CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 agosto 2013
70.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 30

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 agosto 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO, indi del vicepresidente Andrea MANCIULLI – Intervengono il viceministro degli affari esteri, Bruno Archi, e il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, Erasmo D'Angelis.

  La seduta comincia alle 9.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, con Allegati, fatto a Roma il 30 gennaio 2012.
C. 1309 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, iniziato nella seduta del 31 luglio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che alla scadenza del termine all'uopo fissato sono state presentate 33 proposte emendative al provvedimento in esame (vedi allegato).
  Comunica che gli emendamenti Castelli 3.2 e 3.3 sono inammissibili in quanto non sussiste la possibilità di violazioni ovvero verifiche in ordine a trattati internazionali già ratificati, come nel caso dell'accordo italo-francese del 29 gennaio 2001, peraltro da considerarsi alla luce dell'accordo in esame che lo integra.
  Evidenzia che presentano profili di inammissibilità anche tutti gli emendamenti Castelli da 3.4 a 3.22, ove le condizioni ivi poste siano letteralmente riferite all'avvio dei lavori, in quanto tale circostanza è rinviata all'accordo tra le parti tramite successivo protocollo addizionale e non può quindi fare oggetto di legislazione unilaterale. Precisa pertanto che la presidenza potrà pertanto ammetterli soltanto nel caso in cui le condizioni si intendano riferite non già all'avvio dei lavori ma all'adozione del predetto protocollo addizionale, che resta evidentemente materia a discrezione anche di una sola delle due parti.
  Chiede quindi in via preliminare ai presentatori degli emendamenti predetti una dichiarazione adesiva in tal senso, Pag. 31altrimenti gli emendamenti stessi dovranno essere considerati inammissibili.

  Laura CASTELLI (M5S), nel dichiarare di aderire alla proposta di interpretazione degli emendamenti a sua prima firma da 3.4 a 3.22 nel senso indicato dal presidente, fa presente, tuttavia, che non condivide l'inammissibilità degli altri emendamenti a sua firma 3.2. e 3.3., richiamando la piena validità dell'Accordo italo-francese del 2001.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che, come deliberato in seno all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione procederà oggi, nella seduta antimeridiana e se necessario nella seduta pomeridiana, all'esame delle proposte emendative e quindi alla trasmissione del testo alle Commissioni competenti in sede consultiva.

  Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative, altrimenti esprime parere contrario.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS esprime a nome del Governo parere conforme a quello del relatore.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) dichiara di non condividere la ratifica dell'accordo in esame che interviene in un clima di totale contrarietà alla costruzione dell'opera in questione, manifestata pacificamente dalle comunità locali della Val di Susa. Ricorda che i sindaci dei comuni interessati dal tracciato hanno chiesto ai rappresentanti del suo gruppo, che si sono recati la scorsa settimana in visita, di sospendere la procedura di ratifica almeno fino alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Fa presente che ciò consentirà di ascoltare le ragioni delle comunità locali anche francesi contrarie al completamento dell'opera. Auspica quindi che la Commissione non proceda all'esame degli emendamenti e svolga ogni opportuno approfondimento conoscitivo.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nel preannunciare la contrarietà del suo gruppo su tutte le proposte emendative, replica al collega Della Valle rilevando che la Commissione affari esteri è competente a esaminare la questione relativa alla ratifica dell'accordo bilaterale senza invece avere la stessa competenza in merito alle questioni tecniche sottese. Segnalando che sul tema è stata già votata più di una mozione in Parlamento – da ultimo lo scorso 5 giugno – testimoniando la volontà politica della maggioranza di proseguire nell'esecuzione dell'opera, ribadisce che la Commissione non deve occuparsi in questa sede delle audizioni delle comunità locali e, pertanto, chiede che dopo il dibattito sul complesso degli emendamenti si possa procedere all'esame delle singole proposte emendative.

  Mario MARAZZITI (SCpI), nel dichiarare la contrarietà del suo gruppo al complesso delle proposte emendative, ricorda che sulle questione tecniche legate all'opera ferroviaria Torino-Lione c’è già stato un ampio dibattito anche in Commissione. Sottolinea, inoltre, che alcune proposte emendative non sono condivisibili perché finalizzate ad attribuire ad organi di natura più o meno politica la gestione delle nomine e delle decisioni. Segnala infine, rispetto ai dubbi avanzati nella scorsa seduta da alcuni colleghi, che il Ministero degli affari esteri ha confermato che la Francia non ha mai messo in discussione la volontà di ratificare il trattato.

  Claudio FAVA (SEL), nel concordare con l'onorevole Amendola circa il fatto che la Commissione affari esteri non è competente in merito alle specifiche tecniche del trattato in discussione, dichiara comunque di sostenere le proposte emendative, ed in particolare l'emendamento 1.1 a sua firma, finalizzato a sopprimere l'articolo 1, ovvero l'autorizzazione alla ratifica, in quanto a suo avviso mancano i fondamenti giuridici alla ratifica stessa di un accordo che interviene in una materia oggetto di un precedente accordo firmato Pag. 32nel 2001 e ratificato nel 2002 che poneva quale condizione per la sua entrata in vigore la valutazione dell'esistenza delle condizioni di sostenibilità dell'opera. Ricorda altresì che una condizione fondamentale era costituita dalla necessità che si realizzasse la piena saturazione delle linee ferroviarie esistenti, condizione evidentemente, ad oggi, non verificata. Rileva che anche la controparte francese ha di recente sottolineato che proprio la condizione della saturazione delle linee non si verificherà prima degli anni 2035-2040. Evidenzia infine che, a fronte di una quota di possesso della futura linea ferroviaria pari a un quinto del totale, l'Italia sosterrà ben due terzi dei costi per la realizzazione dell'opera.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) evidenzia che la previsione del Trattato che sottopone alla legislazione francese la materia degli appalti necessari a realizzare l'opera in esame non garantisce pienamente da eventuali problematiche connesse all'infiltrazione della criminalità organizzata posto che la normativa francese sulla materia non contiene gli stessi vincoli e le stesse tutele in vigore nell'ordinamento giuridico italiano.

  Laura CASTELLI (M5S), replicando al collega Amendola, dichiara di non condividere l'osservazione riguardante l'assenza di competenza della Commissione affari esteri nell'esame delle tematiche tecniche sottese al trattato da ratificare e chiede che i colleghi appartenenti al gruppo del Partito Democratico si esprimano proprio sul merito dei problemi. Ricorda, peraltro, che dalla ratifica del trattato non conseguirà, come a suo avviso gli organi di stampa enfatizzeranno, l'avvio effettivo dei lavori e che, pertanto, la conclusione della procedura di ratifica assume solo un valore politico.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), replicando alla collega Castelli, ribadisce che sul merito delle questioni sottese al trattato si è già svolto un ampio dibattito parlamentare e, pertanto, chiede di rispettare con serenità la posizione espressa dal suo gruppo a favore della ratifica di un trattato che costituisce una scelta strategica per il nostro Paese.

  Claudio FAVA (SEL), replicando al collega Amendola, ribadisce che la Commissione esteri deve valutare la congruità del presente trattato con gli altri impegni assunti dall'Italia e in particolare in rispetto dell'articolo 97 della Costituzione.

  Ivan CATALANO (M5S) segnala tre criticità presenti nell'articolato del trattato riferendosi al problema della determinazione degli aumenti tariffari dei pedaggi, anche in considerazione del rispetto delle direttive europee riguardanti la medesima determinazione degli aumenti tariffari; alla questione dell'intermodalità nei trasporti di cui, peraltro, la IX Commissione della Camera si sta occupando; ed infine le problematiche relative ai criteri sulle restrizioni della circolazione dei mezzi pesanti.

  Fabrizio CICCHITTO (PdL), presidente, passando, quindi, all'esame delle singole proposte emendative, prende atto delle sostituzioni comunicate dai gruppi ed avverte che l'esame stesso inizierà con l'emendamento Fava 1.1.

  Claudio FAVA (SEL), nell'illustrare il suo emendamento 1.1 dichiara di riportarsi a quanto affermato in sede di dichiarazioni sul complesso degli emendamenti.

  Laura CASTELLI (M5S), nel sostenere l'emendamento Fava 1.1, invita i colleghi a riconsiderare le ragioni che hanno portato le comunità locali a contestare non soltanto questo accordo ma anche quello concluso nel 2001 e ratificato nel 2002.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere anch'egli l'emendamento Fava 1.1, sottolinea che l'opera in questione non è più considerata dalla stessa Francia come prioritaria.

