CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 dicembre 2012
755.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 13

SEDE REFERENTE

  Giovedì 13 dicembre 2012. — Presidenza del presidente della X Commissione, Manuela DAL LAGO, indi del presidente dell'VIII Commissione Angelo ALESSANDRI. — Intervengono il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, il sottosegretario all'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli, e il sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 14.10.

DL 207/12: Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
C. 5617 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 12 dicembre 2012.

  Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che le Presidenze, in relazione al ricorso presentato dal collega Rosato avverso la dichiarazione di inammissibilità della propria proposta emendativa 3.01, hanno convenuto di confermare il giudizio di inammissibilità sulla base dei seguenti elementi:
   il decreto-legge in esame ha lo scopo prioritario di fronteggiare l'emergenza creatasi a vari livelli – ambientale, sanitario, produttivo e occupazionale – negli stabilimenti ILVA di Taranto; in tale contesto il provvedimento interviene con norma più generale a tutelare, ai sensi del comma 1 dell'articolo 1, tutti gli stabilimenti produttivi valutati come strategicamente rilevanti in ambito nazionale, sulla base di alcuni elementi indicati dal medesimo Pag. 14decreto e mediante una procedura espressamente specificata consistente nella individuazione tramite decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;
   l'articolo aggiuntivo proposto con l'emendamento 3.01 prevede specifiche misure per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area portuale di Trieste, attraverso la sdemanializzazione di alcune aree, che vengono assegnate al Comune di Trieste; tali aree possono essere alienate, ai sensi del comma 2, dal medesimo Comune ed relativi introiti sarebbero in tal caso assegnati all'Autorità portuale di Trieste per interventi di bonifica delle aree inquinate e la loro infrastrutturazione.

  Appare evidente che, pur prevedendo misure genericamente destinate, al termine del complesso procedimento, alla bonifica di un sito industriale, la proposta emendativa non è né strettamente attinente, né consequenziale alle materie oggetto del decreto-legge, requisiti necessari, come previsto dall'articolo 96-bis, comma 7, del regolamento della Camera dei deputati, dalla circolare del Presidente della Camera 10 gennaio 1997, e recentemente ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 22 del 2012 e dalla lettera del Presidente della Repubblica del 23 febbraio 2012, ai fini del giudizio di ammissibilità. Dà quindi la parola ai relatori e al Governo per il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Stefano SAGLIA (PdL), relatore per la X Commissione, esprimendosi anche a nome della collega Mariani, invita al ritiro degli emendamenti Piffari 1.1, Fava 1.2, Realacci 1.3, Piffari 1.4, Fava 1.5, Fava 1.6, Fava 1.7, Piffari 1.8, Margiotta 1.9, Ferranti 1.10, oppure il parere è contrario. Sull'emendamento 1.11, la cui parte consequenziale è analoga all'emendamento 1.29, rinvia al parere su quest'ultimo, invitando il collega a ritiralo; invita al ritiro altresì degli emendamenti Ferranti 1.12, Piffari 1.14, Piffari 1.13, Piffari 1.17, esprimendo altrimenti parere contrario; il parere è invece favorevole, con una riformulazione, sull'emendamento Fava 1.16, che deve prevedere la soppressione delle parole «dell'articolo 16». Invita al ritiro, ovvero esprime parere contrario, sugli emendamenti Piffari 1.15, 1.18 e 1.19, nonché sull'identico Ferranti 1.20, Ferranti 1.22, Piffari 1.21 e 1.23, Realacci 1.24, Braga 1.25. Il parere è favorevole sull'emendamento Piffari 1.27, mentre invita al ritiro degli emendamenti Fava 1.26 e Braga 1.28. Per quanto concerne l'emendamento Realacci 1.29, propone una riformulazione che preveda, al comma 5-bis, l'annualità della relazione del Ministro della salute alle commissioni sul documento di valutazione, ed espunga le parole «da malattie ambientali»; sulla parte consequenziale dell'articolo 1-bis sarebbero mantenuti solo i primi due commi, con alcune riformulazioni: al comma 1, l'espunzione delle parole «contestualmente all'AIA» e al comma 2, la previsione di un decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell'ambiente da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anziché del regolamento; l'articolo aggiuntivo Realacci 1.01 sarebbe quindi assorbito.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI esprime il parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe VATINNO (IdV) ritira l'emendamento Piffari 1.1, di cui è cofirmatario.

