CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 settembre 2012
700.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 settembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Mario PEPE (PD), indi del presidente Davide CAPARINI.

  La seduta comincia alle 9.30.

Sull'ordine dei lavori.

  Mario PEPE (PD), presidente, propone, se non vi sono obiezioni, un'inversione dell'ordine del giorno, per passare immediatamente all'esame del provvedimento C. 5149 Cost.

  La Commissione concorda.

Modifica agli articoli 15 e 16 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia di composizione ed elezione del Consiglio regionale.
C. 5149 Cost., approvata dal Senato, e abb.

(Parere alla I Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

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  Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, riferisce che la Commissione è tenuta a rendere, alla I Commissione della Camera, il parere sui profili di competenza del disegno di legge in esame, approvato dal Senato, teso a ridurre il numero dei consiglieri regionali della regione Sardegna da ottanta a sessanta membri. Precisa che il testo apporta ulteriori modifiche allo Statuto: viene modificato l'articolo 15, eliminando il riferimento al principio della parità di genere nell'accesso che viene spostato e riformulato nel nuovo comma 2 dell'articolo 16 in modo da chiarire che la legge regionale è volta a promuovere l'accesso alla carica di consigliere regionale e non, come prevede più genericamente la norma attuale, all'accesso alle consultazioni elettorali; viene modificato il primo periodo del 1 comma dell'articolo 16, specificando che il voto è personale, uguale, libero e segreto; viene introdotto un nuovo comma 2 all'articolo 16, che affida alla legge elettorale per l'elezione del Consiglio regionale l'eventuale compito di provvedere al fine di assicurare la rappresentanza di determinate aree territoriali dell'Isola, geograficamente continue e omogenee, interessate da fenomeni rilevanti di riduzione della popolazione residente. Chiarisce che si tratta di una disposizione collegata alla riduzione del numero dei seggi al consiglio regionale, volta ad impedire che a tale riduzione consegua la sottorappresentanza di determinati territori regionali. Segnala che il numero dei membri del consiglio regionale sardo non è fisso; infatti, la regione Sardegna non ha ancora adottato la legge elettorale e ad essa si applicano la legge statale per le elezioni nelle regioni a statuto ordinario e la legge costituzionale n. 2 del 2001. Osserva che entrambe le leggi contengono disposizioni che prevedono la possibilità, in determinati casi, di aumentare il numero dei seggi attribuiti. Ricorda, inoltre, che il 6 maggio 2012 si sono svolti dieci referendum regionali tra cui uno consultivo relativo alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale: la maggioranza dei votanti sardi si è espressa a favore della riduzione.
  Formula, quindi, una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1).

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP) sostiene che sarebbe stato preferibile che il numero dei consiglieri regionali venisse ridotto a cinquanta membri, in adesione all'esito del referendum popolare svoltosi in Sardegna su tale materia. Ravvisa, altresì, l'opportunità che le forme di autonomia che caratterizzano gli ordinamenti delle regioni a statuto speciale siano estese a tutte le regioni.

  Il deputato Isidoro GOTTARDO (PdL), relatore, fa notare che il referendum sardo citato dal senatore Vaccari aveva carattere consultivo, ovvero di indirizzo, e ritiene apprezzabile la riduzione del numero di consiglieri regionali da ottanta a sessanta, prevista dal testo in esame. Sottolinea che qualsivoglia modifica su tale materia necessita della piena intesa tra Regione e Governo, in conformità alle previsioni costituzionali. Sostiene, quindi, che sussistono differenti e non omogenee forme di autonomia nelle diverse regioni a statuto speciale; occorre pertanto approfondire ulteriormente tale profilo, ma non ritiene che ciò possa avvenire in sede di esame del provvedimento in titolo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 129/12: Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto.
C. 5423 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VIII e X della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione avvia l'esame del provvedimento.

