CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 ottobre 2012
722.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 11

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 18 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

Nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 5520 Governo recante conversione in legge del DL 174/2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
(Svolgimento e conclusione).

  Donato BRUNO, presidente, introduce l'audizione.

  Alessandro COSIMI, sindaco di Livorno e Andrea FERRI, dirigente Ifel, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Amedeo CICCANTI (UdCpTP), Pag. 12 Mario TASSONE (UdCpTP) e Rolando NANNICINI (PD).

  Alessandro COSIMI, sindaco di Livorno, risponde ai quesiti posti.

  Donato BRUNO, presidente, ringrazia per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

  Donato BRUNO, presidente, introduce l'audizione.

  Vittoriano SOLAZZI, Presidente del Consiglio regionale delle Marche, e Nazario PAGANO, Presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Interviene, per porre quesiti e formulare osservazioni, il deputato Amedeo CICCANTI (UdCpTP).

  Nazario PAGANO, Presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, e Vittoriano SOLAZZI, Presidente del Consiglio regionale delle Marche, rispondono ai quesiti posti.

  Donato BRUNO, presidente, ringrazia per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di esperti della materia.

  Donato BRUNO, presidente, introduce l'audizione.

  Luca ANTONINI, professore straordinario di diritto costituzionale, Vincenzo CERULLI IRELLI , professore ordinario di diritto amministrativo, Ugo DE SIERVO, presidente emerito della Corte costituzionale, e Giampaolo ROSSI, professore ordinario di diritto amministrativo, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Enrico LA LOGGIA (PdL), Pierluigi MANTINI (UdCpTP), Oriano GIOVANELLI (PD), Gianclaudio BRESSA (PD), Rolando NANNICINI (PD) e Giuseppe CALDERISI (PdL).

  Luca ANTONINI, professore straordinario di diritto costituzionale, e Giampaolo ROSSI, professore ordinario di diritto amministrativo, rispondono ai quesiti posti.

  Donato BRUNO, presidente, ringrazia per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 17.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 ottobre 2012. — Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 17.30.

DL 174/2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012.
C. 5520 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 17 ottobre 2012.

  Donato BRUNO, presidente, comunica che alcuni deputati hanno richiesto alla presidenza di acquisire dalla Corte dei conti – il cui presidente è stato audito martedì scorso – alcuni ulteriori elementi Pag. 13informativi nell'ambito dell'istruttoria sul disegno di legge di conversione del decreto-legge in titolo. In particolare, si chiede di sapere quale sia la consistenza numerica degli attuali organici dei magistrati della Corte dei conti operanti nella Sezione delle autonomie e, per quanto riguarda le sezioni regionali, quanti siano i magistrati addetti alle funzioni di controllo; e se tali organici siano sufficienti a far fronte ai nuovi compiti attribuiti alla Corte stessa dal decreto-legge n. 174 e, in caso contrario, quale sia la stima del numero di magistrati che sono necessari. Avverte che, se le Commissioni concordano sull'opportunità della richiesta, scriverà al Presidente della Corte dei conti, anche a nome del presidente Giorgetti, per chiedergli di fornire per iscritto i predetti elementi informativi.

  Le Commissioni concordano.

  Gianclaudio BRESSA (PD) rileva che le audizioni testé svoltesi hanno fornito ai lavori delle Commissioni un contributo di grandissima importanza. Considerato che le audizioni degli esperti della materia proseguiranno ancora nella giornata di martedì 23 ottobre prossimo, invita la presidenza a valutare l'opportunità di consentire interventi di carattere generale ancora dopo tali ulteriori audizioni.

  Donato BRUNO, presidente, rilevato che non vi sono obiezioni sulla richiesta del deputato Bressa, avverte, d'intesa con la presidenza della Commissione bilancio, che la discussione di carattere generale sul provvedimento in esame proseguirà ancora nella giornata di martedì 23 ottobre prossimo, al termine delle ulteriori audizioni programmate per quella data, fermo restando che dovrà in ogni caso concludersi entro le ore 20 di martedì, in quanto a tale ora la Commissione bilancio sarà convocata per i propri lavori.

