CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 novembre 2012
739.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 132

TESTO AGGIORNATO AL 20 NOVEMBRE 2012

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 14 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Intervengono il Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 9.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
(C. 5534-bis Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
(C. 5535 Governo).

(Seguito dell'esame congiunto e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta di martedì 13 novembre.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Fiorio 8.215 è stato sottoscritto dall'onorevole Lovelli e che l'emendamento 8.326 Ghizzoni è stato sottoscritto all'onorevole Froner. Avverte che i relatori per il disegno di legge di stabilità hanno presentato nella giornata di ieri gli emendamenti 3.350, 4.100 e 8.550 (vedi allegato 1) per i quali i termini per la presentazione di eventuali subemendamenti sono fissati alle ore 10 di oggi, nonché l'emendamento 7.300 in materia fiscale, per il quale i termini per la presentazione di subemendamenti sono fissati alle ore 17 di oggi. Avverte altresì che il relatore per il disegno di legge di bilancio ha presentato gli emendamenti Tab 2.1, Tab. 8.8, Tab. 10.2 e Tab. 10.3 ai quali non sono stati presentati subemendamenti. Comunica che, secondo le intese intercorse, la Commissione procederà nella mattinata all'esame del disegno di legge di bilancio per riprendere nel pomeriggio l'esame del disegno di legge di stabilità con la discussione degli emendamenti 3.350, 4.100 e Pag. 1338.550 dei relatori ed eventuali subemendamenti, nonché delle ulteriori proposte emendative accantonate, per poi esaminare nella serata l'emendamento 7.300 dei relatori ed eventuali subemendamenti, al fine di concludere la discussione congiunta dei due disegni di legge nella giornata odierna, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.

  Renato CAMBURSANO (Misto) in relazione all'organizzazione dei lavori prospettata dal presidente, chiede se sarà concesso un tempo adeguato per la predisposizione dei subemendamenti alle proposte emendative presentate dai relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che saranno previste sospensioni della seduta, secondo l'andamento dei lavori, al fine di consentire ai deputati la predisposizione di eventuali subemendamenti con particolare riferimento all'emendamento 7.300 in materia fiscale. Invita, quindi, il relatore per il disegno di legge di bilancio ad esprimere i pareri sulle proposte emendative presentate a tale provvedimento.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, chiede di accantonare l'emendamento Tempestini 6.1, esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti del Governo 11.1 e Tab. 2.3 e raccomanda l'approvazione dell'emendamento Tab. 2.1 del relatore. Esprime quindi invito al ritiro, o altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Strizzolo Tab. 2.5, Toccafondi Tab. 2.15, Rubinato Tab. 2.18, Di Biagio Tab. 2.1, Tab. 2.4 della XII Commissione, Borghesi Tab. 2.9, Palagiano Tab. 2.8, sugli identici Galletti Tab. 2.17 e Romele Tab. 2.20, in quanto le finalità dei medesimi sono ricomprese dall'emendamento del relatore 8.8, del quale fin d'ora raccomanda l'approvazione, Favia Tab. 2.11, nonché gli identici Romele Tab. 2.12 e Galletti Tab. 2.16, in quanto le finalità dei medesimi sono ricomprese dall'emendamento Naro Tab. 14.6, su cui fin d'ora esprime parere favorevole, Favia Tab. 2.10. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Baccini Tab. 3.1, mentre esprime invito al ritiro, o altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Raisi Tab. 3.2, Di Biagio Tab. 6.2, Garavini Tab. 6.10, Porta Tab. 6.12, Gianni Farina Tab. 6.11, sugli identici Burtone Tab. 8.3, Marinello Tab. 8.4, Bordo Tab. 8.5 e De Luca Tab. 8.6, in quanto le finalità dei medesimi sono ricomprese dall'emendamento Naro Tab. 8.7, sul quale esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato. Esprime quindi invito al ritiro, o altrimenti parere contrario, sull'emendamento Zamparutti 9.1, mentre raccomanda l'approvazione degli emendamenti Tab. 10.3 e Tab. 10.2 del relatore, ed esprime invito al ritiro, o altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Bosi Tab. 11.1, Carlucci Tab. 13.2, in quanto le finalità del medesimo sono ricomprese dall'emendamento Marsilio Tab. 13.1 sul quale esprime parere favorevole. Esprime quindi invito al ritiro, o altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Burtone Tab. 14.1, Marinello 14.2, De Luca 14.3 e Bordo 14.4, in quanto le finalità dei medesimi sono ricomprese dall'emendamento Naro Tab. 14.6, mentre esprime invito al ritiro, o altrimenti parere contrario sull'emendamento Di Virgilio Tab. 14.5.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO raccomanda l'approvazione degli emendamenti del Governo 11.1 e Tab. 2.3, mentre fa presente che, in mancanza di specifiche intese con i Ministeri interessati, dovrebbe esprimere parere contrario su tutte le altre proposte emendative. In considerazione tuttavia della particolare rilevanza di talune questioni, si rimette alla Commissione sulle proposte emendative sulle quali il relatore ha espresso parere favorevole.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al relatore di precisare le ragioni dell'accantonamento dell'emendamento Tempestini 6.1.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, fa presente che, in riferimento alla proposta Pag. 134emendativa in esame, la Ragioneria generale dello Stato ha rilevato per le vie brevi talune perplessità per l'impatto del medesimo in termini di fabbisogno. Trattandosi tuttavia di ripristinare stanziamenti già esistenti, dichiara di non condividere tali perplessità, essendo piuttosto una questione di allocazione di risorse, rimessa, a suo avviso, alla insindacabile scelta politica del Parlamento. Pertanto chiede al rappresentante del Governo di svolgere un ulteriore approfondimento e ribadisce quindi la richiesta di accantonamento della proposta emendativa, che potrà essere esaminata al termine della discussione sulle altre proposte emendative.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, accede alla proposta del relatore ed invita il rappresentante del Governo a svolgere gli opportuni approfondimenti.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, evidenzia che l'emendamento Tab. 2.1. del relatore è volto a rifinanziare il capitolo 3075 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, al fine di prevedere uno specifico stanziamento volto a finanziare un disegno di legge in materia di commercio equo e solidale.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 11.1 e Tab.2.3 del Governo, nonché l'emendamento Tab. 2.1. del relatore (vedi allegato 2).

  Ivano STRIZZOLO (PD) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma Tab. 2.5, chiede al Governo di svolgere un ulteriore approfondimento ed evidenzia come, anche in tale caso, si tratterebbe solo di ripristinare uno stanziamento già esistente, che era sempre stato pari a 5 milioni di euro circa. Ricorda che tale somma è stata dimezzata dagli ultimi provvedimenti di riduzione della spesa pubblica, precisando inoltre come le risorse necessarie per la tutela della minoranza slovena in Italia potrebbero peraltro essere già reperite nell'ambito delle risorse attribuite alla regione Friuli-Venezia Giulia.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, evidenzia come la questione è stata già affrontata nell'ambito dell'esame del disegno di legge di stabilità, insieme a quella della tutela di altre minoranze, con l'emendamento Tab. C.13 (nuova formulazione) e con l'emendamento 8.502 dei relatori, approvati dalla Commissione, anche se con un finanziamento inferiore alle richieste. Ritiene tuttavia positivo il punto di equilibrio trovato in quella sede.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, rileva come la questione è stata affrontata con grande attenzione dai relatori che hanno cercato di rendere equilibrato il trattamento di tutte le minoranze interessate, tenendo conto degli strumenti a disposizione. Fa presente che malgrado ciò, i relatori hanno riscontrato il persistere di una certa insoddisfazione sulla specifica questione e, poiché la volontà della Commissione è quella di risolverla positivamente, chiede al Governo un supplemento di approfondimento con il Ministero dell'interno, competente per la tutela della minoranza slovena in Italia, al fine di avere un chiarimento definitivo.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, associandosi alle considerazioni svolte dall'onorevole Brunetta, invita il sottosegretario Polillo ad approfondire la questione, ricordando come la situazione delle minoranze tutelate all'estero sia stata positivamente risolta in collaborazione con il Ministero degli affari esteri. Chiede quindi un pronunciamento definitivo del Ministero dell'interno, competente per la questione.

  Lino DUILIO (PD) chiede chiarimenti in merito alla consistenza delle risorse.

  Cesare MARINI (PD) ricorda che l'Italia ha recepito la Carta europea per le minoranze linguistiche e ha adottato la legge Pag. 135n. 482 del 1999 che prevede una dotazione finanziaria attualmente distribuita a pioggia. Ritiene che si potrebbero finalizzare i fondi della legge n. 482 per la tutela delle minoranze linguistiche.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel ringraziare l'onorevole Duilio per la richiesta, precisa che gli stanziamenti sono ripartiti tra capitoli diversi. Le risorse nel 2013 presentano un modesto calo rispetto al 2012, di importo poco superiore al 3 per cento e, pertanto, con una riduzione del 3,7 per cento. Rileva che, essendo stati assegnati 300 mila euro alla minoranza italiana in Slovenia, il taglio è stato sostanzialmente annullato. Conferma pertanto il parere contrario espresso.

  Pier Paolo BARETTA (PD) ritiene che le autorità diplomatiche italiane e slovene dovrebbero trovare un punto di definizione della vicenda, in modo che il Parlamento – che prende atto della posizione del Governo italiano – non sia considerato il soggetto responsabile di una risposta negativa alle richieste delle minoranze italiane. Chiede pertanto di accantonare l'emendamento Strizzolo Tab.2.5, sollecitando il Ministero degli affari esteri ad intervenire per chiarire la situazione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea che lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri include nel proprio bilancio gli accordi diplomatici.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), premesso che ha sottoscritto l'emendamento Strizzolo Tab.2.5 senza alcuna finalità elettoralistica o territoriale, sottolinea che ci troviamo in un momento delicato nei rapporti bilaterali tra Italia e Slovenia, anche dal punto di vista economico. La Slovenia, infatti, sta procedendo a dismissioni e l'Italia è interessata ad essere considerata un partner privilegiato.
  Su proposta del presidente, la Commissione delibera di accantonare l'emendamento Strizzolo Tab.2.5.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) ritira il proprio emendamento Tab.2.15.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra le finalità del proprio emendamento Tab.2.18, volto a integrare le risorse per le istituzioni scolastiche non statali. Ricorda che circa un milione di ragazzi italiani frequentano scuole paritarie e che nella sola regione Veneto circa 94 mila bambini sono iscritti alla scuola dell'infanzia paritaria. Rileva che vi è un problema di effettiva erogazione delle risorse appostate: si tratta di 223 milioni di euro, destinati alle scuole paritarie e allocati sul saldo netto da finanziare, che non hanno alcun riflesso su fabbisogno e indebitamento netto. Ciò significa che queste risorse sono soggette ai vincoli del Patto di stabilità interno e che, pertanto, potrebbero essere destinate dalle regioni ad altre priorità. Richiamata l'osservazione contenuta nel dossier elaborato dagli uffici sul disegno di legge di stabilità di un'inefficienza allocativa nell'assegnazione di queste risorse, chiede come sia possibile rispettare la sentenza n. 50 del 2008 della Corte costituzionale che ha imposto continuità nell'erogazione delle risorse per consentire alle regioni un effettivo utilizzo delle risorse stanziate a favore delle scuole paritarie. Rileva che attualmente l'unico finanziamento certo è quello allocato nel capitolo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, pari a 278 milioni di euro.

  Roberto SIMONETTI (LNP), a nome del proprio gruppo sottoscrive l'emendamento Rubinato Tab.2.18.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) sottoscrive l'emendamento Rubinato Tab.2.18 e sottolinea che lo stanziamento per il 2012 a favore delle scuole paritarie non è stato ancora assegnato.

  Renato CAMBURSANO (Misto) sottoscrive l'emendamento Rubinato Tab.2.18.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, ringrazia Pag. 136la collega Rubinato per aver sollevato una questione importante che ricorre puntualmente ogni anno. Rileva che riguardo all'efficienza del finanziamento sussistono problemi di carattere tecnico che non consentono di collocare integralmente in capo allo Stato il finanziamento delle scuole paritarie. Sottolinea che 223 milioni di euro sono gestiti dalle regioni, mentre 278 milioni di euro sono assegnati direttamente dallo Stato. Come già evidenziato nell'intervento della collega Rubinato, i 223 milioni assegnati alle regioni sono soggetti al Patto di stabilità interno e vi è il rischio che possano essere destinati ad altre priorità individuate dalle regioni medesime. A suo avviso, è prioritario assicurare queste risorse alle scuole paritarie, piuttosto che prevedere un aumento dei finanziamenti, che complessivamente nel 2013 subiranno un taglio di 29 milioni rispetto all'anno precedente. Chiede al Governo se sia possibile risolvere la questione tecnicamente ricorrendo all'articolo 8, comma 22, del disegno di legge di stabilità e al Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente, in modo da sterilizzare nel Patto di stabilità queste somme assegnate alle regioni. Nella consapevolezza che questa modalità di finanziamento delle scuole paritarie è imposta dal Titolo V della Costituzione, ricorda che è attribuita alle regioni la competenza amministrativa in materia di finanziamento delle scuole non statali.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva che la questione implica profili giuridici che non possono essere affrontati in Commissione bilancio e la cui soluzione richiederebbe l'approvazione di una norma sostanziale. Trattandosi di somme considerevoli da spostare da un capitolo all'altro, ribadisce il parere contrario sull'emendamento Rubinato Tab. 2.18.

  Simonetta RUBINATO (PD), nel condividere le osservazioni del rappresentante del Governo, accede alla proposta del relatore di accantonare il proprio emendamento Tab.2.18. Ribadisce la necessità di garantire la continuità di stanziamento delle risorse finanziarie che, nel caso delle scuole paritarie, sono solo nominalmente appostate, ma non risultano finanziabili.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, rileva che la questione necessita di una valutazione politica.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'emendamento Rubinato Tab. 2.18.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) chiede di accantonare il proprio emendamento Tab.2.1, sul quale è stato espresso un parere contrario, volto a valorizzare le comunità italiane nel mondo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il proprio parere contrario.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), relatore per il disegno di legge di bilancio, rileva che la questione posta dal collega Di Biagio merita molta attenzione. Tuttavia, il suo emendamento sarebbe accettabile se fosse volto ad incrementare capitoli di fabbisogno che necessitano di essere finanziati, altrimenti si configurerebbe come un emendamento «a scavalco» e non sarebbe possibile procedere al finanziamento perché la legge di spesa appartiene ad una diversa missione. Ricorda che i Comites sono stati sciolti e che il finanziamento per le comunità italiane all'estero è stato allocato nel bilancio 2012 cui le comunità possono attingere. Rinnova pertanto l'invito a ritirare l'emendamento.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) ritira il proprio emendamento Tab.2.1.

  La Commissione respinge l'emendamento Tab. 2.4 della XII Commissione.

  Antonio BORGHESI (IdV) invita il Governo ed il relatore ad esporre le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Tab. 2.9 a sua firma. Precisa che gli oneri connessi alle attività di risanamento Pag. 137dei danni ambientali sono ben superiori rispetto ai costi della prevenzione, pertanto la proposta determina di fatto effettivi benefici per le finanze pubbliche. Chiede quindi al relatore di evidenziare i criteri da lui seguiti nell'espressione dei pareri, considerato l'orientamento favorevole manifestato in ordine a proposte emendative che appaiono afferire a materie non prioritarie rispetto alle criticità attualmente in essere.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con le preoccupazioni espresse dal deputato Borghesi sulla necessità di salvaguardare il territorio e proteggerlo rispetto alle sempre più frequenti calamità naturali causate dai repentini mutamenti climatici; sottolinea, tuttavia, che la carenza di risorse impone al Governo di valutare attentamente le priorità da perseguire ed in tal senso rammenta lo stanziamento di risorse già attuato per le recenti calamità naturali che hanno colpito aree del territorio nazionale. Precisa che il parere contrario sull'emendamento Borghesi Tab. 2.9 trova ragione nella eccessiva dimensione economica dell'intervento richiesto.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Borghesi Tab. 2.9 si intende respinto, al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

  Antonio BORGHESI (IdV), intervenendo sull'emendamento Palagiano Tab. 2.8 in materia sanitaria, ritiene che il trasferimento di risorse dal capitolo dei servizi generali a quello dell'assistenza rappresenta un segnale rilevante a tutela del diritto alla salute. Chiede che sui contenuti di tale proposta emendativa si pronuncino il Governo ed il relatore.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO rammenta che, in sede di esame della legge di stabilità, si è chiarito che il previsto taglio di risorse pari a 500 milioni di euro in materia di sanità deve avvenire nel pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Pur ritenendo condivisibile il contenuto della proposta emendativa in oggetto, evidenzia che la carenza di risorse rappresenta un forte ostacolo al suo accoglimento da parte del Governo, che si trova pertanto costretto a confermare il parere contrario già espresso.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Palagiano Tab. 2.8 si intende respinto, al fine di consentirne la presentazione in Assemblea. Avverte quindi che risultano preclusi gli identici emendamenti Galletti Tab. 2.17 e Romele Tab. 2.20.

  Antonio BORGHESI (IdV) chiede nuovamente al relatore quali siano i parametri da essi adottati in sede di parere sulle proposte emendative presentate, atteso che su emendamenti che recano importi analoghi a quello in oggetto si riscontrano pareri difformi, anche favorevoli, in assenza di una chiara logica rispetto al metodo di valutazione seguito.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Favia Tab. 2.11 e Tab. 2.10 e gli identici emendamenti Romele Tab. 2.12 e Galletti Tab. 2.16 devono intendersi respinti al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

  Lino DUILIO (PD) aggiunge la propria firma all'emendamento Baccini Tab. 3.1.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) dichiara anch'egli di sottoscrivere l'emendamento Baccini Tab. 3.1.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Baccini Tab. 3.1.

