CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2013
84.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2013. — Presidenza del Presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 9.10.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012.
C. 1309 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge in oggetto, rinviato nella seduta del 17 settembre 2013.

  Michele BORDO, presidente e relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), che illustra nel dettaglio. Avverte quindi che i colleghi del gruppo M5S hanno presentato una proposta alternativa di parere.

  Arianna SPESSOTTO (M5S) illustra, a nome del suo gruppo, una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2), nella quale si formula parere contrario sul provvedimento in esame.

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  Michele BORDO, presidente e relatore, avverte che la proposta alternativa di parere risulterà preclusa dall'approvazione del parere formulato dal relatore e sarà pertanto posta in votazione solo ove respinto il parere del relatore.

  Francesca BONOMO (PD) intende sottolineare innanzitutto la rilevanza del dato politico che, a soli tre mesi dalla discussione ed approvazione da parte dell'Assemblea della Camera dei deputati delle mozioni 1-00033 (Costa), 1-00064 (Allasia), 1-00066 (Vitelli), 1-00068 (Speranza) ed 1-00069 (Giorgia Meloni), avvenuta il 5 giugno 2013, ci troviamo ora a votare la Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione concluso a Roma il 30 gennaio 2012. La determinazione e la celerità delle azioni sono due condizioni necessarie per una buona politica, se a monte vi è stata una buona ed approfondita ponderazione della scelta come nel caso di specie. Si trattava di mozioni importanti che, in continuità con atti analoghi adottati nella scorsa legislatura, impegnavano il Governo a dare definitivamente corso al progetto, nel rigoroso rispetto delle scadenze cronologiche, a proseguire nel dialogo costruttivo con il territorio e con le sue espressioni istituzionali ed associative e, al tempo stesso, a ribadire con forza la propria intolleranza a qualsiasi atto intimidatorio o violento nei confronti del personale e delle strutture nei cantieri interessati da parte dell'area antagonista, nonché ad assicurare la realizzazione delle opere di riqualificazione dei comuni che insistono sul territorio interessato dall'opera, garantendo l'erogazione delle risorse necessarie e affiancando i comuni nella redazione di un piano strategico di ripresa economica, anche attraverso il superamento del patto di stabilità.
   Un dato positivo è che le varie scadenze previste sono state ampiamente rispettate sia dal Governo sia dalle forze presenti in Parlamento favorevoli all'opera. Anche come delegazione piemontese del Partito Democratico ci siamo impegnati perché il Governo tenesse fede agli impegni presi, sia dal punto di vista del rilancio economico – promuovendo all'interno del decreto ’del fare’ un emendamento che conferisse, per l'anno in corso, per le opere di compensazione presentate, la possibilità per i comuni della valle di sforare dal patto di stabilità – sia dal punto di vista della vicinanza delle istituzioni al territorio. Importanti, infatti, sono state le visite fatte in loco del Ministro Lupi e del Ministro Fassina e soprattutto la costante presenza e vicinanza del Partito Democratico verso le comunità locali; cita al riguardo solo l'ultimo incontro avvenuto proprio lunedì scorso a Susa con diversi imprenditori dei vari comparti economici della Valle, in particolare quello alberghiero, edile e turistico, che chiedono a gran voce di non essere abbandonati e di portare avanti il più in fretta possibile i lavori di realizzazione dell'opera, stando attenti a valorizzarne le ricadute positive sul territorio stesso.
   Il rischio, infatti, è che a causa della deriva violenta che hanno preso alcune frange di opposizione all'opera, quella che doveva essere un'opportunità di sviluppo, non solo di quel territorio ma dell'Italia intera, porti all'opposto alla desertificazione economica. Sottolinea come non lo si possa permettere, viste le gravi difficoltà in cui versa quel territorio e con esso l'Italia intera a causa della crisi economica. Soprattutto giudica questa situazione moralmente inaccettabile, poiché nulla può giustificare né la negazione della democrazia e della legalità né la rottura dei tessuti di una comunità e delle relazioni tra le persone. È necessario che tutte le forze politiche diano prova di responsabilità e condannino tutte le azioni di intimidazione e violenza lì avvenute, auspicando che non ne avvengano di nuove.
