CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 dicembre 2012
757.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 193

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.

  La seduta comincia alle 11.55.

Modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali.
C. 5613, approvato in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, e abb.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Maria Anna MADIA (PD), relatore, osserva che la XI Commissione è chiamata a esprimere il parere, per quanto di competenza, sulla proposta di legge n. 5613, Pag. 194recante disposizioni di modifica della disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali, già approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato, al termine di un iter articolato e approfondito. Fa presente che il provvedimento in questione è stato assegnato – a seguito di un accordo unanime raggiunto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo – direttamente in sede legislativa alla VII Commissione, la quale lo ha adottato come testo base per il seguito della discussione: su questo testo, peraltro, non sono stati presentati emendamenti, per cui le Commissioni competenti in sede consultiva devono esprimere il parere sul medesimo testo approvato dal Senato, ai fini della sua definitiva approvazione.
  Ritenuto, dunque, quanto mai opportuno giungere anche in questo ramo del Parlamento ad una rapida conclusione dell'esame, tenuto conto del consenso unanime dei gruppi e dei margini temporali ristretti connessi alla scadenza della legislatura, sottolinea l'esigenza di rispondere quanto prima alle significative attese degli operatori del settore. In tal senso, segnala che la proposta normativa in esame mira a intervenire nel delicato e complesso settore delle professionalità impegnate nelle attività di restauro dei beni culturali, così come disciplinate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), soprattutto nella prospettiva di adeguare tale normativa all'attuale quadro delle professionalità effettivamente presenti nel settore, ridefinendo la materia dei requisiti necessari per il riconoscimento della qualifica di restauratore: la finalità del provvedimento, quindi, è quella di ampliare la possibilità di accesso al titolo per le migliaia di operatori del comparto, attualmente escluse a causa della ristrettezza degli stessi requisiti, agevolando le imprese nella partecipazione alle procedure di affidamento di appalti pubblici per l'esecuzione di lavori di restauro. Evidenzia che l'intervento si è reso necessario a seguito di talune difficoltà applicative delle disposizioni transitorie del Codice dei beni culturali (dovute anche al ritardo con cui ne è stata data attuazione), con riferimento alla disciplina dei requisiti indispensabili ai fini dell'attribuzione della qualifica, laddove è stata evidenziata la mancanza di un sistema normativo efficace ai fini del riconoscimento dei percorsi formativi e delle competenze professionali acquisite da numerosissimi restauratori, che hanno alle spalle anni di pratica lavorativa e di collaborazione con gli organismi statali di tutela e che hanno già garantito la conservazione di beni culturali particolarmente significativi.
  Passando al contenuto di dettaglio del provvedimento in esame, composto da 2 articoli e dall'annesso allegato, fa notare, innanzitutto, che esso, all'articolo 1, modifica la disciplina transitoria per il conseguimento delle qualifiche di restauratore: in particolare, oltre ad attribuirsi rilevanza all'adeguata competenza professionale maturata dagli operatori nell'ambito del restauro dei beni culturali mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici, vengono disciplinate le modalità di attribuzione della relativa qualifica, riconosciuta, in esito ad apposita procedura di selezione pubblica da concludere entro il 30 giugno 2015, con provvedimenti del competente Ministero, che danno luogo all'inserimento in un apposito elenco suddiviso per settori di competenza e reso accessibile a tutti gli interessati. Fa notare, al riguardo, che la richiamata procedura di selezione pubblica, indetta entro il 31 dicembre 2012, consiste nella valutazione dei titoli e delle attività – e nell'attribuzione dei relativi punteggi, indicati nell'allegato B (annesso al comma 2 dell'articolo 1 della proposta di legge) – che viene così aggiunta al richiamato Codice dei beni culturali e del paesaggio (di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004); entro lo stesso termine, con decreto del Ministro sono definite le linee guida per l'espletamento della procedura di selezione pubblica, nel rispetto di quanto previsto dallo stesso articolo 1, sentite le organizzazioni imprenditoriali e sindacali più rappresentative. Pag. 195Rileva che, ai fini dell'attribuzione dei vari punteggi, il citato allegato B attribuisce rilievo a determinati titoli di studio, all'attività professionale svolta e all'inquadramento nei ruoli delle amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali (previo superamento di un pubblico concorso relativo al profilo di restauratore di beni culturali), nonché all'inquadramento come docente di restauro presso le Accademie di belle arti per i settori disciplinati.
  Sempre in relazione alle norme di diretto interesse della Commissione, facendo riferimento all'esperienza professionale rilevante ai fini dell'attribuzione del punteggio, fa osservare come il provvedimento riconosca soltanto l'attività di restauro effettivamente svolta dall'interessato, direttamente e in proprio ovvero direttamente e in rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, ovvero nell'ambito di rapporti di lavoro alle dipendenze di amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei beni culturali, con regolare esecuzione certificata nell'ambito della procedura di selezione pubblica.
  Preso atto, dunque, del contenuto del progetto di legge e considerato che – a suo giudizio – si tratta ora di favorire la definitiva approvazione, in sede legislativa, di un testo ampiamente condiviso e atteso dagli addetti ai lavori, propone di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame, auspicando peraltro che nella prossima legislatura possano essere assunte analoghe iniziative normative anche in favore di altre categorie di professionisti che operano nel settore della tutela dei beni culturali (tra i quali cita gli archivisti, i bibliotecari, gli storici dell'arte, gli archeologi e i demoetnoantropologi), al momento sprovvisti di una apposita disciplina delle relative qualifiche.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.05.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 18 dicembre 2012.

