CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 ottobre 2012
713.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 4 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 12.10.

Modifiche alla vigente normativa in materia di requisiti per la fruizione delle deroghe in materia di accesso al trattamento pensionistico.
Testo unificato C. 5103 e abb.

(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 settembre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che il relatore, nella precedente seduta di esame del provvedimento, ha illustrato il contenuto del provvedimento, sul quale si è espresso anche il rappresentante del Governo.

  Bruno CESARIO (PT), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una condizione (vedi allegato 1), la quale raccoglie i rilievi emersi sul provvedimento nel corso del dibattito finora svolto

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI condivide il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore.

  Alberto FLUVI (PD) ritiene che il giudizio di condivisione espresso dal rappresentante Pag. 41del Governo sulla proposta di parere formulata dal relatore indichi che l'Esecutivo è d'accordo sul merito del provvedimento, pur non considerando idonea la modalità di copertura individuata dalla Commissione di merito. Rileva, quindi, come, alla luce di tale giudizio, il Governo si assuma anche la responsabilità di individuare un'altra fonte di copertura, al fine di dare soluzione ad una problematica la sulla cui rilevanza c’è ampia condivisione, e che merita pertanto una riflessione molto attenta.

  Sergio Antonio D'ANTONI (PD) sottolinea l'estrema delicatezza della tematica affrontata dal provvedimento in esame, rispetto alla quale l'elemento dirimente è stato rappresentato, fin dall'inizio, dall'individuazione della necessaria copertura finanziaria.
  In tale contesto sottolinea come, qualora non si individuassero le risorse finanziarie necessarie, la condizione formulata dal relatore equivarrebbe sostanzialmente ad un parere contrario, in quanto si svuoterebbe completamente l'intervento legislativo, il cui iter parlamentare sarebbe dunque bloccato. A questo proposito evidenzia come la Ragioneria generale dello Stato non abbia mai voluto accettare la tesi, da lui sempre sostenuta, che la copertura degli oneri determinati dalle misure in favore dei soggetti esodati possa essere individuata nei risparmi derivanti dalla recente riforma pensionistica, i quali sono molto più rilevanti di quelli stimati ufficialmente. Ciò è del resto confermato dalle dichiarazioni dello stesso Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, il quale ha riconosciuto che i minori oneri derivanti dalla riforma sono più elevati di quelli ipotizzati inizialmente, pur rilevando come tali risorse siano state destinate a far fronte alle esigenze della finanza pubblica.
  In tale contesto ritiene, pertanto, che sarebbe più serio suggerire alla Commissione di merito una modalità per individuare un'idonea copertura, contribuendo in tal modo a risolvere il problema affrontato dall'intervento legislativo, che deve essere superato. Auspica dunque che il Sottosegretario dedichi particolare attenzione a tale vicenda, alla quale egli è certamente sensibile.

  Gianfranco CONTE, presidente, precisa che la Commissione Finanze non è chiamata, in questa sede, a individuare la copertura degli oneri recati dal provvedimento.

  Angelo CERA (UdCpTP) domanda se le misure recate dal provvedimento si applichino anche ai circa 3.200 dipendenti esodati dell'Amministrazione della Pubblica istruzione, per i quali è in corso un contenzioso. Appare pertanto importante conoscere quale sia la strategia che il Governo intende seguire per riconoscere i diritti sacrosanti di questi lavoratori, finora fortemente mortificati.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI dichiara di non disporre, al momento, degli elementi informativi richiesti dal deputato Cera, riservandosi di svolgere approfondimenti in merito.

  Ignazio MESSINA (IdV) rileva come la condizione formulata nella proposta di parere risulti generica, e fondata su motivazioni molto deboli. Ritiene, pertanto, che, in assenza di adeguate motivazioni, sia preferibile espungere tale condizione dal parere.

  Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Messina, sottolinea come il relatore e il Sottosegretario, nella precedente seduta di esame del provvedimento, abbiano motivato ampiamente i loro rilievi sulle modalità di copertura individuate nel testo, rilevando come tali argomentazioni siano state riprese nella proposta di parere.

  Alberto FLUVI (PD) chiede di trasformare in osservazione la condizione contenuta nella proposta di parere.

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  Gianfranco CONTE, presidente, ritiene che, sulla base delle forti considerazioni critiche espresse soprattutto dal rappresentante del Governo, sia opportuno formulare una condizione in merito alla clausola di copertura del provvedimento, evidenziando come i profili problematici segnalati attengano ad aspetti rientranti pienamente nella competenza della Commissione Finanze.

  Sergio Antonio D'ANTONI (PD) condivide la richiesta, avanzata dal deputato Fluvi, di trasformare in osservazione la condizione recata dalla proposta di parere, ritenendo che la Commissione Finanze non debba assumersi la responsabilità di pregiudicare il successivo iter del provvedimento.

  Bruno CESARIO (PT), relatore, alla luce dell'andamento del dibattito, riformula la propria proposta di parere, trasformando in osservazione la condizione contenuta nella proposta.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore, come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 12.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 4 ottobre 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.25 alle 13.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 4 ottobre 2012. — Presidenza del presidente Gianfranco CONTE, indi del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.

  La seduta comincia alle 14.45.

Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
C. 5291 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 ottobre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che la Commissione riprenderà l'esame del provvedimento a partire dall'emendamento Montagnoli 7.20.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 7.20, ne illustra le finalità, volte a tutelare le imprese ubicate nei territori di confine, soprattutto in Lombardia, Veneto e Friuli, e a prevenire il fenomeno della delocalizzazione delle medesime imprese, indotta dall'eccesso del costo del lavoro e dalle lungaggini burocratiche che ostacolano lo sviluppo imprenditoriale nel territorio nazionale rispetto alle migliori condizioni di contesto presenti oltre confine. A tale proposito ritiene opportuno estendere la vigente normativa in materia di accise sulla benzina ad altri settori, affinché possa attuarsi un regime fiscale agevolato per le imprese operanti nei territori di confine. Raccomanda, quindi, l'approvazione dell'emendamento, invitando il relatore a procedere ad un'eventuale riformulazione del medesimo qualora sia necessaria per superare le difficoltà applicative che ne ostacolino l'approvazione.

  Maurizio FUGATTI (LNP), nel raccomandare anch'egli l'approvazione dell'emendamento Montagnoli 7.20, richiama la casistica relativa alle imprese friulane e altoatesine, che trovano regimi fiscali più vantaggiosi oltre confine e sono quindi indotte a trasferire la propria sede in quei territori per poter usufruire di migliori condizioni economiche ed amministrative. Pur comprendendo le difficoltà tecniche di attuazione della norma, reputa opportuno prevedere una formulazione, anche diversa Pag. 43da quella proposta, con la quale sia possibile approntare un regime fiscale differenziato per le imprese di confine che precluda la delocalizzazione delle medesime imprese. Sostiene, peraltro, che tale materia non si ponga affatto al di fuori del perimetro della delega.
  Segnala quindi come il gruppo della Lega Nord stia mantenendo un profilo di ampia collaborazione e disponibilità al proficuo miglioramento del testo, sebbene sia stato accolto un numero molto esiguo delle sue proposte emendative.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, chiarisce che molte proposte emendative, seppur condivisibili quale quella in esame, appaiono problematiche sotto il profilo tecnico e pertanto di difficile accoglimento. Rammenta le difficoltà applicative connesse all'attuazione della normativa in materia di ruling internazionale introdotta dal precedente Governo, che si proponeva di far rientrare in Italia, mantenendo il regime fiscale dello Stato estero di provenienza, quelle imprese che avessero spostato la propria sede oltre confine.
  Ritiene quindi che la materia sia particolarmente delicata e si ponga inevitabilmente al di fuori dei confini della delega.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI osserva come il regime agevolato delle imprese con sede nei territori oltre confine rientri nella categoria degli aiuti di Stato; tale intervento andrebbe pertanto notificato ai competenti organi dell'Unione europea e necessiterebbe dell'assenso della Commissione europea per la relativa entrata in vigore. Precisa che la delega è circoscritta ad interventi di manutenzione normativa, non trattandosi di una organica riforma fiscale. Sostiene, pertanto, che tale proposta emendativa, che rischia di suscitare aspettative non realizzabili, si configuri come una norma-manifesto e non possa dunque essere accolta dal Governo.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) esorta il relatore ed il Governo a mostrare maggiore coraggio nell'elaborazione dei contenuti della legge delega. Precisa che il contesto attuale risulta notevolmente diverso rispetto alla fase in cui è stata emanata la richiamata norma in materia di ruling internazionale. Sottolinea che la proposta emendativa in oggetto non intenda affatto porsi come norma manifesto o strumentale, ma sia volta a tutelare le imprese ubicate nelle zone di confine. Ravvisa la necessità di dare un segnale forte affinché il Governo affronti quanto prima la questione, a salvaguardia delle imprese italiane interessate. Fa notare che nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione si è riscontrata l'esigenza di un intervento normativo nel senso della proposta emendativa. Avanza, quindi, al relatore la richiesta di valutare un'eventuale riformulazione dell'emendamento, raccogliendone almeno la ratio ispiratrice.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) fa notare che l'Italia si colloca agli ultimi posti in Europa su talune materie oggetto di disciplina dell'Unione europea, quale ad esempio i termini di pagamento delle pubbliche amministrazioni alle imprese italiane. Precisa che l'emendamento intende risolvere profili particolarmente problematici; al riguardo, segnala il caso delle imprese ubicate nei territori al confine con la Svizzera, che sono fortemente penalizzate in virtù delle migliori condizioni di lavoro e della più efficiente burocrazia che opera oltre confine. Invita, quindi, il Governo ad affrontare con urgenza tale tema.

  La Commissione respinge l'emendamento Montagnoli 7.20.

