CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 luglio 2013
65.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 30 luglio 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Erasmo D'Angelis.

  La seduta comincia alle 9.10.

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Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013.
C. 1326 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013.
C. 1327 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012.
Doc. LXXXVII, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto – Conclusione dell'esame e relazione favorevole sul disegno di legge C. 1326. Conclusione dell'esame e relazione favorevole sul disegno di legge C. 1327 – Conclusione dell'esame e parere favorevole sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 16 luglio 2013.

  Michele Pompeo META, presidente, comunica alla Commissione di aver fatto pervenire la solidarietà propria e di tutta la Commissione ai familiari delle vittime del tragico incidente occorso nella serata di domenica sulla A16 e al sindaco di Pozzuoli. Ritiene doveroso che il Governo riferisca alla Camera, in Assemblea o in Commissione, sulle cause e anche sulle responsabilità che possono aver determinato un incidente tanto grave. Osserva altresì che eventi con conseguenze tanto drammatiche impongono al Parlamento e al Governo di impegnarsi in tempi rapidi e con grande attenzione ad una revisione del codice della strada, per la quale già sono all'esame della Commissione proposte di legge di iniziativa parlamentare, a cui sarà abbinato anche il disegno di legge di iniziativa del Governo.

  La Commissione si associa nell'espressione delle più sentite condoglianze e della propria vicinanza ai familiari delle vittime.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, entro il termine fissato per mercoledì 17 luglio scorso, alle ore 15, sono stati presentati emendamenti riferiti al disegno di legge C. 1326 Governo, Legge di delegazione europea 2013, e al disegno di legge C. 1327 Governo, Legge europea 2013. Riguardo a tali emendamenti segnala che quelli presentati dai deputati appartenenti al gruppo Movimento 5 Stelle sono stati ritirati, e successivamente presentati presso la XIV Commissione. Invita pertanto la Commissione a procedere in primo luogo all'esame dell'unico emendamento rimasto tra quelli presentati presso la Commissione stessa, vale a dire l'emendamento Squeri 11.1 (vedi allegato 1), riferito all'articolo 11 del disegno di legge europea per il 2013. Successivamente la Commissione esaminerà le proposte emendative presentate presso la XIV Commissione, su cui è chiamata ad esprimere il proprio parere.

  Andrea VECCHIO (SCpI) ribadisce, come indicato dal Presidente, che sono stati presentati emendamenti con riferimento sia al disegno di legge di delegazione europea per il 2013, sia al disegno di legge europea per il 2013. Fa presente che, a seguito del ritiro degli emendamenti presentati dal gruppo Movimento 5 Stelle, rimane l'emendamento Squeri 11.1 riferito al disegno di legge europea per il 2013. Rileva che l'emendamento estende la definizione di lavoratore marittimo, contenuta nel decreto legislativo n. 271 del 1999, che reca la normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori marittimi a bordo delle navi mercantili da pesca nazionali, anche ai piloti, agli ormeggiatori e ai barcaioli, vale a dire al personale che compie le operazioni ausiliarie. Senza voler intervenire sul merito della questione, giudica tuttavia opportuno sottolineare l'esigenza di assicurare la conformità dell'ordinamento italiano alla normativa dell'Unione europea, sia attraverso il tempestivo Pag. 161recepimento delle direttive, sia attraverso il superamento delle disposizioni per le quali è stata avviata o comunque si prospetta una procedura di infrazione. Ricorda che per lungo tempo l'Italia si è segnalata in senso negativo tra i Paesi membri dell'Unione europea, per l'alto numero di procedure di infrazione adottate nei suoi confronti. Osserva che, per porre rimedio a questa situazione è stato introdotto lo strumento del disegno di legge comunitaria che, con cadenza annuale, avrebbe dovuto garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale a quello dell'Unione europea. Tuttavia sottolinea che il disegno di legge comunitaria solo in misura parziale si è dimostrato in grado di garantire il conseguimento di tale obiettivo, anche a causa del fatto che al suo interno sono state di frequente inserite disposizioni non immediatamente rispondenti a tali finalità di adeguamento, che ne hanno ritardato, anche in misura notevole, l'approvazione. Evidenzia che la legge n. 234 del 2012, nel rivedere interamente la disciplina relativa alla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, ha inteso rendere più efficaci gli strumenti preposti ad adeguare in modo tempestivo l'ordinamento nazionale a quello dell'Unione europea e, a tal fine, ha sostituito la legge comunitaria con due distinti atti normativi, la legge di delegazione europea e la legge europea, definendo in modo molto più stringente, rispetto a quanto previsto in passato per il disegno di legge comunitaria, i contenuti di ciascuno dei due. Ritiene opportuno osservare peraltro che, anche a causa dello scioglimento delle Camere e dei tempi prolungati che si sono dimostrati necessari per la formazione del nuovo Governo, i due disegni di legge giungono all'esame della Camera con ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge n. 234. Per questa ragione, pur sollecitando sul punto anche l'avviso del rappresentante del Governo, giudica prioritario l'obiettivo di non prolungare ulteriormente i tempi di approvazione dei due disegni di legge, già approvati in prima lettura dal Senato, e invita il presentatore dell'emendamento a ritirarlo, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS, nell'associarsi all'auspicio del relatore per una rapida approvazione dei provvedimenti all'esame, in modo da poter pervenire alla chiusura di numerose procedure d'infrazione in corso, esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento Squeri 11.1, riferito al disegno di legge europea 2013, rilevando che l'approvazione di emendamenti implicherebbe una terza lettura da parte del Senato del disegno di legge in esame e di conseguenza un notevole allungamento dei tempi di approvazione dello stesso.

