CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 dicembre 2012
759.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 10.

Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013.
C. 5657-A Governo ed emendamenti.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che la I Commissione ha concluso questa mattina l'esame in sede referente del decreto-legge n. 223 del 2012, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013, senza apportare modifiche al testo del provvedimento. Segnala, in proposito, che la Commissione di merito non ha quindi accolto la condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione contenuta nel parere espresso dalla Commissione nella seduta di ieri, che dovrà quindi essere ribadita. Nel rappresentare che la discussione del provvedimento in Assemblea avrà comunque inizio alle ore 10, mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato alle ore 10.30 di oggi, fa presente che la Commissione, ai fini di esprimere il parere di competenza all'Assemblea sul testo del provvedimento, nonché sugli emendamenti ad esso riferiti, dovrà nuovamente convocarsi nel corso della mattinata, non appena l'Assemblea trasmetterà il fascicolo degli emendamenti.

  Renato BRUNETTA (PdL), pur dichiarandosi consapevole dei limiti derivanti dalle competenze della Commissione, ritiene che non si possano tacere anche in questa sede i dubbi circa la legittimità anche sul piano costituzionale di un decreto-legge che interviene sulle regole elettorali a pochi giorni dallo scioglimento anticipato delle Camere. Rileva, in particolare, che il provvedimento di fatto fotografa situazioni esistenti e consolidate nella legislatura ed evidenzia la presenza di un conflitto di interessi del Presidente del Consiglio dei ministri per quanto attiene alla definizione della normativa elettorale, osservando che si corre il rischio di creare ferite sanguinanti alla lettera e allo spirito della Costituzione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento fino a quando non risulteranno disponibili gli emendamenti presentati in Assemblea.

Disposizioni per la celebrazione del centenario della fondazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico e per la valorizzazione dei siti e degli edifici storici di interesse culturale ad esso collegati.
Nuovo testo C. 5239.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Remigio CERONI (PdL) relatore, fa presente che la proposta di legge in esame, composta da sette articoli, reca disposizioni per la celebrazione del centenario della fondazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico (INDA) e per la valorizzazione dei siti e degli edifici storici di interesse culturale ed esso collegati. In particolare: l'articolo 1 affida al Ministero per i beni e le attività culturali, d'intesa con la Regione siciliana, il compito di promuovere un programma di iniziative per favorire la diffusione in Italia e nel mondo della tradizione classica e a potenziare l'attività dell'INDA e per il recupero e la valorizzazione degli edifici storici di interesse culturale collegati al medesimo Istituto; l'articolo 2 prevede l'istituzione del Comitato per la celebrazione del centenario dell'INDA, composto dal presidente e da cinque membri, che esercitano gratuitamente l'incarico. Compito del Comitato, che rimane in carica fino alla data del 31 dicembre 2014, è quello di proporre al Ministro per i beni e le attività culturali un programma delle celebrazioni e degli interventi; l'articolo 3 prevede, nell'ambito delle celebrazioni del centenario, il riconoscimento dello Stato all'INDA di finanziamenti per la promozione della conoscenza del patrimonio teatrale, artistico, documentario, musicale legato all'INDA, della ricerca in materia di tradizioni classiche nonché delle attività dell'INSDA nelle scuole di ogni ordine e grado; l'articolo 4 prevede che, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sia predisposto un programma di finanziamenti per la manutenzione e di re- Pag. 28stauro del teatro comunale di Siracusa, sede della scuola e dell'accademia dell'INDA, e della sede storica del liceo classico «Tommaso Gargallo» di Siracusa nonché di valorizzazione e promozione del Teatro greco di Siracusa; l'articolo 5 dispone che con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali, venga istituito il Museo nazionale del dramma antico con sede presso il Palazzo greco di Siracusa e sia nominato il direttore. In relazione a tale articolo, non è chiaro se la norma in esame sia volta a dare un riconoscimento legislativo a una struttura già istituita presso l'INDA ovvero si tratti di una nuova struttura museale; l'articolo 6 dispone che all'onere derivante dall'attuazione del presente provvedimento, pari a 1 milione di euro annui per il triennio 2013-2015, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2013-2015, nell'ambito del fondo speciale di parte corrente dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2012, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali; l'articolo 7, infine, reca le disposizioni concernenti l'entrata in vigore del provvedimento. Al riguardo, segnala che la proposta di legge in esame presenta diversi profili problematici di carattere finanziario. In primo luogo, rileva che è necessario che nella clausola di copertura di cui all'articolo 6 siano indicate esplicitamente le disposizioni a cui sono riconducibili gli oneri del provvedimento e venga quantificato il relativo importo. Peraltro, ritiene che, ai fini di una compiuta valutazione degli effetti finanziari del provvedimento è necessario disporre di elementi informativi sulla congruità degli oneri indicati rispetto agli interventi previsti negli articoli da 1 a 5, anche in relazione all'ambito temporale degli stessi che, in particolare con riferimento all'istituzione del Museo nazionale del dramma antico, previsto all'articolo 5, appaiono avere carattere permanente. Rileva, inoltre, che il provvedimento non reca la necessaria copertura finanziaria posto che nell'ambito dei fondi speciali di parte corrente per il triennio 2013-2015 non è previsto l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali. Dal punto di vista formale, rileva che la clausola di copertura presenta comunque una incongruità posto che, pur utilizzando i fondi speciali relativi al triennio 2013-2015, fa riferimento agli stessi come previsti nell'esercizio finanziario 2012. Su tali aspetti ritiene opportuno acquisire un chiarimento da parte del Governo.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA concorda con le considerazioni espresse dal relatore.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, si riserva di rappresentare alla Commissione di merito le criticità relative al provvedimento in esame che richiedono una complessiva revisione dei relativi profili finanziari.

