CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 ottobre 2012
724.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 98

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 23 ottobre 2012. — Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).
C. 5534-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015.
C. 5535 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

  Raffaello VIGNALI, presidente, avverte che giovedì 18 ottobre 2012 sono stati assegnati i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)» (C. 5534-bis) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015» (C. 5535).Pag. 99
  Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 119, comma 6, del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà peraltro procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i disegni di legge di ratifica e di recepimento di atti normativi comunitari, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
  Fa presente che la Commissione è chiamata oggi ad esaminare i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (Tabella n. 2 – limitatamente alle parti di competenza), lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (Tabella n. 3 – limitatamente alle parti di competenza), nonché lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2013 e per il triennio 2013-2015 (Tabella n. 7 – limitatamente alle parti di competenza). L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
  La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
  Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del Regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del Regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno inoltre essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricordo che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati Pag. 100direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea.
  Nella seduta della giornata odierna il relatore illustrerà i due provvedimenti e sarà svolto il dibattito preliminare.
  Ricorda infine che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per domani, mercoledì 24 ottobre, alle ore 10.

  Enzo RAISI (FLpTP), relatore, fa presente che la X Commissione è chiamata ad esprimere un parere alla V Commissione Bilancio e programmazione economica sui documenti di bilancio relativi al triennio 2013-2015.
  Il disegno di legge di stabilità per il triennio 2013-2015 è stato predisposto dal Governo sulla base della disciplina prevista dall'articolo 11 della riforma della legge di contabilità (legge n. 196 del 2009).
  Ai sensi della legge n. 196, la manovra finanziaria triennale si articola nella legge di bilancio e nella legge di stabilità (che ha sostituito la legge finanziaria) e, eventualmente, nei disegni di legge collegati.
  Il disegno di legge di stabilità per il triennio 2013-2015 si compone di 13 articoli, allegati e tabelle.
  Passando a esaminare le parti di più specifica competenza ovvero di interesse del disegno di legge di stabilità della Commissione attività produttive, segnala le seguenti disposizioni.
  L'articolo 3 dispone la riduzione degli stanziamenti relativi ai programmi di spesa dei Ministeri, in termini di competenza e di cassa, in attuazione delle misure di contenimento della spesa previste dall'articolo 7, comma 12, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95.
  In particolare, il comma 1 dispone la riduzione degli stanziamenti relativi alle spese rimodulabili dei programmi dei Ministeri, in termini di competenza e di cassa, secondo gli importi indicati nell'elenco 1 allegato al disegno di legge in esame.
  Il comma 2 individua le riduzioni delle spese non rimodulabili dei Ministeri sulla base degli interventi correttivi contenuti ai successivi commi, proposti dalle Amministrazioni medesime.
  Al fine di superare le criticità derivanti dall'utilizzo delle riduzioni lineari delle dotazioni finanziarie delle spese dei Ministeri, l'articolo 7 del decreto-legge n. 95/2015 ha previsto, al comma 14, che spetta ai singoli Ministri competenti proporre gli interventi correttivi necessari per la realizzazione degli obiettivi di riduzione di spesa indicati nell'allegato 2, in sede di predisposizione del disegno di legge di stabilità per il triennio 2013-2015.
  Si segnala che, qualora, a seguito della verifica effettuata dal Ministro dell'economia, gli interventi correttivi proposti dai Ministri competenti non siano stati considerati adeguati al conseguimento degli obiettivi di risparmio, la riduzione complessiva delle spese rimodulabili, indicata nell'Elenco 1, è stata attuata mediante corrispondente riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni e dei programmi di spesa dei Ministeri, come evidenziato nella relazione tecnica.
  I conseguenti effetti finanziari derivanti, in termini di competenza e di cassa, da quanto disposto dall'articolo 3 in esame, saranno recepiti nel bilancio di previsione 2013-2015 con l'apposita Nota di variazioni al disegno di legge di bilancio, a seguito dell'approvazione del disegno di legge di stabilità 2013 alla Camera.
