CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 novembre 2012
733.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO ALL'8 NOVEMBRE 2012

Pag. 49

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 novembre 2012. — Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. – Intervengono il Viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 16.40.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta di martedì 6 novembre.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che l'emendamento Moffa 4.39 è stato sottoscritto dall'onorevole Iannuzzi, che l'emendamento Verducci 8.361 è stato sottoscritto dall'onorevole Ceroni, che l'emendamento Giovanelli 4.41 è stato sottoscritto anche dall'onorevole Duilio, che l'emendamento 3.20 Baccini è stato sottoscritto dall'onorevole Taddei e che l'articolo aggiuntivo Osvaldo Napoli 12.052 è stato sottoscritto anche dall'onorevole Gioacchino Alfano.
  Avverte che il Governo ha presentato l'emendamento Tab. A.20 (vedi allegato 1) che presenta un mero contenuto tecnico volto, in primo luogo, a prevedere nelle tabelle A e B stanziamenti corrispondenti agli effetti finanziari delle disposizioni stralciate, relative, rispettivamente, all'articolo 8, comma 16, in materia di rifinanziamento della convenzione con il Centro Pag. 50di produzione SpA e all'articolo 8, comma 15, in materia di rifinanziamento della partecipazione dell'Italia alle spese per la ristrutturazione del Quartiere generale del Consiglio atlantico di Bruxelles. Osserva che l'emendamento prevede, infine, un definanziamento dell'accantonamento del Ministero dell'economia e delle finanze iscritto nella tabella B, al fine di dare copertura alle disposizioni di cui all'articolo 8, comma 1, relativo alla partecipazione a banche e fondi. Considerata la natura dell'emendamento, propone di non fissare un termine per la presentazione di subemendamenti.

  La Commissione concorda.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che le critiche che sono state oggi sollevate in Assemblea sull'operato della Ragioneria generale dello Stato non possono essere condivise ed in proposito dichiara di fare proprie le considerazioni svolte dal Ministro Giarda e dal presidente Giorgetti, in favore di un corpo che ha sempre dimostrato dedizione ai lavori parlamentari. Ricorda come, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 174 del 2012 è stata seguita una procedura basata sulla prassi consolidata ed il Governo ha riportato i pareri espressi sui singoli emendamenti dalla Ragioneria generale dello Stato, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Ricorda inoltre come si sia proceduto ad un esame approfondito del testo che ha portato all'approvazione di profonde e significative modifiche sulle quali il parere della Ragioneria era non ostativo. Rileva come l'unico caso in cui le Commissioni riunite si sono distaccate dal parere della Ragioneria generale dello Stato è stato quello relativo alle modifiche all'articolo 11 del decreto-legge in materia di sospensione degli obblighi tributari per i lavoratori dipendenti le cui abitazioni sono state danneggiate dal terremoto del maggio 2012. In proposito, rileva come fin da subito era emersa una difficoltà di quantificazione dei maggiori oneri recati dalla modifica introdotta dalle Commissioni, tanto che, mentre i proponenti ritenevano che tali oneri non avrebbero superato i 3 milioni di euro, il Governo li aveva valutati pari a diverse decine di milioni di euro. Rileva come tali difficoltà discendono essenzialmente dalla non chiara formulazione dell'emendamento approvato dalle Commissioni, che ha comportato un ritardo nella trattazione della questione, che è stata oggetto delle ultime tre sedute delle Commissioni riunite I e V. Osserva come tali difficoltà interpretative fossero talmente evidenti che, malgrado le Commissioni riunite avessero nella seduta odierna in un primo momento confermato la stesura del comma 7-bis dell'articolo 11 come licenziato nella seduta del 2 novembre 2012, gli stessi relatori hanno deciso di proporre un emendamento volto a chiarine la portata, con un ulteriore passaggio in sede referente. Sottolinea come il ritardo non sia imputabile in alcun modo alla Ragioneria generale dello Stato, che rimane un presidio fondamentale a garanzia del rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione e che ha operato in maniera assolutamente trasparente. A riprova di ciò ricorda che, nella documentazione depositata vi era persino traccia di un carteggio interno alla Ragioneria che ha generato un legittimo dibattito politico sulla possibile presentazione di un maxiemendamento. Ribadisce quindi la piena fiducia nella Ragioneria generale dello Stato.

  Mario BACCINI (PdL), pur comprendendo che l'argomento non può essere affrontato in questa sede, chiede alla presidenza di valutare l'organizzazione di un dibattito sull'effettiva attuazione da parte degli uffici della Ragioneria generale dello Stato delle norme approvate dal Parlamento.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, in merito alle polemiche innescate da inesatte notizie dei mass media sulla questione degli esodati, precisa che le dichiarazioni d'inammissibilità rese dalla presidenza sulle relative proposte emendative Pag. 51non denotano alcun pregiudizio di carattere politico. Evidenzia, peraltro, che la delicatezza del tema era già stata segnalata in anticipo al fine di pervenire per tempo ad una compiuta soluzione. Fa notare che i relatori si accingono ad affrontare la questione con scrupolo per individuare quanto prima le più idonee coperture degli oneri recati dalle relative norme.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, dà atto al presidente della Commissione dell'assoluta correttezza del procedimento seguito per la verifica di ammissibilità delle proposte emendative al testo in esame.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel rilevare che si profilano puntuali modifiche al testo, avanza la richiesta al Governo che si attivi presso la Ragioneria generale dello Stato affinché sia possibile effettuare una tempestiva quantificazione degli oneri in relazione alle misure prospettate a favore degli esodati. Sostiene che il suo gruppo si rende ampiamente disponibile a valutare tutte le ipotesi di modifica del testo, purché siano prospettate soluzioni efficaci e non meramente propagandistiche e di basso profilo.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) evidenzia che la Commissione e la sua presidenza hanno seguito una lineare e corretta procedura in ordine alla valutazione di inammissibilità delle proposte emendative; reputa, tuttavia, opportuno procedere ad ulteriori approfondimenti in relazione alla specifica vicenda degli esodati.

