CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 ottobre 2012
726.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 194

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 25 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

  La seduta comincia alle 13.10.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2012.

  Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, ritiene opportuno che la XIV Commissione Pag. 195non si esprima sui provvedimenti, poiché i testi oggi in esame sono destinati ad essere sostanzialmente modificati dalla Commissione Bilancio. Giudica comunque utile che sul provvedimento possa esserci un adeguato dibattito.

  Sandro GOZI (PD) condivide l'orientamento espresso dal relatore.

  Marco MAGGIONI (LNP) deve constatare, anche a nome del proprio gruppo, che la XIV Commissione è chiamata ad esprimersi su un testo che di fatto non esiste; si tratta di una situazione riconducibile alla grande confusione che regna nei partiti di maggioranza e nel Governo, e che giudica di particolare gravità. Per tale motivo, pur comprendendo le motivazioni del relatore, non può condividerne la scelta, che si pone in contrasto con il legittimo esercizio delle prerogative della Commissione.

  Mario PESCANTE, presidente, alla luce degli orientamenti assunti dai colleghi, propone che la XIV Commissione non si esprima sui provvedimenti in titolo. Scriverà in proposito al Presidente della Commissione Bilancio illustrando i motivi di tale decisione, assunta dalla maggioranza dei Gruppi.

  La Commissione concorda.

  Enrico FARINONE (PD) si sofferma sui contenuti dei provvedimenti, pur nella consapevolezza che sono destinati ad essere notevolmente modificati.
  Rileva, innanzitutto, che gli obiettivi fiscali posti dal Governo, benché pienamente condivisibili, appaiono difficilmente raggiungibili così come impostati, ciò che giustifica il lavoro che le diverse parti politiche stanno svolgendo per correggere le contraddizioni, pur mantenendo invariati i saldi. Si riferisce alle criticità derivanti dall'aumento dell'IVA e dalla riduzione dell'Irpef, misura depressa dagli interventi restrittivi sulle detrazioni, che colpiscono principalmente i redditi più bassi e le famiglie. Anche gli enti locali, già notevolmente colpiti, vengono ulteriormente toccati dalle misure previste; sottolinea, infine, che gli interventi ordinamentali sulla scuola avrebbero meritato una trattazione ad hoc, e non di essere affrontati in questa sede.
  Si tratta, in sintesi, di una manovra che denuncia la difficoltà ad individuare le priorità, a fronte della quale giudica positivo l'intervento delle forze politiche.
  Positive appaiono invece le misure relative al fondo per gli esodati, alla detassazione del salario di produttività e alla tassazione sulle transazioni finanziarie, misura quest'ultima che dovrà essere estesa al maggior numero di Stati possibile per acquisire efficacia.

  Gianluca PINI (LNP) sottolinea la confusione che vige nel Governo in merito alla strategia da adottare. Osserva come il continuo richiamo ai concetti di rigore e di emergenza si traduca di fatto in una contrazione dei diritti e delle libertà dei cittadini, con particolare riferimento alla libertà di impresa, asse portante di qualsiasi società. L'unica strategia che si delinea è quella di mettere i cittadini al servizio dello Stato, anziché lo Stato al servizio dei cittadini; anche se il testo dei provvedimenti sarà modificato non ritiene possa mutare questa impostazione, devastante per l'imprenditoria del paese.

  Mario PESCANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 25 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

  La seduta comincia alle 13.25.

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Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 573/2007/CE, la decisione n. 575/2007/CE e la decisione 2007/435/CE del Consiglio al fine di aumentare il tasso di cofinanziamento del Fondo europeo per i rifugiati, del Fondo europeo per i rimpatri e del Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi per quanto riguarda talune disposizioni in materia di gestione finanziaria per alcuni Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà di stabilità finanziaria.
COM(2012)526 final.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 574/2007/CE al fine di aumentare il tasso di cofinanziamento del Fondo per le frontiere esterne per alcuni Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà di stabilità finanziaria.
COM(2012)527 final.

