CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 12 novembre 2012
737.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 12 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Intervengono il Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 11.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta di domenica 11 novembre.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che la Commissione riprenderà i propri lavori dall'esame dell'emendamento 8.400 dei relatori e dei relativi subemendamenti, per passare poi all'esame degli emendamenti 8.501 e 8.502 dei relatori.
  Fa altresì presente che non è stato ancora presentato il preannunciato emendamento relativo alla materia fiscale che, in considerazione della sua importanza, richiede la fissazione di un termine non inferiore a ventiquattro ore per la presentazione di eventuali subemendamenti. Per questa ragione, fa presente che nel prossimo ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi dovrà essere presa in considerazione la possibilità di uno slittamento della conclusione dei lavori della Commissione, già prevista per domani, intorno alle ore 15, da sottoporre all'attenzione della presidenza della Camera, al fine di un conseguente rinvio Pag. 4dell'avvio della discussione dei provvedimenti da parte dell'Assemblea, attualmente previsto per la seduta pomeridiana di mercoledì 14 novembre.
  Da quindi la parola ai relatori affinché procedano all'illustrazione dell'emendamento 8.400.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome dell'altro relatore, onorevole Baretta, fa presente che la ratio dell'emendamento 8.400 è quella di anticipare al 2013 l'operatività del Fondo già previsto dal decreto-legge n. 138 del 2011 (cosiddetto «Fondo Tremonti»), che nelle intenzioni dei relatori ha lo scopo di perseguire la riduzione strutturale della pressione fiscale utilizzando le maggiori entrate derivanti dall'attività di contrasto all'evasione fiscale. In particolare, attraverso l'emendamento in oggetto si prevede che le predette maggiori entrate siano destinate non solo al mantenimento dell'equilibrio di bilancio ed alla riduzione del debito, ma che abbiano appunto la funzione di contribuire all'ulteriore riduzione della pressione fiscale.
  Ribadisce pertanto la rilevanza del Fondo di cui all'emendamento 8.400 nonostante le inevitabili limitazioni connesse al suo carattere programmatico, in considerazione della natura strutturale del Fondo stesso e dell'assenso espresso su di esso da parte del Governo.

  Renato CAMBURSANO (Misto), intervenendo sull'emendamento 8.400 dei relatori, rileva criticamente come la previsione per cui le maggiori entrate derivanti dall'attività di contrasto all'evasione fiscale confluiscano in un Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale solo subordinatamente al mantenimento dell'equilibrio di bilancio e alla riduzione del debito faccia dubitare circa le reali intenzioni di imboccare la via della riduzione strutturale della pressione fiscale. Pur non volendo entrare nel merito delle quantificazioni, ritiene infatti che sia di tutta evidenza il dato per cui il ricavato dalla lotta all'evasione fiscale sarà destinato principalmente al mantenimento dell'equilibrio di bilancio ed alla riduzione del debito a scapito della riduzione della pressione fiscale, finendo pertanto con il vanificare l'annunciato obiettivo. Alla luce di tali premesse, fa notare come il suo subemendamento 0.8.400.3, dichiarato inammissibile, non prevedesse le condizioni «pesanti» che invece sono contemplate dall'emendamento dei relatori al fine di perseguire l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale. Pur non chiedendo la revisione del giudizio di inammissibilità espresso nei confronti di tale subemendamento, intende comunque evidenziarne le principali differenze rispetto all'emendamento in oggetto.

  Antonio BORGHESI (IdV) condivide le considerazioni critiche svolte del deputato Cambursano in merito all'emendamento 8.400 dei relatori, ritenendo che si tratti di una sorta «norma manifesto» per scopi elettorali. A questo proposito, fa notare come altri dovrebbero esseri gli strumenti da utilizzare al fine di perseguire l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale.
  Ribadisce pertanto che l'emendamento in esame costituisce una norma di natura meramente propagandistica, che a suo avviso non porterà al raggiungimento di risultati concreti.

  Marco CAUSI (PD) ritiene che sull'emendamento 8.400 dei relatori possa essere espressa una valutazione meno negativa rispetto a quella emersa dagli interventi dei colleghi già intervenuti nel dibattito. Fa presente quindi come il Fondo per la riduzione fiscale fosse già stato previsto dal decreto-legge n. 138 del 2011 senza però divenire mai operativo. Osserva poi che il disegno di legge recante delega in materia fiscale per la prima volta ha introdotto alcune ipotesi per l'approvvigionamento del predetto Fondo. Ritiene pertanto che l'emendamento in oggetto rappresenti un passo in avanti in quanto anticipa al 2013 l'operatività di tale Fondo, oltre a prevedere che esso sia alimentato dalle maggiori entrate derivanti dall'attività di contrasto all'evasione fiscale, pur se Pag. 5al netto di quelle necessarie al mantenimento dell'equilibrio di bilancio ed alla riduzione del debito.
  A proposito della questione concernente le fonti di approvvigionamento del suddetto Fondo, domanda ai relatori perché essi non abbiano tenuto conto delle risorse derivanti da operazioni di riordino delle spese fiscali, di cui all'articolo 2, comma 7, del disegno di legge in materia fiscale. Domanda altresì al rappresentante del Governo come l'Esecutivo intenda coordinare la norma che sarà introdotta a seguito dell'approvazione dell'emendamento 8.400 dei relatori con il decreto delegato che sarà adottato in attuazione della delega fiscale.

  Marina SERENI (PD) ritiene che l'emendamento in discussione presenti indubbiamente un aspetto positivo in quanto indica al Governo la direzione da seguire, che consiste nell'aumentare l'attenzione alla lotta contro l'evasione fiscale, facendo confluire quanto ricavato da tale attività nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Pur condividendone il contenuto in via di principio, fa tuttavia presente che l'incisività della disposizione che si vuole introdurre attraverso tale emendamento è attenuata dal fatto che siano considerati, tra gli obiettivi cui destinare le risorse derivanti dalla lotta all'evasione fiscale, l'equilibrio di bilancio e la riduzione del debito. A questo proposito fa notare che, con ogni probabilità, le maggiori entrate derivanti dal contrasto all'evasione fiscale saranno assorbite dalla riduzione del debito, a scapito della riduzione della pressione fiscale.

