CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 2 novembre 2012
730.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Venerdì 2 novembre 2012. — Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO, indi del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. — Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giampaolo D'Andrea, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo e il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

  La seduta comincia alle 11.15.

DL 174/2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012.
C. 5520 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 ottobre 2012.

  Donato BRUNO, presidente, comunica che il deputato Ciccanti ha dichiarato di sottoscrivere l'emendamento 9.12 Lupi. Comunica inoltre che i relatori hanno ritirato gli emendamenti 3.504 e 3.699 e l'articolo aggiuntivo 10.020. I relatori hanno inoltre presentato i nuovi emendamenti 2.600 e 9.83 (vedi allegato 2), mentre il Governo ha presentato l'emendamento 3.700 (vedi allegato 2).
  Ricorda che i nuovi emendamenti sono stati trasmessi a tutti i deputati delle Commissioni e ai gruppi nella giornata di ieri e che il termine per la presentazione di subemendamenti è scaduto alle ore 10 di oggi. Avverte che sono stati presentati alcuni subemendamenti ai suddetti nuovi emendamenti (vedi allegato 3) e che il subemendamento Bressa 0.2.600.7 è stato sottoscritto anche dal deputato Ciccanti.
  Ricorda che l'esame si limiterà agli emendamenti che sono stati segnalati dai gruppi e a quelli che saranno segnalati nel corso della discussione, con l'intesa che gli altri emendamenti presentati si intenderanno Pag. 4respinti, ferma la facoltà dei presentatori di proporli nuovamente all'Assemblea.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) segnala un errore materiale, consistente in un mancato riferimento all'articolo 40, nel subemendamento a sua firma 0.1.106.22, chiedendo che tale riferimento possa essere inserito nel testo del provvedimento in sede di coordinamento formale.

  Donato BRUNO, presidente della I Commissione, avverte che, trattandosi di un errore formale e non essendovi obiezioni, la correzione segnalata dal deputato Ciccanti si intende apportata al testo del subemendamento 0.1.106.22, anche se già approvato.

  Pierangelo FERRARI, relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la V Commissione, esprime il parere sulle proposte emendative segnalate relativamente all'articolo 1 e 2, nonché sui relativi subemendamenti. Esprime, in particolare, parere favorevole sul subemendamento Mantovano 0.1.106.17, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1); propone invece l'accantonamento del subemendamento Polledri 0.1.106.13, che potrebbe essere riformulato come articolo aggiuntivo all'articolo 7. Auspica, inoltre, l'approvazione dell'emendamento 1.106 dei relatori (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, prende atto che il subemendamento Mantovano 0.1.106.17 viene sottoscritto dal deputato Laffranco, il quale lo riformula nei termini indicati dai relatori.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA esprime parere conforme a quello dei relatori sulle proposte emendative testé menzionate.

  Raffaele VOLPI (LNP) chiede conferma che la proposta di riformulazione dell'emendamento 0.1.106.17 Mantovano faccia riferimento alle sole società controllate, e non a tutte quelle partecipate.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, conferma che la proposta di riformulazione del subemendamento Mantovano 0.1.106.17 fa riferimento alle sole società controllate.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Mantovano 0.1.106.17 (nuova formulazione).

  Donato BRUNO, presidente, propone che, in attesa che i relatori completino la valutazione del subemendamento Polledri 0.1.106.13, quest'ultimo sia accantonato, unitamente all'emendamento 1.106 (nuova formulazione) dei relatori.

  Pierangelo FERRARI, relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sui subemendamenti Pastore 0.1.03.1 e Borghesi 0.1.03.11, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Rolando NANNICINI (PD) interviene sulla nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 1.03 dei relatori per osservare che, a differenza che per i comuni, per le regioni non è corretto fare riferimento al Segretario generale. Nel ritenere necessario che la norma non perda il riferimento ai profili sanzionatori, sottolinea l'esigenza imprescindibile che non sia omesso il riferimento al termine di 30 giorni per l'espressione del parere da parte della Corte dei conti.

  Pierangelo FERRARI, relatore per la I Commissione, ritiene fondate le considerazioni del collega Nannicini e propone, quindi, l'accantonamento della proposta emendativa in questione.

  Donato BRUNO, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni, avverte che l'articolo aggiuntivo 1.03 dei relatori e i Pag. 5subemendamenti ad esso riferiti si intendono accantonati.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sui subemendamenti 0.2.600.1 Vassallo, 0.2.600.2 Volpi, 0.2.600.3 Vassallo e 0.2.600.4 Evangelisti. Chiede alla presentatrice un chiarimento sulle finalità del subemendamento 0.2.600.5 Rubinato. Esprime parere favorevole sul subemendamento 0.2.600.6 Bressa, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Salvatore VASSALLO (PD), intervenendo sul proprio subemendamento 0.2.600.1, rileva un allineamento tra la posizione dei relatori e quella del Governo che non è, a suo avviso, di aiuto sul piano della trasparenza della delicata materia delle indennità dei titolari di cariche elettive. Sottolinea che uno dei temi che hanno dato adito ad equivoci – forieri di polemiche mediatiche pretestuose – è la mancata riconoscibilità della componente del reddito personale rispetto a quella dei rimborsi per l'esercizio del mandato, che implicano l'obbligo di rendicontazione. La sua proposta emendativa rappresenta un'occasione per eliminare equivoci che sono di nocumento al rapporto tra eletti ed elettori e per inaugurare un metodo che dall'ambito regionale potrebbe essere esteso anche ad altri livelli di governo. Ritiene, inoltre, incongruo l'avere preso a parametro di riferimento l'indennità riconosciuta nella regione più virtuosa, laddove sarebbe invece più opportuno ed equo introdurre un parametro di tipo nazionale, conforme a standard europei, che garantirebbe una disciplina uniforme e più controllabile.

  Pierangelo FERRARI, relatore per la I Commissione, conferma il parere contrario sul subemendamento 0.2.600.1 Vassallo, in ragione dell'esigenza di preservare la coerenza interna del provvedimento. Condivide peraltro le considerazioni del collega, insieme al quale ha presentato una proposta di legge riguardante questa materia. Ribadisce che il carattere d'urgenza della norma in esame e la necessità di tenere conto dell'accordo già raggiunto in sede di Conferenza unificata Stato-regioni, impongono il mantenimento della norma, di cui all'articolo 2, che, diversamente, a seguito dell'accoglimento della proposta emendativa del collega, sarebbe interamente stravolto.

  Massimo POLLEDRI (LNP) esprime sconcerto per le valutazioni espresse dal relatore Ferrari, ritenendo non del tutto sussistenti le ragioni di necessità e urgenza per disciplinare con decreto-legge la complessa materia delle indennità per le cariche elettive a livello regionale. Ritiene inoltre che rientri nelle prerogative parlamentari quella di esaminare ed eventualmente emendare in modo anche significativo il testo di un decreto-legge. Quanto al merito delle questioni connesse al subemendamento presentato dal deputato Vassallo, ritiene che sia da preservare il nesso che collega tra loro le indennità e, in generale, tutte le voci di remunerazione che vengono garantite ai titolari di cariche elettive e i magistrati.

  Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che esprimere parere contrario sul subemendamento 0.2.600.1 Vassallo non sia segno, da parte dei relatori, di un mancato riconoscimento dell'autonomia del Parlamento, come del resto dimostrano le ampie modifiche proposte dai relatori stessi al testo del Governo. Sul punto specifico, sottolinea che è stato necessario tenere conto di quanto è stato già deciso dalla Conferenza Stato-regioni in attuazione dell'articolo 2.

  Le Commissioni respingono il subemendamento 0.2.600.1 Vassallo.

  Raffaele VOLPI (LNP) interviene sul proprio subemendamento 0.2.600.2, le cui Pag. 6finalità sono connesse alla proposta emendativa testé respinta. Considerato che il tema è ormai ineludibile e che non si intende operare nel senso di stravolgere o, peggio, fare decadere il provvedimento in esame, occorre però, a suo avviso, che la nuova disciplina presenti un riferimento ad un meccanismo di gradualità che tenga conto delle differenze tra regione e regione. Tenendo conto del fatto che, a seguito della soppressione di un elevato numero di province, in due casi la presidenza della regione coincide adesso con quella di una provincia, è doveroso e conforme ad una regola di buon senso, a suo avviso, contemplare uno spazio di autonomia per le regioni. Quanto all'accordo raggiunto in sede di Conferenza unificata, a suo avviso, esso è a suo giudizio un accordo al ribasso, per cui una parziale revisione di questo punto in sede parlamentare sarebbe opportuna.

  Pierangelo FERRARI, relatore per la I Commissione, ribadisce il parere contrario già espresso sull'emendamento 0.2.600.2 Volpi e coglie l'opportunità per precisare che non è fondato ritenere che i relatori abbiano posizioni schiacciate su quelle del Governo, come in molte altre occasioni si è potuto dimostrare. Concorda sul merito delle considerazioni del collega Volpi, nella consapevolezza della profonda diversità che sussiste, ad esempio, tra la regione Lombardia e la regione Molise sia sul piano della quantità di popolazione che della complessità amministrativa. Al riguardo fa presente che il testo dei relatori presenta un meccanismo di gradualità per il personale e per il rifinanziamento dei gruppi. Tuttavia, rappresenta che, anche a seguito di contatti informali tra i gruppi, si è ritenuto che tale meccanismo non debba essere esteso al tema delle indennità.