  Michele VENTURA (PD), nel condividere le considerazioni dei colleghi sulla assoluta correttezza con cui si è proceduto a valutare l'ammissibilità degli emendamenti, auspica anch'egli che i relatori ed il Governo intendano affrontare con particolare attenzione la delicata questione degli esodati.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) esprime la propria stima al presidente per la corretta conduzione dei lavori della Commissione. Evidenzia che sul tema degli esodati taluni mass media hanno colpevolmente distorto la realtà riportando la notizia inesatta secondo cui la Commissione bilancio avrebbe bocciato nel merito le relative proposte emendative, senza precisare invece che si è trattato di un profilo procedurale relativo alla valutazione di ammissibilità dei predetti emendamenti. Ritiene che sia opportuno indurre l'ufficio stampa della Camera ad informare correttamente il servizio pubblico radiotelevisivo degli esiti dei lavori delle Commissioni a tutela della correttezza dell'informazione. Auspica che sia tempestivamente risolta la questione che riguarda gli esodati, in relazione alla quale evidenzia le responsabilità del Ministero del lavoro nel gestire la complessiva vicenda.

  Alberto GIORGETTI (PdL) ritiene che non possa stupire l'ampio interesse dell'opinione pubblica rispetto alla questione degli esodati. Fa notare che occorre definire un perimetro esatto dei margini di intervento della Commissione e del Governo sulle specifiche questioni affrontate, affinché sia possibile fornire talune risposte a problematiche su cui sussistono forti aspettative del Paese.

  Renato CAMBURSANO (Misto), nel manifestare pieno sostegno al presidente in ordine alle modalità di svolgimento della procedura di verifica della ammissibilità delle proposte emendative, deplora l'uso strumentale della comunicazione che tende ad alterare le notizie a fini propagandistici. Fa notare tuttavia che le modalità attraverso cui si è affrontata la questione degli esodati anche in precedenti interventi normativi evidenzia una indubbia superficialità del Governo. Sostiene, quindi, la necessità che possano correttamente individuarsi adeguate coperture degli oneri recati dalle proposte emendative in oggetto.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO riferisce che il Governo annette estrema Pag. 52importanza alla risoluzione della questione degli esodati, come evidenzia la presenza in Commissione del Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone. Precisa che sussistono oggettive difficoltà in ordine alla esatta quantificazione degli oneri a causa della mancata conoscenza della platea definita e circoscritta dei destinatari degli interventi. Rende atto peraltro alla presidenza della Commissione di aver proceduto con correttezza e scrupolo alla verifica di ammissibilità delle proposte emendative.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, pone in votazione gli articoli 1 e 2 del testo.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli articoli 1 e 2.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere sugli emendamenti presentati all'articolo 4 e oggetto di segnalazione ai relatori da parte dei diversi gruppi, riferendo che taluni di essi necessitano di un ulteriore approfondimento e di specifiche riformulazioni. Chiede quindi che vengano accantonati, ai fini delle relative riformulazioni, gli emendamenti Giovanelli 4.41, gli identici emendamenti Catanoso 4.2, Baccini 4.4, Porfidia 4.6 e Paladini 4.57, gli identici emendamenti Motta 4.39, Causi 4.43, Marinello 4.44, Poli 4.19 e Antonino Foti 4.5, gli identici emendamenti Moroni 4.24 e Poli 4.16, gli identici emendamenti Marinello 4.51 Moroni 4.30 e Poli 4.10, gli identici emendamenti Marinello 4.53, Moroni 4.23 e Poli 4.17, nonché gli identici emendamenti della XII Commissione 6.56 e Barani 6.5. Esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Poli 4.12, Moroni 4.28 e Marinello 4.49. Esprime parere contrario sull'emendamento Zazzera 4.55.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, in relazione all'emendamento Giovanelli 4.41, precisa che i criteri che saranno introdotti in esito alla riformulazione hanno valenza aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quelli già contemplati.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), intervenendo in relazione alle proposte emendative che afferiscono alle norme recate dalla legge di stabilità che prevedono riduzioni di spesa per l'INPS, esprime la preoccupazione che tale misura non sia applicabile in quanto si aggiunge a precedenti riduzioni di risorse ed in quanto il consiglio di indirizzo e di vigilanza ha rilevato che il processo di accorpamento di INPS ed INPDAP rischia di causare squilibri di bilancio. Avanza, quindi, al Governo una richiesta di chiarimento a riguardo.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa notare che i parametri che si intendono introdurre consentirebbero di disporre di una gamma più ampia di strumenti per perseguire le finalità della norma.