  Luca SQUERI (PdL) ritira l'emendamento a propria firma 11.1.

  Mario TULLO (PD) nel condividere le considerazioni del relatore e del Governo e la conseguente decisione del collega Squeri di ritirare l'emendamento 11.1, di cui in ogni caso apprezza le finalità e i contenuti, ritiene opportuno che alla ripresa dei lavori la Commissione svolga un'apposita audizione delle categorie degli ormeggiatori, piloti e barcaioli volta a far conoscere le problematiche di tali categorie di lavoratori.

  Michele Pompeo META, presidente, accoglie l'invito del collega Tullo e rinvia alla prossima riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione le eventuali decisioni al riguardo.

  Andrea VECCHIO (SCpI), relatore, propone di riferire alla XIV Commissione in senso favorevole sul disegno di legge di delegazione europea per il 2013.

  La Commissione approva la proposta del relatore di riferire in senso favorevole alla XIV Commissione sul disegno di legge di delegazione europea per l'anno 2013 (C. 1326) e nomina il deputato Vecchio quale relatore per riferire presso la XIV Commissione.

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  Andrea VECCHIO (SCpI), relatore, propone di riferire alla XIV Commissione in senso favorevole sul disegno di legge europea per il 2013.

  La Commissione approva la proposta del relatore di riferire in senso favorevole alla XIV Commissione sul disegno di legge europea per il 2013 (C. 1327) e nomina il deputato Vecchio quale relatore per riferire presso la XIV Commissione.

  Andrea VECCHIO (SCpI), relatore, formula una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012, pur ribadendo che, come ho già segnalato nella relazione introduttiva, proprio a causa delle ragioni sopra richiamate, tale relazione giunge al nostro esame con considerevole ritardo e risulta ormai in alcune parti superata.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012.

  Michele Pompeo META, presidente, passando, come precedentemente annunciato, all'esame delle proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea per il parere, in quanto attinenti alle materie di competenza della IX Commissione, e riferite al disegno di legge di delegazione europea per il 2013 (vedi allegato 2) e al disegno di legge europea per il 2013 (vedi allegato 3), fa presente che, sulla base della disciplina dettata dal Regolamento, su tali emendamenti la Commissione è chiamata ad esprimere un parere che ha efficacia vincolante.
  Ricorda che la Commissione Politiche dell'Unione europea è infatti tenuta a recepire gli emendamenti su cui le Commissioni di settore esprimano parere favorevole, salvo che non li ritenga contrastanti con la normativa dell'Unione europea o con esigenze di coordinamento generale. Gli emendamenti su cui le Commissioni di settore esprimano parere contrario non potranno invece essere oggetto di ulteriore esame né di approvazione da parte della Commissione delle Politiche dell'Unione europea.
  Chiede quindi al relatore, onorevole Vecchio, di esprimere il proprio parere sulle proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea al disegno di legge di delegazione europea per il 2013 e, successivamente, al disegno di legge europea per il 2013.

