CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 giugno 2013
39.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 165

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.

  La seduta comincia alle 10.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Renata POLVERINI, presidente, comunica che il deputato Carmelo Lo Monte è entrato a far parte della Commissione e che ha cessato di farne parte il deputato Renate Gebhard.

DL 43/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015.
C. 1197 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere non espresso).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Renata POLVERINI, presidente, avverte che, secondo quanto preannunciato anche nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 13 giugno, la Commissione dovrà concludere nella corrente seduta l'esame del provvedimento, essendo lo stesso già inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea per la giornata odierna e dovendo, pertanto, la Commissione di merito Pag. 166deliberare sul conferimento del mandato al relatore in tempi brevissimi.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo sulle modalità di organizzazione dell'esame del provvedimento, giudica inaccettabile che la Commissione sia chiamata a pronunciarsi su un testo, peraltro già ampiamente definito nel suo contenuto, senza alcuna possibilità di approfondire il merito delle questioni, a causa della ristrettezza dei tempi imposti da una illogica calendarizzazione dei provvedimenti presso i due rami del Parlamento, che compromette l'integrità della discussione sia in sede referente sia in sede consultiva. Fatto notare che neanche nella passata legislatura – in cui non mancarono comunque momenti di forte compressione dei tempi di esame – si è arrivati ad una simile lesione delle prerogative parlamentari, invita il presidente della Commissione ad intraprendere le necessarie iniziative presso la Presidenza della Camera, manifestando il forte disagio avvertito dai deputati che, a suo avviso, non sono posti nelle condizioni di assolvere correttamente al proprio ruolo. Rilevato che si tratta di sollevare con forza una questione che attiene al corretto rapporto tra Governo a Parlamento, sottolinea ironicamente che, qualora i lavori parlamentari proseguissero con tali modalità, tanto varrebbe non convocare più il Parlamento, che sarebbe relegato a mero ratificatore di decisioni prese da altri soggetti istituzionali.

  Renata POLVERINI, presidente, ricordato che sul punto la presidenza della Commissione ha già assunto, anche in queste ore, iniziative tese a sensibilizzare la Presidenza della Camera circa l'esigenza di una più completa e approfondita istruttoria presso le Commissioni, osserva che sarà comunque sua cura riferire tale questione al presidente Damiano.