Audizione della Consigliera nazionale di parità e di una rappresentanza delle consigliere territoriali di parità sull'attività di tutela, promozione e controllo svolta in attuazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione nel lavoro e sulle prospettive di funzionamento di tali figure istituzionali nell'ambito del riordino delle pubbliche amministrazioni.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.15 alle 13.10.

INTERROGAZIONI

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 13.10.

5-08080 Fedriga: Sul disavanzo patrimoniale derivante dalla confluenza dell'INPDAP nell'INPS.

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), nell'appellarsi alla presidenza affinché – quanto meno per la prossima legislatura – sia assicurato il pieno rispetto delle regole parlamentari che disciplinano gli obblighi dell'Esecutivo rispetto agli atti di sindacato ispettivo, fa notare con rammarico che il rappresentante del Governo ha eluso completamente, nella propria risposta, i quesiti posti nell'interrogazione in titolo, non fornendo, tra l'altro, alcuna indicazione circa le amministrazioni (tra le quali si sarebbe dovuto specificare se vi fossero o meno anche quelle locali) che non hanno versato la quota a loro carico negli anni passati, contribuendo a determinare il disavanzo patrimoniale dell'INPDAP e, quindi, dell'INPS, nel quale quell'istituto è da poco confluito. Dopo avere espresso il proprio Pag. 196stupore per l'incapacità del Governo di predisporre risposte adeguate rispetto a interrogazioni per le quali ci sarebbe stato tutto il tempo per svolgere i necessari approfondimenti, ritiene inaccettabile che lo stesso Governo dichiari, nella risposta appena resa, che la sostenibilità del sistema previdenziale è stata in ogni caso assicurata grazie alla recente riforma delle pensioni, confermando implicitamente che i «buchi» di bilancio dell'INPS – a prescindere dalla causa che li ha determinati – vengono comunque coperti con risorse sottratte ai pensionati. Si dichiara, pertanto, amareggiato per il comportamento di talune amministrazioni dello Stato, le quali, pur ponendo in essere una vera e propria evasione contributiva, non subiscono alcuna conseguenza sanzionatoria, a differenza di quanto accade per i normali cittadini e per le imprese, nei confronti dei quali il Governo in carica ha avuto, sin dal giorno del suo insediamento, un atteggiamento persecutorio.