(Parere alla I Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Laura GARAVINI (PD), relatore, illustra i contenuti del provvedimento, evidenziando innanzitutto che, nel contesto della crisi economica e finanziaria internazionale, il 20 settembre 2012 la Commissione europea ha presentato un pacchetto legislativo volto ad agevolare la gestione dei finanziamenti dell'Unione europea nel settore della migrazione, dell'asilo e delle frontiere esterne per gli Stati membri in situazione di gravi difficoltà, in termini di peggioramento del disavanzo e del debito e minaccia per la crescita economica e che siano già beneficiari di misure di sostegno a livello UE.
  Il pacchetto comprende: la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 573/2007/CE, la decisione n. 575/2007/CE e la decisione 2007/435/CE del Consiglio al fine di aumentare il tasso di cofinanziamento del Fondo europeo per i rifugiati, del Fondo europeo per i rimpatri e del Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi per quanto riguarda talune disposizioni in materia di gestione finanziaria per alcuni Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà di stabilità finanziaria (COM(2012)526); la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 574/2007/CE al fine di aumentare il tasso di cofinanziamento del Fondo per le frontiere esterne per alcuni Stati membri che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà di stabilità finanziaria (COM(2012)527).
  Segnala che allo stato attuale risultano beneficiari di misure di sostegno l'Ungheria, la Romania, la Lettonia (nell'ambito del meccanismo della bilancia dei pagamenti), il Portogallo, la Grecia e l'Irlanda (nell'ambito del meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e del Fondo europeo di stabilizzazione e di prestiti bilaterali). Il programma per l'Ungheria è scaduto nel 2010 e quello per la Lettonia all'inizio del 2012.
  I quattro Fondi oggetto dell'intervento di modifica sono stati istituiti nell'ambito del programma quadro «Solidarietà e gestione dei flussi migratori» (COM (2005)123-1), con la seguente dotazione finanziaria: «Fondo europeo per le frontiere esterne», con una dotazione di 1820 milioni di euro per il periodo 20072013 (decisione 574/2007/CE del 7 maggio 2007); «Fondo europeo per i rifugiati», con una dotazione di 614 milioni di euro per il periodo 2008-2013 (decisione 573/2007/CE del 7 maggio 2007); «Fondo europeo per i rimpatri», con una dotazione di 676 milioni di euro per il periodo 2008-2013 (decisione 575/2007/CE del 7 maggio 2007); «Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi», con dotazione pari a 825 milioni di euro per il periodo 2007-2013 (decisione 2007/435/CE del 25 giugno 2007).
  I Fondi sono attuati principalmente dagli Stati membri secondo il metodo della gestione concorrente. Tutti gli interventi sono cofinanziati all'interno di un quadro comune costituito dagli orientamenti strategici dell'UE. Per ciascun Fondo, la ripartizione Pag. 197annuale delle risorse finanziarie UE fra gli Stati membri tiene conto delle singole situazioni nazionali relativamente agli obblighi assunti dallo Stato membro a nome dell'Unione o a suo beneficio complessivo nel settore politico interessato: ad esempio, la lunghezza delle frontiere esterne da proteggere e il numero di persone che le attraversano; il numero di cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente nello Stato membro, che occorre integrare nella società; il numero di decisioni di rimpatrio da eseguire; il numero dei rifugiati accolti. Per i necessari calcoli, la Commissione si basa ogni anno tanto sulle statistiche UE di Eurostat quanto su dati forniti appositamente dagli Stati membri.
  In base alla normativa vigente il tasso di cofinanziamento dell'Unione per le azioni finanziate non deve superare in linea di principio il 50 per cento, ma può essere aumentato al 75 per cento se lo Stato membro in questione beneficia del Fondo di coesione o se l'azione è inerente alle priorità specifiche individuate negli orientamenti strategici.