  La Commissione concorda con la proposta del presidente.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni in materia ambientale.
Nuovo testo C. 4240-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, e abb.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 dicembre 2012.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in sostituzione del relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il nuovo testo del progetto di legge C. 4240-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, e abb., recante modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e altre disposizioni in materia ambientale;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, in base ai quali:
    all'articolo 3, comma 1, occorre sopprimere la lettera c) che dispone l'inserimento, non consentito, tra i prodotti esclusi dall'applicazione delle disposizioni della direttiva 2008/98/CE, del digestato o compost prodotti non destinati alla utilizzazione agronomica nell'ambito di una o più aziende agricole consorziali che ospitano l'impianto;
    al medesimo articolo 3, comma 1, occorre sopprimere la lettera f), in quanto, nel prevedere una riduzione delle garanzie finanziarie che le imprese devono prestare ai fini del rilascio dell'autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, determina una minore tutela in caso di mancato adempimento degli obblighi per i quali la medesima viene prestata;
    le disposizioni dell'articolo 5, commi 1 e 2, recanti, rispettivamente, la proroga degli effetti delle autorizzazioni in materia di miscelazione di rifiuti speciali rilasciate ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, e norme in materia di miscelazione di oli usati, appaiono suscettibili di essere oggetto di censura da parte dei competenti organi comunitari;
    le disposizioni recate dall'articolo 15 che circoscrivono l'ambito degli allagamenti causati da impianti fognari esclusi dall'applicazione della disciplina in materia di valutazione del rischio da alluvioni, appaiono suscettibili di determinare maggiori adempimenti a carico degli enti pubblici interessati con l'esigenza per gli stessi di disporre di ulteriori risorse rispetto a quelle previste a legislazione vigente;
    la lettera d) del comma 4 dell'articolo 16, prevedendo l'esclusione permanente dall'obbligo di partecipazione al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) per gli imprenditori agricoli che producono rifiuti pericolosi in via occasionale, non appare conforme alla normativa comunitaria e potrebbe avere conseguenze finanziari negative;
    è necessario integrare l'articolo 18 prevedendo che il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio;
    le disposizioni di cui all'articolo 26, che prevedono la sottoposizione delle matrici materiali di riporto a test di cessione e la messa in sicurezza permanente delle stesse, appaiono suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;
    le funzioni di regolamentazione e controllo introdotte dall'articolo 28 al decreto legislativo n. 152 del 2006 in materia di tutela delle acque dall'inquinamento appaiono comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;
    le disposizioni previste dall'articolo 30 in materia di gestione di acque sotterranee emunte appaiono comportare nuovi adempimenti a carico degli enti pubblici interessati suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, privi di idonea quantificazione e copertura;
   rilevato che sulle disposizioni dell'articolo 5 è intervenuta la deliberazione conforme da parte dei due rami del Parlamento;
   considerata l'opportunità di meglio definire le procedure di riassegnazione delle risorse di cui all'articolo 18;Pag. 30
   considerato, inoltre, che al fine di evitare l'insorgenza di effetti negativi per la finanza pubblica è necessario prevedere che i costi derivanti dalla sottoposizione delle matrici materiali di riporto a test di cessione e la messa in sicurezza permanente delle stesse di cui all'articolo 3, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 2 del 2012, come modificati dall'articolo 26 del presente provvedimento, devono essere posti integralmente a carico dei soggetti richiedenti,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni, volte a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
   all'articolo 3, comma 1, sopprimere le lettere c) e f);
   sopprimere l'articolo 15;
   all'articolo 16, comma 4, sopprimere la lettera d);
   all'articolo 18, comma 1, sostituire le parole: ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere riassegnata per le esigenze del con le seguenti: all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnata a specifici programmi dello stato di previsione del;
   all'articolo 18, dopo il comma 1, aggiungere il seguente: 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio;
   all'articolo 26, comma 1, lettera b), capoverso «comma 2» aggiungere, in fine, il seguente comma: 3-bis. Gli oneri derivanti dai commi 2 e 3 sono posti integralmente a carico dei soggetti richiedenti le verifiche ivi previste;
   sopprimere l'articolo 28;
   sopprimere l'articolo 30.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA concorda con la proposta di parere formulata dal presidente.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Norme per il riconoscimento della sindrome post polio come malattia cronica e invalidante.
Testo unificato C. 3367 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 dicembre 2012.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA nel premettere che è necessario acquisire apposita relazione tecnica da parte del competente Ministero della salute diretta a quantificare l'impatto finanziario del provvedimento, osserva che, sebbene l'articolo 3 preveda la clausola di invarianza finanziaria, il riconoscimento, previsto all'articolo 1, della sindrome post polio quale malattia cronica e invalidante, comporta l'estensione ai soggetti che ne sono affetti delle esenzioni dalla partecipazione alla spesa per prestazioni specialistiche, nonché, in alcune regioni, dal ticket sui farmaci di fascia A. Conseguentemente, rileva che tale ampliamento della platea dei soggetti affetti da patologie croniche e invalidanti comporta maggiori oneri a carico del Servizio sanitario nazionale non quantificati e privi di copertura. Inoltre, con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 2, osserva che risulta comunque necessario che, nella richiamata necessaria relazione tecnica, il competente Ministero della salute assicuri che le attività poste in capo agli enti del Servizio sanitario nazionale e alle regioni possano essere svolte nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente. Sulla base di tali considerazioni, esprime parere contrario all'ulteriore corso del provvedimento.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto delle dichiarazioni del rappresentante del Governo e nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta, riservandosi di informare il presidente della Commissione di merito della obiettiva difficoltà di procedere nell'esame del provvedimento.

