CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 10 dicembre 2012
752.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IX e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 10 dicembre 2012. — Presidenza del presidente della X Commissione, Manuela DAL LAGO. — Intervengono il sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti, Guido Improta, e il sottosegretario per lo sviluppo economico Massimo Vari.

  La seduta comincia alle 16.05.

DL 179/2012: Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese.
C. 5626 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 dicembre 2012.

  Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che per il prosieguo dell'esame del disegno di legge in oggetto le funzioni di relatore per la IX Commissione saranno svolte dall'onorevole Silvia Velo.

  Raffaele VOLPI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene necessario che la Commissione proceda ad un chiarimento preliminare con il Governo, prima di passare all'esame degli emendamenti, anche in considerazione degli sviluppi recenti della situazione politica.
  Innanzitutto, ritiene che il Governo debba offrire garanzie sull'utilità dei lavori delle Commissioni in presenza di tempi di esame estremamente ridotti. Ricordato che il provvedimento è stato presentato dal Ministro Passera come assolutamente fondamentale per lo sviluppo del Paese, riterrebbe opportuna la sua presenza ai lavori parlamentari.
  Ritiene altresì fondamentale che i relatori recepiscano attraverso appositi emendamenti le eventuali condizioni contenute nel parere del Comitato per la legislazione, evitando il varo di un provvedimento non immune da vizi di costituzionalità. In caso contrario, chiede ai relatori, in base all'articolo 16-bis del regolamento, di dare conto all'Assemblea delle ragioni per cui le Commissioni non hanno ritenuto di adeguare il testo al parere espresso dal Comitato.
  Infine, chiede se il Governo intenda porre la questione di fiducia sul provvedimento in esame, in giacché il Presidente del Consiglio dei ministri ha preannunciato le sue dimissioni. Riterrebbe infatti improprio parlare di questione di fiducia Pag. 4tecnica, dal momento che per sua stessa natura la questione di fiducia non può non avere carattere politico.

  Manuela DAL LAGO, presidente, sottolinea che ogni parte politica potrà constatare l'utilità del proprio lavoro nella seduta di domani, dopo che i relatori e il Governo avranno espresso i loro pareri sulle proposte emendative. Per quanto riguarda la posizione questione di fiducia, ricorda che finora il Governo non ha mai fatto annunci preventivi nel corso dell'esame in Commissione. Pur tuttavia, ritiene che la questione posta dal collega Volpi sia certamente interessante. Per quanto riguarda infine il parere del Comitato per la legislazione, ricorda che saranno i relatori ad indicare l'eventuale percorso da seguire.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA sottolinea che, al momento, non è possibile anticipare se il Governo porrà o meno la questione di fiducia.

  Laura FRONER (PD), prima di entrare nel merito delle questioni, intende soffermarsi su aspetti di metodo. Lamenta che il provvedimento è stato tardivamente trasmesso dal Senato e che ciò vanificherà per gran parte il lavoro di approfondimento che la Camera avrebbe potuto effettuare. Aggiunge che nell'altro ramo del Parlamento sono stati inseriti argomenti disparati rendendo ancor più eterogenea la varietà delle disposizioni contenute nell'iniziale testo del decreto-legge e più problematica l'applicazione delle disposizioni in esso contenute. Si riferisce, in particolare, a misure che prevedono divieti o prescrizioni quali l'obbligatorietà di sistemi di sicurezza di frenata avanzati (ABS) sui veicoli di cilindrata superiore a 125 centimetri cubi o l'utilizzo esclusivo di pneumatici invernali. Rileva altresì che nel provvedimento non è contenuta alcuna misura a favore del turismo che potrebbe rappresentare una delle principali risorse per lo sviluppo del Paese. Pur comprendendo che la spiegazione di una simile scelta è da ricercarsi nella scarsità delle risorse, giudica tuttavia un errore non investire in un settore di eccellenza del sistema Italia.

