CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 agosto 2012
693.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 365

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 1o agosto 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.30 alle 11.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 1o agosto 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 11.35.

Dl 95/2012: Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini.
C. 5389 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Paola PELINO (PdL), relatore, fa notare che il decreto-legge n. 95 del 2012, approvato con modificazioni dal Senato, reca un ampio numero di interventi la cui comune finalità è il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica: le principali misure in esso contenute concernono il miglioramento dell'efficienza della spesa per beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, il ridimensionamento degli organici di alcune categorie del pubblico impiego, un miglior utilizzo del patrimonio pubblico, nonché interventi in materia di società pubbliche, riduzioni alle spese per le amministrazioni centrali e gli enti territoriali, riduzione del numero delle province e, da ultimo, norme per il contenimento nel comparto sanitario e della spesa farmaceutica.
  Osserva che il provvedimento reca numerose disposizioni riconducibili alle competenze della XI Commissione.
  Si sofferma, quindi, sull'articolo 2, che dispone la riduzione degli uffici e delle Pag. 366dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni dello Stato in misura non inferiore al 20 per cento per il personale dirigenziale e del 10 per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti in organico per il personale non dirigenziale; le riduzioni organiche sono disposte con uno o più D.P.C.M. da adottare entro il 31 ottobre 2012, operando selettivamente anche in misura inferiore alle percentuali previste, a condizione di effettuare una maggiore riduzione delle rispettive dotazioni organiche in altra amministrazione; laddove non si provveda alla riduzione entro il termine del 31 ottobre 2012, è vietato procedere a qualsivoglia assunzione di personale, fatte salve le procedure concorsuali e di mobilità già in essere. Fa presente che dalla riduzione degli organici vengono escluse le strutture e il personale del comparto sicurezza e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il personale amministrativo degli uffici giudiziari, il personale di magistratura e la Presidenza del Consiglio dei Ministri, già interessata dal D.P.C.M. del 15 giugno 2012; alla riduzione degli organici segue la ridefinizione degli assetti organizzativi delle amministrazioni interessate, entro sei mesi dall'adozione dei regolamenti di organizzazione con i quali dovrà essere determinata la nuova dotazione organica. Rileva che, per il personale risultante in soprannumero all'esito delle riduzioni di organico, le amministrazioni avviano le procedure previste adottando uno specifico ordine di priorità, ossia pensionamento, mobilità, part-time; per il personale non riassorbile con il pensionamento, la mobilità o il part-time, si prevede che l'amministrazione dichiari l'esubero, comunque non oltre il 30 giugno 2013, estendendo fino a 48 mesi il periodo di corresponsione dell'indennità pari all'80 per cento dello stipendio e dell'indennità integrativa speciale per il personale in disponibilità che in tale lasso di tempo maturi i requisiti per il pensionamento.
  Nell'ambito degli interventi per la razionalizzazione del patrimonio pubblico, segnala l'articolo 3, comma 11-bis, che reca norme per agevolare le dismissioni immobiliari degli enti previdenziali, mentre l'articolo 3-bis reca interventi agevolativi per le zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012: in particolare, si consente che i contributi per la ricostruzione degli immobili ubicati nelle zone colpite siano concessi anche mediante finanziamenti agevolati; è prevista, inoltre, la possibilità di procedere ad assunzioni in deroga alla normativa vigente, con contratti flessibili e per il solo biennio 2012-2013, per le strette finalità connesse alla situazione emergenziale.
  Sottolinea che il comma 6-bis dell'articolo 4 detta norme sul FORMEZ, prevedendo in particolare il riordino del Consiglio di amministrazione, il divieto di compensi per i suoi componenti, nonché il divieto di forme di controllo in società o enti privati, con cessione di quelle esistenti entro il 31 dicembre 2012; i commi da 9 a 13 dell'articolo 4, inoltre, dispongono limitazioni nelle assunzioni per le società pubbliche che abbiano conseguito nel 2011 un fatturato da prestazione di servizi a favore di pubbliche amministrazioni superiore al 90 per cento, con esclusione di quelle quotate e le loro controllate, nonché misure di contenimento della spesa per il personale dipendente dalle società medesime. All'articolo 5, recante «Riduzione di spese delle pubbliche amministrazioni», segnala in primo luogo il comma 5, che prevede, nel quadro della riduzione del parco autovetture, la restituzione del personale già impegnato alle amministrazioni di appartenenza ed il ricollocamento del restante personale in diverso profilo professionale della stessa area funzionale, mentre il comma 7 limita a 7 