CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 9 novembre 2012
735.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Venerdì 9 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Intervengono il Vice Ministro per il lavoro e le politiche sociali Michel Martone, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea, il sottosegretario di Stato per la giustizia Sabato Malinconico, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'Università e la ricerca Marco Rossi Doria.

  La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta di giovedì 8 novembre.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 3 del disegno di legge di stabilità accantonate nella seduta di ieri, conferma l'intendimento dei relatori ad attendere fino al termine della seduta odierna eventuali elementi integrativi di valutazione da parte dei Ministeri competenti circa le proposte emendative riferite alle questioni del finanziamento della Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, alla riduzione dei trasferimenti ai patronati e all'aumento dell'orario di lavoro dei professori e alle misure incentivanti oggetto degli emendamenti approvati dalla Commissione giustizia.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, concordando con il collega Baretta, ricorda che il Governo, Pag. 4nella seduta di ieri, si era impegnato ad individuare possibili soluzioni alle questioni indicate entro la giornata di oggi. Fa quindi presente che, esaurito l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 7 e 8 del disegno di legge di stabilità, la Commissione dovrebbe decidere sulle ricordate proposte emendative accantonate nella seduta di ieri.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO assicura che, entro il termine della seduta, il Governo sarà in grado di fornire i chiarimenti richieste sulle proposte emendative accantonate. Fa, in ogni caso, presente che, qualora la Commissione intendesse procedere alla soppressione delle disposizioni contenute negli articoli da 42 a 45 dell'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, troverebbe applicazione la normativa residuale contenuta nell'articolo 7 del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012.
  Sollecita, inoltre, la presidenza ad una nuova valutazione circa l'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03, evidenziando come tale proposta emendativa, non solo sia suscettibile di determinare maggiori entrate per l'erario, ma consentirebbe una migliore regolazione del settore degli apparecchi da gioco, che spiegherebbe effetti positivi in termini di contrasto dei fenomeni elusivi presenti nel settore, avvantaggiando sensibilmente la criminalità organizzata.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, si riserva di svolgere l'ulteriore valutazione circa l'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03, richiesta dal rappresentante del Governo. Fa, inoltre, presente che, diversamente da quanto preannunciato, il Ministro Grilli non prenderà parte alla seduta odierna, in quanto si è convenuto sull'opportunità che il suo intervento avesse luogo in una fase più avanzata dell'esame del provvedimento.
  Prendendo atto della presenza del sottosegretario di Stato per la giustizia, ritiene che sia possibile affrontare le questioni poste dagli emendamenti della Commissione giustizia riferiti agli articoli 3, accantonati nella seduta di ieri.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, con riferimento agli emendamenti 3.120, 3.121 e 3.122 della II Commissione, i relatori, non rilevando profili rilevanti di carattere finanziario, sono orientati a recepire gli orientamenti della Commissione di merito. Dal momento, tuttavia, che il rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze ha espresso alcune riserve sulla portata di tali proposte emendative, i relatori hanno ritenuto opportuno un coinvolgimento diretto di rappresentanti del Ministero interessato al fine di acquisire le loro valutazione a riguardo.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, sottolinea che la soluzione proposta dalle tre proposte emendative accantonate attiene alla destinazione delle maggiori entrate derivanti dall'incremento del contributo unificato e, in particolare, all'attribuzione espressa di una quota di tali entrate a misure incentivanti in favore del personale di magistratura.

  Il sottosegretario Sabato MALINCONICO sugli identici emendamenti Capano 3.94 e 3.120 della II Commissione, sugli identici emendamenti Capano 3.93 e 3.121 della II Commissione nonché sugli identici emendamenti Capano 3.92 e 3.122 della II Commissione, fa presente che il Governo si rimette alle valutazioni della Commissione di merito.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti richiamati dal sottosegretario Malinconico.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Capano 3.94 e 3.120 della II Commissione, gli identici emendamenti Capano 3.93 e 3.121 della II Commissione, nonché gli identici Pag. 5emendamenti Capano 3.92 e 3.122 della II Commissione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che, come convenuto nella seduta odierna, si procederà ora all'esame delle proposte emendative degli articoli 7 e 8 del disegno di legge di stabilità.
  Avverte che, per un mero errore materiale, l'emendamento Di Virgilio 8.11 non è stato richiamato tra gli emendamenti inammissibili e pertanto esso non sarà posto in votazione. Avverte, altresì, che l'emendamento 7.171 della VIII Commissione deve ritenersi inammissibile per carenza di compensazione finanziaria. Fa presente, infine, che l'emendamento Ciccanti 7.126 è stato ritirato dal presentatore.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel far presente che, come di consueto, esprimerà il parere dei relatori solo sulle proposte emendative segnalate dai gruppi e su quelle approvate dalle Commissioni di settore, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Duilio 7.119, Gioacchino Alfano 7.123 e Ciccanti 7.125, subordinatamente alla loro riformulazione, nonché parere contrario sugli emendamenti Fugatti 7.194, Fogliato 7.20 e Forcolin 7.33. Formula, invece, un invito al ritiro dell'emendamento Marinello 7.191, rappresentando che la materia dell'IRAP sarà affrontata nella proposta emendativa che sarà presentata dai relatori. Esprime, quindi, parere contrario sugli emendamenti Borghesi 7.159, mentre chiede di accantonare l'esame dell'emendamento Realacci 7.67. Formula, invece, un invito al ritiro per gli emendamenti Forcolin 7.51 e Villecco Calipari 7.114, che affrontano materie che saranno oggetto delle proposte emendative che saranno presentate dai relatori.

  Renato CAMBURSANO (Misto) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Tabacci 7.184.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, formula un invito al ritiro dell'emendamento Tabacci 7.184 in considerazione dell'ampiezza della manovra prospettata. Parimenti, invita i presentatori a ritirare l'emendamento Toccafondi 7.111, che affronta questioni ricomprese negli emendamenti che verranno presentati dai relatori. Chiede, quindi, di accantonare gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11, Duilio 7.118, Ciccanti 7.124 e Gioacchino Alfano 7.179.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che il parere favorevole sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11, Duilio 7.118, Ciccanti 7.124 e Gioacchino Alfano 7.179 è subordinato alla loro riformulazione nei seguenti termini: «Sostituire il comma 4, con il seguente: 4, Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle vigenti disposizioni, negli anni 2013 e 2014 le amministrazioni pubbliche individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni, nonché le autorità indipendenti, ivi inclusa la Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), non possono effettuare spese di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto di mobili e arredi. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti».

