tali ragioni, ritiene che la XIII Commissione dovrebbe chiedere il ripristino delle agevolazioni ed esenzioni tributarie attualmente in vigore per l'acquisto di terreni agricoli, effettuati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali e destinati all'esercizio delle attività di cui all'articolo 2135 del codice civile, ponendo tale ripristino quale condizione al suo parere favorevole.

  Filippo GALLINELLA (M5S) condivide le indicazioni del relatore.

  Monica FAENZI (PdL) dichiara di condividere il provvedimento in esame e la condizione proposta dal relatore circa il mantenimento delle agevolazioni fiscali sull'acquisto di terreni agricoli. Da un punto di vista tecnico, non ritiene tuttavia corretto richiamare il rischio di speculazioni, in quanto le stesse dipendono da un Pag. 126più complesso insieme di fattori, tra i quali le scelte urbanistiche delle regioni e dei comuni.

  Mino TARICCO (PD) chiede chiarimenti in merito all'aggravio fiscale sulla birra e sugli alcolici previsto dall'articolo 25.
  Al riguardo, ricorda che le produzioni locali di birra, spesso di piccole dimensioni, hanno determinato la nascita di una filiera nazionale nuova, che si sta affermando anche in Europa, facendo registrare importanti tassi di crescita, con effetti positivi anche sulle filiere locali dell'orso e del luppolo. Sottolinea pertanto che un aumento delle accise sulla birra rischia di inceppare il positivo andamento di questo settore. Inviterebbe pertanto a valutare la possibilità di incidere fiscalmente sui superalcolici più che sulla birra, in quanto spesso di provenienza estera e anche per ragioni di carattere culturale.
  Per quanto riguarda l'articolo 26, ritiene che equiparare gli oneri fiscali a carico di chi acquista la terra per esercitare l'attività agricola e chi acquista la terra come bene rifugio o per speculare sia incongruo e anche pericoloso nell'attuale fase di crisi economica. In pratica, si aumenta il costo delle transazioni per gli agricoltori e lo si riduce per gli altri, seguendo una traiettoria che invece dovrebbe essere opposta.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) sottolinea che il meccanismo pericoloso descritto dal collega Taricco è stato introdotto dal decreto legislativo sul federalismo municipale e non dal decreto-legge in esame, che si limita a non modificare la già prevista soppressione delle agevolazioni, prevedendo altre modifiche. Ritiene pertanto che occorre comprendere come ripristinare le agevolazioni che rimarranno in vigore fino alla fine del 2013.
  Per quanto riguarda le proposte del relatore in merito all'articolo 4, invita a distinguere le nozioni di «filiera corta» e di «chilometro zero», facendo in ogni caso riferimento ad entrambe. Sottolinea altresì che tali criteri dovrebbero essere inseriti nella normativa generale sulle pubbliche forniture.

  Franco BORDO (SEL) si associa alle considerazioni del deputato Taricco in merito all'articolo 25, ritenendo che il comparto della birra non dovrebbe essere colpito da aggravi fiscali. Sottolinea poi che l'aumento delle accise non penalizza solo la filiera della birra, ancora giovane e debole, ma anche altri prodotti importanti, invitando a riflettere sull'opportunità di una così elevata incidenza del carico fiscale.
  Quanto all'articolo 26, ritiene che la Commissione dovrebbe impegnarsi affinché nel corso dell'esame del provvedimento si pervenga ad una rimodulazione dell'imposizione fiscale sulle transazioni di fondi agricoli, articolata in base alle diverse realtà, favorendo per esempio i piccoli e i giovani imprenditori agricoli.

  Roberto CAON (LNA) osserva che i rilievi del deputato Taricco, che invita a spostare l'aggravio fiscale dalla birra ai superalcoolici, sembrano ragionevoli, ma non considerano che questi ultimi – e in particolare la grappa e i distillati – sono prodotti in Italia da aziende storiche e fortemente radicate, che già sono costrette alla sopravvivenza a causa dei mutamenti nelle abitudini alimentari dei consumatori, con gravi ricadute sull'occupazione. Invita quindi a prestare attenzione a eventuali rimodulazioni delle accise di cui all'articolo 25.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) concorda con il collega Bordo, relativamente all'articolo 26, ritenendo che il carico fiscale dovrebbe essere in qualche maniera proporzionato all'uso della terra e al tipo di agricoltura. In questo senso, ritiene che dovrebbe essere agevolato in particolare l'accesso alla terra per i giovani e per coloro che garantiscono il presidio del territorio, come nelle zone di montagna.
  A questo proposito, chiede che la Commissione si occupi del tema dell'accesso alla terra, anche in relazione ad alcune Pag. 127iniziative preannunziate dal Governo, per dare un chiaro segnale in controtendenza rispetto alla speculazione sui terreni e alla «finanziarizzazione» della terra, considerato come bene rifugio.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, constatando che la Commissione è orientata a chiedere modifiche alle coperture previste del decreto-legge, invita a formulare proposte anche per la parte relativa al rapporto tra l'agricoltura e alimentazione e il sistema di istruzione, pur con il vincolo dell'assenza di oneri finanziari.
  Per quanto riguarda le coperture, ritiene che si debba individuare una soluzione equilibrata, anche se deve sottolineare che dal punto di vista finanziario i margini di intervento appaiono ristretti. Ciò vale sia per il ripristino delle agevolazioni fiscali relative alla compravendita di fondi agricoli, sul quale registra un orientamento unanime della Commissione, sia per una rimodulazione delle accise sugli alcolici. In merito all'articolo 25, da friulano, si dichiara inoltre sensibile alle ragioni di alcune produzioni tipiche.
  Si riserva infine di formulare una proposta di parere anche sulla base di eventuali ulteriori suggerimenti.

  Mino TARICCO (PD) chiede di acquisire dati più dettagliati sul gettito delle accise sugli alcolici.

  Luca SANI, presidente, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.45.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 26 settembre 2013.

Audizione dei rappresentanti di Confindustria Campania su questioni di interesse del comparto della mozzarella di bufala campana DOP.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 15.10.

Audizione dei rappresentanti dell'Associazione giovani veterinari (GIOVET), su questioni di interesse del comparto della mozzarella di bufala campana DOP.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 15.55.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 25 settembre 2013, a pagina 207, prima colonna, alla trentesima e alla trentasettesima riga, le parole: «9.40» si intendono sostituite dalle seguenti: «9.30».