CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 2 agosto 2013
68.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Venerdì 2 agosto 2013. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 14.

DL 76/2013: Primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti.
C. 1458 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite VI e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), relatore, fa presente che il provvedimento in titolo, che la Camera esamina in seconda lettura, si pone l'obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, di aumentare l'occupazione, soprattutto quella giovanile, di sostenere le famiglie in difficoltà e di aiutare i territori più svantaggiati, dove la disoccupazione e la povertà raggiungono cifre ragguardevoli. Inoltre, considerata la particolare congiuntura economica, il provvedimento contiene interventi urgenti in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e per il sistema produttivo e la promozione degli investimenti.
  Gli obiettivi perseguiti dal Governo mirano pertanto ad aumentare il contenuto occupazionale della ripresa, favorendo e accelerando la creazione di posti di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato, creando nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l'inattività, favorendo l'alternanza scuola-lavoro, sostenendo il reinserimento lavorativo di chi fruisce di ammortizzatori sociali e, infine, incentivando le assunzioni di categorie deboli della società, come le persone con disabilità. Si interviene inoltre per potenziare il sistema delle politiche attive del lavoro, per aumentare le tutele dei lavoratori, migliorare la trasparenza e l'efficienza dei meccanismi di conciliazione in caso di licenziamento. Infine, il decreto, che vuole dare risposte concrete alle raccomandazioni rivolte all'Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle Pag. 76riforme economiche per la competitività (»semestre europeo»), prevede un forte intervento per sostenere il reddito delle persone maggiormente in difficoltà, specialmente nel Mezzogiorno, cioè l'area caratterizzata da tassi di povertà più elevati. Gli interventi previsti dal decreto-legge rappresentano solo il primo passo della strategia del Governo per aumentare l'occupazione, specialmente giovanile, ridurre l'inattività e attenuare il disagio sociale. Un secondo gruppo di misure verrà definito non appena le istituzioni europee avranno approvato le regole per l'utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di quelli per la «Garanzia giovani».
  Per quanto riguarda la promozione dell'occupazione, il decreto-legge prevede interventi di particolare importanza.
  In primo luogo, si dispongono incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani. Vengono stanziati a tal fine 794 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (500 milioni per le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, 294 milioni per le restanti) per incentivare l'assunzione di lavoratori in età compresa tra i 18 e i 29 anni e che godano di almeno una di queste condizioni: siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; nel corso dell'esame al Senato è stata invece soppressa la condizione che i soggetti vivessero da soli con una o più persone a carico. L'incentivo per il datore di lavoro è pari a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali complessiva per un periodo di 18 mesi e non può superare i 650 euro per lavoratore. Se, invece, il datore di lavoro trasforma un contratto in essere da determinato a «indeterminato» il periodo di incentivazione è di 12 mesi. Alla trasformazione deve comunque corrispondere un'ulteriore assunzione di lavoratore. Con riferimento alla fascia di età dei lavoratori la cui assunzione viene incentivata, osserva che sarebbe opportuno ampliare le incentivazioni anche a fasce di età superiori ai 29 anni.
  In secondo luogo, il provvedimento si propone di attribuire nuovo valore all'apprendistato, restituendo a tale istituto il ruolo di modalità tipica di entrata dei giovani nel mercato del lavoro. A tal fine e nella logica di una disciplina maggiormente omogenea sull'intero territorio nazionale, entro il 30 settembre 2013 la Conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida che disciplinino il contratto di apprendistato professionalizzante, con la possibilità di introdurre alcune deroghe alla disciplina vigente.
  In terzo luogo, si favoriscono i tirocini formativi, con diversi interventi. Fino al 31 dicembre 2015 è istituito presso il Ministero del lavoro un fondo di 2 milioni di euro annui per permettere alle amministrazioni che non abbiano a tal fine risorse proprie di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi. Per l'anno 2014, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è istituito, con stanziamento pari a 1 milione di euro, il «Fondo mille giovani per la cultura», destinato alla promozione di tirocini formativi e di orientamento nei settori delle attività e dei servizi per cultura rivolti a giovani fino a ventinove anni di età. È anche autorizzata la spesa di 10,6 milioni di euro per promuovere l'alternanza tra studio e lavoro e quindi l'attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea nell'anno 2013-2014. Sono in particolare incentivate le università che promuoveranno attività di tirocinio curriculare presso enti pubblici e privati di durata minima di tre mesi per gli studenti universitari più meritevoli e in difficoltà economiche. Per realizzare un coordinamento più stretto con la formazione realizzata dagli istituti tecnici, sono poi previsti piani di intervento, di durata triennale, per la realizzazione di tirocini formativi in orario extracurricolare presso imprese, altre strutture produttive di beni e servizi o enti pubblici, destinati agli studenti della quarta classe delle scuole secondarie di secondo grado, con priorità Pag. 77per quelli degli istituti tecnici e degli istituti professionali, sulla base di criteri che ne premino l'impegno e il merito.
  Viene poi istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un'apposita struttura di missione, in vista dell'avvio della «Garanzia giovani».