  Massimo BITONCI (LNP), premesso che non è la prima volta che si parla di istituire un fondo per la riduzione della pressione fiscale, rileva che il meccanismo definito dall'emendamento 8.400 dei relatori presenta un difetto nella misura in cui non tiene conto del fatto che i decreti legislativi attuativi della legge sul federalismo fiscale hanno previsto che parte del gettito recuperato con la lotta all'evasione fiscale rimanga sui territori in funzione del contributo che i livelli di governo territoriale danno al contrasto dell'evasione stessa.
  A parte questo, giudica poco credibile la proposta dei relatori, osservando che, una volta che alle maggiori entrate siano state sottratte le somme necessarie per la riduzione del debito pubblico, potrebbe non avanzare nulla per la riduzione della pressione fiscale. Considerate infatti l'enormità del debito pubblico italiano, l'ampiezza dei differenziali di rendimento dei titoli di Stato italiani rispetto a quelli di altri Paesi, la recessione in atto, la disoccupazione in crescita, è prevedibile che la spesa per il pagamento di interessi sul debito non potrà non assorbire tutte le risorse che possano rendersi disponibili con la lotta all'evasione fiscale.
  Si domanda, poi, che relazione vi sia tra il fondo per la riduzione del cuneo fiscale di cui si è discusso nella seduta di ieri e il fondo di cui all'emendamento 8.400, che, in quanto tendente alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese, sembra a sua volta finalizzato anche alla riduzione del cuneo fiscale.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL), intervenendo sull'emendamento 8.400 dei relatori, esprime il timore che la norma ivi proposta sia destinata a restare un mero «esercizio di stile», considerato che, una volta tolte dalle maggiori entrate le somme destinate al pagamento degli interessi sul debito, non avanzerà nulla per la riduzione della pressione fiscale. A suo avviso, per rendere credibile la loro proposta, i relatori dovrebbero prevedere che una quota minima delle maggiori entrate sia comunque destinata alla riduzione della pressione fiscale. Ritiene inoltre che parlare di pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese sia troppo generico e che si dovrebbe precisare quello che si intende.

  Roberto SIMONETTI (LNP) esprime apprezzamento per le finalità dell'emendamento 8.400 dei relatori, ma fa presente che norme programmatiche come quelle in esame non dovrebbero essere contenute Pag. 6nella legge di stabilità. A parte questo, osserva che le somme introitate dallo Stato per effetto della lotta all'evasione fiscale sono, sì, in crescita, ma restano comunque modeste a fronte degli oneri necessari per ridurre il debito pubblico con il ritmo e nella misura prevista dal Fiscal compact. Non c’è quindi alcuna speranza, a suo giudizio, che residuino somme da destinare alla riduzione della pressione fiscale. A parte questo, ritiene che il fondo per la riduzione della pressione fiscale dovrebbe quanto meno venire coordinato con il fondo per la riduzione del cuneo fiscale di cui si è discusso ieri; ritiene, altresì, che si dovrebbe prevedere anche la riduzione degli oneri contributivi.
  Sottolinea, in ogni caso, che è necessario tenere presente quanto disposto in materia di destinazione delle somme derivanti dalla lotta all'evasione fiscale dai decreti legislativi attuativi della legge sul federalismo fiscale, i quali hanno previsto che parte del gettito recuperato con la lotta rimanga sui territori i cui governi che hanno contribuito al recupero stesso. Fa presente, tra l'altro, che eventuali risorse potrebbero essere utilizzate dalle singole regioni per la riduzione dell'aliquota IRAP, il che permetterebbe una fiscalità competitiva tra le regioni.
  Nel ricordare infine come il Governo Monti si sia reso responsabile nel complesso di un aumento della pressione fiscale nella speranza di aumentare il gettito per far fronte agli impegni assunti, sottolinea come parte della dottrina economica evidenzi che l'aumento della pressione fiscale non comporta necessariamente un aumento proporzionale del gettito, in quanto a livelli di pressione troppo alti corrisponde di fatto un aumento dell'evasione fiscale.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ricorda che il Fiscal compact impegna gli Stati ad una riduzione del debito pubblico in proporzione percentuale al PIL e fa presente che se quest'ultimo, come evidenziato dalla Banca d'Italia, crescesse del 2 per cento nominale risulterebbe sicuramente rispettato il tasso di riduzione previsto dallo stesso Fiscal compact. In ogni caso, fa presente che, anche senza crescita del PIL, è comunque prevista la riduzione del debito.
  Quanto all'emendamento 8.400 dei relatori, esprime qualche riserva sul meccanismo di cui capoverso comma 36.1, che, a suo avviso, dovrebbe essere reso più elastico onde evitare il rischio che venga preventivata una spesa per interessi eccessivamente bassa, salvo poi rialzare la previsione in corso di esercizio finanziario. A suo avviso, è preferibile lasciare che sia il Ministero dell'economia e delle finanze, che tra l'altro si avvale di un modello complesso e affidabile, a formulare la previsione della spesa per interessi, e a stabilire che la destinazione alla riduzione della pressione fiscale della eventuale differenza tra la spesa preventivata e quella sostenuta venga decisa dalle Camere in sede di approvazione della risoluzione sul Documento di economia e finanza. Ritiene, inoltre, che si dovrebbe precisare che le maggiori entrate da destinare alla riduzione della pressione fiscale sono quelle effettivamente incassate, e non semplicemente quelle accertate, atteso che dall'accertamento non consegue in modo automatico l'incasso. Chiede, pertanto, ai relatori di valutare una eventuale riformulazione del loro emendamento in modo da tenere conto di quanto da lui detto.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, dopo aver ringraziato tutti i colleghi intervenuti per il contributo da loro offerto al dibattito, ricorda che gli impegni assunti in sede internazionale obbligano l'Italia al raggiungimento dell'equilibrio di bilancio e alla progressiva riduzione del debito pubblico. Per raggiungere questi due obiettivi sono possibili più strade: l'avanzo primario, la riduzione della spesa pubblica, le dismissioni. Il raggiungimento degli obiettivi è fondamentale per aumentare la credibilità dell'Italia, che è a sua volta il presupposto per maggiori investimenti e per un minore onere del servizio del debito pubblico. Gli oneri del servizio del debito pubblico sono infatti dipendenti Pag. 7dagli andamenti di finanza pubblica e dipendono quindi anche dal raggiungimento dell'equilibrio di bilancio e della riduzione della spesa per interessi sul debito, che deve avvenire con i tempi e le misure previsti dal Fiscal compact. Il raggiungimento di questi obiettivi dipende a sua volta dalla crescita economica, in quanto il maggiore gettito consente di tenere il bilancio in equilibrio e di ridurre la spesa per il debito. Per stimolare la crescita serve però ridurre la pressione fiscale, la quale tuttavia, a sua volta, genera il gettito e quindi rende possibile l'avanzo primario che serve per l'equilibrio di bilancio e la riduzione del debito. In altre parole, tutti gli obiettivi anzidetti sono interconnessi tra loro in un circolo che si tratta di rendere virtuoso in modo credibile per i mercati. Per fare questo occorre perseguire tutti gli obiettivi per quota, onorando tutti gli impegni presi.
  Ciò premesso, sottolinea che destinare alla riduzione della pressione fiscale le maggiori entrate strutturali al netto di quelle occorrenti per il raggiungimento degli obiettivi anzidetti di equilibrio di bilancio e di riduzione degli interessi sul debito pubblico è una classica buona politica, in quanto la riduzione delle imposte stimola i consumi e quindi la crescita. Poiché tuttavia il decisore politico può preferire una strategia diversa, è sembrato utile ai relatori vincolare il Governo con una norma come quella di cui al loro emendamento 8.400, il cui senso di fondo è appunto quello di impegnare il Governo a fissare la pressione fiscale al livello più basso possibile stanti i vincoli prima ricordati di equilibrio di bilancio e di riduzione del debito.
  Alla luce del dibattito svolto, ritiene d'altra parte possibile migliorare il testo dell'emendamento 8.400, del quale, d'accordo con il relatore Baretta, presenta una nuova formulazione (vedi allegato). La nuova formulazione destina alla riduzione della pressione fiscale, oltre alle maggiori entrate derivanti dalla lotta all'evasione fiscale al netto delle somme occorrenti per conseguire gli obiettivi di pareggio di bilancio e di riduzione del debito, anche i risparmi derivanti dalla riforma delle spese fiscali. Quanto ai risparmi derivanti dalla riduzione della spesa per interessi sul debito pubblico, la nuova formulazione dell'emendamento dei relatori fa riferimento alla differenza tra la spesa prevista e quella effettivamente sostenuta. Per tenere conto poi delle riserve espresse dal Governo in relazione alla possibilità che le stime iniziali della spesa per il debito siano tenute volutamente basse per ragioni opportunistiche, salvo poi aumentarle nel corso dell'esercizio finanziario, il che deve essere assolutamente evitato, la nuova formulazione prevede che si proceda prima a verificare l'entità della eventuale differenza tra la spesa stimata e quella effettivamente sostenuta in modo da valutare solo dopo, in sede di risoluzione sul Documento di programmazione economica e finanziaria, l'opportunità di destinare tale differenza in tutto in parte al fondo per la riduzione della pressione fiscale. In ogni caso, ritiene che dalla lotta all'evasione fiscale, dalla riduzione delle spese fiscali e dalla riduzione della spesa per interessi, fermi i vincoli sopra ricordati, si possano reperire risorse per abbassare la pressione fiscale anche di mezzo punto percentuale.
  Infine, giudica corretta la richiesta dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania di tenere conto del fatto che i decreti legislativi attuativi della legge per il federalismo fiscale hanno previsto la compartecipazione dei livelli di governo locale alle maggiori entrate derivanti dall'azione di contrasto dell'evasione in funzione del loro contributo a tale azione. Ritiene che si potrebbe pertanto accogliere, eventualmente in una diversa formulazione, che i relatori si riservano di proporre, il subemendamento Bitonci 0.8.400.11, considerando quindi assorbite le altre proposte emendative su questo tema.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende brevemente la seduta per dare modo ai relatori e al Governo di consultarsi.