  I commi 21-27 sono rivolti ad attuare, nei confronti del Ministero degli Affari Esteri, il disposto del comma 2 dell'articolo 3 del ddl di stabilità in commento, ovvero la riduzione degli stanziamenti relativi alle spese interessate dagli interventi correttivi proposti dalle varie amministrazioni.
  In particolare, il comma 25, a decorrere dal 2013, dispone la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 11, della legge 31 marzo 2005, n. 56 – recante misure per l'internazionalizzazione delle imprese, nonché delega al Governo per il riordino degli enti operanti nel medesimo settore – nella misura di 5.921.258 euro. La riduzione concerne i fondi per l'attivazione degli sportelli unici Pag. 101all'estero: la relazione tecnica descrive la riduzione alla stregua di definanziamento totale, poiché l'entità prevista corrisponde esattamente alla quota residua dell'autorizzazione di spesa vigente.
  L'articolo 7, comma 25, demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio la definizione di misure per lo spegnimento ovvero l'affievolimento dell'illuminazione pubblica nelle ore notturne, per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio energetico, nonché di razionalizzazione e ammodernamento delle fonti di illuminazione medesima.
  Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che dovrà essere adottato su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge, è volto a stabilire gli standard tecnici delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici e le misure per la riduzione del loro utilizzo.
  Il provvedimento riguarderà lo spegnimento o la riduzione dell'illuminazione di edifici pubblici e di strade urbane ed extraurbane nelle ore notturne. Nello specifico esso dovrà prevedere: lo spegnimento o la riduzione dell'illuminazione con appositi dispositivi durante le ore notturne o parte di esse; l'individuazione della rete viaria o delle aree urbane o extraurbane, o di parti di esse, nelle quali adottare le misure di riduzione o di spegnimento dell'illuminazione, anche combinate tra di loro; l'individuazione di tratti di rete viaria, o di aree urbane o extraurbane, sottratti a tale disciplina; l'individuazione di modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione esistenti in modo da introdurre tecnologie innovative e di pervenire progressivamente a una maggiore efficienza energetica.
  Il comma 26 precisa che gli enti locali dovranno adottare misure per adeguarsi alle disposizioni contenute nel predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Tali disposizioni costituiscono in ogni caso principi di coordinamento della finanza pubblica nei confronti delle regioni che saranno tenute ad adeguarvisi secondo i rispettivi ordinamenti.
  Il comma 3 dell'articolo 12 intende prorogare a tutto il 2013 la detassazione dei contratti di produttività, da applicarsi nel limite massimo di onere di 1,2 miliardi di euro per il 2013 e di 400 milioni per l'anno 2014.
  Ove le disposizioni secondarie di attuazione della misura in esame non siano emanate entro il 15 gennaio 2013 ed il Governo non promuova un'apposita iniziativa legislativa per destinare le risorse ad altra finalità, si dispone che le predette risorse vengano destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
  Più in dettaglio, il comma 3 dell'articolo 12 intende prorogare a tutto il 2013 le misure sperimentali per l'incremento della produttività del lavoro, a tal fine introducendo una speciale agevolazione.
  La relazione illustrativa specifica che tale misura consiste nella proroga a tutto il 2013 della detassazione dei contratti di produttività.
  L'agevolazione trova applicazione nel limite massimo di 1.200 milioni nel 2013 e 400 milioni nell'anno 2014.
  Si demanda a un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nel rispetto di tale onere, la determinazione delle modalità di attuazione dell'agevolazione.