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  La Commissione respinge l'emendamento Fava 1.1.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che la Commissione passerà ad esaminare gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 2 del provvedimento in esame.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.01, fa presente, replicando al collega Marazziti, che a suo avviso la politica deve assumere un ruolo rilevante nella definizione delle questioni attinenti al trattato in esame. Ricorda che anche il Governo Monti aveva concluso, all'esito di un apposito studio sul tema, che nel caso di decisioni particolarmente rilevanti per i cittadini è necessario coinvolgere i cittadini medesimi nelle decisioni attraverso qualche forma di ascolto. Segnala, altresì, che il parere prescritto dalla sua proposta emendativa per la nomina del direttore generale non ha natura vincolante.

  Ivan CATALANO (M5S) nel sostenere le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.01, fa presente che esso è motivato dalla necessità di garantire la massima trasparenza nella nomina del direttore generale. Ricorda, altresì, che l'ordinamento giuridico nel nostro Paese prevede in svariati casi la necessità di acquisire un parere per la definizione di una nomina.

  Mario MARAZZITI (SCpI), replicando alla collega Castelli sottolinea che nel pieno rispetto della garanzia del principio di trasparenza sarebbe a suo avviso auspicabile un alleggerimento dell'intervento della politica nelle decisioni quali quelle relative alle nomine per determinare cariche quale ad esempio quella di direttore generale in discussione.

  Maria Edera SPADONI (M5S), nel condividere le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.01, replicando al collega Marazziti, segnala che non può considerarsi una invadenza della politica l'attribuzione alle Commissioni parlamentari competenti di esprimere un parere sulla nomina del direttore generale.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.01, fa presente che l'Osservatorio tecnico Torino-Lione deve essere considerato competente a fornire un parere pur non vincolante sulla nomina del direttore generale, anche al fine di giustificarne, presso l'opinione pubblica, i costi necessari per la sua stessa esistenza.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.01.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.02, fa presente che la sua proposta emendativa, prevedendo in questo caso esclusivamente il parere delle Commissioni parlamentari competenti per la nomina del direttore generale, può realizzare risultati efficaci senza minare la funzionalità della Pubblica Amministrazione.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.02, fa presente che il parere delle Commissioni parlamentari per la nomina del direttore generale non sarebbe vincolante e che la sua esperienza in Commissione Trasporti gli ha permesso di valutare positivamente le procedure di nomina che prevedono un parere da parte delle commissioni stesse.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.02, sottolinea che esso contribuisce a realizzare il fondamentale principio della trasparenza dell'azione amministrativa.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.02.

  Laura CASTELLI (M5S), illustrando il suo articolo aggiuntivo 2.03, chiede insistentemente ai colleghi di manifestare la loro opinione circa la possibilità che attraverso la sua proposta emendativa la Conferenza Stato-Regioni dia un contributo Pag. 34importante, attraverso il suo parere, sulla nomina del direttore generale anche al fine di evitare eventuali sprechi di denaro pubblico, sottolineando che tale parere potrà valutare le competenze richieste al direttore generale dal trattato in questione che riguardano varie materia quali: il bilancio, i trasporti e il personale.

  Arturo SCOTTO (SEL), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.03 e nel segnalare che sta ascoltando con rispetto le ragioni della proponente chiede, tuttavia, che si adottino toni pacati e non polemici nella discussione.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.03, chiede al Governo di chiarire cosa intenda il paragrafo 6.4 del trattato in esame quando prevede che sia la «Parte italiana» a dover nominare il direttore generale e il direttore amministrativo e finanziario.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.03, ritiene che gli altri gruppi parlamentari siano contrari alla proposta emendativa in discussione, ma più in generale alle altre presentate all'articolo 2, in considerazione del fatto che i posti di direttore generale e il direttore amministrativo e finanziario siano già stati promessi a persone a loro vicine.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.03.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.04, fa presente che affidando la nomina del direttore generale all'Osservatorio tecnico Torino-Lione, di cui è responsabile un dirigente che non può certo considerarsi persona vicina al Movimento 5 Stelle, finalmente si attribuirà un compito che giustificherà l'esistenza di un organismo da considerarsi, a suo avviso, inutile.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.04, sollecita nuovamente la richiesta al Governo di chiarire cosa intenda il paragrafo 6.4 del trattato in esame relativamente alla previsione «Parte italiana».

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS, replicando all'Onorevole Catalano, segnala che sarà compito del Governo, ovvero dei ministri competenti, definire le procedure per la designazione del direttore generale e del direttore amministrativo finanziario nel pieno rispetto del principio di trasparenza dell'azione amministrativa.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.04, ribadisce la necessità, realizzata da questa proposta emendativa, di garantire il principio della trasparenza.

  Enzo LATTUCA (PD) dichiara la contrarietà del suo gruppo alla proposta emendativa Castelli 2.04, invitando ad un uso corretto dei termini della lingua italiana.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.04.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.05, manifesta perplessità sulla precisazione fornita dal Governo in relazione alla garanzia del principio di trasparenza nelle procedure che i ministri competenti definiranno per procedere alle nomine del direttore generale e del direttore amministrativo e finanziario e segnala che proprio a causa della mancanza di trasparenza molte sono le risorse pubbliche già sperperate nella progettazione della linea ferroviaria Torino-Lione.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.05, fa presente che il parere dell'Autorità di regolazione nel settore di trasporti sulla nomina del direttore generale sarebbe fondamentale al fine di valutarne al meglio il possesso delle competenze.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.05, osserva Pag. 35che la ratio della proposta emendativa è quella di garantire il principio della trasparenza dell'azione amministrativa.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.05.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.06, fa presente che la finalità della sua proposta emendativa risiede nella necessità di evitare il ripetersi di situazioni di conflitto di interesse nella scelta dei soggetti da nominare per ricoprire incarichi così delicati.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.06, ribadisce che, analogamente a quanto previsto nelle precedenti proposte emendative relative alla nomina del direttore generale, anche nel caso della nomina del direttore amministrativo e finanziario si rende necessario garantire il principio della trasparenza.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel condividere le ragioni alla base dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.06, sottolinea, in pieno accordo con il collega Catalano, la ratio di garanzia della trasparenza alla base della proposta emendativa in discussione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.06.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.07, ritiene importante che il parere sulla nomina del direttore amministrativo e finanziario sia affidato alle Commissioni parlamentari competenti anche al fine di evitare il ripetersi di situazioni di illegalità quali quelle a suo avviso commesse nel cantiere dei lavori per la linea ferroviaria Torino – Lione, relativamente allo stoccaggio di materiale.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.07, fa presente che questa proposta emendativa permetterebbe alle Commissioni parlamentari competenti di svolgere una sorta di colloquio con la persona candidata per svolgere il ruolo di direttore amministrativo e finanziario.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'articolo aggiuntivo Castelli 2.07, ne sottolinea la valenza positiva relativamente alla garanzia del principio della trasparenza dell'azione amministrativa e segnala che in una recente visita presso il cantiere lo stesso direttore ha accolto con sorpresa la richiesta di accesso alla documentazione formulata dai parlamentari del suo gruppo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.07.

  Laura CASTELLI (M5S) nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.08, osserva che tale proposta emendativa garantisce una maggiore partecipazione nella decisione sulla nomina del direttore amministrativo e finanziario e che comunque si tratta di una previsione che non comporta nessun tipo di onere supplementare per l'azione amministrativa.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.08, ritiene positivo che attraverso la Conferenza Stato-Regioni possano essere coinvolte le comunità territoriali nell'espressione del parere sulla nomina del direttore amministrativo e finanziario.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.08, ne sottolinea la finalità di garantire risparmi ed evitare sprechi nella gestione della cosa pubblica come avvenuto in occasione della decisione di acquisire la cosiddetta «talpa» necessaria per realizzare il tunnel geognostico.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.08.

   Fabrizio CICCHITTO, presidente, passando all'esame dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.09 coglie l'occasione per ricordare Pag. 36che tutte le proposte emendative finora discusse, così come le successive, sono state sottoscritte anche dai deputati del Movimento 5 Stelle, componenti della Commissione, che sono ancora impegnati in una visita in Kazakhstan.

  Enzo LATTUCA (PD) osserva che durante la loro visita in Kazakhstan i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione esteri hanno incontrato il Ministro degli esteri in carica in un regime dittatoriale.

  Laura CASTELLI (M5S), replicando al Presidente Cicchitto e al collega Lattuca, segnala che i suoi colleghi in missione in Kazakhstan stanno svolgendo una meritoria azione a difesa dei diritti umani.
  Nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.09, fa presente che con questa proposta emendativa finalmente l'Osservatorio tecnico Torino-Lione, potrà svolgere un compito che ne giustifica i costi per la collettività.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere le ragioni dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.09, fa presente che anche questa proposta emendativa garantisce il principio della trasparenza amministrativa.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'articolo aggiuntivo Castelli 2.09, condivide l'osservazione del collega Catalano circa la finalità della proposta emendativa di garantire il principio della trasparenza amministrativa nonché quello dell'efficienza nella gestione delle risorse pubbliche.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.09.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo articolo aggiuntivo 2.010, fa presente che sarebbe necessario circoscrivere e definire correttamente cosa il trattato al paragrafo 6.4 intenda per «Parte italiana».

