CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 novembre 2012
734.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 32

SEDE REFERENTE

  Giovedì 8 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo, il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cecilia Guerra e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Marco Rossi Doria.

  La seduta comincia alle 17.10.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta di mercoledì 7 novembre.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Villecco Calipari 7.114 è stato sottoscritto dall'onorevole Ghizzoni, che l'emendamento Marinello 8.181 è stato sottoscritto dall'onorevole Fallica, che l'emendamento Pizzolante 12.416 è stato sottoscritto dall'onorevole Ceroni, che l'emendamento Bobba 3.80 è sottoscritto dall'onorevole Calgaro.

  Marco MARSILIO (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che l'articolo aggiuntivo 9.07 a sua firma, in esito ad una verifica da lui effettuata, richiede una copertura finanziaria per un importo pari a 3 milioni di euro, di gran lunga inferiore a quello erroneamente indicato nella predetta proposta emendativa.

  Rolando NANNICINI (PD) esprime talune perplessità in relazione alla dichiarata inammissibilità dell'emendamento 5.29 a sua firma per carenza di compensazione. Fa notare che la proposta emendativa Pag. 33intende correggere la discrasia connessa a taluni effetti sfavorevoli della disciplina del patto di stabilità interno sulla gestione del bilancio degli enti locali; in particolare precisa che, risultando a composizione mista il bilancio dei piccoli comuni, i vincoli sulle spese in conto capitale incentivano le spese in conto corrente, precludendo di fatto la possibilità di effettuare investimenti.

  Pier Paolo BARETTA (PD) evidenzia che l'emendamento Lo Presti 3.36, pur ragionevole nel merito dei contenuti, in quanto ripristina i finanziamenti all'Autorità di vigilanza sui servizi pubblici essenziali, precedentemente azzerati per un mero errore, reca tuttavia una copertura degli oneri non condivisibile. Avanza quindi ai presentatori dell'emendamento la richiesta di ritirarlo affinché sia il Governo a presentare un emendamento del medesimo tenore provvisto di una più adeguata e puntuale copertura.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che l'emendamento Lo Presti 3.36, apprezzabile nei contenuti per i motivi evidenziati, richiede una più specifica copertura degli oneri e pertanto si rende politicamente opportuno che sia ritirato dai presentatori per consentire al Governo di assumersi la responsabilità di individuare le relative risorse mediante un'apposita proposta emendativa.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome dell'altro relatore, deputato Brunetta, propone l'accantonamento dell'emendamento Bobba 3.80 in quanto, analogamente al precedente emendamento Lo Presti 3.36, presenta problemi di copertura finanziaria, dal momento che è stata individuata una copertura anomala, sul fondo per gli affitti, che quindi va cambiata.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente come a suo avviso, essendo i patronati «virtuosi», sia corretto non diminuire gli stanziamenti in loro favore ma che, al tempo stesso, non si possa intaccare il fondo per gli affitti, essendo anch'esso «virtuoso». Ritiene pertanto che sia corretto mantenere le risorse per i patronati individuando tuttavia una più adeguata copertura.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, per quanto concerne le altre proposte emendative segnalate presentate all'articolo 3, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Capano 3.96 e Iannuzzi 3.97, sugli identici emendamenti Iannuzzi 3.98, 3.119 della II Commissione e Capano 3.95, nonché sugli emendamenti Zeller 3.22, Gibiino 3.54 e Zeller 3.23. Propone altresì l'accantonamento dell'emendamento 3.120 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.94, dell'emendamento 3.121 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.93, e dell'emendamento 3.122 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.92, in attesa che intervengano i dovuti chiarimenti tra la Commissione di merito e il dicastero competente. Esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Zeller 3.21 e Narducci 3.84. Propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Ghizzoni 3.139. Esprime parere favorevole sull'emendamento 3.124 della VII Commissione, identico all'emendamento Ghizzoni 3.140. Propone l'accantonamento dell'emendamento 3.125 della VII Commissione identico all'emendamento Ceroni 3.45. Esprime parere contrario sull'emendamento Gianni 3.3; invita al ritiro il presentatore dell'emendamento Scilipoti 3.58; propone l'accantonamento degli identici emendamenti 3.126 della VII Commissione e Ghizzoni 3.141. Esprime inoltre parere contrario sull'emendamento 3.128 dell'VIII Commissione, identico all'emendamento Di Biagio 3.5, nonché sull'emendamento 3.129 dell'VIII Commissione, identico agli emendamenti Morassut 3.78, Di Biagio 3.4 e Dionisi 3.42. Esprime altresì parere favorevole sugli identici emendamenti Catanoso Pag. 343.13, Baccini 3.20 e sull'emendamento 4.52 della XIII Commissione, accantonato nella seduta di ieri, che aveva il numero 3.201. Esprime, infine, parere contrario sull'emendamento Negro 3.75.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme al relatore, evidenziando come, in taluni casi, l'accantonamento sia determinato da ragioni legate alla copertura finanziaria mentre in altri casi i relatori si sono rimessi ai ministri competenti affinché questi ultimi risolvano i problemi che intercorrono con le rispettive Commissioni parlamentari competenti.

