CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 31 luglio 2012
692.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 119

INTERROGAZIONI

  Martedì 31 luglio 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Massimo VARI.

  La seduta comincia alle 13.30.

5-06340 Vannucci: Chiusura dell'ufficio postale di Auditore (PU).
5-06341 Vannucci: Riduzione dei servizi postali nelle frazioni di Cavallino e Canavaccio (PU)
5-06342 Vannucci: Chiusura dell'ufficio postale di Montecalvo in Foglia (PU).

  Mario VALDUCCI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Massimo VARI risponde congiuntamente alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Mario LOVELLI (PD), replicando, in qualità di cofirmatario, alla risposta resa dal sottosegretario alle interrogazioni testé sottoscritte, ritiene che tale risposta potrà meglio essere valutata dai sindaci dei comuni interessati. Ricorda, sotto un profilo più generale, che il contratto di programma sottoscritto tra il Ministero dello sviluppo economico e la società Poste italiane Spa si riferisce ad un periodo trascorso, ossia al triennio 2009-2011, e che è in corso una valutazione da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sul piano di riorganizzazione elaborato da Poste italiane. Osserva che, nelle more di tale valutazione, Poste italiane sta già prendendo decisioni sul servizio postale che non è chiaro se rientrino o meno nel perimetro del contratto di programma, e se rispettino gli obblighi di servizio universale. Nel ritenere opportuno che, in attesa della valutazione dell'Agcom, il Ministero per lo sviluppo economico, in qualità di organismo vigilante, svolga una verifica sul rispetto del servizio universale, dal momento che il contratto di programma è a titolo oneroso per lo Stato, prende atto dell'apertura manifestata dalla società relativamente all'interlocuzione con gli enti locali e giudica in ogni caso opportuno che la Commissione affronti in modo organico l'argomento oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo.

5-06662 Nastri: Conseguenze del piano di riorganizzazione dei servizi postali, con particolare riferimento alla soppressione del Centro di meccanizzazione postale di Novara.

  Il sottosegretario Massimo VARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Piero TESTONI (PdL), replicando in qualità di cofirmatario alla risposta resa dal rappresentante del Governo all'interrogazione testé sottoscritta, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, che nella sua ampiezza non dà elementi riguardo alla questione principale posta dall'atto di sindacato ispettivo, ossia l'impegno che la società Poste italiane intende assumere nei confronti della città di Novara. Nel sottolineare con preoccupazione che i numeri ipotizzati nell'interrogazione riguardo agli esuberi del personale a seguito del piano di riorganizzazione elaborato dalla società sono sostanzialmente confermati, ritiene che, pur non registrandosi inefficienze dal punto di vista del servizio, la decisione presa da Poste italiane avrà una ricaduta molto pesante sul territorio.

5-06683 Codurelli: Malfunzionamento del servizio postale, in particolare nella provincia di Lecco e necessità di garantire a tutti i cittadini il servizio postale universale.

  Il sottosegretario Massimo VARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Lucia CODURELLI (PD), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la disponibilità manifestata, si dichiara, tuttavia, Pag. 120insoddisfatta della risposta resa, dal momento che vengono enunciate una serie di misure che non trovano riscontro con la realtà. Osserva che molta dell'attività di sindacato ispettivo della Commissione verte su interrogazioni che hanno ad oggetto il malfunzionamento e la generale inefficienza del servizio postale. A suo avviso, l'ampio numero di interrogazioni presentate al riguardo da parlamentari di tutti i gruppi e di tutte le provenienze territoriali sono lo specchio dell'inefficienza del servizio postale e del mancato rispetto degli impegni assegnati dalla legge alla società e assunti dalla stessa a seguito della sottoscrizione di accordi con il Ministero e con gli enti locali. Rileva inoltre che le Poste hanno più volte dichiarato che il piano di riorganizzazione rappresenta soltanto un'ipotesi di lavoro al vaglio dell'Agcom, ma che prima degli esiti della valutazione che l'Autorità dovrà compiere si sta in ogni caso procedendo ad una drastica riduzione dei servizi postali offerti, sia attraverso la chiusura degli uffici postali, sia attraverso la riduzione degli orari di apertura degli stessi. Nel sottolineare che la mancata consegna della posta comporta gravi conseguenze per l'utenza, chiede al Governo di vigilare affinché la società concessionaria del servizio postale rispetti gli impegni assunti attraverso la stipula del contratto di programma e garantisca il servizio universale, al quale lo Stato contribuisce con risorse pubbliche.

5-06687 Lovelli: Gravi conseguenze occupazionali conseguenti all'approvazione del piano di riorganizzazione della società Poste italiane, con particolare riguardo alla regione Piemonte.