  Antimo CESARO (SCpI), relatore, rileva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla VIII Commissione sul disegno di legge conversione del decreto-legge n. 43 del 2013, già approvato dal Senato, recante disposizioni destinate a fronteggiare situazioni di criticità e di emergenza in alcune aree del territorio nazionale. Fa notare che l'area industriale di Piombino e, anche, quella di Trieste (aggiunta nel corso dell'esame al Senato) sono dichiarate in situazione di «crisi industriale complessa», mentre altre disposizioni sono legate al verificarsi di eventi sismici, alla gestione dei rifiuti e a problematiche di carattere ambientale.
  Osserva che il decreto reca, inoltre, una disciplina per agevolare lo svolgimento di EXPO 2015 e il rispetto dei tempi per la realizzazione delle opere connesse, in considerazione dell'importanza strategica di tale evento.
  Osserva, anzitutto, che il provvedimento in esame, come si evince dal suo stesso titolo, reca un contenuto vasto e articolato, in quanto i suoi 9 articoli originari (ai quali si aggiungono ben 17 articoli e 45 commi introdotti nel corso dell'esame al Senato), incidono su un ampio spettro di settori normativi. Rileva che si tratta di un provvedimento importante che, se certamente, – come rilevato anche dal relatore presso la Commissione di merito – reca una serie di misure che i territori attendono per fronteggiare le difficoltà, meriterebbe, tuttavia, un esame più approfondito di quello che oggi è possibile garantire. Fa osservare che l'esame del presente decreto-legge si è, purtroppo, lungamente protratto al Senato, per cui la Camera – considerata anche la prevista calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per la giornata odierna – non potrà svolgere un'istruttoria approfondita in Commissione. Non può fare a meno di notare, però, che nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento sono state introdotte, rispetto alle norme originarie, anche numerose disposizioni concernenti ulteriori settori, che suscitano – in qualche caso – un atteggiamento di forte perplessità. Fa notare che sono state infatti introdotte misure in materia di rete infrastrutturale ferroviaria, di acquisizioni di lavori, servizi e forniture, di gestione e determinazione delle voci che andranno a Pag. 167comporre la TARES nella regione Campania, di trasporto marittimo nello stretto di Messina.
  Trattandosi di un provvedimento dal contenuto omnibus, di portata vasta e complessa, fa presente che si limiterà ad esaminare esclusivamente le parti di competenza della XI Commissione. In tal senso, segnala anzitutto che, nell'ambito del disegno di legge di conversione, sono state inserite, sempre durante l'esame al Senato, talune disposizioni di carattere sostanziale – peraltro di una certa rilevanza sotto il profilo delle competenze della XI Commissione – che vanno ad aggiungersi alla consueta formula di conversione del decreto e alla clausola di entrata in vigore; in quest'ottica si pongono non solo le disposizioni, di carattere ordinamentale, che intervengono al fine di trasferire al Ministero per i beni e le attività culturali le funzioni attualmente esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di turismo, ma anche le disposizioni introdotte allo scopo di modificare la composizione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica. In proposito, fa notare che si dispone che la Presidenza del Consiglio dei ministri provvede alla riduzione delle strutture e delle dotazioni organiche in misura corrispondente alle funzioni e al personale trasferiti; si stabilisce, altresì, che il personale delle qualifiche non dirigenziali trasferito mantiene il trattamento fondamentale ed accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento del trasferimento; se tale trattamento risulta più elevato, al personale è corrisposto un assegno ad personam, riassorbibile con i successivi miglioramenti economici. Osserva, quindi, che l'articolo 6-sexies del decreto-legge, introdotto nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, apporta, al comma 1, alcune modifiche all'articolo 3-bis, commi 8 e 9 del decreto-legge n. 95 del 2012, che ha disposto una specifica deroga per l'assunzione di personale per le strette finalità connesse alla situazione emergenziale prodottasi nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 (che ha colpito, in particolare, la regione Emilia-Romagna): si proroga, infatti, l'autorizzazione all'assunzione con contratti di lavoro flessibile, fino e non oltre il 31 dicembre 2014, per il triennio 2012-2014 (in luogo del biennio 2012-2013 attualmente previsto), si amplia la platea dei comuni che possono ricorrere alle richiamate assunzioni e si disciplina il riconoscimento del compenso per prestazioni di lavoro straordinario rese per attività connesse allo stato di emergenza.
  Quanto ai commi 6-ter e 6-quater dell'articolo 7, introdotti nel corso dell'esame al Senato, evidenzia che essi prevedono la proroga e il rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato e dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, fino e non oltre il 31 dicembre 2013 – per le ultimative emergenziali esigenze di personale – costituiti al fine di assicurare la continuità delle attività di ricostruzione. Più specificamente, con il comma 6-ter il comune de L'Aquila è autorizzato a prorogare e/o rinnovare i contratti di lavoro del personale a tempo determinato, anche con profilo dirigenziale, assunto sulla base della normativa emergenziale ed in servizio presso l'ente alla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, anche in deroga alle vigenti normative limitative delle assunzioni a tempo determinato in materia di impiego pubblico; per tale finalità è autorizzata la spesa nel limite di euro 1.200.000 per il 2013, a valere sulle risorse destinate all'Ufficio Speciale della città de L'Aquila e all'Ufficio speciale dei restanti comuni del cratere destinate all'assunzione di personale a tempo indeterminato, ai sensi dell'articolo 67-ter, comma 5, del decreto-legge n. 83 del 2012.
  Segnala che, a valere sulle medesime risorse, sino a un massimo di un milione di euro per l'anno 2013, i comuni del cratere, in condivisione con i coordinatori delle aree omogenee dei comuni medesimi, sentito il parere del titolare dell'Ufficio speciale, sono altresì autorizzati a prorogare e/o rinnovare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati in forza delle ordinanze emergenziali del Presidente del Consiglio dei ministri, avvalendosi Pag. 168del sistema derogatorio in precedenza richiamato. Osserva, quindi, che il successivo comma 6-quater autorizza la proroga e/o il rinnovo fino al 31 dicembre 2013 del contratto di lavoro del personale a tempo determinato, anche con profilo dirigenziale, assunto dalla provincia de L'Aquila sulla base della normativa emergenziale ed in servizio presso l'ente alla data di entrata in vigore del provvedimento in esame nel limite di spesa di euro 580.000; ai relativi oneri si provvede nel limite massimo delle risorse previste nel bilancio del suddetto ente.
  In conclusione, non può esimersi dal manifestare un giudizio critico sulla ristrettezza dei tempi a disposizione della Camera e della Commissione per un più approfondito esame del provvedimento. Così pure ritiene di avanzare più di una riserva sulla proroga della gestione straordinaria e commissariale come modus operandi nel contrasto alle emergenze ambientali, in particolare nella sua regione, la Campania. Infine, pur persistendo qualche dubbio sul contenuto di alcuni articoli introdotti nel corso dell'esame al Senato, preso atto del contenuto specifico del provvedimento per quanto concerne i profili di competenza della Commissione (che coinvolgono il necessario impiego di personale adibito allo svolgimento di attività connesse allo stato di emergenza nei territori colpiti da calamità), e preso atto del contenuto generale del provvedimento che, anche in riferimento ad alcune misure che potrebbero prima specie apparire ultronee rispetto all'oggetto originario del decreto-legge e rilevato che, tuttavia, non si può negare che vengono incontro a specifiche e indifferibili esigenze e aspettative di territori in febbrile attesa di provvedimenti concreti atti a lenire le difficoltà in cui versano, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato).

