CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 novembre 2012
732.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 105

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. – Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia.

  La seduta comincia alle 11.

Riforma della legislazione in materia portuale.
C. 5453, approvato, in un testo unificato, dal Senato, e C. 2311 Meta.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 ottobre 2012.

  Il viceministro Mario CIACCIA, prima di fornire alcuni elementi di conoscenza riguardo al tema dell'applicabilità alle autorità portuali delle disposizioni in materia di riduzione degli organici delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012, ritiene opportuno sottolineare come le autorità portuali abbiano assolto nel corso del tempo ad un ruolo fondamentale ai fini del rilancio dell'economia nazionale, grazie alla loro particolare natura giuridica, e abbiano contribuito al risanamento della finanza pubblica, senza peraltro trascurare l'efficientamento delle proprie strutture.
  Tutto ciò premesso, venendo al tema testé citato, fa presente come gli approfondimenti svolti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Dipartimento della funzione pubblica abbiano condotto al comune convincimento – alla luce del quadro normativo di riferimento e delle modalità di finanziamento delle autorità portuali nonché della natura privatistica dei relativi contratti di lavoro – che tali autorità, pur rientrando tra gli enti pubblici non economici, non possano essere assoggettati alle predette disposizioni in materia di riduzione degli organici delle pubbliche amministrazioni. Ciò peraltro Pag. 106non toglie che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sulla base dei principi dettati dal predetto articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012, si riservi di effettuare nei confronti delle citate autorità un'attività di indirizzo ai fini del contenimento della spesa pubblica. Manifesta, quindi, il convincimento che tale orientamento interpretativo, testé formalmente espresso dal Governo, possa fornire un utile contributo non solo ai fini di un rapido prosieguo dell'esame dei provvedimenti in oggetto, ma anche ai fini del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore portuale, attualmente in corso di definizione.

  Mario TULLO (PD) esprime soddisfazione per le assicurazioni testé rese dal rappresentante del Governo che fugano i dubbi espressi da alcune autorità portuali rispetto all'applicabilità, anche alle medesime autorità, delle disposizioni di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012. Ciò premesso, coglie l'occasione per porre all'attenzione del rappresentante del Governo due questioni particolari che in parte esulano dal contenuto dei provvedimenti in oggetto e che riguardano l'attuale stato delle procedure concernenti, rispettivamente, l'individuazione dei criteri a cui il Governo intende attenersi ai fini del riparto, tra le diverse autorità portuali, del fondo di settanta milioni di euro annui previsto dalla legislazione vigente nonché l'assegnazione da parte del CIPE di venti milioni di euro ai fini della realizzazione di investimenti concernenti il «ribaltamento a mare» del porto di Genova.

  Sandro BIASOTTI (PdL), nell'esprimere soddisfazione per le assicurazioni testé rese dal rappresentante del Governo, sottolinea, anche a nome del proprio gruppo, la volontà di procedere speditamente all'esame dei provvedimenti in oggetto, apportando solo limitate modificazioni al testo trasmesso dal Senato. In particolare, evidenzia come tali modificazioni dovrebbero porre rimedio ad alcuni aspetti problematici del citato provvedimento che riguardano: la proroga della durata delle concessioni, che dovrebbe essere parametrata all'ammontare degli investimenti effettuati dal concessionario, anziché essere prevista nella misura massima di un terzo della durata della concessione precedente; l'impossibilità per il terminalista di poter effettuare la propria attività anche avvalendosi di terzi, diversamente da quanto invece previsto dalla legislazione vigente; le procedure previste per l'adozione di varianti al piano regolatore che, come riconosciuto anche dal consiglio superiore dei lavori pubblici, dovrebbero essere snellite.