  La seduta, sospesa alle 12.25, riprende alle 12.35.

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  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, auspica che gli emendamenti Garofalo 7.90 e De Micheli 7.131, da lui segnalati, possano essere discussi e posti in votazione. Più in generale, rileva come la Commissione debba ancora aprire il dibattito su alcune questioni di particolare rilevanza quali, in particolare, quelle relative al patto di stabilità interno, al comparto sicurezza e alla revisione delle disposizioni fiscali contenute nel disegno di legge di stabilità. Chiede, inoltre, se sia vero che il Governo intende introdurre nel dibattito, come anticipato da alcuni organi di stampa, una proposta del Ministro Riccardi, che ritiene assolutamente non condivisibile, relativa alla vendita dei patrimoni immobiliari delle casse di previdenza private.

  Rolando NANNICINI (PD), con riferimento all'articolo 7 del disegno di legge di stabilità, ribadisce di essere ancora in attesa della relazione tecnica sulle disposizioni relative al cosiddetto «Fondo affitti».

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del correlatore, onorevole Pier Paolo illustra la nuova formulazione dell'emendamento 8.400 dei relatori, che tiene conto, in particolare, dei rilievi formulati dagli onorevoli Causi e Sereni e dal Governo (vedi allegato 1). Esprime, inoltre, parere favorevole sul subemendamento Bitonci 0.8.400.11 (Nuova formulazione), riformulato dal presentatore secondo le indicazioni dei relatori, e parere contrario sugli ulteriori subemendamenti riferiti all'emendamento 8.400 dei relatori.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Renato CAMBURSANO (Misto) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento 8.400 (Nuova formulazione) dei relatori, le cui modifiche ritiene apprezzabili, pur nella convinzione che le disposizioni in esso contenute siano sostanzialmente inefficaci. Ritiene infatti che la questione della riduzione del rapporto fra debito e PIL rimanga irrisolta e che il costo del servizio del debito non si ridurrà secondo le ottimistiche previsioni del relatore Brunetta.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che l'emendamento Garofalo 7.90 risulta accantonato e sarà quindi successivamente esaminato, mentre l'emendamento De Micheli 7.131 è inammissibile.

  Antonio BORGHESI (IdV) preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo sull'emendamento 8.400 (Nuova formulazione) dei relatori, che contiene, a suo giudizio, delle «norme manifesto», inidonee a garantire che si determini una effettiva riduzione della pressione fiscale

  Massimo BITONCI (LNP) esprime apprezzamento per il parere favorevole espresso sul proprio subemendamento 0.8.400.11 (Nuova formulazione). Preannuncia peraltro il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento 8.400 (Nuova formulazione) dei relatori, che, per quanto condivisibile nella sua ratio, ritiene del tutto inefficace e formulato in vista della campagna elettorale, senza tenere conto della realtà economica del Paese e della gravissima recessione nella quale si trova.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) sottolinea che l'emendamento 8.400 dei relatori, nella sua nuova riformulazione, appare migliorativo soprattutto nella parte in cui prevede che maggiori risorse, al netto di quelle necessarie al mantenimento dell'equilibrio di bilancio ed alla riduzione del rapporto tra il debito e il PIL, confluiscano in un fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale, unitamente alle risorse derivanti dalla riduzione delle spese fiscali. Al riguardo osserva che la proposta muove nella stessa direzione di taluni emendamenti a sua firma che, tuttavia, individuavano una percentuale minima di finalizzazione del Pag. 9fondo, utile a scongiurare un mero esercizio di stile in tema di famiglie ed imprese. Rileva, inoltre, che sarebbe stato opportuno meglio circoscrivere le tipologie di famiglie e di imprese destinatarie, al fine di preservare i nuclei famigliari più numerosi o le imprese di minori dimensioni.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime rammarico per le parole dell'onorevole Borghesi, con cui si congratula per l'importante riconoscimento ricevuto. Nel respingere fermamente ogni accusa di falsità sui contenuti del disegno di legge di bilancio dello Stato, alla cui complessa stesura contribuiscono competenti e prestigiosi esponenti dell'amministrazione dello Stato, precisa che le previsioni sulla spesa per interessi sono predisposte in modo da tenere il più possibile in considerazione le tendenze del mercato. È necessario che tali previsioni includano un severo margine prudenziale per evitare la successiva adozione di provvedimenti legislativi se le risorse si dovessero rivelare più esigue del previsto, con conseguenze negative per il Paese sui mercati finanziari.

  La Commissione respinge quindi il subemendamento Toccafondi 0.8.400.9.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i successivi subemendamenti Toccafondi 0.8.400.8 e 0.8.400.7 sono stati ritirati.