  Antonino LO PRESTI (FLpTP), intervenendo sul suo emendamento 3.36, chiede se vi sia possibilità di individuare un'altra copertura.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), pur comprendendo la ratio degli accantonamenti proposti dai relatori, fa tuttavia presente la necessità che il Governo fornisca al più presto gli elementi richiesti, anche in considerazione del fatto che la Commissione ha stabilito di concludere l'esame degli emendamenti presentati agli articoli 3 e 5 entro la fine della seduta odierna.

  Alberto GIORGETTI (PdL) condivide l'osservazione dell'onorevole Occhiuto, evidenziando anch'egli la necessità che il Governo presenti al più presto delle proposte di riformulazione degli emendamenti accantonati, altrimenti si corre il rischio di una riapertura in questa sede del dibattito che si è già svolto presso le Commissioni competenti, duplicando quindi l'attività che spetta a queste ultime.

  Donata LENZI (PD), intervenendo sull'emendamento Bobba 3.80, fa presente che, essendo stato approvato nella seduta di ieri l'emendamento Giovanelli 4.41, ai sensi del quale l'Istituto nazionale per la previdenza sociale può conseguire il risparmio di 300 milioni di euro anche attraverso la riduzione delle convenzioni con i patronati, con l'approvazione del comma 6 dell'articolo 3 nel testo attuale si verrebbe ad incidere una seconda volta sugli stessi patronati.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA, rispondendo sulle questioni che rientrano nella competenza del suo dicastero, rileva, per quanto riguarda l'emendamento Lo Presti 3.36, che la Commissione di controllo e di garanzia non può essere posta a carico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Analogamente, per quanto concerne la questione dei patronati, alla quale si riferisce l'emendamento Bobba 3.80, fa presente che non è possibile ricavare nell'ambito del bilancio del predetto ministero una voce di spesa da ridurre in modo da evitare il taglio ipotizzato dal comma 6 dell'articolo 3 del disegno di legge di stabilità.

  Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA fa presente che, per quanto concerne le questioni inerenti al suo dicastero, potrà fornire entro la giornata di domani le soluzioni inerenti alla copertura finanziaria.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva come la copertura finanziaria individuata dall'emendamento Bobba 3.80 sia inadeguata in quanto incide sulla dotazione del fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, a decorrere dall'anno 2013, per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo Stato a uno o più fondi immobiliari. Per quanto riguarda, invece, gli emendamenti in materia di giustizia, osserva che in quel caso non si tratta di un problema di copertura finanziaria bensì di un contrasto tra la II Commissione (Giustizia) e il dicastero di riferimento, che va evidentemente risolto.