  Salvatore VASSALLO (PD) esprime rammarico per la posizione del relatore Ferrari e ritiene che sia irrituale che quanto è stato concordato in incontri informali tra relatori, Governo e gruppi diventi poi vincolante per le Commissioni riunite in seduta formale.

  Pierguido VANALLI (LNP) propone una riformulazione del subemendamento 0.2.600.2 Volpi nel senso di sostituire la parola «percepisce» con le parole «può percepire» al fine di affidare al Presidente della regione la valutazione di opportunità sulla misura della propria indennità.

  Mario TASSONE (UdCpTP), ribadendo il sostegno del proprio gruppo all'operato del Governo e dei relatori, osserva, tuttavia, che la decisione sul tema in questione non può essere demandata ad una sede quale la Conferenza Stato-regioni in luogo di quella parlamentare, trattandosi di norme generali ed astratte, valide erga omnes. Poiché è in discussione un aspetto fondamentale per il buon funzionamento delle regioni, sottolinea l'opportunità di accantonare la proposta emendativa in discussione.

  Rolando NANNICINI (PD), richiamando la mancata approvazione di una riforma costituzionale in tema di bicameralismo da cui potesse derivare la nascita di un Senato rappresentativo delle regioni, auspica che sulla materia si pervenga ad una norma di salvaguardia che offra certezze sul piano dell'effettività in sede attuativa.

  Matteo BRAGANTINI (LNP) ritiene che il problema sollevato potrebbe essere risolto ricorrendo ad una precisazione sulla necessità di garantire che l'indennità del presidente della Giunta regionale sia comunque superiore a quella dei consiglieri, come avviene per i sindaci, in ragione dei ruoli e dei diversi gradi di responsabilità.

  Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che garantire il rispetto di quanto concordato in sede di Conferenza Stato-regioni non sia lesivo delle prerogative parlamentari, ma che rappresenti un modus operandi opportuno al fine di dare attuazione a quanto già previsto da leggi vigenti.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) ricorda l'opportunità di rispettare il dettato dell'articolo 114 della Costituzione.

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  Maria Piera PASTORE (LNP) ritiene che sia stato incongruo rinviare al 10 dicembre il termine per gli adempimenti a carico della Conferenza Stato-regioni previsti dall'articolo 2, ben potendo la Conferenza riunirsi e deliberare una rimodulazione della norma anche prima di quella data. Auspica, quindi, l'approvazione dell'emendamento 0.2.600.2 Volpi, di cui è cofirmataria.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, chiede chiarimenti ai relatori in ordine alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 2, in merito al mancato riferimento ai presidenti delle Giunte regionali.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, rispondendo al presidente Giorgetti, ricorda che lo scorso venerdì si è tenuta una riunione informale, aperta a tutti i colleghi, per trovare un accordo sulle indennità dei presidenti di regione e sui finanziamenti dei gruppi consiliari. La valutazione generalmente condivisa è che il decreto-legge in esame si muove su un crinale dubbio sotto il profilo della legittimità costituzionale e per questo motivo si è convenuto di prevedere tempi più ampi al fine di individuare ulteriori criteri per l'assegnazione dei finanziamenti e per la definizione delle indennità dei presidenti. Le Commissioni hanno pertanto ritenuto di prorogare i termini, senza peraltro invadere le competenze regionali con norme di dettaglio.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Volpi 0.2.600.2.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere contrario sul subemendamento Vassallo 0.2.600.3, ed Evangelisti 0.2.600.4.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO concorda con il parere espresso dai relatori.

  Salvatore VASSALLO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.2.600.3 volto prevedere un equilibrio tra le risorse assegnate ai gruppi consiliari e quelle riconosciute ai singoli deputati.

  Pierangelo FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, sottolinea che la lettera f) riprende la formula testuale contenuta nel comunicato conclusivo dell'incontro con la Conferenza delle regioni.

  Raffaele VOLPI (LNP), con riferimento all'articolo 2, esprime l'avviso che si debba individuare una nozione chiara del criterio di virtuosità di una regione; in caso contrario, il contenuto dell'articolo 2 risulterà poco chiaro e incoerente con la finalità di contenimento della spesa pubblica.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Vassallo 0.2.600.3 ed Evangelisti 0.2.600.4.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra le finalità del proprio subemendamento 0.2.600.5 volto a stabilire il principio per cui, similmente a quanto accade nel Regno Unito, le informazioni che riguardano atti pubblici che implicano impiego di risorse finanziarie sono di proprietà dei cittadini e, conseguentemente, devono essere assolutamente trasparenti.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, dichiara di condividere lo spirito del subemendamento Rubinato 0.2.600.5 e propone di riformularlo come emendamento all'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori, dove, a suo avviso, la norma è più correttamente collocata.

  Simonetta RUBINATO (PD) riformula il suo subemendamento 0.2.600.5 nei termini indicati dalla relatrice (vedi allegato 3: subemendamento 0.1.03.50).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO si rimette alle Commissioni sul subemendamento Rubinato 0.1.03.50.

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  Donato BRUNO, presidente, avverte che il subemendamento Rubinato 0.1.03.50 sarà posto in votazione con i subemendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazioni) dei relatori.

  Pierangelo FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, propone una riformulazione del subemendamento Bressa 0.2.600.6, nel senso di sostituire le parole «articolo 28» con le seguenti «articoli 28 e 29».

  Gianclaudio BRESSA (PD) accetta la riformulazione proposta.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Bressa 0.2.600.6, come riformulato (vedi allegato 1).

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere favorevole sul subemendamento Bressa 0.2.600.7, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 2.600 dei relatori.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO concorda con il parere espresso dai relatori.

  Maria Piera PASTORE (LNP) manifesta un orientamento nettamente contrario al subemendamento Bressa 0.2.600.7, eccessivamente rigoroso nel prevedere un'immediata e drastica riduzione di trasferimenti in caso di mancato recepimento, da parte delle regioni, di tutte le misure imposte quali meccanismi riduttivi delle spese.

  Gianclaudio BRESSA (PD) precisa che non vi è alcuna differenza sostanziale con il testo dell'emendamento 2.600 dei relatori: il proprio subemendamento ne è infatti una semplice riscrittura volta a rendere il testo più corretto sotto il profilo costituzionale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Bressa 0.2.600.7 e l'emendamento 2.600 dei relatori, come riformulato.

  Pierangelo FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, chiede di accantonare l'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 3.

  Donato BRUNO, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'articolo 3 si intende accantonato. Avverte che le Commissioni passano quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra le finalità del proprio emendamento 4.3, soppressivo del comma 4.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rubinato 4.3.

  Massimo POLLEDRI (LNP) illustra le finalità dell'emendamento Simonetti 4.4, di cui è cofirmatario, chiedendosi in particolare in quale modo saranno assegnate le anticipazioni di 300 milioni alle province e di 1.500 milioni ai comuni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simonetti 4.4.

  Chiara MORONI (FLpTP) , relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, chiede l'accantonamento delle proposte emendative riferite all'articolo 5.

  Donato BRUNO, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'articolo 5 si intende accantonato. Avverte che le Commissioni passano quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 6.

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  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere contrario sull'emendamento Rubinato 6.8 e parere favorevole sull'emendamento Lanzillotta 6.10, purché riformulato nel senso di aggiungere le parole «Fatte salve le procedure concorsuali già avviate» prima delle parole «a decorrere dalla data» e di sostituire le parole «il 50 per cento dei magistrati» con le parole «una quota non inferiore al 25 per cento dei magistrati».

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO concorda con il parere contrario espresso dai relatori sull'emendamento Rubinato 6.8, rimettendosi alle Commissioni sull'emendamento Lanzillotta 6.10.

  Simonetta RUBINATO (PD) sottolinea che il proprio emendamento 6.8 è volto a rendere selettivi gli strumenti di controllo prendendo come riferimento almeno un terzo dei parametri obiettivo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rubinato 6.8.

  Gianclaudio BRESSA (PD) fa proprio l'emendamento Lanzillotta 6.10 e accetta la riformulazione proposta dai relatori.

  Raffaele VOLPI (LNP) esprime perplessità sull'emendamento Lanzillotta 6.10, come riformulato, ritenendo che l'indicazione per legge dei criteri di reclutamento di laureati in specifiche discipline possa costituire una limitazione all'autonomia organizzativa della Corte dei conti.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO dichiara di condividere le perplessità manifestate dal deputato Volpi.

  Lino DUILIO (PD), nel manifestare un orientamento favorevole all'emendamento Lanzillotta 6.10, nella riformulazione proposta, rileva che esso affronta un problema annoso della struttura amministrativa italiana, che registra un'assoluta predominanza dei laureati in discipline giuridiche.

  Gianclaudio BRESSA (PD), prendendo atto delle perplessità manifestate, ritira l'emendamento Lanzillotta 6.10.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che le Commissioni passano all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 7.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Vanalli 7.3, Santelli 7.7, Mantovano 7.9 e Bressa 7.10.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO si rimette alle Commissioni sulle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 7.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Vanalli 7.3, Santelli 7.7, Mantovano 7.9 e Bressa 7.10.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che le Commissioni riprendono l'esame del subemendamento Polledri 0.1.106.13 e dell'emendamento 1.106 (nuova formulazione) dei relatori, precedentemente accantonati.