  Manuela LANZARIN (LNP) dopo aver illustrato brevemente le finalità dell'emendamento Fava 1.2, di cui è cofirmataria, ne annuncia il ritiro.

  Ermete REALACCI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.3. Coglie, peraltro, l'occasione per richiamare il Governo ad una attenta valutazione della questione relativa alla ampiezza e alla portata del provvedimento in discussione, il quale potrebbe finire per tradursi, anche al di là delle intenzioni, in un pericoloso precedente da invocare in occasione di ogni situazione di crisi ambientale, sanitaria Pag. 15e occupazionale. Conclude, quindi, precisando che il ritiro dell'emendamento in questione così come il ritiro di altri eventuali emendamenti deve intendersi come manifestazione dell'intenzione di riproporlo in Assemblea, salvo che il Governo si assuma la responsabilità di porre la questione di fiducia.

  Giuseppe VATINNO (IdV), nell'annunciare il ritiro dell'emendamento Piffari 1.4, nonché di tutti gli altri del suo gruppo di cui è cofirmatario, si associa pienamente alle considerazione svolte dal collega Realacci, stigmatizzando altresì i tempi oltremodo ristretti a disposizione delle Commissioni per l'esame e la votazione delle proposte emendative.

  Manuela LANZARIN (LNP), nell'annunciare il ritiro degli emendamenti Fava 1.5, 1.6 e 1.7, di cui è cofirmataria, invita il Governo a riconsiderare, in vista dell'esame del provvedimento in Assemblea, il giudizio negativo formulato sui medesimi emendamenti, i quali sono diretti a rendere più facile l'accesso, anche ad aziende diverse dall'ILVA, alla nuova disciplina introdotta dal provvedimento d'urgenza in esame.

  Salvatore MARGIOTTA (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.9.

  Alessandro BRATTI (PD), dopo aver illustrato il contenuto degli emendamenti Ferranti 1.10 e 1.12, dei quali è cofirmatario, ne annuncia il ritiro.

  Ermete REALACCI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 1.11.

  Giovanni FAVA (LNP) accetta la nuova formulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.16, proposta dal relatore.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Fava 1.16 (nuova formulazione).

  Alessandro BRATTI (PD) ritira gli emendamenti Ferranti 1.20 e 1.22, Realacci 1.24 e Braga 1.25, dei quali è cofirmatario.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Piffari 1.27.

  Manuela LANZARIN (LNP) ritira l'emendamento Fava 1.26, di cui è cofirmataria.

  Alessandro BRATTI (PD) ritira l'emendamento Braga 1.28, di cui è cofirmatario.

  Ermete REALACCI (PD), intervenendo sul suo emendamento 1.29 osserva che nel decreto-legge in esame mancano praticamente del tutto quelle misure dirette a salvaguardare la salute dei cittadini di Taranto, a partire da uno scrupoloso screening della popolazione, che sono fortemente attese sul territorio e che sono indispensabili per ristabilire il fondamentale circuito di fiducia fra i cittadini e le istituzioni. Nell'accogliere la nuova formulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.29, proposta dal relatore, esprime tuttavia il proprio rammarico perché tale riformulazione indebolisce eccessivamente la portata dell'emendamento in questione.

  Ludovico VICO (PD) sottoscrive l'emendamento Realacci 1.29, come appena riformulato.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Realacci 1.29 (nuova formulazione).

  Manuela DAL LAGO, presidente della X Commissione, dichiara assorbito, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Realacci 1.29 (nuova formulazione), l'articolo aggiuntivo Realacci 1.01.

  Stefano SAGLIA (PdL), relatore per la X Commissione, invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Realacci 2.1 e Ferranti 2.2.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI esprime parere conforme a quello del relatore.

Pag. 16

  Alessandro BRATTI (PD) ritira gli emendamenti Realacci 2.1 e Ferranti 2.2, dei quali è cofirmatario.

