CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2013
57.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 164

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 17 luglio 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 9.45.

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, relativa all'anno 2012.
Doc. CLXIV, n. 1.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e conclusione – Approvazione di una relazione).

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatore, ricorda che nella precedente seduta aveva presentato una proposta di Pag. 165relazione sulla quale si era aperto un dibattito. In particolare, nei loro interventi, l'onorevole Cicu e l'onorevole Rossi avevano svolto alcune considerazioni meritevoli di essere recepite. Evidenzia, inoltre, di aver svolto un'opera di coinvolgimento anche dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle – di cui ha colto alcuni suggerimenti di indubbia validità – e del gruppo di SEL. Presenta, quindi, una nuova proposta di relazione favorevole con osservazioni che illustra (vedi allegato 1), raccomandandone l'approvazione.

  Salvatore CICU (PdL), nel preannunciare il voto favorevole da parte del proprio gruppo, esprime apprezzamento per lo sforzo compiuto dalla relatrice, che ha tenuto conto delle considerazioni svolte nella precedente seduta. Con riguardo all'osservazione sulla mini-naia – pur concordando sul fatto che non risulta opportuno inserire il relativo obiettivo nell'ambito delle priorità politiche – segnala, tuttavia, l'esigenza che le risorse destinate a tale attività debbano comunque essere finalizzate allo scopo di promuovere la conoscenza delle Forze armate presso le nuove generazioni.

  Donatella DURANTI (SEL) ringrazia la relatrice per essersi impegnata a predisporre una proposta di relazione che tenesse conto delle posizioni di tutti i gruppi. Evidenzia, tuttavia, come il gruppo di SEL ritenga tale proposta non migliorabile poiché l'impostazione alla base della proposta stessa fa riferimento ad un modello di difesa non condiviso che è stato, peraltro, profondamente modificato dalla legge di riforma dello strumento militare approvata nello scorso dicembre.
  Sottolinea, inoltre, come il documento di spesa esaminato non specifichi adeguatamente i dati sulle risorse stanziate per le spese relative agli investimenti militari e, pertanto, preannunciando il voto contrario anche sulla nuova proposta di relazione della relatrice, alla luce delle considerazioni svolte, presenta una proposta di relazione alternativa (vedi allegato 2).

  Emanuela CORDA (M5S) ringrazia l'onorevole Villecco Calipari per aver accolto, anche se soltanto in parte, le indicazioni provenienti dal proprio gruppo. Osserva, però, che l'impianto della proposta rimane non condivisibile. Questa, infatti, fa riferimento ad un modello di difesa – la cui declinazione è stata ribadita dal Ministro Mauro in più occasioni – ritenuto non in linea con i principi e gli orientamenti che il Movimento Cinque Stelle sostiene. Da una parte si sostengono ingenti spese per i sistemi e i programmi d'armamento; dall'altra si riducono le risorse destinate al personale. Preannuncia, pertanto, un voto contrario sulla proposta di relazione.

  Angelo CERA (SCpI) preannuncia che voterà con convinzione a favore della nuova proposta presentata dalla relatrice. Ciò anche in considerazione del fatto che è stato compiuto un significativo sforzo per recepire le indicazioni provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatore, replicando all'onorevole Cicu, ritiene di poter riformulare la seconda osservazione in modo da tenere conto anche dell'ulteriore precisazione fatta nella seduta odierna.
  Suggerisce, quindi, di espungere dalla seconda osservazione le parole «a scongiurare l'invecchiamento del personale» sostituendole con le parole «alla formazione dei volontari».

  Salvatore CICU (PdL) condivide la riformulazione testé fatta dalla relatrice, che ringrazia.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ritiene che la relatrice abbia svolto un lavoro accurato e proficuo. Evidenzia, tuttavia, che il documento in esame si riferisce ad un esercizio finanziario – quello relativo all'anno 2012 – in cui l'attuale Governo non era ancora in carica. Tale documento, dunque, fotografa situazioni e decisioni che sono state affrontate da altri Governi, tanto più se si considerano questioni Pag. 166come quelle relative al piano degli alloggi per la difesa o ai residui passivi di bilancio che, necessariamente, fanno riferimento a periodi pregressi. Esprime, quindi, un parere favorevole sulla relazione il cui spirito – rintracciabile nelle osservazioni giustamente sollevate – invita il Governo ad evitare che i mali evidenziati si verifichino anche in futuro.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire pone in votazione la nuova proposta di relazione favorevole con osservazioni, avvertendo che in caso di approvazione si intende respinta la proposta di relazione alternativa presentata dal gruppo di SEL.