  La Commissione approva l'emendamento 4.42 della VII Commissione e gli identici emendamenti Poli 4.12, Moroni 4.28 e Marinello 4.49 (vedi allegato 2). Respinge quindi l'emendamento Zazzera 4.55.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone, e la Commissione consente, di accantonare gli emendamenti indicati dai relatori; dichiara quindi che i restanti emendamenti all'articolo 4 si intendono respinti per l'Assemblea.

  Lino DUILIO (PD) segnala l'esigenza che il Governo e i relatori valutino approfonditamente gli effetti della norma che riduce di 300 milioni di euro le risorse assegnate agli istituti assicurativi richiamati dall'articolo 4, paventando il rischio che il ridimensionamento di tali enti comporti una inopinata riduzione delle risorse Pag. 53destinate ai progetti speciali per la lotta all'evasione fiscale ed al lavoro nero.

  Tino IANNUZZI (PD), condividendo le preoccupazioni espresse dal collega Duilio, osserva che il risparmio di spesa auspicato rischia di compromettere gli interventi di lotta all'evasione fiscale ed al lavoro nero e ciò determinerebbe una grave regressione del Governo su tale fronte.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che la prevista riduzione di 300 milioni di euro delle risorse destinate agli istituti richiamati all'articolo 4 costituisce l'occasione per qualificare e rendere più efficienti i predetti enti. Ritiene che, attraverso adeguate riformulazioni delle proposte emendative presentate, sia possibile contemperare una riduzione delle risorse con il mantenimento di elevati livelli di contrasto all'evasione fiscale ed al lavoro nero.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone quindi di passare all'esame degli emendamenti presentati all'articolo 6.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore, propone che siano accantonati gli emendamenti Borghesi 6.72, Galletti 6.54, De Micheli 6.59, Occhiuto 6.47, Romele 6.30 e Marsilio 6.69. Esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Bitonci 6.14, De Micheli 6.62, Lorenzin 6.67 e Marsilio 6.70. Esprime parere contrario sugli emendamenti Murer 6.9, Palagiano 6.71, Montagnoli 6.22, Laura Molteni 6.21. In ordine all'articolo aggiuntivo Miotto 6.06, dichiarato inammissibile, precisa che il tema affrontato richiede un approfondimento in una diversa sede.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) avanza richieste di chiarimento in ordine agli emendamenti Romele 6.31 e 6.32 quest'ultimo non segnalato dal suo gruppo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone, e la Commissione consente, di accantonare gli emendamenti indicati dai relatori, nonché l'emendamento Romele 6.31.

  Donata LENZI (PD), esprimendo apprezzamento sui contenuti dell'emendamento Bitonci 6.14, dichiara di apporvi la propria firma.

  Maino MARCHI (PD) esprime perplessità sulla proposta emendativa Bitonci 6.14, in quanto potrebbe determinare una riduzione delle prestazioni erogate compromettendo in tal modo l'attività di assistenza svolta a favore dei cittadini.

  Rolando NANNICINI (PD), nel dichiarare la propria contrarietà all'emendamento Bitonci 6.14, sostiene che debbano essere sostenuti i principi già introdotti nell'ordinamento e non invece previste deroghe e speciali discipline a tutela di taluni particolari settori.

  Laura MOLTENI (LNP), nel manifestare criticità in ordine alla proposta emendativa in oggetto, fa notare che sussistono normative comunitarie che non possono essere disattese, paventando il rischio di una contrazione delle prestazioni assistenziali a danno dei cittadini più deboli.

  Marco MARSILIO (PdL) precisa che le misure recate dalla proposta emendativa Bitonci 6.14, di cui condivide i contenuti, sono già state applicate in relazione ad altri servizi e sono contemplate dalla normativa in vigore.

  Rolando NANNICINI (PD) ribadisce la propria contrarietà nel merito della proposta emendativa.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che siano fondate le obiezioni avanzate dalla collega Lenzi, in quanto il principio inderogabile da salvaguardare è quello della invarianza delle spese mentre l'emendamento in oggetto comporta una Pag. 54modifica dei contratti con conseguente riduzione delle prestazioni determinando, di fatto, una inammissibile limitazione dei servizi alla persona.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che proposte emendative dai contenuti analoghi sono state presentate da tutti i gruppi. Si riserva di proporre una riformulazione dell'emendamento Bitonci 6.14 al fine di scongiurare i rischi paventati dai colleghi.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), rileva come i livelli essenziali delle prestazioni non possano essere in ogni caso pregiudicati, proponendo di accantonare gli identici emendamenti Bitonci 6.14, De Micheli 6.62, Lorenzin 6.67 e Marsilio 6.70.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) dichiara di condividere l'emendamento De Micheli 6.59. Dichiara quindi che intende ritirare l'emendamento Murer 6.9, di cui è cofirmataria.

  La Commissione respinge l'emendamento Palagiano 6.71.