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'articolo aggiuntivo Castelli 2.010, invita il Governo a valutare la lacuna presente a suo avviso nel trattato la cui ratifica oggi è in esame, che non prevede in alcun punto un ruolo dell'Autorità di regolazione nel settore dei trasporti.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'articolo aggiuntivo Castelli 2.010, fa presente che sarebbe necessario attribuire all'Autorità di regolazione del settore dei trasporti, la cui esistenza ha un costo per i cittadini, la competenza a rendere un parere sulla nomina del direttore amministrativo e finanziario. Osserva, altresì, che tale proposta emendativa è ancora più attuale se si pensa che proprio in questi giorni si sta discutendo di una proposta di spostare la sede della predetta Autorità a Torino.

  Diego DE LORENZIS (M5S), condividendo le finalità dell'articolo aggiuntivo Castelli 2.010, si dichiara sfavorevolmente sorpreso che una nomina importante quale quella del direttore amministrativo e finanziario sia fatta senza il parere dell'Autorità di regolazione del settore dei trasporti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Castelli 2.010.

   Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che la Commissione passerà ad esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 3 del provvedimento in esame.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.1, fa presente che secondo il trattato in esame l'Italia a fronte di un gravoso impegno finanziario avrà una bassa quota di possesso del tracciato dell'opera.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.1, ricorda, in qualità di componente della Commissione Trasporti, che in sede di definizione del contenuto del contratto di servizio con Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sarebbe Pag. 37opportuno valutare preventivamente le opere da realizzare in attuazione del trattato oggetto della presente ratifica.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel condividere le finalità dell'emendamento Castelli 3.1, ribadisce che, a suo avviso, il dissenso degli altri gruppi parlamentari sulle proposte emendative presentate dal Movimento 5 Stelle in un'ottica di garanzia del principio della trasparenza nell'azione amministrativa si giustifica con il fatto che tali incarichi siano stati già promessi a persone loro vicine.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), replicando al collega Della Valle, nel rispettare il ruolo di opposizione che il gruppo Movimento 5 Stelle sta svolgendo nella discussione del provvedimento, rileva che a seguito delle affermazioni relative a presunti accordi di spartizione delle nomine tra partiti politici, sarebbe opportuno informare l'autorità giudiziaria. Ripone peraltro piena fiducia nel Procuratore della Repubblica di Torino che potrà svolgere i dovuti accertamenti analogamente a quanto sta facendo in riferimento alla verifica delle responsabilità per la commissione di atti di vandalismo e di terrorismo nel corso delle manifestazioni di protesta nei confronti della realizzazione della TAV.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, prende atto dell'intervento del collega Amendola, auspicando che la stessa possa essere ricondotta negli ambiti di una legittima, pur accesa, polemica politica.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), replicando al collega Amendola, rileva che quanto da lui sostenuto è già conosciuto dall'autorità giudiziaria. Si riferisce per esempio alle questioni attinenti alle illegittimità nelle procedure di affidamento degli appalti per le opere da realizzare nei comuni di Venaus e Giaglione. Con riferimento alla questione del reato di terrorismo, nel fare presente che a suo avviso si tratta di accuse infondate, ricorda che il suo gruppo ha già presentato un atto di sindacato ispettivo sul tema ed ha altresì richiesto che il Ministro della giustizia disponga le apposite ispezioni presso gli uffici giudiziari che stanno conducendo le indagini.

  Arturo SCOTTO (SEL), desidera sottolineare la necessità di attenersi alla discussione sugli emendamenti al provvedimento di ratifica in titolo, tralasciando altre pur delicate tematiche quali quelle relative alle indagini che il procuratore Caselli sta conducendo sulle manifestazioni di protesta no-TAV, di cui ritiene non accertata la matrice terroristica. Al riguardo non può non rilevare che, se è vero che la Procura di Torino e le forze dell'ordine devono proseguire nella loro opera finalizzata a garantire lo svolgimento dei lavori nel cantiere della linea ferroviaria Torino-Lione, è altrettanto indiscutibile che le comunità locali hanno evidenti ragioni alla base delle loro proteste contro la realizzazione della predetta opera ferroviaria.

  Diego DE LORENZIS (M5S), replicando al collega Amendola, ribadisce che, come evidenziato dal collega Della Valle, è agli atti dell'autorità giudiziaria la questione relativa alle irregolarità nelle procedure di affidamento della gara per la realizzazione dei progetti dell'opera ferroviaria Torino-Lione nei comuni di Venaus e Giaglione.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.1.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.4, fa presente che a suo avviso la ratifica in discussione è connotata da una valenza esclusivamente politica, posto che non è stata assolutamente accertata la verifica della condizione prevista dall'accordo del 2001 per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione relativa alla saturazione della linea ferroviaria storica.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.4, ritiene che sia necessaria un'attenta valutazione dei nuovi dati relativi al traffico e al trasporto merci Pag. 38in Europa e in Italia per verificare l'attuale necessità dell'opera.

  Diego DE LORENZIS (M5S), condividendo le finalità dell'emendamento Castelli 3.4, dichiara prioritaria la valutazione della attuale effettiva necessità di completare la linea ferroviaria Torino-Lione.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.4.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.5, ribadisce che la verifica della saturazione della linea ferroviaria esistente deve costituire la linea-guida per la verifica della necessità effettiva di realizzare l'opera oggetto del trattato in discussione e segnala che deve essere portato a conoscenza dell'opinione pubblica che il tunnel geognostico sarà attraversato esclusivamente dai vagoni merci e non da quelli passeggeri.

  Ivan CATALANO (M5S), nel condividere l'emendamento Castelli 3.5, segnala la necessità che l'Italia si doti di un piano dei trasporti che tenga conto in modo aggiornato dei relativi fabbisogni.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.5, sottolinea che attualmente si è raggiunto solo il 30 per cento del livello di saturazione della linea esistente.

  Claudio FAVA (SEL), condividendo le ragioni dell'emendamento Castelli 3.5, ricorda che la questione della necessaria saturazione della linea esistente costituisce una pregiudiziale giuridica e tecnica alla ratifica del trattato in esame. Ricorda, altresì, che si tratta di un problema di coerenza politica con la scelta che il Parlamento fece in occasione della ratifica del trattato del 2001 laddove si prevedeva che vi sarebbe stato un incremento del traffico di merci e passeggeri consistente ed invece è stato accertato che dal 2001 vi è stata una riduzione sensibile del traffico in questione. Auspica, pertanto, analogamente a quanto avvenuto, relativamente alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, che sia abbandonata una scelta che si è rivelata sbagliata.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel condividere l'emendamento Castelli 3.5, osserva che, se le previsioni sull'aumento del traffico di merci e passeggeri fossero state corrette, oggi i valichi sarebbero bloccati a causa dei ritardi accumulati nella realizzazione dell'opera.

  Maria Edera SPADONI (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.5, ricorda i dubbi sollevati in Francia da un recente rapporto sulla mobilità in relazione alla effettiva utilità dell'opera che richiederebbe un insostenibile sforzo finanziario a fronte di una saturazione della linea esistente che si verificherebbe non prima del 2035-2040.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.5.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.6, evidenzia i problemi di costi che le forze dell'ordine responsabili, tra l'altro, dell'esecuzione dei controlli di frontiera previsti dal trattato, dovranno sostenere in questa fase di ristrettezze economiche. Pone l'attenzione sulla previsione dei controlli che gli agenti dei due Stati potranno svolgere a bordo dei treni.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.6, fa presente che la stessa Europa dovrà chiarire quanto effettivamente vorrà finanziare nell'esecuzione dei lavori per il completamento della linea ferroviaria Torino-Lione.

  Diego DE LORENZIS (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.6, ricorda che la stessa Corte dei conti nel 2011 si è già espressa sollevando criticità sulla realizzazione dell'opera.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.6.

Pag. 39

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.7, segnala che lo stesso è finalizzato a garantire il corretto utilizzo dei fondi pubblici nella realizzazione dell'opera.

  Ivan CATALANO (M5S), nel condividere l'emendamento Castelli 3.7, evidenzia l'esigenza che nei prossimi contratti di servizio possa conoscersi in anticipo il costo della manutenzione ordinaria della galleria in corso di realizzazione.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.7, sottolinea che è importante ottenere un'analisi corretta dei costi e dei benefici connessi alla realizzazione della galleria e fa presente che le autorità competenti hanno presentato di recente un'analisi da cui ha appreso con stupore che sussisterebbe una compensazione in considerazione del fatto che i predetti costi sarebbero compensati da una riduzione degli incidenti stradali.