  Maurizio FUGATTI (LNP), intervenendo sul proprio emendamento 7.22, evidenzia come esso introduca utili agevolazioni fiscali per gli istituti di credito commerciali. Rammenta che la precedente delega fiscale presentava una più ampia portata e interveniva in materia di banche commerciali che, sottolinea, andrebbero agevolate in quanto, nell'attuale fase di crisi economica, hanno svolto primariamente i loro compiti istituzionali di intermediari Pag. 44del credito e non hanno attuato politiche speculative e di finanza creativa, a differenza la maggior parte degli istituti bancari europei. Osserva che il sistema bancario italiano appare solido e può considerarsi certamente più sano rispetto al complessivo sistema creditizio europeo; tuttavia, fa notare come da tale favorevole situazione il sistema delle piccole e medie imprese non abbia tratto alcun vantaggio in tema di maggiore liquidità e aperture di credito. Sostiene che il Governo ha peraltro favorito l'attività delle banche tesa all'acquisto di titoli di Stato, al fine di ridurre i differenziali di interesse rispetto ai titoli esteri, piuttosto che l'erogazione del credito alle piccole e medie imprese. In tal senso si è profilata una grave carenza di iniziativa del Governo, anche solo in termini di moral suasion nei confronti del sistema creditizio, al fine di alimentare la liquidità in favore del sistema delle piccole e medie imprese. Raccomanda, pertanto, l'approvazione della proposta emendativa, tendente ad agevolare quegli istituti bancari che operano prioritariamente quali intermediari creditizi e non svolgono altre differenti funzioni o attività di tipo speculativo. Sottolinea quindi come le banche a maggior radicamento territoriale, come le banche popolari e quelle di credito cooperative, pur nelle difficoltà della crisi economica, abbiano mantenuto un atteggiamento di maggiore apertura verso le piccole e medie imprese rispetto alle grandi banche. Deplora, quindi, il sempre più diffuso orientamento di affermare ad ogni costo la necessità di internazionalizzare gli istituti di credito, anche quelli locali e radicati nel territorio, facendo perdere loro la ragione d'essere, nonché, sovente, anche il riferimento nominale al territorio di origine. Reputa che su tale tema occorra un ampio e serrato confronto, al fine di riconoscere un regime fiscale agevolato alle banche che svolgono funzioni tradizionali di intermediazione creditizia.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) ribadisce come nel disegno di legge delega debba essere inserito il principio del sostegno e promozione all'iniziativa degli intermediari creditizi che svolgono appieno il loro ruolo di sostegno al sistema produttivo. Ricorda le ingenti risorse concesse con aperture di credito da parte della Banca centrale europea alle maggiori banche, nella fase di crisi economica, che non si sono tradotte in alcun sostegno al credito delle imprese. Sostiene quindi la necessità che sia immessa una maggiore liquidità nel mercato, a vantaggio delle piccole e medie imprese, che attualmente si trovano in forti difficoltà e non riescono a far fronte agli oneri economici per mancanza di risorse e per la rigidità del credito bancario.
  Propone, pertanto, di agevolare gli istituti di credito commerciale che raccolgono depositi ed erogano credito ai cittadini ed al sistema produttivo, piuttosto che disperderli in attività speculative.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra il propria emendamento 7.22, raccomandandone l'approvazione. Nel lamentare l'atteggiamento di chiusura del relatore e del rappresentante del Governo, ricorda come nell'attuale situazione di crisi economica l'erogazione del credito ai privati stia diventando sempre più difficile, evidenziando, quindi, come l'emendamento tenda a sostenere fiscalmente le banche che effettivamente erogano credito ai cittadini, distinguendole da quelle banche che invece svolgono soltanto attività speculative.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP), intervenendo sull'emendamento 7.22, di cui è cofirmataria, ricorda come esso richiami anche un ordine del giorno e una mozione che la Lega Nord ha presentato in Assemblea, volta a distinguere le banche commerciali dalle banche che esercitano attività meramente speculative. Auspicando che il rappresentante del Governo e il relatore possano cambiare parere, ritiene che stabilire una distinzione tra banche che erogano il credito e banche speculative sia molto importante per far ripartire il sistema economico e imprenditoriale.

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  Alberto FLUVI (PD), relatore, si dichiara disponibile ad accogliere l'emendamento Fugatti 7.22, qualora il Governo sia d'accordo in tal senso, evidenziando tuttavia come in sostanza la proposta emendativa preveda una detassazione in favore delle banche.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI osserva innanzitutto, da un punto di vista prettamente tecnico, come l'emendamento non appaia compatibile con la normativa europea, in quanto porterebbe ad una discriminazione tra cittadini dell'Unione, a seconda che essi si rivolgano a banche agevolate fiscalmente, se localizzate nel territorio italiano, ovvero a banche non agevolate fiscalmente, se situate all'estero. Osserva inoltre, più in generale, come il disegno di legge delega in esame non realizzi una riforma complessiva del sistema fiscale, non avendo voluto il Governo modificare il sistema dell'IRPEF o dell'IRES né, quindi, volendo tantomeno introdurre un'agevolazione di carattere speciale per il sistema bancario. Ribadisce, quindi, il parere contrario sull'emendamento Fugatti 7.22.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) ringrazia il rappresentante del Governo e il relatore per la risposta fornita, ribadendo tuttavia come la distinzione fra banche commerciali e speculative sarebbe molto importante per far ripartire i finanziamenti al sistema imprenditoriale.

  La Commissione respinge l'emendamento Fugatti 7.22.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra il proprio emendamento 7.21, raccomandandone l'approvazione, ed evidenziando come il suo contenuto sia assolutamente coerente con le semplificazioni previste dall'articolo 7 del disegno di legge.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, osserva come l'emendamento Montagnoli 7.21 vada in senso diametralmente agli orientamenti in materia di semplificazione degli adempimenti tributari assunti dal legislatore in questi ultimi anni, ricordando, al riguardo, che ad esempio il Centro di servizio di Pescara è stato soppresso, consentendo in tal modo ai contribuenti di portare direttamente in detrazione le spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie senza necessità di comunicarle preventivamente all'Amministrazione fiscale.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) ritiene che il relatore abbia frainteso il senso dell'emendamento 7.21, il quale intende appunto proseguire nella politica di semplificazione tributaria, utilizzando al massimo le attuali possibilità telematiche per l'invio dei documenti all'Agenzia delle entrate.