  Mario BACCINI (PdL), intervenendo sui contenuti dell'emendamento Tab. 3.1 a sua firma, precisa che l'ente ivi richiamato dispone di una propria autonomia giuridica ed economica, che il Parlamento ha riconosciuto in sede di conversione del decreto-legge n. 95 del 2012. Chiarisce che tale determinazione non sembra tuttavia essere stata recepita nel quadro del bilancio Pag. 138del Ministero dello Sviluppo economico, in quanto gli stanziamenti, iscritti nel capitolo 2302 del suddetto stato di previsione, destinati da apposita legge al predetto ente continuano ad essere iscritti in un capitolo della spesa classificato tra le spese rimodulabili. Evidenzia che tale impostazione contabile, non aderente al dettato normativo, comporta che le risorse destinate all'ente possano essere soggette alle rimodulazioni discrezionali del Ministero ovvero essere inserite tra le spese soggette a diminuzione automatica, con grave nocumento per il funzionamento dell'ente medesimo, che con le risorse assegnate sviluppa progetti per favorire il finanziamento delle micro imprese, anche tramite fondi di garanzia.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con le considerazioni svolte dal presentatore dell'emendamento Tab. 3.1, su cui esprime parere favorevole.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Baccini Tab. 3.1 (vedi allegato 2) e respinge gli emendamenti Raisi Tab. 3.2, Di Biagio Tab. 6.2, Garavini Tab. 6.10, Porta Tab. 6.12, Gianni Farina Tab. 6.11, nonché gli identici emendamenti Burtone Tab. 8.3, Marinello Tab. 8.4, Bordo Tab. 8.5 e De Luca Tab. 8.6.

  Amedeo CICCANTI, relatore per il disegno di legge di bilancio, interviene sull'emendamento Naro Tab. 8.7 e sul suo emendamento Tab. 8.8, che afferiscono al finanziamento a favore del fondo destinato alla categoria dei non vedenti. Precisa che sarebbe possibile destinare un importo pari ad un milione e mezzo di euro al relativo capitolo e chiarisce che le due proposte emendative attengono allo stesso programma ma incidono su due diversi capitoli.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, pur apprezzando i contenuti delle predette proposte emendative, sottolinea che a causa della carenza di risorse il Governo può esprimere parere favorevole solo in relazione ad uno stanziamento che non superi l'importo di un milione di euro.

  Amedeo CICCANTI, relatore per il disegno di legge di bilancio, si riserva di presentare una ulteriore riformulazione del testo al fine di pervenire ad una tempestiva soluzione della questione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone, e la Commissione consente, di accantonare l'esame delle predette proposte emendative in attesa che sia presentata una riformulazione da parte del relatore. Avverte, quindi, che l'emendamento Zamparutti Tab. 9.1 si intende respinto al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

  Amedeo CICCANTI, relatore per il disegno di legge di bilancio, fa presente che gli emendamenti Tab. 10.3 e Tab. 10.2 del relatore sono volti, rispettivamente, a prevedere il rifinanziamento dei capitoli 7261 e 7415 dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti del relatore Tab. 10.3 e Tab. 10.2 (vedi allegato 2).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che gli identici emendamenti Bosi Tab. 11.1 e Carlucci Tab. 13.2 devono intendersi respinti per consentirne la presentazione in Assemblea.

  Marco MARSILIO (PdL) nel raccomandare l'approvazione del suo emendamento Tab. 13.1 sottolinea che esso consentirà una riallocazione di risorse nel settore culturale, prevedendo la riduzione del capitolo 5514 dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali in favore dei capitoli 5132, 5170 e 4651 iscritti nel programma «Tutela delle belle arti, dell'architettura e dell’ arte contemporanee e valorizzazione del paesaggio» del medesimo stato di previsione.

  La Commissione approva l'emendamento Marsilio Tab. 13.1 (vedi allegato 2).

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che gli identici emendamenti Buttone Tab. 14.1, Marinello Tab. 14.2, De Luca Tab. 14.3 e Bordo Tab. 14.4 si intendono respinti al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

  Amedeo CICCANTI, relatore per il disegno di legge di bilancio, fa presente che l'approvazione dell'emendamento Naro Tab. 14.6 consentirà l'allocazione di risorse in favore del capitolo 4401 dello stato di previsione del Ministero della salute relativo alle attività della sezione italiana dell'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.

  La Commissione approva l'emendamento Naro Tab. 14.6 (vedi allegato 2).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Di Virgilio Tab. 14.5 si intende respinto al fine di consentirne la presentazione in Assemblea. Avverte che si esaminerà, quindi, l'emendamento Tempestini 6.1, precedentemente accantonato.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO mantiene le proprie riserve circa gli effetti finanziari dell'emendamento Tempestini 6.1.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, non essendo presenti i presentatori, avverte che l'emendamento Tempestini 6.1 deve intendersi respinto al fine di consentirne la presentazione in Assemblea.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, in relazione all'emendamento Rubinato Tab. 2.18 sulla scuola, precisa che il parere contrario sul testo è connesso alla necessità di una modifica della disciplina di carattere sostanziale. Sostiene pertanto che la sede più opportuna per affrontare la questione appare l'esame del disegno di legge di stabilità e non invece il bilancio.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per il disegno di legge di stabilità, pur concordando con l'osservazione del sottosegretario, sottolinea la necessità di risolvere quanto prima la questione sottesa alla proposta emendativa in oggetto e precisa che trattasi non di risorse aggiuntive ma di una redistribuzione di risorse già assegnate e che rischiano di non poter essere utilizzate per difficoltà di ordine meramente contabile.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO precisa che una questione analoga si pone per la proposta emendativa presentata dal deputato Strizzolo sul tema della minoranza slovena in Italia, rispetto al quale occorre una riscrittura della norma sostanziale al fine di poter eventualmente prevedere l'ulteriore stanziamento di risorse richiesto.

  Ivano STRIZZOLO (PD), nel ringraziare i relatori ed il Governo che hanno consentito un approfondimento della proposta emendativa da lui presentata sulla questione della minoranza slovena, chiarisce che non si tratta di prevedere un nuovo stanziamento di risorse, bensì di una diversa allocazione all'interno del capitolo di risorse già assegnate. Auspica quindi una tempestiva soluzione della questione da lui posta in merito.

  Maino MARCHI (PD) dichiara di essere disposto, anche a nome del presentatore, a ritirare l'emendamento Rubinato Tab. 2.18, qualora il Governo si impegni a risolvere la questione in sede di esame del disegno di legge di stabilità.

  Roberto SIMONETTI (LNP), nel concordare con la proposta del collega Marchi, ravvisa l'opportunità che i relatori ed il Governo formalizzino l'impegno ad intervenire sulla questione in oggetto con un puntuale emendamento da presentare sin da ora.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa notare che si tratta di un tema che riveste un diffuso interesse dell'opinione pubblica e pertanto il Governo è tenuto ad intervenire sulla questione in via risolutiva.

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  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ribadisce l'impegno del Governo ad affrontare con tempestività e senso di responsabilità la questione sottesa all'emendamento Rubinato Tab. 2.18.

  Amedeo CICCANTI, relatore per il disegno di legge di bilancio, intervenendo sulla questione relativa allo stanziamento di risorse destinate al fondo per i non vedenti, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Naro Tab. 8.7 e presenta una nuova formulazione dell'emendamento del relatore Tab. 8.8, volto ad incrementare, nella misura di 465.000 euro il capitolo 2310 dello stato di previsione del Ministero dell'interno relativo al finanziamento dell'associazione nazionale vittime civili di guerra, e, nella misura di 1,535 milioni di euro, il capitolo 2316, piano di gestione 2, del medesimo stato di previsione relativo all'unione italiana ciechi.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, pur manifestando riserve rispetto agli effetti complessivi della nuova formulazione dell'emendamento del relatore Tab. 8.8, esprime il proprio parere favorevole sul medesimo.

  La Commissione approva la nuova formulazione dell'emendamento del relatore Tab. 8.8, come riformulato.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per il disegno di legge di stabilità, avverte che i relatori si riservano di presentare ulteriori emendamenti al disegno di legge di stabilità, anche con riferimento al tema del Patto di stabilità interno.

  Raffaele VOLPI (LNP), in ordine all'emendamento dei relatori 8.550, ritiene necessaria un'ulteriore riflessione sui relativi contenuti, considerata la complessità del sistema di finanziamento del MO.S.E. Avanza, in particolare, rilievi critici in relazione al comma 6-bis, ivi richiamato, che destina una quota percentuale pari al 5 per cento ai tre comuni interessati e reputa non condivisibile tale previsione che non reca alcun riferimento, se non surrettizio, alla legge n. 798 del 1984. Aggiunge che la proposta emendativa sembra tradire una sorta di agevolazione ai tre comuni richiamati; sostiene altresì che sarebbe opportuno precisare la tipologia di interventi cui sono tenuti i comuni indicati piuttosto che la percentuale della loro quota di finanziamento.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), in relazione alla questione del patto di stabilità, su cui si concentra una forte attenzione delle autonomie territoriali, ritiene opportuno che siano previsti tempi congrui per l'approfondimento e la verifica delle proposte emendative che sono state preannunciate dai relatori.

  Lino DUILIO (PD) avanza taluni rilievi in merito alle considerazioni espresse dal collega Volpi circa le finalità, dirette e indirette, cui sarebbe ispirato l'emendamento relativo al sistema Mo.S.E e alla laguna di Venezia.

  Ettore ROSATO (PD), pur rilevando che l'emendamento 8.550 dei relatori è particolarmente utile e condivisibile, avanza al Governo la richiesta di effettuare una più ampia valutazione rispetto a tutte le infrastrutture connesse al sistema portuale nazionale nel suo complesso.

  Massimo BITONCI (LNP) chiede al Governo e ai relatori ulteriori chiarimenti e precisazioni in ordine alla questione relativa al MO.S.E., rilevando che l'utilizzo della piattaforma portuale appare inadeguato rispetto al sistema MO.S.E. Aggiunge che le piattaforme off-shore possono svolgere un importante ruolo in talune realtà portuali italiane ma non a Venezia, dove risultano estremamente onerose e di scarsa efficacia.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) chiede delucidazioni in merito all'emendamento 8.550 dei relatori che dispone, senza particolari chiarimenti, un finanziamento per interventi, di cui alla legge n. 798 del 1984, a favore dei comuni di Venezia, Chioggia Pag. 141e Cavallino Treporti e un finanziamento per la realizzazione di una piattaforma d'altura avanti al Porto di Venezia, mentre nel frattempo viene detto ad altri comuni importanti, come Firenze, di provvedere alla copertura dei bilanci attraverso le tasse di soggiorno o le tasse di scopo.

  Roberto SIMONETTI (LNP) ritiene che le richieste di chiarimenti dei colleghi Volpi e Bitonci siano pertinenti e funzionali all'espressione del voto del suo gruppo. Peraltro l'emendamento 8.550 dei relatori porta soldi al nord e non li toglie, come spesso accade con le leggi di stabilità, con un'azione comunque positiva. In ogni caso ritiene che l'emendamento presentato dai relatori sia cosa diversa rispetto ad un emendamento presentato dal deputato del territorio su cui insiste l'intervento.

  Lino DUILIO (PD) ritiene, seppure vi siano stati accenti critici a questo riguardo, che i relatori stiano trattando tutte le materie e gli argomenti in modo assolutamente obiettivo, a prescindere dal territorio interessato. Fa presente poi che, in ogni caso, lo sforzo dell'intera Commissione è finalizzato certamente a massimizzare il risultato dell'intervento proposto. Piuttosto, ritiene che il fatto che i relatori provengano dalla zona interessata dal loro emendamento 8.550 e alcune obiezioni avanzate sulla opportunità dell'intervento proposto – perché sposterebbe su gomma parte del traffico – indurrà i relatori stessi ad intervenire autorevolmente per rendere i chiarimenti richiesti con una esplicitazione che faccia riferimento a questioni oggettive.

  Raffaele VOLPI (LNP) esprime rammarico per il fatto che il collega Duilio abbia sentito la necessità di definire in senso critico parte del suo intervento, mentre egli intendeva compiere una utile puntualizzazione in merito ad alcuni aspetti della questione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO condivide alcune preoccupazioni riguardo al comma 6-quinquies dell'emendamento, poiché occorre essere certi che le risorse indicate siano effettivamente ancora disponibili o non siano già state impegnate. Suggerisce a tal fine di procedere ad un approfondimento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che comunque l'emendamento 8.550 dei relatori non sarà posto in votazione nella mattinata e quindi sarà possibile svolgere l'approfondimento richiesto.

  Renato BRUNETTA (PdL) , relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che la formulazione dell'emendamento 8.550 dei Relatori è conseguente alla presentazione di due emendamenti di analogo contenuto presentati dai deputati Martella e De Poli, in mancanza dei quali i relatori non sarebbero intervenuti sull'argomento, così come si sono astenuti dal fare con gli altri emendamenti. Da questo punto di vista, pertanto, non è possibile invocare un diverso trattamento riservato a tale argomento, in particolare, a causa della provenienza geografica dei relatori, che sono fiduciari della Commissione, composta da deputati di diversa origine territoriale. Nella fattispecie fa presente però che entrambi i relatori sono competenti in materia di MO.S.E. Ricorda, quindi, che la vicenda affonda le radici nell'alluvione del 1966, in seguito alla quale fu approvata una legge speciale, al cui interno trovò posto la realizzazione della struttura MO.S.E., dalla quale fu poi estratta per inserirla all'interno della legge obiettivo, svuotando di fatto di contenuto e di risorse la legge speciale stessa. Ciò ha creato negli anni carenze nel bilancio dei tre comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino Treporti, su cui l'opera insiste. Ricorda tra l'altro che nel 2011 si provvide a stanziare 50 milioni di euro per la legge speciale, poi tagliate dal successivo provvedimento della spending review.
  Osserva quindi che fu per tali motivi che i relatori, visto che gli emendamenti presentati dai colleghi Martella e De Poli erano tesi a riequilibrare non con maggiori spese, ma con una redistribuzione Pag. 142delle risorse destinate all'infrastruttura della legge speciale, ne accolsero lo spirito.
  In particolare, per quanto riguarda la realizzazione della piattaforma d'altura, ritiene che essa sia oggi più compatibile con la varietà delle tipologie di traffico portuale e che viceversa una diversa soluzione potrebbe rischiare di limitare le potenzialità di sviluppo del porto di Venezia, stanti i sempre maggiori traffici derivanti dalla globalizzazione, soprattutto sulla direttrice adriatica, e visti anche i vincoli di carattere ambientale ed altre limitazioni, che potrebbero renderlo inidoneo ad una espansione dei traffici previsti dal 2020 al 2040. Ritiene invece che, essendo Trieste, con i suoi fondali profondi, ma senza entroterra, e Venezia, con fondali più bassi, ma con un vasto entroterra, complementari, attraverso la costruzione di una piattaforma d'altura si potrebbe risolvere i problemi di entrambi i porti. Ritiene che ciò potrebbe avvenire senza che il sistema MO.S.E. abbia a soffrire per la diversa allocazione dei 50 milioni, consentendo al Governo di rifinanziare la legge speciale, e infine avviando la gara per la costruzione della piattaforma d'altura, anche attraverso la finanza di progetto. In tal modo, con il concorso degli attori interessati e del Governo, ritiene si potrebbero conseguire risultati positivi a favore della legge speciale e del sistema MO.S.E.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene in ogni caso necessario un ulteriore chiarimento, proprio per l'appartenenza di entrambi i relatori alla zona interessata, al fine di sgombrare il campo da qualsiasi illazione. Ricorda innanzitutto che il disegno di legge di stabilità, varato prima che fossero nominati i relatori, destinava 1 miliardo e 250 milioni di euro per il sistema MO.S.E., e secondariamente che la stessa legge stanzia allo stesso modo ingenti risorse per la TAV, per la rete ferroviaria e per una serie di grandi opere. Fa quindi presente che i relatori hanno presentato l'emendamento 8.550 a seguito della presentazione di due emendamenti da parte dei colleghi Martella e De Poli sul sistema MO.S.E., ma che analoga attenzione è stata riservata ad emendamenti sulla TAV o altre grandi opere sui quali, distraendo risorse dalle grandi opere, è stato dato parere contrario.
  Fa inoltre presente che i due emendamenti non aggiungono risorse alla legge di stabilità, ma le distribuiscono sulla base di un ragionamento che è stato condiviso dai relatori, e che gli stessi relatori hanno ricevuto valutazioni concordemente positive da parte dei soggetti direttamente interessati sulla nuova formulazione da essi proposta. Ricorda poi che nel novero delle opere da intraprendere vi è anche l'innalzamento di alcune rive della città, quali opere strettamente connesse alla realizzazione delle opere principali. Da ciò emerge l'evidenza delle ragioni del coinvolgimento dei tre comuni interessati dall'emendamento. Fa poi presente che l'opera prevede la possibilità, quando il sistema MO.S.E. è attivo a causa dell'innalzamento del livello del mare, di far transitare comunque le navi nella conca di Malamocco, non interrompendone il transito. L'Autorità Portuale di Venezia, però, considera a tal fine più conveniente la realizzazione di una piattaforma d'altura davanti al porto di Venezia, e altrettanto altri soggetti interessati, come il Consorzio. Ricorda da ultimo che i relatori non aggiungono alcuna risorsa a quelle già stanziate, procedendo ad una mera redistribuzione delle risorse per una migliore e più razionale utilizzazione.

  Alberto GIORGETTI (PdL) nel ringraziare i relatori per le precisazioni fatte in riferimento al loro emendamento 8.550 e per l'assoluta e piena onestà intellettuale nella ricostruzione delle scelte compiute che sono state rese chiare nella loro genesi, osserva che esse possono essere qualificate di natura prettamente politica. Riconosce poi ai relatori di aver svolto un'attività coraggiosa e un lavoro positivo che ha determinato effetti in termini di revisione complessiva della legge di stabilità.Pag. 143
  Fa peraltro presente che con l'azione promossa si decide però che le risorse del patto di stabilità rimangono lì dove sono e che si va ad individuare una distribuzione più efficiente delle risorse stesse, e che tale orientamento dovrà trovare una conferma nel prosieguo dell'iter del provvedimento.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ritiene che i relatori abbiano tenuto un comportamento assolutamente irreprensibile nel corso dell'esame dell'intero disegno di legge e non solo in riferimento al loro emendamento 8.550, e ritiene doveroso darne loro atto. Ricorda infatti a tale proposito che non solo gli emendamenti che vertevano sullo stesso oggetto, presentati dai colleghi Martella e De Poli, furono inizialmente giudicati inammissibili e poi riammessi per espressa iniziativa dei parlamentari, ma anche che tali emendamenti contenevano vincoli più consistenti rispetto al testo predisposto dai relatori, testo su cui vi è stata una interlocuzione con i gruppi.

  Ettore ROSATO (PD), pur manifestando il suo assenso sulla formulazione dell'emendamento dei relatori, ritiene però di sottolineare non solo la circostanza particolarmente felice in cui si trova la città di Venezia, che può disporre di risorse sottraendole al sistema MO.S.E. per destinarle alla realizzazione di una piattaforma d'altura, ma soprattutto il fatto che il porto di Venezia non sia il più competitivo e quindi la realizzazione della piattaforma non è l'intervento più logico da intraprendere in tema di porti. In ogni caso, pur ritenendo preferibile un investimento a Venezia piuttosto che nulla, ritiene che sarebbe stato meglio scegliere il porto di Trieste.

