CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2013
17.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 8 maggio 2013.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.05 alle 10.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 maggio 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 10.35.

D.L. 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.
C. 676 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione e con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ermete REALACCI, presidente, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere il parere sul decreto-legge in titolo, già assegnato alla Commissione speciale per l'esame di atti del Governo, riassegnato in sede referente – a seguito della costituzione delle Commissione permanenti – alla V Commissione.
  Ricorda che la Conferenza dei presidenti di gruppo, nella riunione del 6 maggio scorso, ha convenuto che le Commissioni competenti in sede consultiva sul decreto legge in esame dovranno esprimere il prescritto parere entro le ore 14 di giovedì 9 maggio.
  Ricorda altresì che – secondo quanto stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di ieri – la Commissione avvierà l'esame del decreto-legge nella seduta in corso, riservandosi di verificare la sussistenza delle condizioni per procedere anche all'espressione del parere nella medesima seduta.

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  Raffaella MARIANI (PD), relatore, ricorda che il decreto-legge n. 35 del 2013 reca disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché norme in materia di versamento dei tributi degli enti locali.
  Sottolinea che il provvedimento è stato dapprima esaminato dalla Commissione speciale istituita per l'esame degli atti del Governo e successivamente riassegnato – a seguito della costituzione delle Commissione permanenti – alla V Commissione (Bilancio) con il parere, tra l'altro, della Commissione Ambiente.
  Per quanto riguarda i profili di interesse della VIII Commissione, precisa che si soffermerà sulle disposizioni del decreto-legge concernenti il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES) – istituito dall'articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011 e successivamente modificato da ulteriori decreti-legge, tra i quali da ultimo il decreto-legge n. 1 del 2013 – in quanto incidono sulla materia della gestione dei rifiuti, che rientra negli ambiti di stretta competenza della Commissione.
  In via generale, svolge preliminarmente alcune considerazioni introduttive che riguardano la questione del pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione e le conseguenze che tale questione ha determinato sulle imprese in una fase di pesante crisi economica. Ritiene che tale considerazione valga, ad esempio, per le imprese operanti nel comparto dell'edilizia e dei lavori pubblici che più di tutte hanno subito gli effetti della crisi con conseguenze negative sull'occupazione e sulla loro stessa operatività.
  Rileva come il crollo degli investimenti nei settori dei lavori pubblici e dell'ambiente, unito agli effetti del ritardo dei pagamenti, abbia prodotto di fatto una paralisi nella realizzazione di piccole e medie opere fondamentali per la messa in sicurezza del territorio, per la manutenzione di infrastrutture stradali ferroviarie di vitale importanza, per la cura e la realizzazione di edilizia scolastica moderna e sicura, nonché la rinuncia al possibile avvio di un piano coerente per l'edilizia abitativa, per non parlare delle lentezze e delle difficoltà incontrate dalle istituzioni dei territori colpiti dalle recenti calamità quali il sisma in Emilia-Romagna e le alluvioni disastrose che hanno colpito Toscana, Liguria, Veneto, Umbria, Marche e Lazio.
  Ricorda che il problema del pagamento dei debiti scaduti nel settore delle imprese di costruzioni operanti nei lavori pubblici è stato ben evidenziato nel corso dell'esame presso la Commissione speciale che ha svolto un ciclo di audizioni, tra l'altro, anche con i rappresentanti del settore (ANCE Rete Imprese Italia, Confapi, FederAmbiente). Anche in considerazione di quanto emerso nel corso di tali audizioni ritiene auspicabile che nell'esame presso la Commissione di merito vengano adottate modifiche volte a introdurre elementi di maggiore flessibilità nella disciplina del pagamento dei debiti scaduti. Precisa che unanimemente gli auditi hanno sollevato il tema della eccessiva burocratizzazione: procedure molto complesse che rischiano di fallire l'obiettivo della restituzione più veloce possibile delle risorse alle imprese. A tale proposito fa notare come del resto la precedente esperienza indicata dal Ministro Passera per l'accelerazione dei pagamenti abbia impiegato un anno circa solo per l'avvio delle procedure. A ciò aggiunge l'esigenza di un ulteriore allentamento del Patto di stabilità interno, consentendo, quantomeno agli enti locali virtuosi che hanno risorse di cassa disponibili, di onorare gli impegni assunti nei confronti delle imprese. Infine, fa presente l'opportunità di prevedere nel decreto specifici meccanismi di compensazione fra versamento degli oneri contributivi da parte delle imprese e riscossione dei crediti dalle stesse vantati nei confronti della pubblica amministrazione, ai fini del rilascio del documento unico di regolarità contributiva (DURC).
