CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 settembre 2013
78.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 10 settembre 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuditta PINI (PD), relatore, sul piano procedurale segnala che da parte delle Commissioni di merito è previsto per i prossimi giorni lo svolgimento di approfondimenti istruttori cui potrebbe seguire, nel corso della settimana, un'intensa attività emendativa anche in riferimento alle parti di competenza di questa Commissione, ragione per cui potrebbe rendersi opportuno proseguire l'esame in Commissione anche nella settimana prossima, secondo quanto potrà essere stabiliti dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Passando all'esame del provvedimento, composto da 13 articoli suddivisi in quattro capi, premette che esso reca innanzitutto misure urgenti volte ad affrontare serie problematiche di natura sociale a partire dal triste fenomeno della violenza di genere che, nelle sue manifestazioni più estreme, evolve sempre più spesso in femminicidio vero e proprio. A tale riguardo osserva che l'incidenza del fenomeno sul piano statistico è ormai nota e assai allarmante ed ha imposto al Governo, anche in attuazione della già ratificata Convenzione di Istanbul, l'adozione di nuove misure più severe che, si auspica, possano avere un effetto di contrasto e sappiano incidere anche sul piano culturale, oltre che su quello repressivo. Pag. 31
  Quanto alle norme di competenza della Commissione, evidenzia che riguardano gli articoli inseriti nel Capo II recanti norme che mirano a garantire più elevati standard di sicurezza e a rafforzare la tutela dell'ordine pubblico, contrastando alcuni specifici fenomeni criminosi di particolare allarme sociale. In particolare, sono da valutare i commi 2 e 3 dell'articolo 6 che sospendono, per il solo esercizio finanziario 2013, l'efficacia della norma, di cui all'articolo 9, comma 2-bis del decreto-legge n. 78 del 2010, che ha previsto per le Forze armate e per le Forze di polizia la riduzione delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche dirigenziale. All'ultimo periodo la disposizione si completa con la precisazione che, per l'anno 2014, resta ferma la proroga delle stesse disposizioni, prevista dal decreto-legge n. 98 del 2011.
  Ricorda, quindi, che – nell'ambito delle misure di contenimento della spesa in materia di pubblico impiego – la disposizione del 2010 ha previsto che lo stanziamento destinato alla corresponsione delle indennità correlate alle specifiche attività operative per il personale del Comparto sicurezza in servizio per gli anni 2011, 2012 e 2013 non superi il corrispondente importo dell'anno 2010, riducendolo automaticamente in misura proporzionale alla riduzione di personale in servizio. Come evidenziato dalla relazione illustrativa, sottolinea che la deroga è motivata dalla stretta necessità di fronteggiare le esigenze di funzionalità dei comparti interessati, atteso che i suddetti emolumenti accessori consentono di compensare il maggior impiego del personale in conseguenza proprio della riduzione per effetto delle cessazioni dal servizio non integralmente reintegrate in applicazione del parziale blocco del turn over. In considerazione di ciò appare, dunque, opportuno un chiarimento da parte del Governo sugli effetti che queste misure producono sul trattamento economico del personale, anche al fine di poter valutare la possibilità di estendere la citata deroga all'esercizio finanziario 2014.
  Il comma 3 del medesimo articolo contiene disposizioni relative alla copertura finanziaria degli oneri complessivi, pari a 6.299.662 euro, che incide, mediante corrispondente utilizzo delle somme disponibili in conto residui, sull'autorizzazione di spesa finalizzata a due distinti interventi: il riallineamento di alcune posizioni di carriera del personale delle Forze armate e il riordino dei ruoli e delle carriere di parte del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia.
  Passando all'articolo 7, sottolinea che esso reca disposizioni in materia di sicurezza dei cittadini, tra cui rileva evidenziare il comma 3. La modifica proposta all'articolo 24, comma 74, del decreto-legge n. 78 del 2009, appare finalizzata ad ampliare in modo piuttosto indefinito i versanti di impegno del contingente di 1250 appartenenti alle Forze armate, che possono essere messi a disposizione dei prefetti nell'ambito del piano di impiego per il controllo del territorio. La norma consente, infatti, di poter impiegare tale contingente anche per compiti diversi e ulteriori rispetto ai servizi di perlustrazione e di pattuglia. Anche su questo punto appare opportuno un chiarimento da parte del rappresentante del Governo, poiché la formulazione letterale della norma proposta sembra preludere alla possibilità di impiegare in qualunque modo il suddetto contingente.
  In conclusione, nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sul provvedimento in esame per le parti di competenza della Commissione, si riserva di formulare una proposta di parere favorevole che potrà essere integrata da eventuali elementi che potranno emergere nel corso del dibattito.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Donatella DURANTI (SEL) si associa alla richiesta di chiarimenti formulata dall'onorevole Giuditta Pini. In particolare, manifesta preoccupazione riguardo alla disposizione di cui al comma 3, dell'articolo Pag. 327, relativa ai compiti del contingente di militari che possono essere messi a disposizione dei prefetti nell'ambito del piano di impiego per il controllo del territorio. Ritiene, infatti, che la modifica proposta dalla disposizione in esame preluda all'impiego degli appartenenti alle Forze armate anche in compiti di ordine pubblico che, invece, non rientrano nelle funzioni istituzionali delle Forze armate.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Rosanna SCOPELLITI (PdL), relatore, evidenzia che, come noto, il provvedimento, in attuazione di uno dei punti qualificanti del programma di Governo, ha, innanzitutto provveduto a sopprimere in via definitiva il pagamento della prima rata dell'IMU già dovuta per il 2013 per le abitazioni principali e per altre categorie di immobili (rata che era stata sospesa dall'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 54 del 2013, convertito nella legge n. 85 del 2013).