   Per ciò che concerne il merito dell'Accordo due sono le considerazioni che intende fare: la prima riguarda il metodo e l'opportunità di arrivare a questa ratifica in tempi brevi, visti i gravi ritardi accumulati negli anni. È necessario che le Pag. 183nostre Autorità nazionali e locali agiscano celermente per dare garanzie alla Francia sull'inizio dei lavori anche sul versante italiano, dato che, a differenza di ciò che un gruppo politico sostiene, il Governo francese con il decreto del 23 agosto 2013 ha dichiarato di utilità pubblica ed urgenti i lavori necessari alla realizzazione dell'itinerario di accesso al tunnel franco-italiano di collegamento ferroviario tra Lione e Torino tra Colombier-Saugnieu (Rhône) e Chambéry (Savoia) nonché gli altri lavori localizzati a Montmélian e Francin, da una parte, e tra Avressieux (Savoia) e Saint-Jean-de-Maurienne (Savoia), dall'altra parte.
  Ora sta a noi procedere se non vogliamo perdere l'opportunità di realizzare quest'opera strategica che, ricorda, si colloca in una dimensione sovranazionale, dal momento che la linea Alta Velocità Torino-Lione si inserisce nel Corridoio 5 Lisbona-Kiev della Rete transeuropea dei trasporti TEN-T (Trans-European Networks-Transport) e che, nell'ottobre 2011, l'Unione europea – in un quadro di decisioni volte all'aggiornamento e allo sviluppo della rete infrastrutturale TEN-T – ha indicato la creazione di una rete articolata su due livelli: una rete centrale a livello UE, da realizzare entro il 2030, basata su un approccio per corridoi, ed una rete globale, da realizzare entro il 2050, che comprenderà infrastrutture a livello nazionale e regionale.
   Tocca a noi scegliere ora se vogliamo rischiare di essere tagliati fuori per sempre da questo sistema di comunicazione, determinando, forse irrimediabilmente, il nostro impoverimento, o se vogliamo riscattarci e farne parte a pieno titolo, conferendoci un'opportunità di sviluppo odierno ma soprattutto futuro. Dobbiamo scegliere ora e non possiamo più permetterci di procrastinare.
   La seconda considerazione invece è di merito e riguarda il contenuto stesso dell'Accordo internazionale bilaterale in esame, che come Partito Democratico riteniamo sia il più equilibrato tenuto conto delle caratteristiche del Progetto in oggetto. Innanzi tutto è da valutare positivamente il fatto che ogni organo collegiale (in modo particolare: il promotore Pubblico ed il Servizio permanente di Controllo ma anche la Commissione dei contratti ) sia composto in misura paritaria da rappresentanti italiani e rappresentanti francesi. Importante anche l'istituzione, che sarà cura della Commissione intergovernativa, del Comitato di Sicurezza Tecnica e di quello anti sabotaggio ed antiterrorismo.
   Per quanto riguarda invece le considerazioni espresse dal M5S, in particolare in relazione alla governance ed al diritto applicabile, più che di «cessione di sovranità» si tratta di regole di diritto interno, europeo ed internazionale.
   In modo particolare, nel Titolo II si affida al Promotore pubblico (articolo 6 dell'Accordo) la responsabilità operativa del progetto stesso, in qualità di ente aggiudicatore ai sensi della direttiva 2004/17/CE sugli appalti nei settori speciali. Esso ha sede legale in Francia, a Chambery, e direzione operativa a Torino. All'articolo 10 dell'Accordo si precisa che l'esecuzione dei contratti relativi alla realizzazione dell'opera, conclusi dal Promotore, sono disciplinati dal diritto pubblico francese «tenuto conto dell'unità fisica e funzionale della sezione transfrontaliera». Quindi la ratio della scelta deriva da un lato dal fatto che la collocazione della sede legale del Promotore Pubblico è oltralpe e dall'altro dal fatto che i tre quarti dell'opera di quella sezione saranno effettuati su suolo francese. Sarà invece applicato il criterio territoriale, per ciò che concerne le procedure di autorizzazione in materia ambientale ed urbanistica e per ciò che riguarda le condizioni di lavoro e di occupazione del personale.
  Infine, per ciò che concerne l'esecuzione degli appalti ed in particolare i lavori di armatura dei cantieri, in caso di lavori transfrontalieri, vige la regola dell'applicazione della legge dello Stato nel quale essi hanno inizio.
  Ci tiene in ultimo a precisare che appare a suo avviso alquanto singolare – vista la puntuale legislazione francese in materia di trasparenza amministrativa e la Pag. 184forte presenza dello Stato in ogni attività – il rilievo posto dai colleghi del M5S che hanno dichiarato che la Francia, non avendo una specifica legislazione antimafia, non sarebbe abbastanza garantista.
  Per tutte le ragioni da me evidenziate in precedenza il Partito democratico dichiara il suo voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal Presidente Bordo.