  Andrea VECCHIO (SCpI), relatore, ribadisce che, come indicato dal Presidente, proposte emendative che riguardano le materie di competenza della Commissione sono state trasmesse dalla Commissione Politiche dell'Unione europea, con riferimento sia al disegno di legge di delegazione europea per il 2013, sia al disegno di legge europea per il 2013. Fa presente che si tratta, in particolare, per quanto concerne il disegno di legge di delegazione europea, delle seguenti proposte emendative: articolo aggiuntivo 13.02 Catalano ed altri che reca uno specifico criterio di delega per il recepimento della direttiva 2012/34/UE che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico, volto a impegnare il gestore a prevedere la possibilità di distribuire i dati relativi all'infrastruttura utilizzando lo «standard aperto» come definito dal codice dell'amministrazione digitale; articolo aggiuntivo 13.03 Catalano ed altri, che reca criteri di delega per il recepimento della direttiva 2011/76/UE relativa alla tassazione di autoveicoli pesanti adibiti al trasporto merci, disponendo, in particolare, che nell'esercizio della delega il Governo preveda, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica: a) azioni di incentivo al passaggio da gomma a ferro; b) la possibilità di rendere aperti i dati relativi agli oneri stradali e autostradali, nelle modalità previste dal codice dell'amministrazione digitale, rendendoli pubblici mediante una piattaforma web-site; articolo aggiuntivo 13.04 Catalano ed altri, che reca uno specifico criterio di delega per il recepimento della direttiva 2011/82/UE, relativa allo scambio transfrontaliero Pag. 163di informazioni relative alle infrazioni stradali, volto a prevedere la diffusione dei dati utilizzando lo «standard aperto», come definito dal codice dell'amministrazione digitale.
  Per quanto concerne invece il disegno di legge europea, fa presente che l'emendamento 31.2 Catalano ed altri, interviene sull'articolo 31 relativo all'attuazione della decisione 2009/750/CE sulla definizione del servizio di telepedaggio prevedendo che l'organismo di conciliazione, avente il compito di esaminare se le condizioni contrattuali imposte da un esattore di pedaggi siano non discriminatorie e rispecchino i requisiti previsti, sia istituito presso l'Autorità di regolazione dei trasporti, e non presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, come attualmente previsto. In ultimo osserva che l'emendamento 31.1 Catalano ed altri, che interviene anch'esso sull'articolo 31, relativo all'attuazione della decisione 2009/750/CE sulla definizione del servizio di telepedaggio, aggiunge il comma 4-bis, con il quale si prevede la realizzazione, da parte del Ministero delle infrastrutture di concerto con l'Autorità per la regolazione nei trasporti, di una piattaforma web-site, secondo i criteri dell'e.government e del codice dell'amministrazione digitale.
  Richiamando le considerazioni esposte in precedenza, per cui risulta prioritario pervenire all'approvazione definitiva dei due disegni di legge in esame, senza introdurre modifiche che inevitabilmente comporterebbero la prosecuzione dell'iter parlamentare dei due disegni di legge anche oltre la pausa estiva, invita i presentatori delle proposte emendative a ritirarle, esprimendo altrimenti parere contrario. Tale parere non deve in ogni caso essere inteso come un giudizio negativo sul contenuto degli emendamenti, di cui il Governo potrebbe comunque tenere conto qualora fossero trasformati in ordini del giorno. Per questa ragione giudica essenziale acquisire anche in questo caso l'avviso del rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS, richiamando le considerazioni espresse in precedenza, esprime parere conforme a quello del relatore sulle proposte emendative trasmesse dalla XIV Commissione.

  Ivan CATALANO (M5S), pur comprendendo le ragioni procedurali che sottostanno alla richiesta formulata dal relatore e dal Governo di ritirare le proposte emendative a propria firma, chiede tuttavia al rappresentante del Governo di esprimere in ogni caso la propria valutazione sul merito di tali proposte.

  Il sottosegretario Erasmo D'ANGELIS si riserva di far pervenire al deputato Catalano, anche in forma scritta, un'articolata valutazione delle proposte emendative da lui presentate.

  Ivan CATALANO (M5S) ritira quindi gli articoli aggiuntivi a propria firma 13.02, 13.03 e 13.04, riferiti al disegno di legge di delegazione europea, e gli emendamenti a propria firma 31.1 e 31.2 riferiti al disegno di legge europea, preannunciando la presentazione in Assemblea, da parte del proprio gruppo, di ordini del giorno di analogo contenuto.

Sull'ordine dei lavori.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, sulla base delle decisioni della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, che si è svolta ieri pomeriggio, le proposte di legge in materia di diffamazione, all'esame della Commissione Giustizia in sede referente, sono state inserite nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 5 agosto. Risulta pertanto necessario che la Commissione proceda in tempi rapidi all'espressione del parere sul testo trasmesso dalla Commissione Giustizia nella giornata di ieri, come risultante dagli emendamenti approvati dalla medesima Commissione nel corso dell'esame in sede referente. Avverte altresì che è stata sollecitata dal presentatore la discussione della risoluzione Mura 7-00059, relativa alla disciplina dei collegamenti marittimi da e per la Sardegna, che, per evidenti Pag. 164ragioni connesse ai contenuti della risoluzione stessa, dovrebbe essere esaminata dalla Commissione prima dell'interruzione dei lavori.
  Propone pertanto di inserire la discussione della risoluzione e di seguito l'esame in sede consultiva del testo della proposta di legge in materia di diffamazione in due apposite sedute che saranno convocate nella giornata di domani, a partire dalle ore 9.30, dopo le interrogazioni già previste all'ordine del giorno per le ore 9.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 9.50.

AUDIZIONI

  Martedì 30 luglio 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 13.45.

Audizione del professor Andrea Camanzi, nell'ambito dell'esame della proposta di nomina a presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti (nomina n. 7), della dottoressa Barbara Marinali e del dottor Mario Valducci, nell'ambito dell'esame delle proposte di nomina a componenti della medesima Autorità (nomina n. 8 e nomina n. 9).
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 14 novembre 1995, n. 481, e conclusione).