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  Il deputato Mario PEPE (PD), relatore, illustra il provvedimento in esame, volto a fronteggiare la grave situazione di criticità ambientale e sanitaria nel sito di bonifica di interesse nazionale di Taranto. Rammenta che il 26 luglio 2012 un Protocollo di intesa per interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto è stato stipulato tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero per la coesione territoriale, la regione Puglia, la provincia di Taranto, il comune di Taranto e il Commissario straordinario del Porto di Taranto con i seguenti obiettivi: revisione delle complessiva strategia di bonifica del sito di Taranto; sviluppo di interventi infrastrutturali; individuazione di misure volte al mantenimento dei livelli occupazionali; individuazione di incentivi per le imprese insediate che intendano utilizzare tecnologie dotate di migliori caratteristiche ambientali; realizzazione e/o completamento di studi relativi agli impatti su ambiente e salute al fine di individuare e realizzare interventi di mitigazione. Riferisce che l'articolo 1, comma 1, demanda a un D.P.C.M. la nomina di un Commissario straordinario al fine di assicurare l'attuazione degli interventi previsti dal Protocollo: la norma autorizza il Commissario ad esercitare i poteri di cui all'articolo 13 del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, volti a far ripartire un numero circoscritto di opere avviate da anni ma bloccate per vari motivi. Chiarisce che il comma 2 precisa che restano fermi gli interventi previsti nel Protocollo di intesa con oneri a carico dell'Autorità portuale di Taranto; il comma 3 prevede che all'attuazione degli altri interventi previsti nel Protocollo sono altresì finalizzate risorse disponibili dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Osserva che il comma 4 riguarda gli aspetti procedurali contabili e il comma 7 i controlli e la rendicontazione, mentre il comma 6 prevede che il Commissario possa avvalersi di un soggetto attuatore e delle strutture delle amministrazioni pubbliche, centrali, regionali e locali. Rileva che il Commissario, ai sensi del comma 5, è individuato quale soggetto attuatore per l'impiego delle risorse del Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Competitività, nonché delle risorse già assegnate nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Reti e Mobilità, per la realizzazione della nuova diga foranea di protezione del Porto di Taranto. Fa notare che il comma 8 prevede finanziamenti a tasso agevolato a valere sul cosiddetto Fondo Kyoto. Precisa che l'articolo 2 riconosce l'area industriale di Taranto come area in situazione di crisi industriale complessa al fine di agevolare gli investimenti produttivi nonché la riconversione industriale e la riqualificazione economico produttiva dei territori interessati. Osserva che, nell'esercizio dei poteri conferiti al Commissario straordinario e nell'attuazione del Protocollo di intesa, dovrebbe essere pienamente coinvolta la Regione nelle politiche di bonifica e di risanamento dei siti ove sono ubicati gli impianti dell'ILVA di Taranto e contestualmente nelle azioni di rilancio produttivo, da attuarsi con le opportune profilassi igienico – sanitarie. Ravvisa altresì l'esigenza che, mediante l'azione urgente e straordinaria svolta dal Commissario, l'intesa istituzionale Stato – Regione, sia pienamente attuata con specifico riferimento alle politiche di salvaguardia e di mantenimento dei posti di lavoro, al rilancio dei medesimi impianti ed alla diversificazione delle produzioni. Evidenzia che la Regione dovrebbe essere impegnata nel compito di monitorare costantemente gli effetti della produzione mediante specifiche indagini epidemiologiche e attraverso uno screening assiduo al fine di prevenire gli effetti deleteri dei processi produttivi sulla salute dei lavoratori e dei cittadini, sull'ambiente, sulla morfologia territoriale. Reputa utile, infine, che il Commissario straordinario e la Regione elaborino una Relazione in ordine al piano di interventi programmati da trasmettere al Ministro dell'Ambiente ed alle competenti commissioni parlamentari.

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  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP), nel rilevare che il Protocollo prevede stanziamenti di risorse coperti attraverso l'intervento finanziario di iniziativa privata, sostiene l'esigenza che sia stabilito un maggiore coinvolgimento, nella gestione e attuazione degli interventi di risanamento ambientale, del partenariato privato. Evidenzia, quindi, la mancanza di specifiche penalità e sanzioni per i casi di ritardo o inadempimento dei contenuti del Protocollo. Paventa il rischio che a tale carenza consegua l'inefficacia delle previsioni e l'impossibilità di individuare eventuali profili di responsabilità nel caso di mancata attuazione dei contenuti del Protocollo.

