CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2013
17.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 76

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 maggio 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 10.50.

Sull'ordine dei lavori.

  Michele Pompeo META, presidente, rivolge le condoglianze ai familiari delle vittime del tragico incidente occorso a Genova, cui esprime, a titolo personale e a nome dell'intera Commissione, sentimenti di solidarietà. Nel ricordare la delicatezza e la centralità del tema della sicurezza nei porti, giudica necessario che la Commissione avvii una riflessione, già a partire dalla prossima riunione dell'ufficio di presidenza prevista per oggi, sulle eventuali misure da adottare al riguardo e sulle questioni più urgenti da affrontare. Con specifico riguardo ai lavori della Commissione, fa presente che a causa del menzionato incidente il rappresentante del Governo non potrà prendere parte alla seduta antimeridiana, dando la propria disponibilità a intervenire in una eventuale seduta da convocarsi per il pomeriggio.

  Sandro BIASOTTI (PdL), nell'esprimere profonda tristezza per i fatti occorsi oggi a Genova, che lo colpiscono sia come esperto, sia come operatore del settore, avendo lavorato nel porto di Genova per quarant'anni, fa presente che la nave portacontainers era trainata da due rimorchiatori e che il comandante, impiegato presso la società Messina da moltissimi anni, è persona di grande esperienza professionale. Ritenendo quindi che non si tratti di un incidente occorso per imperizia o per il mancato impiego dei rimorchiatori – talvolta deciso da alcuni armatori per motivi di risparmio – nell'attendere in ogni caso le necessarie verifiche che la magistratura riterrà di voler disporre per chiarire le dinamiche dell'incidente, Pag. 77esprime il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari delle vittime.

  Mario TULLO (PD), nell'associarsi alle espressioni del presidente e del deputato Biasotti, sottolinea che la notizia del tragico incidente occorso a Genova ha scosso non solo i genovesi, ma l'intero Paese, a causa del numero di vittime prodotto dalla caduta della moderna struttura della torre in acciaio e vetro. Nel ribadire quanto espresso dal collega Biasotti riguardo alla serietà che da sempre ha contraddistinto l'armatore Messina nel proprio operato, ritiene che si possa essere trattato di un incidente tecnico dovuto ad un guasto meccanico causato dall'avaria di uno dei motori. Esprime, infine, un apprezzamento al Governo per la sensibilità dimostrata nei confronti dei familiari delle vittime con la decisione di recarsi immediatamente sul luogo dell'incidente.

  Nicola BIANCHI (M5S), associandosi alle espressioni di cordoglio dei colleghi nei confronti dei familiari delle vittime e manifestando il profondo dispiacere per la disgrazia occorsa a Genova, che investe l'importante questione dei morti sul lavoro, si impegna a seguire da vicino la vicenda e ad esprimere un giudizio sull'incidente solo quando sarà chiarita la dinamica dello stesso.

  Stefano QUARANTA (SEL) si associa, a nome proprio e del gruppo di Sinistra ecologia e libertà, a quanto già detto dai colleghi. Sottolinea quindi la centralità della questione della sicurezza, sia sul lavoro che portuale e giudica opportuno che venga messa al primo punto dell'agenda della Commissione. Nel valutare positivamente l'atteggiamento del Governo e la presenza del ministro a Genova, ritiene necessario che si approfondisca il tema della sicurezza portuale, soprattutto in porti importanti, come quello di Genova, che spesso sono scenario di importanti incidenti talvolta non squisitamente tecnici, come si ritiene possa essere quello odierno, a giudicare dalle prime notizie al riguardo.

  Roberta OLIARO (SCpI), nel fare presente di essere fortemente colpita, essendo genovese, da questo evento tragico, in cui hanno perso la vita numerosi lavoratori, ritiene che siano state rispettate tutte le norme di sicurezza e che si sia trattato di un incidente tecnico, non dovuto ad eventuali inadempienze della normativa che regola la sicurezza nei porti. Coglie quindi l'occasione per ringraziare il Governo per l'intervento tempestivo del Ministro sul posto e per la decisione di venire tempestivamente, già nella giornata odierna, a riferire in Parlamento.