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che i presentatori degli emendamenti Alberto Giorgetti 7.11, Duilio 7.118, Ciccanti 7.124 e Gioacchino Alfano 7.179 hanno accettato la riformulazione proposta dai relatori.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11, Duilio 7.118, Ciccanti 7.124 e Gioacchino Alfano 7.179, come riformulati nella proposta del rappresentante del Governo, esprime parere contrario sull'emendamento Gelmini 7.153, mentre chiede l'accantonamento Pag. 6degli emendamenti Rosato 7.109, Marinello 7.148, nonché dell'emendamento Duilio 7.141. Esprime, poi, parere contrario sugli identici emendamenti De Micheli 7.120 e Marsilio 7.150, chiede di accantonare gli emendamenti Margiotta 7.71, Lanzarin 7.65, Bitonci 7.41, e gli identici emendamenti Ciccanti 7.99, Lulli 7.142 e Mario PEPE (Misto-R-A) 7.155, facendo presente che i relatori intendono presentare una propria proposta emendativa riferita ai commi 25 e 26 dell'articolo 7. Esprime parere contrario sugli emendamenti Commercio 7.79 e Garofalo 7.90, mentre chiede, infine, di accantonare l'emendamento Gioacchino Alfano 7.122.

  La Commissione delibera l'accantonamento delle proposte emendative indicate dal relatore.

  Rolando NANNICINI (PD) rileva che la relazione tecnica sul disegno di legge di stabilità non fa comprendere fino in fondo la portata dell'articolo 7, comma 2, che pure destina ingenti risorse – pari a 2 miliardi e 350 milioni di euro – al fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo Stato ad uno o più fondi immobiliari. Si prevede dunque che lo Stato alieni ai citati fondi i propri immobili – al fine di ridurre il debito pubblico – per poi riacquisirne l'uso affittandoli. La relazione tecnica non indica tuttavia quale sarà l'ammontare di tale riduzione, limitando la motivazione della norma a sole quattro righe di testo.
  Ritiene pertanto indispensabile che il Governo metta a disposizione della Commissione una relazione tecnica dettagliata riguardante il comma 2 dell'articolo 7; preannuncia altrimenti sin d'ora il suo voto contrario sulle richiamate disposizioni.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) richiama in particolare i contenuti del comma 1, capoverso 1-quater, dell'articolo 7, con il quale si esclude la possibilità per la pubblica amministrazione di procedere all'acquisto di immobili. Anche sulla base degli incontri informali svoltisi a margine dei lavori della Commissione, aveva inteso che fosse intenzione del Governo correggere i profili di criticità che tale disposizione sembra produrre. Evidenzia infatti, che sulla base della citata norma, nella sua attuale formulazione, un comune non potrebbe acquistare immobili, anche nel caso in cui li volesse destinare a edilizia residenziale pubblica. Ove tale volontà di modifica non fosse confermata – come sembrerebbe emergere dai pareri appena resi sulle proposte emendative presentate all'articolo 7 – preannuncia sin d'ora il suo voto contrario sulle richiamate disposizioni.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) richiama i contenuti dell'emendamento 7.90 Garofalo, sulla quale relatori e Governo hanno espresso parere contrario, volto a sopprimere l'Autorità marittima della navigazione dello Stretto, e a prevedere che nel periodo di transizione le competenze dell'Autorità siano attribuite alla capitaneria di porto di Messina. Non comprende le motivazioni della contrarietà manifestata e si dichiara disponibile ad una eventuale riformulazione della disposizione, ai fini della sua rivalutazione.
  Dichiara quindi di avere sottoscritto e ritira l'emendamento Gioacchino Alfano 7.122.

  Renato CAMBURSANO (Misto) osserva che i relatori hanno formulato un invito al ritiro dell'emendamento 7.184 Tabacci, verosimilmente in ragione dell'ampiezza della parte consequenziale. La parte iniziale della proposta emendativa prevede invece una riduzione degli stanziamenti recati dal comma 2, proprio al fine di non impegnare eccessive risorse in una operazione della quale non si conoscono nel dettaglio gli effetti finanziari. Ritiene anch'egli opportuno che il Governo fornisca dati precisi al riguardo.

  Marco CAUSI (PD) richiama le osservazioni formulate dall'onorevole Nannicini, ricordando che nel corso del «Seminario per le politiche di riduzione del Pag. 7debito pubblico: strategie per la riduzione del debito attraverso la dismissione del patrimonio», organizzato lo scorso 25 ottobre dal Ministero dell'Economia e Finanza, il direttore dell'Agenzia del Demanio ha dichiarato che il portafoglio di beni liberi – e non più utili per fini istituzionali – del Ministero della Difesa ammonta a circa 1500 beni e che il primo decreto del Ministro emanato, ai fini della loro dismissione, ne individua soli 22. Rileva come si tratti di un numero particolarmente esiguo, a fronte della totalità dei beni. Segnala, a titolo esemplificativo, che nel 2006, solo nel comune di Roma, il Ministero della Difesa aveva individuato 40 immobili sui quali avviare le procedure di vendita, e che si è dunque oggi assai più indietro di allora. Sottolinea come le politiche di abbattimento del debito pubblico debbano basarsi su immobili che non hanno più finalità istituzionali, poiché la politica del sale and lease back – ovvero la dismissione di patrimonio immobiliare che viene poi affittato dalle pubbliche amministrazioni, prevista dall'articolo 7 – rischia di far aumentare il deficit di bilancio, producendo dunque effetti contrari a quelli auspicati Per tali motivi ritiene indispensabile che il Governo motivi adeguatamente il comma 2 dell'articolo 7.

  Maino MARCHI (PD) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi Nannicini e Causi, rilevando che, con riferimento al comma 2 dell'articolo 7, la relazione tecnica fornita dal Governo non fa che riprodurre quanto scritto nella relazione illustrativa sul provvedimento, senza fornire alcun dato. Occorre invece accertare che la disposizione non rechi effetti negativi sullo stock del debito, ed auspica pertanto che siano forniti alla Commissione i necessari chiarimenti.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) si associa alle richieste avanzate dai colleghi di acquisire ulteriori elementi informativi, anche tenuto conto del fatto che numerose proposte emendative presentate al provvedimento intervengono, con finalità di copertura, proprio sul comma 2 dell'articolo 7. Ritiene dunque indispensabile che il Governo renda disponibile, entro la serata odierna, una nuova relazione tecnica sul punto.