  La Commissione approva la nuova proposta di relazione favorevole con osservazioni, così come riformulata (vedi allegato 3).

Sui lavori della Commissione.

  Carlo GALLI (PD) pone all'attenzione della Commissione l'esigenza di esaminare anche il Documento Programmatico Pluriennale del Dicastero della difesa per il triennio 2013-2015, ossia la cosiddetta «nota aggiuntiva». Ritiene che l'esame del citato Documento sia opportuno anche alla luce di quanto emerso nel corso della recente audizione del Segretario generale della difesa, generale Claudio Debertolis, svolta congiuntamente alla Commissione difesa del Senato.

  Elio VITO, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, ha già discusso sulla possibilità di esaminare la cosiddetta nota aggiuntiva del Dicastero della difesa decidendo di esaminare dapprima il documento sulla valutazione della performance della spesa, su cui la Commissione ha testé deliberato, e solo successivamente la «nota aggiuntiva».
  Poiché non ravvisa alcun problema per l'inserimento del citato documento nel calendario dei lavori della Commissione, propone di avviarne l'esame nella prossima settimana se i gruppi convengono.

  La Commissione concorda.

  Donatella DURANTI (SEL) fa presente che, da notizie in suo possesso, i decreti attuativi della riforma dello strumento militare sono stati trasmessi al COCER per l'acquisizione del loro parere. Ciò potrebbe far supporre l'intenzione del Governo di presentarli alle Camere per il prescritto parere parlamentare durante il periodo di sospensione dei lavori per la pausa estiva.

  Elio VITO, presidente, assicura l'onorevole Duranti che verificherà che la trasmissione dei decreti attuativi da parte del Governo avvenga in tempi che non pregiudichino la possibilità per la Commissione di svolgere appieno i propri lavori.

  La seduta termina alle 10.05.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 luglio 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 10.05.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013.
C. 1326 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013.
C. 1327 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).

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Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto – Relazioni favorevoli e parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Elio VITO, presidente, osserva che i due disegni di legge sono stati assegnati a norma degli articoli 72, comma 1, e 126-ter, comma 1, del Regolamento, alla XIV Commissione per l'esame in sede referente con il parere di tutte le altre Commissioni permanenti.
  Sul piano procedurale ricorda che l'esame congiunto dei provvedimenti si svolge secondo le disposizioni dettate dall'articolo 126-ter del regolamento, in base alle quali le Commissioni in sede consultiva deliberano una relazione, nominando altresì un relatore, che può partecipare alle sedute della Commissione medesima. Poiché per effetto della legge n. 234 del 2012 il disegno di legge comunitaria è stato sostituito da due distinti provvedimenti, le Commissioni dovranno esprimere su ciascuno di essi una distinta relazione, accompagnata da eventuali emendamenti approvati.
  Sulla relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea le Commissioni dovranno invece esprimere un parere.
  Le relazioni ed il parere approvati saranno trasmessi alla XIV Commissione.
  Quanto agli eventuali emendamenti approvati dalle Commissioni di settore, essi sono trasmessi alla XIV Commissione, che potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea. Per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere.
  Ciò premesso, avverte che entro la giornata odierna la Commissione dovrà trasmettere le relazioni ed il parere alla XIV Commissione.