  Ove il decreto attuativo non sia emanato entro il 15 gennaio 2013 ed il Governo non promuova un'apposita iniziativa legislativa per destinare le risorse ad altra finalità, esse sono destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
  Il comma 13 dell'articolo 12 intende stabilizzare l'incremento delle accise sui carburanti disposto con la determinazione del direttore dell'Agenzia delle dogane 9 agosto 2012, n. 88789: viene dunque previsto che, dal 1o gennaio 2013, l'aliquota di accisa sulla benzina sarà pari a 728,40 euro per mille litri e quella sul gasolio usato come carburante a 617,40 euro per mille litri.Pag. 102
  Con la disposizione in commento si intende innalzare la misura delle accise sui carburanti applicabili dal 1o gennaio 2013, la quale attualmente ammonterebbe, ai sensi dell'articolo 15, comma 2 del decreto-legge 201 del 2011: a 704,70 euro per mille litri per benzina e benzina con piombo; a euro 593,70 per mille litri per il gasolio utilizzato come carburante.
  Il comma 35 prevede che le norme sul trasferimento di risorse tra autorità amministrative indipendenti stabilite dalla legge finanziaria per il 2010, a beneficio del Garante per la protezione dei dati personali e della Commissione di garanzia per l'attuazione delle legge sull'esercizio del diritto di sciopero, si applicano anche nel 2013, 2014 e 2015.
  Nel dettaglio, tale disposizione prolunga sino al 2015 i termini di applicazione dell'articolo 2, comma 241 della L. n. 191 del 2009 (Finanziaria 2010) che ha attuato un trasferimento di risorse tra autorità indipendenti, attribuendo, per gli anni 2010, 2011 e 2012, maggiori risorse all'Antitrust (Autorità garante della concorrenza e del mercato), al Garante per la protezione dei dati personali e alla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, con contestuale riduzione di risorse destinate ad altre autorità. Poiché sono richiamati solo il secondo e il terzo periodo del suddetto comma, l'Antitrust non beneficia della proroga.
  Per quanto riguarda le tabelle allegate al disegno di legge di stabilità segnala i seguenti finanziamenti e riduzioni.
  Per quanto riguarda la Tabella C, ricorda che essa reca la determinazione delle dotazioni finanziarie da iscrivere in bilancio delle leggi di spesa permanente, la cui quantificazione è rinviata alla legge di stabilità.
  Rispetto al dato a legislazione vigente, come risultante dalle variazioni derivanti dal DL 95 del 2012 si segnala la riduzione pari a 6,3 milioni per il 2013, a 6,9 milioni per il 2014 e a 7,3 milioni per il 2015 della voce relativa alla compensazione delle tariffe agevolate per la luce e il gas.
  Inoltre è prevista la riduzione pari a 0,5 milioni per il 2013, a 0,7 milioni per il 2014 e a 0,5 milioni per il 2015 delle risorse a favore del Turismo.
  La Tabella E determina le quote destinate a gravare per ciascuno degli anni del triennio finanziario 2013, 2014 e 2015 per le leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale.
  La tabella E dispone il rifinanziamento degli interventi per lo sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica previsti dall'articolo 5 del decreto-legge n. 321 del 1996, attraverso tre distinte autorizzazioni di spesa quindicennale, ciascuna di un importo annuale pari a 40 milioni, con decorrenza, rispettivamente, dal 2013, dal 2014 e dal 2015. L'importo complessivo per il periodo considerato 2013-2029 ammonta a 1.800 milioni.
  La tabella E dispone un rifinanziamento pluriennale (scadenza anno 2019) del programma di sviluppo delle unità navali della classe FREMM – fregata europea multimissione – per complessivi 2.034 milioni, così articolati: 321 milioni di euro per il 2013; 261 milioni di euro per il 2014; 268 milioni di euro per il 2015; 1.184 milioni di euro per il 2016 e anni seguenti.
  La tabella E dispone una riduzione di 48,1 milioni per il 2013 e di 58,5 milioni per il 2014 (anno terminale dell'autorizzazione di spesa) degli stanziamenti finalizzati all'introduzione di un credito di imposta ai sensi dell'articolo 1, comma 271, della legge finanziaria per il 2007 (modificato dall'articolo 1, co. 284, della legge n. 244/2007 e dall'articolo 29, comma 10-bis, del decreto-legge n. 248/2007) a favore delle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle aree delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.