  Massimo BITONCI (LNP) fa presente che il suo gruppo voterà a favore dell'emendamento dei relatori perché si tratta sempre di risorse che vanno in un territorio che solitamente le da e non le riceve. Precisa poi che il punto di vista del gruppo sulla questione ha solo carattere tecnico, ben sapendo che, come richiamato dai relatori, si tratta di scegliere tra due cose completamente diverse: la realizzazione di una piattaforma d'altura al di fuori delle bocche, o la realizzazione della conca di Malamocco, consentendo il transito delle grandi navi durante il funzionamento del sistema MO.S.E. Precisa da ultimo che la posizione critica del suo gruppo si riferiva alla utilizzazione surrettizia di alcuni emendamenti sul tema e non all'allocazione delle risorse.

  Pier Paolo BARETTA (PD) , relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento all'intervento del collega Rosato sull'emendamento 8.550 dei relatori, precisa che l'azione dei relatori non è stata tesa né a definire un sistema portuale né ad approfondire le ragioni di tali scelte, avendo avuto riguardo al mero contenuto della legge di stabilità. Con riferimento poi all'intervento del collega Alberto Giorgetti, fa presente che vi è stata una scelta politica, così come vi è stata una scelta politica nel non mettere in discussione i finanziamenti recati al comma 7, relativamente alla TAV, evitando i relatori di spostare l'allocazione delle risorse o comunque di intervenire sulle risorse motu proprio. Ricorda peraltro che la preoccupazione dei relatori è stata quella di ricercare l'assenso dei soggetti direttamente interessati dal provvedimento, compresa la Ragioneria generale dello Stato.

  Renato BRUNETTA (PdL) , relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che l'opportunità di realizzare una piattaforma d'altura si è posta successivamente alla progettazione e costruzione del sistema MO.S.E., in relazione a quello che sta accadendo a livello di commercio mondiale. Ribadisce infine che lo spostamento delle risorse recato dall'emendamento è dovuto alla sostituzione con la piattaforma d'altura della conca di Malamocco, che non si realizzerà più.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il Governo ha presentato un nuovo emendamento all'articolo 10 del Pag. 144disegno di legge di bilancio, che assume il numero 10.1.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO illustra l'emendamento 10.1, evidenziando che la modifica che si propone si rende necessaria per coordinare il testo dell'articolo 10, limitatamente all'anno 2013, con le modifiche disposte dall'articolo 3, commi 55 e 56 del disegno di legge di stabilità. Fa presente, inoltre, che il contingente degli ufficiali e degli allievi del Corpo delle capitanerie di porto, con riferimento agli esercizi successivi all'anno 2013, è contenuto nelle predette disposizioni della legge di stabilità.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone ai voti l'emendamento Governo 10.1.

  La Commissione approva l'emendamento Governo 10.1 (vedi allegato 2).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 11.45, riprende alle 16.40.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli onorevoli Tempestini e Pianetta hanno richiesto di esaminare l'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio.

  Antonio BORGHESI (IdV) solleva perplessità sulla richiesta degli onorevoli Tempestini e Pianetta, in quanto ricorda bene come tale emendamento 6.1 fosse stato già respinto dalla Commissione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, precisa che l'emendamento era stato considerato respinto tecnicamente e che la Commissione non aveva proceduto alla votazione. Per tale ragione, ritiene che possa essere accolta la richiesta di riesame.

  Enrico PIANETTA (PdL), ringraziando il presidente Giorgetti per aver considerato la richiesta sua e dell'onorevole Tempestini, sottolinea come l'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio non abbia necessità di copertura finanziaria e che una simile proposta emendativa era già stata esaminata in sede di esame del disegno di legge di assestamento di bilancio per l'anno 2012. Segnala, quindi, come la questione che la proposta emendativa in esame intende esaminare costituisce una priorità nell'azione della Commissione esteri, in quanto si consente così di utilizzare fondi altrimenti non impiegati per l'intrinseca complessità dei meccanismi gestionali della cooperazione internazionale. Rileva, infine, come la questione in esame vada affrontata e risolta anche per salvaguardare l'immagine internazionale del Paese.

  Antonio BORGHESI (IdV) comprende le spiegazioni fornite dal collega Pianetta sull'importanza dell'approvazione dell'emendamento Tempestini 6.1 ai fini del buon andamento della cooperazione internazionale, preannunciando quindi il suo voto a favore della citata proposta emendativa.

  Renato CAMBURSANO (Misto) preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP), concordando sull'importanza della questione, preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO propone di accantonare l'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio, ritenendo che non si possa fare una eccezione alle norme di contabilità per un singolo caso che è suscettibile di determinare un pericoloso precedente, fra l'altro contrario alle disposizioni generali Pag. 145in materia di contabilità dello Stato, che non potrebbe essere pertanto validato dalla Ragioneria generale dello Stato.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ringrazia innanzitutto gli onorevole Pianetta e Tempestini e il presidente Giorgetti per la sensibilità dimostrata su una questione così delicata e importante. Invita, quindi, il rappresentante del Governo a tener conto, negli approfondimenti che vorrà svolgere, del pronunciamento favorevole sull'emendamento in esame dell'unanimità dei gruppi parlamentari presenti in Commissione. Invita, inoltre, il Ragioniere generale dello Stato a calcolare i risparmi di spesa provenienti dallo stralcio iniziale di 31 disposizioni operato in sede di verifica del contenuto del disegno di legge di stabilità.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona, quindi, se non vi sono obiezioni, l'emendamento Tempestini 6.1 al disegno di legge di bilancio.

  La Commissione concorda.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori hanno testé presentato gli emendamenti 7.400, 8.600 e 12.500 al disegno di legge di stabilità, fissando alle 18 il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO sottolinea la necessità di svolgere approfondimenti sull'emendamento 8.550 dei relatori, rimettendosi comunque alle valutazioni della Commissione e sottolineando come la proposta emendativa comporti una rimodulazione di stanziamenti previsti in delibere del CIPE.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, riformula l'emendamento 8.550 dei relatori, rimodulando sotto profilo temporale la destinazione di risorse (vedi allegato 1).
  La Commissione approva, quindi, l'emendamento 8.550 dei relatori, come da ultimo riformulato (vedi allegato 3).

  Lino DUILIO (PD) illustra il suo subemendamento 0.4.100.1, di cui raccomanda l'approvazione.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere favorevole sul subemendamento Duilio 0.4.100.1.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento 4.100 dei relatori, mentre non è in grado di valutare il subemendamento Duilio 0.4.100.1, di cui propone l'accantonamento.

  Lino DUILIO (PD) osserva come il suo subemendamento 0.4.100.1 intenda conferire maggiore flessibilità all'ente nell'applicazione dei tagli di spesa, che conserverebbero comunque lo stesso ammontare.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ribadisce la proposta di accantonare il subemendamento Duilio 0.4.100.1, affinché possa essere valutato nei suoi effetti finanziari dalla Ragioneria generale dello Stato.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di accantonare, se non vi sono obiezioni, il subemendamento Duilio 0.4.100.1.

  La Commissione concorda.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, illustra gli emendamenti dei relatori 8.600 e 12.500, raccomandandone l'approvazione.

  Antonio BORGHESI (IdV) invita a prestare particolare attenzione al tema della rimozione degli usi civici oggetto dell'emendamento 12.500 dei relatori, chiedendo un supplemento di riflessione, perché si tratta pur sempre di eliminare dei diritti reali di proprietà che gravano su un determinato patrimonio immobiliare.

Pag. 146

  Rolando NANNICINI (PD), intervenendo sull'emendamento 12.500 dei relatori, evidenzia l'esigenza di determinare con maggior precisione il soggetto titolare degli usi civici, facendo presente che tale titolarità è posta in capo ai comuni.

  Roberto SIMONETTI (LNP), con riferimento all'emendamento 12.500 dei relatori, osserva come non sia chiaro se con l'espressione «patrimonio immobiliare» si debba intendere solo ed esclusivamente il patrimonio pubblico.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), condividendo le perplessità espresse dai deputati intervenuti in merito all'emendamento 12.500, chiede ai relatori di svolgere un'ulteriore ,l fine di risolvere le questioni problematiche che sono emerse da tali interventi. Segnala quindi che, se si approvano norme in modo estemporaneo, si rischia di produrre effetti giuridici diversi da quelli voluti. Osserva altresì come un approfondimento ulteriore del tema affrontato dall'emendamento in discussione sia dovuto, in omaggio alle vittime dell'unità d'Italia, citando in questo contesto l'episodio dell'eccidio di Bronte.

  Cesare MARINI (PD) ritiene che, per poter comprendere pienamente il significato dell'emendamento in esame, è necessario conoscere la storia che nel corso dei diversi secoli ha caratterizzato la proprietà, con particolare riferimento al passaggio dal feudo alla proprietà comune. A questo proposito, ricorda che nel 1806 è intervenuta l'eversione della feudalità con la creazione dei beni comuni. Tali beni non potevano essere utilizzati se non per lo scopo ad essi intrinseco.
  Con riferimento al contenuto dell'emendamento 12.500 dei relatori, evidenzia quindi che esso non può che riferirsi esclusivamente ai beni pubblici, essendo totalmente esclusi i beni privati. Osserva, inoltre, che attraverso tale emendamento non viene messo in discussione il diritto reale, ma si consente ai comuni di utilizzare i beni, per destinarli ad opere di interesse pubblico ovvero ad attività economiche.

  Raffaele VOLPI (LNP) rileva come, a suo avviso, il testo dell'emendamento in questione non sia chiaro in quanto, ad esempio, non comprende cosa si intenda con l'espressione «i comuni possono valorizzare», potendo essa riferirsi anche alla possibilità di alienare il patrimonio immobiliare. Precisa la mancanza di intento polemico nel suo intervento, mirato al solo scopo di ottenere una risposta al quesito posto.

  Lino DUILIO (PD) dichiara di essere favorevole all'emendamento 12.500 dei relatori, soprattutto dopo la lectio magistralis impartita dal deputato Cesare Marini.

  Ettore ROSATO (PD) fa presente che, sulla base della legge quadro che regola la materia, gli sgravi di usi civici possono essere effettuati solo a titolo oneroso; pertanto, nell'emendamento dei relatori dovrebbe essere prevista la corresponsione del corrispettivo per i beni gravati da usi civici che vengono destinati ad opere di interesse pubblico ovvero ad attività economiche.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, prendendo atto delle numerose questioni emerse dagli interventi che si sono succeduti in merito all'emendamento 12.500 dei relatori, fa tuttavia presente che non si passerà immediatamente alla votazione di tale emendamento, non essendo ancora scaduto il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti, fissato alle ore 18.
  Avverte, quindi, che si passerà all'esame delle proposte emendative accantonate, riferite a vari articoli del disegno di legge di stabilità.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità,, anche a nome dell'altro relatore, deputato Brunetta, chiede che si proceda ad un ulteriore accantonamento delle proposte emendative concernenti il patto di stabilità interno, in attesa che si trovi una soluzione congrua. Ricorda, quindi, che si tratta dei seguenti emendamenti: Rubinato Pag. 1475.5, Ventura 8.222, Marinello 8.232 e 8.233.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con la proposta di accantonamento formulata dai relatori.

  La Commissione delibera di accantonare gli emendamenti Rubinato 5.5, Ventura 8.222, Marinello 8.232 e 8.233.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) illustra l'emendamento Marsilio 6.69, raccomandandone l'approvazione nonostante sia stato espresso su di esso parere contrario da parte dei relatori e del Governo. Fa presente che tale emendamento pone un termine all'impignorabilità dei crediti maturati nel settore sanitario in quanto non è sostenibile che il Governo, da un lato, sostenga di volersi adeguare alla normativa europea in materia di termini di pagamento dei fornitori e, dall'altro, consenta che vi siano crediti maturati da oltre mille giorni, senza che possano essere pignorati i beni dei debitori.

  Maino MARCHI (PD) rileva come attraverso l'emendamento Marsilio 6.69 venga posto un problema rilevante, rispetto al quale andrebbe individuata una soluzione, tenuto conto della situazione intollerabile in cui versano numerosi fornitori che per anni non vengono pagati per i beni e i servizi erogati nei confronti delle pubbliche amministrazioni.

  Massimo POLLEDRI (LNP) interviene a sostegno dell'emendamento Marsilio 6.69, rilevando come il Governo non possa continuare a tollerare una situazione in cui le regioni continuano a non pagare i fornitori, in quanto consapevoli del fatto che comunque non andranno incontro a pignoramento per i debiti contratti. Ricorda che anche il recente decreto-legge n. 158 del 2012 in materia sanitaria ha operato scelte che hanno consentito ad alcune regioni e, in particolare, alla Campania e alla Liguria di evitare il pignoramento dei beni per i debiti contratti. Ritenendo, quindi, che l'emendamento in oggetto rappresenti una proposta virtuosa, ne annuncia la sottoscrizione da parte dei deputati del gruppo Lega Nord, auspicandone l'approvazione.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) ritiene che l'emendamento Marsilio 6.69 costituisca una buona occasione per lanciare un segnale in favore dei fornitori che non vengono pagati dallo Stato e dalle regioni per le prestazioni erogate nei loro confronti.

  Marco MARSILIO (PdL), intervenendo sul suo emendamento 6.69, evidenzia come uno Stato serio non possa, da un lato, recepire normative europee che prevedono pagamenti nell'arco di trenta o di sessanta giorni da parte delle pubbliche amministrazioni e, dall'altro, consentire una situazione in cui le aziende sono costrette ad attendere tre-quattro anni prima di ottenere i pagamenti loro spettanti da parte delle amministrazioni alle quali hanno erogato servizi e forniture. Rileva che l'emendamento in esame ha carattere di ragionevolezza e di mediazione in quanto prevede che si blocchino i pignoramenti alle situazioni registrate dai piani di disavanzo.
  Rivolge, infine, un appello alla Commissione su questo tema in quanto non si può consentire che uno Stato civile non paghi, permettendo che avvenga ciò che non potrebbe verificarsi nei rapporti tra soggetti privati.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede ai relatori e al rappresentante del Governo se abbiano modificato i rispettivi pareri in ordine all'emendamento Marsilio 6.69 a seguito dei numerosi interventi svolti sul tema trattato da tale proposta emendativa.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che nelle riunioni che si sono svolte tra i relatori e il Governo, quest'ultimo ha fatto presente come l'emendamento in questione sia difficilmente sostenibile. Chiede Pag. 148pertanto al rappresentante del Governo se sia possibile trovare un punto di mediazione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO rileva come si stia discutendo di una vexata quaestio, più volte affrontata anche al di fuori delle aule parlamentari. Al di là del merito dell'emendamento Marsilio 6.69, che in via di principio è da ritenersi condivisibile, fa presente che una cosa è il recepimento della direttiva europea sul pagamento dei debiti nelle transazioni commerciali, altra cosa è il pregresso. A questo proposito osserva che il pignoramento come elemento di deterrenza funziona solo laddove vi sono risorse liquide. Nel caso dell'emendamento in oggetto rileva come non vi sia «copertura amministrativa» in quanto, non essendovi risorse liquide, non è pensabile che si addivenga al pignoramento di beni che, nel caso delle pubbliche amministrazioni, potrebbero essere costituiti, ad esempio, da un ospedale. Fa altresì presente che la Ragioneria generale dello Stato ha espresso un parere contrario sull'emendamento in esame, predisponendo una relazione articolata.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, a questo punto, si pone una questione politica, in quanto nelle riunioni in cui i relatori hanno discusso con il Governo intorno ad ogni singola proposta emendativa, essi hanno finito per cedere di fronte ai limiti e ai vincoli evidenziati dal Governo per motivare i propri pareri contrari. Questo è quanto è accaduto anche con riferimento all'emendamento Marsilio 6.69. Tuttavia, se in Commissione si registra un consenso generale su tale proposta emendativa, che va oltre la maggioranza che sostiene il Governo, non si può non tenerne conto. Ritiene pertanto che la soluzione più ragionevole sia quella di procedere ad un nuovo accantonamento dell'emendamento Marsilio 6.69.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, chiede al rappresentante del Governo di esprimersi sulla proposta di accantonamento formulata dal relatore.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO acconsente alla proposta di accantonare nuovamente l'emendamento Marsilio 6.69.

  La Commissione delibera di accantonare l'emendamento Marsilio 6.69.

  Massimo BITONCI (LNP) illustra l'emendamento Forcolin 7.33, concernente la deducibilità delle spese per automobili, evidenziando come, negli ultimi anni, la possibilità di dedurre tali spese è venuta progressivamente diminuendo, al punto che, paradossalmente, conviene essere proprietari di automobili in qualità di soggetti privati anziché di titolari di imprese.

  La Commissione respinge l'emendamento Forcolin 7.33.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Fogliato 7.20 e Marinello 7.191 non verranno posti in votazione in quanto essi intervengono in materie affrontate nell'emendamento 7.300 dei relatori che verrà esaminato questa sera.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del collega Brunetta, propone una nuova formulazione dell'emendamento Garofalo 7.90.

  Vincenzo GAROFALO (PdL) accetta la riformulazione proposta dai relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in attesa che sia resa disponibile a tutti i componenti della Commissione la nuova formulazione dell'emendamento Garofalo 7.90, avverte che gli emendamenti Martella 8.359 e De Poli 8.219 non verranno posti in votazione in quanto sono da intendersi assorbiti a seguito dell'approvazione dell'emendamento 8.550 dei relatori.Pag. 149
  Avverte altresì che la successiva proposta emendativa da porre in votazione è l'emendamento Cazzola 8.30.

  Il vice ministro Michel MARTONE invita al ritiro il presentatore dell'emendamento Cazzola 8.30.