  In quarto luogo, prevede misure specifiche di aiuto al Mezzogiorno. In considerazione della grave situazione occupazionale che interessa i giovani residenti nelle aree del Mezzogiorno si è deciso di rifinanziare: a) con 80 milioni di euro, le misure per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità; b) con 80 milioni di euro il Piano di Azione Coesione rivolta a enti e organizzazioni del privato sociale che coinvolgano giovani in progetti di valorizzazione dei beni pubblici e per l'inclusione sociale; c) con 168 milioni di euro, borse di tirocinio formativo per giovani disoccupati, che non studiano, che non partecipano ad alcuna attività di formazione. Per ridurre la povertà e per sostenere le famiglie del Mezzogiorno in difficoltà, viene avviato il programma «Promozione dell'inclusione sociale», finanziato con 167 milioni di euro.
  In quinto luogo, si persegue l'obiettivo di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, con una serie di interventi, in particolare relativi alla modifica della legge n. 92 del 2012, volti a chiarire la natura dei contratti e a fini di semplificazione. In particolare, si interviene sui contratti a termine e di somministrazione (come l'abrogazione del divieto di proroga del contratto «acausale»), contratti di lavoro intermittente, lavoro a progetto e lavoro accessorio.
  In sesto luogo, sono rafforzate le tutele per i lavoratori e migliorata la trasparenza. Si prevede, in particolare, in caso di tentativo di conciliazione, la mancata presentazione di una delle parti sarà valutata dal giudice nella sua decisione finale; l'estensione anche ai cosiddetti «co.co.pro.» delle norme contro le cosiddette «dimissioni in bianco»; la rivalutazione del 9,6 per cento delle ammende con rivalutazione della metà del flusso che ne deriva al rafforzamento di misure di vigilanza e prevenzione in materia di sicurezza sul luogo del lavoro; il monitoraggio dei contratti aziendali con deposito obbligatorio presso le direzioni territoriali del lavoro; comunicazioni obbligatorie relative all'assunzione, cessazione, trasformazione e proroga dei contratti, che valgono a tutti gli effetti.
  Per quanto riguarda gli interventi sull'IVA, ricorda che viene posticipato al 1o ottobre 2013 il termine di applicazione dell'aumento dell'aliquota ordinaria dell'IVA dal 21 al 22 per cento.
  Passando all'esame delle parti del provvedimento di particolare interesse per la Commissione Agricoltura, pur considerando che il complesso delle disposizioni può avere riflessi diffusi in via generale sul mondo dell'occupazione e del lavoro, e quindi anche per il comparto primario, reputa necessario richiamare l'attenzione su alcune singole disposizioni presenti negli articoli 1, 9 e 11.
  In particolare, l'articolo 1, al comma 4, disciplina le modalità di corresponsione degli incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori giovani, prevedendo che l'incentivo (pari a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo di 18 mesi) sia corrisposto al datore di lavoro unicamente mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili del periodo di riferimento, ma fa salve le diverse regole vigenti per il versamento dei contributi in agricoltura.
  L'articolo 9, al comma 11, reca disposizioni relative ad assunzioni congiunte di lavoratori nelle imprese agricole, introducendo la facoltà per le imprese agricole appartenenti allo stesso gruppo (come definito dal codice civile, o riconducibili allo stesso proprietario o a soggetti legati da un vincolo di parentela o affinità entro il terzo grado) di procedere ad assunzioni congiunte di lavoratori dipendenti, ai fini dello svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende, prevedendo una responsabilità solidale per le obbligazioni contrattuali, previdenziali e di legge conseguenti ai diversi rapporti di lavoro così costituiti. L'assunzione congiunta può essere Pag. 78effettuata anche qualora le imprese siano legate da un contratto di rete, purché le imprese agricole rappresentino almeno il 50 per cento del totale. La definizione delle modalità delle assunzioni congiunte è demandata ad un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
  L'articolo 9, comma 16-sexies, reca disposizioni in materia di trattamento economico dei soci lavoratori delle cooperative di piccola pesca. In particolare, si dispone la non applicazione delle disposizioni di cui comma 2-bis dell'articolo 3 della legge n. 142 del 2001 (corresponsione ai propri soci lavoratori di un compenso proporzionato all'entità del pescato, secondo criteri e parametri stabiliti da uno specifico regolamento interno) ai soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca di cui alla legge n. 250 del 1958, in presenza di una pluralità di contratti collettivi della medesima categoria, di cui all'articolo 7, comma 4, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248. Tale comma prevede l'obbligo – in presenza di una pluralità di contratti collettivi della medesima categoria – per le società cooperative che svolgono attività ricomprese nell'ambito di applicazione di quei contratti di categoria, di applicare ai propri soci lavoratori i trattamenti economici complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale nella categoria.
  L'articolo 11, comma 6, indica in maniera esatta l'importo dovuto come contributo italiano per la IX ricostituzione delle risorse del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), istituzione finanziaria con finalità di credito nei progetti di sviluppo agricolo. Secondo quanto riportato nella relazione governativa, si tratta di una rettifica diretta a sanare un mero errore materiale, in quanto il contributo effettivamente da versare ammonterebbe, appunto, a 58.017.000 euro e non a 58.000.000 euro come erroneamente indicato nella legge di stabilità 2013.
  In conclusione, riservandosi di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito in Commissione, deve tuttavia osservare che il testo approvato dal Senato appare difficilmente suscettibile di ulteriori modifiche.

