CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 agosto 2013
72.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 92

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 8 agosto 2013. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA.

  La seduta comincia alle 12.05.

DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248/B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatore, si sofferma solo sulle parti del testo, modificate nel corso dell'esame del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento, di interesse per la VII Commissione. Segnala che l'articolo 11-bis, concernente misure economiche di natura compensativa alle televisioni locali, – introdotto nel corso dell'esame alla Camera e modificato al Senato – è volto a qualificare a fini fiscali come contributi in conto capitale e quindi come «sopravvenienze attive» le misure economiche compensative percepite dalle emittenti televisive locali a titolo risarcitorio, a seguito del volontario rilascio delle frequenze di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 23 gennaio 2012. Ricorda come nel corso dell'esame al Senato è stata soppressa la specificazione per la quale le somme in questione erano considerate contributi in conto capitale «in quanto Pag. 93erogati in relazione ad uno specifico investimento».
  Evidenzia poi che sono stati modificati i commi 8 e 8-ter dell'articolo 18 del provvedimento. In particolare, la modifica al comma 8 è volta a prevedere che le risorse dell'INAIL – fino a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2016 – siano destinate a un piano di interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e di costruzione di nuovi edifici scolastici, da realizzare anche con gli strumenti previsti dall'articolo 53, comma 5, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5. Aggiunge che il comma 8, come modificato nel corso dell'esame alla Camera, prevedeva, invece, che le predette risorse fossero destinate agli interventi del piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici, previsto dal citato articolo 53, comma 5, del decreto-legge n. 5 del 2012, demandato alla deliberazione del CIPE e non ancora adottato. La modifica approvata al Senato sembra, pertanto, volta ad ampliare e a rendere eventuale il ricorso alle misure previste dal comma 5 del predetto articolo 53 – relativamente agli interventi da attuare nelle more della definizione di un Piano nazionale per l'edilizia scolastica (ivi inclusa anche l'adozione dal parte del CIPE di un Piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici) – al fine di realizzare un piano di interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici esistenti e di costruzione di nuovi edifici scolastici. Osserva che è stato poi aggiunto. al suddetto comma 8-ter dell'articolo 18 un secondo periodo, che prevede, fino al 31 dicembre 2014, che i sindaci e i presidenti delle province, interessati dai piani per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole statali, per le finalità di cui ai commi 8 e 8-ter, operino in qualità di commissari governativi con poteri derogatori rispetto alla normativa vigente, che sono definiti con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Sottolinea infine come il comma 8-septies sempre dell'articolo 18, introdotto sempre nel corso dell'esame al Senato, rechi disposizioni volte a escludere le spese per acquisto di mobili e arredi – destinati all'uso scolastico e dei servizi all'infanzia – dalle misure di contenimento di tali tipologie di spese, introdotte per le amministrazioni pubbliche, per gli anni 2013-2014, dall'articolo 1, comma 141, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per il 2013).
  Segnala inoltre il comma 1-bis, dell'articolo 40, introdotto al Senato, in tema di fondazioni lirico-sinfoniche, che reca una norma di interpretazione autentica – con effetto, pertanto, retroattivo – dell'articolo 3, comma 6, primo periodo, del decreto-legge n. 64 del 2010, al fine di chiarire che alle fondazioni lirico-sinfoniche, fin dalla loro trasformazione in soggetti di diritto privato, non si applicano le disposizioni di legge che prevedono la stabilizzazione del rapporto di lavoro come conseguenza della violazione delle norme in materia di contratti di lavoro a termine. Ricorda poi il nuovo articolo 42-bis del provvedimento in esame, recante la certificazione per l'attività ludico motoria e amatoriale e l'attività sportiva non agonistica, introdotto nel corso dell'esame al Senato, che abolisce l'obbligo di certificazione per l'attività ludico motoria e amatoriale, previsto dall'articolo 7, comma 11, del decreto legge n. 158 del 2012 e dal conseguente decreto del Ministero della salute 24 aprile 2013. Precisa che per l'attività sportiva non agonistica rimane l'obbligo di certificazione presso il medico o pediatra di base anche se non sono più obbligatori accertamenti sanitari quali l'elettrocardiogramma. Sono infatti i medici o i pediatri di base a stabilire annualmente, dopo anamnesi e visita, ulteriori accertamenti, se ritenuti necessari. Passa quindi all'esame dell'articolo 57-bis, concernente il personale scolastico collocato fuori ruolo per compiti connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica, ricordando che questo articolo, introdotto durante l'esame alla Camera, fa salvi i provvedimenti di collocamento fuori ruolo per compiti connessi Pag. 94con l'autonomia scolastica, adottati per l'anno scolastico 2013/2014, sulla base delle disposizioni vigenti prima dell'entrata in vigore della legge di stabilità 2013. Precisa che il comma 2 dello stesso articolo 57-bis, come modificato al Senato, dispone che per l'attuazione del comma 1 sia autorizzata una spesa nel limite massimo di 1,1 milioni di euro per il 2013 e 2,2 milioni di euro per il 2014 – invece dei 2,6 milioni di euro previsti, sempre per l'anno 2014, nel testo approvato dalla Camera – al cui onere si provvede con le seguenti modalità: per il 2013, mediante corrispondente riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente iscritti, nell'ambito delle spese rimodulabili, nel Programma iniziative per lo sviluppo del sistema di istruzione scolastica e per il diritto allo studio della Missione istruzione scolastica dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca; per il 2014, mediante utilizzo dei risparmi di spesa di cui all'articolo 58, comma 5 del provvedimento.
  Passa poi ad esaminare il comma 3-bis dell'articolo 58, concernente la spesa per missioni di università e enti di ricerca. Questo comma, introdotto nel corso dell'esame al Senato, reca disposizioni volte a escludere la spesa per missioni effettuata dalle università e dagli enti di ricerca finanziata con risorse derivanti da finanziamenti di soggetti pubblici – espressamente destinati ad attività di ricerca – dalle misure di contenimento di tale tipologia di spesa, introdotte per le pubbliche amministrazioni, a decorrere dal 2011, dal comma 12, dell'articolo 6, del decreto-legge n. 78 del 2010, che viene, a tal fine, novellato. Con riferimento all'articolo 59 del provvedimento in esame, che nel testo approvato dalla Camera riguardava le borse per la mobilità degli studenti universitari, segnala che questo è stato modificato durante l'esame al Senato includendo, in particolare, la previsione di un Piano nazionale per il merito e la mobilità degli studenti universitari capaci e meritevoli e privi di mezzi e modificando, di conseguenza, la rubrica. Conseguentemente, è stato soppresso l'articolo 59-bis del provvedimento – inserito durante l'esame alla Camera – che istituiva un Programma nazionale per il sostegno degli studenti capaci e meritevoli. Per quanto concerne il comma 1 del predetto articolo 59, ricorda che il Senato ha eliminato la locuzione «nelle more della revisione del sistema del diritto allo studio universitario» in quanto la stessa non appariva chiara in relazione al fatto che la delega – a tale fine conferita dall'articolo 5 della legge n. 240 del 2010 – fosse stata esercitata con il decreto legislativo n. 68 del 2012. Aggiunge che è stato anche introdotto un riferimento alla regione di residenza. Pertanto, il comma 1, dell'articolo 59, come modificato, dispone che, al fine di promuovere l'eccellenza e il merito degli studenti universitari, nonché di incentivarne la mobilità, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministero dell'università, dell'istruzione e della ricerca emani un bando per l'erogazione di borse per la mobilità, a favore di studenti meritevoli che, per l'anno accademico 2013/2014, intendano iscriversi a corsi di laurea o a corsi di laurea magistrale a ciclo unico presso università statali o non statali italiane – con esclusione delle università telematiche – che hanno sede in regione diversa da quella di residenza «degli studenti stessi e delle famiglie di origine» (espressione presente anche nel comma 4, come modificato al Senato). Con riferimento all'articolo 60, che reca il sistema di finanziamento delle università e dell'ANVUR e procedure di valutazione delle attività amministrative delle università, ricorda che questo è stato modificato durante l'esame al Senato nella parte relativa all'incremento della quota di finanziamento premiale delle università, a valere sul Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) – che era stata introdotta durante l'esame alla Camera – scaglionando lo stesso incremento. Rileva che il comma 01, del predetto articolo 60, come modificato dal Senato, dispone – quindi – che la quota del predetto Fondo destinata, ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 180 del 2008, Pag. 95alla promozione e al sostegno dell'incremento qualitativo delle attività delle università statali e al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse, sia determinata in misura non inferiore al 16 per cento per il 2014, al 18 per cento per il 2015 e al 20 per cento per il 2016, con successivi incrementi annuali non inferiori al 2 per cento e fino ad un massimo del 30 per cento. Ricorda che il testo approvato dalla Camera prevedeva, invece, che la quota premiale, a partire dal 2014, fosse determinata in misura non inferiore al 20 per cento, con incrementi annuali non inferiori all'1 per cento e fino ad un massimo del 30 per cento. Specifica poi, con riferimento ai criteri di ripartizione, che il citato comma 01 dell'articolo 60 dispone che almeno tre quinti della quota premiale siano ripartiti tra le università sulla base dei risultati conseguiti nella Valutazione della qualità della ricerca (VQR) e un quinto sulla base della valutazione delle politiche di reclutamento, effettuate ogni 5 anni dall'ANVUR. Lo stesso comma, infine, dispone che l'applicazione delle previsioni da esso recate non può determinare la riduzione della quota del Fondo per il finanziamento ordinario delle università spettante a ciascuna università – per ciascun anno – in misura maggiore del 5 per cento rispetto all'anno precedente.