  Massimo BITONCI (LNP) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Fogliato 7.20 che, nella parte consequenziale sopprime il comma 29 dell'articolo 12, che rivaluta del 15 per cento i redditi dominicali e agrario. Si intende in tal modo eliminare una disposizione che colpisce soggetti svantaggiati, che hanno già subito misure penalizzanti quale l'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli. Richiama quindi l'attenzione dei colleghi sull'emendamento Forcolin 7.33, sul quale è stato espresso un parere contrario, volto a sopprimere, nella parte consequenziale, il comma 22 dell'articolo 12. La disposizione che si intende eliminare è volta a ridurre le detrazioni fiscali per le autovetture in uso a imprese e professionisti, categorie peraltro già significativamente colpite dalla recente riforma del lavoro. Ritiene inoltre necessario che il Governo fornisca chiarimenti in ordine alle norme di cui al comma 1 dell'articolo 7, laddove si vieta alle pubbliche amministrazioni l'acquisto di immobili: chiunque conosca l'attività degli enti locali in materia di edilizia residenziale pubblica si può infatti rendere conto della portata di una simile disposizione.
  Si sofferma infine su alcuni degli emendamenti accantonati, riguardanti i commi 25 e 26 dell'articolo 7, in materia di spegnimento dell'illuminazione pubblica. Osserva in proposito come diverse amministrazioni comunali stiano già effettuando piani di riduzione delle spese nel settore, connessi al costo delle strutture e non al loro spegnimento tout court. In molti casi, infatti, lo spegnimento non è praticabile su impianti obsoleti, e i comuni dovrebbero, per attuare le norme di risparmio previste dal Governo, impegnare ingenti risorse per l'ammodernamento delle strutture medesime. Consultazioni con l'Anci e con le amministrazioni locali sarebbero sufficienti per evitare di scrivere norme che poi risultano inapplicabili.

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  Simonetta RUBINATO (PD) raccomanda, sul tema da ultimo sollevato dall'onorevole Bitonci, l'approvazione dell'emendamento Margiotta 7.71, sostitutivo dei commi 26 e 26, e rileva come quello dell'efficienza energetica dell'illuminazione pubblica sia un tema di particolare importanza. Osserva quindi che lo spegnimento dell'illuminazione pubblica non necessariamente corrisponde a finalità di razionalizzazione ed efficientamento, soprattutto per quelle amministrazioni che, anche per i vincoli imposti dal patto di stabilità, non sono state in grado di modernizzare i propri impianti o di fare investimenti nel settore. Rileva infine che la relazione tecnica del Governo non reca alcuna quantificazione dei risparmi che le richiamate disposizioni produrrebbero, né dei maggiori costi a carico degli enti locali. Sotto tale profilo l'emendamento 7.71 appare strategico, in quanto pone nella disponibilità degli enti locali, nella loro piena autonomia, la consulenza fondamentale dell'Agenzia nazionale per l'efficienza energetica (ENEA) e individua quali enti strumentali le società di servizi energetici (ESCO). Si tratta di disposizioni che non recano alcun onere aggiuntivo e sono anzi suscettibili di determinare, nel tempo, notevoli risparmi.

  Roberto SIMONETTI (LNP) raccomanda l'approvazione degli emendamenti Fugatti 7.194 e Forcolin 7.33, sui quali è stato reso il parere contrario del Governo e dei relatori.
  Con riferimento al 7.33, chiede ai relatori di valutare la possibilità di un suo accantonamento, insieme alle proposte emendative tenute in sospeso per il riordino delle deduzioni e detrazioni. Esso infatti è volto a mantenere nell'attuale misura le detrazioni fiscali per le autovetture in uso a imprese e professionisti, categorie che sarebbero altrimenti sottoposte all'ennesimo salasso. Quanto all'emendamento 7.194, esso sopprime il comma 2 dell'articolo 7, intervenendo sul comma 18 in materia di Tobin tax. L'emendamento risponde alle obiezioni evidenziate da diverse associazioni bancarie nel corso delle audizioni svolte lo scorso 24 ottobre, e intende, tra l'altro, sottrarre i mutui a tasso fisso e i titoli di Stato dalla tassazione. Si tratta di disposizioni che consentirebbe di ridurre forme speculative connesse alla variazione dello spread. Fa inoltre presente, sempre con riferimento all'emendamento Fugatti 7.194, che piuttosto che colpire i derivati, che pure hanno prodotti i ben noti guasti della finanza derivata (ma che sono emessi anche garanzia di mutui a tasso fisso e quindi sono utilizzati per l’export), sarebbe stato meglio colpire le assicurazioni sui default. Osserva infine che, qualora non venisse approvato l'emendamento Fugatti 7.194, la fuga di capitali dovuta all'incremento della tassazione non potrebbe che portare ad una riduzione del gettito fiscale complessivo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, ricorda che sulla questione del fondo per il pagamento dei canoni di locazione i relatori si sono confrontati con il Ministro e quindi ritiene più corretto che siano essi a riferire contenuti aventi carattere istituzionale. Per quanto riguarda poi la tabella e i numeri citati dal deputato Causi fa presente di aver rilevato una serie di imperfezioni che devono però avere delle ragioni sulle quali, se la Commissione bilancio lo deciderà, potrà interpellare il responsabile del dipartimento che li ha predisposti. Infatti, volendo accedere alla interpretazione delle cifre riportate nella tabella si dovrebbe convenire sulla convenienza di mantenere il debito piuttosto che vendere. Ad ogni buon conto, ricorda che il mercato – se il Paese si mostra deciso nella riduzione del deficit – tende a ridurre lo spread, riducendo conseguentemente il costo del finanziamento del debito pubblico. Per quanto riguarda poi il cambiamento di uso degli immobili, specialmente di quelli militari, ricorda che vi sono difficoltà per le procedure molto macchinose per la valorizzazione degli immobili pubblici, relativamente anche alla modifica dei piani regolatori. Ricorda peraltro che la materia richiede un esame approfondito e che, in ogni caso, ciò crea ritardi.

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  Rolando NANNICINI (PD) ritiene necessario disporre di una tabella per chiarire con esattezza anche l'impatto sul saldo netto da finanziare, al fine di compiere una riflessione su quale potrebbe essere l'effetto che si genererebbe con l'operazione di alienazione di immobili dello Stato, da affittare successivamente da parte dello stesso, ed anche quello successivo sullo spread.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ricorda di aver chiesto al Governo le sue intenzioni relativamente al settore dell'edilizia residenziale pubblica, poiché il testo del disegno di legge di stabilità impedirebbe di fatto ai comuni di acquistare immobili per destinarli allo scopo.