  La tabella E dispone una riduzione per il 2013 di oltre 1 milione dell'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 39, comma 4-ter, del decreto-legge n. 78 del 2010, relativamente al finanziamento delle zone franche urbane dell'Abruzzo.Pag. 103
  Per quanto riguarda il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) la tabella E espone due interventi: una riduzione delle autorizzazioni di spesa pari a 30 milioni per il 2013 e a 15 milioni per il 2014, nonché una rimodulazione delle risorse attraverso una riduzione di 2,5 miliardi delle risorse per il 2013, che vengono traslate per 1 miliardo nel 2014 e 1,5 miliardi nel 2015.
  Il disegno di legge di approvazione del bilancio dello Stato per il triennio 2013-2015, è redatto in base alle disposizioni della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come successivamente modificata dalla legge n. 39 del 2011. Coerentemente con la cornice normativa iscritta nella legge di contabilità, il bilancio viene predisposto secondo il noto criterio della legislazione vigente, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della medesima legge di contabilità e finanza pubblica, così come tradotte nelle istruzioni metodologiche e tecniche contenute nella circolare del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del 13 luglio 2011, n. 23
  Il disegno di legge di bilancio per il 2013 include gli effetti finanziari delle misure disposte con il decreto-legge n. 95 del 2012 (c.d. «spending review 2») – con esclusione delle misure di contenimento della spesa dei Ministeri disposte dall'articolo 7, comma 12, pari a 1.777,3 milioni di euro nel 2013, 1.574,5 milioni nel 2014 e a 1.649,5 milioni di euro nel 2015, da realizzarsi attraverso la legge di stabilità sulla base delle proposte formulate da ciascuna amministrazione. Tali riduzioni saranno pertanto recepite in bilancio con l'apposita nota di variazione.
  Per il Ministero dello sviluppo economico, si registra un risparmio, in termini di saldo netto da finanziare, di 52,8 per il 2013 e di 37,2 per il 2014, in termini di indebitamento netto di 45,4 per il 2013 e di 37,2 per il 2014.
  Lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2013, (Tab. 3) reca spese complessive di competenza per un totale di 13.880,6 milioni di euro che includono la somma di 9 milioni di euro costituita dal rimborso di passività finanziarie. Le spese del Ministero dello sviluppo economico corrispondono a circa l'1,9 per cento del totale complessivo delle spese del bilancio dello Stato, che ammontano per il 2013 a 729.046 milioni di euro.
  Nel bilancio del dicastero prevalgono nettamente le spese in conto capitale, che assommano a 13.369 milioni (96,3 per cento del totale complessivo), a fronte dei 502,6 milioni destinati alle spese correnti. La rilevanza percentuale di queste ultime nelle previsioni per il 2011 risulta pari al 3,6 per cento delle spese complessive del Ministero. Le spese per il personale (169,6 milioni di euro) sono pari al 33,7 per cento delle spese correnti.
  Rispetto alle previsioni assestate 2012, le spese del Ministero registrano un incremento di 5.960,4 milioni di euro. Le spese di parte corrente risultano, tuttavia, ridotte di 179,3 milioni di euro, mentre gli stanziamenti in conto capitale aumentano di 6.139,8 milioni di euro.
  Da un'analisi degli stanziamenti di competenza rileva che risulta che la maggior parte della dotazione di competenza del ministero è ripartita tra la missione 28 – Sviluppo e riequilibrio territoriale – che assorbe quasi i tre quarti delle risorse, e la missione 11 – Competitività e sviluppo delle imprese, che ha oltre un quinto della dotazione.