euro il valore dei buoni-pasto e il comma 8 obbliga alla fruizione di ferie, riposi e permessi senza dar luogo in nessun caso alla cosiddetta «monetizzazione». Rileva, altresì, che il comma 9 vieta alle pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi di studio e consulenza a soggetti in quiescenza già appartenenti ai ruoli, che abbiano svolto nell'ultimo anno di servizio funzioni e attività corrispondenti; il comma 11, nelle more dei rinnovi contrattuali, detta una disciplina transitoria in Pag. 367materia di valutazione del dipendenti pubblici, ai fini dell'attribuzione del trattamento accessorio collegato alla performance; il comma 12 destina risorse finanziarie per il finanziamento di progetti sperimentali innovativi della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT), mentre il comma 13 abroga l'istituto della vice-dirigenza nell'amministrazione pubblica.
  Si sofferma sui commi da 12 a 15 dell'articolo 7, che recano disposizioni finalizzate alla riduzione delle spese delle amministrazioni centrali dello Stato a decorrere dal 2013, ai fini del concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, nella misura di circa 1,8 miliardi di euro nel 2013, di circa 1,6 miliardi nel 2014 e di circa 1,7 miliardi a decorrere dal 2014: spetta ai singoli Ministri competenti proporre gli interventi correttivi necessari per la realizzazione degli obiettivi di riduzione di spesa indicati nell'allegato 2, in sede di predisposizione del disegno di legge di stabilità per il triennio 2013-2015. Rileva poi che l'articolo 8, comma 2, introduce ulteriori obblighi a carico dell'INPS ai fini del processo di riduzione della spesa; il comma 3-bis dispone, a sua volta, il raddoppio di alcune sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, mentre il comma 4 dispone la riduzione dei trasferimenti statali agli enti di ricerca facenti capo a vari Ministeri, a decorrere dal 2012, nella misura per ciascuno indicata nell'allegato 3. Per quanto concerne gli enti di ricerca vigilati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, segnala che l'allegato 3 fa riferimento all'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) e all'Istituto superiore per la prevenzione e sicurezza del lavoro (ISPESL), mentre il comma 4-ter introduce l'obbligo per l'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI) di coordinare il regime della propria gestione separata previdenziale con quello della Gestione Separata INPS.
  All'articolo 12, in tema di soppressione di enti e società, mette in evidenza i commi 75, 76 e 77, che dettano disposizioni relative ai commissari per la gestione, lo scioglimento o la liquidazione delle società cooperative decise dall'autorità di vigilanza. Osserva, quindi, che il comma 87 prevede la nomina di un commissario ad acta per l'approvazione del bilancio di chiusura dell'INPDAP, in seguito alla soppressione dell'ente e alla sua confluenza nell'INPS; il comma 88 prevede una proroga al 31 ottobre 2012 del termine entro il quale deve essere adottato il regolamento per l'armonizzazione dei requisiti di accesso ai regimi e gestioni pensionistiche con requisiti diversi da quelli vigenti nell'A.G.O.; il comma 89 dispone che il comitato amministratore di FONDINPS continui ad operare in regime di proroga fino alla ricostituzione dello stesso e, in ogni caso, non oltre il 31 ottobre 2012; il comma 90 dispone la proroga dell'attuale regime di commissariamento dell'ISFOL fino all'approvazione del nuovo statuto e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2012, mentre il comma 90-bis prevede che al personale alle dipendenze del CONI alla data del 7 luglio 2002, transitato alla CONI servizi S.p.A., si applichi, non oltre il 31 dicembre 2013, la disciplina della mobilità volontaria.
  Fa notare che l'articolo 14 contiene norme in tema di riduzione delle spese di personale: i commi 1 e 2 dettano disposizioni in materia di assunzioni da parte delle pubbliche amministrazioni e di mobilità, prorogando di un anno i limiti rispettivamente stabiliti con riferimento al 2013, al 2014 e al 2015 e estendendo tali limiti ai Corpi di polizia e ai Vigili del fuoco; il comma 3 proroga al quadriennio 2009-2012 i limiti al turn-over per le università statali pari al 50 per cento delle cessazioni verificatisi l'anno precedente e prevede, per il sistema delle università statali, l'esercizio delle facoltà assunzionali nel limite del 20 per cento della spesa corrispondente al personale cessato dal servizio nell'anno precedente per il triennio 2012-2014, del 50 per cento per l'anno 2015 e del 100 per cento a decorrere dal Pag. 3682016; il comma 4 dispone in merito ai limiti assunzionali per gli enti di ricerca, che potranno procedere al rinnovo del turn-over nella misura del 20 per cento del personale cessato dal servizio nell'anno precedente per il triennio 2012-2014, del 50 per cento per il 2015 e del 100 per cento dal 2016; il comma 4-bis permette alle amministrazioni pubbliche che non dispongano di graduatorie in corso di validità di assumere, con il loro consenso, i vincitori di concorso presso altre amministrazioni, nei limiti delle facoltà e delle procedure assunzionali vigenti e dei posti vacanti all'esito dei processi di riorganizzazione. Per quanto concerne le Camere di