  Deborah BERGAMINI (PdL) esprime rammarico per il fatto che le Commissioni riunite si apprestano a svolgere l'esame in sede referente del provvedimento in oggetto, che affronta temi di fondamentale interesse per la crescita del Paese, senza poterne approfondire adeguatamente i contenuti, dal momento che il disegno di legge è stato trasmesso dal Senato soltanto in prossimità della scadenza del termine per la conversione in legge, consolidando una prassi deleteria che si è andata sempre più diffondendo negli ultimi anni. Ciò premesso, venendo al contenuto del provvedimento rileva una notevole eterogeneità della materia trattata e un eccesso di rinvii ad atti amministrativi successivi finalizzati all'attuazione delle disposizioni legislative introdotte. Rileva inoltre come il provvedimento in esame rispecchi solo in minima parte il recente lavoro svolto dalla Commissione trasporti nell'elaborazione del testo unificato in materia di agenda digitale. Il disegno di legge in oggetto manca, infatti, di una visione di insieme, giacché reca una serie di misure parziali che, per quanto utili, non consentono di realizzare l'obiettivo di fondo ossia quello di avvicinare il più possibile l'agenda digitale nazionale a quella europea. Pur riconoscendo che il provvedimento reca alcune misure positive in materia di digitalizzazione della pubblica amministrazione, di sviluppo della posta elettronica certificata, di sanità digitale – con l'introduzione del fascicolo sanitario digitale – rileva come vi siano poche disposizioni in materia di commercio elettronico e pochissime in materia di inclusione digitale, ancorché si tratti di un tema di fondamentale interesse per l'Italia, posto che una parte consistente della popolazione per ragioni strutturali o culturali non ha accesso alla rete. Rileva altresì come anche sul tema delle smart city e delle comunità intelligenti, sul quale il Governo aveva condotto una consultazione pubblica, è venuto meno lo slancio iniziale e le disposizioni introdotte Pag. 5non risultano di elevato profilo, analogamente a quelle concernenti lo sviluppo dei contenuti digitali. Anche in merito alle start up sottolinea una certa timidezza degli indirizzi assunti dal Governo che non appaiono rispondenti ai contenuti del predetto testo unificato. In conclusione, esprime una tendenziale delusione per i contenuti del provvedimento, anche perché esso aveva inizialmente suscitato notevoli aspettative soprattutto da parte dei vari soggetti interessati al tema dell'agenda digitale.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) si associa alle osservazioni della collega Froner sulla mancanza di attenzione al settore strategico del turismo in un provvedimento dedicato allo sviluppo del Paese.
  Nel suo intervento intende soffermarsi sull'aspetto della tutela del consumatore nell'acquisto di prodotti finanziari. Osserva che in Italia, a differenza di altri Paesi europei, vi è una assoluta mancanza di trasparenza nelle informazioni sul livello di rischiosità di questi investimenti. Riterrebbe pertanto opportuno prevedere nel testo in esame disposizioni di tutela del consumatore attraverso adeguate regole di informazione e trasparenza. Riterrebbe altresì necessario dedicare maggiore attenzione al sostegno all'imprenditoria giovanile e, con riferimento alle disposizioni in materia di libri scolastici, rileva l'opportunità di procedere gradualmente all'utilizzo delle edizioni digitali.

  Jonny CROSIO (LNP), nel rilevare come il provvedimento era atteso con molta trepidazione nel Paese, giacché ci si aspettava da esso un sensibile contributo ai fini della crescita del prodotto interno lordo, non può non sottolineare la propria delusione per i contenuti del provvedimento stesso. Innanzitutto ritiene che il Governo avrebbe potuto fare molto di più sul tema dell'agenda digitale sia perché su questa materia il Ministro dello sviluppo economico aveva formulato proclami altisonanti sia perché tutti gli indicatori internazionali dimostrano che gli investimenti effettuati nel settore digitale ricevono un adeguato ritorno economico. Il provvedimento, invece, anziché indicare le linee strategiche per lo sviluppo del settore, si limita a disciplinare il tema delle anagrafi e a prevedere pochi interventi marginali, senza affrontare il vero nodo di fondo ossia quello della implementazione di un'unica rete a banda ultra larga. Prova ne è il fatto che fino a poco tempo fa il rischio che si correva era quello della creazione di due reti sovrapposte ora il rischio che si corre, a causa dell'inerzia del Governo, è quello della costruzione di ben tre reti. Bisognava invece fare qualcosa per adeguare la disciplina europea in materia di agenda digitale alle peculiarità nazionali, giacché anche la Commissione europea ha preso atto del fatto che le regole in questa materia non possono essere adottate nei singoli Paesi in maniera uniforme a prescindere dalle caratteristiche dei mercati nazionali. In questo quadro, si sarebbe dovuto operare nel senso di favorire la creazione di un'unica infrastruttura in fibra ottica capace di raggiungere le abitazioni dei singoli utenti – cosiddetta rete FTTH – superando le resistenze di Telecom la cui strategia consiste, invece, nel rivitalizzare la propria infrastruttura in rame attraverso lo sviluppo di una rete in parte in fibra ottica e in parte in rame, cosiddetta rete FTTC. A suo avviso, quindi, il dato di fondo che emerge dal provvedimento in oggetto è che in Italia il settore delle telecomunicazioni resta il «cugino povero» dei trasporti, a differenza di quanto accade in altri Paesi dove sono stati istituiti veri e propri dicasteri competenti su questa materia. In conclusione, ritiene che, a causa della povertà dei contenuti del provvedimento, risulti difficile anche predisporre proposte emendative, giacché esse dovrebbero riferirsi a contenuti minimali. Ribadisce, pertanto, la propria insoddisfazione sui contenuti del provvedimento in oggetto.

