CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 novembre 2012
732.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 111

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

  La seduta comincia alle 13.40.

Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea.
C. 2854/B e abbinate, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, specifica che la Commissione Attività produttive è chiamata a esprimere il prescritto parere, alla XIV Commissione, sul nuovo testo delle proposte di legge in oggetto, come modificato dal Senato in prima lettura.
  Ricorda in proposito che il disegno di legge reca una riforma sostanziale della legge 4 febbraio 2005, n. 11, che disciplina, come noto, la partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di quattro disegni di legge di iniziativa parlamentare, nonché del disegno di legge presentato dal Governo il 16 novembre 2010. Ricorda Pag. 112altresì che la Commissione attività produttive ha espresso in prima lettura, sul provvedimento in esame, un parere di nulla osta nella seduta del 16 marzo 2011.
  Nel corso dell'esame in Senato, presso la Commissione affari costituzionali, il testo è stato ampiamente rielaborato, arrivando a definire un procedimento corredato da una serie di ulteriori modifiche e integrazioni rispetto al testo licenziato dalla Camera. Si segnalano qui di seguito le principali modifiche apportate dall'altro ramo del Parlamento.
  Nel corso dell'esame in Commissione, è stato aggiunto un nuovo articolo 9, che completa il quadro della partecipazione del Parlamento alla «fase ascendente», prevedendo la facoltà delle Camere di interloquire con le istituzioni dell'Unione europea entrando nel merito di ogni aspetto delle politiche europee, nell'ambito di ciò che viene definito in sede europea come «dialogo politico». In tale contesto, è previsto anche il coinvolgimento delle giunte e dei consigli regionali.
  Segnala inoltre che, in relazione all'articolo 12 relativo all'informazione al Parlamento sulle procedure giurisdizionali e di pre-contenzioso riguardanti l'Italia, si è voluta rendere esplicita la facoltà delle Camere di richiedere e di ottenere le informazioni o i documenti concernenti tali procedure.
  È poi stata riscritta – all'articolo 15 – la norma concernente l'informazione al Parlamento sulle procedure di infrazione riguardanti l'Italia: per ciascuna decisione della Commissione europea, il Governo è tenuto a trasmettere alle Camere, entro venti giorni, una relazione illustrativa dei motivi dell'inadempimento. Una veste nuova ha invece assunto l'articolo 17 che prevede l'informativa del Governo sulle nomine dei candidati italiani a incarichi presso le istituzioni europee. L'elenco delle istituzioni considerate – la Commissione europea, la Corte di giustizia, la Corte dei conti europea e la Banca europea per gli investimenti – è stato integrato nel corso dell'esame in Commissione con l'indicazione anche del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle Regioni e delle Agenzie dell'Unione europea.
  Riguardo al ruolo del Governo nella «fase ascendente», è stabilita negli articoli 18 e 19 la centralità del Dipartimento per le politiche comunitarie (con il nuovo nome di «Dipartimento per le politiche europee») nel coordinamento interno all'Esecutivo, presso cui è prevista la conferma del CIACE, con il nuovo nome CIAE (Comitato interministeriale per gli affari europei) e il relativo «Comitato tecnico di valutazione degli atti dell'Unione europea». È inoltre prevista l'istituzione di «nuclei di valutazione degli atti dell'Unione europea» presso ciascuna delle Amministrazioni dello Stato (articolo 20), in sostituzione della soppressa Commissione per l'attuazione del diritto dell'Unione europea (che riuniva i capi degli uffici legislativi dei Ministeri).
  Per opportune esigenze di semplificazione è stata, inoltre, soppressa la segreteria per gli affari europei, che era prevista dall'articolo 17 del testo approvato dalla Camera, ritenuta, a ragione, una non necessaria complicazione burocratica.
  Il Senato ha inoltre modificato l'articolo 30 del testo approvato dalla Camera inserendo, nella legge di delegazione, anche le deleghe dirette a garantire la conformità dell'ordinamento nazionale ai pareri motivati e alle sentenze della Corte europea. Inoltre l'articolo è stato modificato – circoscrivendo in misura più severa l’«oggetto proprio» del provvedimento – anche al fine di rendere esplicito che il conferimento della delega debba avvenire «limitatamente a quanto indispensabile» per dare attuazione ai nuovi atti legislativi europei, ai pareri motivati delle procedure di infrazione e alle sentenze della Corte, al fine di escludere ogni altra disposizione di delega che rischierebbe di rallentarne l'iter legislativo.
  Allo scopo di ampliare il più possibile gli strumenti a disposizione del Parlamento e del Governo per un celere adattamento alla normativa europea è stato introdotto l'articolo 38, che prevede, in casi di particolare importanza politica, Pag. 113economica e sociale, che il Governo possa presentare alle Camere un apposito disegno di legge recante le disposizioni occorrenti per dare attuazione ad un singolo atto legislativo europeo riguardante le materie di competenza legislativa statale. Anche in questo caso, è prevista la limitazione di contenuto, escludendo disposizioni che non siano in diretta correlazione con l'attuazione dell'atto normativo da recepire, sebbene con un'attenuazione nel caso in cui la natura o la complessità della normativa le rendano indispensabili.
  Infine il nuovo articolo 47 disciplina la fattispecie degli aiuti pubblici per calamità naturali ovvero da altri eventi eccezionali che possono essere concessi a soggetti che esercitano un'attività economica, escluso il settore dell'agricoltura, nei limiti del 100 per cento del danno subito, ivi comprese le somme dei versamenti a titolo di tributi, contributi previdenziali e premi assicurativi.
  Le relative modalità di attuazione saranno disciplinate con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio o del Ministro per gli affari europei, di concerto con il Ministro per gli affari regionali e con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  Come evidenziato nella relazione, le modifiche apportate dal Senato sono tutte concentrate nella modifica di alcune rilevanti procedure; rileva che, in modo ampiamente condivisibile, il lavoro del Senato è stato diretto principalmente ad ampliare il ruolo del Parlamento e del Governo nella cosiddetta «fase ascendente». Per tali motivi riterrebbe opportuno che la Commissione confermasse, anche in questa nuova lettura, il nulla osta già a suo tempo conferito sul progetto di legge in esame.