  Gianluca FORCOLIN (LNP), intervenendo sull'emendamento 7.21, di cui è cofirmatario, evidenzia come non sia in discussione la soppressione di un Centro di servizio come quello di Pescara, bensì l'istituzione di uno sportello telematico unico per l'invio di comunicazioni, istanze e documenti all'Agenzia delle entrate, che potrebbe agevolare moltissimo gli studi professionali, riducendo le spese per il personale addetto a tali compiti e, in definitiva, i costi che gravano sull'utenza finale.

  Ignazio MESSINA (IdV) illustra l'emendamento Borghesi 7.27, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, rileva come il contenuto dell'emendamento in esame possa rientrare nella previsione recata dall'articolo 7, comma 1, lettera a), del disegno di legge, che intende delegare il Governo alla revisione sistematica dei regimi fiscali e al loro riordino.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Montagnoli 7.21, Comaroli 7,23 e 7.24, nonché gli identici Forcolin 7.26 e Borghesi 7.27.

  Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Donadi 7.28, mentre l'emendamento Donadi 7.29 risulta assorbito Pag. 46dall'emendamento 1.100 del relatore, precedentemente approvato.
  Avverte quindi che la Commissione passerà a esaminare le proposte emendative riferite all'articolo 9.
  Precisa quindi che l'emendamento Bernardo 9.3 deve intendersi assorbito dall'emendamento 1.100 del relatore, approvato in precedenza.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Donadi 9.1, Fugatti 9.5 e Bernardo 9.9.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Montagnoli 9.4, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «al comma 1, lettera c), aggiungere, infine, le parole: “e promuovendo adeguate forme di coordinamento con i Paesi esteri, in particolare con gli Stati membri dell'Unione europea”».

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) accoglie la proposta del relatore, riformulando conseguentemente il proprio emendamento 9.4.

  La Commissione approva l'emendamento 9.4, come riformulato (vedi allegato 3). Respinge quindi l'emendamento Fugatti 9.7.

  Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Fugatti 9.8, relativo alla materia della tracciabilità dei pagamenti, che sarà affrontata nell'ambito dell'articolo 11.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI evidenzia l'opportunità che un eventuale regime di agevolazioni fiscali in tale materia sia comunque coordinato con l'attuale regime normativo di trasparenza e tracciabilità dei mezzi di pagamento.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, concorda con il Presidente circa l'opportunità di accantonare l'emendamento Fugatti 9.8.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Borghesi 9.2 e Fugatti 9.6, nonché gli articoli aggiuntivi Borghesi 9.01 e Donadi 9.02.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che rimangono accantonati gli articoli aggiuntivi Cesario 9.04 e Barbato 9.03.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra il proprio emendamento 10.5, sottolineando come esso si ponga l'obiettivo di ridurre il contenzioso in materia tributaria, al fine di tenere conto dell'asimmetria tra Amministrazione finanziaria e singoli contribuenti. Evidenzia, in particolare, come sarebbe erroneo non considerare questa esigenza, rilevando come anche il presidente di Confindustria, Squinzi, abbia segnalato l'opportunità di introdurre strumenti di prevenzione del contenzioso.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Montagnoli 10.5 e Fugatti 10.7.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Fugatti 10.9 è accantonato.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) evidenzia il particolare rilievo del tema dell'introduzione di forme di concordato preventivo, affrontato dall'emendamento 10.9, invitando il relatore a chiarire quali siano i propri intendimenti al riguardo.

  La Commissione respinge l'emendamento 10.1.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, chiede che l'emendamento Ventucci 10.14 sia riformulato, limitatamente alla lettera c-ter), nel senso di riscriverla nei seguenti termini: «c-ter) progressivo superamento del principio della compensazione delle spese all'esito del giudizio».

  Cosimo VENTUCCI (PdL) accoglie la richiesta di riformulazione avanzata dal relatore.

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  La Commissione approva l'emendamento Ventucci 10.14 come riformulato. Respinge quindi l'emendamento Favia 10.2.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che gli emendamenti Ventucci 10.13, Causi 10.10, Montagnoli 10.6, Ventucci 10.12, Barbato 10.3 e 10 4 e Comaroli 10.8 sono accantonati, in quanto affrontano tutti la tematica della riscossione delle entrate degli enti locali.

  La Commissione respinge l'emendamento Bernardo 10.11.

  Ignazio MESSINA (IdV) ritira gli articoli aggiuntivi Borghesi 10.02 e 10.03, nonché il proprio articolo aggiuntivo 10.01.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Leo 11.1 e Bernardo 11.4.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, si riserva di presentare una proposta di riformulazione concernente la tematica affrontata dall'articolo 11.