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), considerata la delicatezza e la complessità del provvedimento, anche alla luce delle incisive modifiche introdotte al Senato, propone che la Commissione non esprima il parere di competenza, a fronte dell'impossibilità oggettiva di avere piena consapevolezza delle rilevanti questioni poste dalle misure in esso recate. Fatto notare, infatti, che sarebbe poco coscienzioso e dignitoso pronunciarsi su un testo senza avere contezza della sua reale portata, giudica necessario lanciare un segnale importante che induca a riflettere seriamente sull'attuale organizzazione dei lavori parlamentari, che lede il diritto di ciascun deputato di intervenire sul merito. Rilevato che un eventuale mancato pronunciamento della Commissione in sede consultiva non precluderebbe in ogni caso il prosieguo dell'iter presso la Commissione di merito e in Assemblea, auspica in futuro un deciso cambiamento di metodo, a garanzia del pieno riconoscimento del lavoro dei deputati.

  Walter RIZZETTO (M5S) si associa alla proposta, testé formulata dal deputato Fedriga, di rinunciare ad esprimere il parere sul presente provvedimento, considerata la ristrettezza dei tempi imposta da una calendarizzazione serrata e frettolosa dei lavori parlamentari. Si tratta, a suo avviso, di lanciare un segnale in direzione di una maggiore valorizzazione della funzione istruttoria delle Commissioni, spesso non poste nelle migliori condizioni per svolgere le proprie funzioni di approfondimento del merito delle questioni. Ritiene, quindi, che la Commissione non sia in grado di pronunciarsi con cognizione di causa su un provvedimento delicato, che reca interventi di grande importanza per i territori – tra i quali cita, ad esempio, quelli in favore dell'area di Trieste, che dichiara di condividere – che avrebbero meritato un ampio lavoro di approfondimento.

  Titti DI SALVO (SEL), pur giudicando necessario fornire una risposta immediata alle numerose emergenze individuate dal decreto, tra cui cita quelle delle aree industriali di Piombino e Trieste nonché quelle delle zone colpite da calamità, ritiene di condividere l'esigenza di lanciare un segnale forte di metodo con cui il Pag. 169Parlamento chieda una maggiore possibilità di approfondimento delle tematiche, a fronte di una ristrettezza dei tempi che non lascia spazio al lavoro istruttorio dei parlamentari. Peraltro, osserva che il provvedimento in questione appare largamente criticabile sotto il profilo del rispetto del requisito della coerenza e della omogeneità delle sue disposizioni rispetto al suo oggetto principale e originario – in palese violazione delle indicazioni in più occasioni espresse in materia dallo stesso Presidente della Repubblica – tanto da apparire un provvedimento che definire omnibus sarebbe, a suo avviso, riduttivo, considerata la sensibile quantità di misure meritevoli di essere stralciate dal testo. Giudica opportuno, in conclusione, che i gruppi, pur assumendosi la responsabilità di garantirne un iter corretto in Assemblea, si astengano dal pronunciarsi in questa sede sul testo, affinché venga posta con forza l'esigenza di valorizzare il ruolo del Parlamento, che non può essere considerato, a suo avviso, un mero ratificatore di decisioni.