  Diego DE LORENZIS (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.7, evidenzia che gli importi che saranno spesi per la manutenzione dell'opera saranno addirittura superiori a quelli già enormi necessari per la sua realizzazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.7.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.8, ricorda come il consenso delle comunità locali abbia costituito un principio cardinale per l'accordo bilaterale del 2001, negando che si possa ragionare in termini di mere compensazioni. Nell'invitare i colleghi a recarsi sul posto per toccare con mano la situazione, lamenta il cambiamento di posizione sul tunnel geognostico assunto dal sindaco del comune di Chiomonte, ricordando le dimissioni dell'assessore alla cultura di quell'amministrazione a causa della devastazione ad opera della polizia del patrimonio archeologico locale.

  Ivan CATALANO (M5S), nel raccomandare l'emendamento Castelli 3.8, ritiene che per qualsiasi grande opera sia fondamentale la partecipazione dei cittadini che dovrebbe manifestarsi attraverso la forma referendaria.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.8, difende le posizioni delle comunità locali che spesso sono trattate alla stregua di meri intralci dal mondo politico, ricordando invece come in altri Paesi, quali la Svizzera, la Germania, gli Stati Uniti, la democrazia è praticata dando la parola ai cittadini, che si esprimono direttamente sui grandi temi attraverso scelte collettive che si dimostrano migliori di quelle delle oligarchie. Si chiede come sia possibile rilanciare l'economia in questo modo così irresponsabilmente lesivo della volontà popolare.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.8, fa presente come il consenso delle comunità locali fosse un requisito previsto dall'accordo precedente, oltre che una precisa richiesta dell'Unione europea. Nel rimarcare come la sua parte politica consideri prioritaria l'espressione della volontà popolare, ribadisce che il consenso locale sul progetto TAV non c’è mai stato e che anzi il dissenso aumenta come dimostrano gli esiti delle recenti elezioni amministrative.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.8.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.9, sottolinea l'esigenza che l'Osservatorio di Val di Susa continui a prestare la sua opera anche nella fase di passaggio al Promotore pubblico. Attira inoltre l'attenzione dei commissari sulla questione dei soccorsi esterni e del rischio-catastrofi.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.9, non comprende come si possa mettere da parte l'Osservatorio di Val di Susa, che peraltro Pag. 40si continua a tenere in piedi nonostante il suo elevato costo.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.9, manifesta stupore per il fatto che si continui a non voler accettare che ormai la Francia ha stabilito una priorità ridotta per quanto concerne il progetto TAV. Invita comunque a continuare a dare un ruolo all'Osservatorio di Val di Susa, che è il solo ente che sinora abbia fornito dati e informazioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.9.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.10, manifesta la preoccupazione che si stia dando vita ad un'altra cattedrale nel deserto, dal momento che la Francia ha rinunciato ai collegamenti secondari, facendo venire meno uno dei requisiti previsti dall'accordo bilaterale del 2001. Lamenta il fatto che in Italia non se ne voglia prendere atto, evidentemente perché si è già provveduto a promettere gli appalti delle opere pubbliche previste. Conclude che respingere il suo emendamento equivale a violare il predetto accordo.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.10, osserva che molto spesso le opere secondarie si rivelano più importanti di quelle primarie.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.10, invita a prendere atto dell'analisi di buon senso condotta dalle autorità francesi e di riconsiderare i prerequisiti di fattibilità a suo tempo concordati.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.10, fa presente che in assenza dei collegamenti secondari, a cui la parte francese ha rinunciato, la Torino-Lione resterà inutile e si saranno sprecate enormi risorse.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.10.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.11, ne fa presente la finalità di subordinare il prosieguo dell'opera alla realizzazione di una tappa fondamentale e necessaria quale la realizzazione della nuova linea merci fra Lione e le Alpi. Al riguardo, fa riferimento al problema prioritario dell'allocazione delle risorse ed invita a considerare i principi del montaggio giuridico, economico e finanziario di cui all'allegato 2.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.11, segnala come la Francia consideri prioritaria rispetto al TAV la realizzazione della nuova linea merci fra Lione e le Alpi.

  Maria Edera SPADONI (M5S) invita i colleghi commissari a fare del Parlamento il luogo del dialogo in cui cercare momenti di condivisione, valutando con tale spirito gli emendamenti presentati dal suo gruppo. Si associa quindi al riferimento all'allegato 2, ribadendo come non si possano ignorare le conclusioni cui è giunta in Francia la Commissione Mobilité 21.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.11, a partire dall'allegato 2, giudica inutile e faraonica l'opera in questione, invitando a riflettere sul fatto che la Francia sta preferendo progetti meno invasivi e più sostenibili. Escludendo che vi sia alcuna differenza antropologica tra italiani e francesi, si chiede come sia possibile che in Italia si proceda sulla base non dell'analisi ma del pregiudizio.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.11.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.12, ne presenta il contenuto come una sfida, dal momento che l'attuale progettazione non consente il transito di vagoni passeggeri. Raccomanda Pag. 41un'attenta valutazione dell'allegato 3, con particolare riferimento alla preservazione dell'ambiente, che a suo avviso è ormai già gravemente danneggiato a causa dello smaltimento delle acque reflue nella Dora, dopo che si è iniziato a scavare la montagna non più «a cucchiaio» ma con la «talpa».

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.12, fa presente che la linea Tgv fra Lione e Chambéry è una delle quattro che i francesi considerano prioritarie, dal momento che il rischio saturazione sulla Torino-Lione è stimato allontanarsi al 2035-2040.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.12, osserva quanto sia inutile avviare i lavori del TAV ove non sia stata realizzata la Lione-Chambéry, domandandosi inoltre come sia possibile continuare a finanziare un'opera che la Francia ha ormai declassato, preferendo favorire il trasporto pubblico locale che va incontro alle concrete esigenze dei cittadini che subiscono la crisi economica. A suo avviso anche l'Italia potrebbe trasferire le ingenti risorse destinate al TAV ad opere più ridotte ma più utili.

  Maria Edera SPADONI (M5S) rinnova l'invito ai colleghi degli altri gruppi a partecipare alla discussione nella certezza che non vi siano pregiudizi rispetto alle proposte del Movimento 5 Stelle.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.12, fa presente come sia frequente il caso di turisti piemontesi che si recano a sciare in Francia ed invita a destinare piuttosto le risorse all'incremento del turismo in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.12.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.13, considera prioritaria la realizzazione della linea mista merci-passeggeri per San Giovanni di Moriana. Ritornando all'allegato 3, segnala come l'aumento dei pedaggi stradali ricada sulle spalle dei contribuenti anche se è fuori discussione la preferenza del trasporto su rotaia rispetto a quello su gomma. Lamenta il fatto che, come avvenuto per il decreto-legge del «fare», in Italia si continuino a riversare gli oneri sui cittadini come dimostrano le coperture finanziarie reperite incrementando la tassazione sui carburanti. Invita invece a prendere ad esempio la Svizzera.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.13, osserva che anche la linea mista merci-passeggeri per San Giovanni di Moriana costituisce una delle priorità che la Francia ha anteposto al TAV. Quanto alla questione tariffaria, ritiene che dovrebbe esserne coinvolta l'Autorità di regolazione dei trasporti.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.13, si dice fiducioso nel confronto parlamentare, apprezzando certamente gli spunti favorevoli all'intermodalità che risultano però a suo avviso pregiudicati dalle diverse scelte compiute dalla Francia, che sembra si vogliano ignorare. Auspicando che si dia finalmente ascolto al buon senso, si chiede come si potranno imporre agli italiani nuovi tagli quando si sprecano le risorse pubbliche in progetti inutili come il TAV.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.13, osserva come il Governo non abbia fornito dati certi sulle previsioni del traffico merci e del traffico passeggeri. A suo avviso, come per la nomina dei direttori di cui all'articolo precedente, tutto è stato già deciso, per cui non si presta alcun ascolto né alle richieste dell'opposizione né a quelle delle comunità locale.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.13.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.14, lamenta il fatto Pag. 42che non le si dia alcuna risposta sulle decisioni assunte in Francia dalla Commissione Mobilité 21 che ha escluso le opere secondarie. Nel ribadire i principi cardinali dell'accordo bilaterale del 2001, vede nel TAV un caso analogo a quello del ponte sullo Stretto, ivi incluse le infiltrazioni della criminalità organizzata. Preannuncia che riprenderà il tema in sede consultiva presso la Commissione Bilancio.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.14, si chiede come mai non sia possibile in Italia procedere nello stesso modo in cui sta procedendo la Francia. A suo avviso, se veramente non si vuole perdere il mercato del traffico merci, bisogna ammodernare la linea ferroviaria italiana dove è veramente necessario.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.14, auspica che esso smuova le coscienze dei commissari, invitandoli a valutarlo senza pregiudizi in nome del buon senso. Condivide la preoccupazione che si ripeta la vicenda del ponte sullo Stretto, in cui si faceva finta di dimenticare quali fossero le condizioni dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. In ogni caso, a suo avviso, dal progetto TAV non deriverebbe alcun contributo all'ottimizzazione della logistica europea.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), sostenendo l'emendamento Castelli 3.14, fa presente che il terminal nell'est dell'area metropolitana di Lione rappresenta, a differenza del TAV, un'opera che darebbe benefici reali. Auspica che anche in Italia si proceda finalmente nella stessa direzione della Francia, smettendo di fare solo promesse. Ribadisce la forte contrarietà delle comunità locali che si stanno cercando di comprare attraverso le compensazioni, elogiando tuttavia la resistenza della maggior parte dei sindaci.