  La missione con gli importi più rilevanti è dunque la n. 28 – sviluppo e riequilibrio territoriale, a cui partecipa il solo Ministero dello sviluppo economico, ed è gestita dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione. È costituita da un solo programma – politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate (28.4) – e per l'anno 2013 riceve risorse pari a 10.316,6 milioni di euro, registrando un incremento di 6.498,6 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2012. Del programma fa parte il capitolo 8425, Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS, Fondo per le aree sottosviluppate), con una dotazione di competenza a legislazione vigente di 10.267,1 milioni di euro per il 2013, con una variazione di Pag. 104+ 7.979,3 milioni di euro rispetto al 2012. Si segnala che il capitolo è esposto nella tabella E della legge di stabilità, con una riduzione di 30 milioni di euro per il 2013 e di 15 milioni di euro per il 2014, e una rimodulazione di 2.500 milioni di euro per il 2013, 1.000 milioni di euro per il 2014 e 1.500 milioni di euro per il 2013. In totale, gli importi di competenza relativi al capitolo 8425 risultano, comprensivi degli effetti della legge di stabilità, di 7.737,1 milioni di euro per il 2013, 5.848,6 milioni di euro per il 2014 e 8.557,3 milioni di euro per il 2015.
  Per quanto riguarda la missione 11 – Competitività e sviluppo delle imprese – quasi interamente gestita, nell'ambito del MISE, dal Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, per il 2013 risultano assegnate risorse pari a 2.946,4 milioni di euro (- 354,3 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2012) ripartite tra 3 programmi:
   regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale (11.5), con 2.452,9 per il 2013. Nell'ambito delle spese per Investimenti (spese in conto capitale) dello stesso programma i più consistenti stanziamenti riguardano il capitolo 7421 (Interventi agevolativi per il settore aeronautico), con 1.513,6 milioni di euro di competenza per il 2013 (incrementati di 75 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate del 2012). Si segnala che tale capitolo è esposto in tabella E della legge di stabilità, con una rimodulazione per gli anni 2014 e 2015. Sempre per il settore aeronautico, si segnala il capitolo 7420 (Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese), con 404,6 milioni di euro di competenza per il 2013. Si segnala che tale capitolo è esposto in tabella E della legge di stabilità, con un rifinanziamento di 40 milioni di euro per il 2013, di 80 milioni di euro per il 2014 e di 120 milioni di euro per il 2015; promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo (11.6), con, 5,9 milioni di euro per il 2013; incentivazione per lo sviluppo industriale nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione (11.7), con 487,7 milioni di euro.

  La consistenza dei residui passivi presunti al 1o gennaio 2013 è stimata in 8.017,9 milioni di euro, di cui 180,7 milioni di euro relativi a spese di parte corrente, 7.837,2 milioni di euro per spese di conto capitale. Rispetto al volume di residui passivi di pertinenza del Ministero in essere al 1o gennaio 2012 (9.075,6 milioni di euro), si registra una diminuzione di 1.057,7 milioni di euro.
  I residui riguardano prevalentemente le spese in conto capitale (7.837,2 milioni), rispetto alle spese correnti (180,7 milioni di euro di residui). La maggior formazione si registra sui capitoli della missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale» (7.124,6 milioni di euro di residui) e sulla missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (680 milioni di euro di residui).
  L'autorizzazione di cassa, che costituisce il limite massimo entro il quale l'amministrazione è autorizzata ad effettuare pagamenti, nelle previsioni di bilancio per il 2013 risulta di 13.156,4 milioni di euro, di cui 12.588,6 milioni per il conto capitale.
  La massa spendibile, ossia la somma del totale dei residui passivi e degli stanziamenti di competenza, per il 2013 ammonta a 21.898,5 milioni.
  Il coefficiente di realizzazione, vale a dire il parametro presuntivo, dato dal rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, che consente di stimare l'effettiva capacità di spesa del Ministero, risulta pari a circa il 60 per cento.
  Le previsioni di competenza del Ministero per il triennio 2013-2015 registrano una riduzione della spesa per il 2014 (da 13.880,6 milioni a 8.373 milioni di euro) seguita da un incremento (a 10.028,9) nel 2015. Più in particolare si prevedono 467,8 milioni di euro di spese di parte corrente per il 2014 e 438,2 milioni per il 2015, in un trend discendente.