commercio, fa presente che il comma 5 del medesimo articolo 14 prevede che possano procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato secondo i parametri previsti per tutte le pubbliche amministrazioni, ossia del 20 per cento della spesa corrispondente alle cessazioni dell'anno precedente fino al 2014, del 50 per cento per l'anno 2015 e del 100 per cento a decorrere dall'anno 2016; con riferimento alle aziende speciali create dalle Camere di commercio, il comma 5-bis prevede che a decorrere dall'anno 2013 il regime delle assunzioni di personale a tempo indeterminato corrisponda a quello previsto per tutte le pubbliche amministrazioni, mentre il comma 6 dispone, già dall'anno in corso, l'assunzione di segretari comunali e provinciali per un massimo dell'80 per cento delle cessazioni dal servizio e il comma 7 precisa che le cessazioni dal servizio per mobilità previste dal decreto-legge in esame non siano computabili ai fini del budget assunzionale. Rileva poi che il comma 8 introduce misure volte a promuovere l'impiego del personale dei Vigili del fuoco e dei Corpi di Polizia a servizi effettivamente operativi e che il comma 9 impone che nell'esercizio delle proprie facoltà assunzionali le pubbliche amministrazioni diano priorità al personale di livello non dirigenziale laureato.
  Per quanto concerne, specificamente, il personale docente, evidenzia che i commi 11 e 12 riducono il contingente di personale del MIUR messo a disposizione del MAE per amministrare, coordinare e vigilare le scuole italiane all'estero, mentre i commi 13 e 14 recano disposizioni concernenti il transito di personale docente nei ruoli ATA, con l'effetto di ridurre il fabbisogno di supplenti ATA; il comma 13 riguarda il personale docente dichiarato inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, mentre il comma 14 riguarda il personale docente attualmente titolare di alcune classi di concorso; i commi da 17 a 21 indicano le modalità di utilizzo del personale docente a tempo indeterminato che, al termine delle operazioni di mobilità e di assegnazione dei posti, risulti in esubero nella propria classe di concorso nella provincia in cui presta servizio; infine, il comma 20-bis prevede una deroga alla normativa vigente in materia di requisiti per l'accesso ai trattamenti pensionistici a favore del personale docente non riutilizzabile, a condizione che maturi i requisiti entro il 31 agosto 2012.
  Per quanto riguarda il personale sanitario, osserva che l'articolo 15, comma 25, reca una norma di interpretazione autentica volta a chiarire che l'applicazione al personale convenzionato con il S.S.N. di alcune norme di limitazione della crescita dei trattamenti economici del personale delle pubbliche amministrazioni decorre dall'entrata in vigore delle norme stesse. Per quanto riguarda gli enti locali, segnala che l'articolo 16, comma 8, prevede che con DPCM, da emanare entro il 31 dicembre 2012, siano stabiliti i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo conto prioritariamente del rapporto tra dipendenti e popolazione residente; a tal fine, è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti, prevedendo il blocco delle assunzioni per le amministrazioni collocate oltre il 20 per cento e l'applicazione delle misure sul soprannumero per le amministrazioni collocate oltre il 40 per cento. Osserva che il comma 9 del medesimo articolo prevede che nelle more dell'attuazione delle disposizioni di riduzione e razionalizzazione delle Province, Pag. 369sia fatto divieto di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato.
  Si sofferma, poi, sull'articolo 22, che interviene sulla nota vicenda dei cosiddetti «esodati», prevedendo un ulteriore contingente, pari a 55.000 unità, di soggetti salvaguardati dall'incremento dei requisiti pensionistici disposto dalla recente legge di riforma delle pensioni; le modalità di attuazione della norma sono demandate ad un decreto interministeriale, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione; si prevede, poi, che l'INPS proceda al monitoraggio dell'attuazione della norma, al fine di assicurare il rispetto del contingente numerico stabilito. Ricorda, in proposito, che la XI Commissione sta lavorando da tempo a un provvedimento su analoga materia, che risulta molto più soddisfacente come soluzione per una ampia platea di soggetti interessati.
  Infine, osserva che l'articolo 23, comma 12-duodecies, proroga fino al 31 dicembre 2013 l'applicazione di ammortizzatori sociali e il beneficio della sospensione dei termini di pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali in favore di enti non commerciali operanti nel settore della sanità privata in alcune aree territoriali.
  Si riserva, quindi, di acquisire dal dibattito elementi per la presentazione di una proposta di parere, rammentando che esso dovrà inderogabilmente essere espresso entro la giornata odierna.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) chiede al Governo chiarimenti circa la copertura finanziaria dell'articolo 22 del provvedimento in esame, relativamente alla questione dei cosiddetti «esodati», domandandosi come sia possibile finanziare i nuovi interventi in assenza di risorse che siano aggiuntive rispetto a quanto già stanziato nel decreto-legge «Salva Italia».