  Francesco D'UVA (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.14, segnala la presenza in Commissione del presidente del gruppo del Movimento 5 Stelle, a sostegno dell'impegno della sua parte politica, che ha presentato numerosi emendamenti non per ostacolare ma per migliorare il testo. Esprime viva preoccupazione per il rischio che in Italia si proceda con lavori destinati a risultare inutili dal momento che in Francia non si sta facendo nulla. Coglie l'occasione per sottolineare come la città di Messina, da cui proviene, abbia grandissimi problemi di comunicazione.

  Massimo ARTINI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.14, sottolinea come esso indichi una scadenza temporale corretta perché correlata all'attività della Francia. Occorre a suo avviso dare un senso organico al progetto, lavorando in sintonia con la controparte.

  Marta GRANDE (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.14, ritiene priva di qualsiasi giustificazione la volontà di procedere alla realizzazione del TAV nell'attuale recessione globale, domandandosi quale ne sia la giustificazione politica. A titolo di esempio alternativo, menziona invece lo stato pietoso del trasporto locale in Italia, come nel caso della Roma-Civitavecchia.

  Maria Edera SPADONI (M5S), nell'appoggiare l'emendamento Castelli 3.14, ritiene impossibile prescindere dall'atteggiamento francese, sottolineando la necessità di darsi nuove priorità di fronte alla crisi economica, che impone di tenere conto maggiormente delle esigenze dei pendolari.

  Vittorio FERRARESI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.14, fa riferimento all'articolo 10 dell'accordo relativo al diritto applicabile non riuscendo a spiegarsi come mai prevalga quello francese dal momento che l'Italia è chiamata ad investire risorse maggiori

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.14.

Pag. 43

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.15, invita le forze politiche a rispettare i programmi elettorali in materia di tutela ambientale. Ribadisce quindi le grandi preoccupazioni per i quantitativi di acqua necessari per scavare la montagna, da cui deriverebbero tragiche conseguenze per il fiume Dora.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, riprende dall'allegato 3 il riferimento al preambolo della Convenzione delle Alpi, che si incentra sul diritto all'autodeterminazione delle popolazioni locali. Nel considerare certo il danno ambientale causato dal TAV, chiede che esso sia valutato in tutti i suoi aspetti.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.15, chiede che si applichino i principi di cui all'allegato 3 in materia di preservazione dell'ambiente e non si venga meno alle promesse fatte in campagna elettorale. Invita insistentemente i colleghi commissari ad entrare nel merito della valutazione degli emendamenti presentati dal suo gruppo, prendendo in considerazione i gravissimi risultati del rapporto presentato dal gruppo internazionale di consulenza ambientale COWI.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.14, motiva la chiusura totale da parte degli altri gruppi con il fatto che i partiti politici abbiano già provveduto ad accordi spartitori.

  Maria Edera SPADONI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, ribadisce le prove oggettive del danno ambientale, pur negato da un documento governativo, anche alla luce delle ricerche di alcuni docenti del Politecnico di Torino, con particolare riferimento alla radioattività.

  Massimo ARTINI (M5S) propone alla Commissione di effettuare un sopralluogo in Val di Susa per verificare quanto il territorio sia stato devastato negli ultimi venti anni, e come il danno ambientale si sia già prodotto e continui a prodursi, menzionando in particolare le falde acquifere. Condivide in ogni caso l'opportunità del riferimento alla Convenzione delle Alpi.

  Vittorio FERRARESI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, chiede la solidarietà dei colleghi commissari più giovani, confidando nella loro sensibilità verso il disastro ambientale ed archeologico che si sta compiendo.

  Marta GRANDE (M5S) ritiene inspiegabile il rifiuto dell'emendamento Castelli 3.15, alla luce delle politiche ambientali sovranazionali sia dell'UE che dell'ONU, considerando il progetto TAV per l'Italia un passo verso un nuovo medio evo.

  Alessio TACCONI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, lo considera uno dei più significativi tra quelli presentati perché configura una condizione di imprescindibile subordinazione rispetto all'adozione del successivo protocollo addizionale. Si appella ai colleghi commissari perché si rendano conto che la Val di Susa è già smembrata e il danno ambientale già ampiamente valutabile.

  Francesco D'UVA (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.15, ne giudica impossibile il rigetto dal momento che chiunque abbia a cuore l'ambiente dovrebbe votarlo.

  Mirella LIUZZI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, chiede che si presti attenzione alle popolazioni locali ed alla salute dei cittadini, evitando di ripetere il dissesto idrogeologico che si è prodotto a causa dell'alta velocità nel Mugello.

  Luca FRUSONE (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, considera assurdo continuare a portare Pag. 44avanti il progetto TAV dal momento che l'ambiente deve essere collocato al primo posto.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.15, invita a considerare i danni ambientali anche a carico delle generazioni future.

  Angelo TOFALO (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, insiste sulla necessità della valutazione di impatto ambientale denunciando gli scempi che sono derivati da un'attenzione insufficiente all'ambiente, ad esempio in Campania.

  Mirko BUSTO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.15, evidenzia come il danno ambientale sia accresciuto dal maggior peso assunto dal traffico merci nel progetto, inizialmente pensato per il traffico passeggeri.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.15.

  Laura CASTELLI (M5S), nell'illustrare il suo emendamento 3.16, contesta il contingentamento dei tempi soprattutto con riferimento alla tematica ambientale, denunciando i danni per il DNA ed i tessuti polmonari che derivano dalle emissioni di gas radon. Chiede agli altri gruppi parlamentari di spiegare il mancato sostegno alla sua proposta emendativa.

  Diego DE LORENZIS (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, invita i colleghi della maggioranza a considerarlo come se fosse del Governo, in ragione della gravità dei rischi tumorali prodotti dal gas radon.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, lamenta il fatto che si stia giocando sulla pelle dei cittadini e manifesta vive perplessità circa i meccanismi di controllo in cui i controllati si controllano da soli.

  Alessio TACCONI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, ne sottolinea l'importanza ed invita ad attenersi agli standard dell'Unione europea in materia di gas radon.

  Maria Edera SPADONI (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, fa presente come il radon sia stato riscontrato già nei primi 150 metri di scavo. Ricordandone la nocività per la salute, invita i gruppi di maggioranza a superare la posizione contraria che stanno adottando per ragioni soltanto politiche.

  Ivan CATALANO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, fa riferimento alla legislazione vigente in materia di sicurezza sul lavoro che include le rilevazioni delle emissioni di gas radon.

  Massimo ARTINI (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, richiama il parallelo del danno ambientale subito dal Mugello a causa dell'alta velocità. Chiede quale sia al riguardo l'opinione del presidente Manciulli, in ragione degli incarichi politici da lui ricoperti in Toscana.

  Marta GRANDE (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, si domanda come sia possibile voler condannare le popolazioni della Val di Susa a subire le emissioni di gas radon, dal momento che sarebbero necessarie misure di contrasto molto pesanti.

  Mirella LIUZZI (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, auspica che si prenda ogni iniziativa atta a prevenire il rischio dei tumori polmonari, facendo riferimento alle analoghe problematiche subite dalla regione Basilicata a causa dell'insediamento dell'ENI.

  Vittorio FERRARESI (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, chiede l'attuazione del diritto costituzionale alla Pag. 45salute e del principio comunitario della precauzione.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, chiede che se ne motivi il respingimento. In ogni caso, a suo avviso, grazie alla presentazione di questa proposta emendativa, nessuno potrà dire di non sapere a quali pericoli si stia andando incontro.