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Il professor Andrea CAMANZI, la dottoressa Barbara MARINALI e il dottor Mario VALDUCCI svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni il presidente, Michele Pompeo META, e i deputati Sandro BIASOTTI (PdL), Diego DE LORENZIS (M5S), Mario TULLO (PD), Ivan CATALANO (M5S), Vincenzo GAROFALO (PdL), Andrea VECCHIO (SCpI), Michele DELL'ORCO (M5S), Paolo GANDOLFI (PD), Nicola BIANCHI (M5S), Roberta OLIARO (SCpI), Mirella LIUZZI (M5S), Rudi Franco MARGUERETTAZ (LNA).

  Il professor Andrea CAMANZI, la dottoressa Barbara MARINALI e il dottor Mario VALDUCCI rispondono ai quesiti posti, fornendo ulteriori precisazioni.

  Michele Pompeo META, presidente, ringrazia il professor Andrea Camanzi, la dottoressa Barbara Marinali e il dottor Mario Valducci per il loro intervento dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.15.
  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 30 luglio 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 19.20.

Proposta di nomina del professor Andrea Camanzi a presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti.
Nomina n. 7.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

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Proposta di nomina della dottoressa Barbara Marinali a componente dell'Autorità di regolazione dei trasporti.
Nomina n. 8.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
Proposta di nomina del dottor Mario Valducci a componente dell'Autorità di regolazione dei trasporti.
Nomina n. 9.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che nella seduta odierna si svolgerà la relazione e la discussione sulle proposte di nomina, mentre nella seduta prevista per domani alle ore 14 si procederà alla votazione su ciascuna delle tre proposte di nomina.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sulle proposte di nomina del presidente e dei componenti dell'Autorità di regolazione dei trasporti trasmesse dal Governo in data 19 luglio 2013. Ritiene l'adozione da parte del Governo di tali proposte un importante passo avanti in vista della piena operatività dell'Autorità medesima, che è stata istituita ai sensi dell'articolo 37 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011. Osserva che si tratta di un risultato che la Commissione Trasporti della Camera ha più volte auspicato, sia nella scorsa legislatura sia nella fase iniziale di quella in corso e al riguardo ricorda gli interventi tenuti in proposito da rappresentanti di diversi gruppi politici, nel corso delle audizioni del Ministro Lupi il 29 maggio e il 9 luglio. Rileva che l'istituzione dell'Autorità non risponde soltanto all'obbligo giuridico di adeguare l'ordinamento nazionale a quanto prescritto dalla normativa dell'Unione europea. Ancor prima essa risponde ad esigenze sostanziali di tutela della concorrenza e, in definitiva, degli utenti, che derivano dalle stesse caratteristiche dei servizi di trasporto, nei diversi settori in cui sono prestati. Ricorda che alcuni settori, ad esempio quello ferroviario e quello autostradale, sono in primo luogo contraddistinti dalla presenza della rete quale infrastruttura non replicabile, che implica sia canoni di utilizzo, sia oneri dovuti agli investimenti e alla manutenzione. Il settore ferroviario si caratterizza altresì per la presenza di un soggetto, di proprietà pubblica, che fino a non molto tempo fa costituiva l'operatore monopolista. Osserva che su tale aspetto l'Autorità è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale per garantire il rispetto della massima concorrenza, analizzando con terzietà e autorevolezza i casi specifici e salvaguardando al massimo la tutela dei cittadini utenti. In diversi settori il numero degli operatori è limitato e proprio per questo risulterà fondamentale l'operato dell'Autorità, che può garantire quella rapidità decisionale che è ingrediente fondamentale per difendere efficacemente gli interessi degli utenti, superando la debolezza che si è registrata qualora ci si è dovuti confrontare con operatori monopolisti. Nel caso del settore aereo, è necessario disciplinare e verificare i rapporti tra i soggetti che operano il trasporto e i soggetti (questi ultimi spesso di proprietà di enti pubblici) che gestiscono le infrastrutture aeroportuali, anche alla luce della classifica pubblicata in data odierna che non vede alcun aeroporto italiano nell'elenco dei primi cento aeroporti mondiali.
  Per queste ragioni, brevemente accennate, sottolinea che anche nel settore dei trasporti si impone l'esigenza di un organismo che possa svolgere, in modo indipendente rispetto agli operatori del trasporto, ai proprietari e gestori delle infrastrutture, agli operatori dei servizi connessi, ma anche rispetto allo Stato e agli altri enti pubblici a vario titolo coinvolti, le attività di regolazione e di vigilanza. Rammenta che l'indipendenza dell'Autorità Pag. 166preposta a svolgere queste funzioni e dotata dei relativi poteri, criterio che giudica imprescindibile e fondamentale, è stata da tempo considerata come la condizione essenziale per assicurare che essa rivolga la propria azione esclusivamente alla finalità di favorire e consolidare, per ciascun settore, condizioni di prestazione dei servizi caratterizzate dalla correttezza, dall'efficienza e dalla concorrenzialità, vale a dire le condizioni che meglio possano corrispondere all'interesse generale degli utenti. Proprio l'esigenza esclusiva di salvaguardare l'interesse degli utenti è il fondamento dell'istituzione di un'Autorità amministrativa indipendente, vale a dire distinta e autonoma anche rispetto alle strutture proprie dell'amministrazione dello Stato.