  Enrico LA LOGGIA (PdL), osservato che la soppressione dell'articolo 7 testé deliberata dalle Commissioni va nella direzione di un riconoscimento dell'autonomia organizzativa della Corte dei conti, giudica contraddittorio il parere favorevole espresso sul subemendamento Polledri 0.1.106.13, che impone la invarianza finanziaria nello svolgimento delle funzioni della Corte dei conti. Riterrebbe più opportuno prevedere la invarianza finanziaria dell'intero provvedimento in esame.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, condividendo le osservazioni del deputato La Loggia e riconsiderando il parere precedentemente espresso, si rimette alle Commissioni sul subemendamento Polledri 0.1.106.13.

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  Massimo POLLEDRI (LNP), richiamata preliminarmente la lettera inviata alle Commissioni dal Presidente della Corte dei conti, sottolinea che il proprio subemendamento 0.1.106.13 si limita a prevedere l'invarianza della spesa, e non interviene sull'autonomia organizzativa della Corte.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO dichiara di condividere le osservazioni del deputato La Loggia e ritiene quindi opportuno che la clausola di invarianza finanziaria sia riferita all'intero decreto-legge, salve le parti per le quali è già previsto un onere finanziario.

  Mario TASSONE (UdCpTP) concorda con le osservazioni del deputato La Loggia, ma paventa che la Corte dei conti possa registrare una carenza di organico a fronte delle nuove competenze ad essa attribuite.

  Gianclaudio BRESSA (PD) dichiara di non condividere l'ottimismo manifestato dal Presidente della Corte dei conti, secondo il quale la Corte sarebbe in grado di svolgere gli ulteriori compiti assegnati dal provvedimento con l'attuale organico. A suo parere, invece, il problema esiste, soprattutto nelle sezioni regionali della Corte, e cita a titolo esemplificativo la sezione della Lombardia, che dispone di soli sette magistrati.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) dichiara di condividere il provvedimento in esame, che restituisce ordine, sotto i profili dell'omogeneità e dell'unitarietà, alla finanza pubblica, ma ritiene necessario garantire alla Corte dei conti i mezzi per svolgere i nuovi compiti attribuiti. Ritiene quindi che la clausola di invarianza finanziaria non debba essere riferita in modo specifico alla Corte dei conti, ma debba essere formulata come generica norma di chiusura del provvedimento.

  Raffaele VOLPI (LNP) ritiene che una ulteriore riformulazione della proposta emendativa del collega Polledri sia accettabile se la clausola di invarianza finanziaria viene introdotta a chiusura dell'articolo 1.

  Salvatore VASSALLO (PD) ritiene che debba essere esaminato anche il proprio articolo aggiuntivo 7.04, che sostanzialmente risponde ai condivisibili rilievi sollevati dall'onorevole Bressa.

  Maino MARCHI (PD) sottolinea come la relazione tecnica, peraltro riferita alla formulazione originaria del provvedimento, che prevedeva i controlli preventivi di legittimità, evidenzi come le previsioni degli articoli 1 e 7 non abbiano effetti sui saldi di finanza pubblica. La proposta emendativa di cui si discute, quindi, sembra essere superflua.

  Rolando NANNICINI (PD) condivide l'intervento dell'onorevole Maino e dichiara la propria astensione sulla proposta emendativa in questione, ritenendo superflua la clausola di invarianza finanziaria. Sottolinea peraltro come non sia stato adeguatamente considerato il ruolo di necessario supporto del personale amministrativo della Corte dei conti.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, propone all'onorevole Polledri di riformulare il suo subemendamento 0.1.106.13, nel senso di prevedere la invarianza finanziaria del solo articolo 1.

  Massimo POLLEDRI (LNP) si riserva di valutare la proposta di riformulazione dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, sospende la seduta fino alle 14.

  La seduta, sospesa alle 13.20, è ripresa alle 14.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sulla riformulazione del subemendamento Polledri 0.1.106.13 proposta dai relatori.

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  Massimo POLLEDRI (LNP) accoglie la nuova proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.1.106.13.

  Salvatore VASSALLO (PD), intervenendo sul subemendamento 0.1.106.13 Polledri (nuova formulazione), osserva che la dotazione organica della Corte dei conti appare sottodimensionata rispetto ai nuovi compiti attribuiti dal decreto-legge in esame. Fa notare, d'altra parte, che la Corte dispone di un cospicuo avanzo di bilancio e che pertanto può far fronte ai nuovi compiti ad essa attribuiti senza aggravio di spesa per la finanza pubblica.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Polledri 0.1.106.13 (nuova formulazione), nonché l'emendamento 1.106 dei relatori (nuova formulazione), come risultante dai subemendamenti approvati.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento dei relatori 8.32; esprime quindi parere contrario sull'emendamento Vanalli 8.14 e sugli identici emendamenti D'Amico 8.16 e Rubinato 8.26.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 8.32 dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che risulta così assorbito l'emendamento Osvaldo Napoli 8.24.

  Simonetta RUBINATO (PD) chiede che sia posto in votazione l'emendamento 8.26 a sua firma.

  Massimo BITONCI (LNP) raccomanda l'approvazione degli identici emendamenti D'Amico 8.16 e Rubinato 8.26. Fa notare che tali proposte emendative non recano oneri per la finanza pubblica in quanto il bilancio della Cassa depositi e prestiti, cui si riferiscono, non fa parte del consolidato della pubblica amministrazione. Sostiene altresì che le proposte emendative consentirebbero una contrazione dell'indebitamento degli enti locali in un contesto di grave crisi economica caratterizzata da una flessione dell'erogazione dei mutui agli enti locali e da una conseguente contrazione degli investimenti.

  Maino MARCHI (PD), nel condividere le osservazioni del collega Bitonci, sottolinea che l'emendamento D'Amico 8.16 determina una positiva riduzione dell'indebitamento dei comuni e delle pubbliche amministrazioni favorendo l'estinzione anticipata dei mutui da questi contratti. Auspica, pertanto, l'approvazione dell'emendamento in esame, che reputa virtuoso e apprezzabile.

  Gioacchino ALFANO (PdL) ritiene che lo spirito dell'emendamento sia condivisibile, ancorché sia opportuno che il Governo ne verifichi l'impatto finanziario.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la I Commissione, pur condividendo nel merito i contenuti della proposta emendativa, precisa che, anche in mancanza di oneri per la finanza pubblica, sembrano ravvisarsi profili di criticità in ordine alla possibilità di disciplinare una società per azioni, qual è, di fatto, la Cassa dei depositi e prestiti.

  Simonetta RUBINATO (PD), nel rammentare che sono stati destinati oltre 60 milioni di euro al fondo per i comuni in dissesto, ai sensi dell'articolo 4, comma 4, ritiene prioritario che il Governo acquisisca le risorse necessarie per coprire gli eventuali oneri che fossero recati dall'emendamento D'Amico 8.16. Evidenzia che la proposta emendativa intende favorire gli enti locali virtuosi che richiedono di poter ridurre l'indebitamento senza subire gravose penali. L'emendamento contempla inoltre un apprezzabile incremento dei livelli di controllo dei bilanci degli enti locali.

  Pierguido VANALLI (LNP) fa notare che la Cassa depositi e prestiti, pur essendo Pag. 12una SPA, può essere legittimamente sottoposta ad interventi legislativi modificativi del suo assetto e delle sue funzioni. Ricorda infatti che in diverse altre occasioni la legge è intervenuta a modificare la disciplina delle società di persone. Nel merito, chiarisce che la proposta emendativa non reca oneri per la finanza pubblica e consente ai comuni di svincolare una quota significativa di risorse dal patto di stabilità interno a fini di risanamento. Sottolinea che gli eccessivi vincoli posti dal Governo agli enti locali stravolgono di fatto il percorso intrapreso con il federalismo fiscale. Contesta, quindi, l'orientamento ormai prevalente, volto ad affermare una sorta di dittatura dei «tecnici» nella gestione degli enti locali, la cui sfera di autonomia risulta compressa dalle scelte adottate dal Governo.

  Raffaele VOLPI (LNP) replica al relatore Moroni che, in relazione alla disciplina delle SPA, si sono succeduti numerosi interventi volti ad apportare modifiche alle norme di funzionamento, di gestione e di composizione dei relativi organi; ritiene pertanto incongrua la considerazione del relatore circa la problematicità di intervenire sul funzionamento della Cassa depositi e prestiti. Fa notare che tale organismo aveva stabilito in passato la possibilità per gli enti locali di rinegoziare i mutui e quindi nell'attuale fase di crisi economica appare parimenti opportuna una ragionevole flessibilità e semplificazione del sistema. Auspica un largo sostegno delle Commissioni all'approvazione dell'emendamento D'Amico 8.16.

  Matteo BRAGANTINI (LNP) dichiara di non comprendere la contrarietà del Governo all'emendamento D'Amico 8.16, che riduce l'indebitamento degli enti locali senza prevedere costi per le finanze pubbliche. Ritiene del tutto impropria la tesi secondo cui non si potrebbero regolare per legge specifici profili della disciplina delle SPA. Sostiene che la proposta emendativa in titolo sia ragionevole e di buon senso e vada quindi approvata.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la I Commissione, nel sostenere di condividere nel merito le finalità dell'emendamento D'Amico 8.16, dichiara che i relatori sono disponibili a mutare il proprio parere contrario qualora il Governo si esprimesse favorevolmente sul medesimo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO, pur comprendendo la posizione dei numerosi deputati intervenuti a favore della proposta emendativa, che inerisce a profili particolarmente delicati dell'assetto dei rapporti tra enti locali e Cassa depositi e prestiti, dichiara di dover confermare il parere contrario del Governo sull'emendamento in esame per ragioni di carattere generale legate al sistema di relazioni che intercorrono tra gli enti locali e gli istituti bancari. Osserva che la vigilanza sul sistema bancario non appartiene al Governo, bensì alla Banca d'Italia, e che non è possibile alterare per legge un sistema definito sulla base di accordi già attuati tra gli enti locali e il sistema bancario. Paventa, altresì, il rischio della possibile violazione del principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione qualora si apportino modifiche alla disciplina di una singola SPA e non alla generale categoria delle società per azioni.