  Passando al contenuto delle disposizioni riguardanti la TARES (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), segnala che i commi 2 e 3 dell'articolo 10 sono volti a dettare una disciplina transitoria Pag. 69per il pagamento della stessa TARES consentendo ai comuni, per il solo anno 2013, di modificare la scadenza (fissata al mese di luglio) e il numero delle rate di versamento del tributo (comma 2, lettera a)). Precisa che la disciplina transitoria consente, inoltre, ai comuni di inviare ai contribuenti i modelli di pagamento precompilati già predisposti per le diverse forme di imposta sui tributi finora vigenti (TARSU, TIA-1, TIA-2), ovvero indicare le altre modalità di pagamento già in uso per gli stessi prelievi; tale possibilità non è invece prevista per l'ultima rata dovuta, a titolo di TARES, per l'anno 2013 (comma 2, lettera b)). I comuni possono, altresì, avvalersi per la riscossione del tributo dei soggetti affidatari del servizio di gestione dei rifiuti urbani (comma 2, lettera g)). Ai sensi del comma 2, lettera c), la maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato – per la quale i comuni, nel 2013, non possono esercitare la facoltà di aumento fino a 0,40 euro (lettera f)) – assegnata ai comuni ai sensi dell'articolo 14 del decreto legge 201/2011, viene riservata allo Stato ed è versata in unica soluzione unitamente all'ultima rata del tributo, tramite il sistema dei versamenti unitari con compensazione con il modello F24, nonché tramite bollettino di conto corrente postale.
  Per l'anno 2013 non sono, invece, applicate le riduzioni delle somme assegnate ai comuni dal comma 13-bis del citato articolo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011 in relazione alle maggiori entrate derivanti dalla predetta maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro, atteso che tali entrate vengono ora per il medesimo anno riservate allo Stato (lettera d)). La lettera e) incrementa ulteriormente – per l'anno 2013 – la dotazione del Fondo di solidarietà comunale istituito dalla legge di stabilità 2013, da 890,5 milioni di euro a 1.833,5 milioni di euro. Precisa che tale incremento va messo in relazione a quanto stabilito dalla precedente lettera c) del comma 2 in esame, che ha disposto la riserva al bilancio dello Stato – e non più ai comuni – della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadrato della tariffa: la disposizione appare pertanto finalizzata a compensare, attraverso l'incremento del Fondo di solidarietà comunale, il minor gettito che ne consegue per i comuni nel 2013.
  Il comma 3 estende, infine, l'esclusione dalla tassazione alle aree scoperte pertinenziali o accessorie di tutti i locali tassabili; tale esenzione, nella disciplina previgente, era prevista con riferimento alle sole aree di abitazioni civili.
  Rileva, peraltro, che tale disciplina transitoria non affronta le questioni strutturali alla base del tributo che andranno riviste nel contesto generale dei tributi locali in quanto la TARES, per come è stata disciplinata, rischia di determinare, oltre che un onere sui contribuenti in un grave contesto recessivo, che sta colpendo pesantemente le famiglie e le imprese, anche la negazione del principio virtuoso della riduzione della tassazione destinata al risparmio della produzione dei rifiuti. Ritiene, inoltre, che nel contempo andrebbe assicurata l'efficienza e la funzionalità di servizi essenziali per le collettività locali, che sarebbero pregiudicati da un mancato afflusso di risorse nelle casse dei comuni. In tale ottica, sembra opportuno richiamare la Commissione di merito ad apportare nel testo del decreto nuove disposizioni dirette a scongiurare ingiustificati aumenti a carico delle famiglie e delle imprese, a snellire il processo di pagamento dei previgenti tributi (TIA e TARSU) in materia di gestione dei rifiuti e a differire l'entrata in vigore a regime del nuovo tributo (TARES), che non dovrà comunque penalizzare quei comuni virtuosi che, in applicazione del metodo della cosiddetta «tariffazione puntuale», hanno saputo raggiungere eccellenti risultati sia in termini di economicità dei costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia in termini di conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti.
  Ciò premesso, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1), manifestando la disponibilità Pag. 70ad apportarvi le eventuali modifiche e integrazioni che dovessero emergere dal dibattito in Commissione.