  Fa presente che nel settore dei trasporti si è pervenuti all'istituzione di un'Autorità di regolazione assai più tardi rispetto ad altri settori, quali ad esempio l'energia elettrica e il gas o le comunicazioni, anch'essi qualificati dalla presenza di un'infrastruttura di rete e dal numero ridotto degli operatori, oltre che dalla privatizzazione e dall'apertura del mercato, dopo che per lungo tempo esso era stato unicamente gestito da un soggetto monopolista pubblico. Ricorda infatti che, dopo diversi tentativi e iniziative legislative, che risalgono alla metà degli anni novanta, soltanto con il decreto-legge n. 201 del 2011, come detto, l'Autorità è stata istituita. Fa presente che l'articolo 37 del citato decreto-legge stabilisce che l'Autorità è organo collegiale, costituito dal presidente e da due componenti, scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza e di comprovata professionalità e competenza nel settore. I membri del collegio sono nominati per sette anni, non rinnovabili, e durante il proprio mandato non possono esercitare attività professionali o di consulenza, né rivestire incarichi elettivi; se dipendenti pubblici, sono collocati fuori ruolo. Per la procedura di nomina si applica la disciplina dettata dalla legge n. 481 del 1995 relativamente alle Autorità per i servizi di pubblica utilità. Tale disciplina prevede che le designazioni sono effettuate dal Governo, sono sottoposte al parere delle competenti Commissioni parlamentari e devono rispondere a precisi criterio di imparzialità e neutralità. La nomina non può essere effettuata se non si è registrato il parere favorevole espresso dalle Commissioni a maggioranza di due terzi dei propri componenti.
  Rileva che il medesimo articolo 37 del decreto-legge n. 201 individua in modo dettagliato le funzioni dell'Autorità, anche con riferimento specifico ai singoli settori (ferroviario, portuale, aeroportuale e autostradale, nonché in relazione ai servizi taxi). Senza entrare nel dettaglio, evidenzia che i compiti dell'Autorità possono essere ricondotti in generale alle seguenti tipologie: definire i criteri per la fissazione di tariffe, canoni, pedaggi; stabilire condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture di trasporto; determinare le condizioni minime di qualità dei servizi e il contenuto minimo dei diritti degli utenti; definire gli schemi dei bandi delle gare e delle relative convenzioni, in tutti i casi in cui si tratti di assegnare servizi di trasporto in esclusiva. L'attuazione di questi compiti è finalizzata agli obiettivi fondamentali di incentivare la concorrenza, l'efficienza della gestione e il contenimento dei costi per gli utenti. L'Autorità inoltre, dopo un congruo periodo, analizza i gradi di separazione tra l'impresa che gestisce l'infrastruttura e il gestore del servizio, anche in relazione all'esperienza degli altri Stati membri dell'Unione europea al fine di tutelare l'utenza pendolare.
  Sottolinea che, nello svolgimento delle proprie attività, l'Autorità esercita poteri di regolazione e di vigilanza; valuta i reclami e le istanze degli utenti in ordine al rispetto dei livelli qualitativi e tariffari di ciascun servizio e favorisce procedure di conciliazione e risoluzione delle controversie tra esercenti e utenti; ha facoltà di acquisire informazioni e richiedere l'esibizione di documenti, può effettuare ispezioni e può irrogare sanzioni amministrative pecuniarie, fino alla misura massima del 10 per cento del fatturato dell'impresa; Pag. 167può, in circostanze straordinarie, esercitare poteri cautelari; collabora con le amministrazioni pubbliche competenti e può proporre l'adozione di specifici atti amministrativi. Osserva che, come le altre Autorità indipendenti ha un forte raccordo con il Parlamento, al quale riferisce ogni anno sull'attività svolta e sulla disciplina adottata mediante i propri provvedimenti.
  Ricorda che l'articolo 37 del decreto-legge n. 201 del 2011 stabiliva che in sede di prima applicazione il collegio dell'Autorità fosse costituito entro il 31 maggio 2012. Rileva che i tempi si sono considerevolmente prolungati e che ciò è dipeso, come noto, anche dalle difficoltà che sono emerse, nella parte finale della scorsa legislatura, in relazione ad un primo tentativo di costituzione del collegio, per il quale il precedente esecutivo aveva formalizzato le proposte di nomina nel giugno 2012. Come si ricorderà, le difficoltà erano connesse in particolare ad uno dei tre nomi allora proposti.
  Segnala che l'attuale Governo, anche in risposta alle sollecitazioni che, come ricordato, sono pervenute da questa stessa Commissione, ha presentato una nuova terna di candidature. Il curriculum di ciascuno dei tre candidati, il professor Andrea Camanzi, per il quale è proposta la nomina a presidente del collegio, la dottoressa Barbara Marinali e il dottor Mario Valducci, per i quali è proposta la nomina a componenti dell'Autorità, è stato trasmesso dal Governo, come doveroso, in allegato alle proposte di nomina ed è a disposizione di tutti i membri della Commissione. Per questa ragione intende limitarsi ad alcune, sintetiche indicazioni.