5-08108 Codurelli: Requisiti minimi di contribuzione per il diritto alla pensione di vecchiaia.

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Lucia CODURELLI (PD), nel manifestare una certa soddisfazione per la risposta del rappresentante del Governo, che sembrerebbe avere assicurato il proprio impegno nel risolvere in termini positivi la questione prospettata nell'interrogazione, si augura che ciò possa realmente avvenire in tempi brevi, tenuto conto che la problematica dei requisiti minimi contributivi è da tempo all'attenzione dell'Esecutivo e che essa – come risulta anche dalla complessa e tortuosa ricostruzione dei diversi passaggi burocratici fornita nella stessa risposta odierna – avrebbe dovuto già essere stata definita in via amministrativa. Pertanto, prima di esprimere il proprio compiacimento per la soluzione conclusiva della vicenda, si riserva di verificare nel dettaglio le iniziative concrete che saranno intraprese dal Governo, auspicando che le necessarie tutele nei confronti dei lavoratori, di cui al proprio atto di sindacato ispettivo, possano essere approntate in tempi quanto mai solleciti.

5-08580 Muro: Vicende occupazionali relative al «Cantiere Navale Basilio Postiglione Srl».

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Luigi MURO (FLpTP), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la puntuale risposta fornita, prende atto con favore della disponibilità dell'Esecutivo ad aprire un tavolo di confronto con le parti interessate, al fine di individuare le soluzioni più adeguate in favore dei lavoratori coinvolti. Ricordato che, nel caso di specie, l'azienda in questione, titolare di concessione demaniale, si è avvalsa di strumenti di sostegno al reddito che, tuttavia, non hanno impedito il licenziamento dei propri dipendenti, successivamente sostituiti da personale esterno, si augura che il Governo prenda spunto da tale vicenda per affrontare in senso più generale un certo «malcostume», tipico di alcune aziende che, pur servendosi di lavoratori reclutati all'esterno o addirittura assunti «in nero», tendono a simulare difficoltà economiche per accedere ai trattamenti di integrazione salariale, adottando comportamenti gravemente pregiudizievoli della leale concorrenza tra le imprese e degli stessi diritti dei lavoratori.

5-08581 Gnecchi: Sulla salvaguardia di determinate categorie di «contributori volontari».

  Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Maria Grazia GATTI (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, si dichiara completamente insoddisfatta della risposta Pag. 197ricevuta, dal momento che essa non ha fornito alcuna apertura circa la possibilità di ricondurre la salvaguardia dei «prosecutori» volontari – autorizzati prima del luglio 2007 – ai provvedimenti già assunti in loro favore dalle leggi n. 243 del 2004 e n. 247 del 2007, che recavano, peraltro, disposizioni dotate di adeguata copertura finanziaria. D'altronde, ritiene che l'incertezza applicativa, che appare ancora presente nelle risposte del Governo, non escluda che l'Esecutivo possa nell'immediato futuro adottare provvedimenti ministeriali potenzialmente lesivi dei diritti di tali lavoratori, stabilendo criteri di fruizione delle deroghe, per l'accesso al sistema pensionistico, più restrittivi di quelli già definiti in sede legislativa, come peraltro accaduto nel recente passato, in occasione della concreta definizione della platea dei cosiddetti «esodati», nondimeno attuata sulla base di stime finanziarie approssimative e sbagliate.
  Per queste ragioni, ribadito che la copertura finanziaria per la platea di «contributori volontari» autorizzati ante luglio 2007 era già garantita dalle leggi di riferimento, ritiene necessario che il Governo elimini qualsiasi elemento di contrasto con la normativa vigente circa la piena salvaguardia di tali lavoratori.

  Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.35.

RISOLUZIONI

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 13.35.