  Stefano SAGLIA (PdL), relatore per la X Commissione, invita al ritiro, altrimenti esprime parere contrario, sugli emendamenti Ferranti 3.3, Fava 3.4, Lanzarin 3.5, 3.6 e 3.7, Piffari 3.13, Bratti 3.9, Fava 3.11, Lanzarin 3.12, Vico 3.15, Piffari 3.16, nonché sull'articolo aggiuntivo Vico 3.02. Esprime, quindi, parere favorevole sui seguenti emendamenti: Fava 3.2, a condizione che venga riformulato (vedi allegato), e 3.1 del Governo, Bratti 3.10, Margiotta 3.8, a condizione che venga riformulato (vedi allegato) e Piffari 3.14.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI esprime parere conforme a quello del relatore, illustrando al contempo una riformulazione dell'emendamento 3.1 (vedi allegato).

  Manuela LANZARIN (LNP) accetta la nuova formulazione proposta dal relatore dell'emendamento Fava 3.2, di cui è cofirmataria. Coglie, peraltro, l'occasione per sottolineare l'importanza di tale proposta emendativa, che impegna il Governo a varare in tempi rapidi un piano straordinario di rilancio di un settore fondamentale per l'economia italiana come quello dell'industria siderurgica.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Fava 3.2 (nuova formulazione) e 3.1 del Governo (nuova formulazione).

  Alessandro BRATTI (PD) ritira l'emendamento Ferranti 3.3, di cui è cofirmatario.

  Alberto TORAZZI (LNP) ritira l'emendamento Fava 3.4, di cui è cofirmatario. Coglie, tuttavia, l'occasione di richiamare il Governo alla necessità di una maggiore coerenza se è vero che, mentre in numerosi provvedimenti sono state introdotte misure dirette a tagliare i costi della pubblica amministrazione, nel caso del Garante previsto dal decreto-legge in esame la sua nomina porterà oneri rilevanti a carico dello Stato.

  Manuela LANZARIN (LNP), nell'associarsi a quanto appena affermato dal collega Torazzi, annuncia il ritiro degli emendamenti a sua prima firma 3.5, 3.6 e 3.7.

  Alessandro BRATTI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 3.9 invitando il relatore e il Governo, in vista della discussione in Assemblea, a riconsiderare il giudizio sfavorevole espresso sul medesimo emendamento con il quale si intende valorizzare e mettere a frutto anche per il futuro il prezioso lavoro fin qui svolto dall'ARPA della regione Puglia.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Bratti 3.10.

  Alberto TORAZZI (LNP) ritira gli emendamenti Fava 3.11 e Lanzarin 3.12, dei quali è cofirmatario.

  Salvatore MARGIOTTA (PD), pur accettando la riformulazione del proprio emendamento 3.8, invita i relatori ed il Governo a riconsiderare la formulazione originaria dell'emendamento che stabilisce l'importanza della promozione della partecipazione democratica della popolazione mediante meccanismi di condivisione delle informazioni.

  Ludovico VICO (PD) sottoscrive l'emendamento Margiotta 3.8, dichiarandosi stupito della nuova formulazione proposta dal Governo che limita drasticamente il contenuto delle procedure di partecipazione democratica. Chiede pertanto l'accantonamento dell'emendamento Margiotta 3.8.

  Alessandro BRATTI (PD) si associa alle considerazioni dei deputati Vico e Margiotta. Sottolinea che l'informazione è un atto dovuto e che vi è un'ampia normativa a livello comunitario. Richiama, in proposito la convenzione di Aarhus recepita nell'ordinamento italiano e mai applicata Pag. 17compiutamente. Ritiene assolutamente inaccettabile la nuova formulazione proposta che giudica minimalista e riduttiva sul tema della partecipazione democratica.

  Ermete REALACCI (PD), nell'associarsi alle considerazioni dei colleghi precedentemente intervenuti, dichiara di non riuscire a comprendere le motivazioni che hanno indotto il Governo ad una riformulazione così riduttiva dell'emendamento Margiotta 3.8.