  Dario GINEFRA (PD), nel ringraziare il viceministro Ciaccia per il suo intervento, chiede di conoscere quale sia la posizione del Governo in merito al riconoscimento per legge, operato dal testo trasmesso dal Senato, di alcune autorità portuali, che appare in contrasto con l'esigenza di razionalizzazione del settore portuale ed ispirato ad una mera logica di tutela degli interessi di chi guida le autorità e non di quelli della collettività. Cita, a questo riguardo, il caso dell'autorità portuale di Manfredonia, per la quale, a suo avviso, non esistono le condizioni per una sua immediata operatività, dal momento che essa non è stata riconosciuta tale, in un'ottica di razionalizzazione e di complessiva riorganizzazione delle autorità portuali di tutta la regione Puglia.

  Silvia VELO (PD), premesso che la legge n. 84 del 1994 ha contribuito fortemente allo sviluppo del settore portuale aprendo grandi possibilità d'intervento all'iniziativa privata e che si è tuttavia avvertita l'esigenza, a quasi venti anni dalla sua attuazione, di ammodernarne l'impianto, ritiene che il testo approvato dal Senato avrebbe potuto essere più incisivo, sia sotto il profilo del riconoscimento di una maggiore autonomia finanziaria alle autorità portuali, sia sotto l'aspetto della destinazione delle risorse. Ciò non toglie che, alla luce delle assicurazioni rese nella seduta odierna dal rappresentante del Governo riguardo alla non applicabilità alle autorità portuali dell'articolo 2 del decreto-Pag. 107legge n. 95 del 2012, vi siano ora le condizioni per giungere ad una rapida approvazione del provvedimento trasmesso dal Senato, apportando ad esso limitate modificazioni. Sottolinea, infatti, come l'interpretazione resa dal Governo in merito al citato articolo 2, sia ispirata da buon senso, in quanto ben lungi dal creare nicchie di privilegio, tende a salvaguardare l'efficienza e la funzionalità delle autorità portuali, in considerazione delle peculiari attività che esse svolgono.

  Vincenzo GAROFALO (PdL) ritiene che le assicurazioni testé rese dal rappresentante del Governo in merito a uno dei punti fondamentali dei provvedimenti in oggetto, ponga la Commissione nelle condizioni di proseguire i propri lavori più speditamente, in modo da poter giungere, entro la fine della legislatura, all'approvazione di una nuova legge che possa dare maggiori certezze a coloro che intendano effettuare investimenti nel settore portuale. Ricorda a questo riguardo come la Commissione trasporti della Camera abbia dato il proprio significativo contributo alla ridefinizione del quadro normativo del settore portuale approvando un testo, trasmesso alcuni mesi fa al Senato, recante «legge quadro in materia di interporti e di piattaforme territoriali logistiche» che dovrebbe vedere la luce, al pari della nuova disciplina sui porti, entro la fine della legislatura, in modo da assicurare all'intero settore portuale un quadro normativo equilibrato e coerente. Sottolinea, infatti, come l'intero settore in argomento abbia estrema necessità di misure di semplificazione, analoghe a quelle previste in altri Paesi europei.

  Gian Carlo DI VIZIA (LNP) ritiene molto positivo il fatto che il viceministro Ciaccia abbia dato ampie assicurazioni in merito alla non applicabilità dell'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012 al personale del settore portuale. A questo riguardo ritiene opportuno sottolineare come tale personale risulti in realtà poco numeroso – complessivamente circa mille unità – soprattutto se raffrontato alle consistenze organiche di alcuni anni fa. Per quanto concerne gli elementi di criticità del provvedimento trasmesso dal Senato, segnala innanzitutto il tema della durata delle concessioni, la cui disciplina, a suo avviso, dovrebbe essere modificata, giacché in alcuni porti, come quello di La Spezia, vi sono concessioni che raggiungono addirittura la durata di 53 anni, con conseguenti inaccettabili effetti negativi sul piano della libera concorrenza. In secondo luogo, segnala il tema della pluralità delle concessioni che, ai sensi del provvedimento trasmesso dal Senato, possono essere assegnate nel medesimo porto, diversamente da quanto previsto dalla legislazione vigente, ad un unico concessionario, purché tale deroga sia concessa dal presidente dell'autorità portuale. A questo riguardo, si domanda, invece, se non sia il caso di prevedere che tale deroga possa essere concessa soltanto in seguito ad una deliberazione unanime del comitato portuale.