  Antonio BORGHESI (IdV) pur non avendo potuto essere presente per tutta la loro durata alle audizioni di esperti della materia svoltesi nell'odierna seduta pomeridiana, ritiene di aver colto un atteggiamento ironico nei confronti del provvedimento e delle scelte compiute dal Governo. In proposito, anche se appartiene ad un gruppo che, come è noto, non sostiene l'attuale Esecutivo e che probabilmente non esprimerà un voto favorevole sul provvedimento, reputa che debba essere sostenuto il tentativo coraggioso compiuto dal Governo di porre ordine nel sistema delle autonomie territoriali, al quale sono stati attribuiti nuovi compiti e poteri, considerando tale devoluzione sostanzialmente irreversibile. A suo avviso, occorre invece sostenere gli sforzi compiuti dal Governo, eventualmente correggendo ed integrando le disposizioni contenute nel decreto-legge, al fine di adottare interventi per porre sotto controllo centri di costo che hanno manifestato tendenze ad una spesa incontrollata, creando grande allarme e preoccupazione nei cittadini. A questo proposito, evidenzia, comunque, che le disposizioni dell'articolo 2, che reca le misure in materia di riduzione dei costi della politica nelle regioni, alle quali il proprio gruppo annette grande rilievo, non sono state sostanzialmente toccate dalle critiche di costituzionalità rivolte al provvedimento e, pertanto, ne auspica non solo la difesa, ma anche il rafforzamento, specialmente per quanto attiene agli interventi sui vitalizi. Al riguardo, ritiene, infatti, che debba realizzarsi una parità di trattamento tra vitalizi e pensioni dei lavoratori, intervenendo anche per ridurre i trattamenti già percepiti, al fine di consentire di conseguire risparmi apprezzabili già nel breve periodo e non in un orizzonte temporale ventennale.
  Quanto agli aspetti relativi ai controlli, dichiara di non essere un sostenitore dei controlli di carattere preventivo, osservando come nella propria esperienza di amministratore locale abbia avuto modo di verificare che l'operato dei Comitati regionali di controllo, soppressi a seguito della riforma costituzionale del 2001, costituisse spesso un mero rallentamento dell'esecuzione delle delibere. Ritiene, pertanto, che le fattispecie di atti sottoposti a Pag. 14controllo preventivo debbano essere fortemente limitate e che i controlli debbano svolgersi in tempi certi, prevedendo, ad esempio, il ricorso al meccanismo del silenzio-assenso. Osserva, poi, che anche la procedura di revoca dei responsabili dei servizi finanziari dei comuni prevista dalla novella all'articolo 109 del testo unico sull'ordinamento degli enti locali prevede una procedura troppo farraginosa e centralistica, che rischia di determinare una stasi amministrativa. Dichiara, inoltre, di non condividere le disposizioni volte a rafforzare il ruolo dei ministeri nei collegi dei revisori dei comuni di maggiori dimensioni, ritenendo che si tratti di norme centralistiche e onerose, alle quali dovrebbero preferirsi interventi sui criteri di selezione dei revisori, eventualmente anche con il ricorso al metodo del sorteggio. Per quanto attiene alle disposizioni concernenti la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, ritiene che debba essere tutelata la posizione degli amministratori locali che, incolpevolmente, ereditino una condizione finanziariamente compromessa, prevedendo correttivi che, sulla scorta di quanto già previsto dal decreto legislativo n. 149 del 2011, consentano di tenere distinte le diverse posizioni, ad esempio consentendo al sindaco neo-eletto di verificare nei primi sessanta giorni la situazione finanziaria del comune e di richiedere in questo arco di tempo l'attivazione delle procedure previste dal provvedimento in esame, restando esente da responsabilità. Da ultimo, invita a riconsiderare il tema della riscossione delle entrate degli enti locali, sottolineando come la nuova disciplina introdotta dal decreto-legge n. 70 del 2011, la cui operatività è rinviata dall'articolo 9, comma 4, del decreto-legge, sia suscettibile di determinare la costituzione di carrozzoni che dovranno essere necessariamente smantellati fra pochi anni. A suo avviso, è infatti preferibile mantenere le funzioni di riscossione alla società Equitalia e alle sue partecipate, intervenendo invece sulle procedure e sugli aggi, al fine di tutelare i contribuenti, piuttosto che affidarsi a soggetti di dubbia solidità ed onestà, replicando esperienze del tutto insoddisfacenti, come quella di Tributitalia, o correndo il rischio di ricorrere a soggetti legati alla criminalità organizzata, come i fratelli Salvo. Si riserva, infine, di sottoporre all'attenzione dei relatori e del Governo ulteriori questioni nel corso dell'esame delle proposte emendative.