  Antonio MEREU (UdCpTP), pur concordando con i deputati intervenuti in merito ai contenuti non particolarmente soddisfacenti del provvedimento in esame, ritiene tuttavia che una valutazione complessiva Pag. 6sul decreto-legge in oggetto non possa prescindere dall'attuale contesto politico. In particolare, non può dimenticarsi come il Governo tecnico, chiamato dalla gran parte delle forze politiche a guidare il Paese un anno fa, ora non sia più sostenuto da una parte di quelle stesse forze politiche, con inevitabili conseguenze negative anche sui provvedimenti in corso di esame. Partendo da queste premesse, a suo avviso, la domanda che ci si deve porre non consiste quindi nel chiedersi se si poteva o meno fare di più, consiste invece nell'interrogarsi se il provvedimento così com’è può essere o meno utile al Paese. Riguardo a quest'ultimo interrogativo, ritiene che si possa formulare una risposta affermativa, giacché il decreto-legge reca disposizioni che possono senz'altro contribuire a risolvere situazioni di criticità in alcune aree del territorio nazionale come ad esempio la Sardegna. In proposito, ricorda la disposizione che proroga di tre anni la scadenza del servizio di interrompibilità per la sicurezza del sistema elettrico nazionale nelle isole maggiori nonché quella concernente la destinazione delle somme ancora da restituire alla Cassa conguaglio per il settore elettrico ad interventi a favore dello sviluppo e dell'occupazione nelle regioni ove hanno sede le attività produttive oggetto della restituzione e, infine, le disposizioni relative alla proroga quinquennale delle concessioni demaniali marittime e alla proroga annuale del termine della procedura di assegnazione da parte della regione Sardegna di una concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis. Sulla base di tali considerazioni, manifesta, quindi, la sua valutazione complessivamente favorevole sul provvedimento in esame.

  Raffaele VOLPI (LNP) contesta preliminarmente il titolo del provvedimento in esame che avrebbe dovuto contemplare anche la proroga di termini. Ritiene che il decreto-legge in esame dimostri chiaramente la confusione legislativa con cui il Governo in carica ha affrontato una serie di questioni. In particolare, vi è un eccesso di rinvii a successivi atti amministrativi che rendono fin d'ora improbabile l'applicazione di alcune specifiche disposizioni. Chiede quindi ai rappresentanti del Governo quale sia l'indirizzo strategico a cui si ispira il provvedimento, al fine di comprendere quali saranno le azioni amministrative conseguenti. Si associa alle considerazioni critiche relative alla mancanza di attenzione nei confronti di un settore strategico per l'Italia quale il turismo. Aggiunge che nel provvedimento non si affronta la fondamentale questione dell'assetto azionario di Cassa depositi e prestiti, mentre sono trattate una serie di questioni eterogenee e talvolta incomprensibili. Vi sono interventi di carattere settoriale quali l'applicazione delle misure in favore del Sulcis che, tuttavia, non possono avere rilievo strategico per lo sviluppo del Paese, giacché non hanno ricadute sull'intero territorio nazionale. Chiede altresì di capire su quali assi europee si innestino gli interventi previsti dal Governo in questo decreto-legge, ritenendo che un provvedimento del genere in Europa non sarebbe nemmeno preso in considerazione. Sottolinea, infine, di essere intervenuto per dare un contributo fattivo all'esame del provvedimento, non volendo certificare l'inutilità del lavoro delle Commissioni considerati i tempi di esame ristrettissimi cui la Camera è stata costretta ad operare a causa della tardiva trasmissione del provvedimento dal Senato.