  Roberto SIMONETTI (LNP) illustra le finalità dell'emendamento Montagnoli 6.22, teso ad estendere anche alla regione Sicilia gli effetti delle norme relative alla partecipazione alla riduzione di spese ivi richiamate.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) sostiene che i contenuti dell'emendamento Montagnoli 6.22 assumono carattere strumentale e propagandistico, in quanto la regione Sicilia risulta già, allo stato, penalizzata da diverse previsioni sfavorevoli del proprio Statuto in ordine alle riduzioni di spesa cui è tenuta rispetto ad altre regioni, osservando inoltre che, per quanto riguarda il comparto sanità, negli ultimi tre anni, la regione ha fatto indubbi passi avanti allineandosi agli standard delle altre regioni più virtuose.

  Renato CAMBURSANO (Misto) dichiara voto di astensione sull'emendamento Montagnoli 6.22.

  La Commissione respinge l'emendamento Montagnoli 6.22.

  Laura FRONER (PD) dichiara di aver sottoscritto l'emendamento Zeller 6.28 e ne illustra le finalità.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede ai rappresentanti dei gruppi di segnalare le proposte emendative che intendono porre in votazione nel seguito dell'esame, preannunciando che, a partire dalla seduta di domani, i relatori si pronunceranno esclusivamente in merito alle proposte emendative segnalate prima dell'inizio delle sedute.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del relatore Baretta, esprime parere contrario sull'emendamento Zeller 6.28.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con il parere espresso dai relatori, rilevando come l'emendamento Zeller 6.28 presenti una copertura inadeguata.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zeller 6.28 e Molteni 6.21. Avvia quindi l'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 9.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del relatore Brunetta, propone di accantonare gli identici emendamenti Lovelli 9.15, Valducci 9.12 e Toto 9.13, nonché gli identici emendamenti Velo 9.1, Bitonci 9.7, Ciccanti 9.11, Osvaldo Napoli 9.25 e Marsilio 9.29. Esprime parere favorevole sull'emendamento Osvaldo Napoli 9.22. Propone di accantonare l'emendamento Borghesi 9.35. Esprime parere contrario sull'emendamento Montagnoli 9.21. Invita al ritiro degli emendamenti Crosio 9.18 e Di Vizia 9.17, invitando i presentatori a presentare un ordine del giorno. Esprime parere contrario sugli emendamenti Desiderati 9.20 e Borghesi 9.42, Pag. 55invitando i presentatori a presentare un ordine del giorno. Propone infine di accantonare l'articolo aggiuntivo Marsilio 9.07.

   Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con il parere espresso dai relatori.

  Maurizio FUGATTI (LNP) lamenta che sugli emendamenti presentati dal proprio gruppo venga costantemente espresso un parere contrario o un invito al ritiro, preannunciando che se ciò continuasse a verificarsi il suo gruppo potrebbe sollevare obiezioni sulla procedura seguita dalla Commissione.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), intervenendo sull'emendamento Ciccanti 9.11, di cui è cofirmatario, ad un esame più approfondito, ritiene che il suo contenuto contrasti con l'articolo 119 della Costituzione. Sottolinea, infatti, che esso destina risorse del fondo perequativo al trasporto pubblico locale (TPL), mentre il fondo perequativo non può essere vincolato ad alcuna specifica destinazione.
  Chiede pertanto al presidente di poter ritirare la firma dall'emendamento in questione.

  Marco MARSILIO (PdL) sottolinea che il fondo perequativo è utilizzato per il trasporto pubblico locale al fine di garantire una misura certa di risorse ad un settore che presenta bilanci in dissesto nella maggior parte delle regioni italiane. Sollecita la Commissione a trovare una soluzione agli annosi problemi del trasporto pubblico locale che, in un momento di crisi economica, registra un aumento di utenti pari a circa il 20 per cento rispetto al passato. Invita quindi i relatori ad approfondire il contenuto del suo emendamento 9.29, mantenendo la finalità di garantire risorse certe al trasporto pubblico locale.

  Mario LOVELLI (PD) illustra il proprio emendamento 9.15, volto a reperire fondi per il trasporto pubblico locale. Auspica che i relatori possano trovare una soluzione che consenta di destinare le risorse necessarie a questo settore in forte difficoltà.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), pur condividendo il merito degli emendamenti volti a reperire finanziamenti per il trasporto pubblico locale, ritiene che la soluzione in essi individuata non sia sostenibile dal punto di vista costituzionale. Ribadisce che il fondo perequativo non può essere vincolato a particolari destinazioni.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Osvaldo Napoli 9.22 e respinge l'emendamento Montagnoli 9.21.

  Ivano STRIZZOLO (PD) invita la presidenza a riconsiderare il giudizio di inammissibilità espresso sugli emendamenti relativi ai fondi da destinare alla minoranza italiana in Slovenia e in Croazia e agli esuli giuliano-dalmati. Ricorda che il Ministro degli esteri, Giulio Terzi, si è recentemente recato in visita a Lubiana dove ha avuto un incontro bilaterale con il Ministro degli esteri della Repubblica di Slovenia. In questa occasione è stato assunto il reciproco impegno a sostenere la minoranza italiana in Slovenia e in e la minoranza slovena in Italia. Sollecita pertanto alla presidenza a riconsiderare il giudizio di inammissibilità espresso sugli emendamenti testé ricordati.

  Alberto GIORGETTI (PdL) si associa alla richiesta del deputato Strizzolo.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, sottolinea che la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti relativi alle minoranze italiane e slovene, nonché agli esuli giuliano-dalmati non implica un giudizio di merito né una valutazione politica. Si riserva pertanto di approfondire la questione segnalata dal deputato Strizzolo.