DL 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.
C. 676 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Paolo VITELLI (SCpI), relatore, nel fare presente preliminarmente che il bilancio piemontese presenta alcune difficoltà e che le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 35 del 2013 in esame devono essere interpretate alla luce di tali gravi difficoltà, osserva che il citato decreto-legge reca disposizioni volte ad accelerare il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, definendo, in particolare, un insieme di regole e procedure volte ad accelerare il recupero dei crediti nei confronti delle amministrazioni vantati da imprese, cooperative e professionisti, per un importo complessivo di quaranta miliardi di euro, di cui venti nel 2013 e venti nel 2014.
  Nel ricordare che il provvedimento si compone di tredici articoli, segnala, con riferimento agli aspetti di competenza della IX Commissione Trasporti, i commi 6 e 7 dell'articolo 11 e la lettera c) del comma 3 dell'articolo 12. Pag. 78
  In particolare, il comma 6 dell'articolo 11 prevede che la regione Piemonte, al fine di superare la situazione di squilibrio finanziario derivante da debiti pregressi a carico del bilancio regionale, concernenti i servizi di trasporto pubblico locale su gomma e di trasporto ferroviario regionale, predisponga un piano di rientro, da sottoporre entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, all'approvazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze. Il piano dovrà indicare le misure di razionalizzazione ed efficientamento da conseguire secondo i criteri e le modalità previste dall'articolo 16-bis, comma 3, del decreto-legge n. 95 del 2012 (cosiddetto decreto «spending review») ai fini della ripartizione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, nelle regioni a statuto ordinario. I criteri e le modalità con cui ripartire e trasferire alle regioni a statuto ordinario le risorse del Fondo sono definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi d'intesa con la Conferenza unificata. Per la definizione dei criteri di ripartizione è stabilito che si tenga conto, in particolare, del rapporto tra ricavi da traffico e costi dei servizi previsto dalla normativa nazionale vigente in materia di servizi di trasporto pubblico locale e di servizi ferroviari regionali, salvaguardando esigenze della mobilità nei territori, anche con differenziazione dei servizi. I criteri di ripartizione dovranno essere altresì finalizzati ad incentivare le regioni e gli enti locali a razionalizzare e rendere efficiente la programmazione e la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, mediante il miglioramento dell'offerta di servizio, l'incremento progressivo del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi, la progressiva riduzione dei servizi offerti in misura eccessiva rispetto alla domanda e il corrispondente incremento, qualitativo e quantitativo, dei servizi per i quali si registra una domanda elevata eccetera. Sulla base dei criteri individuati le regioni dovranno adottare un piano di programmazione dei servizi entro il 30 giugno di ciascun anno.
  Ai sensi del successivo comma 7 dell'articolo 11, per il finanziamento del citato piano di rientro la regione Piemonte è autorizzata ad utilizzare, nel limite massimo di 150 milioni di euro per l'anno 2013, le risorse del fondo sviluppo e coesione ad essa assegnate per l'attuazione del cofinanziamento nazionale delle politiche di coesione europea 2007-2013, come individuate da ultimo dalla delibera CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011. A tale riguardo sottolinea che il decreto prevede una diversa destinazione del fondo sviluppo e coesione, generalmente utilizzato per misure di sviluppo e destinati dal decreto al risanamento dei debiti del trasporto pubblico locale.
  Al riguardo, segnala che, in base a notizie di stampa, nella seduta del consiglio regionale del Piemonte del 26 marzo 2013, l'assessore regionale ai trasporti ha evidenziato una situazione di deficit nel settore del trasporto pubblico locale ammontante, per il 2013, a 118,6 milioni di euro, a cui si aggiungeranno a fine anno 340 milioni di euro di debiti pregressi. Inoltre, sempre in base a notizie di stampa, il piano di rientro è stato illustrato dall'assessore regionale ai trasporti nella seduta del Consiglio regionale del Piemonte dello scorso 2 maggio e dovrebbe prevedere, tra le altre cose, risparmi per il 2013 di 60 milioni di euro, di cui 40 provenienti dalla rinegoziazione del contratto con Trenitalia e 20 da risparmi sul trasporto su gomma. A tale ultimo riguardo, segnalando che il contratto con Trenitalia non è avvenuto in base ad una gara bensì con assegnazione diretta, giudica necessario che venga evidenziato se tale rinegoziazione comporta una riduzione dei servizi prestati ovvero una diminuzione del margine di guadagno della società Trenitalia, che gestisce il servizio come monopolista. Ritiene inoltre opportuno acquisire elementi di informazione dal rappresentante del Governo in merito Pag. 79all'avvenuta effettiva presentazione del piano di rientro da parte della regione Piemonte.
  La lettera c) del comma 3 dell'articolo 12 prevede che, ai fini della copertura di quota parte dell'onere derivante dai maggiori interessi sul debito pubblico conseguenti all'attuazione delle disposizioni del presente decreto, le dotazioni finanziarie delle spese rimodulabili di ciascun Ministero a decorrere dal 2015 sono ridotte in misura lineare di un importo complessivamente pari a 570,45 milioni di euro annui. Per quanto riguarda il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la riduzione lineare applicata a decorrere dal 2015, come risulta dall'allegato 1, ammonta complessivamente a circa 80 milioni di euro annui.
  Poiché si tratta di una riduzione significativa, giudica opportuno acquisire l'avviso del rappresentante del Governo in merito alla congruità degli stanziamenti residui.
  In conclusione, nell'esprimere una valutazione positiva sul disegno di legge in esame, per le parti di competenza della Commissione, si riserva di formulare una proposta di parere alla luce degli elementi di informazione che saranno forniti dal rappresentante del Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso della discussione.