  Alessandro BRATTI (PD) ripropone sinteticamente le osservazioni critiche che i deputati del Partito Democratico avevano avanzato già nella passata legislatura in ordine all'introduzione del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). In particolare, sottolinea il fatto che tale tributo, essendo sostanzialmente basato sulla superficie degli immobili, appare, da un lato, incoerente rispetto ai principi-base per una corretta ed efficiente gestione dei rifiuti e, dall'altro lato, penalizzante per quei comuni virtuosi che ancora oggi, per la mancata riforma della vecchia normativa, non sono in condizione di applicare il metodo della cosiddetta «tariffazione puntuale» ai fini della determinazione del concreto ammontare del tributo sui rifiuti. Conclude, quindi, chiedendo al relatore di trasformare in condizione, la parte della prima osservazione contenuta nella proposta di parere che si riferisce a tale questione.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) esprime un giudizio sostanzialmente positivo sulla proposta di parere presentata dal relatore. Chiede, tuttavia, che in tale documento siano maggiormente sottolineate alcune criticità del decreto-legge n. 35 del 2013 in materia di pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, a partire da quella relativa alla mancata destinazione delle somme per spese in conto capitale fino ad arrivare a quella dell'allentamento del Patto di stabilità interno per i comuni virtuosi e dell'ampliamento dei meccanismi di compensazione a favore delle imprese che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazioni.

  Tommaso GINOBLE (PD) nell'esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, segnala l'opportunità di evidenziare nella proposta di parere l'emergenza relativa alla ricostruzione dei territori abruzzesi colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009 oltre a quella relativa alla ricostruzione dei territori richiamati in sede di relazione introduttiva.

  Claudia MANNINO (M5S) esprime condivisione per molte delle considerazioni svolte dal collega Bratti. Nel sottolineare, quindi, che il contenuto dell'articolo 10 del provvedimento in esame deve ritenersi estraneo alla materia disciplinata dal provvedimento medesimo, chiede al relatore di valutare l'opportunità di inserire nella proposta di parere una precisa richiesta di stralcio di tale articolo, anche ai fini di procedere alla ridefinizione della disciplina in materia di imposte locali sui rifiuti e sui servizi che, da un lato, risponda maggiormente ai principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente e, dall'altro, ponga termine al diffuso malcostume che, ad esempio, consente di destinare al pagamento delle spese correnti molte delle entrate tributarie dei comuni.

  Alessandro ZAN (SEL) esprime un giudizio complessivamente favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore, come pure su molte delle osservazioni integrative svolte dai colleghi fin qui intervenuti. In particolare, ritiene che nel parere della Commissione debba essere con più forza sottolineata la necessità di differire l'entrata in vigore del nuovo tributo (TARES) e di condizionare tale eventualità ad una compiuta revisione di quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999 in ordine alla graduazione del tributo e alla definizione di un nuovo metodo per la sua determinazione che sia realmente improntato al principio «chi inquina, paga».

  Tino IANNUZZI (PD) si dichiara d'accordo con il contenuto complessivo della proposta di parere presentata dal relatore sulla quale, a suo giudizio, può senz'altro convergere il consenso di tutti i gruppi presenti in Commissione. Segnala, peraltro, l'opportunità che nella citata proposta di parere siano evidenziati maggiormente i punti relativi al differimento dell'entrata in vigore della TARES, all'allentamento dei Pag. 71vincoli del Patto di stabilità interno per i comuni virtuosi e all'ampliamento dei meccanismi di compensazione fra debiti e crediti, nei rapporti fra le imprese e la pubblica amministrazione.

  Cosimo LATRONICO (PdL), nell'esprimere condivisione per molti dei suggerimenti e delle proposte avanzate dai colleghi intervenuti, preannuncia il voto favorevole dei deputati del PdL sulla proposta di parere presentata dal relatore, segnalando l'opportunità di precisare nella stessa che la richiesta di allentamento del Patto di stabilità interno è prioritariamente finalizzata alla realizzazione di interventi in materia di difesa del suolo.

  Paolo GRIMOLDI (LNP) si dichiara complessivamente d'accordo sul contenuto della proposta di parere presentata dal relatore. Osserva, peraltro, che nella stessa andrebbe evidenziata con più forza l'iniquità di un tributo come la TARES che, essendo basato sostanzialmente sulla misura della superficie degli immobili, finisce per penalizzare doppiamente il Nord, vale a dire la parte del Paese dove si concentrano le migliori pratiche amministrative sia in ordine ai livelli di raccolta differenziata dei rifiuti sia in ordine al rispetto delle norme urbanistiche e all'azione di contrasto dei fenomeni di abusivismo edilizio.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, tenuto conto dell'andamento del dibattito e dei numerosi suggerimenti avanzati dai deputati intervenuti, propone una breve sospensione dei lavori al fine di verificare l'opportunità di apportare modifiche e integrazioni alla proposta di parere già presentata dal relatore.

  La Commissione concorda.

  La seduta, sospesa alle 11.10, riprende alle 11.55.

  Raffaella MARIANI (PD), relatore, presenta una nuova formulazione della proposta di parere favorevole con condizione e con osservazioni, che tiene conto di molte delle proposte e dei suggerimenti emersi nel corso del dibattito (vedi allegato 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole con condizione e osservazioni, come riformulata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.05.

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