CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 giugno 2013
36.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 18 GIUGNO 2013

Pag. 65

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 11.20.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
Testo unificato C. 482 e abb.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, rileva che la Commissione Affari costituzionali ha trasmesso il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 482, C. 887 e C. 1001 concernente l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. Fa presente che il testo, composto da otto articoli, prevede, in particolare, che la Commissione – istituita per la durata della XVII legislatura e composta da venticinque senatori e da venticinque deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Pag. 66Presidente della Camera – riferisca al Parlamento al termine dei suoi lavori, nonché ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque annualmente. Segnala che fra i compiti della Commissione, indicati all'articolo 1, vi sono – in particolare – quello di verificare l'attuazione della normativa specifica in materia, nonché di accertare la congruità delle disposizioni vigenti volte a prevenire le attività criminali e a favorirne il contrasto, a tutelare il sistema degli appalti delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi, nonché a monitorare l'impatto negativo, sotto l'aspetto economico e sociale, delle attività criminali sul sistema produttivo. Rileva che la Commissione può avvalersi, ai sensi del comma 3 dell'articolo 7, dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e di tutte le collaborazioni, che ritenga necessarie, di soggetti interni ed esterni all'amministrazione dello Stato, autorizzati, ove occorra e con il loro consenso, dagli organi a ciò deputati e dai Ministeri competenti e che la disposizione prevede altresì che con regolamento interno approvato dalla Commissione è stabilito il numero massimo delle suddette collaborazioni. Con riferimento ai profili di interesse della Commissione bilancio, segnala che l'articolo 7, comma 5, prevede che le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite nel limite massimo di 150 mila euro per l'anno 2013 e di 300 mila euro per ciascuno degli anni successivi e sono poste per metà a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica e per metà a carico del bilancio della Camera dei deputati. Osserva come tale previsione appaia conforme alla prassi adottata già nella XV e nella XVI legislatura – tra le altre, le leggi n. 277 del 2006 e n. 132 del 2008 istitutive della Commissione bicamerale antimafia. Con riferimento ai profili di quantificazione del limite di spesa, segnala altresì che lo stesso non prevede incrementi rispetto a quello previsto nella citata legge n. 132 del 2008 istitutiva della Commissione bicamerale antimafia nella XVI legislatura. Rileva come sia peraltro stabilito che i Presidenti della Camera e del Senato possano autorizzare annualmente un incremento della spesa, entro il limite del 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dalla Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta. Fa presente che tale facoltà appare ragionevole in quanto volta ad introdurre un elemento di flessibilità nella gestione finanziaria della Commissione, per quanto subordinata all'emersione di oggettive necessità. Poiché il provvedimento non appare presentare profili problematici dal punto di vista finanziario, propone di esprimere parere favorevole sul testo unificato in esame.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Modifiche all'articolo 202 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di pagamento delle sanzioni.
C. 997.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe GALATI (PdL), relatore, osserva che il provvedimento, di iniziativa parlamentare, non è corredato di relazione tecnica. Fa presente che, come sottolineato dalla relazione illustrativa, nella proposta di legge in esame sono riprodotte alcune delle norme contenute nelle proposte di legge C. 4662 e abb. e C. 5361, presentate nel corso della passata legislatura e per le quali non è stato concluso l'esame. Ricorda, pertanto, che la Commissione bilancio ha esaminato la proposta di legge n. 4662 e che nella seduta del 13 settembre 2012 l'esame è stato rinviato, preso atto di quanto osservato dal sottosegretario di Stato per l'economia circa la necessità di acquisire una relazione tecnica sul provvedimento. Fa presente, inoltre, Pag. 67che successivamente, in data 25 settembre 2012, la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole sul provvedimento in quanto, a seguito delle modifiche effettuate dalla Commissione di merito che ha soppresso la norma relativa alla riduzione delle sanzioni pecuniarie, il rappresentante del Governo aveva ritenuto di non avere ulteriori osservazioni da formulare. Per quanto attiene alla proposta di legge C. 5361 (Modifiche al Codice della strada in materia di veicoli, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente), ricorda che la Commissione Bilancio ha espresso, nella seduta del 10 ottobre 2012, parere favorevole a seguito dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo riguardo all'articolo 4, recante disposizioni in materia di riduzione delle sanzioni, analoghe a quelle del provvedimento in esame, e nel presupposto che agli adempimenti previsti si potesse far fronte nell'ambito degli ordinari stanziamenti, senza nuovi oneri per la finanza pubblica. Rileva che nella scorsa legislatura il ministro per i rapporti con il Parlamento, sentite tutte le amministrazioni interessate, tra le quali il Ministero dell'economia e delle finanze, aveva trasmesso con nota del 19 dicembre 2012 l'assenso al trasferimento alla sede legislativa dell'atto C. 5361 nell'ulteriore nuovo testo, il cui articolo 4 recava disposizioni identiche a quelle del provvedimento in esame. Passando all'esame delle norme che presentano profili di carattere finanziario, circa l'articolo 1, recante modifiche al codice della strada, in merito alla riduzione delle sanzioni in caso di pagamento in termini abbreviati, ritiene opportuno acquisire conferma dal Governo circa la non onerosità di tali previsioni alla luce delle considerazioni già espresse nella scorsa legislatura sui possibili maggiori introiti e sulle mancate spese correlate alla gestione del contenzioso e alla fase del recupero coattivo delle somme iscritte nei ruoli esattoriali. Osserva che tale conferma appare necessaria tenuto conto che le predette considerazioni si basavano su dati relativi al 2009, rispetto ai quali potrebbero essersi verificati cambiamenti. Sottolinea come debbano essere acquisiti elementi di dettaglio riguardo ai possibili profili di onerosità connessi all'applicazione di alcune disposizioni suscettibili di comportare investimenti a carico delle pubbliche amministrazioni interessate, facendo riferimento, in particolare, alla dotazione di idonee apparecchiature per i predetti pagamenti con supporti elettronici e alla notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni tramite posta elettronica certificata. Ritiene, inoltre, che andrebbero meglio precisati i profili applicativi della disposizione che prevede la stipula di convenzioni con banche e intermediari finanziari per la diffusione dei pagamenti elettronici; ciò al fine di valutare l'effettiva possibilità di dare attuazione alla norma in assenza di oneri, come previsto dalle disposizioni di cui al comma 2.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, in relazione alla richiesta di chiarimenti del relatore, conferma le valutazioni e i dati forniti con una nota del Ministero dell'Interno concernente l'Atto Camera n. 5361 «Modifiche al codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di accertamento della guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente». In particolare, premette che dalla disposizione di cui al provvedimento in esame dovrebbe attendersi l'incremento del numero di coloro che, spinti dal beneficio della riduzione della somma comminata a titolo di sanzione pecuniaria, potrebbero essere indotti a pagare entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione del verbale. Rileva come sia presumibile ritenere che in tal caso si produca un risparmio, sia in termini di maggiore introito, sia in termini di mancate spese correlate alla gestione del contenzioso e della difficile fase del recupero coattivo delle somme iscritte nei ruoli esattoriali; tuttavia, ritiene difficile quantificare eventuali risparmi in quanto l'applicazione della norma appare legata anche a profili di Pag. 68carattere psicologico. A titolo indicativo, fornisce di seguito i dati disponibili che tuttavia costituiscono un elemento di parziale valutazione, perché si riferiscono all'attività accertativa svolta dai soli operatori della Polizia stradale, e dunque alle sanzioni dagli stessi elevate, con riferimento ad un anno determinato – nella specie, il 2009. Fa presente che non si possiedono invece evidenze in merito all'attività accertativa di violazioni al Codice della strada e alle conseguenti sanzioni elevate dagli altri soggetti che espletano servizi di polizia stradale, così come individuati dall'articolo 12 del Codice della strada. Ciò premesso, rileva che la Polizia stradale, nell'anno 2009, ha accertato violazioni per un ammontare complessivo, dovuto a titolo di sanzione pecuniaria, di circa 538 milioni di euro. Precisa che, di questi, solo 184 milioni di euro sono stati versati attraverso il pagamento in misura ridotta entro i 60 giorni; i restanti 354 milioni sono stati iscritti a ruolo o hanno formato oggetto di contenzioso. Nell'ipotizzare che tutti i contenziosi avviati si siano conclusi a favore del ricorrente, per una somma complessiva di 17 milioni di euro, evidenzia che la riscossione coattiva dovrebbe riguardare una somma non inferiore a 337 milioni di euro. Poiché le società concessionarie della riscossione, sono in grado di recuperare solo il 15 per cento delle somme iscritte a ruolo, fa presente che si stima che circa 288 milioni di euro non saranno oggetto di riscossione, probabilmente, non potranno mai essere recuperati. Evidenzia, comunque, che, in media, solo il 44 per cento delle sanzioni erogate dagli operatori della polizia stradale è pagato in misura ridotta entro i 60 giorni successivi all'accertamento.