  Marco CAUSI (PD), pur condividendo le espressioni del sottosegretario Polillo, ritiene che le quantificazioni contenute nel comma 2 dell'articolo 7 potrebbero non essere corrispondenti al reale importo degli affitti contratti successivamente all'alienazione immobiliare, a meno di non procedere ad una vendita del 65 per cento degli immobili dello Stato italiano, che comporterebbe una operazione di 20 miliardi e non di 3 o 4, come si era prefigurato. Ritiene inoltre che la dismissione di immobili pubblici abbia un senso se fatta con le comunità locali, con le destinazioni d'uso già pronte, al fine di alienarli alle migliori condizioni.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) segnala gli emendamenti Lorenzin 7.185 e Garofalo 8.89 e 8.90.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, per quanto riguarda il meccanismo proposto dal Governo ricorda che anche nel citato recente seminario sulle politiche di riduzione del debito pubblico, organizzato dal Ministero dell'economia e delle finanze, vi sono state dichiarazioni di impotenza per la limitatezza delle potenzialità di dismissione. Peraltro, prende per buona la quantità di dismissioni che il Ministro Grilli si è impegnato per legge a realizzare nella misura di un punto di PIL all'anno.
  Rimane inoltre il problema della quantificazione del fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo Stato ai fondi immobiliari, che ritiene non congruente con gli obiettivi individuati nella legge di stabilità. Ricorda, infine, di aver chiesto un approfondimento specifico sul punto al Ministro non tanto e non solo per rilevarne le incongruenze, ma per fissare la somma delle risorse necessarie agli obiettivi di dismissione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi gli identici emendamenti Duilio 7.119 (Nuova formulazione), Gioacchino Alfano 7.123 (Nuova formulazione) e Ciccanti 7.125 (Nuova formulazione) e respinge l'emendamento Fugatti 7.194.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene che l'emendamento Fogliato 7.20 ponga una questione seria ed importante per la quale dovrebbe procedersi ad una valutazione della copertura. Suggerisce pertanto di accantonarlo.

  Massimo BITONCI (LNP) propone parimenti di accantonare l'emendamento Fogliato 7.20 e anche l'emendamento Forcolin 7.33.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) chiede l'accantonamento del suo emendamento 7.191.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, non essendovi obiezioni dispone l'accantonamento dei tre emendamenti Fogliato 7.20, Forcolin 7.33 e Marinello 7.191.

  La Commissione respinge l'emendamento Borghesi 7.159.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Realacci 7.67 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Forcolin 7.51.

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  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che gli emendamenti Villecco Calipari 7.114 e Tabacci 7.184 sono stati ritirati. Fa presente quindi che gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11, Duilio 7.118, Ciccanti 7.124 e Gioacchino Alfano 7.179, così come riformulato, potrebbero raggiungere il loro scopo più agevolmente qualora si facesse riferimento non alla spesa sostenuta nell'anno 2011, ma alla media delle spese sostenute negli anni 2010 e 2011.

  Lino DUILIO (PD) ritiene ultroneo l'ultimo capoverso dell'emendamento riguardante la responsabilità dei dirigenti.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che tale elemento rafforzativo è ritenuto valido per accendere un focus su un problema che implica una valutazione della struttura, affinché si agisca in modo trasparente. Ricorda, peraltro, che effettuare delle spese purché i risparmi siano superiori, evitando che tutto cambi senza che nulla cambi.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone pertanto in votazione gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11 (Nuova formulazione), Duilio 7.18 (Nuova formulazione), Ciccanti 7.124 (Nuova formulazione) e Gioacchino Alfano 7.179 (Nuova formulazione), nel testo modificato, con riferimento alla media delle spese sostenute negli anni 2010 e 2011.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 7.11 (Nuova formulazione), Duilio 7.118 (Nuova formulazione), Ciccanti 7.124 (Nuova formulazione) e Gioacchino Alfano 7.179 (Nuova formulazione).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, accantona gli emendamenti Rosato 7.109, Marinello 7.148 e Duilio 7.141. Comunica altresì che l'emendamento Marsilio 7.150 è stato ritirato.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che gli emendamenti relativi ai commi 25 e 26 sono stati esaminati con molta attenzione e che, alla fine, i relatori hanno deciso di presentare l'emendamento 7.205, identico all'emendamento Cambursano 7.4, soppressivo dei commi 25 e 26 dell'articolo 7, poiché nella valutazione degli emendamenti emerge un parere unanime del Parlamento sulla non convinzione circa la bontà della norma, ritenendo inoltre che un intervento correttivo non avrebbe raggiunto lo scopo di migliorare la norma che presenta molti aspetti problematici relativi alla sicurezza dei cittadini, delle strade ed altro.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che, dopo la presentazione del disegno di legge di stabilità, si è aperto un grande dibattito non solo in Parlamento ma nel Paese. In particolare, fa presente di non aver letto alcuna analisi che suffragasse in positivo l'impostazione data dal Governo riguardo l'analisi economica dei costi-ricavi e l'analisi sociale dei costi-benefici di un'operazione di tale portata, che ritiene a somma negativa. Ricorda inoltre anche il dibattito di grande interesse avvenuto in Commissione che ha prodotto il diffuso convincimento che si tratti di materia certamente rilevante, trattata però in maniera insufficiente nel provvedimento in esame. Pertanto, fa presente che la proposta dei relatori è quella di abrogare i commi 25 e 26 dell'articolo 7, lasciando maggiore spazio alle autonomie e ad una riflessione di carattere tecnico di maggiore portata rispetto al contenuto della legge di stabilità.

  Massimo BITONCI (LNP) ritiene grave il fatto che i relatori di maggioranza sconfessino l'operato del Governo in una azione di riduzione dei costi per lo Stato, dichiarando che la sua forza politica di opposizione ne prende atto. Ricorda peraltro di aver già presentato l'emendamento 7.41 di soppressione delle lettere a) e b) del comma 25 avente la medesima finalità.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che i relatori hanno espressamente Pag. 11dichiarato di essersi fatti interpreti della volontà comune della Camera.

  Lino DUILIO (PD) chiede di sapere per quale motivo il Governo abbia dato parere favorevole sull'emendamento soppressivo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ricorda che il Governo non ancora espresso il suo parere sull'emendamento 7.205 dei relatori.