  Fa presente che il professor Andrea Camanzi è attualmente consigliere dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, incarico che riveste dal 2007. Ricorda che prima di tale incarico, dopo essersi laureato in economia, ha ricoperto ruoli apicali in grandi gruppi quali Olivetti e, successivamente, Telecom. In questi ruoli ha maturato specifiche competenze per quanto concerne i mercati regolati, con particolare riferimento ai profili economici e tariffari della regolazione. Tali competenze hanno trovato riconoscimento nell'assegnazione della carica di presidente dell’Information, Communication and Computer Policy Group costituito nell'ambito del Comitato consultivo economico e industriale (BIAC, Business and Industry Advisory Committee) dell'OCSE. Ricorda che ha svolto anche attività di docenza universitaria e di ricerca, oltre ad avere pubblicazioni in materia di economia della regolazione dei mercati e delle imprese. In particolare, è stato professore a contratto di economia e gestione delle imprese di comunicazione presso l'Università Luiss e, prima ancora, membro dell'Advisory Board dell'Institute for Tele-information della Columbia University di New York.
  Osserva che anche il curriculum del dottor Mario Valducci si segnala per la rilevanza degli incarichi sia nel settore privato sia in quello pubblico. Laureato in economia aziendale e abilitato alla professione di dottore commercialista, ha iniziato la propria attività come revisore contabile presso la Price Waterhouse e, sempre nel settore privato, ha successivamente svolto e tuttora svolge incarichi di direttore, di presidente e membro di collegi sindacali e di amministratore delegato in diverse società. Sul versante istituzionale, ha ricoperto l'incarico di Sottosegretario di Stato del Ministero delle attività produttive dal 2001 al 2006, con delega relativa ai settori dell'industria, delle assicurazioni, dell'energia e dell'aerospazio. Nella precedente legislatura, dal 2008 al 2013, è stato membro e presidente della Commissione Trasporti, nella quale, sia sotto il profilo legislativo, sia sotto il profilo conoscitivo, di proposta e di indirizzo, sono state svolte importanti attività in tutti i settori del comparto dei trasporti. Si limita a ricordare, in quanto direttamente pertinenti agli atti in esame, le due ampie indagini conoscitive, relative al sistema aeroportuale italiano e al settore del trasporto ferroviario di passeggeri e merci, che si sono concluse con l'approvazione di due articolati documenti conclusivi (rispettivamente, nel febbraio 2010 e nel gennaio Pag. 1682012), nei quali si formulavano numerosi indirizzi di intervento e, in particolare, si fornivano significative indicazioni sul ruolo che in ciascuno dei due settori avrebbe potuto svolgere un'Autorità indipendente di regolazione dei trasporti. Ricorda, infine, che Mario Valducci ha svolto incarichi di professore a contratto di Ragioneria generale applicata (Università di Cassino) e di Scienza delle finanze e diritto tributario (LUISS).
  Quanto alla dottoressa Barbara Marinali, fa presente che dopo essersi laureata in economia e commercio, ha iniziato la propria attività presso l'IRI. Ha quindi ricoperto importanti incarichi presso numerose amministrazioni, tra cui anche l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, presso la quale ha prestato servizio in due periodi distinti, prima dal 1994 al 2000, poi dal 2001 al 2006. In questa attività si è specializzata nelle tematiche della concorrenza nei servizi pubblici, con specifico riferimento al settore autostradale e a quello dell'energia. Dal 2006 al 2008 ha prestato servizio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri come direttore della segreteria del CIPE e reggente del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica. In questo ruolo ha seguito l'istruttoria relativa a direttive concernenti la regolazione economica e tariffaria e a contratti di programma nei settori stradale e autostradale, ferroviario, aeroportuale, marittimo e postale. Dal 2009 fino ad oggi ricopre l'incarico di direttore generale della Direzione generale per le infrastrutture stradali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha competenza in materia di regolazione del settore autostradale, disciplina delle concessioni e delle convenzioni autostradali e relativa regolazione tariffaria. Anche la dottoressa Marinali ha esperienze di ricerca e di docenza universitaria, avendo collaborato con la cattedra di Economia industriale della LUISS e con la cattedra di Ragioneria generale e applicata dell'Università La Sapienza. Giudica opportuno evidenziare sinteticamente gli aspetti più importanti, in quanto ritiene che, anche in relazione alla formazione, all'attività svolta e agli incarichi ricoperti, la terna di candidature proposta dal Governo possa permettere finalmente di superare le difficoltà che finora hanno impedito la formazione del collegio dell'Autorità. In questo modo si darà effettivo avvio al percorso necessario per pervenire in tempi rapidi alla piena operatività dell'Autorità stessa.
  Per queste ragioni formula, a titolo di relatore, parere favorevole sulle tre proposte di nomina in esame.