  Giuseppe GALATI (PdL), relatore prende atto dei chiarimenti resi dal Governo, secondo il quale dalle disposizioni di cui al provvedimento in esame, che prevedono una riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso dei pagamenti effettuati entro termini abbreviati, potrebbero derivare risparmi, sia in termini di maggiore introito, sia in termini di mancate spese correlate alla gestione del contenzioso e alla fase del recupero coattivo delle somme iscritte nei ruoli esattoriali. Evidenzia inoltre che le pubbliche amministrazioni interessate dagli adempimenti previsti dal testo in esame possono far fronte agli adempimenti previsti dal provvedimento nell'ambito degli ordinari stanziamenti previsti a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Rileva infine che la clausola di neutralità finanziaria prevista dall'articolo 1, comma 3, appare idonea a garantire che dalla stipula delle convenzioni con le banche e gli intermediari finanziari per la diffusione dei pagamenti elettronici non deriveranno nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Formula pertanto una proposta di parere favorevole sul provvedimento.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

DL 61/2013: Nuove disposizioni a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139.

(Parere alle Commissioni VIII e X).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, fa presente che il disegno di legge in esame dispone la conversione del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove norme urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale, e che il testo, composto di tre articoli, è corredato di relazione tecnica. Con riferimento agli articoli 1 e 2, in materia di commissariamento straordinario, osserva preliminarmente che, con riferimento alla previsione Pag. 69di commissariamento straordinario, la relazione illustrativa afferma che un'eventuale chiusura degli impianti ILVA avrebbe conseguenze negative per la finanza pubblica quantificabili in circa 1,2 miliardi di euro, per minori introiti e per interventi di sostegno del reddito. Fa presente che la relazione tecnica non contiene invece indicazioni in ordine ai possibili effetti finanziari complessivamente derivanti dalle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza richieste sulla base dell'autorizzazione integrata ambientale. Rileva che, in proposito l'articolo 1, comma 5, fa riferimento ad un piano di tutela ambientale e sanitaria, recante l'indicazione delle azioni e dei tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'autorizzazione integrata ambientale. Segnala che l'articolo 1, comma 6, prevede inoltre la predisposizione di un piano industriale di conformazione delle attività produttive, che dovrebbe consentire la continuazione dell'attività produttiva nel rispetto delle predette prescrizioni. Alla luce di tali previsioni, pur preso atto che la specificazione degli interventi da effettuare formerà presumibilmente oggetto dei predetti piani, ritiene utile acquisire dati ed elementi circa: i possibili oneri e i tempi necessari per la piena attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale; la tipologia e l'entità delle fonti di finanziamento a tal fine utilizzabili, con riferimento a quelle già attualmente a disposizione della struttura commissariale e a quelle che potranno rendersi disponibili nel corso della stessa gestione commissariale; gli eventuali oneri a carico dei conti pubblici connessi alla necessità di dare comunque attuazione ai predetti interventi anche in caso di insufficienza delle risorse disponibili. Fa presente come tali aspetti andrebbero chiariti anche in relazione ai profili di responsabilità e alle modalità di utilizzo dei proventi delle sanzioni delineati dal provvedimento in esame. Riguardo ai costi direttamente derivanti dalla struttura commissariale, osserva che in base al testo i relativi trattamenti economici saranno posti interamente a carico dell'impresa. Fa presente come andrebbe confermato che rimarranno ugualmente a carico dell'impresa anche gli altri costi di funzionamento: organizzativi, logistici e strumentali. In ordine all'affidamento all'ISPRA delle attività di accertamento, contestazione e notificazione delle violazioni, ritiene che andrebbe chiarito se tali attività rientrino fra quelle esercitate dall'ISPRA nell'ambito delle competenze proprie e se – pertanto – i relativi adempimenti possano essere svolti utilizzando le risorse già disponibili a legislazione vigente. Con riferimento, infine, alla destinazione delle somme provenienti dalle sanzioni pecuniarie – interventi di messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale del territorio interessato – al fine di escludere effetti finanziari negativi segnala che andrebbe assicurato l'allineamento temporale fra l'acquisizione di tali risorse e il loro utilizzo per finalità di spesa. In merito ai profili di copertura finanziaria, con particolare riferimento all'articolo 2, comma 3, ritiene opportuno che il Governo confermi che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per mancata osservanza delle prescrizioni contenute nel provvedimento di riesame dell'autorizzazione integrata ambientale, di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 207 del 2012, non siano già destinati a specifici interventi previsti a legislazione vigente. Evidenzia, altresì, l'opportunità che il Governo precisi quale sia il pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare al quale saranno riassegnati i suddetti proventi. Fa presente che, nel caso di istituzione di un nuovo capitolo, ai sensi dell'articolo 17, comma 14, della legge n. 196 del 2009, si dovrebbe precisare la missione ed il relativo programma di spesa.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI si riserva di fornire gli elementi di chiarimento nella prossima seduta, al fine di approfondire le questioni poste dal relatore stesso.