  Alberto TORAZZI (LNP), segnala come, a suo avviso, il provvedimento in esame incida gravemente, con gli articoli 9 e 38, sull'autonomia del Parlamento italiano, dotando il Governo di un'ulteriore procedura accelerata con la quale introdurre nell'ordinamento provvedimenti giudicati urgenti e impellenti a Bruxelles. Invita quindi i colleghi a riflettere ulteriormente sulla validità di tali scelte che rischiano di esautorare il Parlamento italiano.

  Manuela DAL LAGO, presidente, in relazione al prevedibile andamento dei lavori dell'Aula, che potrebbe pregiudicare le sedute di domani, chiede ai gruppi la disponibilità a procedere alla votazione del provvedimento nella giornata odierna.

  Laura FRONER (PD), a nome del proprio gruppo ritiene opportuno provvedere a concludere l'esame del provvedimento nella giornata odierna. Dichiara altresì voto favorevole sulla proposta di nulla osta del relatore.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP), a nome del proprio gruppo si associa alle considerazioni della collega Froner.

  Enzo RAISI (FLpTP), concorda con i colleghi nel chiudere l'esame del provvedimento e dichiara voto favorevole sulla proposta di parere.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ritiene opportuno chiarire al collega Torazzi che, ai sensi dell'articolo 38, il Governo potrebbe presentare, ove lo ritenesse urgente ed opportuno, un disegno di legge al Parlamento, che a suo parere in tal modo verrebbe non esautorato, ma valorizzato. Inoltre, l'esperienza di questi anni ha reso manifesto che molto spesso l’iter di approvazione delle annuali leggi comunitarie sconta ritardi gravi, che hanno esposto il Paese ad inutili procedure di infrazione.

  La Commissione approva la proposta di nulla osta del relatore.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

  La seduta comincia alle 13.50.

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Comunicazione della Commissione europea sulla modernizzazione degli aiuti di Stato dell'UE.
COM(2012)209 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2012.

  Manuela DAL LAGO, presidente, comunica che il relatore, onorevole Fava, ha predisposto una proposta di documento finale. Avverte che, non essendo ancora pervenuto il parere della XIV Commissione, la votazione del documento finale dovrà essere rinviata ad altra seduta.

  Giovanni FAVA (LNP), relatore, illustra la proposta di documento finale (vedi allegato 1). Sottolinea che, in un primo momento, aveva considerato con favore l'innalzamento del tetto de minimis a 500 mila euro. Tuttavia, ad un maggior approfondimento, ha ritenuto opportuno mantenere il tetto a 200 mila perché Paesi europei potrebbero usare meccanismi meno trasparenti per avvantaggiare le proprie industrie a scapito di altri. Peraltro, il meccanismo non prevede alcun criterio di reciprocità e di omogeneità di comportamento nei diversi Stati membri, né di gradualità sulla base della capacità dei singoli Paesi. Per questi motivi, nella proposta di documento ha previsto anche, al punto 2 delle osservazioni, la possibilità di stabilire un tetto massimo al de minimis, in percentuale al PIL, applicabile al complesso degli aiuti erogabili da ciascun Paese alle rispettive imprese. Si dichiara, comunque, disponibile ad accogliere modifiche anche sostanziali al documento finale proposto.