  Andrea VECCHIO (SCpI) non avendo nulla da eccepire sulla competenza dei candidati designati a presidente e componenti dell'Autorità di regolazione dei trasporti, esprime in via generale la propria perplessità sulla validità della legge istitutiva dell'Autorità medesima e in particolare sulle limitazioni che la Commissione rischia di avere nella gestione del fondamentale e quanto mai complesso settore dei trasporti.

  Diego DE LORENZIS (M5S) nel ritenere che la riunione odierna della Commissione debba permettere ai commissari di conoscere le opinioni dei colleghi sulla terna proposta dal Governo, sollecita i rappresentanti dei gruppi che non sono intervenuti nel corso delle audizioni odierne o nella riunione in corso ad esprimere la propria opinione sulla validità dei candidati proposti, al fine di rendere il più possibile proficuo il confronto all'interno della Commissione su tali designazioni. Per quanto riguarda il dottor Valducci ritiene che l'aver presieduto una Commissione parlamentare e in particolare aver esercitato questo ruolo durante lo svolgimento di due indagini conoscitive in materia di trasporti non costituisca un elemento di merito ai fini della designazione a candidato dell'Autorità dei trasporti, come invece sembra risultare dalla relazione. In generale è a suo giudizio necessario che la Commissione esprima il proprio parere con grande attenzione essendo quella che si va ad istituire un'Autorità preposta a regolare un diritto fondamentale Pag. 169e di grande impatto sulla vita dei cittadini, quale quello alla mobilità. Infine ricorda che tra i requisiti richiesti dalla legge c’è quello dell'indiscussa moralità e della competenza, che non ravvede in tutti i membri designati.

  Stefano QUARANTA (SEL) nel ringraziare il relatore per aver ricordato alla Commissione il carattere dell'Autorità e aver rammentato brevemente il curriculum dei vari candidati, pur riconoscendo l'esigenza della piena operatività di tale organismo di regolazione nel settore dei trasporti, per la risoluzione delle questioni che sono state ricordate nella relazione, sottolinea che la scelta deve essere particolarmente attenta in relazione a due elementi che giudica fondamentali, ossia la durata in carica fissata in sette anni, che giudica un periodo assai lungo, e l'esigenza che sulla proposta di parere si registri il voto favorevole dei due terzi dei componenti della Commissione, che costituisce un quorum particolarmente elevato. Ritiene che tali due elementi avrebbero dovuto indurre il Governo ad una designazione, per la terna dei componenti, che non prestasse il fianco ad ipotesi di lottizzazione politica dei posti. Nel giudicare la militanza politica un valore, e non certo un limite, ritiene opportuno che tra l'incarico politico e la designazione a componente di un'Autorità indipendente debba trascorrere un congruo intervallo di tempo, a meno che non si tratti di soggetti di tale levatura e competenza da non ingenerare alcun dubbio sull'opportunità di ricoprire la carica proposta. Ritiene pertanto necessario che la scelta della terna da parte del Governo non si esponga al sospetto che essa sia stata effettuata sulla base di logiche di spartizione politica.

  Deborah BERGAMINI (PdL) osserva che il settore dei trasporti subisce gli effetti di scelte del passato che hanno determinato una situazione comunemente percepita come drammatica, rispetto alla quale si impone l'esigenza di costituire e rendere funzionale in tempi rapidi l'Autorità dei trasporti. Tale esigenza è stata ulteriormente accentuata dal fatto che nella scorsa legislatura si sono registrate difficoltà nella formazione del collegio, che si sono tradotte in un ulteriore protrarsi dei tempi. In generale, rispetto agli interventi che sono stati effettuati nel corso della discussione, sottolinea il disagio che inevitabilmente si prova nel formulare giudizi su persone determinate. Osserva, infatti, che tali giudizi dovrebbero fondarsi su una competenza superiore, in grado di valutare il livello di conoscenze e di capacità dei soggetti giudicati. In assenza di queste condizioni, la valutazione non può che essere ispirata a criteri di ragionevolezza e di buonsenso. Per quanto riguarda in modo specifico le osservazioni concernenti la precedente attività politica svolta da alcuni candidati e, in particolare, da uno di essi, ricorda che si sono registrati, anche di recente, numerosi casi di politici che sono stati chiamati a rivestire ruoli importanti nell'ambito di Autorità indipendenti e, non di rado, hanno svolto tali compiti in modo apprezzabile. Il criterio su cui valutare le proposte di nomina del Governo non può pertanto dipendere dal fatto di avere o meno svolto attività politica e ricoperto incarichi elettivi, ma deve basarsi sul fatto che si tratti o meno di nomine di qualità. Ritiene che in questo caso il Governo abbia designato tre persone che conoscono bene la materia e hanno le qualità per esercitare in modo appropriato le funzioni per le quali la loro nomina è stata proposta. Peraltro un giudizio completamente fondato e motivato potrà essere espresso soltanto nel momento in cui sarà possibile valutare il loro operato e, per questa ragione, auspica che, una volta conclusa la procedura di nomina, la Commissione abbia modo di mantenere una assidua interlocuzione con il collegio dell'Autorità.