  Dalla comunicazione sull'applicazione dei criteri di distribuzione delle risorse dei Fondi, presentata dalla Commissione nel 2011 (COM(2011)448) risulta che nel periodo 2007/82011: per quanto riguarda il Fondo per le frontiere esterne, i beneficiari principali risultano essere Spagna (20 per cento), Grecia (14 per cento) e Italia (12 per cento) (in totale il 47 per cento delle assegnazioni). Inoltre, se si sommano anche Francia (8 per cento), Malta (4 per cento) e Cipro (2 per cento), la ripartizione del Fondo mostrerebbe che più del 60 per cento dell'assistenza finanziaria è concentrato in Stati membri che si affacciano sul mar Mediterraneo e sulla zona della isole Canarie. Gli Stati membri che hanno una frontiera terrestre verso l'est (Polonia, Ungheria, Finlandia, Slovenia, Romania, Lituania, Estonia, Bulgaria, Lettonia e Slovacchia) ricevono il 25 per cento dell'assegnazione totale; l'Italia appare il maggiore beneficiario del Fondo per l'integrazione (17 per cento) insieme a Regno Unito (15 per cento), Spagna (15 per cento), Germania (14 per cento) e Francia (8 per cento) (in totale circa il 70 per cento delle assegnazioni); per quanto riguarda il fondo per i rimpatri risultano beneficiari principali Grecia (17 per cento), Regno Unito (15 per cento) e Francia (11 per cento). Insieme a Spagna (10, 6 per cento), Italia (8 per cento) e Germania (5 per cento), le assegnazioni a questi paesi rappresenterebbero quasi il 67 per cento del totale; i maggiori beneficiari del Fondo europeo per i rifugiati sarebbero, nell'ordine, Svezia (18 per cento), Regno Unito (12 per cento), Francia (12 per cento), Germania (12 per cento) e Italia (7 per cento) (nel complesso 60 per cento delle assegnazioni).
  In termini assoluti, il Ministero dell'Interno ricorda che le stime indicate nelle decisioni istitutive hanno previsto per l'Italia un cofinanziamento UE pari a: 211.556.000 euro per il periodo 2007-2013, a valere sul Fondo per le frontiere esterne; circa 103 milioni di euro per il periodo 2007-2013 a valere sul Fondo europeo per l'integrazione; 68 milioni di euro per il periodo 2008-2013 a valere sul Fondo europeo per i rimpatri; circa 21 milioni di euro per il periodo 2008-2013 a valere sul Fondo europeo per i rifugiati.
  L'articolo 1, paragrafo 1 della proposta di decisione COM(2012)526 modifica l'articolo 14 della decisione n. 573/2007/CE affinché il tasso di cofinanziamento dell'Unione applicabile ai programmi del Fondo europeo per i rifugiati possa essere maggiorato di 20 punti percentuali per gli Stati membri che beneficino di un meccanismo di sostegno.
  Analoga modifica è prevista: dall'articolo 2 e dall'articolo 3 della medesima proposta COM(2012)526, per quanto riguarda rispettivamente l'articolo 15 della decisione 575/2007/CE relativa al Fondo europeo per i rimpatri e l'articolo 13 della decisione 2007/435/CE istitutiva del Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi; dall'articolo 1 della proposta di decisione COM(2012)527 per quanto riguarda Pag. 198l'articolo 16, della decisione 574/2007/CE relativa al Fondo europeo per le frontiere esterne.
  All'articolo 1, paragrafo 2 della proposta di decisione COM(2012) 526 è inoltre previsto di aumentare di 20 punti percentuali anche il cofinanziamento delle misure di urgenza a valere sul Fondo europeo per i rifugiati, ai sensi dell'articolo 21, paragrafo 3, della decisione n. 573/2007/CE che attualmente fissa espressamente ad un massimo dell'80 per cento, il tasso di cofinanziamento UE per questo tipo di intervento.
  In tutti i casi, una volta presa una decisione di assistenza finanziaria nel quadro di un meccanismo di sostegno, lo Stato membro beneficiario può presentare alla Commissione un progetto di programma annuale oppure un progetto di programma annuale riveduto sulla base del tasso di cofinanziamento maggiorato. Per poter applicare il tasso di cofinanziamento maggiorato lo Stato membro deve già beneficiare di un meccanismo di sostegno UE. Tuttavia, una volta che è stata cofinanziata al tasso di cofinanziamento maggiorato, l'azione di uno specifico programma annuale rimane cofinanziata a tale tasso fino alla fine del periodo di ammissibilità del programma, che lo Stato membro benefici ancora, o meno, di un meccanismo di sostegno.
  In particolare lo Stato membro potrà avvalersi dell'aumento del tasso di cofinanziamento, qualora beneficia di un'assistenza finanziaria messa a disposizione ai sensi del regolamento (CE) n. 332/2002 del Consiglio che istituisce un meccanismo di sostegno finanziario medio termine delle bilance dei pagamenti degli Stati membri; beneficia di un'assistenza finanziaria messa a disposizione ai sensi del regolamento (UE) n.407/2010 del Consiglio che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, ovvero concessa da altri Stati membri della zona euro prima dell'entrata in vigore del regolamento stesso; beneficia di un'assistenza finanziaria ai sensi dell'accordo intergovernativo che istituisce il Fondo europeo di stabilità finanziaria o del Trattato che istituisce il meccanismo europeo di stabilità.