  La seduta termina alle 10.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.15 alle 10.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giuseppe Francesco Maria MARINELLO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 12.15.

Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013.
C. 5657-A Governo ed emendamenti.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione – Parere su emendamenti).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, fa presente che, come già segnalato nella precedente seduta, la Commissione Affari costituzionali non ha recepito la condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione contenuta nel parere espresso dalla Commissione bilancio nella seduta del 19 dicembre 2012. Rileva che è pertanto necessario riproporre, anche nel parere all'Assemblea, la condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Con riferimento alle proposte emendative trasmesse dall'Assemblea, sull'articolo aggiuntivo Narducci 3.02, volto ad istituire comitati per il controllo delle operazioni di voto all'Estero, rileva che il Governo dovrebbe chiarire se, pur in presenza di una clausola di invarianza finanziaria, dall'applicazione della disposizione possano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA concorda con il relatore sull'opportunità di riproporre la condizione già contenuta nel parere reso alla Commissione di merito ed esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Narducci 3.02.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 5657-A, di conversione del decreto-legge n. 223 del 2012, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013 e gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
  esprime
  sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito:

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
   all'articolo 5, comma 1, sostituire le parole da: All'onere derivante fino a: euro 1.050.000, con le seguenti: Per le finalità di Pag. 32cui all'articolo 2 è autorizzata la spesa di euro 1.050.000 per l'anno 2013. Al relativo onere.

  Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

  sull'articolo aggiuntivo 3.02, in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura:

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative».

  Maino MARCHI (PD), pur comprendendo le ragioni per le quali il relatore ed il Governo hanno espresso un parere contrario sull'articolo aggiuntivo Narducci 3.02, rileva come la questione sia di notevole importanza e ritiene che meriterebbe un approfondimento.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, pur concordando sulla rilevanza della questione posta dall'onorevole Marchi, ritiene che l'approfondimento richiesto dovrebbe essere comunque svolto nell'ambito della Commissione di merito, mentre rileva che i profili di criticità finanziaria relativi alla proposta emendativa in questione non consentano l'espressione di un parere di differente tenore.

  Michele VENTURA (PD) osserva come, anche al di là dei profili di competenza della Commissione bilancio, il tema della correttezza del voto all'estero sia estremamente delicato ed auspica che il Governo possa assicurare i componenti della Commissione di merito e tutta la Camera sulla trasparenza e la legittimità delle procedure elettorali all'estero.

  Renato CAMBURSANO (Misto) concordando con le osservazioni del presidente, ribadisce la sua proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO, presidente, comunica che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarà convocato appena il Senato avrà trasmesso i disegni di legge di stabilità e di bilancio, per la definizione del relativo calendario d'esame.

  La seduta termina alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giuseppe Francesco Maria MARINELLO. – Interviene il Ministro per i rapporti con il Parlamento Dino Piero Giarda.

  La seduta comincia alle 15.

Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013.
C. 5657-A Governo ed emendamenti.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame dell'emendamento Picchi 2.1.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore, fa presente che l'Assemblea ha trasmesso l'ulteriore emendamento Picchi 2.1. osserva che la proposta emendativa sembra ampliare le fattispecie in cui è ammesso il voto per corrispondenza per i cittadini temporaneamente residenti all'estero. A tale proposito ritiene opportuno che il Governo chiarisca se le modifiche apportate dalla proposta emendativa possano essere svolte nell'ambito delle risorse previste all'articolo 5.

Pag. 33

  Il Ministro Dino Piero GIARDA esprime parere contrario sull'emendamento Picchi 2.1, in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Renato CAMBURSANO (Misto), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato l'emendamento 2.1. Picchi al progetto di legge 5657-A di conversione del decreto-legge n. 223 del 2012, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
  esprime

PARERE CONTRARIO

  in quanto suscettibile di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura.».