  Simonetta RUBINATO (PD) ritiene che, rispetto alla soppressione dei commi 25 e 26 dell'articolo 7, sia più utile una buona formulazione, come quella recata dall'emendamento Margiotta 7.71, ed anzi potrebbe risolversi nello spreco di un'occasione come quella rappresentata dalla possibilità di indurre le amministrazioni locali ad individuare modalità di ammodernamento degli impianti e dei dispositivi di illuminazione per raggiungere obiettivi di maggiore efficienza energetica, conseguendo notevoli risparmi.

  Paola DE MICHELI (PD), intervenendo sull'emendamento 7.205 dei relatori, concorda sulla necessità di approfondire la complessiva problematica, che verte su un tema delicato sia per quanto riguarda la sicurezza delle strade sia per quanto riguarda le competenze degli enti locali.

  Renato CAMBURSANO (Misto), intervenendo sull'emendamento 7.205 dei relatori, osserva come dalle misure per lo spegnimento o l'affievolimento delle fonti d'illuminazione pubblica previste dall'articolo 7, commi 25 e 26, del provvedimento in esame, non si possano raggiungere che miseri risultati di risparmio, a fronte di molto maggiori costi sociali, anche in termini di rischio di incidenti stradali, di guisa che il saldo finale può dimostrarsi addirittura negativo. Ritiene, pertanto, che occorre riscrivere la norma in esame in modo più appropriato, offrendo la disponibilità a ritirare il suo emendamento 7.4 e proponendo che la materia sia trattata nell'ambito di un provvedimento che riguardi in modo più razionale tutta la materia, attualmente all'esame del Senato.

  Roberto SIMONETTI (LNP) osserva che chiunque abbia esperienza di amministrazione locale non possa che essere contrario alle previsioni indicate nell'articolo 7, commi 25 e 26, del provvedimento in esame, che, tra l'altro, incidono sull'autonomia decisionale degli enti locali in modo inappropriato. Sottoscrive, pertanto, l'emendamento 7.205 dei relatori.

  Andrea LULLI (PD) ritira il suo emendamento 7.142, preannunciando il suo voto favorevole sull'emendamento 7.205 dei relatori. Osserva, tuttavia, come, anche da una osservazione dell'Europa dallo spazio, si possa cogliere la differenza tra la Germania e gli altri Paesi nordici, moderatamente illuminati, e l'Italia che, invece, appare come una illuminatissima corona. Rileva, quindi, come l'eccesso di illuminazione costituisca per l'Italia un problema reale per cui, anche se la norma recata dall'articolo 7, commi 25 e 26, del provvedimento in esame è scritta male, è bene che il problema si ponga per evitare di continuare in uno spreco inutile di risorse.

  Claudio D'AMICO (LNP) osserva, con riguardo alle disposizioni contenute nell'articolo 7, commi 25 e 26, del provvedimento in esame, che si tratterebbe di una ulteriore cancellazione dello spirito federalista portato avanti dal precedente Governo, in quanto sono gli amministratori locali a dover decidere dove diminuire l'illuminazione pubblica. Esprime soddisfazione per il fatto che il Parlamento abbia avuto uno scatto di orgoglio che si è concretizzato nella presentazione dell'emendamento 7.205 dei relatori, auspicando che si possa procedere così anche per altre materie contenute nel provvedimento in esame.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva che il Governo intende difendere le misure recate dall'articolo 7, commi 25 e 26, del provvedimento in esame, in nome di una visione di sobrietà dei consumi che Pag. 12andrà coerentemente perseguita anche nei prossimi anni. Concorda, tuttavia, con le osservazioni dell'onorevole Lulli circa la necessità di tali misure nonché l'opportunità di migliorare il testo della norma, rimettendosi quindi alle valutazioni della Commissione.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, tiene a precisare come l'emendamento 7.205 presentato dai relatori non intenda sottovalutare il problema sottostante, quanto piuttosto prendere atto che l'esame di tali norme, non aventi effetti finanziari ricollegati alla manovra di bilancio, non debba svolgersi dinanzi alla Commissione bilancio. Invita, quindi, il Governo e la Commissione di merito a riprendere il tema, ribadendo che l'esame da parte della Commissione bilancio di tali norme non appare la sede più appropriata.

  Lino DUILIO (PD) ribadisce l'opportunità che in sede di esame della legge di stabilità siano trattate solo le norme che abbiano effetti finanziari, non invece norme vagamente pedagogiche, in relazione alle quali non si comprende quali risparmi potrebbero comportare.

  La Commissione approva, quindi, gli identici emendamenti 7.205 dei relatori e Cambursano 7.4, intendendosi assorbiti tutti gli altri emendamenti riferiti alle medesime norme.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 16.50, è ripresa alle 17.05.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, auspica che la presentazione degli ulteriori emendamenti necessari per la definizione del quadro complessivo delle eventuali modifiche del provvedimento in esame avvenga nella giornata di domani, di modo che si possa fissare il termine per la presentazione degli eventuali subemendamenti nella giornata di domenica. Avverte, quindi, che ad un ulteriore esame l'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03 può considerarsi ammissibile considerati i suoi effetti finanziari positivi in termini di entrate. Precisa quindi le modalità attraverso le quali dovranno essere presentati i subemendamenti. Avverte, quindi, che si passerà alle proposte emendative riferite all'articolo 8.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare, se non vi sono obiezioni, gli emendamenti Rubinato 8.189, Marinello 8.181, Martella 8.359, De Poli 8.219, Ventura 8.222, Marchi 8.363, Sereni 8.356, Ghizzoni 8.326, Fedriga 8.125, 8.129 e 8.203, Cazzola 8.30, Callegari 8.194, gli identici Rubinato 8.190 e Toccafondi 8.287, Marmo 8.369, Ciccanti 8.362, Marinello 8.232 e 8.233, Toccafondi 8.289, Ghizzoni 8.333, gli identici 8.280 della VII Commissione e Ghizzoni 8.334, gli identici Toccafondi 8.1, Bitonci 8.143 e Binetti 8.218, la XII Commissione 8.324, gli identici XII Commissione 8.322 e Miotto 8.301, Fugatti 8.118, gli identici la VII Commissione 8.282 e De Biasi 8.339, Zucchi 8.123, Verducci 8.361, gli identici Duilio 8.320, Ciccanti 8.345 e Gioacchino Alfano 8.346, gli identici Duilio 8.319, Ciccanti 8.344 e Gioacchino Alfano 8.347, Fiano 8.318, Galletti 8.370, gli identici la XII Commissione 8.327 e Lenzi 8.302, Ventura 8.221, Fedriga 8.200, Sereni 8.357, Morassut 8.237, la XII Commissione 8.330, gli identici la XII Commissione 8.331 e Miotto 8.298, Cambursano 8.23, Lolli 8.352, gli identici Marinello 8.235 e Crosetto 8.325, nonché gli identici Marinello 8.236 e Crosetto 8.323.

