CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 22 aprile 2013
11.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione speciale per l'esame di atti del Governo
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 22 aprile 2013. — Presidenza del vicepresidente Pier Paolo BARETTA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 19.20.

DL 35/2013: Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali.
C. 676 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 aprile 2013.

  Pier Paolo BARETTA, presidente, avverte che, conclusa la discussione generale svoltasi nella precedente seduta, si passerà immediatamente alle repliche dei relatori e del Governo.

  Maurizio BERNARDO, relatore, esorta la Commissione a svolgere i propri lavori con speditezza al fine di corrispondere quanto prima alle istanze derivanti dal mondo delle imprese in merito al provvedimento in esame; sostiene, altresì, che in relazione ai delicati temi di politica economica contenuti nel DEF occorre un meditato approfondimento in considerazione della difficile congiuntura economica. Al riguardo, invita a valutare l'opportunità che siano rinviati i termini fissati per l'esame in Assemblea della risoluzione sul DEF per il 2013. In merito al decreto-legge in esame, sottolinea l'esigenza che siano apportate specifiche modifiche ai contenuti del testo, auspicabilmente con il più ampio accordo dei gruppi parlamentari, al fine di semplificare le procedure ivi delineate per l'accesso alle risorse da parte delle imprese e per ridurre e contenere gli adempimenti cui sono tenuti gli enti locali e le amministrazioni interessate. Ritiene assolutamente indispensabile liberare tempestivamente adeguate risorse a favore delle imprese per stimolare il rilancio economico. Sul tema del Patto di stabilità interno ed in relazione alla posizione dei comuni commissariati e non virtuosi reputa necessario conoscere l'orientamento del Governo e della Ragioneria generale dello Stato. Sostiene quindi la necessità di estendere la platea dei soggetti destinatari delle misure Pag. 5recate dal provvedimento; in tal senso cita a titolo di esempio le società in house. Segnala l'opportunità che, in sede di esame degli emendamenti, sia riservata una particolare attenzione a specifici profili quali i comuni virtuosi che rischiano di non beneficiare del provvedimento, la disciplina del DURC, la verifica della congruità dei termini di scadenza di taluni adempimenti richiesti alle imprese ed alle pubbliche amministrazioni, la tipologia di compensazioni ammesse, il ruolo della Cassa depositi e prestiti e del sistema creditizio nel suo complesso relativamente alle previsioni inerenti alle cessioni pro-soluto e pro-solvendo e le puntuali questioni afferenti alla TARES e già evidenziate nel corso della discussione generale. Ravvisa l'esigenza che su tali profili le proposte emendative presentate dai relatori possano uniformare le posizioni espresse dai diversi gruppi parlamentari al fine di varare un testo condiviso che rechi misure che semplificano adeguatamente l'accesso alle risorse da parte delle imprese. In merito alle questioni evidenziate, ritiene opportuno conoscere la posizione del Governo; ribadisce quindi l'auspicio che l'esame del DEF possa svolgersi in tempi congrui, per i quali reputa opportuno un rinvio dei termini di presentazione della relativa risoluzione in Assemblea.