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21 alle 21.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 20 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 22.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 e relativa nota di variazione.
C. 5535-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei disegni di legge.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore sul disegno di legge di bilancio, preliminarmente ricorda che il disegno di legge di bilancio per il 2013-2015 sconta gli effetti finanziari delle misure adottate nel corso di questi anni, comprese quelle in materia di spending review determinate con il decreto-legge n. 95 del 2012, fatta eccezione, tuttavia, per le riduzioni di spesa dei Ministeri previste dall'articolo 7, comma 12, pari a 1.777,3 milioni nel 2013, a 1.574,5 milioni nel 2014 e a 1.649,5 milioni nel 2015, che sono state disposte dalla legge di stabilità e recepite in bilancio con la Nota di variazioni, mentre risultano incluse, inoltre, le rimodulazioni proposte dalle Amministrazioni sulla base dei criteri di flessibilità previsti dalla normativa contabile. Rileva che, nel complesso, il disegno di legge, anche all'esito delle modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento conferma pienamente lo scenario macroeconomico illustrato nella Nota di aggiornamento del DEF e si colloca in un percorso di aggiustamento dei conti pubblici. Fa presente che si soffermerà solo sulle modifiche apportate dal Senato della Repubblica rispetto al testo approvato dalla Camera. In proposito, segnala che, all'articolo 6, comma 6, è stato inserita la proposta del Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, oltre a quella già prevista nel testo approvato dalla Camera del Ministro degli affari esteri, per le variazioni compensative in Pag. 34termini di competenza e di cassa tra i capitoli allocati nel programma «Cooperazione allo sviluppo» che può disporre, con proprio decreto, il Ministro dell'economia e delle finanze. Osserva che è stata modificata la tabella 3 relativa allo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico assegnando 500 mila euro per l'anno 2013 e 100 mila per ciascuno degli anni 2014 e 2015 al programma Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale, con corrispondente riduzione della Tabella 2 relativa allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze. Rileva come tale modifica sia stata resa necessaria per ripristinare lo stanziamento del richiamato programma del Ministero dello sviluppo economico. In conclusione, rileva come il rafforzamento della legge di bilancio quale strumento di programmazione economica si ponga in linea con l'obiettivo di rendere trasparenti i processi di rimodulazione della spesa in una logica di flessibilità annuale, e ponga anche l'opportunità di valutare una modifica dei Regolamenti parlamentari che consenta un diverso approccio all'esame del documento, soprattutto da parte delle Commissioni di merito rispetto alla natura e agli obiettivi delle missioni e dei programmi. Evidenzia come in sintesi, si tratti di omogeneizzare le oltre 17.000 autorizzazioni di spesa esistenti che reggono il bilancio, affinché siano inserite nei rispettivi programmi di spesa, con finalità programmatorie e secondo gli obiettivi del programma nazionale delle riforme e del programma di stabilità, al fine di innestarle in modo coerente l'attuazione in armonia con la strategia di conseguimento degli obiettivi fissati nell'ambito del processo del semestre europeo. Ritiene che, ancora più in prospettiva, sia chiaro che la nuova formulazione dell'articolo 81 della Costituzione, così come innovata dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, che sarà applicabile dall'esercizio finanziario 2014, non ripropone il terzo comma del vigente articolo 81 della Costituzione, il quale prevedeva che con il bilancio non si potessero stabilire nuovi tributi e nuove spese, superando, in tal modo, la classica «concezione formale» della legge di bilancio. A tal proposito, sottolinea come sia molto positiva l'approvazione definitiva appena avvenuta da parte del Senato della Repubblica del testo del disegno di legge rinforzata di attuazione della richiamata riforma costituzionale che reca una sostanziale unificazione degli attuali strumenti della legge di stabilità e del bilancio.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore sul disegno di legge di stabilità, intervenendo anche a nome dell'onorevole Brunetta, segnala preliminarmente che il disegno di legge di stabilità come modificato dal Senato si compone di un solo articolo composto di 554 commi, quando il testo licenziato dalla Camera era composto di tre articoli per un totale di 210 commi. Alla luce di tale considerazione, rappresenta che nella sua esposizione si limiterà a evidenziare, in primo luogo, in termini aggregati le differenze tra la manovra approvata dalla Camera e quella licenziata dal Senato, per poi porre in evidenza, in forma sintetica, le innovazioni in termini normativi introdotte dall'altro ramo del Parlamento. Quanto al primo aspetto, evidenzia che dalla seconda Nota di variazioni risulta che il disegno di legge di stabilità 2013, come modificato dagli emendamenti approvati dal Senato, determina incrementi sia sul versante delle entrate sia su quello della spesa rispetto al quadro determinato dal testo approvato in prima lettura alla Camera. In termini di competenza le entrate finali per il 2013 registrano un aumento di 3.834 milioni di euro. Tale importo è la risultante di una diminuzione delle entrate tributarie per 3.755 milioni di euro e di un aumento delle entrate extratributarie per 7.589 milioni di euro. Per quanto riguarda il 2014, le entrate finali aumentano di 426 milioni di euro per effetto di una diminuzione delle entrate tributarie per un importo di 3.880 milioni di euro e di un aumento delle entrate extratributarie di 4.306 milioni di euro. Fa presente che, nel 2015, le Pag. 35entrate finali aumentano di 235 milioni di euro risultanti da un aumento delle entrate tributarie per 232 milioni di euro e di quelle extratributarie per 4 milioni di euro. Osserva come, sulla base di quanto emerge dall'analisi dell'allegato 3, il consistente aumento che registrano le entrate extratributarie è largamente riconducibile alle modifiche apportate alla disciplina dell'IMU ed al versamento all'entrata del bilancio dello Stato delle risorse iscritte nella contabilità speciale 1778. Per quanto concerne le spese, segnala che nel 2013 le spese finali, sempre in termini di competenza, aumentano di 3.806 milioni di euro, riferibili, per 2.156 milioni di euro alle spese correnti, per 14 milioni di euro alle spese per interessi e per 1.636 milioni di euro alle spese in conto capitale. Segnala, poi, che nel 2014 le spese finali aumentano di 375 milioni di euro, per effetto di un incremento di 316 milioni di euro delle spese correnti e di un incremento di 59 milioni di euro delle spese in conto capitale. Nel 2015 le spese finali aumentano, invece, di 106 milioni di euro, risultanti da un aumento di 56 milioni di euro delle spese correnti e da un aumento di 50 milioni di euro delle spese in conto capitale. Osserva, pertanto, che in ciascun anno del triennio le modifiche apportate dal Senato hanno determinato un aumento delle entrate superiore a quello delle spese, rilevando che i risultati in termini di cassa sono analoghi a quelli registrati in termini di competenza. Per quanto riguarda i risultati differenziali sia in termini di competenza sia di cassa, osserva che le modifiche introdotte dal Senato portano ad un miglioramento del risparmio pubblico in ciascun anno del triennio, maggiormente accentuato nel 2013, per un importo di 1.664 milioni di euro, mentre il miglioramento risulta pari a 110 milioni di euro nel 2014 e a 179 milioni di euro nel 2015. Per quanto attiene al saldo netto da finanziare, osserva che si registra, in termini di competenza, un miglioramento di 28 milioni di euro per l'anno 2013, di 51 milioni di euro per l'anno 2014 e di 129 milioni di euro per l'anno 2015, e, in termini di cassa, un miglioramento di 428 milioni di euro per il 2013, di 51 milioni di euro per il 2014 e di 129 milioni di euro per il 2015. Segnala, poi, che il ricorso al mercato registra conseguentemente un miglioramento in termini numerici identico a quello del saldo netto da finanziarie.
  Sul versante dei contenuti, rileva che il semplice confronto tra il numero dei commi del testo approvato dalla Camera e quello dei commi dell'unico articolo approvato dal Senato rende evidente come sia sostanzialmente impossibile esporre, sia pure in termini sintetici, i contenuti delle singole modifiche introdotte nel corso dell'esame del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento. In proposito ritiene che si debba innanzitutto considerare che nel disegno di legge sono confluite disposizioni contenute in diversi strumenti normativi, al fine di condensare i lavori in questi ultimi giorni della legislatura. Sono così sostanzialmente stati assorbiti dal disegno di legge di stabilità il decreto-legge n. 185 del 2012, recante disposizioni urgenti in materia di trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici e il decreto-legge n. 216 del 2012, recante disposizioni urgenti volte a evitare l'applicazione di sanzioni dell'Unione europea, il cui esame non è neppure stato avviato. Segnala altresì che il disegno di legge sospende per un anno gli effetti del riordino delle province disposto dal decreto-legge 5 novembre 2012, n. 18, il cui iter si è interrotto. Fa presente, poi, che le modifiche introdotte dal Senato recano, inoltre, alcune novelle a decreti-legge recentemente convertiti in legge. Rileva, in primo luogo, che è stato modificato il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, attraverso una serie di articoli aggiuntivi all'articolo 16, in materia di giustizia, volti a disciplinare diversi profili attinenti al deposito telematico degli atti processuali, ai contributi nei processi amministrativo e tributario ed alla liquidazione delle spese processuali. Osserva, altresì, che il disegno di legge incide sul Pag. 36recente decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213. Per altro verso, rappresenta che il disegno di legge assorbe anche contenuti presenti in altri progetti di legge. A titolo di esempio, segnala che il disegno di legge reca disposizioni in materia di istituzione dello sportello telematico del diportista, riprendendo il contenuto della proposta di legge S. 3080, già approvata dalla in prima lettura dalla Camera. Fa presente inoltre che nel disegno di legge di stabilità sono state introdotte disposizioni relative a proroghe di termini legislativi sostanzialmente analoghe a quelle contenute nei decreti-legge annualmente presentati in materia.