  Il deputato Mario PEPE (PD), relatore, nel condividere le considerazioni svolte dal senatore Vaccari, formula, quindi, una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011.
C. 5324 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.
C. 5325 Governo.

(Pareri alla V Commissione della Camera).
(Esame congiunto e conclusione – Parere favorevole con osservazione sul Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e parere favorevole sul disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012).

  La Commissione avvia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Il deputato Luciano PIZZETTI (PD), relatore, riferisce che il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato è lo strumento con cui il Governo adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria annuale relativa alle amministrazioni dello Stato. Osserva che gli articoli 1, 2 e 3 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2011, e sono riferiti rispettivamente alle entrate (con accertamenti per 750.164 milioni di euro), alle spese (con impegni per 706.957 milioni di euro) e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate e il totale di tutte le spese impegnate, che evidenzia un avanzo di 43.207 milioni di euro. Precisa che l'articolo 4 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia un disavanzo di 160.585 milioni di euro. Rileva che l'articolo 5 reca l'approvazione dell'Allegato n. 1 contenente l'elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati prelevamenti dal «Fondo di riserva per le spese impreviste» nell'esercizio 2011 e l'approvazione dell'Allegato n. 2, relativo alle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa. Evidenzia che l'articolo 6 espone la situazione, al 31 dicembre 2011, del patrimonio dello Stato, da cui risultano attività per un totale di 820,7 miliardi di euro e passività per un totale di 2.343,9 miliardi di euro. Sottolinea che gli articoli da 7 a 10 espongono i dati relativi ai conti consuntivi delle aziende e amministrazioni autonome; l'articolo 11 dispone l'approvazione del Rendiconto generale delle Amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle Amministrazioni e delle Aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli precedenti.
  Passando all'esame del disegno di legge di assestamento del bilancio, rileva che lo stesso consente un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato. Evidenzia che l'articolo 1 dispone l'approvazione delle variazioni alle Pag. 134previsioni del bilancio dello Stato per il 2012, indicate nelle annesse tabelle. Le tabelle, chiarisce, si riferiscono allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome. Precisa che l'articolo 2 dispone alcune modifiche all'articolo 2 della legge di bilancio per il 2011; in particolare: il comma 1 aumenta il limite massimo di emissione di titoli pubblici, stabilito nella legge di bilancio, da 26.500 milioni a 40.000 milioni di euro; il comma 2 aumenta lo stanziamento del Fondo per la riassegnazione dei residui passivi perenti di parte corrente da 1.200 a 1.300 milioni di euro; il comma 3 modifica la norma che autorizza il Ministro dell'economia e finanze, in relazione alle necessità gestionali derivanti dall'andamento dei tassi di interesse sui mercati finanziari, ad effettuare variazioni compensative in termini di competenza e cassa, tra gli stanziamenti di taluni capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'economia allocati nel programma Oneri per il servizio del debito statale, ampliando il numero dei capitoli tra i quali è possibile procedere a variazioni compensative. L'articolo 3, evidenzia, sopprime la norma che, relativamente alle variazioni compensative che il Ministero dell'economia è autorizzato ad effettuare in sede gestionale tra i capitoli allocati nel programma «cooperazione allo sviluppo», in ordine agli stanziamenti per l'aiuto pubblico allo sviluppo, consente l'impegnabilità nell'esercizio successivo delle somme non impegnate nell'esercizio di competenza. Rileva che l'articolo 4 autorizza il Ministro dell'economia, al fine di reperire le risorse occorrenti per i programmi di rimpatrio volontario e assistito verso i paesi di origine dei cittadini di paesi terzi, ad apportare le occorrenti variazioni compensative di bilancio allo stato di previsione del Ministero dell'Interno.

  Il senatore Gianvittore VACCARI (LNP) ritiene opportuno evidenziare che sussistono non marginali squilibri tra la finanza statale e quella locale in relazione alla pressione fiscale.

  Il deputato Luciano PIZZETTI (PD), relatore, nel condividere l'osservazione del senatore Vaccari, formula una proposta di parere favorevole con osservazione sul Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e parere favorevole sul disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (vedi allegato 3).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva i distinti pareri formulati dal relatore, rispettivamente sul disegno di legge recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e il disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.

  La seduta termina alle 10.

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