  Salvatore PICCOLO, relatore, osserva che la Commissione difesa è chiamata ad esaminare congiuntamente, per le parti di propria competenza, la legge di delegazione europea e la legge europea, già approvate dal Senato, nonché la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012.
  Come noto, la legge 24 dicembre 2012, n. 234 ha introdotto una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, anche per rispondere alla necessità di adeguare la legge n. 11 del 2005 alle innovazioni e semplificazioni introdotte dal Trattato di Lisbona nel 2007. L'articolo 29, in particolare, ha sancito lo sdoppiamento della legge comunitaria annuale, prevista dalla citata legge n. 11, in due distinti provvedimenti: la legge di delegazione europea e la legge europea, i cui contenuti sono stabiliti dall'articolo 30.
  Ricorda, quindi, che la legge di delegazione europea è finalizzata al conferimento di deleghe legislative per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea e che la legge europea, invece, contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
  Rammenta, altresì, che, a seguito della mancata approvazione nella passata legislatura del disegno di legge comunitaria 2011 e del disegno di legge comunitaria 2012, i relativi contenuti sono stati riproposti all'interno dei due nuovi strumenti normativi.Pag. 168
  Passando, quindi, all'esame della legge di delegazione europea, osserva che – a seguito delle modifiche approvate dal Senato – essa consta di 13 articoli ed è corredata da tre allegati. Gli allegati A e B contengono l'elenco delle direttive da recepire con decreto legislativo. Nell'allegato C, invece, sono riportate le rettifiche alla direttiva 2006/112/UE sul sistema comune di imposta sul valore aggiunto e alle direttive che hanno modificato la stessa, per il cui recepimento il disegno di legge conferisce la delega al Governo. In particolare, l'articolo 1 del provvedimento disciplina i principi e i criteri direttivi di carattere generale relativi alla delega al Governo per l'attuazione delle direttive elencate negli allegati A e B.
  Con riguardo alle competenze della Commissione difesa, segnala innanzitutto l'articolo 11, che, al comma 1, reca una delega al Governo per l'adozione – entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge stessa – di provvedimenti finalizzati al riordino e alla semplificazione delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti e tecnologie a duplice uso, nonché alla previsione di nuove fattispecie sanzionatorie previste dalla normativa europea nei settori di riferimento. Ciò nel rispetto dei principi e delle disposizioni dell'Unione europea e dei principi e criteri direttivi individuati dallo stesso articolo 11, comma 1.
  La norma si propone di far fronte all'esigenza di accentuare le azioni governative di controllo e restrizione nei confronti dei trasferimenti di materiali, tecnologie e servizi considerati di valenza strategica (in particolare, le armi ed i prodotti di duplice uso), rispondendo alle esigenze prioritarie di evitare la proliferazione delle armi di distruzione di massa e di garantire alle imprese nazionali la possibilità di mantenere flussi di esportazioni, nel rispetto degli impegni e delle normative vigenti.
  Alla base del procedimento figura, peraltro, l'entrata in vigore del regolamento (CE) n. 428 del 2009, che istituisce un nuovo regime europeo di controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell'intermediazione e del transito di prodotti a duplice uso a seguito del quale si è reso necessario adeguare rapidamente il sistema sanzionatorio nazionale alle nuove fattispecie ivi previste.
  A differenza dell'esercizio di delega contenuta all'articolo 12 della legge n. 217 del 2011 – che era volta a dare attuazione alla direttiva 2009/43/CE, che semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all'interno delle Comunità di prodotti per la difesa – in questo caso si versa in un ambito disciplinabile con regolamenti comunitari poiché la materia dei materiali duali rifluisce nella competenza primaria (mercato unico e concorrenza) degli organi dell'Unione, in virtù della lettera b) dell'articolo 346 del Trattato di funzionamento dell'Unione europea.
  Il comma 2 prevede, poi, che entro un anno dall'entrata in vigore del decreto legislativo, il Governo possa emanare disposizioni correttive ed integrative del medesimo decreto legislativo.
  Ciò premesso, in considerazione dell'importanza e della delicatezza rivestita dalla materia delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti di «duplice uso» che richiede grande attenzione e cautela, sarebbe opportuno prevedere comunque, nell'ambito dell'esercizio della delega stessa, un adeguato controllo da parte delle Commissioni di merito attraverso l'acquisizione del parere sui provvedimenti delegati che daranno attuazione alla norma. Per questo motivo, nella proposta di relazione con la quale si delibera favorevolmente, è segnalata l'esigenza di sottoporre preventivamente al parere delle Commissioni competenti i suddetti provvedimenti.
  Con riferimento al disegno di legge europea – anch'esso modificato durante l'esame al Senato – rileva che esso consta di 34 articoli. Dopo aver ricordato che nel provvedimento, secondo quanto previsto dall'articolo 30 della citata legge n. 234, sono inserite le disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa dell'Unione europea nell'ordinamento nazionale che hanno dato luogo a procedure di pre-Pag. 169infrazione e di infrazione, passa ad esaminare le norme di competenza della Commissione.