  Rileva, in conclusione, che alcune delle condizioni e molte delle osservazioni al provvedimento in esame, illustrate nel parere approvato dalla Commissione cultura, che non avevano trovato spazio nel decreto in esame, sono state – invece – recepite nel decreto cosiddetto sul «valore della cultura», di cui attendiamo la versione definitiva, e che sono: il ripristino del tax credit nella sua versione integrale e per due annualità; l'inserimento nell'agenda digitale del tema del patrimonio culturale; alcune forme di liberalizzazione negli spettacoli dal vivo; la pubblicazione in rete del risultato di ricerche finanziate dallo Stato; la riorganizzazione e l'armonizzazione delle banche dati del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; alcune forme di apertura su sponsorizzazioni fino a 5.000 euro; interventi a favore delle fondazioni lirico sinfoniche; un provvedimento per il «Progetto Pompei» per gestire e coordinare gli interventi nel sito archeologico. Rileva poi che altro nodo è quello relativo al decreto-legge sul lavoro ed ai provvedimenti a favore dei giovani, approvato ieri in via definitiva dalla Camera, soprattutto con riferimento all'articolo 9, comma 16, del decreto-legge n. 76 del 28 giugno 2013, ove vengono previsti interventi nelle start up innovative. Propone quindi di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Elena CENTEMERO (PdL) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e preannuncia voto favorevole, anche a nome del suo gruppo, sulla proposta di parere favorevole. Ricorda poi come l’iter del presente disegno di legge sia stato molto lungo e articolato, sottolineando che alcuni miglioramenti al testo, apportati in prima lettura dalla Camera dei deputati, siano stati poi invece modificati dal Senato nel corso dell'esame presso quel ramo del Parlamento. Ritiene che ciò renda necessaria una riflessione sui rapporti tra le due Camere nell'esercizio della funzione legislativa.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda che nel corso dell'esame in Assemblea del decreto-legge in discussione, in prima lettura in questo ramo del Parlamento, il gruppo cui appartiene ne aveva ampiamente evidenziato le criticità. Rinvia quindi a quelle considerazioni, evidenziando – tra l'altro – che il provvedimento non dà alcuna attuazione alle osservazioni e alle condizioni previste nel parere approvato dalla Commissione cultura. Ritiene quindi che la Commissione stia svolgendo un lavoro inutile, più formale che sostanziale, senza alcuna possibilità di modificare il decreto in esame. Nel merito, sottolinea che in molti casi le previsioni ivi contenute, solo per parlare di quelle di competenza della Commissione cultura, appaiono irrealizzabili, come – per esempio – in materia di Pag. 96edilizia scolastica, dove i fondi appaiono ridotti rispetto alle esigenze da soddisfare, o in relazione al diritto allo studio, dove i fondi previsti sono stati ridefiniti al Senato, con la correzione del pasticcio fatto in questo ramo del Parlamento nel corso dell'esame del provvedimento in prima lettura, come denunciato in quella fase dal gruppo cui appartiene. Ribadisce inoltre le numerose perplessità, già più volte espresse, in relazione all'attribuzione all'ANVUR della competenza sul riparto dei fondi del FFO, visto che si tratta di un ente ancora candidato ad acquisire l'accreditamento a livello europeo, ma non ancora tale. Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Maria COSCIA (PD) ringrazia la relatrice per il prezioso lavoro svolto, giudicando positivamente – nel complesso – le modifiche apportate dal Senato, che recepiscono anche alcuni ordini del giorno presentati da rappresentanti del Partito Democratico. Ricorda, poi, al collega Gallo che ulteriori interventi da lui auspicati sono stati inseriti nell'emanando decreto-legge cosiddetto «valore cultura», come – ad esempio – il cosiddetto tax credit per il cinema. Dando quindi uno sguardo complessivo ai vari provvedimenti che hanno toccato negli ultimi giorni i settori di interesse della VII Commissione constata che quanto espresso recentemente dalla Commissione cultura è stato recepito in buona parte da tali provvedimenti legislativi. Preannuncia quindi parere favorevole, anche a nome del suo gruppo, sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Milena SANTERINI (SCpI) preannuncia, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere favorevole del relatore, esprimendo – in particolare – apprezzamento per la previsione di cui all'articolo 58-bis, comma 3, che consente una maggiore internazionalizzazione delle università e degli enti di ricerca.