  Paolo ALLI (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata, anche in considerazione delle prerogative della XIV Commissione.

  Annalisa PANNARALE (SEL) ribadisce l'orientamento contrario sul provvedimento, già espresso nella seduta dello scorso 10 settembre, sia per motivi ambientali che per ragioni di utilità, riguardo ad un'opera che non risponde alle effettive esigenze di mobilità e sulla quale pesa l'impossibilità per le popolazioni locali coinvolte di rendere determinante la propria opposizione.
  Per tali motivi preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore, anche tenuto conto delle priorità – quale la manutenzione della viabilità ordinaria, in primo luogo – che il Paese meriterebbe di vedere affrontate.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
Testo unificato C. 282 Causi e abb.
(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 settembre 2013.

  Luca PASTORINO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 3), che illustra.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 settembre 2013.

  Paolo ALLI (PdL), relatore, tenuto conto del fatto che l'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea è stato posticipato, riterrebbe opportuno consentire un ulteriore approfondimento dei temi oggetto del disegno di legge.

  Michele BORDO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 settembre 2013.

  Francesca BONOMO (PD), relatore, con riferimento alla questione sollevata nella seduta di ieri dalla collega Pinna in ordine ai contenuti dell'articolo 12 del provvedimento, osserva che presso le Commissioni di merito è stata avanzata una proposta di Pag. 185stralcio della disposizione, proprio in considerazione dei profili di incostituzionalità rilevati.
  Quanto al parere che la Commissione è chiamata ad esprimere, intende richiamare in premessa il fatto che, opportunamente, il provvedimento interviene per dare attuazione alla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ma che le misure recate appaiono prevalentemente rivolte ad affrontare il problema come fenomeno di sicurezza pubblica e che occorrerebbe intervenire maggiormente al fine di realizzare un'attività coordinata tra forze di polizia, magistratura e servizi di aiuto e supporto alle vittime.
  Intende inoltre richiamare la necessità di garantire la massima tutela dei minori testimoni di qualsiasi forma di violenza, anche a tal fine estendendo le aggravanti per i reati commessi in presenza di minori a tutte le fattispecie oggetto del provvedimento e definendo specifiche modalità di assunzione della testimonianza dei minori medesimi.
  Ritiene infine opportuno invitare le Commissioni di merito a valutare l'opportunità di integrare ulteriormente le misure a tutela della persona offesa dai reati di maltrattamento, ampliando gli obblighi di costante comunicazione, in coerenza con le indicazioni della direttiva 2012/29/UE.

  Annalisa PANNARALE (SEL) preannuncia l'astensione del suo gruppo sul parere che la relatrice si accinge a formulare e richiama la vivace dialettica che si è sviluppata sul provvedimento in esame, in particolare nel mondo dei movimenti e dell'associazionismo femminile. Esprime quindi perplessità sul provvedimento, sia per la scelta di ricorrere allo strumento del decreto-legge, che per aver inserito il tema della violenza sulle donne in un provvedimento dedicato alla sicurezza. Si sarebbe invece dovuta affrontare la materia in un contesto più ampio, che coinvolgesse l'ambito della scuola, dell'educazione, dell'accesso al lavoro, del reddito minimo, nella consapevolezza che occorre estirpare antichi stereotipi attraverso un vero e proprio ribaltamento culturale, non solo normativo.
  Sebbene sia consapevole che le questioni richiamate travalicano gli ambiti di competenza della XIV Commissione, non può che assumere – anche per convinzione personale – una posizione di astensione sul provvedimento, nell'auspicio che nel corso dell'iter possano essere apportate modifiche migliorative al testo, mediante l'adozione di un percorso più avanzato e positivo sul piano della cultura politica.

  Rocco BUTTIGLIONE (SCpI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore. Riterrebbe tuttavia opportuno, laddove si invitano le Commissioni di merito, in coerenza con le indicazioni della direttiva 2012/29/UE, a valutare l'opportunità di integrare ulteriormente le misure a tutela della persona offesa dai reati di maltrattamento, ampliando gli obblighi di costante comunicazione, richiamare anche gli obblighi di protezione delle vittime, pure indicati dalla direttiva.

  Francesca BONOMO (PD), relatore, condivide pienamente la proposta avanzata dall'onorevole Buttiglione, e formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 4) che invita le Commissioni di merito a valutare l'opportunità di integrare ulteriormente le misure a tutela della persona offesa dai reati di maltrattamento, ampliando gli obblighi di costante comunicazione e protezione, in coerenza con le indicazioni della direttiva 2012/29/UE.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.50.

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