  Le spese in conto capitale sono valutate in 7.896,2 milioni per il 2014 e 9.581,6 milioni per il 2015. Questo andamento si rinviene in particolare all'interno della Pag. 105Missione Sviluppo e riequilibrio territoriale (28), per la quale ad una riduzione delle autorizzazioni di spesa per l'esercizio 2014 (4.913,1 contro 10.316,6 milioni di euro del 2013) fa seguito un incremento nel 2015 (7.106,8 milioni di euro di competenza).
  Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  In particolare segnala: il capitolo 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354 ss. Tale capitolo reca una previsione di competenza di 150 milioni di euro nelle previsioni per l'anno 2013, invariata rispetto al precedente; il capitolo 7298 (conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo) che viene soppresso per cessazione della spesa recata dall'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 («Salva Italia»);
  il capitolo 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica, di 1,4 milioni, sostanzialmente invariato; il capitolo 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia, di 99,2 milioni di euro di competenza (rispetto ai 100 milioni dell'anno precedente); il capitolo 3822, relativo alle somme occorrenti per la compensazione a favore delle regioni degli oneri derivanti dalla fruizione di tariffe agevolate di energia elettrica e gas (ai sensi del DL 185 del 2008, articolo 3, comma 9). La dotazione di competenza per l'anno 2013 è pari a circa 87,2 milioni di euro, (+10,6 milioni di euro rispetto all'anno precedente). Il capitolo è esposto in tabella C del disegno di legge di stabilità 2013; il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per essere destinate al potenziamento delle attività di supporto formativo e scientifico alle attività istituzionali del Ministero dell'economia e delle finanze, anche rivolte alla diffusione del made in Italy. La dotazione di competenza per l'anno 2011 è pari a 2,1 milioni di euro, sostanzialmente invariata.
  La missione 31 «Turismo» reca stanziamenti per 28,1 milioni di euro (-0,6 milioni di euro). All'interno del programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) – che, come si è detto, rappresenta l'unico della missione «Turismo» – si rinvengono tre capitoli: il capitolo 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con 9,6 milioni di euro di competenza (rispetto ai 10 milioni di euro del 2012) Tale capitolo è esposto in tabella C della legge di stabilità.
  Il capitolo 2193, «Spese di natura obbligatoria dell'ENIT», con una dotazione di competenza di 15,6 milioni di euro. Il capitolo è stato istituito per riallocare le risorse finanziarie di natura obbligatoria precedentemente contenute nel capitolo 2194, in applicazione della legge 196/2009, articolo 52, comma 1.
  Il capitolo 2194, «Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione di competenza di circa 2,9 milioni di euro (rispetto ai 10 milioni di euro del 2012). Anche questo capitolo risulta esposto in tabella C della legge di stabilità.
  Con riferimento agli interventi di competenza del MIUR si evidenzia che i capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, sono inseriti ai programmi Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9) e Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10) della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17). Segnala:
   il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», che registra una competenza di 44,1 milioni (-1,2 milioni di euro). Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali Pag. 106(PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991;
   il capitolo 7236, relativo al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, la cui dotazione di competenza risulta di 1.768,5 milioni (-57,6 milioni) Nel capitolo affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana). L'ammontare di tale capitolo è determinato dalla tabella C del disegno di legge di stabilità e ripartito annualmente tra gli enti e le istituzioni con decreti del Ministro dell'università e della ricerca.

  Per quanto riguarda gli effetti del disegno di legge di stabilità ed in particolare l'analisi dei capitoli di competenza della X commissione esposti nelle tabelle allegate alla legge di stabilità rinvia alla documentazione predisposta dal servizio Studi.

  Alberto TORAZZI (LNP) esprime un giudizio decisamente negativo sui documenti di bilancio del Governo. Sottolinea infatti la mancanza di interventi incisivi a favore dello sviluppo e a tutela del sistema produttivo. Più in generale sottolinea l'inadeguatezza dell'attuale sistema della moneta unica che, a suo giudizio favorisce essenzialmente la Germania ma danneggia profondamente Paesi come il nostro favorendo comportamenti di dumping. Per quanto riguarda la manovra di bilancio ritiene non più rinviabili misure di riqualificazione della spesa pubblica che si pongano l'obiettivo di eliminare le spese maggiormente improduttive. Ritiene decisamente non condivisibile la riduzione delle risorse finanziare destinate alle politiche che favoriscono l'internazionalizzazione delle imprese.