  Alberto TORAZZI (LNP), nel concordare sull'opportunità che il Garante, in accordo con le istituzioni locali, promuova iniziative di informazione alla popolazione, ritiene valida la riformulazione proposta dal Governo in quanto le procedure di partecipazione democratica sono garantite dai rappresentanti eletti.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI osserva che la riformulazione proposta è volta ad un miglioramento del testo dell'emendamento dal punto di vista amministrativo. Sottolinea che l'espressione «partecipazione democratica», pur assolutamente condivisibile, risulta troppo vaga per essere riferita alle competenze del Garante e, conseguentemente, attuata con specifiche azioni.

  Ermete REALACCI (PD) propone di riformulare l'emendamento Margiotta 3.8 inserendo dopo la parola «informazione» le seguenti «e consultazione» e dopo la parola «trasparenza» la seguente «ai cittadini».

  Salvatore MARGIOTTA (PD) rileva che il riferimento alla partecipazione democratica, giudicato troppo generico dal sottosegretario Fanelli, è più volte richiamato nelle procedure di valutazione di impatto ambientale.

  Alessandro BRATTI (PD) sottolinea che le istituzioni europee sono ampiamente intervenute sul concetto di partecipazione democratica dei cittadini e che gli amministratori locali sono ben consapevoli che è molto difficile realizzare infrastrutture sui territori senza il consenso della popolazione.

  Armando DIONISI (UdCpTP) concorda con la riformulazione proposta dal collega Realacci all'emendamento Margiotta 3.8 purché l'estensione delle iniziative di informazione e consultazione non blocchi il processo decisionale del Garante.

  Salvatore MARGIOTTA (PD), nel condividere la riformulazione del collega Realacci propone di aggiungere dopo la parola «cittadini» le seguenti «, nello spirito della Convenzione di Aarhus».

  Stefano SAGLIA, relatore per la X Commissione, ritiene condivisibile la riformulazione proposta.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Margiotta 3.8, come da ultimo riformulato.

  Ermete REALACCI (PD), sottoscrive l'emendamento Piffari 3.14.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Piffari 3.14.

  Ludovico VICO (PD) ritira il proprio emendamento 3.15. Chiede ai relatori ed al Governo di riconsiderare il parere contrario espresso sul proprio articolo aggiuntivo 3.02 perché ritiene che non ne abbiano sufficientemente approfondito il contenuto. Sottolinea che nella regione Puglia, a causa dello sforamento della spesa sanitaria, vi è un doppio patto di stabilità per il quale è stato previsto un piano di rientro con significativi tagli sull'Azienda sanitaria locale di Taranto. Rilevata la necessità che i presidi sanitari della città siano dotati di personale e risorse, a motivo della gravissima situazione di inquinamento ambientale propone che all'onere da ciò derivante di provveda mediante corrispondente prededuzione dal finanziamento complessivo di parte corrente del Servizio sanitario nazionale che prevede apposita voce destinata Pag. 18allo scopo. I costi di questa operazione pertanto non ricadrebbero sulla comunità nazionale, ma su una diversa ripartizione delle risorse destinate alla sanità nella regione Puglia.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che, se non vi sono obiezioni, il prosieguo dell'esame sarà assicurato anche mediante la trasmissione televisiva a circuito chiuso.

  Le Commissioni concordano.

  Il ministro Corrado CLINI condivide le argomentazioni dell'onorevole Vico. Ritiene, tuttavia, che sulla diversa modulazione dei finanziamenti alla sanità pugliese debbano essere verificate le competenze regionali e statali e che debba essere acquisito il parere delle Commissione bilancio per verificare l'idoneità della copertura proposta. Chiede pertanto all'onorevole Vico di ritirare il suo articolo aggiuntivo 3.02 al fine di ripresentarlo in Assemblea dopo che le verifiche abbiano dato un esito positivo.

  Ermete REALACCI (PD) sottolineato che la popolazione di Taranto è esasperata dal fatto che, a fronte della gravissima situazione ambientale, sono stati ridotti i presidi sanitari, propone di procedere comunque alla votazione dell'articolo aggiuntivo Vico 3.02. Se poi la Commissione bilancio delibererà un parere contrario ai sensi dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, il testo potrà essere conseguentemente modificato nel corso dell'esame in Assemblea.