  In particolare, l'articolo 6 mira a prevenire l'avvio di una procedura d'infrazione per erroneo recepimento della direttiva 2009/81/CE in materia di coordinamento delle procedure per l'aggiudicazione di taluni appalti nel settore della difesa e della sicurezza. Infatti, l'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 208 del 2011, che reca appunto la disciplina dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, recependo nell'ordinamento interno i contenuti della direttiva 2009/81/CE, avrebbe erroneamente previsto che le procedure di aggiudicazione degli appalti nei settori della difesa e della sicurezza non si applichino ai contratti affidati nel quadro di accordi internazionali dei quali siano parti anche solo due o più Stati membri, laddove l'analoga previsione della direttiva (all'articolo 12) limita tale esclusione ai soli casi in cui gli accordi siano conclusi con la partecipazione di almeno uno Stato terzo. La disposizione novella, quindi, la norma del citato decreto legislativo n. 208 al fine di sostituire il riferimento contenuto nella richiamata disposizione agli «Stati membri» con quello, ritenuto maggiormente aderente alla direttiva 2009/81/UE, ai «Paesi terzi». In sostanza, viene soppresso il punto della lettera a) nel quale si prevede l'esclusione dei contratti disciplinati da norme procedurali specifiche in base «ad un accordo o intesa conclusi tra l'Italia ed uno o più Stati membri».
  Segnala inoltre, l'articolo 8 che modifica la disciplina concernente il trattamento fiscale applicabile agli aeromobili non immatricolati nel registro aeronautico nazionale tenuto dall'ENAC, la cui permanenza nel territorio italiano si protragga per una durata anche non continuativa superiore a sei mesi nell'arco di dodici mesi, prevedendo che siano esenti dall'imposta gli aeromobili di Stati esteri, ivi compresi quelli militari.
  Passando, quindi, all'esame della cosiddetta Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, osserva che l'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012 ne ha prevista la sua presentazione alle Camere da parte del Governo entro il 28 febbraio di ogni anno.
  Il documento conferma – anche per il 2012 – il contributo importante fornito dall'Italia, tramite le proprie Forze armate, alle operazioni di Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC).
  In particolare, è stato evidenziato come l'Italia sia risultata, in media, il quarto Paese contributore, con una partecipazione principalmente incentrata nella lotta alla pirateria. Un ruolo di primo piano è stato, altresì, svolto nelle missioni a supporto del processo di pace in Medio Oriente e di stabilizzazione di alcuni Paesi del continente africano e dell'area del Mediterraneo «allargato». L'impegno, avviato nel 2011, per un deciso rilancio della PSDC è proseguito anche in vista dell'appuntamento dedicato a tale tematica nel Consiglio europeo di dicembre 2013, sposando un approccio diretto a privilegiare una prospettiva incentrata sull'esigenza di «più Europa» nel settore della difesa. A tale riguardo, la relazione consuntiva segnala che nel corso del 2012, l'Italia – attraverso un progetto congiunto del Ministero della difesa e di quello degli affari esteri – ha dato voce all'esigenza più volte rappresentata in sede di Consiglio supremo della difesa e in varie risoluzioni parlamentari di svolgere un'azione propositiva e propulsiva verso un concreto processo di rafforzamento e una maggiore integrazione nel settore della PSDC. Sono proseguiti, altresì, gli sforzi volti a incentivare la cooperazione UE-NATO attraverso l'impegno reciproco ad assicurare un coerente sviluppo delle capacità militari dei Paesi membri e – nell'ambito del dibattito sul rafforzamento delle capacità di pianificazione e condotta delle operazioni e delle missioni per la gestione delle crisi – è stato promosso un approccio più efficace e maggiormente integrato in senso civile-militare. Anche per quanto attiene alla cooperazione UE e Nazioni Unite, permane nell'agenda delle due organizzazioni il dibattito volto a migliorare e rendere Pag. 170più coerente ed efficace la cooperazione nel campo della gestione delle crisi.
  La relazione evidenzia, altresì, che nel corso del 2012 è proseguito il dibattito riguardo la possibilità di impiegare effettivamente nelle operazione UE i cosiddetti Battle Group (BG), ossia le unità operative interforze destinate a rimpiazzare la Forza di reazione rapida europea, superata di fatto dalla creazione della NATO Response Force. In particolare, viene sottolineato come il nostro Paese abbia in più circostanze rilevato una situazione di crisi del concetto stesso di Battle Group anche in considerazione del fatto che per il 2013 e il 2014 non vi sono state offerte da parte dei Paesi membri sufficienti a soddisfare il livello di due EU BG in stand-by per semestre che l'Unione europea si era proposta.
  Nel 2012, il Governo italiano ha inoltre continuato a seguire tutte le attività collegate con l'Agenzia europea per la Difesa (EDA), tra cui quelle relative al codice di condotta sul procurement e alla strategia per la base industriale e tecnologica europea.
  Infine, nell'ambito dei provvedimenti per l'assolvimento degli obblighi imposti dalla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, il Governo ha predisposto il decreto-legge n. 21 del 2012, recante norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, convertito con modificazioni dal Parlamento nella legge n. 56 del 2012, ed è stata data attuazione – con il decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 105 – alla Direttiva 2010/80/UE della Commissione del 22 novembre 2010, che modifica la direttiva 2009/43/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'elenco di prodotti per la difesa.
  Si riserva, dunque, di presentare delle relazioni e un parere, volti a riferire in senso favorevole, anche alla luce del dibattito che la Commissione si accinge a svolgere.