  Paolo Nicolò ROMANO (M5S), riguardo ai commi 6 e 7 dell'articolo 11 del provvedimento in esame, pur apprezzando l'istituzione del fondo nazionale per i trasporti pubblici locali, in quanto orientato alla compartecipazione dello Stato agli oneri di gestione del TPL con la finalità di razionalizzare l'uso delle risorse stanziate, ritiene non corretto che la discussione del piano di rientro presentato dalla regione Piemonte sia avvenuta solo all'interno della giunta regionale e non anche nel consiglio. Nel deprecare inoltre l'utilizzo di fondi destinati allo sviluppo al ripiano di un debito pregresso, osserva che la copertura di 150 milioni risulta insufficiente a ripianare il debito il cui ammontare a giugno 2013 risulta stimato pari a 370 milioni. Ricordando che le disposizioni che istituiscono e regolano l'uso del fondo nazionale, prevedono anche la costituzione dell'Osservatorio nazionale del trasporto pubblico locale con uno stanziamento di 2 milioni, osserva che ad oggi non si ha un riscontro puntuale della sua attività.
  Nel farsi portavoce di quanto espresso dal consigliere regionale Davide Bono in merito alla situazione del trasporto pubblico locale in Piemonte, segnala che la regione ha subìto tagli assai pesanti nel settore del trasporto su gomma e soprattutto su ferro, con conseguente soppressione di 10 linee ferroviarie e disagi per i pendolari interessati dalle loro tratte. In particolare, nel fare presente che i tagli, durante l'ultimo piano triennale 2011-2013, ammontano a 105 milioni di euro, sottolinea che dal 2010 ad oggi c’è stata una riduzione delle risorse del 15 per cento e che la disposizione di cui all'articolo 16-bis della legge n. 135 del 2012 prevede un ulteriore riduzione di 120 milioni di euro nello stanziamento di risorse destinate al fondo unico nazionale per i trasporti. Auspica quindi che siano effettuati maggiori investimenti sul trasporto pubblico locale, destinando risorse ad esso, anziché ad inutili infrastrutture, come ad esempio la futura costruzione del nuovo tunnel sotterraneo di corso Grosseto a Torino che potrebbe essere evitata se si utilizzasse il vecchio tunnel della parallela via Stradella, realizzando un semplice collegamento con le stazioni limitrofe, che risulterebbe molto meno oneroso.
  Nel preannunciare il voto favorevole del proprio gruppo, fa presente che i deputati del proprio gruppo vigileranno con attenzione affinché tutti i vincoli predisposti per l'erogazione di suddetti fondi vengano rispettati, al fine di garantire la razionalizzazione e l'ottimizzazione nella gestione del trasporto pubblico locale. In conclusione, anche a nome del proprio gruppo di appartenenza, auspica che il nuovo esecutivo inserisca come priorità nell'agenda dei trasporti la nomina dei membri dell'autorità di regolamentazione Pag. 80dei trasporti, affinché essa stessa possa iniziare la sua attività di garanzia e controllo.