  Diego DE LORENZIS (M5S) esprime soddisfazione per il fatto che, in modo corrispondente all'invito rivolto nel proprio precedente intervento, alcuni colleghi abbiano manifestato le loro opinioni, anche dichiarando che a loro giudizio non ravvisano l'esistenza di alcun conflitto di Pag. 170interessi. A proprio parere ritiene che le proposte di nomina avanzate dal Governo suscitino perplessità. Ricorda che il dottor Camanzi, designato all'incarico di presidente del collegio, ha dichiarato, nell'audizione che si è svolta nella giornata odierna, di voler esercitare la propria funzione in modo indipendente, seguendo soltanto le proprie convinzioni senza peraltro indicare alla Commissione quali fossero tali convinzioni. Ciò è avvenuto in particolare quando è stato richiesto il suo parere su alcune disposizioni inserite nel decreto-legge n. 69, riguardanti specificamente il settore ferroviario. Se il motivo per cui il dottor Camanzi non si è espresso consiste nel fatto che il decreto-legge è ancora in fase di conversione, la votazione della Commissione sulle proposte di nomina dovrebbe essere rinviata a una data successiva all'approvazione definitiva del decreto-legge in modo da permettere al candidato alla presidenza del collegio di manifestare le proprie posizioni. La Commissione infatti ha necessità di conoscere le sue idee per poter esprimere una propria valutazione sulla sua idoneità a rivestire l'incarico per il quale è stato proposto. Per quanto concerne il dottor Valducci, rileva che è sicuramente vero che l'esperienza politica possa rappresentare un utile elemento per svolgere in modo idoneo varie attività nella società. Ciò che tuttavia a suo parere non è ammissibile è la condizione di professionista della politica, per cui la prolungata presenza in ruoli istituzionali si trasforma in diritto di accesso privilegiato e non giustificato da competenze tecniche a ulteriori poltrone. In questo senso dichiara di condividere le valutazioni del collega Quaranta. Non ritiene invece che possano essere seguite le argomentazioni per le quali non è possibile esprimere giudizi su singole persone in quanto, in tal caso, l'unico strumento idoneo di selezione sarebbe rappresentato dal sorteggio. Ritiene piuttosto che, proprio al fine di fugare ogni dubbio sull'idoneità delle persone proposte dal Governo, sarebbe opportuno che fosse prevista non una maggioranza, sia pure qualificata, ma l'unanimità dei membri della Commissione.

  Franco BRUNO (Misto-MAIE-API) ritiene che sia difficile esprimere una valutazione su singole persone sulla base di una semplice audizione. Ritiene che il curriculum di ciascuno dei soggetti su cui la Commissione è chiamata a esprimersi sia di assoluto valore. Osserva peraltro che è innegabile che la vigente procedura di nomina non sia priva di elementi critici. Segnala infatti che altre personalità che in passato sono state ritenute adatte per rivestire il ruolo di componenti del collegio dell'Autorità potevano vantare un curriculum altrettanto valido. La Commissione tuttavia non è pervenuta a esprimersi su di esse perché si riteneva che non potessero raggiungere l'elevato quorum richiesto dalla legge. Risulta quindi evidente che al di là delle competenze dei singoli candidati, è necessario che la terna proposta sia il risultato di un'intesa politica tale da garantire ai tre nomi un'ampia maggioranza. Per questo, nel riservarsi di esprimere il proprio voto secondo la valutazione sulle proposte di nomina che riterrà corretta, ha inteso sottolineare questo limite che è insito alla procedura di selezione prevista dalla normativa vigente.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatore, ricorda che la Commissione è tenuta ad esprimersi sulle proposte di nomina del presidente e dei componenti dell'Autorità di regolazione dei trasporti e non sulle modalità di esercizio delle proprie funzioni da parte dell'Autorità medesima ovvero sulle procedure di scelta dei candidati e invita pertanto i colleghi a concentrarsi su tale aspetto, rinviando una discussione sui meccanismi e sulla ripartizione di competenze previste dalla normativa vigente ad una sede diversa. Ritiene che la l'Autorità, per la delicatezza delle funzioni che è chiamata a svolgere, necessiti di figure che garantiscano efficienza, indipendenza e neutralità e giudica il curriculum dei candidati assolutamente congrui e tali da fugare ogni dubbio al riguardo. Pag. 171Riguardo all'attività politica svolta dal dottor Valducci, giudica necessario che la Commissione sia scevra dalle spinte dal basso che inneggiano all'antipolitica e che tendono a far considerare un'onta l'aver rivestito incarichi nelle istituzioni.

  Michele Pompeo META, presidente, rinvia il seguito dell'esame delle proposte di nomina alla seduta già prevista per domani.

  La seduta termina alle 20.20.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 56 del 16 luglio 2013:
   pagina 152, decima riga, la parola «(OR)» è soppressa;
   pagina 153, prima colonna, trentasettesima riga, la parola «(OR)» è soppressa;
   pagina 162, quinta riga, la parola «(OR)» è soppressa.

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