  Maino MARCHI (PD), intervenendo sull'emendamento Lo Presti 3.36, osserva che nel caso in cui non si riesca ad individuare delle risorse adeguate, il capitolo risulterebbe azzerato per cui si annullerebbe la Pag. 35Commissione di controllo e di garanzia senza che ciò sia stato mai deciso.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), intervenendo sull'emendamento Bobba 3.80, fa presente come esso rechi le firme di numerosi parlamentari appartenenti a gruppi parlamentari che sostengono il Governo il quale pertanto dovrebbe mostrare particolare attenzione verso tale proposta emendativa. Per questa ragione, si aspetta che sia fornita una risposta compiuta, senza ulteriori dilazioni.

  Rolando NANNICINI (PD) non comprende la ragione per la quale non possa essere diminuita la dotazione del fondo per gli affitti in considerazione dell'esigenza di evitare la riduzione di 30 milioni di euro per i patronati.

  Massimo BITONCI (LNP) annuncia il ritiro dell'emendamento Negro 3.75, sottolineando che si tratta dell'unico emendamento presentato dalla Lega Nord, essendo tale gruppo favorevole alla disposizione di cui all'articolo 3 del disegno di legge di stabilità, in quanto prevede una riduzione delle spese dei ministeri. Rileva altresì criticamente come, a fronte di una disposizione condivisibile, siano stati presentati da parte dei gruppi parlamentari di maggioranza decine e decine di emendamenti che mirano ad annacquare le predette riduzioni delle spese dei ministeri, attraverso lo spostamento da un fondo ad un altro.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) dichiara di essere favorevole all'accantonamento degli emendamenti concernenti rispettivamente la Commissione di garanzia ed i patronati ma non anche a quello degli emendamenti riguardanti la scuola in quanto in questo caso non si tratta di trovare uno o due milioni di euro bensì di individuare delle coperture sostitutive, ciò che richiede una riflessione ponderata. Chiede quindi al Governo se tale possibilità esista realisticamente. Si domanda altresì se non sia il caso di sospendere i lavori della Commissione in modo da consentire al Governo di svolgere una adeguata istruttoria al fine di dare una risposta certa in merito alla questione concernente le coperture finanziarie.

  Roberto SIMONETTI (LNP), con riferimento all'intervento svolto da ultimo dal deputato Occhiuto, rileva che i lavori della Commissione potrebbero essere sospesi anche fino alla giornata di domenica, in modo da poter disporre degli emendamenti la cui presentazione i relatori hanno preannunciato alle agenzie di stampa. Fa altresì presente che, mentre la Commissione sta temporeggiando intorno alla riduzione delle spese dei ministeri, gli enti locali sono stati letteralmente massacrati, tanto che dalla riunione svoltasi nella giornata odierna tra i presidenti delle province e dei consigli provinciali è emerso che tra breve le province italiane saranno costrette a deliberare la chiusura degli istituti scolastici per interi periodi, non essendovi la possibilità di garantire l'erogazione del riscaldamento. Alla luce della situazione drammatica in cui versano gli enti locali, ritiene che non si possano assumere atteggiamenti dilatori per quanto riguarda i tagli dei ministeri.