  La Commissione concorda.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime quindi parere contrario sull'emendamento Scilipoti 8.130, sull'emendamento Iannuzzi 8.111 nonché sugli identici emendamenti La Loggia 8.29, Antonino Foti 8.83, Dussin 8.115, Montagnoli 8.156 e Marsilio 8.244. Esprime parere contrario sugli emendamenti Pag. 13Torazzi 8.169, Simonetti 8.153, Fedriga 8.134 e sugli identici Fedriga 8.136 e Bitonci 8.145. Invita, quindi, a ritirare l'emendamento Marinello 8.25. Esprime, infine, parere favorevole sull'emendamento Marinello 8.24 e sull'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03, a condizione che vengano riformulati.

  Emanuele FIANO (PD) interviene sul proprio emendamento 8.318, oggetto di accantonamento e di larga condivisione da parte dei gruppi, ricordando che esso tratta del tema del blocco del turn over nel comparto della difesa. Al riguardo fa presente che tale blocco avrebbe, tra le diverse conseguenze, l'allungamento dell'età pensionabile, il raggiungimento di un'età media del personale fino a 45 anni, che è tra le più alte nel mondo occidentale, e, in generale, il superamento dell'attuale modello di difesa. Si rimette, pertanto, ai relatori per una riconsiderazione della decisione sull'accantonamento.

  Claudio D'AMICO (LNP) segnala ai relatori il proprio emendamento 8.146, riguardante la stessa materia oggetto della proposta del collega Fiano. Nel precisarne le finalità, evidenzia che l'emendamento è volto ad evitare il conferimento di un «assegno in bianco» al Presidente del Consiglio dei ministri per ben 900 milioni di euro, da spendere mediante il ricorso ad un decreto di natura non regolamentare e non sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) auspica, analogamente ai colleghi già intervenuti, una riconsiderazione della decisione sull'accantonamento dell'emendamento De Poli 8.219, di cui è cofirmatario, che provvede ad illustrare e su cui chiede la deliberazione da parte della Commissione

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) sottopone alla valutazione dei relatori e del rappresentante del Governo gli identici emendamenti La Loggia 8.29, Antonino Foti 8.83, Dussin 8.115, Montagnoli 8.156 e Marsilio 8.244, affinché vogliano procedere ad un approfondimento di istruttoria che possa fare emergere la specifica valenza politica delle proposte.

  Alberto GIORGETTI (PdL) si associa alle considerazioni del collega Fiano sul blocco del turn over nel comparto difesa, insistendo per l'individuazione di una copertura della norma che scongiuri gli effetti negativi che deriverebbero per il Paese dalla sua applicazione.

  Manuela GHIZZONI (PD) ringrazia i relatori per la decisione di accantonare l'emendamento 8.280 della VII Commissione, le cui finalità sono connesse al finanziamento del diritto allo studio e del fondo ordinario per le università. Al riguardo, richiamando l'intervento del collega Baretta, fa presente che, per la prima volta, si provvede al taglio delle risorse senza assicurare al contempo garanzie di copertura, come avveniva in passato con il cosiddetto «fondo Letta» e con i proventi dello scudo fiscale. Alla luce della consistenza del taglio, sottolinea l'esigenza che le risorse destinate a fare fronte agli oneri, di cui al comma 21 all'articolo 8, non siano inferiori ai 400 milioni.
  In ordine al proprio emendamento 8.326, nell'auspicare che l'accantonamento preluda ad un'attenta valutazione della proposta, su cui dichiara la propria disponibilità ad una riformulazione sulla copertura, sottolinea che la proposta non è volta a concedere un privilegio ma a garantire un diritto che è stato negato. Ricordando che numerosi tribunali del lavoro si sono espressi favorevolmente nel merito, invita il Governo ad esprimere un parere favorevole in funzione di autotutela. Aggiunge che sono in corso di diramazione circolari che fissano al 31 dicembre 2013 la data per il conseguimento dei requisiti per il diritto alla quiescenza, mentre per coloro che volevano andare in pensione il primo settembre 2012 i requisiti dovevano essere maturati entro il 31 dicembre 2011, sottraendo un anno ai lavoratori della scuola. Ricorda infine che il Governo ha accolto un ordine del giorno che muoveva in tal senso.

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  Ettore ROSATO (PD) segnala che sul tema del blocco del turn over il Governo ha assunto impegni formali in occasione della discussione di mozioni presso l'Aula del Senato. Auspica pertanto una riconsiderazione del parere, anche in ragione della condizione ambigua in cui versano i vincitori dei concorsi.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL), pur comprendendo le ragioni alla base della decisione sugli accantonamenti, ritiene che i relatori dovrebbero riconsiderare taluni profili di natura essenzialmente giuridica con riferimento agli identici emendamenti Toccafondi 8.1, Bitonci 8.143, Binetti 8.218, nonché agli identici emendamenti Rubinato 8.190 e Toccafondi 8.287. Al riguardo fa presente che, all'articolo 8, comma 17, si provvede già a un reintegro del fondo e chiede pertanto che nella seduta odierna possa essere fatto uno sforzo per un'approvazione delle proposte.

  Simonetta RUBINATO (PD) fa presente, con riferimento agli emendamenti richiamati dal collega Toccafondi, che essi sono finalizzati ad appostare risorse sul fondo per le istituzioni scolastiche non statali. Nel richiamare la necessità di dare attuazione alla legge n. 62 del 2000 in materia di parità scolastica, sottolinea che le scuole non statali e soprattutto quelle per l'infanzia integrano il sistema pubblico di formazione, considerato che danno accoglienza a circa un milione di bambini e ragazzi. Richiamati i progressivi tagli apportati al settore e che, ad esempio, nella sua regione preludono alla possibile chiusura di intere strutture con conseguenze negative anche per i dipendenti, auspica che sul tema vi sia una deliberazione della Commissione entro la seduta odierna.

  Alberto GIORGETTI (PdL) ringrazia la presidenza per la decisione sulla riammissione del proprio emendamento 8.03, da considerare determinante per gli effetti finanziari virtuosi. Ne illustra quindi le finalità, sottolineando che dalla sua approvazione deriverebbe maggiore sicurezza, maggiore controllo sui minori, il superamento di una condizione di illegalità e, infine, il reperimento di entrate aggiuntive.