  Gioacchino ALFANO (PdL) aggiunge la propria firma all'emendamento Cazzola 8.30 e lo ritira.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Fedriga 8.125 non sarà posto in votazione, in quanto risulta assorbito in seguito all'approvazione dell'emendamento 8.500 dei relatori, approvato nella seduta di ieri. Avverte, quindi, che si passa all'esame dell'emendamento Ghizzoni 8.326, in materia di previdenza del personale della scuola, precedentemente accantonato.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO, sulla base della relazione tecnica trasmessa dalla Ragioneria generale dello Stato, rileva come l'emendamento Ghizzoni 8.326, sotto il profilo degli effetti finanziari, determini oneri, sia in termini di maggiore spesa pensionistica, dovuta all'anticipo – in molti casi di vari anni – della data di pensionamento, sia in termini di anticipazione della data di erogazione del trattamento di fine rapporto. Precisa quindi che, ipotizzando che i soggetti interessati a tale emendamento sono circa 7.000 si avrebbero maggiori oneri per circa 56 milioni di euro per l'anno 2013 (per l'operare comunque del regime delle decorrenze), 156 milioni di euro per il 2014, 350 milioni per il 2015 e 135 per il 2016. Esprime quindi parere contrario sulla proposta emendativa.

  Manuela GHIZZONI (PD) non concorda con le valutazioni della Ragioneria generale dello Stato, che si basano su dati sostanzialmente raddoppiati rispetto a quelli forniti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, secondo il quale la platea dei soggetti realmente interessati sarebbe composta da circa 3.700 unità.

  Maurizio FUGATTI (LNP) sottoscrive, insieme agli altri componenti del gruppo della Lega Nord presenti in Commissione, l'emendamento Ghizzoni 8.326.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO chiarisce che nessun rilievo può essere mosso nei confronti della Ragioneria generale dello Stato, le cui valutazioni si basano sui dati forniti dall'INPDAP e, riferendosi alle polemiche precedentemente sorte con riferimento alla questione degli «esodati», ribadisce come la Ragioneria non possa essere considerata come un parafulmine per tutte le incongruenze presenti nella legislazione nazionale.

  Alfredo MANTOVANO (PdL) sottoscrive l'emendamento Ghizzoni 8.326, sottolineando come rappresenti comunque un'incongruenza burocratica il mancato raffronto dei dati in possesso della Ragioneria generale dello Stato con quelli del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene opportuno prevenire un conflitto tra Commissione e Governo sulla proposta emendativa in questione, prefigurandosi altrimenti un problema politico estremamente delicato. Propone che l'emendamento Ghizzoni 8.326 sia accantonato e dichiara la disponibilità dei relatori a collaborare nella ricerca di una soluzione adeguata.

  La Commissione accantona l'emendamento Ghizzoni 8.326; respinge quindi l'emendamento Fedriga 8.128.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Ventura 8.221 e Fedriga 8.200 non saranno posti in votazione in quanto affrontano materie considerate nell'emendamento 7.300 dei relatori. Avverte altresì che l'articolo aggiuntivo Marsilio 9.07 è stato ritirato. Invita quindi il Governo ad esprimere il Pag. 150parere sull'emendamento Garofalo 7.90 (Nuova formulazione), precedentemente accantonato.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO, prendendo atto della riformulazione proposta dai relatori, esprime parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento Garofalo 7.90 (Nuova formulazione)(vedi allegato 3).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame degli identici emendamenti Rubinato 8.190 e Toccafondi 8.287, in materia di scuole non statali.

  Massimo POLLEDRI (LNP) sottoscrive l'emendamento Toccafondi 8.287.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare gli identici emendamenti Rubinato 8.190 e Toccafondi 8.287.

  La Commissione approva la proposta di accantonamento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Marmo 8.369 non sarà posto in votazione in quanto interviene in materie considerate nell'emendamento 7.300 dei relatori, che sarà esaminato questa sera.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, invita al ritiro dell'emendamento Fiorio 8.215.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Massimo FIORIO (PD) illustra il proprio emendamento 8.369, volto ad estendere i beneficiari del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, ricomprendendovi circa 180 aziende colpite da eventi alluvionali e che si trovano in situazione di rischio. Ritiene che l'emendamento, che non comporta oneri per la finanza pubblica, potrebbe essere accantonato in vista di ulteriori approfondimenti.

  Renato CAMBURSANO (Misto) sottoscrive l'emendamento Fiorio 8.215, sottolineando come esso non comporti oneri per la finanza pubblica.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone l'accantonamento dell'emendamento Fiorio 8.215.

  La Commissione accantona l'emendamento Fiorio 8.215.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione l'emendamento 7.400 dei relatori, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento 7.400 dei relatori (vedi allegato 3).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame dell'emendamento 4.100 dei relatori e del relativo subemendamento Duilio 0.4.100.1.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.100 e invita al ritiro del subemendamento Duilio 0.4.100.1.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento 4.100 dei relatori e parere contrario sul subemendamento Duilio 0.4.100.1.

  Lino DUILIO (PD) chiede le ragioni dei pareri espressi sul proprio subemendamento.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO chiarisce di avere espresso un parere contrario perché la proposta emendativa è suscettibile di determinare maggiori oneri per la finanza pubblica.

Pag. 151

  Lino DUILIO (PD) dichiara di non condividere la valutazione del rappresentante del Governo. Ritira comunque il proprio subemendamento 0.4.100.1.

  La Commissione approva l'emendamento 4.100 dei relatori (vedi allegato 3).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame dell'emendamento 3.350 dei relatori, in materia di sicurezza, e dei relativi subemendamenti. Avverte che sono stati presentati sette subemendamenti riferiti all'emendamento 3.350 e un subemendamento riferito all'emendamento 4.100. Fa presente che è da considerarsi inammissibile per carenza di compensazione finanziaria il subemendamento Mantovano 0.3.350.2. Segnala, infine, che uno dei subemendamenti presentati dall'onorevole Mantovano deve considerarsi irricevibile, in quanto, recando interventi in materia di requisiti minimi di accesso al pensionamento, contiene disposizioni non strettamente riconducibili al contenuto dell'emendamento cui esso si riferisce.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, ritiene che le proposte emendative in questioni necessitino di ulteriori approfondimenti e ne propone quindi l'accantonamento.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO si associa alla proposta di accantonamento.

  Alfredo MANTOVANO (PdL) invita il Governo a tenere conto che oggi si sono verificati dei disordini nel corso dei quali molti agenti appartenenti ai corpi di polizia hanno subito delle gravissime lesioni personali. Sottolinea, in particolare, come le forze dell'ordine non possano più sostenere il blocco del turn over e lo slittamento in avanti dell'età pensionabile.

  Ettore ROSATO (PD) condivide i rilievi dell'onorevole Mantovano e sottolinea come, accanto all'emergenza dell'ordine pubblico, vi sia anche un'emergenza relativa al territorio, in relazione alla quale il Corpo dei vigili del fuoco non dispone dell'organico per apprestare i soccorsi necessari.

  Renato CAMBURSANO (Misto) osserva come con l'emendamento 3.350 si compiano alcuni passi in avanti, che comunque non appaiono sufficienti. Invita quindi i relatori e il Governo a tenere conto di talune incongruenze nella formulazione della parte consequenziale dell'emendamento.

  Claudio D'AMICO (LNP) ritiene assolutamente necessario reperire maggiori risorse da destinare al comparto della sicurezza, incrementando soprattutto l'organico della Polizia di Stato e dei Carabilineri. Sottolinea, inoltre, come tale esigenza sia divenuta ancora più intensa con l'emanazione del decreto «svuota-carceri», che ha determinato un aumento dei reati soprattutto nelle regioni del Nord. Sottoscrive quindi il subemendamento Mantovano 0.3.350.3.

  La Commissione accantona l'emendamento 3.350 dei relatori e i relativi subemendamenti.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame dell'emendamento 8.600 dei relatori, segnalando che il subemendamento Duilio 0.8.600.1 è da ritenersi inammissibile.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, insiste per l'approvazione dell'emendamento 8.600.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento 8.600 dei relatori.

  La Commissione approva l'emendamento 8.600 dei relatori (vedi allegato 3).

Pag. 152

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si riprenderà l'esame dell'emendamento Marsilio 6.69.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene che occorra un ulteriore approfondimento in vista di una riformulazione dell'emendamento.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO ritiene necessario un approfondimento sulle disposizioni dell'articolo 6, comma 3, evidenziando come esso sia di fatto superato a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 6-bis del decreto-legge n. 158 del 2012.

  La Commissione accantona nuovamente l'emendamento Marsilio 6.69.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, prima di sospendere la seduta per consentire i necessari approfondimenti sulle questioni che la Commissione deve ancora esaminare, chiede ai relatori e ai Gruppi come intendano procedere.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene essenziale che il Governo chiarisca se intende presentare ulteriori emendamenti e su quali materie, e che la presidenza stabilisca un termine ultimo per la presentazione di tali emendamenti, che potrebbe coincidere con l'orario della ripresa della seduta. Per quanto concerne specificamente il tema del patto di stabilità interno, fa presente che i relatori non hanno presentato proposte emendative perché sono in attesa di conoscere quali siano le intenzioni del Governo.

  Rolando NANNICINI (PD) ritiene che il suo articolo aggiuntivo 12.012 debba essere esaminato contestualmente alle altre proposte emendative riferite all'articolo 12.

  Chiara MORONI (FLpTP) ritiene che si dovrebbe valutare la possibilità di chiedere un ulteriore differimento della data di inizio dell'esame in Assemblea dei provvedimenti a lunedì prossimo, al fine di consentire alla Commissione un esame più agevole e approfondito delle ulteriori questioni.

  Michele VENTURA (PD) osserva come vi siano questioni complesse e delicate, quali, in particolare, la Tobin tax e il tema della sicurezza, che forse non è opportuno affrontare frettolosamente nel cuore della notte e che si potrebbe decidere di lasciare alla valutazione del Senato. Sottolinea, peraltro, come vi siano taluni argomenti, affrontati da alcuni emendamenti presentati dal Gruppo del PD e relativi alle alluvioni che si stanno verificando in questi giorni, che sarebbe opportuno esaminare subito.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto di quanto emerso dal dibattito invita il Governo e i relatori a presentare eventuali ulteriori proposte emendative entro il termine delle 20.30.

  La seduta, sospesa alle 20.30, è ripresa alle 21.30.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che l'emendamento 12.600 dei relatori, novellando il comma 434 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 riduce da 10 a 5 anni il vincolo di inalienabilità relativo alle aree che appartenevano al patrimonio e al demanio dello Stato sulle quali, alla data di entrata in vigore della legge 30 dicembre 2004, n. 311, i comuni avevano realizzato determinate opere di urbanizzazione. La norma, che è volta a consentire l'anticipata cessione di immobili attualmente facenti parte del patrimonio indisponibile dei comuni, appare presentare profili problematici sotto il profilo dell'ammissibilità che si riserva di approfondire.
  Fa presente altresì che l'emendamento 8.650 dei relatori interviene sul comma 8 dell'articolo 8, già modificato in sede referente al fine di ridurre da 300 a 250 milioni di euro lo stanziamento ivi previsto, nonché di individuare ulteriori risorse Pag. 153possano da destinare alle finalità perseguite dal predetto comma. Rileva che l'emendamento in, sussistono numerosi precedenti, in quanto in sede referente non si determinano le preclusioni che, al contrario, si verificano nel corso dell'esame in sede legislativa. Avverte, inoltre, che all'emendamento 8.650 sono stati presentati tre subemendamenti che non presentano profili di inammissibilità.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene opportuno, prima di iniziare la fase conclusiva, di esporre dettagliatamente l'elenco delle questioni aperte – seppure alcune di esse siano talmente rilevanti che forse non sarà possibile affrontarle compiutamente – che riguardano la Tobin tax, le pensioni e la scuola, la questione della sicurezza, il patto di stabilità e l'emergenza alluvione, che si è concretizzata in queste ore, la questione della scuola paritaria e la parte fiscale. Ritiene opportuno che il Presidente abbia ben chiaro che su tutte queste materie si dovrà arrivare ad una conclusione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa peraltro presente che alcuni dei temi elencati sono stati già affrontati dalla Commissione, che si è fermata per la mancanza di proposte emendative istruite o le valutazioni del Governo. Si tratta pertanto di problemi che potranno essere risolti, se il Governo darà un'indicazione positiva. Invita quindi la Commissione a passare all'esame dell'emendamento 7.300 dei relatori e dei subemendamenti ad esso riferiti.
  Avverte che, con riferimento all'emendamento 7.300 dei relatori, sono stati presentati 82 subemendamenti.
  Al riguardo, rappresenta che devono intendersi inammissibili per estraneità di materia, sulla base dei criteri di valutazione più volte richiamati, i seguenti subemendamenti:
   Polledri 0.7.300.1, volto ad introdurre una nuova esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali;
   Toccafondi 0.7.300.18, Toccafondi 0.7.300.19 e Ventura 0.7.300.72, che stanziano risorse per far fronte agli interventi da realizzare nei territori colpiti dagli eventi atmosferici e alluvionali del novembre 2012;
   Cambursano 0.7.300.22, limitatamente alla parte consequenziale relativa alla lettera d), al comma 19 dell'articolo 12 e alla parte consequenziale relativa all'istituzione di un Fondo per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, che recano interventi diversi e ulteriori rispetto a quelli contenuti nell'emendamento dei relatori;
   Osvaldo Napoli 0.7.300.24 e Osvaldo Napoli 0.7.300.32, che recano disposizioni volte a rinviare l'entrata in vigore della TARES e in materia di oneri di gestione dei rifiuti urbani; segnala, peraltro, che l'analogo articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 12.052 risulta ancora accantonato;
   Pizzolante 0.7.300.26, che reca disposizioni fiscali relative ai lavoratori frontalieri;
   Bitonci 0.7.300.28, che prevede un esenzione dall'IRAP nell'anno di imposta 2012 applicabile nei territori colpiti dagli eventi alluvionali del novembre 2012;
   Marinello 0.7.300.31, che reca una modifica della disciplina IVA applicabile al settore della pesca;
   Toccafondi 0.7.300.33, in materia di assoggettabilità a tassazione delle prestazioni sostitutive delle mense aziendali;
   Marsilio 0.7.300.39, che riduce l'aliquota Iva sui prodotti per l'infanzia;
   Marsilio 0.7.300.41, che reca disposizioni in materia di IMU;
   Marsilio 0.7.300.44, che reca disposizioni in materia di rivalutazione dei beni di impresa;
   Marsilio 0.7.300.45, che reca disposizioni estranee all'oggetto dell'emendamento; Pag. 154
   Marsilio 0.7.300.47, 0.7.300.48 e 0.7.300.49, che contengono disposizioni che non appaiono riferibili al testo dell'emendamento 7.300;
   Marsilio 0.7.300.51, che reca disposizioni in materia di tassazione degli immobili strumentali dal patrimonio dell'impresa individuale;
   Marsilio 0.7.300.53, che, riproducendo un emendamento inammissibile, riaprono i termini per lo scioglimento o la trasformazione delle società non operative;
   Marsilio 0.7.300.54, che, riproducendo un emendamento inammissibile, reca disposizioni in materia di responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore;
   Marinello 0.7.300.55 e Beccalossi 0.7.300.81, in materia di tassazione del gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre;
   Montagnoli 0.7.300.56, che reca disposizioni non riferibili al testo, in quanto sopprimono commi di un articolo non precisato del decreto-legge n. 201 del 2011;
   Fugatti 0.7.300.63, che recano disposizioni relative all'accertamento sintetico;
   Narducci 0.7.300.68, che reca disposizioni in materia di detrazione per carichi di famiglia per i soggetti non residenti;
   Sereni 0.7.300.70, che interviene sula disciplina dell'addizionale regionale all'IRPEF;
   Fluvi 0.7.300.79, che reca disposizioni relative all'ambito di applicazione della normativa in materia di finanza pubblica.

  Avverte, inoltre, che sono da considerarsi inammissibili per carenza o inidoneità della compensazione finanziaria i seguenti subemendamenti: Bitonci 0.7.300.2, 0.7.300.3, 0.7.300.5, 0.7.300.6, 0.7.300.28 e 0.7.300.37; Toccafondi 0.7.300.17; Toccafondi 0.7.300.19; Pizzolante 0.7.300.26 e 0.7.300.27; Negro 0.7.300.61; Fugatti 0.7.300.63, 0.7.300.38, 0.7.300.7 e 0.7.300.80; De Micheli 0.7.300.64; Miotto 0.7.300.65; Ciccanti 0.7.300.8; Marinello 0.7.300.30; Napoli 0.7.300.32; Marsilio 0.7.300.39, 0.7.300.45, 0.7.300.51 e 0.7.300.53; Montagnoli 0.7.300.56; Narducci 0.7.300.68; Messina 0.7.300.71; Paglia 0.7.300. 75; Beccalossi 0.7.300.81.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento all'espressione del parere sui subemendamenti riferiti all'emendamento 7.300 dei relatori, fa presente che ritiene utile conoscere preliminarmente il parere del Governo sui subemendamenti Lenzi 0.7.300.60 e Duilio 0.7.300.69. Invita poi al ritiro di tutti i subemendamenti presentati, con l'eccezione di quelli che intervengono sulla parte relativa alle detrazioni per i figli per i quali i relatori proporranno una riformulazione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime un parere conforme a quello del relatore in merito al subemendamento Duilio 0.7.300.69, mentre chiede ai presentatori del subemendamento Lenzi 0.70.300.60 di esplicitarne il senso.

  Donata LENZI (PD) fa presente che il suo subemendamento ha ad oggetto l'IVA agevolata nelle cooperative sociali, in merito alla quale è in corso una interlocuzione tra l'Unione europea e il Governo, mentre la norma, per come è articolata, farebbe supporre di trovarsi di fronte ad una cosa ormai assodata. Auspica inoltre che il Governo, nel corso del 2013, in un confronto con l'Unione europea possa illustrare correttamente le peculiarità della cooperazione sociale. Fa presente, infine, che il subemendamento è privo di riflessi finanziari.

  Il sottosegretario, Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sul subemendamento Lenzi 0.7.300.60.

  Paola DE MICHELI (PD) chiede il motivo della dichiarazione di inammissibilità Pag. 155di due subemendamenti identici al subemendamento Lenzi 0.7.300.60.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che non si tratta di proposte emendative identiche.

  Massimo POLLEDRI (LNP) nello stigmatizzare il ritardo con cui é iniziata la seduta, esprime preoccupazione per l'andamento dei lavori, soprattutto per il fatto che si stanno affrontando problemi rilevanti che riguardano i minori con la semplice lettura delle riformulazioni proposte dai relatori e senza aver potuto ancora esaminare in maniera approfondita questa materia. Ritiene che un modo di procedere di questo tipo non sia consono all'attività del Parlamento. Chiede pertanto un tempo sufficiente per esaminare le riformulazioni proposte e un tempo congruo per presentare eventuali subemendamenti, auspicando che la Commissione proceda in modo corretto. Ritiene inoltre necessario acquisire il parere della Ragioneria Generale dello Stato poiché, da un sommario esame, risulterebbe assai estesa la platea dei beneficiari. Si tratta, infatti, del cuore della manovra e del cuore dell'operato dei relatori. In caso contrario, non potrebbe che ritenere un siffatto modo di procedere offensivo non solo della maggioranza o della minoranza ma dell'intera Commissione.