  Il viceministro Michel MARTONE osserva che le coperture finanziarie degli interventi relativi all'articolo 22 risultano in linea con le quantificazioni fornite dall'INPS.

  Silvano MOFFA, presidente, rilevato che l'aspetto delle coperture finanziarie rientra nelle competenze del Governo e della Commissione di merito, invita il relatore – non essendovi richieste di intervento nel dibattito di carattere generale – a formulare una proposta di parere sul disegno di legge in esame.

  Paola PELINO (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con condizione sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

  Lucia CODURELLI (PD), pur esprimendo la propria condivisione rispetto alla condizione contenuta nella proposta di parere del relatore, lamenta una evidente incongruenza tra il titolo del provvedimento in esame e il suo contenuto generale, soprattutto per quanto concerne le disposizioni di revisione della spesa pubblica, che, a suo avviso, inciderebbero pesantemente sui servizi ai cittadini, contrariamente a quanto indicato nella rubrica del decreto-legge, che fa riferimento al criterio dell'invarianza.

  Giuliano CAZZOLA (PdL) osserva che la proposta di parere favorevole con condizione presentata dal relatore rischia di apparire inutile e di non determinare alcun effetto, atteso che i margini per incidere sul testo in discussione alla Camera sono inesistenti, in ragione della volontà ormai conclamata del Governo di porre la questione di fiducia. Si chiede, pertanto, che senso abbia, per la Commissione, porre una mera questione di principio, richiamando il contenuto di un progetto di legge incardinato in sede referente, recante interventi di portata molto ampia, sul quale, allo stato, per evidenti ragioni di natura finanziaria, appare impensabile immaginare un sostegno del Governo. Fa notare, peraltro, che – se proprio si fosse voluta rappresentare l'esigenza di soluzioni ulteriori rispetto a quelle già messe in campo dal Governo – si sarebbe dovuto fare riferimento alla linea politica assunta dagli schieramenti di maggioranza al Senato, che si sono limitati Pag. 370a richiamare la necessità di salvaguardare gli accordi decentrati, sottoscritti in sede diversa da quella ministeriale. Rileva, in ogni caso, che resta ferma la possibilità per i gruppi di approfondire la questione e di valutare qualsiasi ipotesi di intervento rispetto a quanto già previsto, proprio nell'ambito della citata proposta di legge pendente in Commissione, il cui esame potrà proseguire utilmente nella prossima settimana e alla ripresa dei lavori parlamentari.
  Per le ragioni esposte, preannuncia la propria astensione sulla proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), pur esprimendo un certo apprezzamento per la condizione contenuta nella proposta di parere in esame, dichiara che il suo gruppo non potrà che opporsi a quello che definisce un vero e proprio atto di «propaganda», privo di effetti sostanziali e teso esclusivamente a far presa sull'opinione pubblica. Osserva, peraltro, che, oltre alla questione degli «esodati», sulla quale le misure approntate dal Governo appaiono insufficienti, il provvedimento in esame contiene disposizioni preoccupanti in materia di riduzione della spesa pubblica, le quali, più che prefigurare interventi di razionalizzazione, fanno pensare alla realizzazione di tagli indiscriminati agli enti locali, suscettibili di mettere a repentaglio essenziali servizi pubblici, come ad esempio