  Francesco D'UVA (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, ne sottolinea il carattere non oneroso. Nel dare priorità all'ambiente e alla salute, invita a tenere conto delle ragioni delle popolazioni che subiranno le conseguenze della realizzazione del progetto TAV.

  Mirko BUSTO (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, ricorda che la valutazione di impatto ambientale ha preso le mosse a seguito della tragedia del Vajont.

  Luca FRUSONE (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, denuncia la radioattività come causa di tumore polmonare, osservando che i rilievi attuali sono già preoccupanti.

  Giuseppe BRESCIA (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.16, ne sottolinea il buon senso al fine di evitare che siano messe a repentaglio le vite di tanti cittadini. A suo avviso, i veri terroristi sono proprio quelli che mettono in pericolo le vite umane.

  Claudio FAVA (SEL) dichiara di appoggiare l'emendamento Castelli 3.16 in ragione delle forti preoccupazioni derivanti dalle ricerche effettuate da docenti del Politecnico di Torino. A suo avviso, la proposta emendativa costituisce un opportuno presupposto giuridico-amministrativo da considerare indispensabile per la legittimità di tutto il percorso dell'opera.

  Angelo TOFALO (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.16, invita a partecipare al progresso dell'Europa sulla base di progetti nuovi e non vecchi. Ribadisce il pericolo dell'infiltrazione della criminalità organizzata di cui ricorda l'azione delittuosa in relazione all'autostrada Salerno-Reggio Calabria.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.16.

  Laura CASTELLI (M5S), prima di illustrare il suo emendamento 3.17, ringrazia per la bocciatura di quello precedente di cui sarà ampia notizia alle popolazioni locali. Nel denunciare i gravi rischi derivanti dall'amianto, che del resto hanno recentemente fatto oggetto di proposte emendative presentate dalla Lega nord in altri procedimenti legislativi, fa presente come ormai i cittadini siano pienamente informati e coinvolti e quindi sapranno come regolarsi.

  Mario MARAZZITI (SCpI) nega che vi sia da parte dei gruppi di maggioranza alcuna sordità rispetto ai temi sollevati dai colleghi del Movimento 5 Stelle, facendo tuttavia presente come l'oggetto dell'attuale esame sia diverso e relativo alla mera ratifica di un accordo bilaterale. Si dice certo che i rischi per la salute dei cittadini meritino la massima attenzione, sia da parte del Governo che del Parlamento. Anche facendo riferimento agli articoli aggiuntivi presentati all'articolo precedente, rileva come un atteggiamento non ostruzionistico avrebbe favorito una maggiore attenzione, che avrebbe potuto concentrarsi su un numero più ridotto di emendamenti.

  Maria Edera SPADONI (M5S) ritiene che il suo gruppo non abbia presentato un numero eccessivo di emendamenti, lamentando nuovamente la chiusura totale ricevuta dai gruppi di maggioranza anche su questioni di buon senso.

  Ivan DELLA VALLE (M5S), raccomandando l'approvazione dell'emendamento Pag. 46Castelli 3.17, si sofferma sui rischi che corre la collina morenica di Rivoli, ricordando come molti altri progetti siano stati scartati proprio per la pericolosità dell'amianto.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.17, ritiene che sia di assoluto buon senso collocandosi in sintonia con gli indirizzi giurisprudenziali della Cassazioni in materia di protezione dal rischio amianto.

  Diego DE LORENZIS (M5S), auspicando l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, fa presente come l'accordo in esame riguardi gli stati e non solo i governi.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, proponendo la costituzione di una task force per la tutela dal rischio amianto.

  Francesco D'UVA (M5S) sostiene l'emendamento Castelli 3.17, osservando come i sospetti sulla presenza dell'amianto abbiano già avuto ampia conferma.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, denunciando l'irresponsabilità di chi vi si oppone.

  Massimo ARTINI (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, richiamando nuovamente il caso del Mugello.

  Michele DELL'ORCO (M5S) sostiene l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, richiamando i danni subiti dall'ambiente a causa del terremoto in Emilia.

  Vega COLONNESE (M5S) si rivolge al deputato Amendola invitandolo a sostenere l'emendamento Castelli 3.17 in coerenza con quanto da lui sostenuto nel corso della campagna elettorale a Napoli.

  Nicola BIANCHI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17 al fine di assicurare un futuro alle nuove generazioni.

  Mirella LIUZZI (M5S) sostiene l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17 sulla base di risultati delle ricerche condotte nell'ambito del Politecnico di Torino.

  Luca FRUSONE (M5S) invita ad approvare l'emendamento Castelli 3.17 in quanto in materia di amianto la valutazione di impatto ambientale è imprescindibile.

  Luigi GALLO (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, criticando le macerie già prodotte dal progetto TAV e ribadendo la pericolosità dell'amianto che ne sarebbe estratto.

  Silvia BENEDETTI (M5S) chiede l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, invitando a superare la logica della contrapposizione di parte.

  Federica DIENI (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, osservando come il rischio amianto sia insito nella realizzazione del progetto e debba fare oggetto della valutazione dell'impatto ambientale.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) sostiene l'emendamento Castelli 3.17, ricordando il disastro causato dall'alta velocità sulla Firenze-Bologna, che si riproporrebbe per l'arco alpino.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) invita ad approvare l'emendamento Castelli 3.17 in quanto oggettivamente indispensabile, lamentando la sordità della maggioranza alle proposte del suo gruppo.

  Alessio TACCONI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, ricordando come l'amianto sia fuorilegge dal 1992.

  Mirko BUSTO (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, segnalando come il rischio amianto sia aggravato dalla volatilità Pag. 47del materiale, che provocherebbe la dispersione delle fibre.

  Eleonora BECHIS (M5S) sostiene l'emendamento Castelli 3.17, richiamando le dichiarazioni preoccupate dello stesso Ministro dell'ambiente. Ritiene inevitabile che il rischio amianto imponga di bloccare il progetto. Si domanda come possano restano insensibili i deputati del partito democratico che pure si interessano dei lavoratori rimasti vittime dell'amianto nei processi produttivi.

  Simone VALENTE (M5S) invita ad approvare l'emendamento Castelli 3.17, ribadendo la priorità della salute, anche sulla base di quanto sta avvenendo a Ronco Scrivia per la realizzazione del terzo valico.

  Paolo Nicolò ROMANO (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, denunciando i gravi rischi connessi all'amianto.

  Federica DAGA (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, lamentando l'altissimo rischio sanitario che si rifletterebbe anche sotto il profilo dei costi di sistema per circa due milioni di abitanti.

  Marta GRANDE (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, evidenziando la stridente contraddizione tra la legislazione che vieta la produzione di amianto e la progettazione di un'opera che ne prevede lo scavo. Ritiene opportuno che si mettano dei paletti prima di firmare altri accordi con la parte francese, anche al fine di evitare successivi inadempimenti.

  Andrea CECCONI (M5S) invita ad approvare l'emendamento Castelli 3.17, ritenendo impossibile che si possa procedere nell'opera di scavo senza aver effettuato la valutazione di impatto ambientale.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) sostiene l'emendamento Castelli 3.17, richiamando la gravità del rischio a cui si condanna la popolazione di Rivoli.

  Marco BRUGNEROTTO (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, che ritiene ispirato dal buon senso del buon padre di famiglia, che dovrebbe guidare ogni scelta politica.

  Silvia GIORDANO (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, manifestando stupore per il fatto che non sia condiviso da tutti i gruppi, in quanto rappresenta un'occasione unica per fermare il danno imminente.

  Angelo TOFALO (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Castelli 3.17, domandandosi quando finalmente la classe politica si accorgerà dei danni ambientali che stanno verificandosi.

  Marialucia LOREFICE (M5S) appoggia l'emendamento Castelli 3.17, auspicando che si faccia piena luce anche sulla vicenda del Velodromo di Roma, in relazione al rischio amianto.