  Rolando NANNICINI (PD) ritiene che nell'esame dell'articolo 7 non sia stata presa nella dovuta considerazione la circostanza dell'acquisizione di immobili da parte della pubblica amministrazione, operazione neutra dal punto di vista del bilancio dello Stato poiché in tali casi non c’è aggravio di costi generali, seppure vi sia un peggioramento del saldo netto di ogni amministrazione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il subemendamento Ventura 0.7.300.72 si intende respinto per l'Assemblea e che si passerà alla votazione del subemendamento Borghesi 0.7.300.10.

  Antonio BORGHESI (IdV) ricorda che il suo gruppo ha proposto, oltre al subemendamento citato, una serie di subemendamenti con cui si chiedeva di differire temporalmente l'aumento dell'aliquota IVA, confidando che il decorso del tempo potrà fornire la possibilità di evitarlo. La copertura finanziaria è stata garantita attraverso la riduzione di taluni regimi di esenzione, escludendo i redditi di lavoro dipendente e autonomo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dà lettura della identica formulazione accettata dai proponenti dei subemendamenti Sereni 0.7.300.25 e Laura Molteni 0.7.300.57.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) ritiene che il relatore abbia fatto un lavoro pregevole e di sintesi su un tema particolarmente rilevante, osservando come i suoi subemendamenti 0.7.300.77 e 0.7.300.8 abbiano un contenuto analogo quelli riformulati e si dichiara anche egli disponibile a riformulare l'emendamento 0.7.33.77 nel senso indicato dai relatori.

  Massimo POLLEDRI (LNP) con riferimento al subemendamento Molteni 0.7.300.57, prende atto degli elementi di novità introdotti dai relatori, ma deve constatare che, per quanto riguarda le somme impegnate, il subemendamento proposto dai relatori all'emendamento 7.300 contiene delle riduzioni e pertanto sarebbe preferibile un accantonamento al fine di verificarne le conseguenze economiche.

  Marco CALGARO (UdCpTP) condivide l'operato dei relatori e manifesta compiacimento per il risultato ottenuto soprattutto con riferimento ai figli minori di tre anni e ai portatori di handicap.

  Franco NARDUCCI (PD) con riferimento al suo subemendamento 0.7.300.68 che reca disposizioni in materia di detrazione per carichi di famiglia per i soggetti non residenti, dichiarato inammissibile per estraneità di materia, ritiene che non aver Pag. 156affrontato il problema sollevato rappresenti un segnale estremamente negativo per quei cittadini italiani che portano risorse nel Paese.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che è stato presentato un emendamento dall'onorevole Di Biagio che risolve il problema sollevato dal collega Narducci.

  Marina SERENI (PD) ringrazia i relatori che con la loro riformulazione hanno raccolto anche un'istanza contenuta nel suo subemendamento 0.7.300.25, relativamente alle detrazioni per i bambini più piccoli e per i portatori di handicap. Ritiene poi che i relatori e il Governo potrebbero accogliere una proposta di buon senso come quella contenuta nel suo subemendamento 0.7.300.78, che contiene una clausola di salvaguardia che garantisce l'invarianza delle risorse spettanti a legislazione vigente alle regioni e alle province autonome sulla base di una regolazione dei rapporti finanziari con le regioni stesse e le province autonome, effettuata dal Governo di intesa con la Conferenza Stato regioni.

  Marco CAUSI (PD) si associa alle valutazioni positive espresse nei confronti della riformulazione proposta dai relatori, non solo per la parte relativa alle detrazioni ma anche per il segnale che si è deciso di dare alle imprese attraverso l'IRAP. Chiede però di accantonare, almeno momentaneamente, il subemendamento Fluvi 0.7.300.74, che reca la firma di tutti i deputati del suo gruppo in Commissione Finanze, in modo che i relatori e il Governo possano esaminarne la reale portata, pur nella consapevolezza della limitatezza delle risorse. Ritiene infatti che proprio la scarsità delle risorse suggerirebbe di concentrarle per avvantaggiare le piccole e le piccolissime imprese, condizionando tale vantaggio alla creazione di occupazione dipendente a tempo indeterminato.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene che l'emendamento 7.300 dei relatori dovrebbe essere corretto, espungendo il riferimento agli affiliati, in quanto l'istituto giuridico dell'affiliazione è stato abrogato nel 1983.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, con la proposta di emendamento, i relatori hanno tentato una operazione di riequilibrio fra le tre voci considerate, anche se ritiene di non essere riusciti nell'intento. Deve quindi insistere per il ritiro del subemendamento così come di tutti i subemendamenti presentati che prendono in considerazione tale argomento.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, condivide le considerazioni fatte di colleghi sul tema dell'invarianza dell'IRAP, d'altra parte nata come forma di tassazione regionale.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Borghesi 0.7.300.10, 0.7.300.14, 0.7.300.11 e 0.7.300.9, nonché il subemendamento Fugatti 0.7.300.38.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) illustra il proprio emendamento 0.7.300.21, sottolineando lo sforzo fatto dai relatori e dal Governo nel congelare l'incremento dal 4 al 10 percento per il 2013. A tal riguardo osserva che tale congelamento non avviene tuttavia sulla base di una procedura in infrazione e fa presente che le cooperative, che hanno notoriamente un margine operativo lordo nullo o molto basso, debbono poter conoscere l'esatta percentuale dell'IVA per la fine del 2013 dovendo siglare contratti con gli enti locali o deliberare gli investimenti. Ciò premesso, sottolinea che l'emendamento è finalizzato ad individuare soluzioni definitive e non limitate al 31 dicembre 2013. Chiede, conclusivamente, una riconsiderazione del parere contrario già espresso.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO precisa che il parere contrario sul subemendamento Toccafondi 0.7.300.21 è motivato Pag. 157dalla necessità di non alterare il quadro macroeconomico, che è stato definito in modo assai calibrato.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il subemendamento Ciccanti 0.7.300.78 è assorbito e che il subemendamento Schirru 0.7.300.76 è respinto per l'aula.

  Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio subemendamento 0.7.300.4, ribadendo le proprie perplessità per il metodo di lavoro disorganico e poco rispettoso dei relatori e del rappresentante del Governo, cosi come rilevato dal collega Polledri. Nel far presente che l'emendamento dei relatori, presentato ad uno stato assai avanzato dell’iter di esame e alquanto a ridosso dell'avvio della discussione generale presso l'Assemblea, affronta le questioni di maggior rilievo nell'economia complessiva del provvedimento, di cui riscrive quasi per intero la parte fiscale, e avrebbe meritato tempi maggiori di approfondimento. Nel dare atto alla presidenza di aver quanto meno garantito tempi congrui per la presentazione dei subemendamenti, sottolinea che, a fronte di una pressoché totale incapacità di gestione del processo da parte della maggioranza, il suo gruppo ha mantenuto una linea di rispetto, senza cedere a tentazioni di tipo ostruzionistico, e ciò malgrado le sueproposte emendative presentate siano state per lo più rigettate. Segnala quindi che l'emendamento ha mutato l'impostazione di fondo del testo iniziale, sopprimendo le norme che diminuivano, seppur di poco, l'IRPEF; ha mantenuto l'aumento dell'IVA; sono stati operati interventi in tema di detrazioni e deduzioni con effetto retroattivo a partire dal 2012; sono state, infine, stabilizzate le accise sui carburanti. Nel segnalare che tali misure sono state paradossalmente presentate all'opinione pubblica come vantaggiose e proficue per il Paese, sottolinea che l'avere fissato al 2014 le riduzioni sull'IRAP non è di vantaggio per le aziende che oggi versano in condizioni di difficoltà e che a quella data probabilmente non esisteranno più. Nel preannunciare ulteriori rilievi critici sulla cosiddetta Tobin tax, segnala che lo stesso presidente alla CONSOB ha dichiarato di preferire all'impostazione italiana quella francese, più favorevole agli investitori e ai soggetti societari. Segnala, poi, i nuovi prelievi in campo agricolo, mantenuti per gli anni futuri, e gli interventi sul reddito delle società agricole che, a fronte di modesti introiti, sono destinati a pesare in modo considerevole sugli interessati. Segnala che il subemendamento da lui presentato è finalizzato ad eliminare la rivalutazione dei redditi dominicali ed agrari in modo costante per gli anni successivi con copertura a valere sullo stesso fondo menzionato nell'emendamento dei relatori.
  In generale, fa presente che gli emendamenti del suo gruppo sono tutti finalizzati a ridurre la pressione fiscale e richiama, al riguardo, le dichiarazioni del ministro Grilli circa un circoscritto aumento dell'IVA rispetto a quanto preannunciato in passato e circa le responsabilità del Governo precedente. A tal proposito fa presente che la politica fiscale attuata dall'esecutivo Berlusconi era caratterizzata dalla presenza della norma di salvaguardia, in vista del conseguimento del pareggio di bilancio. Successivamente l'attuale Governo ha operato i noti interventi in tema di IMU e di pensioni di anzianità, presentate come l'ultimo sacrificio richiesto agli italiani. Osserva conclusivamente che il Governo non si è palesemente attenuto agli impegni presi con la manovra «salva Italia».

  Maino MARCHI (PD), in dissenso rispetto alle osservazioni di collega Fugatti sul «salva Italia», sottolinea che con la manovra in esame non si sono operati tagli e l'aumento della percentuale di IVA rientra in una strategia complessivamente lungimirante.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, nella stesura della proposta emendativa dei relatori e nel conseguente lavoro istruttorio da parte del Governo, si è reso necessario disporre di tempi adeguati Pag. 158all'importanza alle norme da esaminare.

  Massimo POLLEDRI (LNP) si associa alle considerazioni critiche del collega Fugatti in tema di IRPEF e di rinvio al 2014 della diminuzione del prelievo a carico delle aziende. Richiamando la manovra del governo Prodi che alludeva a presunti risparmi che sarebbero confluiti in un ipotetico fondo, rileva la debole copertura dell'emendamento dei relatori, una certa linea di prodigalità del Governo nei confronti degli alluvionati, ritenendo che il Governo non debba indugiare nel fornire maggiori elementi sulla copertura della proposta emendativa dei relatori.

  Raffaele VOLPI (LNP) considera assai discutibile la gestione dei tempi di lavoro della Commissione, considerata la mancata produzione della promessa documentazione da parte del Governo. Ritiene, inoltre, che la legge costituisca un impegno nei confronti delle famiglie che includono persone diversamente abili ed auspica che al Senato non vi sia un ripensamento su tale materia.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, segnala che d'ora in poi la Commissione procederà a deliberare sulle proposte emendative senza accantonamenti di sorta.

  La Commissione respinge il subemendamento Fugatti 0.7.300.4.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO annuncia la disponibilità delle tabelle richieste sull'emendamento dei relatori e sui relativi subemendamenti, segnalando che la proposta dei relatori, intaccando l'impostazione di fondo del provvedimento, ha implicato uno specifico sforzo di natura istruttoria. Ribadisce quindi che i pareri contrari sono da ricondurre alla carenza di copertura degli emendamenti o a proposte modifiche che stravolgono in modo eccessivo la filosofia complessiva del provvedimento.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) interviene sul proprio subemendamento 0.7.300.62, di cui auspica l'approvazione, sottolineando che le pensioni indirette hanno natura risarcitoria e non di reddito e ciò per espressa presa di posizione da parte della stessa Corte Costituzionale. Nel precisare che tale natura non può essere eliminata nemmeno per le pensioni dirette, dà atto ai relatori di avere compiuto un passo avanti malgrado persistano dubbi sulla valutazione finanziaria e malgrado i ridotti introiti per lo Stato dalle pensioni indirette. Segnala quindi che i subemendamenti a sua prima firma 0.7.300.66 e 0.7.300.67 muovono nella stessa direzione.

  Gianfranco PAGLIA (FLpTP), segnalando di non volere attardarsi in valutazioni su profili squisitamente finanziari, ritiene che un Paese come l'Italia dovrebbe dare prova di maggiore rispetto nei confronti dei servitori dello Stato che indossano l'uniforme. Nell'auspicare la soppressione della disposizione volta a sottoporre a tassazione la pensione di guerra percepita dai superstiti, esprime il proprio rammarico per la pochezza di certe prese di posizione che esprimono la mediocrità dei loro autori, a fronte della capacità di un buon soldato di conservare intatta la propria dignità malgrado la condizione di disabilità. Nel preannunciare il proprio intendimento, condiviso dal collega Di Biagio, a rassegnare le dimissioni qualora la norma richiamata dovesse essere approvata, auspica una riconsiderazione della stessa da parte di chi, come lui, ha giurato fedeltà alla patria. Esprime, in particolare, l'auspicio che non si debba attendere il passaggio al Senato per procedere allo stralcio della norma in questione, dimostrando fin da questa fase dell’iter che vi è rispetto e considerazione per quei servitori dello Stato che arrivano a sacrificare la propria vita per il Paese.

  Massimo BITONCI (LNP) dichiara che il gruppo della Lega Nord Padania sottoscrive il subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62, il cui contenuto è analogo a quello di una proposta emendativa presentata Pag. 159dallo stesso gruppo e non ammessa dalla presidenza per carenza di compensazione. Sottolinea che le pensioni di cui si discute hanno un carattere risarcitorio, come è stato ampiamente ricordato, e non possono pertanto essere toccate. Si augura che tutta la Commissione voti a favore del subemendamento in esame.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO confessa il proprio imbarazzo sul tema in discussione. Assicura che il Governo nutre il massimo rispetto per tutti cittadini, ma in modo particolare per coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la libertà, e che condivide pienamente l'intervento del deputato Paglia. Rileva tuttavia che, se le cifre contenute nell'emendamento dei relatori dovessero essere modificate in questa fase, ci sarebbe il rischio di dar luogo a contraddizioni nel già complesso equilibrio della manovra come risultante dalle modifiche fin qui discusse. Chiede pertanto ai presentatori del subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62 di soprassedere alla votazione, assicurando l'impegno del Governo affinché la disposizione sia modificata al Senato in modo da riportare i termini della questione al loro giusto equilibrio. Ove i presentatori del subemendamento insistessero per la votazione, il Governo si rimetterebbe alla Commissione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) insiste per la votazione del suo subemendamento 0.7.300.62.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) segnala che il subemendamento Paglia 0.3.700.75, di cui è cofirmatario, va nella stessa direzione del subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62 e chiede quindi che le due proposte emendative, previa idonea riformulazione dell'una o dell'altra, siano poste in votazione insieme.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, dichiara che i relatori si sono battuti perché al problema in discussione si potesse trovare una soluzione fin da subito, ma d'altra parte sono anche consapevoli delle conseguenze che potrebbe avere una modifica delle cifre contenute nel loro emendamento 7.300, e per questa ragione si assumono la responsabilità di chiedere che il subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62 non sia votato immediatamente, per evitare il probabile esito di un voto della Commissione contrario all'orientamento del Governo, ma sia accantonato per verificare ancora se esistano i margini per una soluzione o quanto meno per un chiarimento tra il Governo e i presentatori.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) acconsente all'accantonamento del suo subemendamento 0.7.300.62 per cercare una soluzione al problema che intervenga già qui alla Camera.

  Antonio BORGHESI (IdV) sottoscrive il subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62.

  Raffaele VOLPI (LNP), pur esprimendo apprezzamento per il sottosegretario Polillo, ritiene che i lavori della Commissione avrebbero dovuto essere seguiti direttamente dal ministro dell'economia e delle finanze, in quanto su questioni delicate come quella in discussione occorre che il dicastero dell'economia si esprima al massimo livello.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Ministro dell'economia e delle finanze è all'estero per impegni istituzionali. Quindi, preso atto che non vi sono obiezioni, dispone l'accantonamento del subemendamento Villecco Calipari 0.7.300.62, precisando tuttavia che la votazione dello stesso dovrà comunque intervenire nel corso della seduta. Prende quindi atto che i presentatori non insistono per la votazione del subemendamento Fugatti 0.7.300.42, che si intende pertanto respinto.

  Renato CAMBURSANO (Misto) illustra il proprio subemendamento 0.7.300.22, il quale prevede che l'aumento dell'aliquota Pag. 160IVA di base non avvenga se entro il mese di giugno 2013 si dovesse riscontrare un miglioramento dei valori tendenziali o intervenisse il riordino della spesa in materia sociale; prevede una rimodulazione negli anni delle risorse per le agevolazioni fiscali per gli incrementi di produttività ed un fondo per la copertura degli oneri per la estinzione anticipata dei mutui degli enti locali; e mantiene la disposizione del testo del provvedimento in materia di finanziamento degli interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

  Roberto SIMONETTI (LNP) dichiara che il gruppo della Lega Nord Padania sottoscrive il subemendamento Cambursano 0.7.300.22.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto che i presentatori non insistono per la votazione del subemendamento Cambursano 0.7.300.22, che si intende pertanto respinto. Avverte quindi che i relatori hanno presentato il nuovo emendamento 8.700 (vedi allegato 1).

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.7.300.12, sottolineando l'importanza di interventi per il potenziamento dell'attività di ricerca delle piccole e medie imprese, senza la quale non vi può essere crescita per il Paese.

  La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.7.300.12.

  Claudio D'AMICO (LNP) stigmatizza l'assenza del Ministro dell'economia e delle finanze dai lavori della Commissione. Illustra quindi il suo subemendamento 0.7.300.40, che colma un vuoto normativo scongiurando il rischio di abusi della facoltà di detrarre le spese ai fini del pagamento delle imposte. Ritiene infatti che, nel momento in cui si ammette alle detrazioni per i figli a carico anche gli stranieri residenti in Italia, occorra precisare che la detrazione è ammessa solo se anche i figli sono residenti in Italia, diversamente l'Italia sopporterebbe l'onere della detrazione di spese che non sono sostenute in Italia e che forse sono già detraibili secondo gli ordinamenti dei Paesi di residenza dei minori.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario del Governo sul subemendamento D'Amico 0.7.300.40, sottolineando che il carattere innovativo dell'emendamento dei relatori rispetto alla normativa vigente sta solo nelle cifre e che intervenire sulla disciplina sostanziale del TUIR in questo momento rischia di provocare confusione.