  Gianfranco CONTE, presidente, in attesa della riformulazione da parte del relatore, accantona gli emendamenti Albini 11.13, Bernardo 11.5, Ventucci 11.15, Forcolin 11.9 e 11.8, Ventucci 11.16, Cesario 11.14, Forcolin 11.10 e Fugatti 11.11.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) illustra il proprio emendamento 11.6, evidenziando come la proposta emendativa recepisca sostanzialmente il contenuto della relazione predisposta dal professor Giavazzi in materia di riordino delle agevolazioni alle imprese. Segnala, infatti, come gli attuali sistemi di incentivazione rechino benefici di gran lunga inferiori agli oneri sostenuti dalla finanza pubblica, in quanto in molti casi essi non producono un reale effetto di sostegno all'economia. In questo contesto, ritiene quindi che sia preferibile evitare l'erogazione di contributi in favore di categorie ben determinate di imprese, procedendo piuttosto ad un alleggerimento della pressione fiscale sul complesso del sistema produttivo. A suo avviso, infatti, una misura di riduzione dell'intervento pubblico così congegnata non determinerebbe effetti negativi sul prodotto interno lordo, come le riduzioni di spesa più volte operate nei tempi recenti, ma potrebbe agevolare una ripresa dell'economia. Segnala, peraltro, come la relazione del professor Giavazzi abbia evidenziato che le attuali procedure di incentivazione determinano costi amministrativi non trascurabili per le imprese, le quali, pertanto, si gioverebbero di una riduzione dell'imposizione, che determinerebbe automaticamente effetti benefici. A suo avviso, quindi, il tema dovrebbe essere oggetto di particolare considerazione, ricordando che il presidente della Confindustria ha dichiarato di condividere tale approccio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Comaroli 11.6, Bernardo 11.3 e 11.12 e Barbato 11.2. Approva quindi l'emendamento Comaroli 11.7.

  Gianfranco CONTE, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 16.30, è ripresa alle 16.55.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Forcolin 12.3, Messina 12.1, Pagano 12.4, Cesario 12.2, nonché gli articoli aggiuntivi Pagano 12.01 e 12.02 e Forcolin 12.03.

  Maurizio FUGATTI (LNP), intervenendo sul proprio articolo aggiuntivo 12.04, segnala come esso faccia di una serie di proposte emendative relative alla revisione dell'IMU. In particolare, l'articolo aggiuntivo propone di conferire al Governo una delega al fine di esentare gli immobili destinati all'abitazione principale. Rileva quindi come la revisione dell'IMU sia un tema centrale in questo momento, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di autorevoli esponenti del Pag. 48Popolo delle Libertà che hanno sostenuto la necessità di abrogare l'IMU. Osserva pertanto come la sua proposta emendativa potrebbe costituire un utile strumento a tal fine e auspica il sostengo del gruppo del Popolo della Libertà.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI rileva come si potrà intervenire più opportunamente, al fine di intervenire sulla disciplina dell'IMU, con un provvedimento di legge ordinaria, che, a suo avviso, potrà essere approvato anche prima della fine dell'anno, e comunque in tempi rapidi.

  Francesco BARBATO (IdV) osserva che, se l'intenzione del Governo è quella di accelerare il processo di riduzione del carico fiscale, si può iniziare sin da subito con l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Fugatti 12.04, annunciando pertanto il proprio voto favorevole sul medesimo.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI osserva come una legge ordinaria apposita entrerebbe in vigore sicuramente prima dei decreti legislativi necessari per attuare il principio di delega contenuto nell'articolo aggiuntivo Fugatti 12.04.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Fugatti 12.04 e 12.012.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP), intervenendo sul proprio articolo aggiuntivo 12.011, osserva come, quando si è discussa l'introduzione dell'IMU, vi era l'impegno a riconoscere l'autonomia dei comuni, garantendo loro la possibilità di una maggiore differenziazione dell'imposta, mentre nella pratica tale impegno è stato smentito. Osserva che l'articolo aggiuntivo in discussione propone di attribuire ai comuni l'intero importo del gettito IMU. Manifesta comunque la propria disponibilità a ritirare il proprio articolo aggiuntivo nel caso in cui il Governo confermi la volontà di procedere in tal senso, come dichiarato sugli organi di stampa.

  Cosimo VENTUCCI (PdL), richiamandosi alle considerazioni del deputato Montagnoli, ricorda come l'impegno ad attribuire l'intero gettito IMU ai comuni sia stato preso dal Sottosegretario Polillo in una recente trasmissione televisiva.