  Rocco PALESE (PdL), preliminarmente, rileva come occorrerebbe approfondire le Pag. 70modalità di impiego delle risorse già recate dal decreto-legge n. 207 del 2012. Pur concordando con la struttura commissariale delineata dal testo in esame, chiede al Governo di chiarire se il comitato di tre esperti di cui all'articolo 1, comma 5, faccia effettivamente parte della richiamata struttura commissariale. Ritiene, inoltre, che si debba chiarire anche la questione relativa al sequestro disposto dall'autorità giudiziaria delle disponibilità finanziarie dell'Ilva, anche in relazione al pagamento degli oneri derivanti dalla gestione commissariale. Evidenzia inoltre come si debba anche valutare l'incidenza degli oneri connessi alla bonifica del sito che ricadranno sull'azienda, nonché di quelli relativi alla bonifica delle aree limitrofe che, a suo avviso, potrebbero ricadere sulla finanza pubblica. Chiede, infine, di approfondire le possibilità di utilizzo delle risorse stanziate in sede europea per il settore dell'acciaio.

  Generoso MELILLA (SEL) chiede al Governo di chiarire se il compenso previsto in favore dei componenti della struttura commissariale ricada nell'ambito di applicazione delle vigenti disposizioni in materia di tetto alle retribuzioni dei dirigenti pubblici e delle società partecipate dallo Stato. Osserva come, in caso contrario, occorrerebbe prevedere il richiamo di tali disposizioni.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) osserva come la priorità sia oggi costituita dalla bonifica del sito e dalla messa in sicurezza degli impianti. Nel ritenere pertanto necessario acquisire informazioni in merito alla quantificazione dei costi dei predetti interventi e all'individuazione dei soggetti che dovranno farsene carico, si associa alle considerazioni svolte dal deputato Melilla.

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI si riserva di fornire i chiarimenti richiesti, con particolare riferimento ai profili di competenza della Commissione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, in relazione all'intervento del deputato Palese, fa presente come l'articolo 1, comma 11, del decreto-legge in esame preveda espressamente che il giudice competente provveda allo svincolo delle disponibilità finanziarie dell'Ilva per le quali è stato disposto in sede penale il sequestro. In relazione alle considerazioni svolte dal deputato Melilla, osserva come il successivo comma 13 rimandi la definizione del compenso del commissario straordinario ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da emanare nel rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa in materia di compenso dei dirigenti pubblici e delle società partecipate dallo Stato.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 12 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

  La seduta comincia alle 11.50.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche e integrazioni delle norme per l'amministrazione e la contabilità della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Atto n. 13.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'11 giugno 2013

  Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente che non sono ancora disponibili gli elementi informativi richiesti alla Pag. 71Presidenza del Consiglio dei ministri. Assume comunque l'impegno, a nome del Governo, a non procedere alla definitiva adozione del provvedimento in assenza del parere delle competenti Commissioni parlamentari.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.55 alle 12.20.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 giugno 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Stefano Fassina.

  La seduta comincia alle 16.50.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
C. 482 e abb.-A.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento e delle proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, avverte che la Commissione Affari costituzionali ha recepito un'osservazione contenuta nel parere reso dalla Commissione Giustizia. Pertanto, il testo all'esame dell'Assemblea differisce da quello esaminato questa mattina solamente per l'aggiunta, tra i compiti della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia, all'articolo 1, comma 1, lettera a), della verifica dell'attuazione del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. Rileva che tale modifica non sembra quindi recare profili problematici dal punto di vista finanziario.
  Fa presente che l'Assemblea ha testé trasmesso il fascicolo n. 1 degli emendamenti, recante otto proposte emendative. Rileva, in particolare, che si tratta degli emendamenti Pagano 1.10 e Faraone 1.1, 1.2, 1.3 e 1.11, tutti volti ad attribuire nuovi compiti alla istituenda Commissione d'inchiesta; Dadone 2.10, volto a ridurre il numero dei componenti della Commissione antimafia; Dadone 7.10, volto a prevedere che la collaborazione di soggetti esterni alla Commissione avvenga a titolo gratuito, salvo il rimborso delle spese debitamente autorizzate; Dadone 7.11, finalizzato a prescrivere la rendicontazione annuale delle spese sostenute dalla medesima Commissione di inchiesta. Segnala che tutte le richiamate proposte emendative non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario. Sul punto, ritiene comunque opportuno acquisire una conferma da parte del Governo. Propone, pertanto, di esprimere parere favorevole sul testo all'esame dell'Assemblea e nulla osta sulle proposte emendative presentate.

  Il sottosegretario Stefano FASSINA concorda con la proposta formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 16.55.