quelli in materia di sanità. Mette poi in evidenza il comportamento contraddittorio dei gruppi di maggioranza, i quali, dopo essersi ipocritamente «salvati la coscienza» mediante l'elaborazione di una proposta di parere che fa riferimento all'esigenza di intervenire più a fondo sulla questione degli «esodati», dovranno poi votare a favore del provvedimento in esame, pur sapendo che non sarà ammessa alcuna modifica al testo, neanche in ordine a quel punto. Ritiene che i gruppi di maggioranza, se fossero davvero propensi a risolvere la questione delle deroghe al vigente regime previdenziale, piuttosto che votare a favore di semplici «manifesti ideologici» – salvo poi «inchinarsi» alla volontà del Governo al momento della fiducia in Assemblea – dovrebbero mostrarsi favorevoli alle proposte emendative che il suo gruppo proporrà nel prosieguo dell'esame del provvedimento, tese proprio a destinare i risparmi conseguiti dal Governo con la riforma previdenziale alla risoluzione di tale problematica.
  In conclusione, per le motivazioni testé richiamate, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

  Cesare DAMIANO (PD) fa notare che la proposta di parere favorevole con condizione, formulata dal relatore, non può essere definita un atto propagandistico, non apparendo, peraltro, in antitesi con la battaglia politica portata avanti da tempo dai gruppi di maggioranza presenti in Commissione sul tema degli «esodati». Ricorda, infatti, che è stato proprio grazie alle sollecitazioni di tali gruppi parlamentari che è stato possibile conseguire (pur attraverso la presentazione di atti giuridicamente non vincolanti, come ordini del giorno e pareri) importanti risultati in questo ambito – ad esempio, in sede di esame del decreto-legge cosiddetto «milleproproghe» – inducendo il Governo a rivedere le proprie valutazioni in tema di salvaguardia dei lavoratori prossimi all'accesso alla pensione. Ritiene pertanto che, lungi dall'apparire un puro «manifesto ideologico», l'atto in esame rappresenti la degna prosecuzione di tale opera di convincimento del Governo. Pur evidenziando che il provvedimento in esame contiene nel suo complesso taluni elementi di perplessità, ritiene, pertanto, che la proposta di parere del relatore vada sostenuta con forza, in piena coerenza con il lavoro svolto dalla Commissione in sede referente, al quale, peraltro, in tal modo, sarebbe conferita maggiore valenza. Fa notare, infatti, che la questione degli «esodati» non viene risolta dal provvedimento approvato dal Senato, richiedendo un ulteriore sforzo da parte del Governo e del Parlamento, atteso che restano da risolvere Pag. 371le problematiche dei lavoratori in prosecuzione volontaria, dei licenziamenti individuali e di coloro che sono usciti dal lavoro sulla base di accordi non stipulati in ambito ministeriale. Fatto presente che il sostegno che il suo gruppo continuerà a dare al Governo non preclude la possibilità di evidenziare alcuni errori che esso commette in taluni casi, soprattutto in materia previdenziale, auspica che il lavoro della Commissione in sede referente sul tema delle deroghe alla disciplina pensionistica, a cui la proposta di parere in esame fa riferimento, possa continuare utilmente e rapidamente, confidando che, per il finanziamento degli interventi contemplati, si possa fare affidamento sui risparmi conseguiti grazie alle recenti riforma previdenziali.
  In conclusione, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