  Gianluca BUONANNO (LNA) senza entrare nel merito del provvedimento, rileva che non è ammissibile che la Commissione faccia da passacarte con riferimento alle decisioni assunte dal Senato, in alcuni casi anche sbagliate. Ritiene necessario che tutti i gruppi della Commissione redigano un documento formale per protestare contro queste modalità di svolgimento dell'attività parlamentare.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) rileva che la discussione in corso di svolgimento sia sostanzialmente inutile e ripeta gli errori già evidenziati dal suo gruppo nel corso dell'esame del provvedimento – in prima lettura – presso questo ramo del Parlamento. Aggiunge a quanto detto che i passaggi parlamentari dovrebbero avere il significato di migliorare il testo e non semplicemente di registrarne l'arrivo. Preannuncia, quindi, anche a nome dei deputati del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Gianna MALISANI (PD) giudica favorevolmente la modifica apportata dall'articolo 30, comma 1, lettera f) del provvedimento, così come licenziato dal Senato, in tema di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) per modifiche della sagoma degli edifici nelle zone omogenee A, ossia nelle parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, in quanto le disposizioni ivi previste assicurano una maggiore tutela dei centri storici.

  Chiara DI BENEDETTO (M5S), intervenendo a titolo personale, ritiene positivo che nel testo del decreto-legge sulla cultura, in corso di adozione da parte del Governo, vi siano alcune disposizioni non inserite nel provvedimento in esame. Rileva però che la valutazione del gruppo cui appartiene è riferita, allo stato, a quanto in corso di esame in Commissione e alle criticità già evidenziate.

  Simone VALENTE (M5S), intervenendo per una precisazione, ritiene che andrebbe Pag. 97spiegato se vi siano disposizioni regolamentari che impediscono, in questa fase del procedimento legislativo, di approvare un parere con condizioni, senza poter apporre modifiche al testo in esame.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatore, dichiara di aver ascoltato con molto interesse il dibattito che si è svolto sul testo in esame, così come modificato dal Senato, manifestando una certa sensazione di disagio per l'insufficiente coordinamento che si è evidenziato – tra i due rami del Parlamento – nell'affrontare la conversione in legge del presente decreto. Ricorda come le condizioni e le osservazioni presenti nel parere espresso dalla Commissione cultura l'11 luglio scorso – sul testo iniziale del provvedimento in esame – siano state recepite per più della metà, se si considera il complesso dei vari provvedimenti legislativi che sono intervenuti negli ultimi giorni in materia di cultura, istruzione, edilizia scolastica, cinema e altri di competenza della VII Commissione. Aggiunge quindi che, probabilmente, ci si dovrà abituare a una serie di interventi che – su specifiche questioni – incidano sul settore di interesse della Commissione cultura, considerata la difficoltà di operare in maniera organica su tutta la materia. Manifesta, poi, un certo disagio per il fatto che non si sia finora intervenuti per il rilancio delle infrastrutture culturali – ossia biblioteche, archivi e musei – come indicato nel parere già espresso dalla Commissione cultura, annunciando la presentazione in Assemblea di un ordine del giorno che va in tal senso. Auspica quindi che il Governo intervenga su quest'ultimo punto, ad esempio predisponendo adeguate risorse nel prossimo disegno di legge di stabilità.