  Vittorio FERRARESI (M5S) invita ad approvare l'emendamento Castelli 3.17, ribadendo che il consolidato orientamento giurisprudenziale farà sì che i responsabili dei danni da amianto saranno puniti.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.17.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, prima di passare all'esame dell'emendamento Castelli 3.18, intervenendo in merito all'organizzazione dei lavori della Commissione, evidenzia che durante l'esame delle proposte emendative svolto nel corso della seduta odierna ha consentito il più ampio dibattito, autorizzando anche gli interventi di tutti i colleghi delle altre Commissioni presenti.
  Osserva, tuttavia, che è necessario contemperare l'esigenza di svolgere tutti i necessari approfondimenti sui temi oggetto degli emendamenti con quella di concludere il lavoro della Commissione nei tempi Pag. 48già stabiliti dall'Ufficio di Presidenza e, pertanto, entro la giornata odierna al fine di trasmettere alle Commissioni competenti in sede consultiva il testo del provvedimento.
  Propone, pertanto, che il dibattito sui rimanenti emendamenti sia articolato in modo tale da garantire un adeguato spazio a tutti i rappresenti dei gruppi prevedendo che su ciascuna proposta emendativa sia consentito uno o più interventi per gruppo per un tempo non superiore a venti minuti.
  Fa presente che su questa proposta di contingentamento dei tempi di esame delle rimanenti proposte emendative, in attuazione di quanto deliberato in sede di ufficio di presidenza, darà la parola ad un deputato per gruppo.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nel salutare i tanti colleghi del Movimento 5 Stelle, componenti delle altre Commissioni, presenti alla seduta, osserva con rammarico che, a parte i deputati Tacconi, Spadoni e Grandi, sono assenti gli altri deputati del Movimento 5 Stelle, componenti della Commissioni esteri, che peraltro stanno svolgendo una importante missione in Kazakhstan e non possono così testimoniare la condivisione e il rispetto reciproco che ha finora caratterizzato lo svolgimento dei lavori della Commissione che sono invece venuti a mancare nel corso della seduta odierna.
  Ricordando che la procedura di ratifica prevede che sul provvedimento si pronunceranno le altre Commissioni competenti in sede consultiva, approva a nome del suo gruppo la proposta di contingentamento dei tempi di esame delle rimanenti proposte emendative formulata dal Presidente Cicchitto.

  Arturo SCOTTO (SEL) dichiara di comprendere le ragioni alla base della proposta del Presidente Cicchitto che, peraltro, ha sempre dimostrato in questi mesi di lavoro della Commissione particolare sensibilità nell'interlocuzione con le opposizioni. Osserva che ha ritenuto altresì meritevoli di attenzione i contenuti di alcuni interventi svolti dai colleghi del Movimento 5 Stelle che, tuttavia, si sono contraddistinti anche per la loro finalità ostruzionistica.
  Nell'evidenziare che rimangono da esaminare soltanto cinque emendamenti, auspica la condivisione da parte degli altri gruppi della proposta del presidente Cicchitto che ritiene risponda al buon senso e che non debba essere interpretata in modo strumentale. A suo avviso, ciò consentirà di evitare inutili frizioni tra i gruppi e di consentire uno sviluppo lineare dei lavori parlamentari non soltanto in seno alla Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO (PdL), presidente, precisa che la sua proposta di contingentamento dei tempi di discussione delle rimanenti proposte emendative garantisce un tempo doppio rispetto a quello effettivamente utilizzato dai gruppi nella prima parte della seduta, così come convenuto in sede di organizzazione dei lavori di esame del presente provvedimento.

  Guglielmo PICCHI (PdL), nell'approvare a nome del suo gruppo la proposta del presidente di contingentamento dei tempi di discussione delle rimanenti proposte emendative, sottolinea che sono state garantite pienamente le ragioni delle opposizioni durante le sei ore di discussione del provvedimento sin qui svolte.

  Alessio TACCONI (M5S), replicando al collega Amendola, fa notare che nel corso della seduta odierna gli interventi del suo gruppo sono stati svolti in maniera del tutto corretta e rispettosa e, sottolineando che tali interventi sono stati spesso troncati senza neppure garantire la conclusione degli stessi allo scadere dei tempi previsti, manifesta la contrarietà del suo gruppo alla proposta di contingentamento dei tempi di esame delle rimanenti proposte emendative formulata dal presidente, anche in considerazione del fatto che l'esame del provvedimento potrebbe essere rinviata a una seduta da tenere nella giornata di domani.

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  Mario MARAZZITI (SCpI), replicando al collega Tacconi, osserva che la discussione si è svolta in maniera corretta e serena permettendo ampi spazi all'opposizione ed evidenzia che spesso, nel corso degli interventi dei colleghi del Movimento 5 Stelle sono stati utilizzati toni ironici nei confronti dei deputati degli altri gruppi di cui non intende assolutamente lamentarsi ma che, a suo avviso, non rispondono al consueto atteggiamento tenuto in Commissione dai componenti dello stesso Movimento 5 Stelle.
  Manifesta quindi la sua approvazione della proposta di contingentamento dei tempi di discussione delle rimanenti proposte emendative formulata dal presidente.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nell'approvare la proposta di contingentamento dei tempi di discussione delle rimanenti proposte emendative formulata dal presidente, segnala che tale proposta garantisce tempi adeguati alle opposizioni senza compromettere i lavori della Commissione e rappresenta una soluzione di mediazione che prosegue nel solco della collaborazione tra i gruppi che ha caratterizzato i lavori della Commissione fino ad oggi.
  Fa presente, inoltre, ai colleghi del Movimento 5 Stelle che l'atteggiamento tenuto sino ad ora nell'esame del provvedimento da parte di molti deputati appartenenti ad altri gruppi non deve essere scambiato per disattenzione ma costituisce invece una sorta di filibustering silenzioso.

  Fabrizio CICCHITTO (PdL), presidente, ribadisce che la sua proposta di contingentamento dei tempi di esame delle proposte emendative rimaste garantirà comunque che d'ora in avanti ogni gruppo parlamentare avrà a disposizione 20 minuti complessivi da ripartire per ciascun intervento su ciascun emendamento.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) chiede al Presidente di precisare quale sia l'articolo del regolamento della Camera dei deputati che prevede il contingentamento dei tempi nell'esame dei provvedimenti in Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO (PdL), presidente, precisa che la determinazione dell'organizzazione dei lavori della Commissione per l'esame del presente provvedimento è stata già deliberata nei termini regolamentari dall'ufficio di presidenza della Commissione, i cui componenti si sono peraltro appena nuovamente espressi nel corso della seduta.

  Diego DE LORENZIS (M5S), intervenendo per richiamo al regolamento, fa presente che ai sensi dell'articolo 50 del regolamento della Camera dei deputati ogni volta che l'Assemblea o la Commissione stia per procedere ad una votazione, salvo nei casi in cui la discussione sia limitata per espressa disposizione del regolamento, i deputati hanno sempre facoltà di parlare, per una pura e succinta spiegazione del proprio voto e per non più di dieci minuti.

  Laura CASTELLI (M5S), ribadisce che, richiamandosi al regolamento della Camera dei deputati non esiste la possibilità di contingentare i tempi di discussione dei provvedimenti in commissione e che, pertanto, i suoi colleghi interverranno senza tener conto di alcuna limitazione temporale.
  Fa presente che di tale questione organizzativa dei lavori informerà tempestivamente la Presidente della Camera.

  Arturo SCOTTO (SEL), nel ribadire il suo rispetto per la proposta formulata dal presidente e nel segnalare che già in sede di Ufficio di presidenza della Commissione aveva evidenziato la possibilità che l'esame del provvedimento in discussione potesse avere profili problematici, propone che sia convocato nuovamente l'Ufficio di presidenza medesimo per trovare una risposta politica e non regolamentare che sia una base di un accordo comune per proseguire i lavori della commissione.

   Fabrizio CICCHITTO, presidente, replicando al collega Scotto, ricorda che non è Pag. 50necessario convocare nuovamente un Ufficio di presidenza posto che sulla sua proposta si sono già espressi tutti i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Ad ulteriore riprova, chiede comunque a tutti i componenti della Commissione di esprimersi.

  Laura CASTELLI (M5S) segnala che su una questione analoga a quella in discussione esiste un precedente differente verificatosi presso la Commissione Trasporti. Si riferisce alla delibera sulle riprese web delle sedute informali che la presidenza di quella Commissione ha ritenuto di demandare alla Giunta per il regolamento evitando in quell'occasione di procedere autonomamente.

  Ivan CATALANO (M5S), nel condividere la precisazione della collega Castelli, ribadisce l'esistenza del precedente relativo alla Commissione Trasporti appena citato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione a maggioranza conviene sulla proposta di contingentamento dei tempi formulata dalla presidenza.

  Laura CASTELLI (M5S), illustrando il suo emendamento 3.18, sottolinea l'importanza della osservanza delle 128 prescrizioni che il CIPE ha fissato per il tunnel della Maddalena.
  Osserva, altresì, che tale emendamento è posto a tutela dell'ambiente, non condividendo l'assenza di sensibilità che gli altri colleghi dimostrano per le tematiche ambientali. Al riguardo si rivolge specialmente ai colleghi che appartengono al gruppo del Partito Democratico e sostengono la realizzazione di un progetto, quello del TAV, sul quale nel passato non hanno manifestato analoga convinzione.
  Tornando alla questione relativa al contingentamento dei tempi di esame del provvedimento, segnala che il suo gruppo non può collaborare costruttivamente con chi manifesta di non considerare adeguatamente le ragioni del 25 per cento dei cittadini elettori rappresentati dal Movimento 5 Stelle.
  Nel dichiarare di comprendere le ragioni del Governo di voler concludere il procedimento di ratifica per segnare una vittoria politica e nell'esprimere dispiacere per il complesso compito che la relatrice Bergamini è costretta ad affrontare in relazione a tale provvedimento, ribadisce l'intenzione di informare la presidenza della Camera della questione relativa alla decisione di contingentare i tempi della discussione del provvedimento affinché valuti ogni eventuale responsabilità.