  Loredana LUPO (M5S) desidera criticare le modalità di esame del provvedimento, che per i tempi eccessivamente ristretti non consentono di fornire un contributo utile al suo miglioramento. Una materia delicata come il «lavoro», che tocca la vita quotidiana di ogni cittadino italiano e che necessita ormai da troppo tempo di una riforma strutturale ed organica, e non di interventi frammentari come quelli in esame, avrebbe meritato ben altro approfondimento, con la effettiva partecipazione dei parlamentari delle Commissioni interessate,
  Comunica quindi di aver presentato una proposta di parere contrario (v. allegato), che si riserva di approfondire ulteriormente e se del caso riformulare nel seguito dell'esame, motivato dalla considerazione che gli interventi proposti non appaiono sufficienti.
  In particolare, l'attenzione dedicata all'occupazione dei giovani tra i 18 ed i 29 anni, che comunque non considera l'intera fascia delle persone a maggiore rischio, che è quella che arriva fino ai 40 anni di età, si traduce in una mera posticipazione del problema di 12 mesi.
  Inoltre, non viene tenuto nella giusta considerazione il fatto che il lavoro in agricoltura è, per lo più, flessibile, e nulla è previsto in merito alla possibilità di creare contratti ad hoc; sarebbe invece stato opportuno prevedere, almeno per il settore agricolo e della pesca, sgravi sul costo del lavoro, modulati in funzione delle diverse fasce d'età;
  Lamenta quindi l'assenza nel provvedimento di misure in materia di lotta al caporalato o di contrasto del lavoro nero, possibile tramite controlli incrociati tra la produzione dell'azienda agricola, il calcolo delle giornate di lavoro necessarie alla tipologia di lavoro e i contributi versati all'INPS.
  Mancano altresì interventi in materia di «agricoltura sociale», di cui si sta occupando la Commissione attraverso specifici Pag. 79progetti di legge, prevedendo incentivi per l'occupazione delle persone diversamente abili.
  Si riserva infine di presentare ulteriori proposte relative al parere da esprimere sul provvedimento in esame.

  Massimo FIORIO (PD) chiede di rinviare la deliberazione del parere ad altra seduta, al fine di compiere approfondimenti adeguati all'importanza del tema in discussione.

  Luca SANI, presidente, avverte che il seguito dell'esame potrà essere programmato sulla base delle decisioni che saranno assunte in merito alla calendarizzazione in Assemblea del provvedimento.

  Laura VENITTELLI (PD), nel concordare con l'utilità di un ulteriore approfondimento, ritiene tuttavia che si possa sin d'ora esprimere un giudizio positivo sulle misure contenute nel provvedimento, che consentono tra l'altro a giovani senza alcuna esperienza e formazione professionale di uscire dalle sacche dell'emarginazione.
  Con riferimento alle dichiarazioni della collega Lupo, osserva che il contrasto al lavoro nero si effettua anche attraverso gli incentivi alle assunzioni regolari. Quanto al connesso tema dei controlli, che si pongono su un piano ben diverso da quello proprio dell'attività del Parlamento, ritiene poi di poter rassicurare la collega Lupo circa la capacità delle autorità preposte di effettuare controlli ispettivi, poiché tali strutture esecutive possiedono tutti gli strumenti per intervenire, controllare e reprimere i fenomeni lamentati, soprattutto con riferimento al lavoro nero in agricoltura. In tal senso, cita la recente relazione sugli interventi effettuati dagli ispettori del lavoro a livello nazionale.
  Infine, sottolinea che le misure di flessibilità all'ingresso nel lavoro si riferiscono a tutti i tipi di lavoro, compresi quelli «atipici».

  Luca SANI, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

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