  Marco CAUSI (PD) osserva come occorre evitare di svolgere propaganda elettorale sui temi della riduzione delle tasse e ricorda che la maggioranza che sosteneva il precedente Governo aveva approvato, per garantire l'equilibrio del bilancio pubblico, un taglio di venti miliardi di euro delle agevolazioni fiscali che avrebbe colpito in particolare le fasce più deboli della popolazione. Rileva come tale rischio sia stato definitivamente scongiurato solo con l'approvazione dell'emendamento 4.4, a sua prima firma, che impegna il Governo a salvaguardare, in occasione della revisione delle tax excpenditures, i redditi da lavoro e da pensione. Evidenzia inoltre come il decreto-legge n. 201 del 2011 abbia introdotto l'IMU proprio per garantire il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica concordati in sede europea. Sulla futura definizione dell'imposta oltre il 2013, ritiene dunque opportuna una riflessione approfondita, che riguardi anche i meccanismi perequativi in favore dei comuni, pur confermando la giusta direzione di proseguire nel trasferimento ai comuni della maggior parte del gettito derivante dall'IMU, purché sia garantito il rispetto dei saldi di finanza pubblica.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI osserva come la proposta di attribuzione dell'intero gettito derivante dall'IMU ai comuni non sarebbe effettivamente realizzabile lasciando invariato l'importo del fondo di riequilibrio. Fa presente come, per andare nella direzione auspicata dalla proposta emendativa in discussione, vi sarebbero due soluzioni tecniche: da un lato, una perequazione orizzontale con trasferimento di parte del gettito IMU dallo Stato al fondo di riequilibrio, dall'altro, la destinazione diretta di una quota del gettito derivante dall'IMU al fondo perequativo medesimo. Evidenzia quindi Pag. 49come il tema, da affrontare insieme all'ANCI, dovrà essere oggetto di un'apposita iniziativa legislativa.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) osserva come la questione sollevata dalla proposta emendativa in esame rientri nell'ambito della questione generale relativa all'autonomia impositiva degli enti locali, funzionale a suo avviso a risolvere i problemi sociali di cui solo le amministrazioni territoriali sono consapevoli. Rileva come, malgrado l'impegno del Presidente del Consiglio dei ministri a ridurre le tasse già entro la fine di questa legislatura sembri iscriversi nell'ambito della propaganda elettorale, se il Governo ritiene davvero sussista spazio per la riduzione della pressione fiscale, si potrebbe iniziare tale processo già con questo provvedimento, approvando l'articolo aggiuntivo in discussione. Osserva tuttavia come i rappresentanti del Popolo della Libertà adottino un comportamento difforme da quanto afferma il Presidente Berlusconi, che ha anch'egli sostenuto la necessità di ridurre l'IMU, alla stessa stregua dei rappresentanti del Governo rispetto alle affermazioni del Presidente del Consiglio.

  Cosimo VENTUCCI (PdL) osserva che il comportamento del gruppo del Popolo della Libertà non è incoerente con quanto afferma il Presidente Berlusconi, evidenziando come la proposta emendativa in discussione sia, per le ragioni illustrate dal Sottosegretario, estrema e pericolosa per la tenuta dei conti pubblici. Rileva quindi come, nell'attuale situazione finanziaria, non sia possibile attribuire l'intero gettito dell'IMU senza modificare le risorse del fondo di riequilibrio. Ricorda comunque di aver presentato un ordine del giorno per chiedere l'abolizione dell'IMU a partire dal 2013.

  Francesco BARBATO (IdV) esprime stupore per la posizione espressa dal deputato Ventucci, che sosteneva il precedente Governo, che ha abolito l'ICI sulla prima casa, mentre ora ritiene l'IMU fondamentale per la tenuta dei conti pubblici. Osserva quindi come il Governo, in continuità con quanto già faceva il Governo Berlusconi, continua a scaricare sugli enti locali la responsabilità della pressione fiscale. Annuncia quindi il voto favorevole del proprio gruppo sull'articolo aggiuntivo in discussione, sottolineando come gli aumenti della pressione fiscale voluti dal Governo Monti non basteranno a coprire una spesa pubblica insostenibile e il perdurare dei privilegi, riscontrabili anche dal bilancio della Camera recentemente approvato, ed evidenziati, più in generale, dal rendiconto generale dello Stato.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) evidenzia come l'applicazione dell'IMU stia distruggendo la finanza degli enti locali, che vedono continuamente tagliato il fondo di riequilibrio in loro favore, in contrasto con ogni precedente previsione. Ritiene quindi che occorra assicurare che il gettito di tale imposta sia attribuito ai comuni ed insiste per la votazione del proprio articolo aggiuntivo 12.011.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Montagnoli 12.011 e Fugatti 12.05.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) ritira il proprio articolo aggiuntivo 12.06.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Fugatti 12.07, 12.010 e 12.09, l'articolo aggiuntivo Forcolin 12.08, nonché gli emendamenti Messina 13.2 e Comaroli 13.8.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) raccomanda l'approvazione degli emendamenti 13.6 e 13.7, che, senza incidere negativamente sulla finanza pubblica, sono volti ad aiutare i cittadini che hanno commesso errori formali in buona fede.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI ricorda come la questione sia già stata affrontata e ribadisce il parere nettamente contrario del Governo. In proposito osserva come la casistica degli errori cosiddetti in buona fede sia amplissima, riservandosi Pag. 50di fornire ai presentatori delle proposte emendative idonea documentazione dalla quale si evince come, da quando sono state eliminate le esclusioni per errori in buona fede dalle sanzioni penali, il numero di tali errori sia crollato, tanto da far dubitare, a suo avviso, della sussistenza, in molti casi, di una condizione buona fede.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Comaroli 13.6 e 13.7, nonché Forcolin 13.9.

  Francesco BARBATO (IdV) illustra l'emendamento Borghesi 13.3, di cui è cofirmatario, che prevede l'ampliamento fino a 1 milione del meccanismo della cosiddetta IVA per cassa, secondo il quale l'imposta sul valore aggiunto diviene esigibile all'atto del pagamento dei relativi corrispettivi fatturati, chiedendo che il rappresentante del Governo riconsideri il suo parere.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI ribadisce il suo parere contrario sull'emendamento Borghesi 13.3, precisando che tale valutazione non riguarda il merito della proposta emendativa, quanto piuttosto la sede in cui viene formulata, preannunciando che a breve sarà emanato un apposito decreto interministeriale che amplierà fino a 2 milioni la soglia di attivazione del predetto meccanismo.