  Dal punto di vista dell'efficacia temporale, rileva che la maggior parte delle disposizioni acquista efficacia dal 1o gennaio 2013, ma non mancano misure destinate ad avere effetto negli anni successivi e, in deroga a quanto richiesto dalla normativa contabile, anche misure destinate ad applicarsi già nell'anno 2012.
  Con riguardo, infine alle finalità recate dal provvedimento come modificato dal Senato, fa presente che le stesse, nel loro complesso, sono sintetizzabili solo in termini estremamente sommari e sono riconducibili a diversi ambiti materiali. In particolare, segnala le disposizioni attinenti all'introduzione di norme recanti maggiori entrate o minori spese per le amministrazioni centrali e per gli enti territoriali, con la definizione del concorso alle minori spese di ciascuna amministrazione, con un intervento anche sulla disciplina del patto di stabilità interno; le disposizioni relative alla ridefinizione di alcuni aspetti di rilievo nell'ambito dei rapporti finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali, con misure in materia di IMU e modifiche alla fiscalità comunale, quali, in particolare, quelle riferite alle modifiche relative alla TARES; quelle recanti il recepimento di direttive europee in diversi settori, anche al fine di evitare l'applicazione di sanzioni per infrazioni in ambito europeo; le disposizioni di proroga o differimento di termini in scadenza o scaduti; quelle concernenti misure di carattere ordinamentale, riferite, ad esempio, alle province, all'istituzione di nuovi organismi, a misure patrimoniali preventive antimafia. Evidenzia come in alcun casi le disposizioni appaiano prive di riflessi finanziari anche di carattere indiretto. Tra le tante, segnala, ad esempio, le norme in materia di equipollenze di alcuni titoli di studio rilasciati dalle istituzioni facenti parte del sistema dell'alta formazione e specializzazione artistica e musicale. Richiama, inoltre, l'attenzione sulle disposizioni in materia di ricorribilità avverso gli atti di ricognizione delle amministrazioni pubbliche operata annualmente dall'ISTAT ai sensi della legge n. 196 del 2009, con un intervento che incide sul contenuto della normativa in materia di contabilità e finanza pubblica. Rileva quindi come il disegno di legge rechi disposizioni di carattere puntuale relative al finanziamento di enti e manifestazioni, opere pubbliche, beni ed attività culturali, anche di valenza locale e settoriale. Segnala, ad esempio, il contributo annuo di 200.000 euro per la Basilica di San Francesco in Assisi, il contributo straordinario di 1 milione di euro per il 2013 a favore della Fondazione Arena di Verona, il contributo di 2 milioni di euro per l'anno 2013 all'Ente Giardini Botanici Villa Taranto per la ricostruzione di Villa Taranto a Verbania, la costituzione di un fondo con una dotazione di un milione di euro per l'anno 2013, finalizzato a consentire la promozione e lo svolgimento di iniziative per la celebrazione del settantesimo anniversario della Resistenza e della guerra di liberazione. Ricorda altresì la previsione di un finanziamento di 100 mila euro a decorrere dal 2013 per il finanziamento del castello di Udine e di tre milioni di euro per il finanziamento della Fondazione orchestra sinfonica e coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.
  Da questa sommaria ricognizione delle nuove materie oggetto del disegno di legge di stabilità, a suo parere, emerge con chiarezza come le regole relative al contenuto Pag. 37proprio del provvedimento in esame fissate dalla normativa in materia di contabilità e finanza pubblica siano state sostanzialmente travolte. Tale contenuto abnorme, per quantità e qualità, assunto dal provvedimento in esame può certamente, a suo avviso, in buona misura essere ascritto alla scelta, determinata dall'imminente conclusione della legislatura, di includere nel contenuto della legge di stabilità complessi omogenei di disposizioni che avrebbero dovuto essere oggetto di altrettanti decreti-legge. Osserva, tuttavia, come su una siffatta scelta di fondo si sia innestata un'attività emendativa di origine parlamentare, allo stesso tempo, articolata e minuta che ha ulteriormente dilatato il contenuto del provvedimento, introducendo numerose disposizioni di carattere localistico e microsettoriale. Ritiene inoltre necessario ricordare come il Senato abbia opportunamente affrontato questioni di portata generale che alla Camera non era stato possibile trattare in maniera esauriente quali il patto di stabilità interno, le pensioni di guerra, il comparto sicurezza e la Tobin tax. Ritiene che sia del tutto evidente come non possano dirsi rispettate, almeno alla luce del Regolamento della Camera, anche le regole in materia di ammissibilità degli emendamenti. Ricorda che il diverso tenore delle disposizioni dei Regolamenti di Camera e Senato in merito all'esame dei decreti-legge è circostanza nota e che di frequente ha suscitato motivate perplessità in questo ramo del Parlamento. Nella fattispecie, tuttavia, a suo avviso, il fenomeno ha assunto dimensioni abnormi e, francamente, non compatibili con il bicameralismo perfetto fatto proprio dalla nostra Costituzione che non tollera asimmetrie nelle prerogative delle Camere. Sotto un diverso aspetto, evidenzia come i contenuti assunti nel corso dell’iter parlamentare risultino, per così dire, in controtendenza rispetto all'evoluzione di una legislatura in cui, in una prima fase, si è scelto di delimitare in modo rigoroso il contenuto della legge di stabilità e, in una seconda fase, per conseguire l'obiettivo del pareggio del bilancio, si è scelto di aumentare la pressione fiscale e di ridurre in modo estremamente significativo la spesa pubblica introducendo, in particolare, il metodo della spending review, al fine di procedere ad un'accurata selezione di tutte le voci di bilancio, di individuare le spese da ridurre e, prima ancora, di incrementare la qualità e l'efficienza nell'impiego delle risorse pubbliche.
  Conclusivamente, ritiene che, sotto il profilo finanziario, debba rimarcarsi come, a seguito dell'esame del Senato sia aumentato il volume complessivo della manovra, che è cresciuta tanto sul versante delle entrate che su quello delle spese. Quanto ai contenuti delle disposizioni introdotte nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, prende atto con favore della circostanza che, al di là del merito delle modifiche apportate, sono state affrontate alcune delle questioni che ci si era impegnati a risolvere al termine dell'esame presso la Camera. Segnala, in particolare, le modifiche alla disciplina della cosiddetta Tobin Tax, l'intervento sul patto di stabilità interno, la soluzione della questione relativa ai trattamenti pensionistici di reversibilità relativi alle pensioni di guerra, rilevando altresì come sia stato adottato un intervento rilevante sulla disciplina dell'IMU. Osserva, invece, che non si è trovata una soluzione adeguata per evitare la riduzione dei consumi di gasolio utilizzato in agricoltura da ammettere al regime fiscale agevolato, altro tema che il Governo si era impegnato ad affrontare nel corso dell'esame al Senato. Da ultimo, ritiene che non si possa non segnalare in questa sede che le disparità presenti nell'applicazione delle regole in materia di ammissibilità delle proposte emendative tra i due rami del Parlamento hanno raggiunto livelli che non potranno essere sostenuti nel corso della prossima legislatura. Al di là delle difformità tra i Regolamenti delle due Camere, reputa infatti che vi sia un interpretazione assai diversa delle regole fissate dalla normativa in materia di contabilità e finanza pubblica, che, evidentemente, presso l'altro ramo del Parlamento sono considerate assai meno vincolanti di quanto si ritenga Pag. 38presso la Camera dei deputati. Queste differenze interpretative minano, come ha già affermato, la stessa essenza del bicameralismo perfetto, in quanto consentono ad un ramo del Parlamento di travolgere regole che, invece, sono scrupolosamente osservate in questa Camera. Ritiene che si tratti di una questione che non può non essere portata all'attenzione delle presidenze delle Camere, anche in vista delle necessarie riforme regolamentari, che in questa legislatura non si è riusciti a discutere e ad approvare.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel prendere atto delle valutazioni espresse dall'onorevole Baretta, osserva come, al di là delle difformità pure esistenti nei regolamenti e nelle prassi parlamentari tra i due rami del Parlamento, vi sia stata una forte anomalia determinata dall'apertura di una nuova fase politica e, di fatto, della crisi di Governo. Rileva come tale situazione e la conseguente annunciata fine anticipata della legislatura hanno impresso un'accelerazione nell'esame di taluni provvedimenti che sono dovuti, per necessità, confluire nel disegno di legge di stabilità. Fa presente, in particolare, come vi sia stata un'attenta riflessione in merito ed alla fine sia prevalsa l'esigenza di garantire la proroga di importanti disposizioni in scadenza, la cui mancata approvazione avrebbe avuto risvolti molto negativi per il Paese. Sottolinea quindi come questo disegno di legge di stabilità che, per le esposte ragioni si discosta dal dettato della legge n. 196 del 2009, quanto a limiti di contenuto, non può in alcun modo costituire un precedente, tanto più alla luce dell'approvazione definitiva in Senato del disegno di legge rinforzata sull'attuazione della riforma costituzionale che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio nella Carta fondamentale ed aprirà, a suo avviso, una fase nuova.