  Simonetta RUBINATO (PD) fa notare che la questione involge profili non solo finanziari ma anche politici; qualora vi sia una convinta volontà politica, la copertura degli oneri finanziari recati dalla proposta emendativa potrebbe essere agevolmente definita, ad esempio riducendo la platea dei destinatari della norma ai comuni più virtuosi.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti D'Amico 8.16, Rubinato 8.26, Osvaldo Napoli 8.2 e Borghesi 8.25.

  Rolando NANNICINI (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 8.28, a sua firma, relativo alla disciplina sanzionatoria per il mancato rispetto del patto di stabilità interno da parte degli enti locali, con la clausola di un tetto massimo della Pag. 13penale pari al 5 per cento delle spese. Avanza la richiesta che sia accantonato l'esame di tale proposta emendativa affinché i relatori ed il Governo possano valutarne eventuali riformulazioni.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la I Commissione, concorda con la richiesta di accantonamento dell'emendamento Nannicini 8.28, ravvisando l'opportunità di un approfondimento del testo per un'eventuale riformulazione del medesimo.

  Donato BRUNO, presidente, propone di accantonare l'esame dell'emendamento Nannicini 8.28.

  La Commissione delibera di accantonare l'emendamento Nannicini 8.28.

  Pierguido VANALLI (LNP) illustra l'emendamento 8.14 a sua firma, volto a consentire ai piccoli comuni ivi contemplati l'utilizzo di risorse di bilancio per specifici interventi al di fuori del patto di stabilità interno.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vanalli 8.14.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome dell'onorevole Ferrari, relatore per la I Commissione, raccomanda l'approvazione dell'emendamento 9.82 dei relatori; esprime parere contrario sugli emendamenti Cenni 9.14, Marchi 9.66, Marinello 9.78; esprime parere favorevole sull'emendamento Simonetti 9.40, ove riformulato nel senso di prevedere che sia soppresso il secondo periodo del comma 4; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Gioacchino Alfano 9.56 e Giorgio Conte 9.58; invita al ritiro dell'emendamento Lupi 9.11; si rimette alle Commissioni sull'emendamento Lupi 9.12; invita al ritiro dell'emendamento Lupi 9.13; si riserva di esprimere il parere sul subemendamento Rubinato 0.9.83.1, ritenendo necessario che la presentatrice fornisca preliminarmente dei chiarimenti sulla portata normativa della proposta emendativa; esprime parere contrario sul subemendamento Vanalli 0.9.83.2; raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 9.83 dei relatori.

  Roberto SIMONETTI (LNP) accetta la proposta di riformulazione del proprio emendamento 9.40 (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori, fatta eccezione per le seguenti proposte emendative: esprime parere favorevole sull'emendamento Marinello 9.78, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 1); parere contrario sugli identici emendamenti Simonetti 9.40 (nuova formulazione), Gioacchino Alfano 9.56 e Giorgio Conte 9.58; parere favorevole sull'emendamento Lupi 9.12 e parere contrario sul subemendamento Rubinato 0.9.83.1.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) accoglie la proposta di riformulazione del proprio emendamento 9.78 (vedi allegato 1).

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome dell'onorevole Ferrari, relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Marinello 9.78 (nuova formulazione).

  Simonetta RUBINATO (PD) chiarisce la ratio del proprio subemendamento 0.9.83.1, volto a fare chiarezza sulla questione, ad oggi irrisolta, del gettito IMU degli enti locali, sottolineando l'importanza di prevedere una data più adeguata per la verifica dell'invarianza di gettito rispetto a quanto incassato nel 2011 e una certificazione dell'effettivo gettito accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario sul subemendamento Rubinato 0.9.83.1, ritenendo adeguata la soluzione prospettata dall'emendamento 9.83 dei relatori.

Pag. 14

  Giancarlo GIORGETTI (LNP), presidente della V Commissione, ritiene che l'emendamento 9.83 dei relatori sia idoneo a dare una risposta alla situazione di disagio di molti comuni riguardo alla problematica in questione.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome dell'onorevole Ferrari, relatore per la I Commissione, preso atto di quanto emerso dal dibattito, esprime parere contrario sul subemendamento Rubinato 0.9.83.1.

  Pierguido VANALLI (LNP) ritira il proprio subemendamento 0.9.83.2 e sottoscrive il subemendamento Rubinato 0.9.83.1.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento 9.82 dei relatori (vedi allegato 1) e respingono l'emendamento Cenni 9.14.

  Maino MARCHI (PD) ritira il proprio emendamento 9.66.

  Massimo POLLEDRI (LNP) esprime perplessità sull'emendamento Marinello 9.78 (nuova formulazione).

  Rolando NANNICINI (PD) chiede se siano state valutate le conseguenze finanziarie che potrebbero derivare dall'approvazione dell'emendamento Marinello 9.78 (nuova formulazione).

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritiene che il proprio emendamento 9.78 (nuova formulazione) sia neutro sotto il profilo finanziario.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO assicura che l'emendamento 9.78 (nuova formulazione), prevedendo un semplice differimento della data per le dichiarazioni relative agli immobili e per il pagamento dell'imposta, non produce conseguenze finanziarie.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Marinello 9.78 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) dichiara di non condividere la nuova formulazione dell'emendamento Simonetti 9.40, ritenendo che si debba sopprimere l'intero comma 4 dell'articolo 9.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario del Governo sugli identici emendamenti Simonetti 9.40 (nuova formulazione), Gioacchino Alfano 9.56 e Giorgio Conte 9.58.

  Donato BRUNO, presidente, pone in votazione identici emendamenti Simonetti 9.40 (nuova formulazione), Gioacchino Alfano 9.56 e Giorgio Conte 9.58, ricordando che sugli stessi i relatori hanno espresso parere favorevole.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Simonetti 9.40 (nuova formulazione), Gioacchino Alfano 9.56 e Giorgio Conte 9.58, nonché l'emendamento Lupi 9.12 (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione dell'emendamento Lupi 9.12, non sarà posto in votazione l'emendamento Lupi 9.11.

  Simonetta RUBINATO (PD) insiste per l'approvazione del proprio subemendamento 0.9.83.1.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che il subemendamento Rubinato 0.9.83.1 è stato sottoscritto da tutti i colleghi presenti del gruppo della Lega Nord.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Rubinato 0.9.83.1 e approvano l'emendamento 9.83 dei relatori (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che si passa all'esame dell'articolo 3, precedentemente accantonato.

Pag. 15

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome dell'onorevole Ferrari, relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Borghesi 3.506; parere favorevole sull'emendamento Bressa 3.218; parere contrario sull'emendamento Lanzillotta 3.228; parere favorevole sugli identici emendamenti Bonavitacola 3.61 e Piccolo 3.162; invita al ritiro degli identici emendamenti Volpi 3.89 e La Loggia 3.146 nonché dell'emendamento Favia 3.191; raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.500 dei relatori; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Laffranco 3.51 e Vanalli 3.124, a condizione che siano riformulati nel senso di sostituire 10.000 abitanti a 15.000 abitanti; nonché parere favorevole sull'emendamento Bressa 3.225, a condizione che sia riformulato negli stessi termini dei predetti identici emendamenti Laffranco 3.51 e Vanalli 3.124 (nuova formulazione); invita al ritiro degli identici emendamenti Marsilio 3.12 e Distaso 3.50; esprime parere favorevole sul subemendamento Pastore 0.3.236.7, ove riformulato nel senso di sostituire la parola «quindici» con la seguente «trenta» e di aggiungere, dopo le parole «in vigore», le seguenti «della legge di conversione»; esprime parere contrario sul subemendamento Simonetti 0.3.236.11; raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.236 dei relatori; invita al ritiro dell'emendamento Borghesi 3.193; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Iannarilli 3.6, Volpi 3.97, Cambursano 3.19, Bressa 3.221, Cenni 3.31, Marchi 3.202 e Osvaldo Napoli 3.136; raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.502 dei relatori; esprime parere contrario sugli emendamenti Rubinato 3.80, Marsilio 3.173 e sul subemendamento Simonetti 0.3.501.1; riformula l'emendamento 3.501 dei relatori (vedi allegato 1) e ne raccomanda l'approvazione; invita al ritiro dell'emendamento Stradella 3.138; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Pastore 3.99, Favia 3.194 e Ceroni 3.167; invita al ritiro degli emendamenti Bressa 3.214, Cenni 3.32, Bonavitacola 3.58, Marinello 3.166, Marchi 3.201 e Piccolo 3.161; esprime parere favorevole sull'emendamento Giovanelli 3.212, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), ed invita quindi al ritiro dell'analogo emendamento Giovanelli 3.217; raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.503 dei relatori; si riserva di esprimere il parere sull'emendamento Lovelli 3.208; esprime parere contrario sull'emendamento Stradella 3.139; invita al ritiro degli emendamenti Boccia 3.197 e Bordo 3.196; esprime parere contrario sull'emendamento Mura 3.182 e sui subemendamenti Rubinato Simonetti 0.3.700.1 e Simonetti 0.3.700.2; si rimette alle Commissioni sull'emendamento 3.700 del Governo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO riformula l'emendamento 3.700 del Governo, sopprimendo in esso le seguenti parole: «capoluogo di regione o di città metropolitana, euro 150 per abitante per i comuni capoluogo di provincia, euro 100 per abitante per i restanti comuni» (vedi allegato 1). Esprime inoltre parere conforme a quello dei relatori sulle altre proposte emendative, tranne che sugli identici emendamenti Pastore 3.99, Favia 3.194 e Ceroni 3.167, sui quali il Governo si rimette alle Commissioni. Dichiara che sull'emendamento Lovelli 3.208, il Governo si riserva di proporre una riformulazione.