  Francesco BARBATO (IdV) osserva come, al di là delle considerazioni tecniche espresse dal Sottosegretario, sia necessario dare un forte segnale politico, anticipando quanto più possibile l'entrata in vigore di tali misure, che possono contribuire alla ripresa dell'economia nell'attuale momento di crisi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Borghesi 13.3, Bernardo 13.10, Cimadoro 13.4 e Borghesi 13.5.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'emendamento Savino 13.1 è stato assorbito dall'emendamento Comaroli 11.7, approvato in precedenza.

  Maurizio FUGATTI (LNP) ritira i propri emendamenti 13.11 e 13.12.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fugatti 13.01 ed approva l'emendamento Ventucci 14.8, soppressivo dell'articolo 14, risultando pertanto preclusi tutti gli emendamenti riferiti al medesimo articolo.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, preannuncia la presentazione di un proprio emendamento, volto a riformulare complessivamente l'articolo 15, chiedendo in tale ambito al Governo di chiarire come si intenda risolvere la sovrapposizione tra le previsioni dell'articolo 15, comma 2, del disegno di legge, in materia di contrasto alla ludopatia ed al gioco minorile e le norme dell'articolo 7 del decreto-legge n. 158 del 2012 vertenti sulla medesima tematica.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI evidenzia l'esigenza di coordinarsi, al riguardo, con i competenti uffici del Ministero della salute, onde procedere ad una proposta di riformulazione degli emendamenti riferiti all'articolo 15.

  Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno accantonare gli emendamenti riferiti all'articolo 15, in materia di giochi pubblici. Chiede quindi al relatore di chiarire se abbia approntato ulteriori emendamenti o proposte di riformulazione di emendamenti già presentati.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, propone di riformulare gli emendamenti Albini 11.13 e Forcolin 11.9, nel senso di riscrivere integralmente l'articolo 11, sia per quanto riguarda l'imposizione sui redditi d'impresa, sia per quanto attiene ai regimi semplificati e forfetari.

  Maurizio FUGATTI (LNP) chiede di sapere se la riformulazione proposta dal Pag. 51relatore mantenga la paternità degli emendamenti che si chiede di modificare.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, con riferimento alla questione posta dal deputato Fugatti, chiarisce che la sua proposta intende invitare i presentatori degli emendamenti 11.13 e 11.9 a riformularne il testo, ferma restando l'appartenenza politica dei due emendamenti.

  Tea ALBINI (PD) accoglie la riformulazione del suo emendamento 11.13 proposta dal relatore.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) accoglie la proposta del relatore, riformulando conseguentemente il proprio emendamento 11.9.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Albini 11.13 e Forcolin 11.9, come riformulati, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Ventucci 11.16, Cesario 11.14 e Forcolin 11.10 e 11.8, precedentemente accantonati.

  Gianfranco CONTE, presidente, ritiene opportuno passare ad esaminare gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 15, fermo restando l'accantonamento degli emendamenti al medesimo articolo vertenti sulle questioni dei giochi pubblici. A tale proposito rileva innanzitutto come l'articolo aggiuntivo Causi 15.04 sia stato assorbito dall'emendamento 1.100 del relatore, approvato in precedenza.
  Accantona quindi l'articolo aggiuntivo Forcolin 15.06.

  Francesco BARBATO (IdV), con riguardo alle proposte emendative riferite all'articolo 15 che sono accantonate, ricorda la particolare attenzione da sempre prestata alla regolazione e alla vigilanza del settore dei giochi dal gruppo dell'Italia dei Valori, invitando pertanto il relatore e il Governo ad essere attento nel recepire le indicazioni provenienti dal suo gruppo su tale materia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Caparini 15.08, Fugatti 15.011 e 15.010, Comaroli 15.017 e 15.015.

  Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il suo articolo aggiuntivo 15.03, relativo al regime IRPEF per i redditi prodotti dai lavoratori transfrontalieri residenti nel Comune di Campione d'Italia, raccomandandone l'approvazione.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI assicura che verificherà se la delega legislativa già consenta al Governo di risolvere, in sede di emanazione dei decreti legislativi, la tematica segnalata dall'articolo aggiuntivo Fugatti 15.03.

  Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'articolo aggiuntivo Fugatti 15.03.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Comaroli 15.016 e 15.018, nonché gli articoli aggiuntivi Fugatti 15.07 e Comaroli 15.013.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, formula il proprio emendamento 16.100, volto a riformulare i commi 1 e 4 dell'articolo 16, sostanzialmente al fine di introdurre un meccanismo di doppio parere sugli schemi dei decreti legislativi che saranno adottati ai sensi della delega.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento 16.100 del relatore e respinge gli emendamenti Montagnoli 16.1, Borghesi 17.1 e Fugatti 17.2.