Pag. 56

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che i tagli sulla spesa pubblica hanno fortemente condizionato i contenuti della legge di stabilità che non può diventare un contenitore per risolvere questioni che meriterebbero di essere affrontate in altri provvedimenti.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sospende brevemente la seduta per consentire ai relatori e al Governo di valutare le proposte emendative riferite ai successivi articoli del provvedimento in esame.

  La seduta sospesa alla 18.30 è ripresa alle 20.30.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che occorre procedere all'esame degli emendamenti accantonati riferiti all'articolo 4.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che insieme all'altro relatore, deputato Brunetta, ha predisposto alcune proposte di riformulazione relative agli emendamenti Giovanelli 4.41, Paladini 4.57 (con riferimento anche agli identici emendamenti Baccini 4.4, Porfidia 4.6 e Catanoso 4.2), Motta 4.39 (con riferimento anche agli identici emendamenti Poli 4.19, Antonino Foti 4.5, Marinello 4.44 e Causi 4.43), Marinello 4.53 (con riferimento anche agli identici Poli 4.17 e Moroni 4.23), Moroni 4.24 (con riferimento anche all'identico emendamento Poli 4.16), Marinello 4.51 (con riferimento anche agli identici emendamenti Poli 4.10 e Moroni 4.30) e Poli 4.12 (con riferimento anche agli indentici emendamenti Moroni 4.28 e Marinello 4.49). Per quanto riguarda l'emendamento 4.52 della XII Commissione, ne propone l'accantonamento, in modo da discuterlo insieme all'emendamento Baccini 3.20, una volta che si passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme al relatore.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che la ratio delle riformulazioni proposte è quella di introdurre una sorta di clausola di salvaguardia, nel senso che, qualora con le misure alternative previste dai diversi emendamenti non si consegua un risparmio pari a 300 milioni di euro, si provveda attraverso la riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali.

  Lino DUILIO (PD), con riferimento alle proposte di riformulazione degli emendamenti presentate dai relatori, fa notare come il concetto di «clausola di salvaguardia» nel caso di specie sia stato utilizzato con una finalità diversa da quella consueta.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, replica all'obiezione sollevata dall'onorevole Duilio rilevando che non si tratta di una clausola di salvaguardia in senso tecnico bensì di una riformulazione degli emendamenti volta a prevedere il conseguimento del risparmio di 300 milioni di euro attraverso la riduzione delle risorse destinate ai progetti speciale come extrema ratio.

  Lino DUILIO (PD) precisa che non aveva alcuna intenzione di stigmatizzare l'uso improprio di una espressione, essendo il suo intervento volto piuttosto ad ottenere una spiegazione più esaustiva in quanto non comprende, da un punto di vista intellettuale, il ragionamento che ha portato i relatori a riformulare i suddetti emendamenti, ritenendo che si tratti di una vera e propria contraddizione in termini.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, ai sensi dell'articolo 4 del disegno di legge di stabilità, gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici debbono conseguire un risparmio non inferiore a 300 milioni di euro annui attraverso la riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali. Molti degli emendamenti Pag. 57presentati a questa disposizione e segnalati dai gruppi sono volti a modificare la predetta disposizione nel senso di prevedere che tale risparmio debba essere conseguito non attraverso i progetti speciali bensì attraverso altre modalità. A fronte di tali proposte emendative, l'intento dei relatori, perseguito attraverso le riformulazioni in esame, è quello di consentire una gamma di possibilità più ampia rispetto a quella contemplata dall'articolo 4, in modo tale che la riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali non sia l'unica strada percorribile.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP), condividendo la spiegazione fornita da ultimo dal relatore Baretta, osserva che effettivamente attraverso le riformulazioni riproposte dai relatori è stata ampliata la gamma delle possibilità, recuperando una serie di opportunità ulteriori oltre quella della riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali, l'unica contemplata dall'articolo 4.

  Lino DUILIO (PD), pur apprezzando l'ampliamento delle modalità di risparmio alle quali può essere fatto ricorso oltre quello previsto espressamente dall'articolo 4, ritiene tuttavia che l'utilizzo dello strumento della riduzione delle risorse destinate ai progetti speciali sia contraddittorio. A questo proposito, fa notare che nel 2011 è stato conseguito un risultato pari a 981 milioni di euro di «accertato» a seguito della lotta all'evasione fiscale. Ora, in base all'articolo 4, si prevede che qualora non si riesca ad ottenere un risparmio pari a 300 milioni di euro occorre ridurre le risorse destinate ai progetti speciali. Ma ciò porta, a suo avviso, a realizzare un volume minore di «accertato» ed una minore contribuzione. Fa presente quindi che l'obiettivo deve essere quello di fare riferimento al saldo netto finale.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che in economia esiste anche il concetto di produttività, al quale evidentemente ha fatto riferimento il Governo nel momento in cui ha previsto un risparmio pari a 300 milioni di euro, osservando come si tratti di un processo di efficienza incrementale. Con riferimento alle proposte emendative presentate, rileva che esse evidentemente hanno aggiunto altre voci, diverse dai progetti speciali, per evitare l'effetto di inficiare la lotta all'evasione.
  Attraverso la riformulazione di tali proposte emendative, l'intento dei relatori è quello di garantire il risultato del risparmio pari a 300 milioni di euro senza tuttavia ridurre il potenziale di lotta all'evasione. Per questa ragione il risparmio è stato articolato su una serie di capitoli ulteriori rispetto alla previsione di cui all'articolo 4.