  Maria Piera PASTORE (LNP) condivide la richiesta di avere dalla Corte dei conti un chiarimento in ordine alla idoneità degli attuali organici della magistratura a far fronte ai nuovi compiti di controllo previsti per essa dal decreto in esame. Aggiunge che i controlli della Corte dei conti sulle autonomie territoriali sono già previsti dall'ordinamento, ma non hanno di fatto funzionato e sottolinea che, come emerso nel corso delle audizioni di oggi, i magistrati della Corte dei conti hanno una formazione prettamente giuridica, che li rende forse non del tutto idonei ai compiti di controllo contabile e finanziario cui sono chiamati.
  Esprime un giudizio fortemente negativo sul provvedimento in esame, ricordando che i controlli preventivi di legittimità sugli atti delle regioni sono stati aboliti dalla riforma del titolo V della parte II della Costituzione approvata dal Parlamento nel 2001 e non si vede quindi come possano essere reintrodotti da un atto con forza di legge ordinaria, com’è quello in esame.
  A parte questo, ritiene lesivo dell'autonomia locale prevedere che, sia pure solo negli enti con popolazione superiore a 60 mila abitanti, il presidente del collegio dei revisori dei conti sia designato dal prefetto, come pure prevedere che la Corte dei conti debba avvalersi per i controlli della Guardia di finanza. Parimenti ritiene poco condivisibili le norme che riguardano la proroga di Equitalia s.p.a. In definitiva, ritiene che il decreto tenda all'obiettivo di colpire le autonomie territoriali, riaffermando la loro dipendenza dal potere centrale, e determini un commissariamento delle autonomie territoriali da parte del Governo centrale, in spregio dell'articolo Pag. 15114, che ha individuato nelle autonomie territoriali enti costitutivi della Repubblica con pari dignità dello Stato.
  Fa poi presente che aver posto come termine per numerosi adempimenti prescritti dal decreto-legge un termine, quello del 30 novembre, che ricade entro i sessanta giorni che la Costituzione prevede per la conversione dei decreti-legge costituisce un atto di mancanza di riguardo istituzionale nei confronti del Parlamento.
  Ravvisa poi l'incongruenza di alcune disposizioni, come quella che prevede l'anagrafe patrimoniale per i soli amministratori locali dei comuni con più di 10 mila abitanti – non si vede infatti in base a quale criterio sia stata fissata questa soglia – o quella che differisce il termine per la riduzione dei contributi dovuti dagli enti locali per la copertura degli oneri conseguenti alla soppressione dell'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali – contributi che, a suo avviso, costituiscono una «ruberia» nei confronti degli enti locali.
  In conclusione, ritiene che il decreto in esame riporti i rapporti tra Stato e autonomie territoriali allo stadio in cui erano in epoca fascista, determinando una prevalenza della burocrazia sulla politica, la quale è invece espressione della sovranità popolare e non può non aver preminenza in un ordinamento democratico. Si tratta di un provvedimento che non semplifica, ma aumenta gli adempimenti amministrativi per le autonomie territoriali, mettendole a rischio di non riuscire più ad operare, neanche nella erogazione dei servizi ai cittadini più basilari ed essenziali. Sottolinea che basterebbe applicare le norme vigenti – a cominciare da quelle contenute nei decreti attuativi della delega per il federalismo fiscale e in particolare dal sistema premiale – per riuscire a riequilibrare il sistema finanziario delle autonomie territoriali senza sovvertire il quadro costituzionale.

  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.