  Giovanni LEGNINI (PD), relatore dichiara di condividere integralmente le considerazioni del collega Bernardo, esprimendo altresì piena sintonia con i contenuti degli interventi svolti nell'ambito dell'esame preliminare, che hanno sollecitato approfondimenti e chiarimenti su numerosi aspetti del decreto-legge in discussione. In primo luogo, richiama le considerazioni dell'onorevole Buttiglione, auspicando che nella sua replica il rappresentante del Governo possa chiarire in modo puntuale le ragioni dell'aumento del livello massimo del saldo netto da finanziare negli anni 2013 e 2014 in una misura di 5 miliardi di euro superiore a quella dell'incremento previsto per il livello massimo del ricorso al mercato finanziario. Riprendendo alcuni spunti presenti negli interventi dei colleghi Tabacci e Marazziti, segnala inoltre l'opportunità di limitare l'attività emendativa al preciso oggetto del provvedimento in esame. Al di là dei limiti regolamentari previsti al riguardo, ritiene infatti che vi siano anche ragioni politiche che impongano di limitare ulteriori iniziative in questa particolare fase della vita politica, mentre sarebbe opportuno concentrare gli interventi sul miglioramento delle procedure previste nel decreto. Evidenzia, peraltro, che eventuali eccezioni rispetto a tale limitazione dell'oggetto dell'attività emendativa, che potrebbero riguardare il finanziamento della cassa integrazione in deroga, come ipotizzato nel corso dell'esame preliminare, dovrebbero essere subordinate all'assenso di tutti i gruppi ed essere condivise dalla presidenza della Commissione e da quella della Camera. In ogni caso, eventuali iniziative al riguardo dovrebbero essere supportate da una adeguata copertura finanziaria e non prevedere il ricorso all'indebitamento. Con riferimento all'intervento del collega Sorial condivide l'importanza del tema dell'ampliamento del ricorso alle procedure di certificazione e di compensazione, osservando che nell'esame degli emendamenti dovranno valutarsi con attenzione le proposte relative a questi istituti. Ritiene, invece, che non sia possibile in questa fase ipotizzare un generale allargamento delle maglie del patto di stabilità interno, ad esempio al fine di escludere la rilevanza della spesa in conto capitale. Ricorda, infatti, come questo tema sia stato più volte affrontato senza successo anche negli scorsi anni osservando come un intervento in tal senso, che giudica opportuno e necessario, non possa trovare spazio in questa sede, dovendo piuttosto essere oggetto di una nuova misura di politica economica che stanzi le adeguate risorse. Per quanto attiene alla possibilità che nel corso dell'esame del decreto si pervenga alla costituzione del nuovo Governo, segnala come l'esame delle proposte emendative si intreccerà con ogni probabilità con le procedure di costituzione dell'Esecutivo e, pertanto, dovrà valutarsi la revisione Pag. 6del calendario dei lavori fin qui previsto. Quanto all'ampiezza dell'intervento in discussione, chiede al rappresentante del Governo di voler valutare se sussista la possibilità di rafforzare gli effetti del provvedimento nel 2014, subordinatamente ad una indicazione in tale senso nelle risoluzioni di approvazione del DEF per il 2013. In questa ottica, ritiene altresì che dovrebbe valutarsi il ricorso a meccanismi che consentano un'articolazione pluriennale degli oneri in termini di indebitamento eventualmente attraverso il ricorso alla Cassa depositi e prestiti. A tale proposito, richiamando quando rappresentato dal Ministro Grilli nella sua audizione, chiede se sia possibile realizzare un nuovo intervento nel 2014 senza l'avvio di una nuova trattativa in sede europea ovvero se si ritenga necessaria l'apertura di un nuovo negoziato. Conclusivamente ribadisce l'opportunità di costituire un tavolo di lavoro ristretto al quale partecipino rappresentanti di tutti i gruppi, dei ministeri competenti e degli uffici della Camera dei deputati, al fine di svolgere un'istruttoria preliminare di carattere tecnico che agevoli l'esame delle proposte emendative.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, rappresenta che nella propria replica intende fornire alcuni chiarimenti rispetto ad alcuni quesiti e richieste di approfondimento evidenziati nel corso dell'esame preliminare, dichiarando di condividere l'opportunità di costituire un tavolo di lavoro tecnico. Segnala, tuttavia che le proprie risposte avranno carattere interlocutorio e provvisorio dal momento che i competenti uffici del Ministero dell'economia e delle finanze hanno trasmesso i necessari elementi informativi solo nell'imminenza della seduta e in modo non sempre esauriente. Con riferimento al quesito posto da ultimo dal relatore Legnini circa la possibilità di realizzare una nuova operazione di pagamento nel 2014 con effetti sull'indebitamento in misura pari a quelli previsti nel 2013 per il decreto in esame, osserva che il ministro Grilli ha sottolineato il carattere eccezionale della misura prevista nel provvedimento, che difficilmente potrebbe essere estesa al 2014 senza una specifica autorizzazione dell'Unione europea. Osserva, peraltro, che nel 2014 le condizioni economiche del nostro Paese sembrerebbero piuttosto favorevoli, in quanto l'indebitamento sarebbe pari all'1,8 per cento del prodotto interno lordo e il saldo strutturale di bilancio sarebbe positivo, segnando risultati migliori di quelli che si registreranno nell'area dell'euro, inferiori solo a quelli della Germania.