  Tino IANNUZZI (PD) rileva come, a suo avviso, le riformulazioni proposte dai relatori non colgano in molti casi la sostanza degli emendamenti attraverso i quali i presentatori hanno cercato di individuare modalità alternative per conseguire il risparmio di 300 milioni di euro, al fine di addivenire alla soppressione del riferimento alla possibilità di intaccare i progetti speciali. Nelle riformulazioni in esame, invece, tale riferimento permane, pur essendo state mantenute le modalità alternative individuate dalle varie proposte emendative. Fa riferimento, in particolare, all'emendamento Motta 4.39, ritenendo che la riformulazione proposta dai relatori sia ben lontana dalla versione originale. Alla luce delle considerazioni svolte, ritiene quindi che il lavoro intrapreso dai relatori vada completato eliminando la contraddizione che altrimenti si verrebbe a creare.

  Lino DUILIO (PD), richiamando le argomentazioni addotte dai relatori, ritiene che sarebbe auspicabile svolgere, accanto ai discorsi ex ante, anche i discorsi ex post, altrimenti si finisce per seguire ragionamenti astratti.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, replica alle obiezioni sollevate evidenziando che non vi è ragione per dubitare del fatto che, attraverso Pag. 58le modalità alternative individuate dalle varie proposte emendative presentate, non si riesca a realizzare un risparmio pari a 300 milioni di euro. Pertanto, non si accederà alla soluzione prevista come garanzia nelle proposte di riformulazione di tali emendamenti, consistente nel realizzare tale risparmio riducendo le risorse destinate ai progetti speciali.

  La Commissione, con distinte votazioni approva gli emendamenti Giovanelli 4.41 (Nuova formulazione), gli identici emendamenti Catanoso 4.2 (Nuova formulazione), Baccini 4.4 (Nuova formulazione), Porfidia 4.6 (Nuova formulazione) e Paladini 4.57 (Nuova formulazione) gli identici emendamenti Motta 4.39 (Nuova formulazione), Poli 4.19 (Nuova formulazione), Antonino Foti 4.5 (Nuova formulazione) Marinello 4.44 (Nuova formulazione), Causi 4.43 (Nuova formulazione) nonché gli identici emendamenti Marinello 4.51 (Nuova formulazione), Moroni 4.30 (Nuova formulazione) e Poli 4.10 (Nuova formulazione).

  Donata LENZI (PD-U) invita i relatori e il Governo a modificare il parere sulle proposte emendative Marinello 4.53 (Nuova formulazione), Poli 4.17 (Nuova formulazione) e Moroni 4.23 (Nuova formulazione), poiché recano un aggravio delle procedure burocratiche defatigante per i cittadini, specialmente di età avanzata.

  Renato BRUNETTA (PDL), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel ricordare che il processo di informatizzazione dell'INPS è avanzata, fa presente che la procedura prescelta si basa sulla volontarietà e sul consenso dei cittadini, e ciò rende residuale l'utilizzazione del documento cartaceo, che rimane comunque nella facoltà del singolo.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel condividere le perplessità della collega Lenzi, ricorda che si tratta di un problema che investe la fascia di popolazione non informatizzata e quindi ritiene che l'opzione dovrebbe essere semmai invertita.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI), nel ritenere valido l'impianto dell'emendamento, fa tuttavia presente che potrebbe essere valutata l'ipotesi di una riformulazione che ne addolcisca il contenuto, pur tenendo fermo il principio di assicurare maggiore snellezza ed efficienza di azione della pubblica amministrazione.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che il provvedimento non stabilisce alcuna novella in tema di informatizzazione della pubblica amministrazione ma solo la modalità per la ricezione in forma cartacea della certificazione relativa al CUD.
  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Marinello 4.53 (Nuova formulazione), Poli 4.17 (Nuova formulazione) e Moroni 4.23 (Nuova formulazione), gli identici emendamenti Moroni 4.24 (Nuova formulazione) e Poli 4.16 (Nuova formulazione).

  Massimo BITONCI (LNP) comunica che il gruppo della Lega Nord aggiunge la propria firma all'emendamento Poli 4.12.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Poli 4.12 (Nuova formulazione), Moroni 4.28 (Nuova formulazione) e Marinello 4.49 (Nuova formulazione).

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, fa presente che, per quanto riguarda la riformulazione complessiva dell'articolo 4, nell'ultimo punto 2-bis si potrebbe farlo precedere dalla seguente espressione: «anche ai fini di concorrere ai risparmi di cui al comma 1», al fine di dare seguito alle osservazioni emerse nel corso della discussione.

  La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 6 e respinge l'emendamento Bitonci 6.14.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ricorda che il suo emendamento 6.47 (Nuova formulazione), Pag. 59di cui il Governo ha chiesto il ritiro, mira a far sì che i tagli non pregiudichino i livelli di assistenza socio assistenziale, come le case famiglia ed altro. Fa inoltre presente che qualora non vi fossero le condizioni per il suo accoglimento lo riproporrà all'Assemblea con diversa formulazione.