  Alessandro BRATTI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Vico 3.02.

  Il ministro Corrado CLINI si rimette alle Commissioni sull'articolo aggiuntivo Vico 3.02.

  Manuela LANZARIN (LNP) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sull'articolo aggiuntivo Vico 3.02. Nel comprendere la gravità della situazione sanitaria di Taranto, ritiene tuttavia che non si possa agevolare una regione che non è stata virtuosa nella gestione del proprio settore sanitario. Ciò significherebbe anche al venire meno del principio di uguaglianza nei confronti di altri cittadini e di altre regioni che hanno meglio amministrato le proprie risorse.

  Alessandro BRATTI (PD), pur non volendo fare polemizzare con la collega della Lega, ricorda gli ingenti finanziamenti concessi alla regione Sicilia dal precedente Governo con l'avallo del suo gruppo. Sottolinea come in questa grave situazione la finalità prioritaria è di salvare vite umane.

  Armando DIONISI (UdCpTP), nel condividere la finalità dell'articolo aggiuntivo Vico 3.02, ritiene importante effettuare tutte le verifiche sulla congruenza della copertura economica e sul rispetto delle competenze regionali.

  Il ministro Corrado CLINI chiede di verificare che l'emendamento preveda un'invarianza di contributi nazionali e cioè che all'interno del budget della regione Puglia vi sia una diversa finalizzazione a favore della città di Taranto. È importante verificare che non siano previsti maggiori trasferimenti dallo Stato alla regione.

  Ludovico VICO (PD) ribadisce che il suo articolo aggiuntivo non è stato sufficientemente approfondito, soprattutto alla luce delle dichiarazioni fatte ieri in audizione dal ministro Balduzzi che ha assicurato ulteriori risorse alla regione Puglia per il 2013. Auspica pertanto la votazione del suo articolo aggiuntivo 3.02.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Vico 3.02.

  Stefano SAGLIA (PdL), relatore per la X Commissione, anche a nome della relatrice Mariani, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 4.

Pag. 19

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda con il parere espresso dai relatori.

  Manuela LANZARIN (LNP) ritira il suo emendamento 4.1 e l'emendamento Fava 4.3, sottolineando che con esso le risorse da destinare agli oneri derivanti dal compenso del Garante avrebbero dovuto essere reperite o a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione della regione Puglia o a valere sul fatturato della società ILVA di Taranto.

  Manuela DAL LAGO, presidente, dichiara così concluso l'esame delle proposte emendative. In attesa di ricevere i prescritti pareri dalle Commissioni in sede consultiva, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 13 dicembre 2012. — Presidenza del presidente della X Commissione, Manuela DAL LAGO. — Interviene il sottosegretario all'ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 17.10.

DL 207/12: Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
C. 5617 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Manuela DAL LAGO, presidente della X Commissione, informa la Commissione che sono pervenuti tutti i pareri dalle Commissioni competenti in sede consultiva, salvo il parere della V Commissione che intende esprimerlo per l'Aula; i pareri sono o favorevoli (XI, XII e XIII Commissione) ovvero favorevoli con osservazioni (I, II e Comitato per la legislazione) mentre solo il parere della Commissione per le questioni regionali contiene una condizione, peraltro condivisibile ma formulata in maniera generica e difficilmente recepibile nel testo. Dà quindi la parola ai relatori.

  Stefano SAGLIA (PdL), relatore per la X Commissione, in considerazione del contenuto dei pareri espressi, ritiene non necessario, d'accordo con la collega Mariani, apportare al testo ulteriori modifiche.

  Le Commissioni deliberano quindi, con distinte votazioni, il conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente, nonché oralmente, sul testo.

  Manuela DAL LAGO, presidente della X Commissione, avverte che le Presidenze delle Commissioni si riservano di designare i componenti del Comitato dei diciotto sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 17.15.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 754 del 12 dicembre 2012, a pagina 22, prima colonna, diciottesima riga, le parole: «Piffari, Cimadoro, Vatinno, Zazzera» sono sostituite dalle seguenti «Ferranti, Bratti».

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