  Ludovico VICO (PD) giudica eccessivamente restrittiva l'osservazione al punto 1 del documento. In un momento di forte recessione economica, riterrebbe preferibile mettere in campo tutti gli strumenti che possono sostenere l'attività delle imprese nazionali. Per le medesime ragioni, escluderebbe altresì il meccanismo previsto al punto 2 delle osservazioni di stabilire un tetto massimo al complesso degli aiuti erogabili in percentuale al PIL dei singoli Paesi europei.

  Giovanni FAVA (LNP), relatore, nel comprendere le perplessità manifestate dall'onorevole Vico, sottolinea che i dati disponibili dimostrano che in Germania è stata erogata una quantità di aiuti decisamente superiore a quella di altri Paesi a favore delle imprese nazionali che hanno danneggiato la concorrenza a livello europeo. Sottolinea la necessità di individuare un meccanismo che renda omogenea la capacità di intervento sui singoli mercati.

  Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto ministeriale concernente l'individuazione per l'anno 2012 di una iniziativa da realizzare con le disponibilità del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori.
Atto n. 509.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno.

  Lido SCARPETTI (PD), relatore, illustra lo schema in titolo composto di un solo articolo che destina al Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto Pag. 115turistico la somma di 883.207,26 euro, per far fronte alle richieste di rimborso del consumatore turista ancora non liquidate per carenza delle relative disponibilità finanziarie.
  Lo schema di decreto ministeriale, trasmesso alle Camere dal Ministro dello sviluppo economico ai fini dell'espressione del prescritto parere parlamentare, trova il suo presupposto normativo nell'articolo 148 della legge n. 388 del 23 dicembre 2000 (legge finanziaria 2001).
  L'articolo citato dispone, al comma 1, che le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato siano destinate ad iniziative a vantaggio dei consumatori. Il comma 2 specifica che le predette entrate sono riassegnate (anche nell'esercizio successivo) con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze ad un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico), per essere destinate alle iniziative a vantaggio dei consumatori individuate di volta in volta con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentite le competenti Commissioni parlamentari competenti.
  Segnala, in particolare, che la somma in questione rappresenta la differenza tra le somme effettivamente assegnate negli anni 2010 e 2012 pari a 39.713.691 euro e l'importo originariamente assegnato dal Ministero dell'economia e delle finanze pari a 38.830.483,74.
  Nel dettaglio l'articolo 1 del provvedimento in esame prevede al comma 1 la destinazione delle risorse attualmente disponibili nel Fondo derivante da sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori (nel limite dell'importo complessivo di 883.207,26 euro) al finanziamento del citato Fondo nazionale di Garanzia per il consumatore di pacchetto turistico, di cui all'articolo 100 del c.d. Codice del consumo (decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e succ. modif.). Al comma 2 si dispone il trasferimento da parte della Direzione generale per il mercato e la concorrenza del Ministero dello sviluppo economico al Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ai sensi del comma 3, si prevede che il Direttore generale procederà alla formalizzazione dei relativi atti di impegno a carico dello stanziamento sul capitolo n. 1650
  Formula quindi una proposta di parere favorevole.

  Laura FRONER (PD) osserva che la somma di 883 mila euro potrà soddisfare solamente un terzo dei rimborsi previsti. Auspica che, per il futuro, possa essere destinata una quota più rilevante di risorse derivanti dalle sanzioni amministrative irrogate dall’Antitrust ai rimborsi del consumatore turista, e ritiene che tale notazione possa essere inserita nelle premesse al parere.

  Lido SCARPETTI (PD), relatore, nell'accedere alla richiesta della collega Froner, riformula la proposta di parere (vedi allegato 2).

  Alberto TORAZZI (LNP), a nome del proprio gruppo, dichiara voto di astensione.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.15.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 729 del 31 ottobre 2012, a pagina 111, seconda colonna, venticinquesima riga, la parola: «15.30» è sostituita dalla seguente «15.35».

  Nello stesso Bollettino, a pagina 111, seconda colonna, ventinovesima riga le parole: «15.30 alle 15.40» sono sostituite dalle seguenti «15.35 alle 15.45».

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