CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 novembre 2012
747.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 29 novembre 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 29 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Antonino Gullo.

  La seduta comincia alle 12.45.

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Disposizioni in materia di professioni non organizzate.
C. 1934 ed abb./B Froner, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 28 novembre 2012.

  Roberto RAO (UdCpTP), relatore, dichiara di aver approfondito le questioni sollevate ieri dagli onorevoli Siliquini e Contento, pervenendo alla conclusione che per quanto siano meritevoli di attenzioni le preoccupazioni in base alle quali sono state evidenziate, non sembrano essere del tutto fondate. Per tale motivo propone di esprimere parere favorevole.

  Manlio CONTENTO (PdL) ribadisce, a titolo personale, tutte le perplessità espresse ieri sul provvedimento, ritenendo del tutto irrazionale voler regolamentare per legge delle professioni la cui caratteristica dovrebbe essere proprio l'assenza di una disciplina imposta per legge. Tali professioni dovrebbero eventualmente essere autoregolamentate. Per tale ragione voterà contro la proposta di parere del relatore.

  Carlo MONAI (IdV) preannuncia il voto contrario alla proposta di parere. Ritiene che le norme introdotte dal Senato, come ad esempio il nuovo comma 3 dell'articolo 1, siano confuse, ambigue e sotto molto aspetti irrazionali.

  Maria Grazia SILIQUINI (PT), dopo aver sottolineato che sarebbe stato opportuno votare la proposta di parere la prossima settimana per consentire alla Commissioni di rendersi conto di tutte le incongruenze contenute nelle disposizioni introdotte dal Senato, osserva come il provvedimento approvato dalla Camera, del quale non ne condivideva la ratio, sia stato ulteriormente peggiorato dal Senato, in quanto continua ad operare una sorta di parificazione tra le professioni intellettuali e le cosiddette professioni non regolamentate, senza prevedere per quest'ultime tutte quelle garanzie che invece sono fornite al cliente per quanto attiene alle prime. Si sofferma quindi su tutte queste forme di tutela e garanzia, come ad esempio la previsione di un esame di Stato e le regole deontologiche, per evidenziare l'esigenza di evitare qualsiasi parificazione tra professioni che operano nel medesimo campo, ma che sono ora riconducibili alle professioni intellettuali ovvero a quelle non regolamentate. Dichiara pertanto il proprio voto contrario alla proposta di parere favorevole del relatore.

  Donatella FERRANTI (PD) dichiara di votare a favore della proposta di parere del relatore in quanto ritiene, così come si è fatto per altri provvedimenti, che non sia opportuno modificare un testo esaminato in terza lettura, del quale si condivide comunque la ratio.