  Michele VENTURA (PD) rileva come la richiesta, formulata dai relatori, di accantonare gli emendamenti più significativi presentati all'articolo 3, metta la Commissione nelle condizioni di svolgere una discussione senza sbocchi. Ricorda che, nell'ottica della spending review, ogni ministero deve provvedere nel proprio ambito ad individuare le coperture necessarie. A fronte di proposte emendative che prevedono una copertura finanziaria non adeguata, i relatori sollecitano i ministeri competenti al fine di avere un quadro preciso delle rispettive esigenze. A questo proposito, fa presente ai colleghi della Lega Nord che il discorso non riguarda solo il mantenimento di strutture ministeriali a livello centrale bensì anche l'erogazione diffusa di servizi quale è ad esempio il caso della scuola.
  Alla luce delle considerazioni svolte, rileva che le questioni di maggiore rilievo Pag. 36saranno concretamente discusse una volta che il lavoro istruttorio presso i vari dicasteri si sarà concluso.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che, pur avendo il tema della scuola carattere ordinamentale, il presidente Giorgetti non ha proceduto al relativo stralcio dal disegno di legge di stabilità per senso di responsabilità. Tuttavia, è necessario che ad esso si affianchi un analogo atteggiamento di responsabilità da parte del Governo, chiamato evidentemente a fornire delle risposte.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, paventando che i problemi emersi in relazione ad alcuni emendamenti riferiti all'articolo 3 si ripresenteranno anche in occasione dell'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 5, invita i rappresentanti del Governo a fornire le risposte richieste, ciascuno in base alla propria competenza, in tempi celeri e comunque non oltre la giornata di domani, in quanto la conclusione dei lavori della Commissione è prevista intorno alle ore 15 di martedì 13 novembre. Avverte quindi che si passerà alla votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 3, ricordando che sugli emendamenti Lo Presti 3.36 e Bobba 3.80 vi è una proposta di accantonamento da parte dei relatori.

  La Commissione delibera di accantonare gli emendamenti Lo Presti 3.36 e Bobba 3.80. Respinge, quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Capano 3.96 e Iannuzzi 3.97, nonché gli identici emendamenti Iannuzzi 3.98, 3.119 della II Commissione e Capano 3.95.

  Laura FRONER (PD) aggiunge la propria firma agli emendamenti Zeller 3.22 e 3.23.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zeller 3.22, Gibiino 3.54 e Zeller 3.23. Delibera altresì di accantonare l'emendamento 3.120 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.94, l'emendamento 3.121 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.93 e l'emendamento 3.122 della II Commissione, identico all'emendamento Capano 3.92. Respinge, altresì, con distinte votazioni, gli emendamenti Zeller 3.21, Narducci 3.84 e delibera di accantonare l'emendamento Ghizzoni 3.139; approva quindi gli identici emendamenti 3.124 della VII Commissione e Ghizzoni 3.140 (vedi allegato). Delibera inoltre l'accantonamento dell'emendamento 3.125 della VII Commissione, identico all'emendamento Ceroni 3.45. Respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Gianni 3.3 e Scilipoti 3.58. Delibera altresì l'accantonamento degli identici emendamenti 3.126 della VII Commissione e Ghizzoni 3.141.
  Respinge, con distinte votazioni, l'emendamento 3.128 dell'VIII Commissione, identico all'emendamento Di Biagio 3.5, e l'emendamento 3.129 dell'VIII Commissione, identico agli emendamenti Morassut 3.78, Di Biagio 3.4 e Dionisi 3.42.
  Approva infine gli identici emendamenti Catanoso 3.13, Baccini 3.20 e 3.201 della XIII Commissione (vedi allegato).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 5. Invita quindi i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri di competenza.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere contrario sugli emendamenti Cambursano 5.2, Commercio 5.27 e Bitonci 5.52. Propone l'accantonamento dell'emendamento Rubinato 5.5; invita al ritiro i presentatori degli emendamenti Calvisi 5.11, Fugatti 5.14 e Vanalli 5.20. Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Rainieri 5.22. Propone infine l'accantonamento dell'emendamento Zeller 5.28 ed esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Bitonci 5.032 e Osvaldo Napoli 5.039.
  Con riferimento all'emendamento Fugatti 5.14 specifica altresì che, essendo inammissibile per estraneità di materia Pag. 37limitatamente al secondo periodo, senza il predetto periodo tale emendamento sembra assumere carattere ordinamentale. Pertanto, qualora il presentatore non dovesse accedere all'invito al ritiro, si dovrebbe valutare se tale emendamento possa essere comunque posto in votazione.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme al relatore.