  Donato BRUNO, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti per i quali i relatori hanno proposto riformulazioni acconsentono a riformulare le proprie proposte emendative. Sospende quindi brevemente la seduta per dare modo ai relatori di valutare la riformulazione dell'emendamento 3.700 del Governo.

  La seduta, sospesa alle 15.55, è ripresa alle 16.05.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere favorevole Pag. 16sull'emendamento 3.700 del Governo (nuova formulazione).

  Simonetta RUBINATO (PD) ritira il proprio subemendamento 0.3.700.1.

  Roberto SIMONETTI (LNP) ritira il proprio subemendamento 0.3.700.2.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Simonetti 0.3.011.1, purché riformulato sostituendo le parole «della presente disposizione» con le parole «del presente decreto-legge».

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO esprime parere conforme a quello dei relatori, ad eccezione che sugli identici emendamenti Pastore 3.99, Favia 3.194 e Ceroni 3.167, sui quali si rimette alle Commissioni.

  Simonetta RUBINATO (PD) segnala il proprio emendamento 3.68 e il subemendamento 0.3.236.19.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Borghesi 3.506 e approvano l'emendamento Bressa 3.218.

  Donato BRUNO, presidente, constatata l'assenza della deputata Lanzillotta, avverte che si intende che abbia rinunciato al proprio emendamento 3.228.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Bonavitacola 3.61 e Piccolo 3.162; risultano conseguentemente assorbiti gli identici emendamenti Volpi 3.89 e La Loggia 3.146, nonché l'emendamento Favia 3.191. Approvano l'emendamento 3.500 dei relatori, gli identici Bressa 3.225, Laffranco 3.51 e Vanalli 3.124 (nuova formulazione); risultano conseguentemente assorbiti gli emendamenti Marsilio 3.12 e Distaso 3.50. Approvano il subemendamento Pastore 0.3.236.7, come riformulato, e respingono il subemendamento Simonetti 0.3.236.11.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere contrario sul subemendamento Rubinato 0.3.236.19.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO concorda.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.3.236.19 sottolineando che il controllo ispettivo del Ministero dell'economia e delle finanze attraverso il sistema SIOPE (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) è particolarmente utile e dovrebbe essere rafforzato. Rileva che il controllo consuntivo sui bilanci degli enti viene effettuato dopo un anno e mezzo, mentre sarebbe utile concludere questo controllo entro centottanta giorni per prevenire situazioni di criticità.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Rubinato 0.3.236.19.

  Donato BRUNO, presidente, prima di porre in votazione l'emendamento 3.236 dei relatori, avverte che, per un mero refuso, al capoverso articolo 148, comma 1, del medesimo emendamento sono contenute le parole «per i medesimi controlli», che non devono essere considerate.

  Le Commissioni prendono atto.
  Le Commissioni approvano l'emendamento 3.236 dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che risulta conseguentemente assorbito l'emendamento Borghesi 3.193.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Iannarilli 3.6, Volpi 3.97, Cambursano 3.19, Bressa 3.221, Cenni 3.31, Marchi 3.202 e Osvaldo Napoli 3.136, nonché l'emendamento dei relatori 3.502.

  Simonetta RUBINATO (PD) ritira il proprio emendamento 3.80.

Pag. 17

  Marco MARSILIO (PdL) illustra il proprio emendamento 3.173. Ritiene inconsistente la motivazione di mancanza di copertura addotta dai relatori nell'espressione del parere contrario e sottolinea che la disposizione è volta a facilitare l'esecuzione di lavori di somma urgenza.

  Amedeo CICCANTI (UdCpTP) invita i relatori e il Governo a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento Marsilio 3.173, eventualmente anche attraverso una proposta di riformulazione. Osserva che la procedura di somma urgenza è più ristretta rispetto a quella dell'urgenza perché prevede interventi per salvaguardare l'integrità e la sicurezza di persone e cose. Aggiunge che l'intervento di somma urgenza viene finanziato successivamente attraverso somme ordinarie. Dichiara di comprendere la motivazione del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, in quanto si è fatto spesso un utilizzo scorretto dei fondi destinati agli interventi di somma urgenza. Tuttavia, il rimedio rischia di essere peggiore del danno perché, respingendo l'emendamento Marsilio 3.173, si corre il rischio di non effettuare interventi di somma urgenza. Ritiene più ragionevole escludere la competenza del consiglio comunale in questo tipo di interventi.

  Massimo POLLEDRI (LNP), nel condividere le osservazioni dei colleghi Marsilio e Ciccanti, chiede di accantonare l'emendamento Marsilio 3.173.

  Mario TASSONE (UdCpTP) dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Marsilio 3.173.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO chiede di accantonare l'emendamento Marsilio 3.173.

  Donato BRUNO, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Marsilio 3.173 si intende accantonato.

  Roberto SIMONETTI (LNP) ritira il proprio subemendamento 0.3.501.1.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore Ferrari, esprime parere contrario sul subemendamento Rubinato 0.3.501.4.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO concorda.

  Simonetta RUBINATO (PD) rileva polemicamente che il suo subemendamento 0.3.501.4 mirava a consentire l'estensione della normativa a favore degli enti in pre-dissesto, riconoscendo due dodicesimi di anticipazione di tesoreria anche ai comuni virtuosi esclusivamente per interventi a favore dell'edilizia scolastica e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Si trattava di un emendamento virtuoso e premiante per le amministrazioni più rigorose che non aveva dubbi sarebbe stato respinto dai relatori e dal Governo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Rubinato 0.3.501.4 e approvano l'emendamento 3.501 (nuova formulazione) dei relatori; risulta conseguentemente assorbito l'emendamento Stradella 3.138. Approvano quindi gli identici emendamenti Pastore 3.99, Favia 3.194 e Ceroni 3.167; risultano conseguentemente assorbiti gli emendamenti Bressa 3.214, Cenni 3.32, Bonavitacola 3.58, Marinello 3.166, Marchi 3.201 e Piccolo 3.161. Approvano, quindi, l'emendamento 3.212 Giovanelli (nuova formulazione) e l'emendamento 3.503 dei relatori.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO propone la seguente riformulazione dell'emendamento Lovelli 3.208, volta a favorire il ripristino di un'ordinata gestione di cassa: «All'articolo 3, dopo il comma 5, sono inseriti i seguenti:
  5-bis. Al fine di favorire il ripristino dell'ordinata gestione di cassa del bilancio corrente, i comuni che nei sei mesi precedenti l'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, abbiano dichiarato lo stato di dissesto finanziario di cui all'articolo 244 del decreto Pag. 18legislativo n. 267 del 2000, possono motivatamente chiedere al Ministero dell'interno, entro il 15 dicembre 2012, l'anticipazione di somme da destinare ai pagamenti in sofferenza, di competenza dell'esercizio 2012.
  5-ter. L'assegnazione di cui al comma 5-bis, nella misura massima di 40 milioni di euro è restituita, in parti uguali, nei tre esercizi successivi, entro il 30 settembre di ciascun anno. In caso di mancato versamento nei termini assegnati dal Ministero dell'interno, è disposto, da parte dell'Agenzia delle Entrate, il recupero delle somme nei confronti dei comuni inadempienti, all'atto del pagamento allo stesso dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 314.
  5-quater. Alla copertura degli oneri derivanti nell'anno 2012, dalle disposizioni di cui al comma 5-bis, si provvede a valere sulla dotazione del fondo rotazione di cui all'articolo 4, comma 1».

  Rolando NANNICINI (PD) ritiene che l'anticipazione di somme possa essere richiesta dai comuni che abbiano dichiarato lo stato di dissesto finanziario nell'anno 2012. Aggiunge che dovrebbe essere riconsiderata anche la misura di 200 euro per abitante, poiché in questo modo solamente i comuni superiori a 300 mila abitanti potrebbero richiedere l'anticipazione.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, nel comprendere le osservazioni dell'onorevole Nannicini, invita i colleghi a valutare che le procedure concorsuali si basano sul principio fondamentale della par condicio creditorum.

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO precisa che la sua proposta di riformulazione fa riferimento a un periodo di soli sei mesi per non risalire troppo nel tempo. Dichiara in ogni caso la disponibilità del Governo a fare riferimento, anziché ai sei mesi anteriori alla data di entrata in vigore del decreto, all'intero anno solare.

  Massimo BITONCI (LNP) chiede che l'emendamento sia ritirato perché strumentale ad assegnare risorse ad uno specifico ente territoriale.

  Raffaele VOLPI (LNP) si associa alla richiesta dell'onorevole Bitonci. Giudica vergognoso il contenuto dell'emendamento Lovelli 3.208, anche nella riformulazione proposta, soprattutto perché sostenuto da un Governo tecnico che non dovrebbe avere nessuna inclinazione ad assegnare risorse a specifiche realtà territoriali.