  La Commissione approva il subemendamento Bitonci 0.8.400.11 nella nuova formulazione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i subemendamenti Simonetti 0.8.400.14, 0.8.400.16, 0.8.400.6, Bitonci 0.8.400.4, Toccafondi 0.8.400.18, Bitonci 0.8.400.5, Simonetti 0.8.400.10 e 0.8.400.12, Bitonci 0.8.400.13, 0.8.400.17, 0.8.400.15 e 0.8.400.2 sono stati ritirati.
  In assenza dell'onorevole Ciccanti, presentatore del subemendamento 0.8.400.1, avverte che si intende che vi abbia rinunciato.

  Antonio BORGHESI (IdV) ritira il proprio subemendamento 0.8.400.19 in vista della sua ripresentazione nelle successive fasi di esame presso l'Assemblea.

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, la nuova formulazione dell'emendamento 8.400 dei relatori nonché l'emendamento 8.502 dei relatori (vedi allegato 2).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che la Commissione nel prosieguo dell’iter procederà all'esame dell'emendamento 8.501 dei relatori, nonché delle proposte emendative riferite all'articolo 13 e alle Tabelle allegate al disegno di legge di stabilità, per passare successivamente all'esame degli emendamenti al disegno di legge di bilancio.
  Sospende, quindi, la seduta.

  La seduta, sospesa alle 13.25, riprende alle 16.25.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, illustra una riformulazione dell'emendamento 8.501. In particolare ricorda che esso ha il compito di ripartire lo stanziamento di 900 milioni di euro, destinato a un fondo indistinto, tra specifiche finalità di spesa, puntualmente individuate.
  Ricorda inoltre che, nell'emendamento 8.501, i relatori hanno stabilito uno stanziamento di 300 milioni per il fondo per le politiche sociali, di 200 milioni per il fondo per le non autosufficienze, destinato anche al sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, e di 35 milioni di euro per i comuni colpiti dal sisma dell'Aquila del 2009. Ulteriori 40 milioni di euro sono inoltre destinati a specifici interventi in conto capitale in territori colpiti da calamità naturali, riprendendo indicazioni contenute in subemendamenti presentati da diversi deputati. In particolare, si prevede che l'autorizzazione di spesa relativa al fondo per la protezione civile sia incrementata di 40 milioni di euro nell'anno 2013 per realizzare interventi in conto capitale nei territori colpiti Pag. 10dagli eventi alluvionali verificatisi dal dicembre 2009 al gennaio 2010 in Liguria e Toscana, dagli eventi alluvionali verificatisi dal 31 ottobre al 2 novembre 2010 in Veneto, dalle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi nei mesi di febbraio e marzo 2011 ed il giorno 22 novembre 2011 nel territorio della provincia di Messina, dagli eventi alluvionali verificatisi nel marzo 2011 nelle Marche, dalle eccezionali precipitazioni nevose verificatesi nel febbraio 2012 nelle Marche e nell'Emilia-Romagna, nonché dal sisma del 26 ottobre 2012 in Calabria e Basilicata. La parte rimanente rimarrà in un fondo indistinto di 365 milioni di euro, qualora non interverranno modifiche attraverso l'approvazione dei subemendamenti.
  Per quanto riguarda poi il parere sui subemendamenti, fa presente che il parere dei relatori è contrario sul subemendamento Borghesi 0.8.501.7, mentre si ritiene necessario un approfondimento sul subemendamento Ghizzoni 0.8.501.5, con particolare riferimento al rifinanziamento del fondo per le borse di studio. Fa presente altresì che il parere è contrario sul subemendamento Borghesi 0.8.501.8, mentre invita i presentatori a ritirare il subemendamento Baccini 0.8.501.2, segnalando che l'intervento in questione sarà considerato nell'ambito dell'esame del disegno di legge di bilancio. Esprime, poi, un parere contrario sul subemendamento Verducci 0.8.501.15, rappresentando che i relatori hanno seguito il criterio generale di non introdurre nuove voci riferite a interventi per i quali già sussistono specifici finanziamenti nell'ambito della manovra di bilancio, al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni. Segnala, poi, che il parere è parimenti contrario sul subemendamento Verducci 0.8.501.10 e sul subemendamento Bitonci 0.8.501.4, osservando che la materia degli «esodati» evidentemente non può trovare soluzione all'interno di un fondo dalle disponibilità già esigue. Esprime, poi, parere contrario sul subemendamento Abrignani 0.8.501.17, mentre avverte che i subemendamenti Ciccanti 0.8.501.1, Verducci 0.8.501.13, nonché Mariani 0.8.501.11, 0.8.501.12 e 0.8.501.14 possono intendersi ricompresi nella nuova formulazione dell'emendamento 8.501 testé presentata.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), intervenendo in relazione all'espressione del parere contrario dei relatori e del Governo sul subemendamento Bitonci 0.8.501.4, manifesta rammarico e delusione per la mancanza di responsabilità da parte del Governo e della maggioranza sulla materia dei lavoratori «esodati». Riteneva infatti, specialmente dopo le dichiarazioni su una ventilata soluzione data al problema, che il Governo avesse voluto affrontare il problema mentre la sua soluzione è invece ancora una volta rinviata. In particolare, non si dà risposta ai lavoratori che si trovano nelle medesime condizioni ma, per una differenza anche di un solo giorno, non beneficiano delle salvaguardie previste nelle norme individuate dal Governo, così come non si affrontano i problemi delle famiglie monoreddito e numerose il cui capofamiglia si trova in una di queste situazioni o il problema dei lavoratori che sono stati licenziati. Ritiene che una simile condotta creerà ulteriori disparità ed «esodati» di serie A e di serie B. In particolare, contesta poi il termine tassativo del 2014 a cui si sarebbe dovuto sostituire più opportunamente un periodo di 24 mesi dal termine dell'attività lavorativa. Invita pertanto le forze politiche ad occuparsi più di questo problema, che interessa alla gente, che di quello della legge elettorale.
  In ogni caso, invita i relatori e il Governo a modificare il loro parere sul subemendamento Bitonci 0.8.501.4, in grado di risolvere effettivamente il problema dei lavoratori «esodati», o, comunque, ad evitare di andare in giro a dire che il problema è stato risolto.

  Ettore ROSATO (PD) ritiene che il collega Fedriga sia stato negli ultimi quattro anni fuori dal mondo se giudica in tal Pag. 11modo l'azione dell'attuale Governo che sta cercando di risolvere alcuni problemi. In particolare, tra questi, quello più delicato è, invece, sicuramente quello relativo al reperimento delle risorse per il comparto sicurezza sul quale – a suo avviso – si è poco focalizzata l'attenzione del Governo, dei relatori e della Commissione.

  Rolando NANNICINI (PD) invita il Governo e i relatori a tenere nel debito conto la legislazione precedente che aveva previsto che ogni regione potesse procedere ad interventi di solidarietà rinvenendo le risorse attraverso l'aumento del livello delle accise. Ritiene poi utile effettuare un censimento degli interventi già previsti dai decreti-legge in materia di proroga di termini che allo stato attuale non hanno più la possibilità di essere finanziati.