  Andrea LULLI (PD) si associa alle lamentele sulla ristrettezza dei tempi di esame cui la Camera è stata costretta e ritiene che sia necessario tenere conto dello sviluppo della situazione politica a seguito delle preannunciate dimissioni del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Esprime un giudizio in chiaroscuro sul decreto-legge in esame, sottolineando che avrebbe preferito poter intervenire per migliorarne il contenuto. Pur in presenza di disposizioni non convincenti, ritiene che il provvedimento presenti aspetti positivi. Sottolinea che il proprio gruppo ha presentato proposte emendative che saranno esaminate solo nel caso in cui si raggiunga Pag. 7un accordo tra tutti i gruppi politici di procedere velocemente alle modifiche necessarie. In caso contrario, prevarrà la scelta di approvare il disegno di legge di conversione. Chiede quindi ai rappresentanti del Governo che siano risolte alcune specifiche questioni ritenute rilevanti dal proprio gruppo, se necessario intervenendo con modifiche nel disegno di legge di stabilità attualmente all'esame del Senato. Su questo aspetto, chiede chiarezza e impegni precisi da parte del Governo perché non intende lasciar passare norme che giudica sbagliate e che rischiano di inficiare tutto il provvedimento.
  Sottolinea, come in presenza di un maggior tempo disponibile, sarebbe stato interessante discutere su altri punti importanti quali l'accisa mobile sui carburanti – per ridurre la misura dell'accisa in caso di aumento del gettito dell'IVA conseguente all'incremento del prezzo del greggio – la cui applicazione apporterebbe indubbi vantaggi ai consumatori. Infine, pur ritenendo opportuno approvare tempestivamente il disegno di legge di conversione, sollecita il Governo a individuare le soluzioni tecniche che consentano di eliminare dal decreto-legge in esame norme penalizzanti per le famiglie italiane quali quelle relative all'uso di pneumatici invernali.

  Michele Pompeo META (PD), nel dichiarare il proprio apprezzamento per il livello della discussione e per i toni utilizzati dai deputati intervenuti, sottolinea come, in presenza di un maggior tempo disponibile, le Commissioni avrebbero potuto fornire un contributo più incisivo alla stesura di un provvedimento i cui contenuti, a suo avviso, risultano per alcuni aspetti sovrabbondanti e per altri troppo esigui. Nel richiamare i deputati al senso di responsabilità, data la ristrettezza dei tempi a disposizione e considerati i contenuti non sempre apprezzabili di alcune disposizioni introdotte in Commissione dal Senato, sottolinea la necessità come già evidenziato dal deputato Lulli di sterilizzare l'effetto di alcune delle citate disposizioni che hanno suscitato particolare allarme nel Paese – anche alla luce dell'attuale situazione economica – quale quella che prescrive l'uso di pneumatici invernali sulle strade extraurbane in presenza di precipitazioni nevose – avvertita dai cittadini come una sorta di seconda IMU – nonché quella che prevede l'uso dell'ABS su alcuni motocicli. Per realizzare questo risultato ovviamente non basterà il mero impegno del Governo a risolvere tali questioni con circolari interpretative, ma sarà necessario un impegno dell'Esecutivo volto ad affrontare normativamente le questioni stesse o all'interno del provvedimento in esame ovvero nell'ambito di un provvedimento in itinere, quale la legge di stabilità 2013. Sottolinea come, in presenza di questo impegno, si potrebbe realizzare una significativa accelerazione dei lavori parlamentari sul provvedimento in oggetto.

  Manuela DAL LAGO, presidente, ricorda come per accelerare l’iter del provvedimento sia necessario il coinvolgimento, oltre che del Governo, di tutte le forze politiche della maggioranza e dell'opposizione presenti nelle Commissioni.