  Pier Paolo BARETTA (PD) rileva come fosse imprevedibile che la crisi politica determinasse anche un rilassamento della Ragioneria generale dello Stato.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva come sia singolare che il Senato abbia approvato lo stesso giorno questo disegno di legge di stabilità con le criticità rilevate dall'onorevole Baretta e il disegno di legge rinforzata per l'attuazione della riforma costituzionale che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio nella Carta fondamentale.

  Roberto SIMONETTI (LNP) ritiene che la situazione idilliaca descritta dall'onorevole Ciccanti nella propria relazione non trovi riscontro nella realtà dei documenti di bilancio all'esame della Camera, che registrano invece le difficoltà finanziarie derivanti dalla grave crisi affrontata dal nostro Paese. In questo contesto, segnala che anche un osservatore imparziale come l'ABI ha evidenziato che la riduzione dei differenziali di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi registrata nell'ultimo anno non deve attribuirsi tanto alle scelte di politica economica compiute dall'Esecutivo quanto piuttosto alle iniziative assunte di recente dalla BCE. Osserva, inoltre, che sul versante dei rapporti tra lo Stato e gli enti territoriali si è tornati a prima dell'anno zero, essendo stato distrutto in pochi mesi il lavoro serio e approfondito svolto nei primi anni della legislatura ai fini dell'attuazione del federalismo fiscale. Ritiene, infatti, che si stia smantellando un processo virtuoso, avviato con l'approvazione della legge n. 42 del 2009 e, successivamente, proseguito con l'adozione, al termine di un'ampia analisi nella Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, dei decreti attuativi delle deleghe contenute in quella stessa legge. Rileva, invece, che a seguito delle modifiche introdotte nel disegno di legge di stabilità, la disciplina in materia di IMU presenti significativi elementi di incertezza che nel prossimo esercizio creeranno grandi difficoltà agli enti locali nella predisposizione dei loro bilanci. Osserva, del resto, che nell'ambito dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento si è trovato il tempo per occuparsi della mozzarella di bufala campana, ma non si è stati in grado di affrontare temi Pag. 39ben più rilevanti per lo sviluppo economico del Paese, come la riduzione dell'IRAP e l'alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese.