  Manuela GHIZZONI (PD) esprime preoccupazione per la flessione significativa, ben al di sopra del livello di guardia, del fondo di finanziamento ordinario a cui fanno riferimento le università. Invita pertanto i colleghi a valutare in modo più approfondito le conseguenze derivanti dal mancato accoglimento del suo subemendamento 0.8.501.5. Ugualmente critica ritiene si presenti la situazione del fondo di finanziamento per le borse di studio, visto anche che l'Italia è già il Paese europeo che distribuisce meno risorse a tal fine. Osserva, quindi, con preoccupazione il sensibile calo delle iscrizioni all'università, tra il 6 e il 10 per cento, fenomeno che colpisce pertanto le generazioni più giovani. Prende atto, non condividendolo, del parere negativo espresso sul suo subemendamento 0.8.501.5 ed invita il Governo a intervenire per incrementare il fondo per le borse di studio, di cui il Paese ha molto bisogno, soprattutto in questa difficile congiuntura economica.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) confida che l'individuazione del fondo di 365 milioni di euro – che spera sia destinato a non essere intaccato, poiché contiene interventi molto importanti, come il fondo per il finanziamento delle missioni di pace – non si limiti ad un mero esercizio di stile per tranquillizzare le coscienze. Ritiene però che vi sia in ogni caso una omissione: quella riguardante i fenomeni alluvionali che hanno interessato l'isola d'Elba, che non vorrebbe fosse data per risolta, perché così non è. Invita pertanto il Governo ad esprimersi anche su questo punto specifico.

  Raffaella MARIANI (PD) nell'apprezzare la destinazione del fondo per le calamità sottolinea la giustezza degli interventi in conto capitale relativi alle aree che hanno avuto maggiori difficoltà negli ultimi anni, tra le quali quelle regioni che in occasioni calamitose hanno avuto bisogno di interventi di protezione civile e che si trovano ancora una volta in emergenza. Ricollegandosi, infatti, all'intervento del collega Nannicini ritiene necessario comprendere l'entità del fabbisogno relativo ad interventi per la messa in sicurezza del territorio e per la difesa del suolo. In particolare, ritiene utile un approfondimento sui vincoli determinati dal patto di stabilità. Ricorda, infatti, di aver più volte richiesto di escludere le spese destinate alla messa in sicurezza del territorio dai vincoli del patto di stabilità. Fa presente tra l'altro che in questi anni, in occasione di calamità naturali, molte imprese, che pure vantano notevoli crediti nei confronti della pubblica amministrazione, sono state chiamate a dare un contributo ulteriore in quei momenti. Ricorda poi l'incredibile sforzo effettuato dalle regioni e la rinuncia ad investimenti in proprio per far fronte ai danni. Pertanto, invita il Governo a tenere nel debito conto tutti questi elementi, come quello dell'imposta sulle accise, nel momento della predisposizione del prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri annunciato per la prossima settimana.

  Giulio CALVISI (PD) fa presente che, nell'elenco delle calamità, vi sono eventi del 2009 e pertanto non comprende l'esclusione proprio dell'alluvione dell'ottobre 2008 a Capoterra, in Sardegna, che provocò quattro vittime. Precisa altresì di Pag. 12non aver presentato subemendamenti in tal senso proprio perché si era convenuto sul fatto che l'intervento riguardasse solo eventi recenti. Poiché tuttavia si è arrivati fino al 2009 invita i relatori ad aggiungere quell'evento all'elenco delle calamità naturali da prendere in considerazione. In secondo luogo, con riferimento al subemendamento Ghizzoni 0.8.501.5, ricorda che le università, a causa dei tagli al fondo di finanziamento ordinario, nonostante la riduzione delle spese, il calo degli organici e la limitazione del turn over, si troveranno in una situazione in cui non potranno nemmeno coprire le spese, aumentate anche a causa della famosa sentenza della Corte costituzionale sul trattamento di fine rapporto. Ricorda, inoltre, al Governo che la Conferenza dei rettori delle università italiane aveva chiesto che la legge di stabilità eliminasse il taglio previsto per le università nel 2013, pari a 400 milioni di euro, che individuasse una copertura per far fronte agli effetti della sentenza della Corte costituzionale, ripristinasse il turn over almeno per una quota del 40 per cento e infine utilizzasse il turn over disponibile con riferimento alle fasce di docenza.

  Maria COSCIA (PD) si associa alle considerazioni svolte dal deputato Ghizzoni relative al tema dell'università e del diritto allo studio, rilevando come con riferimento alla cultura vi sia stata una decimazione degli emendamenti presentati, con l'effetto di deprimere ulteriormente un settore in grave sofferenza in termini sia di produzione sia di occupazione. Ritenendo che sarebbe necessario compensare i tagli intervenuti al Fondo unico per lo spettacolo, rivolge in tal senso un appello ai relatori.

  Massimo BITONCI (LNP) rileva la presenza di alcune imprecisioni negli interventi svolti da parte di taluni colleghi, specialmente dagli appartenenti al gruppo del Partito Democratico, in ordine alla politica seguita dai precedenti Governo Berlusconi nel settore della scuola e della cultura. In questo senso rileva, ad esempio, l'erosione costante, intervenuta dal 2000 in poi, delle risorse destinate al finanziamento delle scuole paritarie. Fa presente, inoltre, che il Fondo per il finanziamento per le borse di studio con l'attuale disegno di legge di stabilità ha subito una riduzione rispetto al finanziamento previsto dal precedente Governo il quale, evidentemente, ha dimostrato una maggiore sensibilità su questo tema.

  Paola DE MICHELI (PD) intende perorare in primo luogo la causa portata avanti dal deputato Mariani a proposito della necessità di prevedere adeguati stanziamenti in favore dei territori colpiti da calamità naturali. Si sofferma altresì sulla questione concernente la questione delle risorse in favore delle università e del diritto allo studio, evidenziando la necessità di prestare particolare attenzione al tema della mobilità sociale, ritenendo che garantire pari possibilità di accesso a tutti gli studenti, compresi i meno abbienti, rappresenti una priorità assoluta. Richiamando l'intervento del deputato Bitonci, fa presente a quest'ultimo che rispetto alle politiche seguite dal precedente Governo si segnalano delle novità quali lo stanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali, incrementato di 300 milioni di euro per l'anno 2013, nonché quello del Fondo per le non autosufficienze per il quale è autorizzata la spesa di 200 milioni di euro per l'anno 2013. A proposito di quest'ultimo, rileva come il mancato finanziamento del Fondo nella versione originaria del disegno di legge di stabilità rappresentasse un vero e proprio errore da parte del Governo, che fortunatamente è stato riparato. Ribadisce pertanto che l'emendamento 8.501 dei relatori reca degli evidenti segnali in controtendenza rispetto alle politiche svolte dal Governo precedente.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) rileva come, al di là delle critiche rivolte all'operato dei relatori e del Governo, che fanno parte, come di consueto, del dibattito parlamentare, non si possa non riconoscere ai relatori il compimento di una scelta politica Pag. 13netta, in quanto con l'emendamento 8.501 sono stati favoriti le politiche sociali e il welfare. In particolare, riconosce al gruppo parlamentare al quale egli stesso appartiene il merito di aver favorito questa scelta.
  Esprimendo apprezzamento per il fatto che sono stati destinati 40 milioni di euro in favore dei territori colpiti da calamità naturali, rileva che tali risorse sono ricavate dal Fondo, pari a 300 milioni di euro, previsto per il pagamento per le penali dovute alla mancata realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Considerato che il Governo ha deciso di compiere un'ulteriore valutazione in merito alla realizzazione del ponte, si domanda se non sarebbe possibile destinare ai territori colpiti da calamità naturali risorse ben maggiori dei predetti 40 milioni di euro, dal momento che i 300 milioni di euro non sarebbero più necessari, essendo venuta meno la finalità per la quale erano stati originariamente previsti.