  Donato BRUNO, presidente, invita il collega Volpi a non usare termini sconvenienti nei confronti del Governo, potendo manifestare il suo dissenso in forma rispettosa. Dà quindi lettura di una ulteriore riformulazione proposta dal Governo dell'emendamento Lovelli 3.208 (vedi allegato 1).

  Fabio MERONI (LNP) riterrebbe più serio prevedere una norma ad hoc per il comune di Alessandria.

  Massimo POLLEDRI (LNP) invita la maggioranza ad avere il coraggio di dire che si vuole intervenire a favore di alcuni specifici comuni ed esprime il timore che si crei in questo modo un pericoloso precedente. Si chiede, inoltre, in che modo un comune che si è indebitato per somme così alte possa essere in grado di ripianare i propri debiti in soli tre anni. Si ammetta che si tratta di un regalo in favore di alcuni comuni in particolare e si dica quali sono.

  Maria Piera PASTORE (LNP) si associa ai colleghi del suo gruppo già intervenuti. Chiede inoltre che si faccia quanto meno riferimento ad una cifra più ragionevole: a suo avviso, si potrebbe pensare ad una somma di quattro milioni di euro, anziché quaranta, non essendo pensabile che comuni così gravemente indebitati siano in condizione di restituire una somma così alta in soli tre anni.

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  Gianclaudio BRESSA (PD) invita i colleghi del gruppo Lega Nord Padania a considerare che la situazione di grave indebitamento di determinati comuni è certamente riconducibile a responsabilità di amministratori locali, ma si ripercuote anche sui dipendenti dei comuni in questione e sulle aziende creditrici, i quali non possono essere chiamati a pagare colpe non loro.

  Simonetta RUBINATO (PD) ritiene che occorra innanzitutto tenere conto dei comuni che con sacrifici hanno rispettato il patto di stabilità interno e i vincoli di finanza pubblica e chiedono di poter liberamente utilizzare le risorse delle quali dispongono. Chiede inoltre che i referti dei controlli della Corte dei conti sul comparto degli enti locali siano messi a disposizione del Parlamento in modo che questo possa avere contezza in modo chiaro delle posizioni virtuose e di quelle dissestate.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Lovelli 3.208 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che l'emendamento Stradella 3.139 è stato ritirato e che gli emendamenti Boccia 3.197 e Bordo 3.196 risultano assorbiti a seguito dell'approvazione dell'emendamento Lovelli 3.503 (nuova formulazione).

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mura 3.192.

  Pierguido VANALLI (LNP) ritira il subemendamento Simonetti 0.3.700.1, di cui è cofirmatario.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che il subemendamento Rubinato 0.3.700.2 è stato ritirato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 3.700 (nuova formulazione) del Governo e 3.505 dei relatori.

  Oriano GIOVANELLI (PD) ritira i suoi emendamenti 3.216 e 3.217.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Simonetti 0.3.011.1 (nuova formulazione) e l'articolo aggiuntivo 3.011 (nuova formulazione) dei relatori, come risultante dal subemendamento approvato.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che si torna all'emendamento Marsilio 3.173, precedentemente accantonato, che i relatori ed il Governo propongono di riformulare nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marco MARSILIO (PdL) riformula il suo emendamento 3.173 nei termini proposti dei relatori e dal Governo.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Marsilio 3.173 (nuova formulazione).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che si passa all'esame degli emendamenti segnalati all'articolo 5.

  Gianclaudio BRESSA (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Lovelli 5.3.

  Giancarlo GIORGETTI (LNP), presidente, avverte che si passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Pastore 10.2, Bressa 10.12, Marinello 10.13 e Lanzillotta 10.16, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Saverio RUPERTO si rimette alle Commissioni sugli identici emendamenti Pastore 10.2, Bressa 10.12, Marinello 10.13 e Lanzillotta 10.16 (nuova formulazione).

  Donato BRUNO, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti in Pag. 20esame acconsentono a riformularli nei termini indicati dai relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Pastore 10.2, Bressa 10.12, Marinello 10.13 e Lanzillotta 10.16 (nuova formulazione), nonché l'emendamento 10.20 dei relatori.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ritira il suo emendamento 10.15 e il suo articolo aggiuntivo 10.018.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che si passa all'esame degli emendamenti all'articolo 11.

  Gianclaudio BRESSA (PD) segnala i seguenti ulteriori emendamenti: Lenzi 11.89 e Carra 11.103.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ricorda che i relatori hanno presentato l'emendamento 11.200 (vedi allegato 1).

  Chiara MORONI (FLpTP) , relatore per la V Commissione, si riserva di esprimere il parere sugli emendamenti testé segnalati dal deputato Bressa, dopo aver sentito la valutazione del Governo rispetto ai profili di copertura finanziaria, fermo restando che essi sono condivisibili nel merito. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Polledri 11.17 e Vanalli 11.65; parere favorevole sugli identici emendamenti Bratti 11.13 e Polledri 11.49; invita al ritiro degli identici emendamenti Vassallo 11.27 e Simonetti 11.37; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Bratti 11.11, Bragantini 11.51 e Bertolini 11.71; parere contrario sull'emendamento Polledri 11.115; parere contrario sugli emendamenti Rainieri 11.45, Brandolini 11.1, Fava 11.66; parere favorevole sugli identici emendamenti Rainieri 11.12 e Simonetti 11.50, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1); parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 11.19, Polledri 11.53; parere favorevole sull'emendamento Franceschini 11.108. Quanto agli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 avverte che se il Governo esprime su di essi parere contrario, i relatori si rimettono alle Commissioni. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Marco Carra 11.18 e Polledri 11.60; parere contrario sugli emendamenti Ghizzoni 11.22, Volpi 11.38, Ghizzoni 11.20, Ghizzoni 11.21; parere favorevole sugli identici emendamenti Marchi 11.16 e Bitonci 11.56; parere contrario sugli emendamenti Polledri 11.15, Simonetti 11.57, Marchi 11.29, nonché sull'articolo aggiuntivo Marchignoli 11.01. Esprime altresì parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Calvisi 11.02 e Bressa 11.04, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 11.200 dei relatori. Quanto infine agli emendamenti da ultimo segnalati dal deputato Bressa, esprime parere favorevole sull'emendamento Carra 11.103 e si rimette alle Commissioni sull'emendamento Lenzi 11.89.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori, tranne che sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 e sull'emendamento Lenzi 11.89, sui quali esprime parere contrario. Dichiara che il Governo è consapevole di dover intervenire a favore delle zone colpite dal terremoto e lo ha già dimostrato in altre occasioni, ma non può che esprimere parere contrario su proposte emendative che comportano un onere insostenibile per le finanze pubbliche. Invita quindi i relatori a rivedere il proprio giudizio sui predetti emendamenti e ad esprimere anch'essi parere contrario.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, conferma che, sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55, i relatori si rimettono alle Commissioni.

  Maino MARCHI (PD) rileva che nella sostanza l'articolo 11 serve a far pagare le imposte anche nelle zone colpite dal terremoto Pag. 21del maggio 2012. Per le imprese in più grave difficoltà è prevista una proroga e una rateizzazione dei versamenti, ma non c’è alcuno sconto fiscale. Ciò è tanto più grave in quanto il disegno di legge di stabilità ha reso permanente l'accisa anche per le zone terremotate, con il risultato che il Governo introita con l'accisa raccolta nelle zone terremotate molto più di quanto spende per queste zone stesse. Sottolinea che, se non si aiutano i cittadini e le imprese delle zone colpite dal terremoto del maggio 2012, che sono tra le più produttive del Paese, ne deriva un danno per il Pil nazionale e quindi per l'intero Paese. Invita il Governo a riconsiderare la sua posizione, auspicando che su questo punto non si debba arrivare ad una contrapposizione frontale tra Governo e parlamentari.

  Alessandro BRATTI (PD) si associa alle considerazioni del collega Marchi, invitando il Governo ad individuare misure idonee ad andare incontro alle esigenze preminenti delle aziende operanti nelle zone colpite del terremoto nel maggio 2012.

  Marina SERENI (PD) rileva che ancora una volta il Governo motiva il parere contrario su proposte emendative di iniziativa parlamentare adducendo il problema della mancanza di copertura finanziaria, laddove è più evidente che, se un intervento è considerato prioritario e importante, il problema in questione si risolve semplicemente individuando le risorse occorrenti. Il Governo dica quindi chiaramente che non intende intervenire a favore delle zone terremotate, senza nascondersi dietro il pretesto della mancanza di copertura finanziaria. Quanto al merito della proposta emendativa in esame, nel ricordare che in favore delle aziende e dei lavoratori che a seguito di una calamità naturale hanno riportato un mancato guadagno si è sempre prevista una sospensione congrua dei termini di pagamento delle imposte, sottolinea la necessità di assicurare la parità di trattamento tra tutti i cittadini colpiti da calamità naturali.

  Fabio MERONI (LNP) non ritiene possibile che il sottosegretario Polillo affermi che alcune proposte emendative potranno eventualmente essere recepite in un maxiemendamento del Governo. Ricorda come alcune proposte del suo gruppo, pur essendo minoritarie in termini numerici, sono state poi accolte dalle Commissioni I e V, essendo proposte di buon senso. Rileva, quindi, come un Governo tecnico come quello attuale o condivide gli emendamenti su cui vi è un'ampia convergenza dei gruppi in Parlamento o deve dire qual è il ruolo e il senso dell'attività delle Commissioni.