  Giovanna MARTELLI (PD), condividendo le considerazioni testé svolte, giudica inopportuno pronunciarsi su un testo senza i necessari approfondimenti di merito, atteso che, peraltro, il provvedimento reca misure discutibili, sulle quali sarebbe stato necessario lavorare con serietà ai fini di un complessivo miglioramento della loro efficacia. Al riguardo, giudica inaccettabile che la parte del provvedimento relativa al sostegno delle aree colpite dal sisma del 2012 escluda talune zone del territorio – tra cui cita quelle della provincia di Mantova – nonostante anch'esse siano rimaste profondamente coinvolte in quegli eventi calamitosi.

  Teresa BELLANOVA (PD), pur ribadendo la piena responsabilità del suo gruppo a sostegno dell'azione di Governo, ritiene che non sussistano le condizioni per l'espressione del parere da parte della Commissione, non essendo stato possibile acquisire gli elementi di conoscenza necessari all'avvio di un approfondito dibattito sul provvedimento in esame, a causa della ristrettezza dei tempi. Giudica utile svolgere una riflessione più complessiva sul tema dell'organizzazione dei lavori della Camera dei deputati, a fronte di una sovrapposizione degli atti legislativi che rende difficoltoso il confronto nel merito presso le diverse sedi parlamentari competenti. Ritiene pertanto opportuno che il presidente, come avvenuto in altre occasioni, operi a tutela delle prerogative della Commissione stessa presso il Presidente della Camera. Fatto notare che il suo gruppo, riconoscendo responsabilmente la necessità di un intervento urgente nei territori più in difficoltà del Paese, garantirà in ogni caso l'approvazione in Assemblea del provvedimento, ritiene che l'eccessivo protrarsi dell'esame al Senato abbia prodotto una forzatura inaccettabile da stigmatizzare con forza, attraverso un atto di rinuncia ad esprimere il parere in Commissione.

  Antimo CESARO (SCpI), relatore, pur rilevando che il ritardo con cui il provvedimento è giunto dal Senato è in parte imputabile all'ingorgo istituzionale prodotto dal susseguirsi dei provvedimenti legislativi adottati a cavallo tra le due legislature, ribadisce che l'esame presso l'altro ramo del Parlamento, troppo lungo e meditato, ha oggettivamente condotto ad un sostanziale appesantimento del testo, del quale, tuttavia, va riconosciuta la meritoria finalità di salvaguardare le aree territoriali del Paese più in difficoltà. Alla luce degli orientamenti espressi nel corso dibattito, invita pertanto i gruppi a riflettere con attenzione al fine di conciliare la legittima pretesa di godere di tempi di esame congrui ed adeguati in Commissione – che li porterebbe a non esprimersi sul testo – con l'esigenza di garantire una risposta immediata a talune emergenze del Paese, che appaiono, allo stato, inderogabili e non più rinviabili. Per tali ragioni, pur sottolineando la lacunosità di taluni degli interventi posti in essere dal provvedimento e la criticità di una impostazione meramente emergenziale di misure di tale portata, ritiene importante garantire Pag. 170un buon esito dell’iter di esame del provvedimento, quanto meno ai fini del suo esame in Assemblea.

  Renata POLVERINI, presidente, alla luce degli orientamenti manifestati dai gruppi, rileva che non sembrano sussistere le condizioni per l'espressione del parere da parte della Commissione, associandosi alla considerazione, più volte espressa negli interventi testé svolti, che sarebbe poco dignitoso pronunciarsi su un testo di cui non si conosce appieno la portata normativa. Pur ritenendo responsabile e corretto non impedire in ogni caso l'approvazione del testo in Assemblea, tenuto conto della necessità di fornire risposte certe a talune emergenze del Paese, giudica necessario riflettere seriamente sulla tempistica di esame dei provvedimenti, ribadendo che sarà sua cura riferire tale questione al presidente Damiano, in vista della promozione delle opportune iniziative presso la Presidenza della Camera.
  In conclusione, preso atto delle questioni sollevate, propone che la Commissione non proceda all'espressione del parere di competenza sul provvedimento in esame.

  La Commissione conviene.

  La seduta termina alle 11.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI indi del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.20.

Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
Testo unificato C. 331 Ferranti e C. 927 Costa.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Valentina PARIS (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere un parere alla II Commissione sul testo unificato delle proposte di legge C. 331 e C. 927, che sostanzialmente ripropone il testo del disegno di legge d'iniziativa governativa approvato dalla Camera il 4 dicembre 2012, il cui iter si è interrotto per la fine anticipata della XVI legislatura. Ricorda, in proposito, che quel provvedimento fu il risultato di un approfondito esame che ha avuto come momento centrale dell'istruttoria legislativa le audizioni svolte nell'ambito di un'indagine conoscitiva che, attraverso l'apporto tecnico-giuridico di professori universitari e di operatori del diritto, quali magistrati ed avvocati, ha consentito, tra l'altro, di compiere un lavoro sicuramente delicato e complesso, quale la trasformazione di alcune deleghe contenute nel testo originario del disegno di legge governativo in disposizioni direttamente precettive.
  Osserva che il provvedimento in esame prevede: la delega al Governo per l'introduzione di pene detentive non carcerarie; l'adozione, anche nel processo penale ordinario, della sospensione del procedimento con messa alla prova dell'imputato; una nuova disciplina della sospensione del procedimento nei confronti degli irreperibili; disposizioni in materia di dibattimento, impugnazioni e restituzione nel termine, prescrizione del reato, modalità e termini di comunicazione e gestione dei dati relativi all'assenza dell'imputato, nonché modifiche al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti.
  Per quanto concerne le norme di più immediato interesse della XI Commissione, segnala, innanzitutto, l'articolo 2, il quale, introducendo l'articolo 168-bis nel codice penale, prevede che, nei procedimenti per reati puniti con la sola pena edittale pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a Pag. 171quattro anni, sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria, l'imputato può chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. Fa notare che, secondo tale dettato normativo, la messa alla prova comporta la prestazione di un lavoro di pubblica utilità, nonché condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose derivanti dal reato; può inoltre comportare l'osservanza di prescrizioni relative ai rapporti con il servizio sociale o con una struttura sanitaria, alla dimora, alla libertà di movimento, al divieto di frequentare determinati locali. Secondo tale disposizione, inoltre, il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita, di durata non inferiore a trenta giorni, anche non continuativi, in favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti od organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Si prevede, inoltre, che la prestazione sia svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute dell'imputato e che la sua durata giornaliera non può superare le otto ore.
  Rileva, infine, che la sospensione del processo con messa alla prova dell'imputato può essere concessa una sola volta, a meno che non si tratti di reati commessi anteriormente al primo provvedimento di sospensione, in relazione ai quali la sospensione può essere concessa una seconda volta.
  Rileva poi che l'articolo 3, prevedendo talune modifiche al codice penale, include i reati previsti dalla normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni e di igiene sul lavoro tra quelli per i quali l'indicazione delle prescrizioni attinenti al lavoro di pubblica utilità è richiesta a pena di inammissibilità dell'istanza della sospensione del procedimento con messa alla prova.
  Segnala, quindi, l'articolo 6, in base al quale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della giustizia riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica degli uffici di esecuzione penale esterna del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, anche per quanto concerne i profili di interesse della Commissione, giudica opportuno rinviare lo svolgimento di ulteriori considerazioni alla giornata della domani, per la quale si riserva di presentare una proposta di parere, che possa tener conto anche di eventuali modifiche apportate al testo dalla Commissione di merito, considerato che quest'ultima è in procinto di concludere in queste ore l'esame degli emendamenti in sede referente, per riferire sul provvedimento all'Assemblea nella prossima settimana.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) prospetta l'opportunità di rinviare alla seduta di domani il seguito dell'esame del provvedimento.