  Massimo POLLEDRI (LNP) fa notare che il TUIR è già stato modificato per altri aspetti, ed in particolare con riferimento ai requisiti per l'accesso alle pensioni di invalidità e di vecchiaia, che sono state estese ai cittadini non comunitari residenti in Italia da almeno dieci anni. Ritiene che il principio della residenza debba quindi essere mantenuto fermo.

  Alfredo MANTOVANO (PdL) ritiene che il Governo dovrebbe tenere nella giusta considerazione la nozione di residenza, che si distingue da quelle di dimora e di domicilio in quanto è espressione di una presenza sul territorio più solida e radicata.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ribadisce che si tratta solo di intervenire sulle cifre del TUIR, e non anche sulla disciplina sostanziale. Sottolinea che nell'emendamento dei relatori è stato, per chiarezza, riportato il testo integrale della disposizione del TUIR interessata, ma che la modifica riguarda soltanto le cifre.

  La Commissione respinge il subemendamento D'Amico 0.7.300.40.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto che i presentatori non insistono per la votazione del subemendamento Fugatti 0.7.300.7, che si intende pertanto respinto.

  Alberto FLUVI (PD), dopo aver illustrato il suo subemendamento 0.7.300.74, Pag. 161lo ritira, accogliendo l'invito in tal senso dei relatori, pur non condividendo la loro valutazione.

  La Commissione con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Sereni 0.7.300.25 (nuova formulazione), Laura Molteni 0.7.300.57 (nuova formulazione) e Ciccanti 0.7.300.77 (nuova formulazione); respinge quindi il subemendamento Fogliato 0.7.300.50.

  Massimo POLLEDRI (LNP) chiede le ragioni del parere favorevole sul subemendamento Lenzi 0.7.300.60, che sopprime la parte di disposizione che prevede che la normativa italiana si conformi a quella europea.

  Donata LENZI (PD) chiarisce, con riguardo al suo subemendamento 0.7.300.60, che sulla aliquota IVA per le cooperative sociali non c’è ancora una disciplina comunitaria cui conformarsi né una procedura di infrazione avviata.

  Roberto SIMONETTI (LNP) rileva, che all'inizio della discussione, il Governo ha dichiarato che si doveva intervenire sull'IVA delle cooperative sociali per adeguarsi alla normativa europea. Se questa esigenza non sussiste, allora si lascino le aliquote invariate.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL), pur ritenendo apprezzabili e condivisibili i contenuti del subemendamento Lenzi 0.7.300.60, reputa improvvida la scelta di circoscrivere la copertura finanziaria al solo anno 2013.

  Alberto FLUVI (PD), nel condividere l'osservazione del collega Toccafondi, esorta la Commissione a riflettere sulla paradossale circostanza che in più occasioni i profili afferenti alle coperture finanziarie delle proposte emendative presentate sono rinviati ad ulteriori approfondimenti al successivo passaggio al Senato, e ciò a causa delle reiterate valutazioni negative mosse nel corso dei lavori della Commissione. Paventa il rischio che, procedendo in tal modo, nessuna norma potrebbe ricevere adeguata copertura finanziaria allo stato dell'iter del disegno di legge di stabilità.

  Roberto SIMONETTI (LNP) precisa che il profilo della copertura finanziaria del subemendamento Lenzi 0.7.300.60 comporta rilevanti criticità; il testo prevede peraltro che dal 1o gennaio 2013 verrà meno l'IVA al 10 per cento.

  Raffaele VOLPI (LNP) avanza al collega Fluvi una richiesta di chiarimento in ordine alle considerazioni da lui testè svolte.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, osserva che le considerazioni svolte dal collega Fluvi appaiono fortemente plausibili, in quanto la soluzione relativa al nodo della copertura finanziaria per diverse proposte emendative accantonate dovrà essere rinviata ad una successiva valutazione nel corso dell'esame al Senato.

  La Commissione approva il subemendamento Lenzi 0.7.300.60.

  Roberto SIMONETTI (LNP) interviene illustrando i contenuti del subemendamento Forcolin 0.7.300.52.

  La Commissione respinge il subemendamento Forcolin 0.7.300.52.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone di accantonare, e la Commissione consente, gli identici subemendamenti Paglia 0.7.300.34, Fugatti 0.7.300.46, Paglia 0.7.300.36 e Marsilio 0.7.300.43. Dichiara altresì di accantonare, e la Commissione consente, i subemendamenti Villecco Calipari 0.7.300.66 e 0.7.300.67. Avverte quindi che il subemendamento Zucchi 0.7.300.23 si intende respinto per l'Assemblea.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) illustra i contenuti del subemendamento 0.7.300.59 a sua firma, finalizzato a sostenere l'impresa agricola e l'intero settore di riferimento mediante la Pag. 162previsione di specifici vantaggi fiscali al reddito agricolo e di misure volte a disincentivare la parcellizzazione dei terreni agricoli. Aggiunge che la proposta emendativa intende valorizzare il ruolo dell'imprenditore agricolo e appare neutra sotto il profilo della onerosità. Esorta quindi il Governo a pronunciarsi sul predetto subemendamento, che intende porre in votazione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere contrario sul subemendamento Marinello 0.7.300.59 per l'assenza della relazione tecnica.

  La commissione respinge il subemendamento Marinello 0.7.300.59.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si intendono respinti per l'Assemblea i subemendamenti Viviana Beccalossi 0.7.300.82, Marinello 0.7.300.29, Fugatti 0.7.300.58 e Bitonci 0.7.300.5.

  La Commissione approva il subemendamento Duilio 0.7.300.69.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Messina 0.7.300.73 si intende respinto per l'Assemblea.

  La Commissione approva l'emendamento Di Biagio 12.30 (Nuova formulazione) e Narducci 2.181 (Nuova formulazione).

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, preannuncia che intende mettere in contatto diretto i relatori ed il Presidente del Consiglio in ordine alla questione precedentemente affrontata delle pensioni di guerra e della loro reversibilità. Chiede pertanto una breve sospensione dei lavori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, con il consenso della Commissione, sospende quindi la seduta.

  La Commissione, sospesa alle 00.15, riprende alle 00.35.

  Pier Paolo BARETTA (PD) relatore per il disegno di legge di stabilità, comunica che nel corso della sospensione dei lavori, si è svolto un colloquio telefonico, avente ad oggetto la questione delle pensioni di guerra, tra i due relatori, il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'economia e delle finanze, al quale hanno assistito i deputati Paglia e Calipari presentatori delle proposte emendative in discussione.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD) riferisce che nel corso del predetto colloquio telefonico, il Presidente Monti ed il Ministro Grilli hanno assunto il formale impegno ad individuare, in sede di esame del disegno di legge di stabilità al Senato, una congrua copertura finanziaria relativamente alle proposte emendative in materia di pensioni di guerra e loro reversibilità. Preannuncia, quindi, la presentazione di un ordine del giorno in Aula per sollecitare il Governo a procedere in tal senso e ritira i suoi subemendamenti 0.7.300.62, 0.7.300.66 e 0.7.300.67.

  Gianfranco PAGLIA (FLpTP), nel confermare quanto dichiarato dalla collega Villecco Calipari, ritira i suoi subemendamenti 0.7.300.34 e 0.7.300.36 in materia di pensioni di guerra e preannuncia che intende sottoscrivere l'ordine del giorno sottoscritto dalla deputata Villecco Calipari.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, auspica che l'ordine del giorno che verrà presentato in Assemblea sia sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi rappresentati in Commissione.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel rendere atto al Presidente del Consiglio dell'impegno assunto nel senso riferito dai colleghi, assicura che rimane fermo l'impegno dei relatori a confermare il rispetto dei saldi Pag. 163di bilancio. Rende noto alla Commissione che il Governo ha peraltro assicurato il proprio assenso all'ordine del giorno che verrà presentato in Assemblea su tale materia.

  Massimo BITONCI (LNP) avanza rilievi critici in merito alla anomala ed irrituale procedura seguita relativamente alla questione in oggetto. Precisa che la materia delle pensioni di guerra interessa le associazioni combattentistiche e tutti i gruppi della Commissione e non soltanto alcuni componenti della medesima, che sembra abbiano attivato un contatto informale e personale del tutto anomalo con la Presidenza del Consiglio, alterando l'ordinario rapporto istituzionale che intercorre tra la Commissione ed il Governo. Precisa che il ruolo della Commissione e dei gruppi che la compongono risulta inevitabilmente depotenziato e sminuito se alcuni dei suoi componenti prendono contatti con il Governo a margine dei lavori della Commissione. Rammenta che, in passato gli ex Ministri Tremonti e Calderoli hanno sempre partecipato ai lavori del Parlamento e delle Commissioni, a differenza dei ministri dell'attuale compagine governativa. Stigmatizza quindi l'operato dei relatori e dei presentatori delle proposte emendative sulle pensioni di guerra, evidenziando che si tratta di una questione che andrebbe affrontata in Commissione e non risolta attraverso un colloquio telefonico con la Presidenza del Consiglio che ha peraltro sortito un esito del tutto insufficiente, ovvero un mero impegno informale del Governo affinché la questione venga definita nel corso dell'esame al Senato.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), pur ritenendo apprezzabile lo sforzo dei relatori e del Governo per trovare una tempestiva soluzione alla questione delle pensioni di guerra, sottolinea che la sede formale ove tali profili devono essere affrontati rimane la Commissione e quanto accaduto nel corso della sospensione dei lavori non può quindi costituire in alcun modo un precedente. Precisa che il Governo è tenuto istituzionalmente ad esprimere i propri pareri in Commissione, attraverso i ministri o i sottosegretari delegati, e non invece attraverso anomali ed irrituali contatti telefonici a margine dei lavori della seduta.

  Michele VENTURA (PD) fa notare che il sottosegretario Polillo aveva in precedenza rilevato che la questione in oggetto si sarebbe potuta risolvere nel corso dell'esame della legge di stabilità al Senato, al fine di poter individuare una più adatta copertura finanziaria. Sostiene, quindi, che l'avvenuta telefonata tra i relatori e la Presidenza del Consiglio assume il carattere di mera conferma, seppure autorevole, rispetto a quanto già emerso nel corso dei lavori della Commissione. La questione più delicata attiene invece alla circostanza che sembra che possano individuarsi ulteriori risorse, rese disponibili per coperture finanziarie, in sede di esame della legge di stabilità al Senato. Invita la Commissione a considerare, tuttavia, che su talune specifiche questioni ancora in sospeso e accantonate, relative a situazioni di particolare urgenza e priorità e le cui norme risultano allo stato prive di copertura finanziaria, occorre necessariamente definire in tale fase una idonea soluzione individuando allo scopo risorse certe e congrue.

  Massimo POLLEDRI (LNP) evidenzia che, seppure i colleghi Paglia e Villecco Calipari hanno usato toni particolarmente incisivi e l'intera Commissione ha concordato sulla delicatezza e urgenza della questione delle pensioni di guerra, la risposta ricevuta dal Governo in via informale appare del tutto inadeguata in quanto non risulta che siano state indicate le possibili coperture finanziarie. Il Governo si è invece limitato ad assumere un generico impegno a definire la questione nel passaggio del provvedimento al Senato. Ritiene quindi opportuno che sia posto in votazione il subemendamento Fugatti 0.7.300.46, al fine di rivendicare il principio che su tale delicata questione non si può ammettere un mero rinvio all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Pag. 164

  Pier Paolo BARETTA (PD) relatore per il disegno di legge di stabilità, sottolinea che la proposta emendativa non può essere posta ai voti se i presentatori della medesima non forniscono elementi informativi in ordine ai precisi importi cui si riferisce la copertura finanziaria della norma.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva che il subemendamento Fugatti 0.7.300.46 risulta di fatto privo di copertura finanziaria e non può essere posto in votazione. Avverte che il Governo potrebbe indicare una copertura finanziaria tecnica a valere sulle relative risorse destinate alle detrazioni dei carichi di famiglia.

  Massimo BITONCI (LNP) respinge fermamente, come provocatoria, la precisazione del Governo e sostiene che la copertura finanziaria è un profilo che il Governo deve risolvere facendo riferimento ad altre e diverse poste di bilancio.

  Pier Paolo BARETTA (PD) relatore per il disegno di legge di stabilità, invita il sottosegretario Polillo a pronunciarsi sulle ipotesi di copertura finanziaria solo in esito alla concertazione con i relatori. Rammenta quindi che il Presidente del Consiglio ha assunto uno specifico impegno ai fini della risoluzione di tale questione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva che, qualora il gruppo della Lega insista nella votazione del menzionato subemendamento, è tenuto a fornire quale unica ipotesi di copertura finanziaria quella testé indicata.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere contrario sul subemendamento Fugatti 0.7.300.46.

  Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea che, qualora la copertura finanziaria del subemendamento risulti inadeguata, potrebbe essere modificata come è accaduto in relazione ad altre proposte emendative. Insiste quindi per la votazione del subemendamento.

  Rolando NANNICINI (PD) rileva che i profili della copertura finanziaria del subemendamento sono del tutto impropri ed incongrui.

  La Commissione respinge il subemendamento Fugatti 0.7.300.46.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione l'emendamento 7.300 dei relatori.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO chiede che l'emendamento sia accantonato.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la legge di stabilità, pur manifestando perplessità sulla richiesta del rappresentante del Governo, non si oppone all'eventuale accantonamento della proposta emendativa.

  La Commissione accantona l'emendamento 7.300 dei relatori.

  Raffaele VOLPI (LNP) ritiene che si sia seguito un metodo irrituale, avendo i relatori fatto ricorso alla consultazione diretta e telefonica del Presidente del Consiglio su determinate questioni e proposte emendative. Chiede quindi ai relatori di riferire alla Commissione se il Presidente Monti si sia espresso anche in merito a temi fondamentali quali, ad esempio, la Tobin tax, la sicurezza e le recenti alluvioni.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione l'emendamento 6.75 dei relatori, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento 6.75 dei relatori (vedi allegato 3).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una nuova formulazione dell'emendamento Pag. 16512.500, in materia di usi civici (vedi allegato 1).

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva come il Governo abbia espresso dei pareri contrari sulla base delle relazioni tecniche della Ragioneria Generale dello Stato e chiede se vi sia una relazione tecnica anche su quest'ultima proposta emendativa e su tutte le ulteriori che saranno esaminate dalla Commissione. Ritiene quindi che, per coerenza, dovrebbero essere accantonati tutti gli emendamenti sprovvisti di relazione tecnica.

  Ettore ROSATO (PD) pur non esprimendo la propria contrarietà in linea di principio sull'emendamento 12.500 (Nuova formulazione) dei relatori, ritiene che la formulazione della proposta emendativa presenti dei rilevanti problemi tecnici.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, ritira l'emendamento 12.500 (Nuova formulazione).

  Cesare MARINI (PD) ritiene che fosse comunque possibile migliorare e correggere la formulazione dell'emendamento 12.500 (Nuova formulazione) dei relatori.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, chiarisce che i relatori hanno ritenuto opportuno ritirare l'emendamento in questione dopo avere ravvisato come sullo stesso non vi fosse la convergenza della maggioranza.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dichiara che, dopo aver svolto i necessari approfondimenti, ritiene che l'emendamento 12.600 dei relatori deve ritenedrsi inammissibile.

  Avverte che si passa all'esame dell'emendamento 3.350 dei relatori, in materia di sicurezza, e dei relativi subemendamenti.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Brunetta, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.350 e invita al ritiro di tutti i subemendamenti ad esso riferiti.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime sui subemendamenti parere conforme a quello dei relatori e si riserva di esprimere a breve il parere sull'emendamento 3.350 dei relatori, essendo in corso di ultimazione alcuni approfondimenti tecnici.

  Ettore ROSATO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.3.350.4 e ne raccomanda l'approvazione. Ricorda come con la spending review si sia realizzato un taglio molto pesante, che ammonta a circa ventimila unità, all'organico delle forze di polizia, con significative ricadute sul versante della sicurezza, e chiarisce in quali termini la proposta emendativa in questione sia volta a ridurre la predetta carenza di organico. Dà atto ai relatori di avere svolto un lavoro pregevole, nel tentativo di migliorare il testo del provvedimento sul tema in questione. Ritiene, tuttavia, indispensabile un maggiore impegno anche da parte del Governo, che dovrebbe esplicarsi sin d'ora, nel corso dell'esame presso la Camera, non comprendendo per quale motivo la soluzione del problema dovrebbe essere rimessa al Senato.

  Claudio D'AMICO (LNP) ricorda come la materia della sicurezza sia importantissima e come sia necessario l'impegno di tutti, anche e soprattutto del Governo, per risolvere i gravi problemi che affliggono le forze dell'ordine. Rileva, peraltro, come ciò sia reso difficoltoso da una sostanziale carenza di legittimazione del sottosegretario Polillo, che è stato scavalcato ed esautorato dai relatori, i quali hanno preferito interpellare telefonicamente il Presidente del Consiglio. Ritiene inoltre inaccettabile rinviare la soluzione di problemi di primaria rilevanza al successivo esame del provvedimento che si svolgerà presso il Pag. 166Senato, atteso che non è affatto scontato che ciò che non si otterrà alla Camera potrà essere poi conseguito al Senato. Invita quindi la Commissione a esaminare con attenzione tutti i subemendamenti riferiti all'emendamento 3.350 dei relatori.
  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO assicura che il Governo non ha alcuna intenzione di privilegiare il Senato rispetto alla Camera, sottolineando come il bicameralismo perfetto implichi che entrambe le Camere abbiano pari dignità. Rileva come sulle forze dell'ordine i relatori abbiano presentato l'emendamento 3.350, che ha un carattere programmatico e che richiederà un successivo raffinamento da parte del Senato. Su questo emendamento, e sui relativi subemendamenti, la Ragioneria Generale dello Stato ha svolto degli accertamenti tecnici che hanno avuto un esito negativo. Precisa quindi che, per evitare che il lavoro e l'approfondimento sul tema potessero concludersi con tale valutazione negativa, ci si è adoperati al fine di proporre ai relatori una riformulazione che rendesse l'emendamento meno programmatico e consentisse di attribuire sin d'ora un minimo di risorse al comparto della sicurezza. Pertanto, conferma l'invito al ritiro dei subemendamenti e formula un parere favorevole sull'emendamento 3.350 dei relatori, nella nuova formulazione (vedi allegato 1).