  Michele Pompeo META (PD) concorda con le valutazioni del presidente.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA, nel ricordare come il Governo abbia sempre valutato nel merito le proposte parlamentari a prescindere dal fatto che esse provenissero dalla maggioranza o dall'opposizione, osserva che proprio con questo spirito l'Esecutivo ha discusso nell'altro ramo del Parlamento le 1738 proposte emendative presentate dai senatori. Ciò premesso, nel concordare con le osservazioni formulate dal deputato Mereu, sottolinea come il provvedimento in oggetto non presenti profili di particolare problematicità anche se vi sono alcune preoccupazioni in ordine alle due disposizioni di iniziativa parlamentare introdotte dal Senato con l'assenso del Governo, poc'anzi richiamate dai deputati Lulli e Meta. Riguardo alla previsione dell'ABS su alcuni motocicli, ricorda come non si tratti di un Pag. 8nuovo requisito richiesto per l'omologazione del motociclo stesso, ma di un optional di cui deve essere edotto l'acquirente prima della vendita. In proposito, nel rilevare che a Bruxelles è stata deliberata l'introduzione a livello europeo di un obbligo in tal senso a partire dal 2016, manifesta la disponibilità da parte del Governo a ritornare su tale questione senza preclusione alcuna. Per quanto riguarda, invece, la questione concernente l'utilizzo dei pneumatici da neve fuori dai centri urbani, ritiene che ci sia stato un problema di non corretta comunicazione da parte dei mass media che hanno interpretato la disposizione nel senso dell'imposizione di un vincolo all'utilizzo di tali pneumatici e non nel senso dell'attribuzione di una facoltà al proprietario della strada che può imporne l'uso in presenza di eccezionali condizioni atmosferiche. Sottolinea che la disposizione è volta ad evitare i disservizi che si verificarono in alcune regioni diversi mesi or sono in presenza di precipitazioni di particolare intensità, senza che si fosse riuscito a stabilire ex post una precisa imputazione di responsabilità tra i diversi soggetti coinvolti. Ritiene quindi che la norma vada nella giusta direzione ma, pragmaticamente, per salvaguardare il provvedimento in oggetto, che contiene disposizioni di particolare rilevanza, come ad esempio il riparto delle risorse destinato al trasporto pubblico locale per l'anno 2012, manifesta la disponibilità del Governo ad affrontare normativamente anche questo tema o con una modifica al disegno di legge in esame – che ritiene tuttavia assai problematica poiché richiederebbe il rinvio del provvedimento al Senato prima dell'imminente scadenza del termine di conversione in legge – ovvero sterilizzando l'effetto di tali disposizioni all'interno del disegno di legge di stabilità 2013 in corso di esame al Senato. In quest'ultimo modo si assicurerebbe un percorso meno impervio al provvedimento in esame, anche in considerazione del fatto il Governo non si è ancora pronunciato sulla possibilità di porre la questione di fiducia in Assemblea che, ovviamente, considerata l'attuale situazione politica, avrebbe un carattere meramente tecnico ossia sarebbe volta ad assicurare la conversione in legge del provvedimento prima della presentazione delle formali dimissioni del Governo stesso.

  Enzo RAISI (FLpTP), relatore per la X Commissione, sottolinea che il provvedimento contiene aspetti molto positivi quali, ad esempio, le disposizioni sulle start-up. Lamenta che l'esame prolungato svolto nell'altro ramo del Parlamento, complicato anche dalla presenza di forti spinte lobbistiche, ha ulteriormente accentuato l'eterogeneità delle disposizioni contenute nel decreto-legge. Ritiene che sul digitale si sarebbe potuto fare di più, tuttavia sono state introdotte misure positive e condivisibili. Rilevato che compito del Parlamento, in questo momento, è di concludere i provvedimenti di cui è iniziato l'esame, chiede espressamente al Governo di garantire la modifica di alcune specifiche disposizioni con provvedimenti che saranno successivamente esaminati.
  Con riferimento alle osservazioni della collega Formisano in materia di trasparenza dell'informazione sulla vendita di prodotti finanziari, sottolinea che – come spesso accade in Italia – le norme esistono, ma non sono rispettate. Si riserva infine, d'accordo con la collega relatrice Velo, di approfondire il contenuto delle proposte emendative presentate per verificare eventuali margini di miglioramento del testo in esame.

  Silvia VELO (PD), relatore per la IX Commissione, nell'associarsi alle valutazioni dei deputati Lulli e Meta precedentemente intervenuti, chiede ai rappresentanti del Governo di fare chiarezza sulla possibilità di modifica delle specifiche disposizioni da essi richiamate.

  Il sottosegretario Massimo VARI, nell'esprimere apprezzamento per la discussione che si è testé svolta, sottolinea come il provvedimento più che un problema di contenuti e di coerenza con le politiche europee, presenti un problema di mezzi Pag. 9attraverso i quali tali contenuti, anche a causa di alcuni emendamenti approvati dal Senato, sono stati veicolati. Ritiene che numerosi siano gli aspetti del provvedimento assolutamente coerenti con le indicazioni provenienti dall'Unione europea, come ad esempio quelli concernenti l'agenda digitale che, pur non rispecchiando pienamente i contenuti del testo unificato elaborato dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati, non appaiono tuttavia in contrasto con questi ultimi. A questo riguardo, ricorda altresì che anche la disciplina in materia di pagamenti elettronici si ricollega strettamente a temi già affrontati in seno all'Unione europea.

  Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, nel dichiarare chiuso l'esame preliminare, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.