  Massimo BITONCI (LNP) auspica l'accantonamento delle proposte emendative in tema di esodati, trattati da taluni emendamenti sottoscritti dal collega Fedriga, considerato che la questione sarà oggetto di emendamento da parte dei relatori. Segnala, quindi, gli emendamenti Bitonci 8.143 e 8.145, D'Amico 8.146 e Montagnoli 8.156, che affrontano temi già trattati nella seduta di ieri e afferenti a vario titolo a casi di spreco nella Pubblica Amministrazione. Segnala, inoltre, gli emendamenti sottoscritti dal collega Fedriga sul cuneo fiscale, i cui proventi dovrebbero essere impiegati per ridurre il costo del lavoro ed incrementare la busta paga dei lavoratori, come pure gli emendamenti finalizzati ad agevolare l'occupazione giovanile attraverso agevolazioni di tipo fiscale.

  Rolando NANNICINI (PD), con riferimento all'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03, prospetta l'opportunità di una sua riformulazione che introduca l'informativa delle competenti Commissioni parlamentari ed una riduzione dei tempi.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, invita il collega Alberto Giorgetti a valutare la proposta dell'onorevole Nannicini.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene che la legge di stabilità non possa eludere il tema del blocco del turn over nel comparto difesa, sul quale auspica una sollecita deliberazione da parte della Commissione.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che il comparto sicurezza è oggetto di proposte emendative sui profili del welfare, della gestione dei concorsi e del blocco del turn over, vale a dire su aspetti potenzialmente idonei a mettere a rischio l'intero settore. Al riguardo si dichiara disponibile ad una riflessione approfondita, in stretta collaborazione Pag. 15con il Governo, finalizzata ad una soluzione il più possibile soddisfacente. Ricorda, infine, che il comparto è stato oggetto di un intervento normativo che ne ha sancito la specificità rispetto agli altri segmenti della Pubblica Amministrazione ed è proprio tale connotazione a chiamare in causa una esplicita responsabilità ai fini di una soluzione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in considerazione delle numerose problematiche sollevate nel corso del dibattito sull'articolo 8, ritiene che i relatori debbano compiere un sforzo per ridurre al minimo i casi di possibile delega in bianco. Propone, quindi, che la Commissione prosegua alle deliberazioni sugli emendamenti segnalati.

  Claudio D'AMICO (LNP) evidenzia di avere richiesto di inserire tra le proposte emendative segnalate anche l'emendamento 8.146 a sua prima firma.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che la materia affrontata dal richiamato emendamento D'Amico 8.146 potrà, a suo avviso, trovare accoglimento nell'emendamento che i relatori hanno preannunciato di volere presentare.

  Marco CALGARO (UdCpTP) chiede ai relatori di chiarire le ragioni per le quali hanno chiesto l'accantonamento dell'emendamento De Poli 8.219, di cui è cofirmatario.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che la proposta emendativa richiamata dall'onorevole Calgaro prevede la destinazione di una quota delle risorse destinate alla realizzazione del MO.S.E. ai comuni di Venezia e Chioggia nell'ambito della legge speciale 5 febbraio 1992, n. 139. Ricorda in proposito che la realizzazione del MO.S.E. era originariamente ricompresa dalla richiamata legge n. 139 del 1992, ma che successivamente è stata ricompresa nell'ambito applicativo della legge obiettivo. Evidenzia come, a seguito di tale scelta, per il finanziamento della legge speciale sono state destinate risorse progressivamente inferiori soprattutto negli ultimi anni. Rileva pertanto che i relatori hanno chiesto l'accantonamento della richiamata proposta emendativa al fine di poter svolgere un approfondimento con il Governo e valutare quindi l'effettivo impatto della proposta riduzione di fondi per la realizzazione del MO.S.E.

  La Commissione delibera l'accantonamento degli emendamenti Rubinato 8.189, Marinello 8.181, Martella 8.359 e De Poli 8.219, mentre respinge l'emendamento Scilipoti 8.130.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) sottoscrive gli identici emendamenti La Loggia 8.29, Antonino 8.83 e Marsilio 8.244 e li ritira anche a nome dei cofirmatari.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Dussin 8.115 e Montagnoli 8.156, nonché gli emendamenti Simonetti 8.153, Fedriga 8.134 e gli identici emendamenti Fedriga 8.136 e Bitonci 8.145. La Commissione approva quindi l'emendamento Marinello 8.24 (Nuova formulazione).

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), nel ringraziare la Commissione dell'approvazione del suo emendamento a sua prima firma 8.24, ritira l'emendamento a sua prima firma 8.25.

  Alberto GIORGETTI (PdL), in riferimento alla nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 8.03, che dichiara di accettare, evidenzia come si intenda sostituire il decreto direttoriale con un decreto ministeriale che dovrà essere trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Alberto Giorgetti 8.03, così come riformulato.

Pag. 16

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, al fine di consentire ai relatori e al Governo lo svolgimento dei necessari approfondimenti sulle proposte emendative accantonate, sospende la seduta fino alle ore 18.45.

  La seduta, sospesa alle 18.15, riprende alle 19.30.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, invita il sottosegretario Polillo a riferire sui contenuti della proposta del Governo di riformulazione dell'emendamento Lo Presti 3.36. In ordine alla questione relativa all'orario dei docenti della scuola media, evidenzia che sono emerse, nel corso dei lavori, proposte di individuazione delle risorse e, pertanto, esorta il Governo e la Ragioneria generale dello Stato a fornire alla Commissione specifici elementi informativi in ordine alle predette quantificazioni.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, nel richiamare gli elementi di criticità relativi alla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, riferisce alla Commissione i termini della nuova formulazione dell'emendamento Lo Presti 3.36, che prevede una diversa copertura per la sola voce relativa all'anno 2013, mentre per il 2014 rimane ferma la riduzione prevista nella Tabella A. Precisa che le risorse da utilizzare nell'anno 2013 per la copertura delle spese di funzionamento della Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali provengono, nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal capitolo 1152, piano di gestione 1, relativo al fondo per provvedere ad eventuali sopravvenute maggiori esigenze di spese per consumi intermedi, per un importo di 654.173 euro; dal capitolo 2917, piano di gestione 6, concernente spese per acquisto di cancelleria, di stampati speciali e quanto altro possa occorrere per il funzionamento degli uffici, noleggio e trasporto mobili, macchine e impianti, per un importo di 311.914 euro e dal capitolo 3526, piano di gestione 1, recante spese di funzionamento dell'organo di controllo degli enti non commerciali e delle ONLUS per un importo di 311.914 euro. Con riferimento a quest'ultimo capitolo, incluso nel programma Terzo settore, associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali, osserva che il predetto organo di controllo è stato soppresso a seguito della intervenuta recente riduzione degli enti pubblici. Sono tutti capitoli rimodulabili.