  La dotazione delle risorse per la spesa corrente del MISE si contraggono, l'unica posta che viene aumentata è quella relativa al Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex FAS) che come si sa alloca le risorse verso un'area storicamente in crisi del Paese, mentre la realtà odierna è che il sistema produttivo dell'intero Paese è in grave difficoltà; stigmatizza altresì l'aumento delle accise sulla benzina e il rilevante ammontare di risorse destinato allo sviluppo tecnologico dei settori aeronautico e delle unità navali, che ritiene non abbia sufficiente impatto sul complesso del sistema produttivo. Per quanto concerne lo stanziamento destinato alla detassazione dei contratti di produttività, di 1.200 milioni di euro, rileva che esso è del tutto fittizio, in quanto subordinato all'adozione di uno specifico atto del Governo. Sottolinea inoltre l'inadeguatezza del complesso delle risorse finanziarie destinate al Ministero dello sviluppo economico che rappresenta solo l'1,9 per cento delle spese del bilancio dello Stato. Stigmatizza infine l'insufficienza della manovra economica del Governo sostenuto da una amplissima maggioranza che mette a rischio ulteriormente la competitività delle imprese per le quali teme un ulteriore riduzione dell'accesso al credito necessario ad affrontare la difficile congiuntura economica. Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti da parte del suo gruppo e un voto decisamente negativo sul complesso della manovra.

  Laura FRONER (PD) pur sottolineando la necessità di garantire l'equilibrio dei conti pubblici esprime una forte preoccupazione per la manovra economica predisposta dal Governo che rischia di avere un effetto depressivo sul sistema produttivo. Ritiene quindi di opportuno, pur nel rispetto dell'equilibrio dei saldi di bilancio, prevedere specifiche misure per la crescita che affianchino gli interventi necessari a garantire l'equilibrio dei conti. Innanzitutto stigmatizza l'aumento di un punto dell'IVA che colpisce i consumatori e la loro capacità di spesa. Ritiene inoltre dannoso aver previsto un tetto alle detrazioni fiscali, misura che rischia di avere un effetto decisamente contrario a quello che il suo gruppo ha sempre sostenuto e cioè di consentire l'emersione del sommerso. Al riguardo ritiene inoltre che tali misure fiscali finiscano per penalizzare solo i redditi più bassi. Esprime forte disagio anche per le norme sulla scuola: pur non rientrando nelle materie di competenza della Commissione, ritiene che il settore Pag. 107della scuola e dell'istruzione universitaria meriterebbe investimenti mirati, come è già avvenuto nei principali Paesi europei. Pur esprimendo condivisione sullo stralcio delle disposizioni contenute nell'articolo 11, infine, ritiene che in tal modo si sia persa l'occasione per realizzare interventi necessari a favore della ricerca e dei giovani.

  Savino PEZZOTTA (UdCpTP) sottolinea l'inadeguatezza sui provvedimenti del Governo in esame, che non contengono segnali completi di cambiamento e di fiducia. Si tratta di un complesso di misure che al contrario spingono verso la recessione. Occorre in particolare rivedere il previsto aumento dell'IVA e le modifiche riguardanti il sistema delle detrazioni fiscali che senza dubbio rischiano di penalizzare i soggetti appartenenti alle fasce più deboli mentre mancano del tutto misure a sostegno del reddito disponibile delle famiglie. Con particolare riferimento alle attività produttive stigmatizza l'assenza di interventi finalizzati alla riduzione del costo del lavoro a vantaggio delle imprese. Stigmatizza al contrario la mancata riduzione delle risorse finalizzate alla ricerca nel settore militare che a suo giudizio rappresenta una sorta di «casta» che non viene mai toccata. Preannuncia infine la presentazione di emendamenti a vantaggio delle imprese sulla questione dell'IVA e delle detrazioni fiscali.