  Giovanni PALADINI (IdV), pur condividendo il contenuto della condizione recata dalla proposta di parere del relatore, che riprende posizioni meritorie assunte dalla Commissione in tema di «esodati», ritiene di non potersi esimere dall'esprimere una forte critica al provvedimento nel suo complesso, che sembra realizzare una sorta di revisione della spesa sulla base di principi assolutamente discriminatori. Fa notare, infatti, che il provvedimento in questione, mentre, da un alto, opera tagli lineari a scapito di settori strategici e vitali della società, rendendo la vita più difficile a cittadini, imprese ed enti locali, per altro verso mantiene ignobili privilegi a favore degli istituti bancari e di certi soggetti di interesse pubblico – come, ad esempio, la Consip – che escono rafforzati a dismisura dalla definitiva versione del decreto-legge.
  Fatto notare che il provvedimento in esame sembra ignorare i forti risparmi già conseguiti sulle spalle dei lavoratori a seguito delle recenti misure assunte in materia pensionistica, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

  Amalia SCHIRRU (PD), pur condividendo il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore, ritiene opportuno inserirvi alcune indicazioni in ordine all'esigenza di salvaguardare il rispetto delle norme in materia di assunzioni obbligatorie dei soggetti invalidi presso le pubbliche amministrazioni, considerato che il provvedimento interviene a fissare limiti stringenti sulle relative dotazioni organiche. Auspica, pertanto, che il relatore possa accogliere tale richiesta.

  Angelo SANTORI (Misto), espressa la propria condivisione sulla proposta di parere del relatore, soprattutto in relazione al contenuto della condizione riferita al tema degli «esodati», mette in luce, tuttavia, taluni profili di criticità del provvedimento, che riguardano, peraltro, ambiti materiali non strettamente rientranti nella competenza della Commissione. Fa riferimento, in particolare, ai tagli operati nel settore sanitario, che denotano una certa mancanza di visione strategica sull'intero comparto da parte del Governo, che non sembra aver compreso appieno la dimensione dei nodi problematici da affrontare per la realizzazione di adeguate economie di spesa. Osserva, infatti, che, invece di realizzare una riduzione indiscriminata dei posti letto negli ospedali, sarebbe opportuno procedere ad una valorizzazione del ruolo, anche domiciliare, dei medici di base, dal cui corretto operato, a suo avviso, potrebbero derivare benefici in termini di minore «ingolfamento» delle liste di attesa per le visite specialistiche e dei «pronto soccorso», con conseguenti risparmi sul piano della spesa. Auspica, pertanto, che tali questioni possano essere affrontate al più presto, anche nell'ambito di altri provvedimenti, al fine di mantenere un adeguato livello di assistenza in favore dei cittadini.

  Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), sebbene ritenga che nel dibattito siano state Pag. 372espresse condivisibili critiche al provvedimento in esame, giudica opportuno concentrarsi sui profili di competenza della Commissione, prestando attenzione soprattutto alla questione degli «esodati», alla quale la proposta di parere del relatore fa riferimento in modo specifico. Ritiene importante, quindi, rimarcare – attraverso il sostegno a tale proposta di parere – la posizione elaborata dalla Commissione nel corso dell'esame in sede referente delle relative proposte di legge, facendo notare che anche nel recente passato l'azione di sollecitazione svolta in ambito parlamentare ha consentito di raggiungere dei miglioramenti concreti in materia di deroghe al vigente regime pensionistico. Auspica, in conclusione, che tale orientamento della Commissione possa stimolare il Governo a sbloccare la situazione degli «esodati», anche attraverso l'utilizzo delle risorse derivanti dai risparmi di spesa conseguiti con la recente riforma delle pensioni.