  Francesco VERDUCCI (PD) illustra i subemendamenti da lui presentati all'emendamento 8.501 dei relatori, in particolare il subemendamento 0.8.501.13, volto a prevedere, nell'ambito degli interventi da realizzare nei territori colpiti da calamità naturali, anche i gravi eventi alluvionali verificatesi nelle Marche nel marzo 2011 e le eccezionali precipitazioni nevose verificatesi nelle Marche e in Emilia Romagna nel febbraio 2012. Ringrazia, pertanto, i relatori per aver recepito nella nuova formulazione del loro emendamento 8.501 tale destinazione di spesa. Segnala altresì il subemendamento 0.8.501.15 che, sulla linea ricordata dal deputato Coscia, cerca di porre rimedio alla inadeguatezza delle risorse previste per il settore della cultura rispetto alle esigenze reali, mirando ad ottenere un incremento del finanziamento per il Fondo unico per lo spettacolo.
  Infine, evidenzia la necessità di recepire il contenuto del suo subemendamento 0.8.501.10, concernente il sostegno all'editoria, al quale ascrive particolare importanza, trattandosi di un settore che negli ultimi anni ha subito forti decurtazioni, ciò che rischia di compromettere ben quattromila posti di lavoro nell'intera filiera. Rivolge, quindi, un appello ai relatori affinché considerino la necessità di reintrodurre il sostegno all'editoria, in considerazione della rilevanza del tema, che riguarda aspetti di democrazia e di pluralismo.

  Roberto MORASSUT (PD) esprime particolare apprezzamento per il fatto che, nell'ambito degli interventi, è stato espressamente considerato anche il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, rilevando come in questo settore gli enti locali siano venuti a trovarsi in una situazione di grande difficoltà, non essendo stati previsti negli ultimi anni finanziamenti a sostegno degli affitti. Auspica pertanto che per il finanziamento di tale Fondo vengano individuate risorse adeguate, in misura non inferiore a 100 milioni di euro.

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.8.501.7, volto a prevedere uno stanziamento pari a 300 milioni di euro, anziché ai 200 milioni previsti dall'emendamento 8.501 dei relatori, per il Fondo per le non autosufficienze, facendo notare che nell'ambito di tale Fondo sono inclusi gli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, ragione per cui lo stanziamento ipotizzato si rivela insufficiente. Concorda altresì con le argomentazioni addotte dal deputato Ghizzoni circa la necessità di favorire attraverso la predisposizione di adeguati stanziamenti il diritto allo studio, al fine di consentire pari opportunità, ciò che costituisce il vero strumento di misurazione del grado di democrazia di un Paese. Non condivide, invece, le ragioni rappresentate dal deputato Verducci a favore del sostegno all'editoria, essendo contrario a qualunque forma di assistenzialismo, soprattutto se avente ad oggetto giornali di partito che non vendono copie. Si tratta pertanto di una questione che, a suo avviso, va estrapolata dal dibattito.

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  Ignazio ABRIGNANI (PdL) illustra il subemendamento 0.8.501.17, teso ad includere, nell'ambito degli interventi contemplati nell'elenco di cui all'emendamento 8.501 dei relatori, il finanziamento dell'Istituto nazionale di genetica molecolare, rilevando come ingiustificatamente due anni fa sia stato svuotato un capitolo di bilancio relativo al finanziamento di quella struttura, presso la quale erano stati richiamati dall'estero circa sessanta ricercatori, offrendo loro una prospettiva. Pur rendendosi conto dell'impossibilità di ripristinare il predetto capitolo nella sua entità originaria, ribadisce tuttavia la necessità di ricostituirlo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, con riferimento a tutte le questioni sollevate dai vari interventi che si sono succeduti in ordine ai subemendamenti presentati all'emendamento 8.501 dei relatori, rileva che si tratta di problemi degni di nota, rispetto ai quali tuttavia va operata una selezione, in quanto non è possibile recepire tutte le istanze rappresentate. Evidenzia quindi come i relatori potranno trarre spunto dagli interventi svolti al fine di recepire il contenuto di taluni dei predetti subemendamenti. Con riferimento alla questione sollevata dal deputato Occhiuto, specifica che i 40 milioni di euro destinati ad interventi da realizzare nei territori colpiti da calamità naturali sono ricavati da un fondo in conto capitale pari a 300 milioni di euro, che ha funzione di provvedere al pagamento delle penali per la mancata realizzazione del ponte sullo stretto di Messina nonché dei lavori effettuati per la stessa opera, predisponendo una clausola di salvaguardia volta a rimpinguare quanto è stato distratto dal Fondo qualora ve ne fosse la necessità. Per le ragioni illustrate, osserva che non è evidentemente possibile distogliere dal predetto Fondo ulteriori risorse per interventi da realizzare nei territori colpiti da calamità naturali.

  Pier Paolo BARETTA (PD) , relatore per il disegno di legge di stabilità, chiede al sottosegretario Polillo quale sia la posizione del Governo sul subemendamento Ghizzoni 0.8.501.5.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che, in riferimento al citato subemendamento, attendeva la presentazione di una proposta di riformulazione da parte dei relatori.

  Pier Paolo BARETTA (PD) , relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome dell'altro relatore, deputato Brunetta, si riserva di presentare una riformulazione dell'emendamento 8.501 che recepisca, almeno parzialmente, i contenuti del subemendamento Ghizzoni 0.8.501.5. Per quanto concerne le questioni emerse dai vari interventi che si sono succeduti, fa presente all'onorevole Fedriga che non è possibile individuare una copertura per far fronte alla questione dei lavoratori esodati utilizzando le modeste risorse disponibili nell'ambito dell'articolo 8, comma 21.
  In generale, fa presente che i relatori hanno operato una scelta di fondo, consistente nell'accogliere le istanze di tutti coloro i quali avevano denunciato una carenza di interventi sul fronte delle politiche sociali, stigmatizzando in particolare il mancato finanziamento del Fondo per le non autosufficienze. Pertanto, i relatori hanno effettuato la scelta, avallata dal Governo, di stanziare 300 milioni di euro per il Fondo per le politiche sociali e 200 milioni di euro per il Fondo per le non autosufficienze, considerato che nell'ambito di quest'ultimo sono compresi anche interventi in favore di persone affette da malattie diverse dalla sclerosi laterale amiotrofica. Fa notare altresì che i relatori sono riusciti ad ottenere anche degli stanziamenti per realizzare interventi in favore dei territori colpiti da calamità naturali, per un ammontare pari a 40 milioni di euro.
  Per quanto riguarda le voci che compongono l'elenco di cui all'emendamento 8.501 dei relatori, evidenzia come esse non siano elencate in ordine alfabetico; nondimeno, il fatto che la voce relativa al Fondo per il finanziamento ordinario per Pag. 15le università sia prevista all'inizio dell'elenco deve costituire un invito per il Governo.
  Relativamente alle altre voci, precisa che i relatori hanno seguito un criterio che può essere considerato «fastidioso» ma che è comunque funzionale: quello di escludere dall'elenco tutte le voci che accedono già ad altre fonti di finanziamento. Fa notare altresì come le voci relative all'università e alle missioni di pace si contendano la parte più consistente dei finanziamenti previsti per gli interventi di cui all'elenco previsto dall'emendamento 8.501 dei relatori. Nella consapevolezza che alcune esigenze rimarranno inevitabilmente disattese e che, ad ogni modo, non si poteva ottenere di più, evidenzia la necessità di estrapolare dall'elenco almeno la voce relativa alle borse di studio, prevedendo un finanziamento ad hoc.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con le considerazioni dal relatore.