  Mario TASSONE (UdCpTP) sollecita il Governo a tenere conto dell'importante dato politico emerso in questa sede.
  Ritiene che sarebbe una forzatura respingere oggi emendamenti senza una valutazione complessiva di tutte le esigenze e le situazioni connesse.
  Occorre, a suo avviso, una valutazione complessiva per la discussione in Assemblea con l'impegno del Governo a recepirne i contenuti.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL) rileva come il terremoto che ha coinvolto la regione Emilia-Romagna sia, in realtà, un terremoto di importanza nazionale. Ricorda come le persone che lo hanno subito hanno reagito con grande forza e determinazione, tenendo conto però delle disposizioni normative vigenti e delle promesse fondate sull'accoglimento da parte del Governo di ordini del giorno riguardanti in particolare gli oneri fiscali e contributivi che in questo momento non possono essere disattesi.
  È in sintonia con quanto evidenziato dalla collega Sereni riguardo alla necessità di trovare gli strumenti necessari. Occorre un impegno trasversale affinché questi problemi non siano posti a carico delle popolazioni che hanno subito il terremoto. Analogamente, per le rateizzazioni, è necessario far capire che si sta ottemperando alle proposte fatte.

  Massimo POLLEDRI (LNP) richiama l'intervento svolto nella seduta di ieri sul Pag. 22tema di cui all'articolo 11, che meriterebbe maggiori tempi di esame. Osserva che gli emendamenti, su cui i relatori si sono soffermati, sono frutto di una concertazione politica fondata sul buon senso e non su ragioni di mera appartenenza territoriale. Fa, inoltre, presente che si procede ad introdurre nell'ordinamento un nuoto tipo di legislazione in tema di «emergenza terremoti», laddove le risorse finanziarie non sono ancora pervenute ai diretti interessati. Ricorda che è in discussione il destino di territori ad elevatissimo tasso di industrializzazione e per la cui situazione non si sono ancora definiti neanche i criteri. Ricorda anche l'opportunità di valutare con accuratezza gli emendamenti riguardanti le esenzioni dal patto di stabilità per l'area del mantovano. Quanto al tema delle cosiddette «buste paga pesanti», segnala che le somme per il pagamento dei 3 milioni di interessi sono già disponibili e che, a differenza di altre situazioni di emergenza, ci si limita a chiedere la proroga di un solo anno.

  Michele VENTURA (PD), condividendo le considerazioni del collega Polledri, rileva il rischio che le Commissioni lavorino invano, soprattutto nella prospettiva di presentazione da parte del Governo di un maxiemendamento. Sottolinea, quindi, la necessità di valutare l'impatto del provvedimento in esame sull’iter di esame della legge di stabilità. Ritiene che il collega Marchi abbia illustrato in modo chiaro il tema delle «buste paga pesanti», la cui dilazione è fissata al giugno 2013. Occorre chiarire che si tratta di un mero slittamento e non di una rateizzazione e che se tali somme sono nella disponibilità del commissario e rappresentano un'integrazione non consistente, allora sussistono gli estremi affinché il Governo valuti un'apertura rispetto alla posizione finora tenuta.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime disagio per le accuse di insensibilità, mosse al Governo, sulla vicende dei terremotati e sottolinea che il dissenso con i relatori è limitato a un solo emendamento, mentre si sono compiuti tutti gli sforzi possibili per pervenire all'espressione di pareri favorevoli malgrado il diniego della Ragioneria. Fa presente che, pur trattandosi di risorse contenute, il Governo si assume in tal caso una responsabilità. Quanto alle «buste paga pesanti» in base alle stime della stessa Ragioneria, gli oneri ammonterebbero ad una cifra compresa tra i 150 e i 300 milioni di euro. Poiché su tale stima è stata condotta una verifica rigorosa, non sussistono per il Governo ampi margini di manovra, anche alla luce degli stretti vincoli derivanti dalla legge n. 196 del 2009. Nel ribadire lo sforzo del Governo per la soluzione di un problema che allo stato non può essere sciolto, anche sulla base di quanto osservato dall'onorevole Ventura, prospetta alle Commissioni l'opportunità di cogliere la disponibilità del Governo ad aperture significative nell'ambito dell'esame delle legge di stabilità, come avvenuto sulla materia dell'uso delle risorse derivanti dall'abbattimento fiscale e destinate al finanziamento del cuneo fiscale.
  Auspica, conclusivamente, che i presentatori vogliano ritirare le proposte emendative in questione in quanto non adeguatamente chiarite sul piano della copertura, impegnandosi per la redazione di una relazione tecnica ad hoc chiarificatrice e che dia auspicabilmente fondamento alla quantificazione fatta dall'onorevole Marchi.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Polledri 11.17 e Vanalli 11.65.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, propone una nuova formulazione degli identici emendamenti Bratti 11.13 e Polledri 11.49, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO manifesta il consenso del Governo sulla proposta di riformulazione testé illustrata dal relatore.

  Pierguido VANALLI (LNP), cofirmatario dell'emendamento Polledri 11.49, ne annuncia il ritiro.

Pag. 23

  Alessandro BRATTI (PD) illustra le finalità del proprio emendamento 11.13, finalizzato a consentire il recupero dei ritardi maturati dagli imprenditori pubblici e privati, ed acconsente alla proposta di riformulazione avanzata dalla collega Moroni.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Bratti 11.13, come riformulato.

  Salvatore VASSALLO (PD) ritira il proprio emendamento 11.27.

  Pierguido VANALLI (LNP), cofirmatario dell'emendamento Simonetti 11.37, ne annuncia il ritiro.

  Le Commissioni approvano quindi gli identici emendamenti Bratti 11.11, Bragantini 11.51 e Bertolini 11.71.

  Donato BRUNO, presidente, fa presente che gli emendamenti Polledri 11.115 e Rainieri 11.45 sono stati ritirati.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 11.200 dei relatori.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Marco Carra 11.103 e si rimette alla valutazione delle Commissioni riunite sull'emendamento Lenzi 11.89.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento Marco Carra 11.103 e parere contrario sull'emendamento Lenzi 11.89.

  Pierguido VANALLI (LNP) sottoscrive l'emendamento Lenzi 11.89.

  Donata LENZI (PD) ritira il suo emendamento 11.89, sottolineando l'opportunità che il tema oggetto della proposta emendativa sia affrontato in altre sedi.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Marco Carra 11.103.

  Maino MARCHI (PD) chiede chiarimenti in ordine al parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'emendamento Brandolini 11.1, considerata la sua limitata portata a paragone dell'emendamento Marco Carra 11.103, testé approvato.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO precisa che la proposta prospetta oneri aggiuntivi riguardando una platea di comuni più ampia.

  Alessandro BRATTI (PD) fa presente che l'emendamento Brandolini 11.1 opera nell'ambito delle risorse date ed è essenzialmente finalizzato a dare equa soluzione ai problemi derivanti dai danni subiti nei comuni limitrofi.

  Donato BRUNO, presidente della I Commissione, propone ai presentatori una riformulazione dell'emendamento Brandolini 11.1 che contenga una clausola di invarianza finanziaria, utile ad esplicitare questi profili.

  Maino MARCHI (PD), cofirmatario dell'emendamento Brandolini 11.1, acconsente alla proposta di riformulazione del presidente Bruno (vedi allegato 1).

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Brandolini 11.1 (nuova formulazione).

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento Brandolini 11.1 (nuova formulazione).

  Massimo POLLEDRI (LNP), Fabio RAINIERI (LNP) e Alessandro BRATTI (PD) sottoscrivono l'emendamento Brandolini 11.1 (nuova formulazione).

  Le Commissioni approvano l'emendamento Brandolini 11.1 (nuova formulazione).

Pag. 24

  Donato BRUNO, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l'emendamento Fava 11.66.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Rainieri 11.12 e Simonetti 11.50 (nuova formulazione).

  Maino MARCHI (PD) interviene sul successivo gruppo di emendamenti, relativi alla materia fiscale, e sui quali i pareri dei relatori e del Governo sono contrari, sottolineando la opportunità di una riconsiderazione dei pareri espressi sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55. Facendo presente che nemmeno le proposte in materia di studi di settore sono state oggetto di una valutazione favorevole, sottolinea che i due emendamenti riguardano oneri già stanziati, su cui la stessa Ragioneria ha espresso una valutazione convergente. Auspicandone pertanto l'approvazione, precisa che le due proposte contemplano il mero dilazionamento dei pagamenti di un anno e mezzo e che un loro eventuale respingimento comporterebbe una decurtazione della metà delle risorse, di cui i presidenti delle regioni si troverebbero a disporre.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario espresso sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che l'emendamento Ghizzoni 11.19 è stato ritirato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Polledri 11.53 ed approvano l'emendamento Franceschini 11.108.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, fa presente, anche a nome del collega Ferrari, di essersi rimessa al parere delle Commissioni quanto agli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55. Al riguardo, sottolinea che qualora la Commissione Bilancio su tali disposizioni si fosse dovuta esprimere in sede consultiva avrebbe prevedibilmente espresso un parere contrario ex articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Sottolinea, quindi, che i due emendamenti riguardano un tema su cui tutte le forze politiche, presenti in Parlamento, sono concordi e che spetterà al Governo, eventualmente in occasione della presentazione di un maxiemendamento o dell'esame della legge di stabilità, risolvere la questione connessa a profili di onerosità.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, osserva che la situazione si prospetta complessa sia sul piano politico sia sul piano tecnico e che spetterà al Governo offrire soluzioni, eventualmente anche nell'ambito della legge di stabilità. Auspica, inoltre, che il Governo, in quella sede, non voglia oltrepassare la volontà delle Commissioni, inserendo norme ad oggi non contemplate.