  Mario TULLO (PD), nel ritenere comprensibile l'assenza del rappresentante del Governo in Commissione dovuta ai fatti menzionati precedentemente, condividendo le considerazioni del relatore, ritiene che vada precisato che la destinazione di 150 milioni di euro facenti parte del fondo di coesione e sviluppo – già destinati alla regione Piemonte – al ripiano dei debiti del trasporto pubblico locale nella medesima regione deve essere considerata una misura straordinaria e non ripetibile, giacché altre regioni si trovano in una situazione analoga. Riguardo invece alla riduzione lineare che colpisce il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ritiene opportuno che venga messo in evidenza quali siano i settori colpiti dalle riduzioni e quali conseguenze potrebbero derivare dai tagli previsti.

  Matteo MAURI (PD) ritiene utile che il Governo chiarisca la particolare situazione della regione Piemonte riguardo ai debiti nel trasporto pubblico locale, in modo da giustificare una misura straordinaria di tale portata quale quella prevista dal presente provvedimento, anche al fine di evitare che regioni diverse, che si trovino in analoghe situazioni debitorie, possano chiedere che venga operato anche a loro favore un simile intervento. Ricorda che la regione Piemonte aveva in precedenza avviato un processo, pur contestato, di rimodulazione dell'offerta al fine dei contenimento di costi di gestione del trasporto pubblico locale, che è stato bloccato dall'attuale giunta con la probabile conseguenza che non si sono prodotti gli effetti di contenimento dei costi che avrebbero evitato una così critica situazione debitoria, che deve essere oggi affrontata con l'intervento in esame.

  Paolo COPPOLA (PD), nel riservarsi di chiedere al rappresentante del Governo l'esistenza di eventuali precedenti casi di utilizzo del fondo di coesione e sviluppo per ripianamento di debiti, sottolinea la necessità di eliminare la procedura delle riduzioni lineari che, a suo giudizio, prevede tagli indiscriminati, senza consentire ai singoli ministeri di scegliere i settori sui quali intervenire. In particolare, ritiene inaccettabile la riduzione dei fondi disposta sull'innovazione tecnologica, che considera strategica per la crescita e lo sviluppo del Paese.

  Franco BRUNO (Misto), nel ritenere convincente la relazione esposta sul provvedimento, ricorda che il comma 8 dell'articolo 12 prevede una riprogrammazione delle risorse residue del fondo per la coesione e lo sviluppo da destinare alle regioni e agli enti locali che vogliano attuare una procedura simile a quella prevista per il Piemonte. Esprime tuttavia perplessità per l'utilizzo delle risorse del fondo per ripianare debiti di parte corrente, soprattutto quando si tratta di risorse destinate alla coesione sociale o territoriale. Quanto all'assenza del rappresentante del Governo nella seduta antimeridiana della Commissione, osserva che non sempre esecutivi snelli sono un risparmio, ma rischiano invece di essere un costo, come dimostra la necessaria riconvocazione della Commissione per il pomeriggio.

  Michele Pompeo META, presidente, nel ricordare che la struttura politica dei ministeri di riferimento della Commissione conta numerosi esponenti, assicura che vigilerà sulla presenza dei rappresentanti del Governo nelle successive sedute della Commissione, e ribadisce che l'assenza di oggi è dovuta ad una situazione di assoluta emergenza.

  Paolo VITELLI (SCpI), relatore, in risposta a quanto detto dal deputato Romano, precisa che il piano di rientro è stato illustrato anche all'interno del consiglio regionale piemontese e che anche in passato il fondo di coesione e sviluppo è stato utilizzato per finalità diverse da quelle previste dalla legislazione vigente. Nell'esprimere, in ogni caso, una perplessità Pag. 81in ordine alla congruità complessiva delle somme disposte per il ripiano dei debiti della Regione Piemonte, ribadisce l'auspicio che non vengano più utilizzate risorse del fondo di coesione e sviluppo per il ripiano di debiti pregressi.

  Paolo Nicolò ROMANO (M5S), nel ringraziare il relatore per la precisazione, sottolinea che il piano è stato solamente illustrato, e non anche discusso, all'interno del consiglio regionale piemontese, che non ha quindi potuto svolgere su di esso alcun dibattito.

  Michele Pompeo META, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata per oggi pomeriggio alle ore 15.