  Raffaele VOLPI (LNP) avverte che i componenti del gruppo della Lega Nord presenti in Commissione sottoscrivono il subemendamento Rosato 0.3.350.4. Manifesta inoltre il proprio stupore per il comportamento del Governo che, su un tema centrale come quello della sicurezza, ritiene solo ora di proporre una riformulazione, peraltro del tutto inadeguata, dell'emendamento presentato dai relatori. Invita i colleghi della maggioranza a valutare attentamente quale comportamento assumere nei confronti del Governo, se effettivamente intendono migliorare il testo del provvedimento in tema di sicurezza, e a non confidare sulla possibilità di ottenere al Senato ciò che non riusciranno ad ottenere qui e ora alla Camera.

  Emanuele FIANO (PD) osserva come la proposta di riformulazione non raccolga, nel merito, le esigenze e le necessità espresse dai subemendamenti presentati all'emendamento 3.350 dei relatori e come anche le relative coperture non siano convincenti. Si tratta, a suo giudizio, di una proposta di riformulazione inaccettabile che dimostra la scarsa sensibilità del Governo sul tema della sicurezza. Ritiene inoltre irrispettoso nei confronti di tutti i deputati immaginare che per risolvere il problema in questione sia necessario attendere che il provvedimento sia esaminato dal Senato.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) chiede al rappresentante del Governo di chiarire cosa intenda per emendamento di carattere «programmatico» e per quale ragione le risorse necessarie non possano essere attinte dal Fondo unico giustizia.

  Ludovico VICO (PD) ritiene che la proposta di riformulazione non risponda alle esigenze reali del settore della sicurezza, come evidenziate dalla Commissione.

  Rolando NANNICINI (PD) esprime forti perplessità sui profili tecnici della proposta di riformulazione.

  Alfredo MANTOVANO (PdL) vorrebbe conoscere le valutazioni del Governo sull'emendamento in questione e sui relativi subemendamenti, indipendentemente dalla proposta di riformulazione tratta dalla relazione tecnica della Ragioneria. Ritiene necessaria un'audizione del Ministro dell'interno e del Ministro della giustizia affinché il Governo esprima una posizione finalmente univoca ed assuma dei precisi impegni in ordine ai temi del blocco del turn over e all'utilizzo delle risorse del Fondo unico giustizia. Ribadisce come le forze dell'ordine non possano più sostenere il blocco del turn over e lo slittamento in avanti dell'età pensionabile. Ritiene, Pag. 167conclusivamente, che la proposta di riformulazione del Governo sia provocatoria, poiché mettere a regime solo 10 milioni di euro a fronte di tagli molto più consistenti non può che apparire come una provocazione.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO chiede all'onorevole Mantovano quale valore attribuisca alla questione delle forze dell'ordine nel contesto dell'economia generale.

  Alfredo MANTOVANO (PdL) dichiara di attribuire al tema della sicurezza un valore prioritario.

  Mario BACCINI (PdL) esprime perplessità sulla proposta di riformulazione, che per le autorizzazioni ad assumere prevede un procedimento che appare in contrasto con i principi di semplificazione.

  Antonio BORGHESI (IdV) ritiene che la proposta di riformulazione del Governo sia profondamente inadeguata e provocatoria, tanto da far pensare che sia stata redatta senza la consapevolezza dei problemi e delle esigenze reali.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene che, dopo un anno di bicameralismo perfetto «alternato», si sia forse persa l'abitudine alle pratiche del bicameralismo perfetto e che per questo motivo, paradossalmente, ci si meravigli di fronte alla possibilità di una lettura libera e autonoma di un provvedimento da parte dell'altro ramo del Parlamento. Ricorda come la precedente legge di stabilità sia stata «approvata» dal Senato e «ratificata» dalla Camera, nel pieno di una grave crisi istituzionale e finanziaria. Osserva come, anche se la crisi non può dirsi ancora superata, oggi il Parlamento stia invece recuperando la propria sovranità, modificando il disegno di legge di stabilità in modo sostanziale, e come ciò spieghi anche il complesso lavorio che anima le attività di questa Commissione, che non sta subendo in modo passivo il testo del provvedimento. Considera un fatto importante, e un valore aggiunto, tanto il recupero di sovranità del Parlamento quanto il ritorno alle fisiologiche dinamiche del bicameralismo perfetto.
  In tale contesto ritiene, inoltre, che si debba prendere atto di come su alcuni temi, quali, ad esempio, quello della sicurezza e del patto di stabilità interno, si sia creata una profonda dissintonia non solo tra la tra maggioranza ed il Governo, quanto piuttosto tra il Parlamento e il Governo. Ne costituiscono un esempio evidente l'emendamento 3.350 dei relatori, sul quale il Governo ha espresso un parere sostanzialmente contrario, e la successiva proposta di riformulazione del Governo, lontanissima dal testo predisposto dai relatori. Conclude sottolineando come in simili casi, se non si riesce a trovare un accordo, occorre assumere delle decisioni, procedere a delle votazioni, le quali inevitabilmente evidenzieranno che la maggioranza, o il Parlamento, e il Governo dissentono.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO ringrazia l'onorevole Brunetta per avere utilmente ricordato quale sia la realtà nella quale il Parlamento e il Governo stanno collaborando nell'interesse del Paese. Nell'esprimere l'auspicio che i lavori della Commissione possano proseguire con toni meno aspri e più rispettosi, ricorda come si sia stabilito di utilizzare per la manovra lo 0,2 per cento del PIL. Prende atto di come l'onorevole Mantovano consideri le forze dell'ordine una priorità, ma sottolinea come ve ne siano molte altre, quali, ad esempio, per citarne solo alcune: la famiglia, la produttività, l'IRAP. Invita quindi la Commissione a comprendere che perseguire tutte le priorità con la medesima intensità non è possibile. Pertanto, con riferimento alle proposte emendative, se la copertura rientra nell'ambito della manovra, il Governo esprimerà parere favorevole. Se, invece, la copertura deborda da questo ambito, come nel caso dell'emendamento 3.350, il parere non potrà che essere contrario.

Pag. 168

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, prende atto delle dichiarazioni del Governo. Ritiene, al riguardo, che si debba trovare un'opportuna composizione tra il disposto dell'emendamento 3.350 dei relatori e la proposta di riformulazione dello stesso emendamento presentato dal rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che la proposta prevede, al comma 76-bis, che le Amministrazioni dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, della giustizia e delle politiche agricole alimentari e forestali procedono a una riprogrammazione delle dotazioni dei propri programmi di spesa, con particolare riferimento alle spese rimodulabili. Ai sensi del successivo comma 76-ter, i risparmi di spesa conseguiti dalle Amministrazioni per le predette riprogrammazioni, sono destinati alla copertura degli oneri recati dalle assunzioni di personale a tempo indeterminato sulla base delle procedure concorsuali già espletate, con modifica dei limiti al turn over del personale previsti dalle vigenti disposizioni per il comparto sicurezza-difesa e dei Vigili del fuoco. La predetta modifica comporta oneri pari a 39,2 milioni del 2013, a 117,5 milioni nel 2014, 221 milioni nel 2015 e 286 milioni a regime dal 2016. Esprime parere contrario in quanto, innanzitutto, i predetti oneri non sono puntualmente quantificati nell'emendamento; fa presente, inoltre, che le spese di personale in parola sono a carattere permanente e possono essere coperte solo con misure di riorganizzazione che determinano risparmi di spesa strutturali ed effettivi. Al riguardo, ritiene di segnalare che, a legislazione vigente, sono già previste misure di contenimento della spesa delle pubbliche amministrazioni che comprimono le risorse destinate al funzionamento delle predette amministrazioni e rendono, almeno nell'immediato, estremamente esiguo il margine per ulteriori riduzioni. Ritiene, pertanto, che la copertura degli oneri in parola mediante i risparmi sulle spese rimodulabili delle citate Amministrazioni non sia realizzabile ed esprime pertanto parere contrario sulla modalità di copertura proposta.

  Rolando NANNICINI (PD) avanza talune perplessità sui metodi di calcolo delle coperture finanziarie testé illustrate dal sottosegretario Polillo.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ritiene preferibile l'emendamento 3.350 dei relatori, piuttosto che la proposta di riformulazione dello stesso presentata dal rappresentante del Governo, considerando fra l'altro che la Ragioneria Generale dello Stato non abbia valutato bene i profili di quantificazione della copertura finanziaria delle disposizioni in esame. Preannuncia, quindi, a nome del suo gruppo, il voto favorevole sull'emendamento 3.350 (Nuova formulazione) dei relatori.

  Michele VENTURA (PD), sottolineando che i relatori hanno svolto un ottimo lavoro, tiene a ricordare che il sottosegretario Polillo ha dichiarato, in sostanza, che sulle questioni più importanti c’è il parere negativo del Governo. Ritiene tuttavia importante al riguardo l'affermazione del sottosegretario Polillo secondo cui il disegno di legge di stabilità può essere modificato se si lasciano i saldi invariati, non potendo comunque la Commissione rischiare di approvare proposte emendative prive di idonea copertura finanziaria, valutata positivamente dalla Ragioneria Generale dello Stato. Propone, quindi, di sospendere brevemente la seduta, per consentire di pervenire ad un'opportuna composizione sui temi che ancora restano aperti nell'agenda della Commissione.

  Alberto GIORGETTI (PdL) riterrebbe preferibile pervenire alle soluzioni delle varie questioni che ancora restano da affrontare, piuttosto che sospendere, pur brevemente, la seduta. Ricorda, infatti, come occorre affrontare con la dovuta dignità i temi della produttività, degli investimenti e della crescita. Stigmatizza, tra l'altro, il fatto che il Governo non abbia fornito alcuna copertura finanziaria aggiuntiva Pag. 169dall'inizio dell'esame parlamentare del disegno di legge di stabilità.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, rispondendo all'onorevole Alberto Giorgetti, ricorda come il Governo abbia fornito due coperture finanziarie aggiuntive rispetto all'originario testo del disegno di legge di stabilità.

  Alberto GIORGETTI (PdL), invitando ancora una volta a individuare le idonee soluzioni ai molti temi importanti che offre l'esame del disegno di legge di stabilità, ritiene che si possa anche modificare la priorità dell'ordine delle varie questioni da affrontare.

  Massimo BITONCI (LNP) concorda con la richiesta di breve sospensione della seduta avanzata dall'onorevole Ventura, invitando tuttavia a trovare al più presto le soluzioni ai vari problemi da affrontare.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riguardo alle differenze tra l'emendamento 3.350 dei relatori e la proposta di riformulazione dello stesso presentata dal rappresentante del Governo, osserva che il dispositivo finanziario è il medesimo, mentre ciò che cambia è il dispositivo in materia di flessibilità del turn over. Propone, quindi, un confronto serio sull'emendamento 3.350 dei relatori, ritenendo sussistente e adeguata la relativa copertura finanziaria.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, rammentando la disponibilità del Governo a modificare il disegno di legge di stabilità a saldi invariati, auspica che si possa trovare una opportuna composizione sulle varie questioni ancora da esaminare, mettendo a frutto una disponibilità reciproca dei relatori e del rappresentante del Governo.

  Mario BACCINI (PdL) concorda con la richiesta di breve sospensione della seduta avanzata dall'onorevole Ventura, al fine di accertare l'esistenza di una comune volontà politica in ordine alla composizione delle varie questioni all'esame della Commissione.

  Lino DUILIO (PD) ritiene necessario, al fine di evitare il rischio che vengano approvate proposte emendative prive di idonea copertura finanziaria, procedere con l'opportuno supporto degli uffici della Ragioneria Generale dello Stato, che pertanto vanno coinvolti costantemente nei lavori della Commissione e nel dialogo tra i relatori ed il Governo, con banale buon senso.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO non si oppone alla richiesta di sospendere brevemente la seduta, avanzata dall'onorevole Ventura. Tiene a precisare, tuttavia, che la Ragioneria Generale dello Stato non è una controparte del Parlamento, bensì, anche a seguito dell'approvazione della nuova legge di contabilità e finanza pubblica e della modifica dell'articolo 81 della Costituzione, un organismo di garanzia. Ritiene che, ove si fosse convinti che gli uffici della Ragioneria Generale dello Stato siano incorsi in errore, la relativa responsabilità è imputabile in capo al Ragioniere Generale dello Stato, di cui si possono anche chiedere le dimissioni. In merito, infine, ai rapporti fra Governo e Parlamento, ricorda che il Governo non si è opposto a che il disegno di legge di stabilità potesse essere modificato, rispettando però i saldi indicati nello stesso disegno di legge.

  La seduta, sospesa alle 3.10, riprende alle 3.35.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per la legge di stabilità, comunica che è stato svolto un approfondimento con il Governo per definire, nei limiti del rispetto dei saldi di bilancio, un quadro complessivo di equilibrio degli interventi incidenti sul lavoro, sul carico fiscale delle famiglie e delle imprese, con particolare riferimento all'Irap, nonché sui possibili correttivi alle disposizioni concernenti il settore scolastico. In questo quadro si è ritenuto necessario dedicare una specifica attenzione Pag. 170alle esigenze di tutela della sicurezza del territorio, nella duplice accezione di sicurezza dell'ordine pubblico e di sicurezza sotto il profilo dell'assetto idrogeologico, anche alla luce dell'emergenza che si è manifestata in queste ore in diverse aree del Paese. Ciò al fine di individuare soluzioni efficaci e realistiche. Una prima soluzione consiste nell'introdurre meccanismi di flessibilità nel modo di operare del turn over del personale del comparto sicurezza, sia consentendo a ciascuna amministrazione di far fronte con proprie risorse all'assunzione di nuovo personale, sia sbloccando risorse strutturali nella misura di 10 milioni di euro annui. Per quanto riguarda l'esigenza di intervenire per il risanamento idrogeologico del territorio, si ritiene possibile attingere le risorse da destinare a tale finalità limitando l'incremento di quelle che in un primo tempo si ipotizzava di finalizzare alla produttività del lavoro. Ciò non significa che il fondo destinato a tale scopo sia ridotto, anzi esso viene comunque aumentato rispetto al testo proposto dal Governo, sia pure in misura inferiore rispetto agli 800 milioni di euro che si sperava di poter interamente utilizzare. Reputa tuttavia che si sia evidenziata anche in queste ore la necessità di un intervento efficace che possa migliorare l'attuale situazione di fragilità del territorio rispetto ad eventi atmosferici di particolare intensità.

  Il Sottosegretario Gianfranco POLILLO rileva che l'Esecutivo ha improntato la sua azione alla ricerca di una soluzione condivisa con le valutazioni espresse dai relatori e dalla Commissione. Tuttavia, non può dirsi raggiunto un punto di equilibrio con le proposte dei relatori. Se da un lato esse rispettano il paradigma di non incidere sui saldi di bilancio, dall'altro non si rispetta il delicato equilibrio tra la politica della domanda – funzionale a limitare l'onere fiscale per le famiglie – e la politica dell'offerta – funzionale ad incrementare l'indice di produttività del lavoro, di concerto con le parti sociali. Ciò potrebbe generare deficit di bilancio e pregiudicare le variabili macroeconomiche, in una situazione in cui si è ormai passati dall'80 per cento del debito detenuto in Italia ad una percentuale del 60 per cento. Nel richiamare le parole del Presidente Monti circa la necessità di combattere non solo lo spead finanziario, ma anche lo spread della produttività, esprime l'avviso contrario del Governo sulle proposte dei relatori. Precisa che tale posizione non è motivata da problemi nella copertura delle risorse impegnate – che non sussistono – quanto piuttosto dai possibili effetti negativi sul piano macroeconomico e sulle possibili reazioni contrarie delle parti sociali. Conferma che vi è l'intendimento del Governo di presentare un emendamento correttivo delle disposizioni concernenti il settore scolastico volto a consentire l'uso di risorse statali, con un'operazione che riconosce essere una forzatura rispetto alla ripartizione delle competenze fissate dal nostro ordinamento, ma che appare comunque necessaria.
  Infine, ribadisce che le proposte emendative riferite al personale del comparto sicurezza vanno attentamente valutate nei loro effetti finanziari e pertanto auspica che sia accolta dai relatori una proposta di riformulazione dell'emendamento in materia, con l'impegno di proseguire la riflessione anche nel corso dell’iter del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per la legge di stabilità, ribadisce che le proposte dei relatori forniscono adeguate garanzie, in quanto mirano a precostituire forme di flessibilità del meccanismo del turn over nel comparto sicurezza, da applicare però sulla base di un autofinanziamento dei reclutamenti di ciascuna amministrazione e comunque sotto il controllo del Ministero dell'economia e delle finanze. Peraltro, non ritiene che da parte sua vi siano proposte volte ad alterare l'equilibrio tra la politica della domanda e quella dell'offerta all'interno della legge di stabilità, ricordando invece come si sia inteso incrementare da 1600 milioni a 2200 milioni il fondo per la produttività del lavoro.

Pag. 171

  Pier Paolo BARETTA (PD) relatore per la legge di stabilità, rileva che, non avendo ancora posto in votazione l'emendamento che dovrà definire il quadro fiscale complessivo, non vi sono ancora ostacoli ad intervenire su singole poste di bilancio riferite al carico fiscale delle famiglie, come anche alle aliquote Irap, o ancora, con riguardo alle risorse destinate alla produttività del lavoro al fine di assicurarne una quota parte ai doverosi interventi per rispondere all'emergenza idrogeologica.
  Auspica, al riguardo, che le decisioni assunte dalla Commissione referente non siano in alcun modo rimesse in discussione o addirittura contraddette dal Governo in sede di esame in Assemblea del provvedimento.

  Giancarlo GIORGETTI (LNP) presidente, propone di passare alle votazioni degli emendamenti riferiti ai temi testè affrontati dai relatori e dal Governo, riservandosi di porre in votazione ulteriori proposte emendative solo ove su di esse si registri il consenso dei relatori e del Governo.

  La Commissione concorda.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori, dopo aver ritirato l'emendamento 8.650, hanno presentato, con riferimento ai recenti eventi alluvionali, l'emendamento 12.601, su cui si intende che i gruppi abbiano rinunciato al termine per la presentazione dei subemendamenti.

  Massimo POLLEDRI (LNP), pur apprezzando l'impegno ad affrontare tempestivamente l'emergenza alluvionale, rileva che altrettanta solerzia non c’è stata in occasione del terremoto in Emilia, lamentando che ancora pochi giorni fa sono state sollevate questioni anche con riferimento alla compatibilità comunitaria, tanto che non risultano ancora pervenuti i fondi stessi. Prende atto che, per quanto concerne gli ultimi episodi, non si dispone ancora di una quantificazione dei danni né di una dichiarazione della protezione civile. A suo avviso, proprio questa materia avrebbe potuto attendere il passaggio al Senato.