  Maino MARCHI (PD), riservandosi di svolgere ulteriori considerazioni nel corso dell'esame in Assemblea, rileva come sarebbe opportuno un chiarimento del Governo in relazione alle disposizioni in materia di IMU e di fondo di riequilibrio di cui all'articolo 1, commi 380 e da 382 a 386. Sottolinea come un chiarimento sulla portata delle richiamate disposizioni e della relativa successione delle norme nel tempo sarebbe necessaria anche in prospettiva.

  Massimo POLLEDRI (LNP) osserva preliminarmente come l'assalto alla diligenza che si era riusciti a sventare nell'esame delle manovre finanziarie presentate dal tanto vituperato Governo Berlusconi si è invece realizzato pienamente sotto la guida del Governo Monti. A suo avviso, infatti, troppo spesso si è accusato il Governo di aver sottovalutato gli effetti della crisi, mentre in realtà l'Esecutivo cercava di inviare messaggi tranquillizzanti ai cittadini. Osserva, del resto, come un'analoga strategia di comunicazione sia stata seguita anche dal Governo Monti, che più volte ha rassicurato i cittadini sulla solidità delle finanze pubbliche e sulla capacità del nostro Paese di riprendersi dall'attuale situazione di crisi. In questo contesto, il precedente Esecutivo ha inteso quindi operare interventi chirurgici sulla spesa e sulle entrate, tenendo sotto controllo la pressione fiscale e salvaguardando l'occupazione e la spesa sociale, senza cedere a richieste di carattere localistico e microsettoriale. Nella manovra in discussione si assiste, invece, ad una polverizzazione degli interventi di spesa che non trova precedenti negli analoghi provvedimenti approvati nel corso di questa legislatura. Osserva come, a fronte del rigore sui conti pubblici proclamato dal Governo, è invece mancata una scelta di carattere strategico in ordine alla destinazione delle risorse disponibili, che avrebbero potuto essere concentrate su pochi interventi qualificanti, come avvenuto nel corso di questa legislatura quando i gruppi che allora componevano la maggioranza decisero di rinunciare ad interventi minori per concentrare le risorse disponibili sulle agevolazioni fiscali in materia di ristrutturazioni edilizie. In questo disegno di legge di stabilità, invece, si sono introdotte misure assolutamente eterogenee, che non portano nessun reale beneficio per la ripresa economica. A fronte di tale quadro, esprime un giudizio sconsolato, osservando tuttavia come trovino piena conferma le riserve da sempre espresse dal suo gruppo circa l'operato dell'attuale Governo, che ha sempre privilegiato gli aspetti relativi alla comunicazione su quelli attinenti al merito dei provvedimenti. Ritiene, infatti, che anche sul piano della copertura finanziaria le innovazioni introdotte al Senato presentino rilevanti aspetti critici, osservando come con ogni probabilità il prossimo Governo sarà chiamato ad operare un intervento correttivo per rimediare alle carenza di copertura che emergeranno nei prossimi mesi. Sul piano delle scelte di politica economica, denuncia l'assenza di un'idea di sviluppo e di una politica che si ponga come obiettivo la riduzione della pressione fiscale. Osserva, invece, che con il Governo dei professori l'ha avuta vinta il partito della spesa, che non potrà che trovare più facile successo in un Governo appoggiato da Sinistra e Libertà.