  La seduta termina alle 11.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.25 alle 11.40.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 maggio 2013. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Rocco Girlanda.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.
C. 676 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA fa presente che la regione Piemonte ha presentato il piano di rientro previsto dall'articolo 11, comma 6, del decreto-legge in esame in data 7 maggio scorso, quindi entro i trenta giorni previsti dal decreto-legge. Per quanto riguarda le riduzioni lineari evidenzia che quelle a carico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ammontano a 82,484 milioni di euro annui. In particolare, il taglio strutturale incide su spese modulabili nella misura del 3 per cento, mentre sullo stanziamento totale del Ministero per l'anno 2015 l'incidenza è dello 0,34 per cento. Ritiene pertanto che le risorse residue siano sufficienti per far fronte alle necessità di spesa del Ministero.

  Michele Pompeo META, presidente, nomina il deputato Ferro come relatore al posto del deputato Vitelli, al momento impegnato in Assemblea nello svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

  Andrea FERRO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Ivan CATALANO (M5S), nel preannunciare il parere favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere, esprime contrarietà sul sistema delle riduzioni lineari degli stanziamenti dei dicasteri. Fa presente, al riguardo, che il proprio gruppo ha presentato un emendamento presso la Commissione bilancio volto a dar discrezionalità ai ministeri in ordine alla modulazione delle riduzioni di spesa. Comunica la propria insoddisfazione rispetto alla presentazione del piano di rientro svolta dall'assessore regionale al Consiglio regionale piemontese, dalla quale si evince che il piano è stato redatto sulla base di uno studio sul trasporto pubblico locale commissionato al Politecnico di Torino e all'istituto San Paolo, che prevede il ripiano dei debiti attraverso l'utilizzo dei 150 milioni destinati al Piemonte di cui al fondo di coesione e sviluppo e di ulteriori 225 milioni di euro di risorse proprie della regione, ottenute attraverso il taglio di Pag. 82servizi in comuni e province, che desta preoccupazione in quanto non vengono più garantiti dalla regione i servizi minimi del trasporto.

  Martina NARDI (SEL) stigmatizza, a nome del proprio gruppo, l'anomalia contenuta nel decreto-legge in esame, che prevede l'impiego di fondi destinati allo sviluppo per il ripiano di debiti pregressi, sanando una situazione prodotta dalla mala gestione della regione. Nel chiedere al rappresentante del Governo se ci siano margini di discrezionalità della regione nel decidere come utilizzare le risorse che vengono messe a disposizione di quest'ultima, ovvero se esistano criteri di ripartizione delle risorse sul territorio regionale, preannuncia l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Sandro BIASOTTI (PdL), nel preannunciare il voto favorevole del proprio gruppo, sottolinea l'assoluta eccezionalità del provvedimento, che può comportare riduzioni di servizi e di personale. Il provvedimento pertanto, a suo avviso, non deve costituire un precedente, dal momento che altre regioni, come ad esempio la Liguria, versano in analoghe situazioni di disagio economico.

  Michele MOGNATO (PD), nel preannunciare a nome del proprio gruppo il parere favorevole sul provvedimento in esame, ribadisce l'assoluta eccezionalità dell'utilizzo di risorse, originariamente destinate allo sviluppo, per il ripiano di debiti, peraltro presenti in tutte le regioni. Si associa alla necessità, evidenziata nel corso del dibattito, di eliminare la procedura delle riduzioni lineari e chiede al Governo di dare attuazione alla normativa sul trasporto pubblico locale, per assicurare un servizio efficiente a milioni di pendolari.

  Paolo VITELLI (SCpI) preannuncia, anche a nome del proprio gruppo, il parere favorevole sul provvedimento in esame, chiedendo al Governo che tale intervento sia da considerarsi del tutto straordinario e necessitato dalla debolezza del bilancio piemontese, dovuta anche ai debiti registratisi nel trasporto pubblico locale.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA, nel ribadire che il piano di rientro della regione Piemonte è pervenuto al Ministero nella giornata di ieri, e che pertanto gli uffici ne stanno verificando in queste ore il contenuto effettivo, sottolinea che la regione Piemonte è autorizzata ad utilizzare nell'anno 2013 risorse ad essa assegnate del fondo di coesione e sviluppo per un ammontare pari a 150 milioni di euro, come stabilito dalla delibera del Cipe del 2011, e che la medesima regione Piemonte proporrà al CIPE, conseguentemente al piano di rientro, una nuova programmazione delle risorse nel limite di quelle ad essa assegnate.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.25.

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