  Rolando NANNICINI (PD) eccepisce che la nuova riformulazione dell'emendamento in oggetto fa comunque formalmente riferimento esplicito, ai fini della copertura finanziaria, ad una riduzione di risorse del capitolo relativo al terzo settore e all'associazionismo.

  Chiara MORONI (FLpTP) ritiene apprezzabili i contenuti dell'emendamento, nella nuova riformulazione prospettata, e ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione approva la nuova formulazione dell'emendamento Lo Presti 3.36.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, in ordine al comparto scuola, rileva che sussiste una evidente divergenza tra gli obiettivi di riduzione di risorse previsti dalla legge e la soluzione prospettata dal Ministero della pubblica istruzione, che reca una stima di tagli di risorse del tutto inferiore a quella necessaria e pertanto non adeguata. Comunica, quindi, che il Governo allo stato non ha individuato alcuna specifica soluzione sulla questione dei patronati.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, rammenta che, per senso di responsabilità, i relatori ed il presidente hanno convenuto di non rilevare l'inammissibilità, ed il conseguente stralcio, delle previsioni relative al comparto scuola, le cui norme pur avendo una portata ordinamentale, assicurano gli Pag. 17equilibri della complessiva manovra di bilancio. Sostiene che tale disponibilità era subordinata al preciso impegno assunto dal Governo a garantire un'adeguata soluzione al problema della copertura finanziaria delle suddette norme. Nel ribadire che gli importi indicati dal Ministero sono del tutto inferiori rispetto agli obiettivi di spesa fissati dalla legge, e quindi di fatto insufficienti, avverte che la strada che si intende seguire, in assenza di incisive novità, è quella dell'applicazione diretta dei tagli lineari.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, sottolinea che la disponibilità dei relatori a non espungere inizialmente, come sarebbe stato legittimo, tale materia dai contenuti del disegno di legge di stabilità ha assunto un carattere politico e che il Governo non ha ancora saputo individuare tempestivamente una adeguata soluzione. Fa notare che i relatori e la Commissione non hanno strumenti efficaci, allo stato, per risolvere tale profilo di criticità.

  Manuela GHIZZONI (PD), nel ritenere proficuo ed utile il lavoro svolto dal Ministero della pubblica istruzione in ordine al tentativo di prospettare una diversa soluzione rispetto agli obiettivi fissati dalla legge, rammenta che la VII Commissione si è pronunciata all'unanimità a favore dell'abrogazione della norma sui tagli lineari. Auspica, pertanto, che un supplemento di riflessione sul tema possa contribuire ad individuare la soluzione più congrua.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA precisa che il Ministero non ha ancora potuto acquisire il complessivo quadro degli elementi necessari per pervenire ad una più idonea soluzione della questione.

  Rolando NANNICINI (PD) invita il presidente a farsi garante che il Governo trasmetta quanto prima la relazione tecnica in merito all'articolo 7, comma 2. Ritiene, inoltre, doveroso non superare il perimetro della spending review anche in relazione al settore della scuola.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ritiene necessario che la Commissione esprima una chiara posizione politica sulla questione. Fa notare che il suo gruppo si rende disponibile ad abrogare la norma di legge in oggetto ed esorta la Commissione a considerare che la soluzione che verrà prospettata per il settore della scuola non debba costituire un precedente rispetto ad eventuali altre deroghe alla normativa sulla spending review.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, pur apprezzando il lavoro svolto dal Ministero della pubblica istruzione, fa notare che la data odierna era stata considerata come ultimativa ai fini della risoluzione della questione. Sottolinea la correttezza dei lavori della Commissione e l'orientamento della presidenza e dei relatori volto a non stralciare la norma del disegno di legge di stabilità sulla scuola affinché si potesse prospettare la possibilità di scongiurare i tagli lineari e pervenire ad una diversa soluzione. Evidenzia che l'opinione pubblica attende che tale questione sia definita quanto prima e con senso di responsabilità da parte del Parlamento.

  Maria COSCIA (PD) fa notare che l'emendamento prospettato dalla VII Commissione prevedeva una copertura finanziaria che faceva capo al fondo affitti. Ravvisa quindi l'opportunità di comprendere se i relatori sono disponibili a completare la copertura finanziaria recata dal predetto emendamento.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, esclude la disponibilità dei relatori a traslare il peso dei tagli che gravano sulla scuola sui capitoli di spesa riconducibili ad altri dicasteri.

  Mario BACCINI (PdL) esorta il Governo ad osservare scrupolosamente il rispetto della legge e a non assecondare espedienti ragioneristici che intendano compensare rimodulazioni dei tagli di spesa tra i diversi ministeri.

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  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che i relatori si sono resi disponibili a contribuire eventualmente ad individuare parzialmente la copertura finanziaria necessaria per la questione dell'orario del personale docente, purché si tratti di un importo contenuto. Osserva inoltre che la Commissione non può in alcun modo, sotto il profilo politico, disattendere il quadro di riferimento rappresentato dalla spending review. Auspica in ogni modo che, entro la giornata di domenica, quando la Commissione tornerà a riunirsi, si possa individuare una più adeguata soluzione alla questione della scuola.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20 alle 20.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 731 del 5 novembre 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 11, prima colonna, undicesima riga, dopo la parola: «7.14» sostituire la parola: «e» con la seguente: «,»;
   a pagina 11, prima colonna, undicesima riga, dopo la parola: «7.95» aggiungere le seguenti: «e De Micheli 7. 131»;
   a pagina 11, prima colonna, trentaduesima riga, dopo la parola: «7.55» sostituire la parola: «e» con la seguente: «,»;
   a pagina 11, prima colonna, trentaduesima riga, dopo la parola: «7.84» aggiungere le seguenti: «e De Micheli 7. 130»;
   a pagina 12, seconda colonna, quarantatreesima riga, le parole «Marinello 7.134, che reca disposizioni volte a precisare l'ambito di applicazione delle misure di contenimento della spesa pubblica, contenute nel decreto-legge n. 95 del 2012 e nel decreto-legge n. 78 del 2010, determinando minori economie rispetto a quelle originariamente previste» sono soppresse.

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