  Pier Paolo BARETTA (PD) ,relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente di aver provveduto a riformulare l'emendamento dei relatori 8.501, al fine di prevedere una destinazione diretta di 50 milioni di euro nel 2013 al Fondo integrativo per la concessione di borse di studio di cui all'articolo 18 del decreto legislativo n. 68 del 2012 (vedi allegato 1).

  La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.8.501.7.

  Manuela GHIZZONI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.8.501.5, considerando che i relatori ne hanno recepito parzialmente il contenuto nell'ultima riformulazione del loro emendamento 8.501.

  La Commissione respinge il subemendamento Borghesi 0.8.501.8.

  Mario BACCINI (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.8.501.2, considerando l'impegno ad affrontare la questione nell'ambito dell'esame del disegno di legge di bilancio.

  Francesco VERDUCCI (PD) non insiste per la votazione dei propri subemendamenti 0.8.501.15 e 0.8.501.10.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i subemendamenti Verducci 0.8.501.15 e 0.8.501.10 sono da considerarsi respinti al fine di consentire la loro ripresentazione in Assemblea.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), intervenendo sul subemendamento Bitonci 0.8.501.4, di cui è cofirmatario, lamenta le insufficienti risorse reperite per i lavoratori «esodati».

  La Commissione respinge il subemendamento Bitonci 0.8.501.4.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL) non insiste per la votazione del proprio subemendamento 0.8.501.17.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il subemendamento Abrignani 0.8.501.17 è da considerarsi respinto al fine di consentire la sua ripresentazione in Assemblea.

  La Commissione approva l'emendamento 8.501 dei relatori, come ulteriormente riformulato.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i subemendamenti Ciccanti 0.8.501.1, Verducci 0.8.501.13, nonché Mariani 0.8.501.11, 0.8.501.12 e 0.8.501.14 devono intendersi assorbiti dall'approvazione dell'emendamento 8.501 (Nuova formulazione) dei relatori. Sospende, quindi, brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 17.55, riprende alle 18.10.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita i relatori ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 13 Pag. 16e alle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del relatore Baretta, sottolinea che l'emendamento Livia Turco 13.11 è sostanzialmente assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori testé approvato. Esprime parere contrario sull'emendamento 13.21 della VIII Commissione, sull'emendamento Mariani 13.6 e sugli identici emendamenti Di Biagio 13.1, Mariani 13.5 e 13.20 dell'VIII Commissione. Sottolinea che gli emendamenti Zazzera 13.27 e Laura Molteni 13.19 sono sostanzialmente assorbiti dall'emendamento 8.501 dei relatori. Esprime parere contrario sugli emendamenti Zazzera 13.26 e 13.28. Rileva che l'emendamento Laura Molteni 13.17 è sostanzialmente assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori. Propone di accantonare l'emendamento Lulli 13.25, mentre rileva che gli emendamenti Laura Molteni 13.18, gli identici Bossa 13.7 e 13.24 della XII Commissione, nonché gli identici emendamenti Sbrollini 13. 10 e 13.23 della XII Commissione, nonché l'emendamento Laura Molteni 13.16 sono sostanzialmente assorbiti dall'emendamento 8.501 dei relatori. Esprime parere contrario sull'emendamento Raisi 13.4, mentre propone di accantonare l'emendamento Raisi 13.3. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Zeller 5.28, che assume la numerazione 13.03, a condizione che la proposta sia riformulata nei seguenti termini: Dopo l'articolo 13, aggiungere il seguente: Art. 13-bis – (Regioni a statuto speciale e province autonome di Trento e di Bolzano) – 1. Le Regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano attuano le disposizioni di cui alla presente legge nelle forme stabilite dai rispettivi statuti di autonomia e dalle relative norme di attuazione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con il parere espresso dal relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento 13.21 dell'VIII Commissione.

  Raffaella MARIANI (PD) non insiste per la votazione del proprio emendamento 13.6. Sottolinea, tuttavia, che esso prevede un finanziamento di 100 milioni a favore del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da destinare alla difesa del suolo ed alle bonifiche, intervento che l'emergenza meteorologica di queste ore dimostra come assolutamente necessario.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti 13.21 della VIII Commissione, Mariani 13.6, gli identici Di Biagio 13.1, Mariani 13.5 e 13.20 dell'VIII Commissione, nonché gli emendamenti Zazzera 13.27 e Laura Molteni 13.19 devono essere considerati respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zazzera 13.26 e 13.28.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Laura Molteni 13.17 deve considerarsi respinto ai fini di una sua ripresentazione in Assemblea.

  Andrea LULLI (PD) insiste per la votazione del suo emendamento 13.25, di cui è stato chiesto l'accantonamento. Sottolinea che esso prevede un finanziamento dell'Agenzia spaziale italiana fondamentale per sostenere l'industria dello spazio che è una struttura produttiva importante e qualificata a livello mondiale. Chiede al Governo le motivazioni della posizione contraria su questo finanziamento necessario garantire l'occupazione di oltre 1.000 lavoratori dell'industria spaziale.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO rileva che non vi sono risorse da destinare a questa finalità.

  Andrea LULLI (PD) ritira il proprio emendamento 13.25, ribadendo la necessità di reperire finanziamenti a favore dell'ASI.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Laura Molteni 13.18 e gli identici Bossa 13.7, Sbrollini 13.10 e 13.23 della XII Commissione, nonché l'emendamento Laura Molteni 13.16 sono da considerarsi respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Raisi 13.4 e 13.3.

  I deputati Ettore ROSATO (PD) e Giulio CALVISI (PD) dichiarano di aver sottoscritto l'articolo aggiuntivo Zeller 13.03.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Zeller 13.03, come da ultimo riformulato (vedi allegato 1).