  Giulio CALVISI (PD) chiede di accantonare il suo emendamento 5.11 sul quale è stato formulato dai relatori un invito al ritiro.

  Massimo BITONCI (LNP) chiede di riconsiderare il parere contrario espresso sul proprio emendamento 5.52 e su tutti gli emendamenti del proprio gruppo in materia di patto di stabilità, sui quali è stato espresso parere contrario. Sottolinea che il proprio emendamento 5.52 è volto a ridurre i tagli agli enti locali. La copertura è reperita con una riduzione degli stanziamenti a favore dei lavoratori socialmente utili di Napoli e di Palermo. Auspica che insieme ai relatori e al Governo si possa trovare una soluzione che liberi parte delle risorse per dare possibilità agli enti locali di effettuare pagamenti sui residui presenti in bilancio.

  Roberto SIMONETTI (LNP), nell'associarsi alle osservazioni del collega Bitonci, sottolinea che l'emendamento Vanalli 5.20, di cui è cofirmatario, sul quale è stato espresso parere contrario, posticipa di un anno l'avvio della TARES per i comuni che, in base al decreto-legge n. 201 del 2011, sono obbligati ad aumentare l'imposizione della tassa sui rifiuti di 30 centesimi al metro quadrato per pagare servizi indivisi.

  Marco CAUSI (PD) per quanto riguarda il finanziamento di 500 e 900 milioni di euro nel triennio 2013-2015 per il nuovo Fondo affitti, ricorda al sottosegretario Polillo che lo scorso 25 ottobre, il Ministero dell'economia ha svolto un seminario sugli affitti di immobili pubblici nel quale dirigenti del Ministero hanno dichiarato che è prevista la vendita di immobili pubblici per un valore da 3 a 5 miliardi di euro. Se il patrimonio venduto fosse interamente derivante da quello oggi utilizzato a fini istituzionali (che è comunque un'ipotesi estrema), i canoni d'affitto da corrispondere sarebbero pari al 7 per cento di 3 miliardi, cioè 210 milioni di euro, ovvero al 7 per cento di 5 miliardi, quindi a 350 milioni di euro. Osserva che lo stanziamento di 500 e 900 milioni sembra pertanto eccessivo, condividendo la scelta di colleghi che hanno presentato proposte emendative che utilizzano la riduzione di questo stanziamento a copertura di altri fabbisogni.

  Laura FRONER (PD) dichiara di aver sottoscritto l'emendamento Zeller 5.28 ed esprime apprezzamento per l'attenzione manifestata dai relatori nei confronti dell'emendamento Fugatti 5.14, in quanto lo statuto speciale del Trentino-Alto Adige attribuisce alla regione la competenza in materia di ordinamento degli enti locali. Per quanto riguarda la provincia, rileva la competenza statutaria in materia di finanza locale. Sottolinea che, nell'ambito della normativa di attuazione statutaria, l'articolo 15 del decreto legislativo n. 526 del 1987 attribuisce alla regione o alla provincia il trasferimento delle funzioni ai comuni. Aggiunge che le comunità di valle sono state istituite dalla legge provinciale n. 3 del 2006, recante norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino. Rileva quindi che la materia non è riconducibile ad ambiti di potestà legislativa statale.

  Maurizio FUGATTI (LNP) invita il presidente a riconsiderare il giudizio di inammissibilità espresso limitatamente a parte del testo del proprio emendamento 5.14, sottolineando che l'emendamento è impostato al totale rispetto dell'autonomia statutaria della regione Trentino-Alto Adige.