  Paola DE MICHELI (PD), con riferimento al suo emendamento 6.59, che non ha avuto modo di segnalare, fa presente che esso trattava argomento del tutto assimilabile a quello recato nell'emendamento Occhiuto 6.47, contribuendo a rendere maggiormente mirato il taglio delle risorse attraverso la compartecipazione dei soggetti direttamente interessati.

  Rolando NANNICINI (PD) ricorda a tal fine che il decreto-legge n. 95 del 2012, sulla revisione della spesa, consente di interpretare in senso generale complessivo e non solo particolare, consentendo in tal modo di procedere ad una revisione della spesa più incisiva per talune parti e meno per altre, pur mantenendo l'obiettivo del complessivo risparmio. Invita pertanto i relatori e il Governo a procedere ad una interpretazione più corretta del disposto legislativo per evitare errate interpretazioni.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che ci si è attestati sulla linea stabilità sulla spending review, al fine di mantenere un equilibrio complessivo e un quadro di riferimento coerente, viceversa bisognerebbe cambiare completamente opinione.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che non si tratti di cambiare opinione su nulla ma di procedere ad una interpretazione univoca del senso del risparmio complessivo, come ha giustamente interpretato anche la Regione Veneto, evitando di ragionare per singoli casi. Tale occasione è offerta dall'emendamento De Micheli 6.59.

  La Commissione respinge l'emendamento 6.55 della XII Commissione.

  Marco MARSILIO (PdL), invita la Commissione ad approvare il suo emendamento 6.69 che consente a cittadini che hanno offerto servizi alle ASL, di essere finalmente pagati dopo aver vinto una causa in tribunale. Ricorda infatti che si tratta della quarta proroga della norma, che ritiene incivile, a causa del dissesto finanziario delle regioni che mettono le aziende sane in condizioni di gravi difficoltà finanziarie, favorendo quelle che agiscono in modo meno cristallino.

  Renato BRUNETTA (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, ne propone l'accantonamento congiuntamente all'emendamento Occhiuto 6.47 (Nuova formulazione).

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, concorda.

  Giulio CALVISI (PD) ritiene che l'emendamento Romele 6.30, che riguarda i dispositivi medici salvavita, dovrebbe essere trattato con gli emendamenti Occhiuto 6.47 (Nuova formulazione), Galletti 6.54 e Borghesi 6.72, riguardanti le protesi, quale argomento assimilabile.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene opportuno accantonare tutti gli emendamenti segnalati dal deputato Calvisi.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti 6.56 della XII Commissione e Barani 6.5. Avvia, quindi, l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9.

  Mario LOVELLI (PD), con riferimento al suo emendamento 9.15 (Nuova formulazione), relativo al trasporto pubblico locale, prende atto che la riformulazione ha cancellato il comma 1-bis ma fa presente che il Governo non ha considerato il fatto che la gestione del servizio pubblico locale non è necessariamente in capo a società o enti regionali, ma a privati, e pertanto ritiene una forzatura ipotizzarne la decadenza.

Pag. 60

  Marco DESIDERATI (LNP) manifesta perplessità sulla possibilità di applicare l'articolo 9 del decreto-legge senza innescare una pluralità di ricorsi. Ritiene infatti che i tempi previsti, di 60 e 180 giorni, per effettuare la riprogrammazione, la rimodulazione e la sostituzione dei servizi di trasporto diseconomici confliggano con le norme stabilite nei contratti stipulati regolarmente con le ditte aggiudicatrici dei servizi di trasporto, normalmente con vigenza pluriennale.