  Ivan CATALANO (M5S), nel sostenere l'emendamento Castelli 3.18, fa presente che intende entrare nel merito delle 128 prescrizioni del CIPE, di cui dà integrale lettura, evidenziando che tali prescrizioni garantiscono che l'opera sia realizzata nel pieno rispetto della legge.

  Enzo LATTUCA (PD) desidera ricordare che si sta discutendo di una ratifica di un trattato che è espressione della volontà di due Stati ed è stato sottoscritto da due Governi. Ritiene, pertanto, che la discussione sinora svolta in Commissione circa l'asserita mancanza di volontà della Francia sulla esecuzione del presente trattato è da considerarsi inutile.
  Al riguardo, infatti, sottolinea che la stessa firma del Trattato da parte della Francia ne testimonia pienamente la volontà di darvi altresì esecuzione e di completare la linea ferroviaria Torino-Lione.
  Pertanto non ritiene condivisibili le affermazioni svolte da alcuni colleghi del Movimento 5 Stelle circa la necessità di coordinarsi con i colleghi francesi per trovare modalità adeguate per la procedura di ratifica.
  Segnala, inoltre, come certamente non sfugga ai colleghi del Movimento 5 Stelle il fatto che gli emendamenti fin qui da loro presentati abbiano solo ed esclusivamente una finalità ostruzionistica. Evidenzia, altresì, che, a suo avviso, tale ostruzionismo è contrario al principio democratico che garantisce la possibilità per la maggioranza di decidere e fa presente che, sul tema, l'Assemblea si è già espressa approvando un'apposita mozione.Pag. 51
  Replicando al collega Ferraresi che lo ha chiamato in causa per la sua giovane età e per la responsabilità politica che la sua generazione deve assumersi su materie così rilevanti, osserva che, a suo avviso, la responsabilità non si manifesta attuando le pratiche ostruzionistiche proprie della vecchia politica, ma nella capacità di collaborare nelle decisioni come a lui è avvenuto, peraltro, in occasione, ad esempio, della elezione del presidente Cicchitto ovvero di quella dell'Onorevole D'Ambrosio, appartenente proprio al Movimento 5 Stelle, alla carica di Presidente della Giunta per le elezioni, che appartengono entrambi ad un gruppo parlamentare differente dal suo e a favore dei quali non avrebbe mai pensato di votare.

  Massimo ARTINI (M5S), replicando al collega Lattuca, ribadisce che il suo gruppo è assolutamente contrario al TAV e che svolge opposizione alla realizzazione dell'opera con i mezzi previsti dal regolamento della Camera dei deputati. Al riguardo, peraltro, manifesta estremo disappunto circa la decisione di contingentare i tempi della discussione delle rimanenti proposte emendative adottate dalla Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, chiede se vi siano altri interventi sull'emendamento Castelli 3.18, avvertendo che il tempo a disposizione del gruppo del Movimento 5 Stelle è terminato.

  La Commissione respinge l'emendamento Castelli 3.18.

  Laura CASTELLI (M5S), richiamandosi nuovamente al regolamento, così come richiesto dagli altri colleghi del suo gruppo presenti, comunica che, contestando la metodologia di lavoro approvata dalla Commissione, che considera peraltro dannosa per la democrazia del nostro Paese, i deputati del Movimento 5 Stelle abbandoneranno i lavori.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nell'esprimere dispiacere per la decisione dei colleghi del Movimento 5 Stelle di abbandonare i lavori, precisa che la questione regolamentare è già stata dibattuta, sottolineando, tuttavia, che sono stati rispettati in pieno i principi regolamentari che garantiscono la funzionalità e l'efficacia dei lavori parlamentari che devono potersi concludersi con una decisione.

  Arturo SCOTTO (SEL), nel preannunciare che il suo gruppo non abbandonerà i lavori della Commissione e continuerà a votare le proposte emendative rimaste, sottolinea il suo disappunto per gli esiti che si sono determinati con la decisione di contingentare i lavori. Questa scelta, a suo avviso, anziché favorire un ordinato svolgimento dei lavori, è stata interpretata in modo strumentale dai colleghi del Movimento 5 Stelle. Al riguardo, fa presente che per tale ragione aveva richiesto in precedenza la convocazione dell'ufficio di presidenza.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) ricorda che in sede di Ufficio di presidenza era stato raggiunto un accordo da parte di tutti i gruppi parlamentari circa l'articolazione dei lavori relativi all'esame del provvedimento oggi in discussione eccezion fatta per la richiesta del Movimento 5 Stelle di procedere allo svolgimento di audizioni.

  Arturo SCOTTO (SEL), replicando al collega Amendola, segnala che il gruppo del Partito Democratico e quello di Sinistra Ecologia Libertà avevano condiviso la decisione di non procedere ad audizioni sul provvedimento in esame nel presupposto che le eventuali richieste di approfondimento sul merito delle questioni sarebbero state garantite fornendo adeguati tempi alle opposizioni.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, precisa che quanto appena ricordato dal collega Amendola, si ricollega al fatto che non è questa Commissione la sede per una discussione del merito sotteso al provvedimento di ratifica, posto che lo stesso è stato pienamente affrontato in occasione del dibattito svolto in Assemblea su mozioni Pag. 52riguardanti lo stesso argomento, da ultimo lo scorso 5 giugno.
  Nell'evidenziare che è necessario garantire tempi adeguati allo svolgimento dei lavori della Commissione, fa presente al collega Scotto di aver preso atto di una sua valutazione positiva circa la proposta di contingentare i tempi degli emendamenti rimanenti, proprio in considerazione dell'attività ostruzionistica svolta nella seduta odierna dai deputati del Movimento 5 Stelle.
  Nel sottolineare ancora una volta che ritiene di aver garantito pienamente lo svolgimento del dibattito nella seduta odierna, osserva che attribuire la possibilità di intervenire senza un limite a tutti i deputati del Movimento 5 Stelle, appartenenti a commissioni diverse dalla Commissione esteri, avrebbe costituito un pericoloso precedente in grado di vanificare tutti i lavori delle commissioni parlamentari.
  Avverte quindi che in assenza dei proponenti delle proposte emendative Castelli 3.19, 3.20, 3.21, 3.22, tali emendamenti saranno considerati decaduti ove nessun altro rappresentate dei gruppi dichiari di farli propri.

  Arturo SCOTTO (SEL) dichiara di fare proprie, a nome del suo gruppo, le proposte emendative Castelli 3.19, 3.20, 3.21 e 3.22, rinunciando tuttavia ad illustrarle.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Castelli 3.19, 3.20, 3.21 e 3.22.

  Deborah BERGAMINI (PdL), relatore, esprime solidarietà al Presidente Cicchitto per la difficile situazione che ha dovuto gestire. Nel fare presente che ha ascoltato con attenzione il dibattito svolto nella seduta odierna, rappresenta che la Commissione era tenuta, in questa sede, a valutare le singole proposte emendative e non ad effettuare una discussione generale come la gran parte degli interventi dei deputati del Movimento 5 Stelle hanno fatto.
  Evidenzia che i colleghi del Movimento 5 Stelle che hanno contestato l'applicazione del regolamento decisa dal Presidente Cicchitto per contingentare i tempi della discussione non hanno a loro volta sempre contribuito a rendere ordinato lo svolgimento dei lavori, circa la distinzione tra i componenti della Commissione, i loro sostituti e i componenti delle altre Commissioni.
  Nel rimarcare che il contenuto di molti emendamenti presentati è evidentemente tautologico, desidera stigmatizzare non tanto il legittimo ostruzionismo messo in atto dai colleghi, dei quali peraltro comprende le difficoltà legate al fatto di essere una forza politica di opposizione, quanto l'atteggiamento aggressivo dimostrato nei confronti del presidente e degli altri componenti della Commissione.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS, nell'esprimere soddisfazione per il lavoro svolto dalla Commissione, auspica che con i deputati del Movimento 5 Stelle che hanno abbandonato la seduta si possa continuare a discutere del merito delle questioni anche presso le Commissioni competenti ad esaminare il provvedimento in sede consultiva.

  Fabrizio CICCHITTO (PdL), presidente, fa presente che, essendosi esaurito l'esame degli emendamenti, il testo del provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva. Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 17.05.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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