  Nessun altro chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Equo compenso nel settore giornalistico.
C. 3555-B Moffa ed altri, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dalla 11a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Roberto RAO (UdCpTP), relatore, osserva che la proposta di legge introduce norme volte a promuovere l'equo compenso nel lavoro giornalistico, con riferimento alle retribuzioni dei giornalisti iscritti all'albo di cui alla legge n. 69/1963, titolari di un rapporto di lavoro non subordinato in quotidiani e periodici, anche telematici, nelle Pag. 16agenzie di stampa e nelle emittenti radiotelevisive (i cosiddetti free lance).
  Rispetto al testo approvato dalla Camera, il Senato ha apportato alcune modifiche motivate con un adeguamento alle novità introdotte dalla legge n. 92 del 2012, di riforma del mercato del lavoro.
  Al riguardo si ricorda che l'articolo 1, comma 23, della legge n. 92 del 2012 ha innovato la disciplina del corrispettivo per i lavoratori a progetto, prevedendo che lo stesso corrispettivo deve essere adeguato alla quantità e alla qualità del lavoro eseguito e, in relazione a ciò, non può essere inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore di attività dai contratti collettivi In assenza di contrattazione collettiva specifica, il compenso non può essere inferiore, a parità di estensione temporale dell'attività oggetto della prestazione, alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali di categoria applicati nel settore di riferimento alle figure professionali il cui profilo di competenza e di esperienza sia analogo a quello del collaboratore a progetto.
  L'articolo 1 reca finalità, definizioni e ambito applicativo dell'intervento, che si propone in attuazione dell'articolo 36, primo comma, della Costituzione.
  In particolare, per compenso equo si intende la corresponsione di una remunerazione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, tenendo conto della natura, del contenuto e delle caratteristiche della prestazione, nonché della coerenza con i trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria in favore dei giornalisti titolari di un rapporto di lavoro subordinato.
  L'articolo 2 prevede l'istituzione, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, della Commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro giornalistico. La Commissione – che dura in carica 3 anni – è istituita presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, che provvede al suo funzionamento con le risorse umane, strumentali e finanziarie di cui dispone.
  La Commissione definisce il compenso equo, nei termini già indicati all'articolo 1, entro due mesi dal suo insediamento, valutate le prassi retributive dei quotidiani e dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive. Nello stesso termine, la Commissione deve redigere un elenco dei quotidiani, dei periodici, anche telematici, delle agenzie di stampa e delle emittenti radiotelevisive che garantiscono il rispetto di un equo compenso, dandone adeguata pubblicità sui mezzi di comunicazione e sul sito internet del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Ai sensi dell'articolo 3, a decorrere dal 1o gennaio 2013, la mancata iscrizione nell'elenco di cui all'articolo 2 per un periodo superiore a sei mesi comporta la «decadenza dall'accesso» ai contributi in favore dell'editoria, nonché da eventuali altri benefici pubblici, «fino alla successiva iscrizione».
  Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione giustizia, si segnala il comma 2 dell'articolo 3, introdotto dal Senato, secondo il quale il patto contenente condizioni contrattuali in violazione dell'equo compenso è nullo.
  Propone quindi di esprimere parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 1).

  Manlio CONTENTO (PdL) esprime delle perplessità sulla circostanza che il testo in esame sembra introdurre nuove ipotesi di tariffe professionali nonostante da tempo vi sia un forte confronto tra Parlamento e Governo proprio sulla questione della non condivisa abolizione delle tariffe.

  Carlo MONAI (IdV) dichiara di essere contrario al provvedimento che sembra ispirarsi alla stessa ratio della derogabilità dei minimi sindacali, introdotta dal Governo Berlusconi e che ora si vuole sopprimere. Voterà quindi contro la proposta di parere.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 13.15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 29 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Antonino Gullo.

  La seduta comincia alle 13.15.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-08488 Rao: Sulla riduzione delle figure professionali all'interno degli istituti penitenziari.

  Roberto RAO (UdCpTP) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonino GULLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Roberto RAO (UdCpTP), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto rilevando come il provvedimento sulla spending review, ispirato da una ratio prettamente economica, mal si concili con le esigenze del mondo penitenziario, determinando una drastica riduzione di personale che potrebbe portare il sistema al collasso. Prendendo atto dell'impegno del Ministro della Giustizia al quale è stato fatto riferimento nella risposta, si riserva di presentare ulteriori iniziative di sindacato ispettivo per verificare che da parte del Governo vi sia l'impegno a considerare la materia penitenziaria come una materia che non può rientrare nella logica della spending review.

5-08489 Contento e Costa: Sulla provenienza di due documenti risalenti al 1993, relativi al trattamento di detenuti sottoposti a regime di cui all'articolo 41-bis presso il carcere di Poggioreale e Secondigliano.

  Manlio CONTENTO (PdL) illustra l'interrogazione in titolo ricordando come un libro scritto dal dottor Nicolò Amato, già direttore dell'amministrazione penitenziaria all'epoca dei fatti, ricostruisca la vicenda relativa a due documenti, uno scritto dai familiari dei detenuti di Poggio Reale e trasmesso il 17 febbraio 1993 al Ministero degli interni dal prefetto di Napoli, cui seguì la revoca del 41-bis, ed un altro rappresentato da una lettera anonima, datata 17 febbraio 1993, indirizzato al Capo dello Stato dell'epoca, ai Ministri dell'Interno e della Giustizia e ad altri destinatari.
  L'interrogante chiede, quindi di conoscere se i due documenti risultino pervenuti, all'epoca, presso il Ministero della giustizia.