  Ilaria CAPUA, presidente, comprende il motivo di disagio rappresentato da più parti circa l'esame di un provvedimento che giunge in terza lettura alla Camera, nell'imminenza della sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva. È costretta peraltro a ricordare che non è in Commissione che va espresso il disappunto per le decisioni assunte circa la calendarizzazione dei provvedimenti in Assemblea, che, come è noto, sono assunte dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 12.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13 alle 13.25.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 8 agosto 2013. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, e il sottosegretario di Stato dei beni e delle attività culturali e del turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 13.30.

5-00269 Bossa: Sull'aggiudicazione di appalti per il consolidamento e il restauro nell'area archeologica di Pompei.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Luisa BOSSA (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, pur rilevando che la sua interrogazione intendeva evidenziare l'opportunità di non prevedere per il sito di Pompei la medesima procedura stabilita per gli appalti pubblici. È necessario infatti stabilire regole particolari per un bene unico al mondo, che merita una disciplina specifica per lo svolgimento dei lavori di tutela e restauro.

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5-00420 Malpezzi: Sulla piena integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), replicando, si dichiara pienamente soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo che ringrazia per la puntualità.

5-00481 Marzana: Sui bisogni educativi speciali (BES).
5-00683 Giordano: Sui bisogni educativi speciali (BES).

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giancarlo GIORDANO (SEL), replicando in qualità di presentatore dell'interrogazione 5-00683, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo.

  Maria MARZANA (M5S), replicando in qualità di presentatrice dell'interrogazione 5-00481, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo, in quanto non sono previste proroghe al rilascio delle certificazioni da parte delle ASL con il rischio che alunni con disabilità – ai sensi della legge n. 104 del 1992 – non abbiano la garanzia dell'insegnante di sostegno. Dichiara di apprezzare la nota ministeriale 1551/13 che rappresenta un primo importante segnale in merito all'adozione di una tempistica adeguata per l'applicazione della direttiva del 27 dicembre 2012 ed alla successiva circolare ministeriale n. 8/2013, in quanto si propone che il prossimo anno scolastico venga utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative, legate all'attuazione di tali provvedimenti. Per quanto riguarda «l'obbligo di formazione in servizio per tutti i docenti curricolari che hanno alunni con bisogni educativi speciali in classe», rileva che il MIUR non ha ancora posto in essere atti normativi concreti; ogni insegnante si troverà quindi di fronte ad onerosi carichi di lavoro e aggravi burocratici senza aver sostenuto percorsi formativi necessari ad affrontarli con competenza. Pur condividendo dunque l'impianto della circolare indicata, che pone al centro dell'azione educativa il Piano didattico personalizzato, e non la certificazione, nell'ottica della realizzazione dell'inclusività scolastica, ritiene che le risorse specifiche individuate per l'introduzione delle innovazioni siano esigue, essendo solo 2,7 milioni di euro. Occorre invece un piano di investimenti che consenta alle scuole di dotarsi di strumenti adeguati, di personale aggiornato e soprattutto di assicurare continuità didattica-educativa degli interventi di supporto. In conclusione, rileva che i bisogni educativi speciali (BES) sono identificati ancora con specifiche cliniche, mentre occorre l'ulteriore passaggio di guardare in un altro modo il funzionamento del bambino, come vuole l'ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, elaborata – nel 2001 – dall'Organizzazione mondiale della sanità. Precisa, in questo senso, che l'ICF descrive lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali – sociale, familiare, lavorativo – al fine di coglierne le difficoltà –, al di là della loro natura fisica, psichica o sensoriale – che nel contesto socio-culturale di riferimento si possono manifestare, per intervenire con reti di servizi significativi per ridurle.

  Ilaria CAPUA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

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