  La proposta di decisione COM(2012)526 si basa sull'articolo 78, par. 2 e sull'articolo 79, par. 2 e 3 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che conferiscono al Parlamento europeo e al Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, il potere di adottare le misure relative a un sistema europeo comune di asilo, a condizioni di ingresso e soggiorno, definizione dei diritti dei cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti in uno Stato membro, immigrazione clandestina e soggiorno irregolare, lotta contro la tratta degli esseri umani, in particolare donne e minori. I medesimi articoli attribuiscono all'Unione europea la facoltà di concludere accordi di riammissione con Paesi terzi.
  Per quanto riguarda la proposta di decisione (COM(2012) 527), l'articolo 77, paragrafo 2 TFUE stabilisce che il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano le misure riguardanti: la politica comune dei visti e di altri titoli di soggiorno di breve durata; i controlli ai quali sono sottoposte le persone che attraversano le frontiere esterne; le condizioni alle quali i cittadini dei paesi terzi possono circolare liberamente nell'Unione per un breve periodo; qualsiasi misura necessaria per l'istituzione progressiva di un sistema integrato di gestione delle frontiere esterne; l'assenza di qualsiasi controllo sulle persone, a prescindere dalla nazionalità, all'atto dell'attraversamento delle frontiere interne.
  La Commissione europea ritiene necessario istituire un meccanismo temporaneo a livello UE per fornire, tramite i Fondi, un maggiore sostegno ad alcuni Stati membri che sperimentano problemi di crescita economica e stabilità finanziari. La Commissione ricorda inoltre che aumenti del tasso di cofinanziamento per analoghe motivazioni sono già stati previsti per il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione (regolamento (UE) n. 1311/2011). Pag. 199Un approccio dello stesso tipo è stato seguito per quegli stessi Stati membri nel quadro del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (regolamento (UE) n. 1312/2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1698/2005) e del Fondo europeo per la pesca (regolamento (UE) n. 387/2012 che modifica il regolamento (CE) n. 1198/2006).
  Segnala che l’iter di approvazione delle proposte di decisione, che seguono la procedura legislativa ordinaria, dovrebbe essere piuttosto rapido, stante il generale favore per questo tipo di intervento legislativo, testimoniato peraltro nelle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2011 nelle quali si è espresso sostegno agli sforzi volti ad aumentare la capacità degli Stati membri in difficoltà di assorbire i fondi dell'Unione. L'esame in prima lettura da parte del Parlamento europeo dovrebbe concludersi nella plenaria del 5 febbraio 2013. Alcune commissioni del Parlamento europeo (Commissioni Sviluppo, Bilancio, Cultura) avrebbero rinunciato all'espressione del parere alla commissione di merito (Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni).
  Sulla base dei dati forniti dal sito IPEX, l'esame dell'atto risulta in corso presso il Parlamento svedese, finlandese e spagnolo, il Bundesrat tedesco e il Senato Polacco.
  Rileva in conclusione come – ai fini dell'attuazione delle proposte di decisione – non risulterebbero necessari stanziamenti supplementari. Si tratta di un profilo di particolare delicatezza, sul quale richiama l'attenzione dei colleghi. La Commissione europea assicura che la dotazione annuale nazionale dei Fondi secondo gli atti di base rimarrà la stessa, mentre il cofinanziamento nazionale dovrebbe essere ridotto di conseguenza e i programmi annuali in corso riveduti in funzione dei cambiamenti derivanti dall'applicazione del tasso di cofinanziamento maggiorato. La Commissione sottolinea inoltre che l'aumento dei tassi di cofinanziamento riguarda esclusivamente i Fondi esistenti senza pregiudizio per il periodo di programmazione 2014-2020.

  Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Sandro GOZI (PD) richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia per le discariche abusive presenti sul territorio, chiedendo un'ammenda forfettaria di 56 milioni di euro e un'ammenda giornaliera di oltre 250 mila euro. Ricorda in proposito che si contano in Italia 255 discariche da bonificare e che l'80 per cento delle discariche europee è concentrato in sei regioni italiane (Campania, Calabria, Abruzzo, Lazio, Sicilia e Puglia).
  Ritiene indispensabile che la XIV Commissione, d'intesa con la Commissione Ambiente, assuma le opportune iniziative per affrontare una gravissima situazione di illegalità che da troppo tempo riguarda il Paese.

  Mario PESCANTE, presidente, condivide le preoccupazioni dell'onorevole Gozi; assumerà i necessari contatti affinché gli Uffici di presidenza delle Commissioni competenti valutino l'opportunità di assumere iniziative comuni in proposito.
  Dichiara quindi conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 13.35.