  Il viceministro Mario CIACCIA, nel ribadire l'esclusione delle autorità portuali dall'ambito di applicazione dell'articolo 2 del decreto-legge n. 95 del 2012, sottolinea come tale esclusione rappresenti non già un privilegio riconosciuto alle predette autorità, ma un inevitabile effetto legato alla loro stessa natura. A questa conclusione si giunge attraverso una corretta lettura della legge n. 84 del 1994 che, già in passato, ha condotto all'esclusione delle autorità portuali dal novero delle pubbliche amministrazioni. Per quanto riguarda il tema della semplificazione, che è stato poc'anzi richiamato dal deputato Garofalo, sottolinea come uno degli obiettivi fondamentali del programma di Governo sia quello di facilitare l'attività dei cittadini e la libera iniziativa economica proprio attraverso misure di semplificazione amministrativa. In questa prospettiva, ritiene pienamente condivisibile l'esigenza, segnalata dal deputato Biasotti, di rendere più agili le procedure disciplinate dal testo trasmesso dal Senato in materia d'introduzione di varianti ai piani regolatori. Per quanto Pag. 108concerne, invece, il tema dell'autonomia finanziaria delle autorità portuali, ritiene soddisfacenti i passi in avanti compiuti al riguardo dalla recente evoluzione normativa, non tanto per l'ammontare delle risorse che sono state messe a disposizione delle autorità portuali, quanto piuttosto per aver affermato un principio assolutamente innovativo che non mancherà di portare nuovi frutti se le medesime autorità sapranno utilizzare proficuamente le risorse che ad esse affluiranno. Per quanto concerne il tema della puntuale individuazione delle autorità portuali, nel ritenere che tale individuazione, debba rispondere a criteri di effettiva utilità per la collettività, ritiene comunque di dover affidare tale tema alla sensibilità del Parlamento. Quanto alla durata delle concessioni, ritiene che essa dovrebbe essere legata all'effettiva consistenza del piano di investimenti a fronte del quale la concessione viene rilasciata. Per quanto attiene altresì al riparto delle risorse, assicura che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sta lavorando alacremente d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze per la definizione sia dei criteri di riparto del fondo istituito ai sensi della legislazione vigente sia per l'assegnazione al porto di Genova dei finanziamenti a cui faceva cenno poc'anzi il deputato Tullo. In merito alla questione dell'opportunità di affidare ad una determinazione unanime del comitato portuale, anziché al presidente dell'autorità portuale, la possibilità di assegnare nel medesimo porto una pluralità di concessioni ad un unico concessionario, ritiene che essa possa essere risolta in coerenza con gli orientamenti che saranno assunti dalla Commissione riguardo all'eventuale rafforzamento dei poteri del presidente dell'autorità portuale. Infine, formula l'auspicio che le iniziative legislative in materia di porti e di interporti possano procedere di pari passo nei due rami del Parlamento, in modo da portare a compimento, entro la fine della legislatura, un disegno legislativo unitario di riforma del settore portuale.

  Mario VALDUCCI presidente, nel rinviare alla riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si terrà nella giornata di domani, ogni determinazione in merito alle modalità di prosecuzione dei lavori della Commissione riguardo ai provvedimenti in oggetto, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. – Interviene il sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

  La seduta comincia alle 13.35.

Proposta di nomina dell'avvocato Andrea Annunziata a presidente dell'Autorità portuale di Salerno.
Nomina n. 160.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