  Il sottosegretario Antonino GULLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Manlio CONTENTO (PdL), replicando si dichiara soddisfatto per la risposta data in relazione al primo documento al quale ha fatto riferimento nell'illustrazione della interrogazione. Lamenta l'assurdità di una situazione che a distanza di quasi dieci anni, ne prevede ancora la riservatezza salvo che per i componenti della Commissione antimafia. Quanto allo scritto anonimo recapitato al Capo dello Stato, evidenzia la singolarità del fatto che esso risulti trasmesso, sulla base delle affermazioni sicuramente veritiere del dottor Amato, al Gabinetto dell'allora Ministro Conso per il tramite del Ministero dell'interno, mentre non risulta trasmessa direttamente al Dicastero della giustizia. Secondo l'interrogante, infatti, la risposta circa la mancanza di ogni traccia dello scritto anonimo presso il Ministero della Pag. 18giustizia non fa che aumentare i dubbi sull'accaduto anche in forza della mancata trasmissione del documento al Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. Detta circostanza è incomprensibile perché la lettera anonima conteneva espressioni minacciose proprio nei confronti del dottor Amato.
  Secondo l'interrogante, anche questo episodio contribuisce ad escludere l'esistenza di una trattativa tra Stato e mafia, confermando semmai il sospetto di una iniziativa proveniente da persone con ruoli di vertice nello Stato che, nel tentativo di arginare la strategia delle bombe perseguita nel tempo dalla criminalità organizzata siciliana, decisero di favorire una revisione in ordine all'applicazione del 41-bis al sistema carcerario, per realizzare la quale da prima emarginarono il dottor Amato e poi arrivarono ad estrometterlo dal ruolo di responsabile del relativo dipartimento in assoluta coerenza con questa scelta di politica penitenziaria.

5-08490 Ferranti: Sull'attuazione della riforma della geografia giudiziaria.

  Donatella FERRANTI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Antonino GULLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Donatella FERRANTI (PD) replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta per i parametri utilizzati dal Governo ai fini della concreta attuazione della riforma della geografia giudiziaria. Tuttavia rileva come, per quanto sia prossima la scadenza, ci si trovi ancora in una fase iniziale dell'attuazione della riforma, che comunque dovrà essere fatta attraverso un coordinamento di tutti i soggetti coinvolti ed interessati.

  Giulia BONGIORNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.35.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 29 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. – Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia, Antonino Gullo e Salvatore Mazzamuto.

  La seduta comincia alle 13.40.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 5019 Governo, recante la delega al Governo in materia di depenalizzazione, pene detentive non carcerarie, sospensione del procedimento per messa alla prova e nei confronti degli irreperibili, e degli abbinati progetti di legge C. 879 Pecorella, C. 4824 Ferranti, C. 92 Stucchi, C. 2641 Bernardini, C. 3291-ter Governo e C. 2798 Bernardini.
Audizione di Pier Camillo Davigo, giudice della Corte di Cassazione.
(Svolgimento e conclusione).

  Giulia BONGIORNO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte che prosegue oggi il ciclo di audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva avviata in merito all'esame del disegno di legge del Governo C. 5019 e delle abbinate proposte. Ricorda che l'Assemblea ha deliberato lo stralcio dell'articolo 2 del disegno di legge C. 5019, in materia di depenalizzazione e che, pertanto, si procederà a delle audizioni che avranno per oggetto la materia della depenalizzazione e, in particolare, i progetti di legge C. 92 Stucchi, C. 2641 Bernardini e C. 5019-ter Governo.

  Svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione Pier Camillo DAVIGO, giudice della Corte di Cassazione.

  Intervengono quindi per formulare quesiti i deputati Giulia BONGIORNO, presidente, Anna ROSSOMANDO (PD), Pag. 19Manlio CONTENTO (PdL), Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) e Donatella FERRANTI (PD).

  Risponde ai quesiti posti Pier Camillo DAVIGO, giudice della Corte di Cassazione.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ringrazia l'audito e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 29 novembre 2012.

Audizione nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 4583 Mariarosaria Rossi, recante disciplina del settore della tutela del credito di rappresentanti di ADICONSUM, ANCIC, ASSOCONTACT, CODACONS, CODICI e UNIONE DEI CONSUMATORI.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.25 alle 14.50.

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