  Laura FRONER (PD) rileva che la norma statale appare incompatibile con le regole generali relative ai rapporti tra Pag. 38legislazione statale e legislazione regionale e provinciale nelle materie di competenza come stabiliti dal decreto legislativi n. 266 del 1992, in base al quale le norme statali non trovano diretta applicazione nell'ordinamento provinciale, a fronte dell'adeguamento della legislazione locale entro 6 mesi, nei limiti in cui questo è dovuto in base allo stesso statuto. La norma statale imporrebbe invece alla provincia un vincolo di adeguamento in violazione dei parametri statutari. Giudica quindi sostanzialmente inconferente il richiamo all'articolo 27 della legge n. 42 del 2009.

  Simonetta RUBINATO (PD), intervenendo sul proprio emendamento 5.5, ringrazia i relatori per essersi riservati un'ulteriore riflessione su un emendamento che intende reperire risorse per enti locali virtuosi. Sottolinea che riconoscere una forma di premialità agli enti locali, che in una situazione di forte difficoltà, hanno conseguito risultati positivi rappresenterebbe un segnale importante. Si dichiara sin d'ora disponibile ad accettare una proposta di riformulazione da parte dei relatori che rispetti le finalità dell'emendamento.

  Alberto GIORGETTI (PdL) manifesta un orientamento favorevole all'emendamento Fugatti 5.14 virtuosamente finalizzato al risparmio di spesa pubblica. Dichiara pertanto di voler sottoscrivere l'emendamento.

  Laura FRONER (PD), intervenendo nuovamente sull'emendamento Fugatti 5.14, sottolinea che una norma statale che intervenisse a sopprimere le comunità di valle, come misura di contenimento della spesa pubblica si porrebbe in contrasto con l'articolo 79 dello statuto speciale che prevede che alle province autonome e agli organismi ad ordinamento provinciale e regionale (definizione in cui rientrano le comunità di valle) non si applicano le misure adottate per le regioni e per gli altri enti nel restante territorio nazionale, mentre compete alle province di provvedere, nel quadro complessivo degli obiettivi di finanza pubblica, alle funzioni di coordinamento con riferimento agli enti ad ordinamento regionale e provinciale. In base allo statuto, la regione e le province provvedono alle finalità di coordinamento della finanza pubblica contenute in specifiche disposizioni legislative dello Stato, restando in ogni caso esclusa la diretta applicabilità delle disposizioni statali alla provincia di Trento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, rilevato che, pur essendo ammissibile, l'emendamento Fugatti 5.14 presenta aspetti controversi sotto il profilo costituzionale, ribadisce il giudizio pronunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cambursano 5.2, Commercio 5.27 e Bitonci 5.52.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, accedendo alla richiesta del presentatore, accantona l'emendamento Calvisi 5.11.

  Maurizio FUGATTI (LNP), intervenendo nuovamente sul proprio emendamento 5.14, sottolinea che non presenta profili di incostituzionalità in quanto si rinvia alla legge n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale che prevede un tavolo di concertazione tra enti territoriali e Stato nella cui sede si valuterà se accogliere l'invito del Parlamento a tenere conto della possibilità di sopprimere le comunità di valle.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, premesso che la valutazione dei profili di costituzionalità di un emendamento deve essere effettuata con prudenza, sottolinea che la materia della soppressione delle comunità di valle non rientra nelle competenze della Commissione Bilancio e dovrebbe essere più opportunamente trattata in sede di Commissione Affari costituzionali.

  Maurizio FUGATTI (LNP) manifesta stupore per il parere contrario espresso dai relatori sul proprio emendamento Pag. 395.14, improntato a finalità virtuose di riduzione della spesa pubblica, sottolineando che la provincia di Trento ha 500 mila abitanti, 215 comuni e 16 comunità di valle. Chiede, quindi, ai relatori di accantonare l'emendamento in questione.

  Michele VENTURA (PD) ritiene che l'onorevole Fugatti potrebbe più opportunamente presentare un ordine del giorno sulla questione della soppressione delle comunità di valle, rilevando che il suo emendamento 5.14 presenta evidenti profili di incostituzionalità, in quanto prescrive alla provincia di Trento di disporre la soppressione delle comunità di valle con spregio all'autonomia statutaria ad essa riconosciuta dalla Costituzione.