  Raffaele VOLPI (LNP) ritiene che i due emendamenti in discussione debbano costituire oggetto di deliberazione e che sia poi il Governo ad individuare soluzioni adeguate per gli aspetti di natura tecnica. Ringrazia, quindi, i relatori per gli sforzi compiuti al fine di individuare soluzioni di convergenza ed esprime la piena disponibilità del suo gruppo a collaborare per la soluzione della situazione dei territori colpiti dal sisma.

  Maino MARCHI (PD) insiste per la votazione di tutti gli emendamenti presentati in materia fiscale, considerata la limitata platea di beneficiari e gli esigui tempi previsti per la dilazione dei pagamenti.

  Donato BRUNO, presidente della I Commissione, segnala che dalla eventuale approvazione degli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 deriverebbe l'assorbimento dei successivi identici emendamenti Marco Carra 11.18 e Polledri 11.60, su cui i relatori hanno espresso parere favorevole.

  Lino DUILIO (PD) preannuncia il proprio voto di astensione sugli identici emendamenti Pag. 25Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 in quanto ritiene inusuale che una valutazione di onerosità da parte del Governo non avvenga sulla base di una specifica documentazione scritta. Alla luce della delicatezza della materia, avrebbe auspicato una più convinta attività da parte del Governo per la ricerca di fonti di copertura.

  Rolando NANNICINI (PD) propone una riformulazione degli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 con riferimento alla stima della garanzia dello Stato fino ad un massimo di 6 mila milioni di euro, al fine di scongiurare l'equivoco per cui tale cifra rappresenti un onere aggiuntivo.

  Donata LENZI (PD) preannuncia il proprio voto favorevole sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55, ritenendo sconsigliabile un mero affidamento alla buona volontà del Governo sulla legge di stabilità. Richiama quindi l'emendamento Ghizzoni 11.21, di cui è cofirmataria, che va nella direzione indicata dal collega Nannicini. Auspica, infine, che le buste paga di dicembre non siano gravate dagli arretrati e che sia comunque rispettato il limite del quinto dello stipendio. Insiste, infine, per la votazione degli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) preannuncia il proprio voto favorevole sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 alla luce della natura meramente tecnica dei problemi ad essi connessi e che potranno essere risolti in sede di maxiemendamento.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, propone una riformulazione degli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55 che consenta l'assorbimento dei successivi identici emendamenti Marco Carra 11.18 e Polledri 11.60, su cui il parere dei relatori è favorevole.

  Massimo POLLEDRI (LNP) acconsente alla proposta di riformulazione, avanzata dalla collega Moroni, del suo emendamento 11.55, al fine di tenere conto anche del contenuto dell'emendamento Marco Carra 11.18 e del proprio emendamento 11.60.

  Manuela GHIZZONI (PD) riformula il suo emendamento 11.14 nei termini prospettati dalla relatrice.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario del Governo sugli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55, anche nella nuova formulazione.

  Le Commissioni approvano quindi la nuova formulazione degli identici emendamenti Ghizzoni 11.14 e Volpi 11.55.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Ghizzoni 11.22, Volpi 11.38, Ghizzoni 11.20 e 11.21.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Marchi 11.16 e Bitonci 11.56 (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Polledri 11.15 e Simonetti 11.57.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO fa presente che è stato effettuato un approfondimento sull'emendamento Marchi 11.29, sul quale esprime parere favorevole ove riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Maino MARCHI (PD) riformula l'emendamento 11.29 come indicato dal rappresentante del Governo (vedi allegato 1).

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome dell'onorevole Ferrari, relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Marchi 11.29 (nuova formulazione).

  Le Commissioni approvano l'emendamento Marchi 11.29 (nuova formulazione).

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  Maino MARCHI (PD) ritira il proprio articolo aggiuntivo 11.01. Evidenzia peraltro come le valutazioni della Ragioneria generale dello Stato siano spesso dannose per la finanza pubblica, sottolineando come l'articolo aggiuntivo in questione, sul quale la valutazione è stata negativa, faciliti in realtà la realizzazione di opere pubbliche e determini, quindi, un aumento del PIL e delle entrate dello Stato.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO dichiara di non condividere i rilievi dell'onorevole Marchi sulla Ragioneria generale dello Stato.

  Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Calvisi 11.02 (nuova formulazione) e Bressa 11.04 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

  Donato BRUNO, presidente, ricorda che era stato accantonato l'emendamento Nannicini 8.28.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO invita l'onorevole Nannicini a ritirare l'emendamento 8.28.

  Rolando NANNICINI (PD) ritira il proprio emendamento 8.28, dopo avere peraltro evidenziato come il suo emendamento fosse volto ad elevare le sanzioni per la violazione del patto di stabilità, apportando quindi dei benefici alla finanza pubblica. Ritiene quindi che i pareri sulla proposta emendativa in questione siano stati superficiali.

  Donato BRUNO, presidente, ricorda che era stato accantonato l'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori. Su segnalazione dei relatori, propone che all'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori stessi siano apportate le seguenti correzioni di coordinamento: al comma 1, lettera a), numero 1), e al medesimo comma 1, lettera f), capoverso comma 6, sostituire le parole «Segretario generale» con le seguenti: «organo di vertice dell'amministrazione regionale»; al comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il comma 6 è sostituito dal seguente: “6. In caso di mancato adempimento dell'obbligo di pubblicazione, sul sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, al Presidente della giunta regionale e, qualora non abbiano predisposto la relazione, al responsabile del servizio bilancio e finanze della Regione e all'organo di vertice dell'amministrazione regionale è ridotto della metà, con riferimento alle successive tre mensilità, rispettivamente, l'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. Il Presidente della regione è, inoltre, tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente”»; al comma 2, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il comma 6 è sostituito con il seguente: “6. In caso di mancato adempimento dell'obbligo di pubblicazione, sul sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, al sindaco e, qualora non abbiano predisposto la relazione, al responsabile finanziario del comune o al segretario generale sono ridotti della metà per le tre successive mensilità, rispettivamente, l'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. Il sindaco è, inoltre, tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente”».

  Rolando NANNICINI (PD) ritiene che la sanzione nei confronti del sindaco e del responsabile finanziario o del segretario generale della proposta emendativa dovrebbe essere prevista non soltanto in caso di mancata pubblicazione della relazione di fine legislatura, ma anche nel caso di mancata redazione della stessa.

  Chiara MORONI (FLpTP), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, ritiene corretto fare riferimento, come suggerito dal deputato Nannicini, anche al caso di mancata redazione della relazione di fine legislatura.

  Donato BRUNO, presidente, preso atto dell'orientamento dei relatori, propone che Pag. 27all'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori stessi siano apportate le seguenti correzioni di coordinamento: al comma 1, lettera a), numero 1), e al medesimo comma, lettera f), capoverso comma 6, sostituire le parole «Segretario generale» con le seguenti: «organo di vertice dell'amministrazione regionale»; al comma 1, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il comma 6 è sostituito dal seguente: “6. In caso di mancato adempimento dell'obbligo di redazione e di pubblicazione, sul sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, al Presidente della giunta regionale e, qualora non abbiano predisposto la relazione, al responsabile del servizio bilancio e finanze della Regione e all'organo di vertice dell'amministrazione regionale è ridotto della metà, con riferimento alle successive tre mensilità, rispettivamente, l'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. Il Presidente della regione è, inoltre, tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente”»; al comma 2, dopo la lettera d), aggiungere la seguente: «d-bis) il comma 6 è sostituito con il seguente: “6. In caso di mancato adempimento dell'obbligo di redazione e di pubblicazione, sul sito istituzionale dell'ente, della relazione di fine legislatura, al sindaco e, qualora non abbiano predisposto la relazione, al responsabile finanziario del comune o al segretario generale sono ridotti della metà per le tre successive mensilità, rispettivamente, l'importo dell'indennità di mandato e degli emolumenti. Il sindaco è, inoltre, tenuto a dare notizia della mancata pubblicazione della relazione, motivandone le ragioni, nella pagina principale del sito istituzionale dell'ente”».

  Le Commissioni approvano le proposte di coordinamento del testo dell'articolo aggiuntivo 1.03.

  Donato BRUNO, presidente, pone in votazione i subemendamenti all'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Pastore 0.1.03.1 (nuova formulazione) (vedi allegato 1), respingono il subemendamento Rubinato 0.1.03.50 (nuova formulazione), fatto proprio dall'onorevole Giovanelli; approvano il subemendamento Borghesi 0.1.03.11 (nuova formulazione) (vedi allegato 1) nonché l'articolo aggiuntivo 1.03 (nuova formulazione) dei relatori, come risultante dai subemendamenti approvati.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che si è così concluso l'esame degli emendamenti. Ricorda che gli emendamenti per i quali non è stata richiesta dai gruppi o dai presentatori la votazione si intendono respinti e possono essere ripresentati in Assemblea. Avverte quindi che i relatori hanno presentato alcuni emendamenti di coordinamento del testo: si tratta degli emendamenti 3.701, 3.800, 4.7, 4.8, 9.84, 10.21, 11.116 e 11.117 (vedi allegato 4).

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 3.701, 3.800, 4.7, 4.8, 9.84, 10.21, 11.116 e 11.117 dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, pone quindi in votazione la proposta di conferire il mandato ai relatori di riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni deliberano di conferire ai deputati Ferrari, per la I Commissione, e Moroni, per la V Commissione, il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.20.

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