  Marco MARSILIO (PdL) osserva che gli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15 devono essere valutati unitamente al suo emendamento 9.29, che prevede la destinazione al Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale anche almeno il 60 per cento delle risorse del Fondo perequativo di cui alla legge n. 549 del 1995. Al riguardo, registra la contrarietà dei relatori e del Governo rispetto al contenuto del comma 1-bis del capoverso ART. 16-bis degli emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15, osservando tuttavia come sussista il rischio di un'insufficienza delle risorse destinate al trasporto pubblico locale, che, in mancanza di un potenziamento del Fondo previsto nel testo presentato dal Governo, potrebbero rivelarsi inadeguate alle esigenze che si manifestano sul territorio nazionale.
  Sul punto, evidenzia come l'introduzione di un vincolo di destinazione delle risorse del Fondo perequativo sia stata richiesta in modo pressoché unanime dalle amministrazioni regionali e costituirebbe un importante strumento per dare certezze in ordine all'ammontare delle risorse disponibili per il trasporto pubblico locale. Osserva, del resto, che le regioni corrono il rischio di vedersi commissariare dallo Stato per non aver fornito servizi in modo efficiente ed economicamente conveniente, mentre non sono riconosciute loro le risorse necessarie all'ordinario funzionamento dei servizi di trasporto. Al riguardo, evidenzia come in questi giorni si stia discutendo del rinnovo del contratto collettivo di lavoro degli autoferrotranvieri, osservando come negli ultimi mesi abbiano avuto luogo un gran numero di astensioni dal lavoro, proprio in ragione delle vertenze sindacali esistenti. A suo avviso, in mancanza di adeguati finanziamenti, il contratto non potrà essere siglato in modo soddisfacente e i disagi per i cittadini continueranno a protrarsi per lungo tempo, con costi sociali enormi. In questo contesto, pur condividendo la strada intrapresa dal Governo, che ha inteso assicurare maggiore certezza e trasparenza per le risorse destinate al settore, osserva come esse costituiscano solo una parte del fabbisogno necessario al finanziamento dei servizi resi, mentre le risorse del Fondo perequativo troppo spesso sono destinate a finalità che nulla hanno a vedere con il trasporto pubblico locale. Chiede pertanto che si valuti l'opportunità di far confluire interamente il Fondo perequativo nel Fondo nazionale disciplinato dall'articolo 9 del disegno di legge di stabilità, ovvero di prevedere un vincolo di destinazione per le risorse destinate alla perequazione.
  Chiede pertanto di accantonare gli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15, nonché il suo emendamento 9.29.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) esprime la propria netta contrarietà alla proposta formulata dal collega Marsilio, osservando come la riformulazione degli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15 proposta dai relatori costituisca una buona sintesi tra le diverse esigenze. Sottolinea, inoltre, come la costituzione di un Fondo nazionale rappresenti un importante strumento per garantire la certezza dei finanziamenti destinati al trasporto pubblico, osservando tuttavia come il Fondo perequativo di cui all'articolo 3 della legge n. 549 del 1995 abbia diversa funzione, in quanto esso è volto a riequilibrare i diversi livelli delle entrate per l'IRAP presenti sul territorio nazionale. Ritiene, pertanto, del tutto inopportuno prefigurare vincoli di destinazione per le risorse del Fondo, osservando come un intervento di questo genere invaderebbe Pag. 61pesantemente la sfera di autonomia riconosciuta alle Regioni. Reputa in particolare, che non sia consigliabile introdurre disposizioni di carattere generale per far fronte ad esigenze contingenti di specifiche regioni.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, anche a nome del collega Brunetta, conferma la propria proposta di riformulazione degli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15, così come riformulati nel corso della seduta, e respinge gli identici emendamenti Velo 9.1, Bitonci 9.7, Ciccanti 9.11, Osvaldo Napoli 9.25 e Marsilio 9.29.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che l'emendamento Borghesi 9.35 è precluso dall'approvazione degli identici emendamenti Valducci 9.12, Toto 9.13 e Lovelli 9.15.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Governo si è dichiarato disponibile a valutare la possibilità di accogliere uno o più ordini del giorno in Assemblea che affrontino le materie considerate negli emendamenti Crosio 9.18, Di Vizia 9.17 e negli identici emendamenti Desiderati 9.20 e Borghesi 9.43. Non insistendo i presentatori per la votazione, fa presente che tali proposte emendative devono considerarsi respinte al fine di consentirne la ripresentazione in Assemblea.

  La Commissione respinge l'emendamento Borghesi 9.42.

  Pier Paolo BARETTA (PD) chiede di accantonare ulteriormente l'esame dell'articolo aggiuntivo Marsilio 9.07, al fine di valutare la questione relativa all'aliquota IVA da applicare al trasporto pubblico locale per via marittima, lagunare, lacuale e fluviale nel quadro più generale delle disposizioni di carattere fiscale contenute nell'articolo 12.

  La Commissione delibera di accantonare l'articolo aggiuntivo Marsilio 9.07.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, essendosi concluso l'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 4, 6 e 9 del disegno di legge di stabilità, sulla base delle intese intercorse, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti.

  La seduta termina alle 21.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.20 alle 20.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante adozione della nota metodologica e del fabbisogno standard per ciascun comune e provincia, relativi alla funzioni di polizia locale, per quanto riguarda i comuni, e alle funzioni nel campo dello sviluppo economico – servizi del mercato del lavoro, per quanto riguarda le province.
Atto n. 508.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 731 del 5 novembre 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 15, seconda colonna, ventisettesima riga, dopo le parole: «8.39,» Pag. 62sono inserite le seguenti: «la IV Commissione 8.263»;
   a pagina 16, prima colonna, ventesima riga, prima delle parole: «Romele 8.75,» sono inserite le seguenti «Miotto 6.06»;
   a pagina 18, seconda colonna, sesta riga, le parole: «Miotto 8.300, recante» sono sostituite dalle seguenti: «gli identici Miotto 8.300, la XII Commissione 8.329 e Laura Molteni 8.161, Peluffo 8.254, Murer 8.366, Laura Molteni 8.162 e 8.163, e Palagiano 7.168, recanti»;
   a pagina 22, seconda colonna, quarantatreesima riga, la parola: «12.223» è sostituita dalla seguente: «12.233»;
   a pagina 29, prima colonna, trentottesima riga, le parole: «Osvaldo Napoli 12.223» sono soppresse;
   a pagina 30, prima colonna, ventiseiesima riga, dopo le parole «Russo 12.222» sono inserite le seguenti «Osvaldo Napoli 12.223».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 732 del 6 novembre 2012, a pagina 75, prima colonna, quarantaquatresima riga, dopo la parola: «9.13», sono inserite le seguenti: «Lovelli 9.15».

Pag. 63