  Sottolinea che a ciò si accompagna l'introduzione di una disciplina più favorevole per i contribuenti in ordine ad alcune categorie di immobili e ad alcune situazioni abitative che assumono particolare rilevanza sul piano sociale ed economico.
  Nel fare presente che tra queste situazioni appaiono rientrare quelle previste dall'articolo 2, comma 5, di competenza di questa Commissione, esprime viva soddisfazione per il recepimento di una norma che è stata al centro di una iniziativa legislativa a sua prima firma (C. 1120), presentata lo scorso 30 maggio e assegnata alla Commissione finanze, finalizzata a rivedere la disciplina dell'IMU per gli immobili posseduti a titolo di proprietà o di usufrutto dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare, nonché da quello dipendente dalle Forze di polizia a ordinamento civile residente per ragioni di servizio in città diversa rispetto a quella ove ricade l'immobile di proprietà o che siano inviati in missione all'estero, a condizione che le stesse non siano locate.
  Ricorda, quindi, che nel nostro Paese operano circa 500.000 operatori delle Forze di polizia, delle Forze armate e dei Vigili del fuoco i quali frequentemente, per ragioni di servizio, lavorano e vivono in località distanti dalla propria città di origine. Di tratta di uomini e donne che, per via dei trasferimenti e dei cambi di sede, ai quali sono sottoposti con regolarità, alloggiano in caserma o che, per contenere le spese mensili, condividono un appartamento in affitto con altri colleghi, lasciando l'immobile di proprietà in uso alla famiglia o, addirittura, disabitato. Come noto, l'operatore delle Forze armate e in generale dell'ordine che presta servizio lontano da casa è tenuto per ragioni d'ufficio a trasferire anche il proprio domicilio o la propria residenza; ciò comporta – a causa di un vulnus recato dalla disciplina dell'IMU – che tali operatori si trovino a dover pagare l'imposta relativa all'immobile di proprietà con le aliquote aggravate previste per la seconda casa, in quanto l'abitazione principale, nella maggior parte dei casi, non coincide con la quella di residenza.
  Ricorda, inoltre, che in base alla normativa sull'IMU si poteva qualificare come abitazione principale l'immobile di proprietà dell'agente delle Forze dell'ordine, o di un qualsiasi altro appartenente a corpi militari, nel quale lo stesso risulti residente, ma che, per ragioni di servizio, non venga utilizzato come dimora abituale, in quanto in tali casi non era riscontrabile la Pag. 33sussistenza del doppio requisito contestuale – ovvero residenza anagrafica e dimora abituale – necessario per il riconoscimento del trattamento agevolato. Nel caso, invece, in cui il soggetto non avesse neanche la residenza nell'immobile di sua proprietà (ma risieda ad esempio nell'immobile in cui ha obbligo di dimora, ovvero in altro luogo), nessuna agevolazione poteva ritenersi spettante, anche ove tale immobile sia l'unico posseduto sul territorio nazionale dal soggetto passivo, in quanto l'agevolazione ai fini dell'imposta municipale propria non era legata al possesso di una «prima casa», come invece avviene ai fini dell'imposta di registro o imposta sul valore aggiunto, ma all'uso effettivo dell'immobile quale propria abitazione principale.
  Peraltro ricorda che, nel corso della precedente legislatura, la questione è stata oggetto di un'analoga iniziativa legislativa da parte dell'onorevole Paglia sotto forma di emendamento alla legge di conversione del decreto-legge n. 16 del 2012 sulle semplificazioni fiscali, respinto dalla Commissione finanze durante l’iter di esame del provvedimento.
  Ritiene, dunque, che alla luce di quanto fin qui esposto, ci siano gli estremi affinché la Commissione proceda all'espressione di un parere favorevole sul provvedimento in titolo, considerata la necessità di provvedere ad andare incontro alle esigenze specifiche di un Comparto cui, per ragioni di servizio allo Stato, sono imposti sacrifici e aggravi economici.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO si riserva di intervenire in una successiva seduta dedicata all'esame del provvedimento.

  Domenico ROSSI (SCpI) esprime apprezzamento per il rigoroso lavoro svolto dall'onorevole Scopelliti, sottolineando come la norma di interesse della Commissione difesa recepisca i contenuti di un ordine del giorno presentato dal Gruppo di scelta civica nel corso dell'esame sul decreto-legge n. 54 del 2013 al fine di equiparare il trattamento fiscale stabilito per le prime case anche per le abitazioni nelle quali vivono le persone che hanno le proprie case principali nelle zone colpite da eventi sismici e che risultino distrutte o inagibili, totalmente o parzialmente.
  Manifesta, dunque, la propria soddisfazione al rappresentante del Governo al quale chiede, tuttavia, di chiarire se l'applicazione della norma debba avvenire a partire solo dalla seconda rata dell'IMU oppure già dal 1o gennaio 2013, come auspicabile.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.20 alle 13.40.