  Giuliano CAZZOLA (PdL), intervenendo per una precisazione, fa presente che il suo voto di astensione, in precedenza preannunciato, si riferisce alla proposta di parere del relatore e non al provvedimento nel suo complesso, del quale – pur presentando esso una «filosofia di fondo» che indurrebbe quasi ad accostarlo ad una legge finanziaria scritta da un Governo di centrosinistra, piuttosto che a una revisione della spesa promossa da un Governo di tecnici – non può disconoscere taluni effetti positivi.

  Paola PELINO (PdL), relatore, evidenzia che il dibattito ha fatto emergere talune importanti questioni critiche (riguardanti anche profili di non immediato interesse della Commissione), sulle quali si augura che il Governo – alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la prevista sospensione estiva – possa assumere seri impegni, in vista dell'adozione delle opportune iniziative. Ritiene, pertanto, che la discussione odierna non sia stata inutile, avendo contribuito a sensibilizzare l'Esecutivo su tematiche di fondamentale importanza, come quella relativa alla questione degli «esodati», alla quale fa riferimento, in modo particolare, la sua proposta di parere favorevole con condizione. Nel precisare, pertanto, che non è possibile accogliere le ulteriori richieste di integrazione della sua proposta di parere nel frattempo formulate, ne auspica l'approvazione, affinché la Commissione segnali con forza l'esigenza di promuovere importanti misure in favore dei lavoratori più penalizzati.

  Silvano MOFFA, presidente, dopo avere invitato i gruppi a concentrarsi maggiormente – quando la Commissione esamina provvedimenti in sede consultiva – sulle questioni di più diretta competenza, rinviando l'approfondimento di qualsiasi altro aspetto all'esame presso la Commissione di merito o in Assemblea, desidera esprimere un sincero apprezzamento per l'ottimo lavoro svolto dal relatore, che ha condotto, anche grazie al contributo offerto dai deputati intervenuti, all'elaborazione di una articolata proposta di parere, che, richiamando esplicitamente le disposizioni di un testo unificato elaborato dalla Commissione in sede referente, testimonia il massimo impegno profuso negli ultimi mesi sul tema degli «esodati». Ritiene, dunque, che la Commissione debba proseguire lungo questa strada, rafforzando la propria posizione sul punto e valorizzando quanto di buono è già stato fatto in sede parlamentare, al fine di sollecitare con forza il Governo ad un ulteriore intervento a salvaguardia di determinate categorie di lavoratori svantaggiati.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizione formulata dal relatore.

Sull'ordine dei lavori.

  Silvano MOFFA, presidente, propone – non essendovi obiezioni ed essendosi in tal senso convenuto, in modo unanime, nell'ambito dell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti Pag. 373dei gruppi – di anticipare lo svolgimento della prevista seduta in sede referente, già fissata per le ore 14.30.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 12.10.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 1o agosto 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. — Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

  La seduta comincia alle 12.10.

Disciplina delle attività subacquee e iperbariche.
Testo unificato C. 344 Bellotti, C. 2369 Lo Presti e C. 2509 Carlucci.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 16 settembre 2009.

  Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella seduta del 16 settembre 2009 la Commissione ha concluso l'esame degli emendamenti riferiti al testo unificato dei progetti di legge in titolo, il quale è stato successivamente trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del prescritto parere. Al riguardo, avverte che – dopo un articolato e complesso iter parlamentare, che ha visto la trasmissione di una originaria relazione tecnica negativamente verificata – nella scorsa settimana anche la V Commissione ha espresso il parere di competenza, che si aggiunge ai pareri già formulati – a suo tempo – dalle Commissioni I, II, IV, VI, VII, VIII, IX, X, XII, XIV e dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Per tali ragioni, comunica che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto – nella riunione del 25 luglio scorso – di concludere oggi l'esame in sede referente del provvedimento, ferma restando la possibilità di valutare, nel frattempo, anche un suo eventuale trasferimento alla sede legislativa, una volta verificata la sussistenza dei requisiti prescritti dall'articolo 92, comma 6, del Regolamento.
  Passando, quindi, al seguito dell'esame del testo unificato in titolo, avverte anzitutto che la presidenza – preso atto che il deputato Di Biagio, già relatore del provvedimento, ha cessato di far parte della Commissione – ha stabilito di designare il deputato Muro quale nuovo relatore.
  Fa presente, altresì, che lo stesso relatore ha predisposto diversi emendamenti riferiti al predetto testo unificato (vedi allegato 2), diretti a recepire i principali rilievi contenuti nei pareri espressi o ad apportare talune correzioni di natura formale al provvedimento.
  Informa, infine, che – nel periodo intercorso dalla trasmissione del testo unificato ai pareri delle competenti Commissioni – il Governo aveva presentato diversi emendamenti ad esso riferiti: poiché tali emendamenti, pur essendo nel frattempo stato formato un nuovo Governo, non sono stati formalmente ritirati, la presidenza ha ritenuto opportuno includerli nel relativo fascicolo, salvo che lo stesso Governo non dichiari espressamente l'intenzione di rinunciare a tali proposte emendative.

  Luigi MURO (FLpTP), relatore, ringrazia anzitutto la presidenza per avere ricevuto l'incarico di svolgere le funzioni di relatore, segnalando come il provvedimento in esame intenda colmare un vuoto legislativo che ha costituito, anche in recenti episodi divenuti di tragica attualità, un oggettivo limite per il corretto sviluppo del settore. Fa presente, quindi, di condividere in pieno il lavoro sinora svolto dalla Commissione, che auspica possa trovare un rapido esito positivo anche nella successiva fase di esame del testo unificato in Assemblea.
  Raccomanda, quindi, l'approvazione di tutti i propri emendamenti, presentati per assicurare il recepimento dei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva e, in particolare, della V Pag. 374Commissione (Bilancio), oltre che l'introduzione di alcune correzioni di natura formale.
  Quanto agli emendamenti presentati a suo tempo dal Governo, esprime parere favorevole sugli emendamenti 2.1, 2.2, 6.1, 23.2 e 23.4, segnalando peraltro che l'eventuale approvazione dell'emendamento 23.2 assorbirebbe anche l'emendamento 23.3 del Governo. Esprime, invece, parere contrario sull'emendamento 16.1 del Governo, che intende introdurre un rappresentante del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco all'interno del Comitato tecnico-scientifico, la cui struttura è in realtà composta da figure designate dai rispettivi Ministeri di riferimento ovvero da rappresentanti di enti territoriali o delle parti sociali, giudicando improprio inserire membri di un unico e specifico Corpo nell'ambito del Comitato stesso, nonché sull'emendamento 23.1 del Governo, che intende spostare dal Ministero dello sviluppo economico al Dipartimento per lo sviluppo e il turismo la gestione dell'elenco nazionale delle organizzazioni didattiche che si dedicano all'addestramento delle attività subacquee, con ciò rischiando di determinare un disallineamento dei profili organizzativi rispetto alle effettive finalità del provvedimento in esame.

  Il viceministro Michel MARTONE esprime un parere conforme a quello del relatore, fatta eccezione per gli emendamenti del Governo 16.1 e 23.1, in ordine ai quali si rimette alla Commissione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 1.1 e 1.2 del relatore, 2.1 e 2.2 del Governo, 5.1, 5.2 e 6.2 del relatore, 6.1 del Governo, 6.3, 7.1, 7.2, 8.1, 9.1, 16.2 e 16.3 del relatore, respinge l'emendamento 16.1 del Governo, approva gli emendamenti 19.1 e 19.2 del relatore, respinge l'emendamento 23.1 del Governo e approva gli emendamenti 23.2 e 23.4 del Governo, nonché gli emendamenti 23.5, 24.1 e 26.1 del relatore.

  Silvano MOFFA, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 23.2 del Governo, deve intendersi conseguentemente assorbito l'emendamento 23.3 del Governo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al deputato Muro il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo unificato delle proposte di legge nn. 344, 2369 e 2509, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Silvano MOFFA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.25.

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