7-01048 Bellanova: Sui fabbisogni delle regioni per gli ammortizzatori sociali in deroga.
7-01054 Antonino Foti: Sui fabbisogni delle regioni per gli ammortizzatori sociali in deroga.
(Discussione congiunta e conclusione).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Silvano MOFFA, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo sul medesimo argomento, saranno discusse congiuntamente.

  Teresa BELLANOVA (PD) rinuncia a illustrare la propria risoluzione 7-01048, facendo espresso rinvio al suo contenuto per quanto concerne i profili di merito.

  Antonino FOTI (PdL) rinuncia a illustrare la propria risoluzione n. 7-01054, auspicandone l'approvazione da parte della Commissione.

  Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, invita il rappresentante del Governo a esporre alla Commissione il proprio orientamento sulle risoluzioni in discussione.

  Il viceministro Michel MARTONE prende atto che le risoluzioni presentate vertono entrambe sul medesimo argomento: la copertura del fabbisogno delle regioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2012, nonché lo stanziamento delle necessarie risorse per l'anno 2013. Al riguardo, intende evidenziare, in primo luogo, che con riferimento alle risorse per l'anno in corso risultano già stanziati 1 miliardo 300 milioni complessivi, di cui 1 miliardo per accordi regionali e circa 300 milioni per accordi stipulati direttamente presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; tale dotazione complessiva verrà inoltre incrementata grazie alle risorse residue relative alle annualità 2009, 2010 e 2011, al momento quantificabili in circa 350 milioni di Pag. 198euro. In secondo luogo, ritiene opportuno ribadire che il tema degli ammortizzatori sociali in deroga assume particolare importanza per il Governo che, consapevole del critico quadro macroeconomico, e in particolare della situazione occupazionale, ha predisposto – in sede di approvazione della riforma del mercato del lavoro – uno stanziamento di 1 miliardo di euro sia per l'anno 2013 che per l'anno 2014, di 700 milioni di euro per l'anno 2015 e di 400 milioni di euro per l'anno 2016, secondo uno schema che vede il progressivo superamento degli ammortizzatori in deroga. Inoltre, rammenta che in occasione dell'ultima seduta di question time in Aula alla Camera, lo scorso 12 dicembre, il Ministro Fornero ha fatto presente di «essersi fatta interprete delle preoccupazioni concernenti la situazione occupazionale in una lettera inviata al Presidente Monti e al Ministro Grilli nel mese di settembre, in vista della predisposizione della legge di stabilità».
  Fa notare che, per le ragioni esposte, nel corso dell’iter di approvazione del disegno di legge di stabilità per il 2013 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha condiviso l'impegno a presentare appositi emendamenti, volti a rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. In particolare, segnala che con tale iniziativa si è inteso, in primo luogo, prevedere la rideterminazione del «Piano di azione e coesione» verso l'utilizzo proprio in tema di ammortizzatori sociali, concordata con il Ministro Barca: in tal modo potranno essere recuperate ulteriori risorse finanziarie attualmente stimate in centinaia di milioni di euro. In secondo luogo, avverte che è stata considerata la possibilità di reperire ulteriori risorse, per il secondo semestre 2013, in via straordinaria, dai fondi per la formazione professionale: infatti il Governo, pur consapevole che tali risorse sono destinate a favorire l'occupabilità delle persone, non può non considerare che, purtroppo, anche l'anno 2013 potrebbe determinare riflessi negativi sulla situazione occupazionale del Paese. Rileva, pertanto, che si è ritenuto prioritario assicurare che i lavoratori, in caso di difficoltà per le imprese, possano comunque contare su misure di sostegno al reddito.
  Nel ricordare, al riguardo, che ogni decisione definitiva è ora rimessa al Parlamento, fa presente che il Governo esprime, per quanto di sua competenza, un parere favorevole su entrambe le risoluzioni in discussione, i cui impegni possono ritenersi sostanzialmente condivisibili.

  Nessuno altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, con distinte votazioni, le risoluzioni n. 7-01048 e n. 7-01054.

  La seduta termina alle 13.45.

Pag. 199