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del relatore Baretta, esprime parere favorevole sull'emendamento Tab.A.20 del Governo; esprime parere contrario sugli emendamenti Braga Tab.A.3 e Ciccanti Tab.A.4. Propone una riformulazione degli emendamenti Strizzolo Tab.A.9, identico all'emendamento Brugger Tab.A.12, avvertendo che essa è stata accettata dai presentatori. Esprime parere contrario sull'emendamento Duilio Tab.A.19 e sugli identici Di Biagio Tab.A.1, Motta Tab.A.11 e Tab.A.13 dell'VIII Commissione, nonché sull'emendamento Mariani Tab.A.8. Esprime parere favorevole, sull'emendamento D'Antoni Tab.A.14, nonché sugli emendamenti Fitto Tab.A.2, Causi Tab.B.5, Occhiuto Tab.C.3 e Boccia Tab.C.9, a condizione che siano riformulati in modo identico a tale primo emendamento. Rileva che l'emendamento Fedriga Tab.A.6 è assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori. Esprime parere contrario sugli emendamenti Zazzera Tab.A.16, Di Giuseppe Tab.A.18 e Tab.A.17. Sottolinea che l'emendamento Fedriga Tab.B.2 è assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori, e invita a ritirare l'emendamento Montagnoli Tab.B.3, che sarà assorbito dall'emendamento che i relatori intendono presentare sul MO.S.E. e sulla legge speciale per Venezia. Esprime parere favorevole sull'emendamento Quartiani Tab.C.1 e sull'emendamento Raisi Tab.C.4, a condizione che sia riformulato in modo identico a tale proposta emendativa. Esprime parere contrario sull'emendamento Di Biagio Tab.C.2. Sottolinea che l'emendamento Mura Tab.C.10 è assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori. Esprime parere contrario sull'emendamento Callegari Tab.C.5 e sull'emendamento Delfino Tab.C.8. Esprime parere contrario sull'emendamento Borghesi Tab.C.11 e rileva che l'emendamento Palagiano Tab.C.12 è assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori, così come l'emendamento Montagnoli Tab.E.5. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Miotto Tab.E.1e Tab.E.7 della XII Commissione. Rileva che l'emendamento Fedriga Tab.E.4 è assorbito dall'emendamento 8.501 dei relatori. Esprime infine parere contrario sugli emendamenti Di Stanislao Tab.E.9 e Tab.E.8, Pisicchio Tab.E.6, nonché Raisi Tab.E.2 e Tab.E.3

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con il parere espresso dal relatore.

  Roberto SIMONETTI (LNP) dichiara di aver sottoscritto l'emendamento Quartiani Tab.C.1.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Tab.A.20 del Governo e respinge gli emendamenti Braga Tab.A.3, Ciccanti Tab.A.4, Duilio Tab.A.19 e gli identici Di Biagio Tab.A.1, Motta Tab.A.11 e Tab.A.13 della VIII Commissione, nonché Mariani Tab.A.8. Approva, quindi, gli identici emendamenti D'Antoni Tab.A.14, Fitto Tab.A.2 (Nuova formulazione), Causi Tab.A.21 (Nuova formulazione) (ex Tab.B.5), Occhiuto Tab.A.22 (Nuova formulazione) (ex Tab.C.3), Boccia Tab.A.23 (Nuova formulazione) (ex Tab.C.9).

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Zazzera Tab.A.16 Pag. 18che destina risorse alle università sottraendole all'Agea.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zazzera Tab.A.16, Di Giuseppe Tab.A.18 e Tab.A.17.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che gli emendamenti Fedriga Tab.B.2 e Montagnoli Tab.B.3 sono da considerarsi respinti ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.
  La Commissione respinge l'emendamento Di Biagio Tab.C.2.

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Mura Tab.C.10.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Mura Tab.C.10, Callegari Tab.C.5 e Delfino Tab.C.8 ed approva l'emendamento Strizzolo Tab.C.13 (Nuova formulazione) (ex Tab.A.9), intendendosi conseguentemente assorbito l'emendamento Brugger Tab.A.12. Approva quindi gli identici emendamenti Quartiani Tab.C.1 e Raisi Tab.C.4 (Nuova formulazione).

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Borghesi Tab.C. 11.

  La Commissione respinge l'emendamento Borghesi Tab.C.11.

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Palagiano Tab.C.12.

  La Commissione respinge l'emendamento Palagiano Tab.C.12

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Montagnoli Tab.E.5 è da considerarsi respinto ai fini della sua ripresentazione in Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Miotto Tab.E.1 e Tab.E.7 della XII Commissione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Fedriga Tab.E.4 è da considerarsi respinto ai fini della sua ripresentazione in Assemblea.

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra le finalità degli emendamenti Di Stanislao Tab.E.9 e Tab.E.8.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Stanislao Tab.E.9 e Tab.E.8, Pisicchio Tab.E.6, nonché Raisi Tab.E.2 e Tab.E.3.

  Lino DUILIO (PD) avanza la richiesta che sia posto in votazione l'emendamento 12.175 a sua firma, dichiarato inammissibile limitatamente alla prima parte del testo. Riferisce che la proposta emendativa in oggetto recava un intervento volto a riequilibrare sul territorio nazionale gli stanziamenti destinati ai forestali.

  Cesare MARINI (PD), nel condividere i contenuti dell'emendamento Duilio 12.175, evidenzia che la questione dei forestali è particolarmente delicata e presenta specifici profili di criticità che andrebbero ulteriormente approfonditi.

  Maurizio FUGATTI (LNP) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Duilio 12.175, che determina ingenti risparmi di spesa per la finanza pubblica.

  Rolando NANNICINI (PD) chiede al Governo di conoscere la capienza complessiva del fondo cui si riferisce la proposta emendativa in oggetto.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO si riserva di verificare i profili di congruità dell'emendamento Duilio 12.175, nella parte non dichiarata inammissibile, al fine di un eventuale parere favorevole del Governo.

  La seduta, sospesa alle 18.45, riprende alle 18.50.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel rammentare che la prima parte dell'emendamento Duilio 12.175 risulta inammissibile, Pag. 19sostiene che il taglio di spesa contemplato nella restante parte della proposta emendativa si qualifica come un risparmio a bilancio. La proposta emendativa, osserva, è pertanto da ritenersi incongrua, in quanto le somme risparmiate non possono essere finalizzate né redistribuite. Il parere del Governo è quindi contrario.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, concorda con l'orientamento del sottosegretario Polillo.

  Lino DUILIO (PD), esprime perplessità sulle considerazioni del Governo, precisando che la proposta emendativa a sua firma incide all'interno di un perimetro di risorse già previste per tale tipologia di interventi.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ribadisce che è venuta meno la norma che finalizza la destinazione del taglio di spesa, essendo stata dichiarata inammissibile la prima parte dell'emendamento, e che pertanto il parere del Governo resta contrario.

  Lino DUILIO (PD) ritira il suo emendamento 12.175.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.10 alle 16.25.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 736 dell'11 novembre 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 34, prima colonna, trentasettesima riga, sostituire le parole: «125,5» con le seguenti: «122,4»
   a pagina 35, seconda colonna, diciannovesima riga, sostituire la parola: «2012» con la seguente: «2013».

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