  Maurizio FUGATTI (LNP) chiede al relatore di svolgere un'ulteriore riflessione sulla possibile defiscalizzazione degli strumenti di pagamento elettronici e dei relativi dispositivi installati presso gli esercenti commerciali, nell'ambito della più generale politica legislativa volta a favorire la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti pure perseguita dal Governo.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, rispondendo al deputato Fugatti, ritiene necessario Pag. 52svolgere ulteriori approfondimenti sui destinatari delle eventuali agevolazioni fiscali che, ove previste in modo indistinto, non terrebbero nella dovuta considerazione le differenze esistenti tra circuito della grande distribuzione commerciale e piccoli esercenti.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI evidenzia come già il decreto-legge n. 201 del 2011 rechi disposizioni volte a favorire la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti, osservando come eventuali nuove agevolazioni, anche di carattere selettivo, dovrebbero necessariamente coordinarsi con tale normativa.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, ritiene che la questione sollevata possa essere affrontata nell'ambito delle disposizioni di cui all'articolo 6, in materia di tutoraggio.
  Invita quindi il presentatore a riformulare l'emendamento Causi 2.61 nei seguenti termini: «al comma 2, dopo la lettera h) aggiungere la seguente: “h-bis) prevedere, contestualmente all'efficacia impositiva dei nuovi valori, l'aggiornamento delle modalità di distribuzione dei trasferimenti perequativi attraverso i fondi di riequilibrio e i fondi perequativi della finanza comunale”».

  Tea ALBINI (PD) accoglie la proposta del relatore, riformulando conseguentemente l'emendamento 2.61, di cui è cofirmataria.

  La Commissione approva l'emendamento Causi 2.61, come riformulato, risultando pertanto assorbiti gli identici emendamenti Montagnoli 2.57 e Osvaldo Napoli 2.58.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che l'emendamento Bernardo 2.14, precedentemente accantonato, deve intendersi assorbito dall'emendamento Causi 2.50, precedentemente approvato.
  Chiede quindi al relatore se abbia approntato una sua proposta emendativa sulle tematiche, attinenti all'articolo 4, relative alla destinazione delle maggiori entrate derivanti dall'attività di contrasto all'evasione fiscale.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, con riferimento alle ulteriori proposte emendative accantonate, segnala che l'emendamento Bernardo 2.14 deve intendersi assorbito dall'approvazione dell'emendamento Causi 2.50.
  Con riferimento agli articoli 3 e 4 del disegno di legge, osserva che – anche alla luce delle odierne dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri il quale ha evidenziato come il percorso di riduzione della pressione fiscale potrebbe avviarsi già in questa legislatura – si potrebbe ipotizzare un anticipo all'anno 2013 dell'attivazione del Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale di cui all'articolo 2, comma 36, del decreto-legge n. 138 del 2011.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI osserva come le procedure previste dagli articoli 3 e 4 del disegno di legge in esame potranno completarsi solo in tempi adeguati, considerando la necessità di definire una specifica metodologia di rilevazione dell'evasione fiscale e di procedere ad un'analisi delle spese fiscali previste a legislazione vigente, al fine del loro riordino.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, ritiene che il Governo debba chiarire se intenda procedere alla revisione delle agevolazioni fiscali vigenti attraverso il disegno di legge in esame ovvero se voglia anticipare, anche parzialmente, tale riforma nell'ambito del disegno di legge di stabilità di prossima presentazione, osservando che in tale ultimo caso la riforma si applicherebbe già a partire dall'esercizio 2013.

  Il Sottosegretario Vieri CERIANI ritiene che si potrebbe valutare la possibilità di prevedere la facoltà di anticipare al 2013 l'attivazione del Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che si passerà alla votazione dell'emendamento Pag. 536.100 del relatore, presentato nel corso della seduta di ieri, al quale non sono riferiti subemendamenti.

  La Commissione approva l'emendamento 6.100 del relatore.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, presenta il proprio emendamento 6.101, il quale interviene sui meccanismi del tutoraggio al fine di prevedere forme di assistenza alle imprese nel processo di consolidamento della loro capacità fiscale.

  Maurizio FUGATTI (LNP) rileva come l'emendamento 6.101 del relatore riprenda, sia pure in termini del tutto minimali, il contenuto del suo emendamento 10.9, nonché dell'emendamento Ventucci 11.15, i quali prevedono l'introduzione del concordato biennale preventivo. Pur comprendendo l'orientamento del relatore di accogliere solo in parte lo spunto contenuto nel predetto emendamento 10.9, sarebbe stato, a suo giudizio preferibile procedere attraverso una riformulazione dell'emendamento stesso, piuttosto che presentare un'ulteriore proposta del relatore.

  Alberto FLUVI (PD), relatore, ribadisce la sua scelta di presentare, in tale materia, un proprio emendamento.

  La Commissione approva l'emendamento 6.101 del relatore, risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Fugatti 10.9 e Ventucci 11.15.

  Alberto FLUVI (PD) relatore, sottolinea di dover ancora approfondire, anche con l'apporto del Governo, le ulteriori questioni sottese alle proposte emendative accantonate o a quelle riferite agli articoli non ancora trattati.

  Gianfranco CONTE, presidente, alla luce della sottolineatura espressa dal relatore, e nessun altro chiedendo di intervenire, ritiene opportuno rinviare il seguito dell'esame ad una seduta da convocare alle ore 9,30 di domani.
  In tale contesto chiarisce che, qualora il relatore intendesse presentare ulteriori proposte emendative, i relativi termini per la presentazione di subemendamenti dovranno essere necessariamente molto ristretti, al fine di consentire alla Commissione di concludere l'esame degli emendamenti entro la seduta di domani e permettere la trasmissione del testo, come modificato, alle Commissioni competenti in sede consultiva, nella prospettiva di concludere l'esame in sede referente del provvedimento entro il primo pomeriggio di martedì 9 ottobre prossimo.

  La seduta termina alle 18.20.

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