  Salvatore CICU (PdL) ritiene che il relatore abbia svolto un lavoro esaustivo, che ha messo opportunamente in evidenza l'esigenza di prevedere un passaggio parlamentare nelle Commissioni di merito dei provvedimenti che daranno attuazione alla delega nell'ambito delle procedure di autorizzazione all'esportazione di prodotti e tecnologie a duplice uso.
  Ritiene che sia importante valorizzare il ruolo di controllo del Parlamento, come già peraltro evidenziato in questo primo scorcio di legislatura in più occasioni, e manifesta apprezzamento anche per la formulazione utilizzata dal relatore per segnalare tale esigenza alla Commissione di merito.
  Ricorda, infatti, che le leggi comunitarie per il 2011 e per il 2012 non sono state ancora approvate e, pertanto, non appare utile ritardare ulteriormente l'approvazione di tali provvedimenti.
  Per questi motivi, preannuncia il voto favorevole del gruppo del Popolo delle Libertà.

  Angelo CERA (SCpI) manifesta apprezzamento per la relazione accurata e esaustiva che l'onorevole Piccolo ha svolto e preannuncia un voto favorevole.

  Donatella DURANTI (SEL) fa presente che la XIV Commissione e, forse, anche la Conferenza dei presidenti di gruppo sarebbero orientate a chiedere uno slittamento dei tempi dell'esame in Assemblea dei provvedimenti all'ordine del giorno. Evidenzia, pertanto, l'opportunità di esaminarli in maniera più approfondita, soprattutto per quanto attiene alla delega prevista dall'articolo 11 della legge di delegazione europea che, come ha evidenziato giustamente anche il relatore, riguarda una materia assai delicata quale i trasferimenti di prodotti e tecnologie a uso sia civile che militare.

  Emanuela CORDA (M5S) condivide le considerazioni svolte dall'onorevole Duranti e si associa alla richiesta di chiedere un rinvio dell'esame per svolgere ulteriori approfondimenti.

  Salvatore PICCOLO, relatore, presenta una proposta di relazione favorevole riferita Pag. 171al disegno di legge per la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013, che illustra (vedi allegato 4).

  Donatella DURANTI (SEL) e Emanuela CORDA (M5S) preannunciano in rappresentanza dei rispettivi gruppi un voto di astensione.

  La Commissione approva la relazione favorevole riferita al disegno di legge per la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013.

  Salvatore PICCOLO, relatore, presenta quindi una proposta di relazione favorevole riferita al disegno di legge recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013, che illustra (vedi allegato 5).

  La Commissione approva all'unanimità la proposta di relazione favorevole riferita al disegno di legge recante disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013.

  Salvatore PICCOLO, relatore, presenta, infine, una proposta di parere favorevole riferita alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 Doc. LXXXVII, n. 1, che illustra (vedi allegato 6).

  Donatella DURANTI (SEL) e Emanuela CORDA (M5S) preannunciano in rappresentanza dei rispettivi gruppi un voto contrario.

  La Commissione approva il parere favorevole riferito alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 Doc. LXXXVII, n. 1.

  La seduta termina alle 10.30.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 17 luglio 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO.

  La seduta comincia alle 10.30.

Indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013.
(Deliberazione).

  Elio VITO, presidente, propone, sulla base di quanto convenuto nella riunione dello scorso 9 luglio 2013 dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, essendo stata acquisita la prescritta intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013, secondo l'allegato programma (vedi allegato 7).
  Al riguardo sottolinea che, come chiarito nel medesimo articolo 144, comma 1, del regolamento, l'indagine conoscitiva è uno strumento procedurale mediante il quale le Commissioni, nelle materie di loro competenza, acquisiscono notizie, informazioni e documenti utili ai fini dell'attività della Camera. A tal fine esse possono invitare qualsiasi persona in grado di fornire elementi utili. L'indagine si conclude con l'approvazione di un documento che dia conto dei risultati acquisiti.
  Si tratta, pertanto, di procedura avente una natura squisitamente conoscitiva-ricognitiva, cui resta evidentemente estranea ogni finalità di controllo, di indirizzo o ispettiva, tipica invece di altri strumenti parlamentari.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera all'unanimità lo svolgimento della proposta del presidente.

  La seduta termina alle 10.35.

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