  Rolando NANNICINI (PD) osserva come la soppressione delle comunità di valle sia stata sottoposta al voto dei cittadini della provincia di Trento nel mese di aprile 2012 in una consultazione referendaria che non ha raggiunto il quorum richiesto e ritiene, pertanto, che proporre una modifica al riguardo nell'ambito dell'esame del disegno di legge di stabilità costituisca una provocazione. Rileva, peraltro, che l'autonomia della Regione Trentino-Alto Adige non è prevista solo dalla Costituzione, ma è garantita anche da specifici accordi internazionali e non è quindi possibile cercare scorciatoie improprie per risolvere problemi di carattere politico.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, su un piano generale, rileva la sussistenza di uno stridente contrasto tra le spese sostenute nelle regioni a statuto speciale per il funzionamento degli enti territoriali e la politica di semplificazione dei livelli di governo territoriale perseguita a livello nazionale. Condividendo le finalità di tale politica, che a suo avviso sono tuttavia perseguite con interventi frettolosi e non sufficientemente meditati, reputa erroneo il percorso seguito dall'emendamento Fugatti 5.14, che affronta temi fondamentalmente giusti, ma in ottica sbagliata. Evidenzia, infatti, che le regioni a statuto speciale dispongono di risorse finanziarie consistentemente superiori a quelle previste per le regioni ordinarie. In questo contesto, a suo avviso, la strada da percorrere non è quella di intervenire sugli ambiti di autonomia riconosciuti da norme di rango costituzionale, quanto piuttosto quella di ridefinire, in riduzione, l'ammontare delle risorse disponibili per le autonomie speciali. Una volta operata tale riduzione, ciascuna regione potrà disciplinare la propria organizzazione territoriale nel modo che ritiene più opportuno utilizzando le risorse di loro pertinenza. Conferma, quindi, il parere contrario sull'emendamento Fugatti 5.14.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Fugatti 5.14, limitatamente alla parte ammissibile, nonché gli emendamenti Vanalli 5.20 e Rainieri 5.22.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, su richiesta dei relatori, propone di accantonare l'emendamento Zeller 5.28.

  La Commissione delibera l'accantonamento dell'emendamento Zeller 5.28. Respinge, quindi, gli identici articoli aggiuntivi Bitonci 5.032 e Osvaldo Napoli 5.039.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 3 e 5 del disegno di legge di stabilità, sulla base delle intese intercorse, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 19.35 alle 19.50.

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ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 731 del 5 novembre 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 17, prima colonna, ventiquattresima riga, la parola: «8.127» è sostituita dalla seguente: «8.217».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 733 del 7 novembre 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 59, seconda colonna, trentunesima riga, le parole: «l'emendamento» sono sostituite dai seguenti: «gli identici emendamenti» e alla trentaduesima riga, dopo la parola «Commissione» aggiungere le seguenti: «e Barani 6.5»;
   a pagina 65, seconda colonna, sedicesima riga, dopo la parola: «Poli» aggiungere le seguenti: «, Ciccanti, Occhiuto, Calgaro, Ruggeri, Marinello, Marsilio, Berretta, Cazzola, Damiano, Antonino Foti, Moffa, Gnecchi, Bobba, Pelino, Giovanelli, Iannuzzi, Gioacchino Alfano»;
   a pagina 68, prima colonna, trentacinquesima riga, le parole: «all'articolo 3» sono sostituite dalle seguenti: «all'articolo 2»;
   a pagina 69, seconda colonna, ventitreesima riga, le parole «all'articolo 3» sono sostituite dalle seguenti: «all'articolo 2»;
   a pagina 71, prima colonna, terza riga, le parole: «all'articolo 3» sono sostituite dalle seguenti: «all'articolo 2».

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