  Con riferimento alle osservazioni formulate dall'onorevole Buttiglione e dal relatore Legnini in merito alla previsione di ulteriori 5 miliardi di euro dal punto di vista del fabbisogno di cassa, fa presente che essa è necessaria per consentire il pagamento delle spese in conto capitale. In merito alla possibilità di un intervento della Cassa depositi e prestiti al fine di garantire maggiori risorse per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, esprime forti perplessità, rilevando come Eurostat guardi con sospetto le operazioni svolte attraverso lo strumento della Cassa depositi e prestiti. Segnala in proposito il rischio che esse possano essere comunque considerate nell'ambito del computo del deficit e ritiene probabilmente più opportuno un intervento della SACE, che possa agire con un'operazione di factoring. Fa presente tuttavia come, in tal caso, sussisterebbero problemi di risorse e suggerisce pertanto un intervento della Cassa depositi e prestiti in favore di SACE, prevedendo tuttavia idonei meccanismi di garanzia al fine di evitare problemi di contabilizzazione sul deficit di tale operazione. Con riferimento alle questioni sollevate in merito all'applicazione del Patto di stabilità interno, osserva come occorra evitare una discriminazione territoriale ingiustificata nell'applicazione del decreto in esame. In proposito ricorda come nel 2013 si sia sostanzialmente risolto per le regioni il problema del disallineamento strutturale tra la competenza e la cassa, partendo da una situazione molto squilibrata sul territorio che ha costretto talune regioni ad un deficit strutturale nei propri pagamenti. Pag. 7Osserva tuttavia come occorra tener conto del fatto che molte regioni abbiano cumulato ritardi nei pagamenti a causa dei vincoli derivanti dall'applicazione del Patto di stabilità, rilevando in proposito come sarebbe scorretto penalizzare regioni come la Puglia e la Campania. Con riferimento quindi alle regioni sottoposte ai piani di rientro sanitari, fa presente che non vi è nessuna interferenza tra le norme previste da decreto in esame e tali procedure. In merito poi alla proposta di procedere alla indicazione di una data fissa per la certificazione dei debiti delle pubbliche amministrazioni superando il sistema attualmente previsto da decreto, osserva come ciò potrebbe determinare il superamento degli spazi finanziari previsti. Esprime quindi un sostanziale parere favorevole sulla possibilità di includere tra i debiti per i quali si provvederà al pagamento ai sensi del decreto in esame anche quelli per i quali sono stati approvati i relativi stati di avanzamento lavori, anche in mancanza di fatture scadute. Osserva quindi come su talune altre questioni occorra un ulteriore approfondimento rispetto alle risposte predisposte dalla Ragioneria generale dello Stato, che deposita gli atti della Commissione, al fine di valutare se taluni pareri contrari siano fondati su ragioni obiettive ovvero semplicemente dalla volontà di evitare aggravi di tipo amministrativo. In proposito richiama la contrarietà espressa relativamente all'utilizzo di procedure di silenzio assenso rispetto a memorie ricognitive dei debiti open source, rilevando di non comprendere a fondo la contrarietà espressa dalla Ragioneria generale dello Stato. Parimenti osserva come la medesima Ragioneria abbia espresso perplessità in ordine alla possibilità di prevedere sanzioni pecuniarie a carico dei responsabili delle strutture amministrative che non rispettano le scadenze previste dal provvedimento, paventando eventuali criticità nel funzionamento di tali strutture. In proposito, sottolinea come non vi sia alcuna volontà persecutoria nei confronti dei dirigenti ma solo la necessità di sanzionare eventuali negligenze. Allo stesso modo rileva come non siano condivisibili le criticità espresse in ordine alla richiesta di introdurre procedure di silenzio assenso anche per il pagamento dei debiti sanitari. Con riferimento inoltre alle proposte di estensione del regime di compensazione tra i debiti delle pubbliche amministrazioni e i crediti di natura fiscale e previdenziale nei confronti degli imprenditori, rileva come potrebbe esservi una incomprensione rispetto alle richieste formulate in Commissione, sottolineando in proposito come sia da approfondire il richiamo alla necessità di evitare un deficit di liquidità, potendosi utilizzare in proposto la contabilità speciale n. 1778, registrando un partita doppia in entrata e in uscita. Fa presente quindi come non vi siano motivi ostativi alla previsione di un monitoraggio permanente sui debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, mentre esprime contrarietà alla richiesta, avanzata dall'ANCI, si reintrodurre un termine mobile per il pagamento dell'IMU, sottolineando come l'attuale procedura sia consolidata e non vi siano motivi per cambiarla. Condivide quindi l'opportunità prospettata dal relatore di costituire un tavolo tecnico per la valutazione delle proposte di modifica da apportare al documento in esame.

  Pier Paolo BARETTA, presidente, osserva come il tema posto dai relatori circa le conseguenze di un cambio di governo sia molto pertinente e ringrazia il sottosegretario Polillo per l'attività svolta.

  La seduta termina alle 20.10.