  Francesco BARBATO (IdV) preliminarmente ricorda come le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 174, riproducano quelle contenute originariamente nell'articolo 3, comma 28, stralciate dal Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 120, comma 2, del Regolamento. Chiede quindi come ciò sia possibile e se si sia verificato un errore in occasione dello stralcio, ovvero in questa fase. Rileva come in tal modo si faccia perdere credibilità alle Istituzioni. Chiede se il Presidente della Camera abbia valutato la reintroduzione della richiamata norma stralciata e se vi sia o meno consapevolezza della violazione Pag. 40delle regole in proposito. Ritiene che chi sceglie un percorso di non rispetto delle regole non dovrebbe ripresentarsi alle prossime elezioni politiche. Parimenti contraria al Regolamento ed alle disposizioni relative ai limiti di contenuto della legge di stabilità ritiene l'introduzione del comma 298 dell'articolo 1, relativo al contributo per il trasferimento alla regione Friuli-Venezia Giulia del castello di Udine. In particolare, ne sottolinea la natura localistica e dà atto all'onorevole Strizzolo, che aveva introdotto il tema, di avere incassato un risultato per lui soddisfacente, con una disposizione tuttavia non riconducibile al contenuto proprio della legge di stabilità. Osserva come tali modi di comportamento farebbero rabbrividire persino l'ex presidente della Commissione Paolo Cirino Pomicino e fanno ritornare alla mente gli anni ’80 e i cosiddetti «assalti alla diligenza» che hanno prodotto una spesa pubblica elevatissima.

  Michele VENTURA (PD) osserva come l'onorevole Barbato dovrebbe limitarsi a stigmatizzare il comportamento del Senato senza imputare alcuna intenzione ai membri della maggioranza in questo ramo del Parlamento, in considerazione dell'andamento dell'esame del provvedimento in prima lettura.

  Francesco BARBATO (IdV) rileva come i cittadini non distinguano tra Camera e Senato, ma vedano il Parlamento come un organismo unitario. Osserva quindi come il Governo abbia tradito i suoi impegni originari in tema di crescita, rigore ed equità anche con provvedimenti come quello in esame e indossando una veste definitivamente politica.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea come nel corso dell'esame presso la Camera la Commissione abbia operato in stretta aderenza a quanto previsto dalla normativa in materia di contabilità e finanza pubblica, evidenziando come non si possa in questa sede sindacare l'operato dell'altro ramo del Parlamento. Osserva, in proposito, che la Commissione esprime un parere al Presidente della Camera circa la conformità del contenuto del disegno di legge al suo oggetto così come definito dalla legislazione in materia di bilancio e di contabilità dello Stato solo al momento della presentazione del disegno di legge da parte del Governo. Segnala, invece, che un analogo potere non è riconosciuto alla Commissione con riferimento ai testi approvati dal Senato e, pertanto, disposizioni ritenute estranee al contenuto proprio potranno essere espunte solo con l'approvazione di specifiche proposte emendative. Prende atto, peraltro, che l'atteggiamento rigoroso tenuto dalla Ragioneria generale dello Stato presso questo ramo del Parlamento non ha trovato riscontro nel corso dell'esame al Senato, osservando come in futuro potrebbe realizzarsi un riequilibrio delle posizioni tra i diversi attori del processo di bilancio grazie alla costituzione dell'ufficio parlamentare di bilancio previsto dalla legge rinforzata relativa all'attuazione del principio del pareggio di bilancio, approvata in via definitiva dal Senato nella giornata di oggi.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) stigmatizza l'atteggiamento profondamente differenziato dell'Ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze e della Ragioneria generale dello Stato nelle diverse fasi dell'esame parlamentare alla Camera e al Senato. Evidenzia in proposito il rischio di dover pensare che atteggiamenti di maggiore insistenza possano prevalere rispetto al rispetto delle regole. Preannuncia comunque che i deputati del suo gruppo non presenteranno proposte emendative e consentiranno l'approvazione del provvedimento nei tempi stabiliti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo.

  Rolando NANNICINI (PD) rileva che il contenuto del disegno di legge di stabilità si è straordinariamente ampliato nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento essenzialmente in ragione dell'esigenza di approvare in via definitiva misure improrogabili, che difficilmente si sarebbero potute approvare a causa del prossimo Pag. 41scioglimento anticipato delle Camere. In questa ottica, ritiene che non sia giustificato chiedere l'espunzione dal provvedimento di disposizioni che in condizioni normali sarebbero state discusse e approvate all'interno di diversi strumenti normativi. Esprime, tuttavia, il proprio rammarico per il fatto che nel corso dell'esame presso il Senato non si sia voluto individuare una soluzione equilibrata per la materia del prelievo sui giochi. In proposito, ricorda come i dati relativi alla raccolta del settore evidenzino come sia in calo la quota delle entrate derivanti dai giochi con aliquote di prelievo più elevate, mentre si accresca il peso dei giochi che beneficiano di un regime fiscale più favorevole. In questa ottica, ritiene che si sarebbe dovuta percorrere la strada della riduzione del pay out prevedendo un corrispondente incremento del prelievo erariale unico, eventualmente valutando anche la riduzione del numero degli apparecchi autorizzati. A questo proposito, segnala di aver presentato un emendamento a futura memoria nel quale propone un complessivo riequilibrio del prelievo nel settore dei giochi, lamentando che il Governo in questi mesi si sia sempre opposto ad ogni intervento in materia.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento rinviando ad una seduta che verrà convocata nella giornata di domani lo svolgimento delle repliche e il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti.

  La seduta termina alle 23.