  Maino MARCHI (PD), nel condividere la proposta emendativa su cui hanno lavorato i relatori, precisa al collega Polledri che le ultime questioni relative al terremoto dell'Emilia hanno avuto riguardo agli aspetti fiscali, ricordando come gli interventi per la ricostruzione sono stati altrettanto tempestivi e risultano non solo già finanziati, ma anche in buona parte attuati come dimostrano i rifacimenti di moltissimi edifici scolastici. Fa altresì presente che in questo caso non si sta ricorrendo ad un provvedimento di urgenza, ma si sta operando sulla legge di stabilità, per cui le risorse destinate saranno disponibili solamente nel nuovo anno.

  Raffaella MARIANI (PD), nel ringraziare i relatori per l'impegno profuso, contesta le facili interpretazioni che hanno inteso alludere ad una sorta di moda delle alluvioni, dicendosi sicura che non mancherà il tempo per il censimento dei danni prima della disponibilità delle risorse stanziate. Nel ricordare l'analoga tempestività che condusse a stanziare 300 milioni di euro per l'alluvione nella regione Veneto, fa presente che gli eventi di questi giorni interessano numerose regioni, quali la Toscana, la Liguria, l'Umbria e il Lazio. Osserva peraltro che, grazie alle nuove norme introdotte in materia di protezione civile proprio per gli interventi in Emilia, la rendicontazione dei fondi che oggi vengono assegnati sarà più incisiva, facendo chiarezza e giustizia rispetto a precedenti gestioni del comparto.

  Renato CAMBURSANO (Misto) accoglie con favore la soluzione prospettata dai relatori per dare la risposta più urgente che fosse possibile alle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali. Condivide in particolare il ricorso alla copertura finanziaria sul plafond destinato alla produttività, al cui riguardo aveva peraltro precedentemente evidenziato il rischio di un non Pag. 172completo utilizzo tanto da averne proposto una parziale ridestinazione all'estensione anticipata dei mutui, cosi come aveva suggerito di non intaccare il fondo IRAP per la messa in sicurezza delle scuole.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, illustra l'emendamento 12.601 dei relatori che destina 250 milioni agli interventi per i recenti eventi alluvionali.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere contrario, non per il merito dell'emendamento proposto, ma per la copertura finanziaria prescelta.

  Massimo BITONCI (LNP) invita i relatori a verificare se sia opportuno precisare nell'emendamento che gli stanziamenti si intendono in deroga del patto di stabilità.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, condivide l'osservazione del collega Bitonci, ritenendo che la fattispecie della deroga sia comunque prevista in tali circostanze eccezionali.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che la dichiarazione dello stato di emergenza configurerebbe in ogni caso la deroga al patto di stabilità.

  La Commissione approva l'emendamento 12.601 dei relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una nuova formulazione dell'emendamento 3.350, relativo al comparto sicurezza, su cui si intende che i gruppi abbiano rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, illustra l'emendamento 3.350 (Nuova formulazione) dei relatori.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere contrario.

  La Commissione approva l'emendamento 3.350 dei relatori nella nuova formulazione (vedi allegato 3).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO invita i relatori, con riferimento al finanziamento delle scuole paritarie, a modificare l'emendamento 8.700 dei relatori in modo tale che la relativa copertura finanziaria, pari a 223 milioni di euro, sia imputata integralmente al patto di stabilità delle regioni, aumentando pertanto gli obiettivi previsti dal patto.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ribadisce la formulazione dell'emendamento 8.700 dei relatori.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO manifesta vive perplessità sui termini della copertura finanziaria dell'emendamento 8.700 dei relatori, dal momento che le risorse del fondo per il reintegro delle autorizzazioni di cassa sono già impegnate per altre emergenze. Al fine di evitare una duplicazione della spesa, ritiene necessario escludere la possibilità che il finanziamento delle scuole paritarie sia posto a carico dello Stato e che le regioni utilizzino autonomamente un analogo ammontare di disponibilità finanziarie, cosi come previsto dalla formulazione da lui suggerita.

  Giulio CALVISI (PD) contesta al rappresentante del Governo che in tal modo si configurerebbe un ulteriore inasprimento del patto di stabilità delle regioni.

  Simonetta RUBINATO (PD) manifesta sincera preoccupazione circa la proposta del rappresentante del Governo che sembra non tenere conto della discussione svolta, in cui è emerso che le scuole paritarie, in particolare quelle per l'infanzia, costituiscono veri e propri servizi alle famiglie che si inseriscono quindi perfettamente nello spirito che il Parlamento ha intesto imprimere alla presente manovra di bilancio. Ritiene infatti che, ove lo stanziamento fosse assegnato al competente Pag. 173ministero restando a carico delle regioni, la proposta emendativa risulterebbe nulla. Giudica pertanto preferibile la copertura finanziaria prospettata dai relatori in quanto più lineare e tale da garantire un diritto fondamentale costituzionalmente riconosciuto, nel quadro di una continuità delle risorse erogate. Nel ritenere pertanto indispensabile, almeno per il 2013, una possibile uscita dal patto di stabilità a tale riguardo, paventa il rischio di chiusura per molte scuole che sono già penalizzate dalla concomitanza dei tagli dei contributi non solo dello Stato, ma anche delle regioni e dei comuni. Chiede pertanto che sia messo ai voti l'emendamento dei relatori nella sua formulazione originaria.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, dà nuovamente lettura dell'emendamento 8.700, precisando che lo stanziamento non sarebbe computabile ai fini del patto di stabilità interno.

  Antonio BORGHESI (IdV) dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere contrario, in ragione delle criticità della copertura finanziaria dell'emendamento.

  Massimo POLLEDRI (LNP) dichiara il voto favorevole del suo gruppo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ritiene che il parere del Governo sia da intendersi puramente e semplicemente contrario.

  Rolando NANNICINI (PD) ritiene che non sia possibile votare l'emendamento a fronte del parere così fortemente critico espresso dal sottosegretario Polillo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente di avere inteso che l'emendamento fosse motivato dall'esigenza di accollare allo Stato la spesa a favore delle scuole paritarie per evitare ritardi nell'erogazione, insistendo sull'esigenza di non alterare il patto di stabilità.

  Rolando NANNICINI (PD) invita il rappresentante del Governo ad uscire dall'ambiguità.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente di aver voluto sottolineare la differenza di motivazione del parere contrario rispetto al parere pur contrario reso su altre proposte emendative.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, prende atto della precisazione del rappresentate del Governo che conferma l'interpretazione da lui precedentemente prospettata.

  Maino MARCHI (PD) condivide l'opportunità del finanziamento diretto alle scuole paritarie, senza però che ciò comporti alcun peggioramento per il patto di stabilità delle regioni.

  Giulio CALVISI (PD) dichiara il suo voto contrario.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 8.700 e 7.300 dei relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione del lavoro sin qui svolto e del difficile equilibrio positivamente conseguito, ritiene che siano maturate le condizioni per il conferimento del mandato ai relatori. Chiede pertanto ai presentatori degli emendamenti al disegno di legge di stabilità non ancora esaminati di ritirarli ovvero di accettarne il respingimento per la ripresentazione in assemblea.

  Rolando NANNICINI (PD) prende atto della grave limitazione che l'iniziativa parlamentare viene a subire.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori hanno presentato l'emendamento 14.1 avente contenuto di coordinamento formale.

Pag. 174

  La Commissione approva l'emendamento 14.1 dei relatori.

  Marco CAUSI (PD) ritiene doveroso, in vista del successivo passaggio al Senato, ribadire le perplessità già manifestate sulla nuova imposta che colpisce le transazioni finanziarie e che deve a suo avviso essere profondamente rivista, come del resto auspicato sia dai suoi sostenitori nel mondo dell'associazionismo che dagli stessi operatori del settore. Ritiene infatti di non poter ritirare il suo emendamento 12.300 in assenza da parte del Governo di rassicurazioni circa l'impegno a modificare in seconda lettura aspetti di particolare rilievo, quali l'estensione dell'imposta anche agli operatori non italiani, l'esclusione dei disincentivi a danno degli operatori ad alta frequenza, come del resto avvenuto in Francia, l'uniformazione tra i mercati regolati e quelli non regolati, la tassazione anche dei derivati.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che era atteso su tale complessa materia un emendamento da parte del Governo, che però non risulta ancora pronto.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO garantisce all'onorevole Causi che il Governo sta lavorando per perfezionare il testo di legge, nell'ambito di una materia che fa peraltro oggetto di valutazione nelle sedi internazionali. Ritiene altamente probabile, pertanto, una modifica presso il Senato, ma non può fornire le rassicurazioni richieste, fatta salva naturalmente la presa in considerazione dei rilievi formulati che appaiono senz'altro di buon senso.

  Antonio BORGHESI (IdV), nell'associarsi alle considerazioni del collega Causi, chiede di sottoscrivere l'emendamento 12.300 che, a suo avviso, potrebbe essere posto in votazione per favorire il successivo lavoro del Senato.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ribadisce come il Governo non sia ancora pronto ad esprimere il parere di sua competenza.

  Emilia Grazia DE BIASI (PD), richiamando l'emendamento 12.445, invita a non trascurare il tema assai spinoso dell'editoria, in cui si profila il rischio della chiusura di settanta testate giornalistiche, con la perdita di 4000 posti di lavoro.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che la questione si ricollega al cosiddetto fondo Giavazzi.

  Emilia Grazia DE BIASI (PD) aggiunge che l'appostazione di 50 milioni di euro risulta peraltro del tutto impropria perché relativa al saldo di un credito delle Poste, mentre è necessario sostenere i piccoli editori e i giornali di idee.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, sulla base di precedenti esperienze, invita i gruppi a valutare l'opportunità di presentare un ordine del giorno in Assemblea per riepilogare al Governo le questioni che potrebbero essere risolte nella seconda lettura.

  Laura FRONER (PD), richiamando il suo emendamento 12.330, desidera ribadire l'importanza di un intervento a favore dell'azionariato popolare diffuso, evidenziando le conseguenze negative che sta avendo su importanti realtà associative, come ad esempio Banca Etica, la soppressione dell'esenzione dall'imposta di bollo per quote inferiori a 1000 euro. Ritiene che tale esenzione debba essere al più presto reintrodotta per evitare la scomparsa dei piccoli azionisti e continuare a promuovere tali forme di democrazia economica.

  Emilia Grazia DE BIASI (PD) lamenta la scarsa attenzione dei colleghi quando intervengono le deputate.

  Manuela GHIZZONI (PD), richiamando l'emendamento 8.326, prende atto della scelta della Commissione di respingerlo, unitamente agli altri non esaminati, ai fini Pag. 175della ripresentazione in Assemblea, nella piena consapevolezza delle prevedibili conseguenze. Ritiene tuttavia che sia indispensabile una spiegazione a tutte le persone interessate nel mondo della scuola, che hanno seguito i lavori parlamentari, anche perché è mancata una relazione tecnica che chiarisse la questione dell'entità della platea identificata in 7000 unità in modo del tutto superficiale e contraddittorio rispetto ai dati del competente dicastero che ne ha contate soltanto 3500. A suo avviso, sarebbe occorso più rispetto per una categoria di lavoratori a cui viene negato un diritto che, a fronte del deprecabile fallimento della politica, sarà loro riconosciuto in sede giudiziaria. Conclude osservando che la questione sarà comunque oggetto di ulteriori approfondimenti ed interventi, anche per giungere ad un chiarimento con la Ragioneria generale dello Stato sulla menzionata contraddizione numerica.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda come la questione riproposta dalla presidente della VII Commissione sia stata oggetto di attenta valutazione in sede di ammissibilità delle proposte emendative.

  Renato CAMBURSANO (Misto) chiede di sottoscrivere l'emendamento 12.300 del collega Causi, di cui condivide le argomentazioni che peseranno, a suo avviso, come un macigno sull'operatività della tassazione delle transazioni finanziarie internazionali, ove la norma non sia modificata in seconda lettura.

  Francesco VERDUCCI (PD) riprende il tema dell'emendamento 12.445 a sostegno del settore dell'editoria, lamentando l'impatto assolutamente drammatico dei tagli previsti che mettono a repentaglio 4000 posti di lavoro e riducono gli spazi del pluralismo e della democrazia. Ricorda a tale proposito come l'Assemblea abbia votato un atto di indirizzo nello scorso mese di luglio per il ripristino del relativo fondo.

  Gioacchino ALFANO (PdL) ricorda che sia i relatori che il Governo avevano espresso parere favorevole sull'emendamento 12.052 presentato dal collega Osvaldo Napoli sulla TARES, poi trasfuso in un subemendamento dichiarato inammissibile, che avrebbe meritato di essere riesaminato nel testo originario e che, a suo avviso, il Governo potrebbe riprendere al Senato ovvero anche in altro provvedimento di legge. Nel preannunciare il proprio voto favorevole al conferimento del mandato ai relatori, li ringrazia, unitamente a tutta la Commissione, per il proficuo lavoro svolto.

  Alberto GIORGETTI (PdL) ricorda come il sottosegretario e i relatori abbiano espresso un parere favorevole sulle sue proposte emendative 12.49 e 12.40 che, tuttavia, non sono state poste in votazione.

  Antonio BORGHESI (IdV) chiede di sottoscrivere gli emendamenti 8.326 e 12.330.

  Rolando NANNICINI (PD), richiamando la proposta emendativa 12.012, ribadisce l'esigenza rimasta fuori in questa sede di migliorare il patto di stabilità interno a favore degli enti locali con entrate aggiuntive che scongiurino eventuali situazioni di dissesto. Auspica che la questione sia risolta al Senato, lamentandone la mancata discussione in prima lettura.

  Andrea LULLI (PD), richiamando l'emendamento 12.301, insiste sull'opportunità di sterilizzare al variare dei prezzi dei carburanti la relativa accisa, escludendo riflessi negativi sul piano delle entrate. Sottolinea i vantaggi di tale misura per il potere di acquisto delle famiglie, la redditività delle attività artigiane e la competitività delle imprese. Considera un errore di politica economica non averne tenuto conto, augurandosi che sia possibile riparare al Senato.

  Renato BRUNETTA (PdL) relatore per il disegno di legge di stabilità, ribadisce a titolo di deputato e di economista, spogliandosi quindi della veste istituzionale di Pag. 176relatore, la sua totale contrarietà all'introduzione della cosiddetta Tobin Tax.

  Claudio D'AMICO (LNP) manifesta vivo stupore per le inutili parole e i pareri critici che tanti componenti della maggioranza hanno inteso esprimere a conclusione dei lavori in sede referente, ritenendo che, a questo punto, il solo comportamento consequenziale sarebbe votare contro il conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente sulla manovra di bilancio. A fronte del fallimento del Governo che non è stato capace di presentare una manovra adeguata, le rimostranze finali non valgono, a suo avviso, nulla. Invita pertanto a votare contro cosi come farà la sua parte politica.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che tutte le altre proposte emendative ammissibili riferite al disegno di legge di stabilità devono considerarsi respinte al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea. Chiede di essere autorizzato al coordinamento formale dei testi del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità, con particolare riferimento agli aspetti di carattere tecnico, relativi all'indicazione di riferimenti normativi e ad aspetti contabili.
  Per ragioni di economia procedurale ai fini della discussione in Assemblea e secondo quanto prospettato nel corso della riunione della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, propone che il testo, come risultante dalle proposte emendative approvate, sia accorpato in soli tre articoli: in particolare, l'articolo 1 recherà il contenuto degli attuali articoli da 1 a 7, l'articolo 2 recherà le disposizioni relative a interventi diversi di cui agli attuali articoli 8 e 9 e l'articolo 3 recherà le disposizioni in materia di entrate e quelle relative alle gestioni previdenziali, raccogliendo il contenuto degli articoli 8-bis, 12 e 13, nonché l'entrata in vigore di cui all'attuale articolo 14.

  La Commissione concorda con le proposte del Presidente.

  Antonio BORGHESI (IdV) preannuncia che il suo gruppo voterà contro i disegni di legge in esame, poiché ritiene che il disegno di legge di stabilità non sia in grado di produrre alcun effetto positivo sul PIL. Sottolinea, inoltre, che la Commissione, non è riuscita nemmeno ad evitare l'aumento dell'IVA, che determinerà un aggravio soprattutto per le categorie più deboli ed effetti recessivi per l'economia.

  Lino DUILIO (PD) desidera ringraziare, a titolo personale e a nome dei colleghi, il presidente, i relatori, il Governo e gli uffici per il lavoro svolto. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.

  Massimo BITONCI (LNP) dichiara il voto contrario del suo gruppo.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP), Gioacchino ALFANO (PdL) e Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi.

  La Commissione, delibera infine di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di stabilità nel testo risultante dalle proposte emendative approvate, deliberando altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
  Si riprende l'esame del disegno di legge di bilancio.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che era stato accantonato l'esame dell'emendamento Tempestini 6.1, sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole, mentre il Governo ha espresso parere contrario.

  La Commissione approva l'emendamento Tempestini 6.1.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore Ciccanti a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge di bilancio, come modificato per effetto delle proposte emendative approvate, Pag. 177deliberando altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, si riserva di nominare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle designazione dei gruppi.

  La seduta termina alle 5.15 del 15 novembre 2012.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni n. 738 del 13 novembre 2012:
   a pagina 50, prima colonna, venticinquesima riga, sostituire la parola: «Gnecchi», con la seguente: «Ghizzoni»;
   a pagina 59, prima riga, e alla riga ventiduesima, sostituire la parola: «Gnecchi», con la seguente: «Ghizzoni»;
   a pagina 91, seconda colonna, dopo la tredicesima riga, aggiungere le seguenti parole:
  «All'emendamento 8.500 (Nuova formulazione), comma 11-sexies, dopo il primo periodo aggiungere il seguente: Per le medesime finalità non è riconosciuta, per l'anno 2014, la rivalutazione automatica, ove prevista, dei vitalizi percepiti da coloro che hanno ricoperto o ricoprono cariche elettive regionali e nazionali, secondo le modalità stabilite nell'esercizio dell'autonomia costituzionale delle rispettive istituzioni».
0.8.500 (Nuova formulazione). 33. Occhiuto, Ciccanti, Calgaro, Libé.;

   a pagina 91, seconda colonna, diciottesima riga, sostituire le parole: «dell'articolo» con le seguenti: «delle disposizioni di cui all'articolo»;
   a pagina 94, prima colonna, quarta riga, sostituire le parole: «del primo periodo del presente comma» con le seguenti: «della presente legge».

Pag. 178