  Fabio GAVA (Misto-LI-PLI), esprime sostanziale condivisione con i rilievi critici sollevati dai colleghi Froner e Pezzotta. Segnala quale punto di estrema criticità, che attiene forse parzialmente l'ambito di competenza della X Commissione ma deve essere comunque citato, la previsione della retroattività delle disposizioni sulle detrazioni fiscali; ritiene, e per il suo gruppo tale questione è dirimente dell'atteggiamento che sarà tenuto sul provvedimento in esame, che un intervento di tal genere costituisca una seria violazione delle regole e del patto che deve salvaguardare i rapporti tra il cittadino e lo Stato.

  Enzo RAISI (FLpTP), relatore, ringrazia i colleghi per gli interventi svolti dei quali condivide, al di là di forse eccessivi catastrofismi, i rilievi critici. Concorda sul fatto che, anche limitandosi agli aspetti di più precipua competenza della nostra Commissione (e fra essi ritiene sia incluso il problema della retroattività delle nuove disposizioni sulle detrazioni fiscali, che graveranno anche sul sistema produttivo) questo provvedimento lascia l'amaro in bocca. Preoccupa in particolare il poco valore che questa manovra assegna allo sviluppo del Paese; in questo ambito sottolinea in particolare due questioni: la prima è quella della negazione del sostegno che dovrebbe essere dato alle piccole e medie imprese nell'internazionalizzazione. Le PMI, che in questa fase critica per l'economia europea spesso sopravvivono proprio grazie alle esportazioni, devono a suo parere essere accompagnate e sostenute nella competizione del mercato globale e rilevare che gli stanziamenti finalizzati a tale scopo sono azzerati appare davvero sconcertante. L'altra questione attiene i tagli effettuati sulla ricerca: anche se nell'entità sono forse meno preoccupanti in questo caso si tratta davvero di una questione di metodo; l'approccio scelto in relazione ai tagli da effettuare in una fase certamente delicata come l'attuale sembra quello solito del taglio lineare, mentre a suo parere si dovrebbe spendere meglio e tagliare dove occorre. La ricerca è certamente una risorsa come tutti affermano, e deve quindi costituire una priorità da non depauperare; infine, il turismo: se è davvero un'opportunità fondamentale per un Paese come l'Italia perché non solo non si assegnano risorse ulteriori ma addirittura si operano tagli ?
  La sfiducia e l'insoddisfazione, conclude, derivano dal non vedere elementi di novità nell'approccio complessivo scelto da questo governo in relazione a probabilmente essenziali tagli di spesa; ritiene che questa Commissione debba dare, nell'esprimere la sua posizione alla Commissione bilancio, un segnale forte, con la consueta compattezza, un segnale chiaro sulle priorità irrinunciabili.

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  Laura FRONER (PD), in relazione ai rilievi del relatore sul settore del turismo, segnala che nel bilancio esiste un capitolo di nuova istituzione, con stanziamento di oltre 15 milioni di euro, che rialloca le risorse di natura obbligatoria dell'ENIT; a tale proposito ricorda che è stata dal suo gruppo più volte richiesta un'audizione del Presidente di tale organismo al fine di comprendere su quali linee programmatiche si sta muovendo il settore.

  Raffaello VIGNALI (PdL), presidente, rinvia all'ufficio di presidenza la questione sollevata dalla collega Froner, alla quale tuttavia ricorda l'audizione che si svolgerà domani del Ministro Gnudi che illustrerà il Piano strategico per il turismo.

  Alberto TORAZZI (LNP), fa presente che l'onere dell'IVA ricadente sui prodotti industriali è pagato al 50 per cento dalle imprese nazionali, che pagano però interamente le spese per gli oneri sociali, mentre le imprese estere pagano soltanto l'IVA; riterrebbe quindi senz'altro preferibile che il governo agisse sul cuneo fiscale senza utilizzare risorse al fine di sterilizzare l'aumento dell'IVA.

  La seduta termina alle 15.20.