  Renata POLVERINI, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VIII e X).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Teresa BELLANOVA (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere un parere alle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 61 del 2013, adottato con carattere d'urgenza dal Governo, allo scopo di intraprendere – come recita la relazione di accompagnamento – tutte le azioni utili a tutelare l'ambiente dei contesti nei quali si sviluppa l'attività Pag. 172produttiva di imprese definite strategiche ai sensi del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, nella piena consapevolezza che un'interruzione della produzione potrebbe arrecare gravi danni all'economia nazionale, oltre che all'ambiente e alla salute degli abitanti delle comunità circostanti.
  In sostanza, segnala che il decreto-legge in esame, al pari dei provvedimenti d'urgenza già assunti in materia, dettando un quadro normativo generale valevole per tutti i casi di crisi aziendali in cui i rilevanti interessi produttivi e occupazionali si intrecciano strettamente con quelli ambientali e della sicurezza, consente di affrontare situazioni problematiche concrete, come quella – di grande attualità – dell'impianto dell'Ilva di Taranto, per il quale vengono previste specifiche misure.
  Fa presente che il provvedimento in oggetto, pertanto, contiene sia una disciplina di carattere generale per gli stabilimenti strategici la cui attività abbia comportato e comporti pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute, sia disposizioni puntuali, immediatamente applicabili alla società ILVA: l'obiettivo perseguito è quello di salvaguardare la competitività di sistemi di imprese e la riqualificazione dei lavoratori, da coniugare con la piena sostenibilità ambientale.
  Rileva, in particolare, che il provvedimento è teso a disciplinare – in via generale (articolo 1) e con specifico riguardo allo stabilimento ILVA di Taranto (articolo 2) – il commissariamento straordinario di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale la cui attività produttiva comporti pericoli gravi e rilevanti all'ambiente e alla salute a causa dell'inottemperanza alle disposizioni dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA).
  Soffermandosi sulle parti di più diretto interesse della XI Commissione, segnala l'articolo 1, comma 13, che regolamenta i compensi spettanti al commissario straordinario e al subcommissario. Più specificamente, evidenzia che si stabilisce che la determinazione del compenso omnicomprensivo del commissario straordinario sia demandata ad un apposito DPCM nel rispetto dei limiti previsti per gli emolumenti pubblici, mentre il compenso del subcommissario è determinato nella misura del 50 per cento di quello fissato per il commissario; se dipendenti pubblici, il commissario e il subcommissario sono collocati in aspettativa senza assegni. Infine, si prevede che il compenso dei componenti del comitato (si riferisce, in questo caso, al comitato di tre esperti nominati dal Ministro dell'ambiente, tra soggetti di comprovata esperienza e competenza in materia di tutela dell'ambiente e della salute, ai sensi del comma 5 del medesimo articolo 1) sia determinato nella misura del 15 per cento di quella fissata per il commissario e che tutti i trattamenti economici siano per intero a carico dell'impresa.
  Preso atto del contenuto del provvedimento, auspica, quindi, che esso venga interpretato e applicato in un quadro di leale collaborazione tra soggetti istituzionali, senza inutili e inopportuni contrasti tra diversi poteri dello Stato, dal momento che il decreto persegue diversi obiettivi generali, tutti meritevoli di adeguata considerazione, sui quali non appare utile dividersi aprioristicamente, soprattutto in relazione all'individuazione dell'organo deputato a intervenire: la tutela di importanti esigenze di natura economica e occupazionale non può, infatti, risultare inconciliabile con la salvaguardia di interessi costituzionalmente rilevanti connessi alla salute dei cittadini, laddove sia proposto un equo contemperamento tra i diversi valori in gioco.
  In conclusione, considerato che per la giornata di domani è già previsto il seguito dell'esame del provvedimento, si riserva di verificare l'andamento dell'iter presso le Commissioni di merito, in modo da poter valutare se queste intendano apportare eventuali modifiche al testo, sul quale formulare successivamente una proposta di parere.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL) auspica un rinvio della discussione del provvedimento alla giornata di domani, considerata l'esigenza Pag. 173di svolgere taluni approfondimenti di merito, anche alla luce del prosieguo dell'esame presso la Commissione di merito.

  Cesare DAMIANO, presidente, nell'assicurare che il dibattito di carattere generale proseguirà nella giornata di domani, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

  Renata POLVERINI (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, manifesta preoccupazione in ordine ad un tema di particolare attualità economica e sociale, riguardante la difficile situazione della società Indesit, che rischia di produrre pesanti ricadute sul versante occupazionale. Chiede, in proposito, alla presidenza di farsi portavoce presso il Ministro dello sviluppo economico ai fini della celere attivazione di un tavolo di confronto tra le parti sociali ed istituzionali, rivolto alla risoluzione delle relative problematiche produttive e lavorative. A fronte della crescente preoccupazione delle organizzazioni sindacali, ritiene importante sollecitare il dicastero competente alla convocazione del predetto tavolo di confronto, considerato che finora sull'argomento sono state pronunciate solo dichiarazioni di intenti, a cui non sono seguite azioni concrete.

  Cesare DAMIANO, presidente, osservato che la questione posta dal deputato Polverini, da lui seguita personalmente con attenzione, appare importante e meritevole di approfondimento, coinvolgendo la sorte di numerosi lavoratori in esubero, fa presente che si farà carico di rappresentare tale esigenza al Ministro dello sviluppo economico, nella prospettiva della sollecita attivazione di un tavolo di concertazione sul tema.
  La seduta termina alle 14.35.

Pag. 174