  Fulvio BONAVITACOLA (PD), relatore, fa presente che, con lettera del 19 ottobre 2012, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina a presidente dell'Autorità portuale di Salerno dell'avvocato Andrea Annunziata, già presidente della medesima Autorità dal novembre 2008, il cui mandato, come si evince dalla citata lettera, scade il 6 novembre 2012. Pag. 109
  Ai fini della nomina del nuovo presidente, il 5 luglio 2012 è stato richiesto agli enti pubblici interessati – ai sensi dell'articolo 8, comma 1, della legge n. 84 del 1994 – di fornire i nominativi degli esperti tra i quali individuare il nuovo presidente.
  Le indicazioni inizialmente pervenute da provincia, comune e Camera di commercio di Salerno si sono concentrate sull'unanime designazione dell'avvocato Annunziata.
  A fronte delle pronunce giurisprudenziali in merito all'interpretazione del termine «terna» contenuto del citato articolo 8, è stata fatta pervenire ai medesimi enti, in data 26 settembre 2012, una nuova richiesta di voler fornire ulteriori designazioni, in esito alla quale il comune ha designato il dottor Luigi Di Luise e la provincia ha designato l'avvocato Romano Ciccone; la Camera di commercio, essendosi costituita la suddetta terna a seguito delle designazioni della provincia e del comune, non ha ritenuto di dover formulare altre proposte.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dopo un attento esame dei curricula dei candidati, ha indicato per l'acquisizione della prescritta intesa con la regione Campania il nominativo dell'avvocato Andrea Annunziata, che la regione stessa ha riscontrato positivamente il 12 ottobre scorso. Come emerge dal suo curriculum, per i rilevanti incarichi ricoperti e per la professionalità posseduta, l'avvocato Annunziata risulta in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
  Tutto ciò considerato, nel sottolineare la propria stima nei confronti dell'avvocato Annunziata, propone che la Commissione esprima parere favorevole sulla proposta di nomina in oggetto.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Mario VALDUCCI, presidente, comunica il risultato della votazione:
   Presenti 28   
   Votanti 28   
   Maggioranza 15   
    Hanno votato 25    
    Hanno votato no 3    
  (La Commissione approva).

  Mario VALDUCCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Biasotti, Boffa, Bonavitacola, Cardinale, Compagnon, Desiderati, Di Vizia, Garofalo, Ginefra, Landolfi, Laratta, Lovelli, Lusetti, Pierdomenico Martino, Mereu, Giorgio Merlo, Minasso in sostituzione di D'Alessandro, Monai, Nicco, Nizzi, Piso, Proietti Cosimi, Simeoni, Terranova, Toto, Tullo, Valducci e Velo.

  La seduta termina alle 13.45.

RISOLUZIONI

  Martedì 6 novembre 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. – Interviene il sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta.

  La seduta comincia alle 13.45.

7-01012 Desiderati: Ridefinizione del tracciato della linea ferroviaria AV/AC Brescia-Verona.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in oggetto, rinviata nella seduta del 31 ottobre 2012.

  Silvia VELO (PD) chiede un rinvio della discussione, al fine di consentire alla Commissione di svolgere un apposito ciclo di audizioni informali, che veda il coinvolgimento di rappresentanti degli enti interes- Pag. 110sati. Sebbene, infatti, la riformulazione del dispositivo della risoluzione proposta dal rappresentante del Governo nella precedente seduta sia tale da assicurare un ampio coinvolgimento dei predetti enti, tale ciclo di audizioni potrebbe contribuire a chiarire gli effetti che un'eventuale ridefinizione del tracciato della linea ferroviaria AV/AC Brescia-Verona potrebbe avere sul territorio di altre province.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) sottolinea come la risoluzione in oggetto rappresenti la naturale prosecuzione di un analogo atto di indirizzo già approvato nel 2010 a cui il Governo non ha dato seguito, in quanto non ha provveduto, come invece previsto nell'atto stesso, alla costituzione di un apposito tavolo di lavoro con il coinvolgimento di tutti gli enti interessati. Nel manifestare comunque la propria disponibilità allo svolgimento in tempi rapidi di un ciclo di audizioni che coinvolga i rappresentanti degli enti interessati, sottolinea come la riformulazione della risoluzione in discussione, proposta dal Governo nella precedente seduta, già assicuri il coinvolgimento di tali enti. Al fine di rendere tale coinvolgimento più vincolante, si potrebbe peraltro sopprimere, nella citata riformulazione, la parola «anche».

  Mario VALDUCCI, presidente, nel rinviare alla riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si terrà nella giornata di domani, ogni determinazione in merito all'eventuale svolgimento del predetto ciclo di audizioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.