  Il sottosegretario Massimo VARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Mario LOVELLI (PD), replicando, nel ringraziare il sottosegretario per la risposta, che tuttavia non ritiene possa considerarsi conclusiva ai fini di una verifica generale sulle questioni poste nell'interrogazione in esame e in numerosi altri atti di sindacato ispettivo, fa presente che le rassicurazioni che vengono date rispetto alla tutela dei livelli occupazionali, e che rispecchiano il contenuto degli accordi sindacali sottoscritti, non esauriscono tuttavia le preoccupazioni riguardo alla successiva riorganizzazione del servizio postale sul territorio, sulla quale auspica una vigilanza attenta del Ministero dello sviluppo economico, che ha sottoscritto a titolo oneroso un contratto di programma con la società Poste italiane. Nell'evidenziare che, come emerge dai numerosi atti di sindacato ispettivo presentati al riguardo, esiste sul territorio nazionale una situazione di generale sofferenza relativamente all'efficienza e alla qualità del servizio postale, ritiene indispensabile che il Ministero vigili sul rispetto degli obblighi di servizio universale in capo a Poste italiane – che, a seguito di una recente normativa emanata dal Governo, risulta concessionaria del citato servizio per un periodo complessivo di 15 anni – al fine di evitare che ci sia erogazione di denaro pubblico senza la prestazione del corrispondente servizio. Nell'auspicare che il Governo ponga particolare e urgente attenzione alla questione sollevata, preannuncia, in caso contrario, ulteriori atti ispettivi da discutersi in Commissione o in Assemblea.

  Mario VALDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 31 luglio 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici.
Nuovo testo C. 4041, approvata dal Senato, e abb.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

Pag. 121

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Daniele TOTO (FLpTP), relatore, fa presente che la Commissione Trasporti è chiamata ad esprimere il parere di competenza sulla proposta di legge C. 4041, approvata dal Senato, che reca modifiche alla disciplina del condominio negli edifici. Ricorda che la Commissione Giustizia ha adottato in data 23 maggio 2012 un nuovo testo base elaborato dal Comitato ristretto, successivamente modificato a seguito dell'approvazione di alcuni emendamenti.
  Rileva che le ragioni dell'intervento normativo risiedono nell'insufficienza della disciplina contenuta nel codice civile, nella necessità di superare il concetto «verticale» del condominio e di adeguarlo alle nuove realtà edilizie – come ad esempio le villette a schiera o i supercondominii – nell'esigenza di cristallizzare normativamente gli indirizzi giurisprudenziali prevalenti, anche al fine di ridurre il contenzioso in materia.
  Passando ad una breve descrizione del contenuto del provvedimento sottolinea che esso consta di 32 articoli e segnala, tra le novità introdotte dalla riforma, il rafforzamento della figura dell'amministratore di condominio, l'introduzione dell'obbligo di polizza di assicurazione per gli atti compiuti dall'amministratore, l'istituzione del registro degli amministratori presso l'Agenzia del territorio, l'abbassamento dei quorum richiesti per deliberare sulle modificazioni d'uso e sulla sostituzione delle parti comuni e per deliberare sulle innovazioni, l'ulteriore abbassamento del quorum per deliberare sulle innovazioni «di utilità sociale» (tra queste le innovazioni in materia di sicurezza e salubrità degli edifici e degli impianti, di superamento delle barriere architettoniche e di risparmio energetico) e l'aggiornamento delle sanzioni pecuniarie per la violazione del regolamento di condominio.
  Per quanto riguarda le disposizioni di diretto interesse della IX Commissione segnala gli articoli 1, 5, 7 e 27. In particolare osserva che l'articolo 1, nel sostituire il vigente articolo 1117 del codice civile, definisce più dettagliatamente rispetto all'attuale testo dell'articolo in esame le parti comuni dell'edificio. Tra queste sono annoverati anche i sistemi centralizzati «per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche».
  L'articolo 5, nel novellare l'articolo 1120 del codice civile, in materia di innovazioni, prevede che, con riferimento alle innovazioni specificamente definite nel testo del provvedimento, sia necessaria, ai fini della deliberazione da parte dell'Assemblea dei condomini, la maggioranza degli intervenuti che rappresenti almeno la metà del valore dell'edificio, anziché la maggioranza dei partecipanti al condominio che rappresenti i due terzi del valore dell'edificio, come attualmente previsto.
  L'articolo 7, nell'introdurre l'articolo 1122-bis del codice civile, in materia di impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di energia da fonti rinnovabili, prevede che le installazioni di impianti non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione per le singole utenze sono realizzati in modo da recare il minor pregiudizio alle parti comuni e alle unità immobiliari di proprietà individuale, preservando in ogni caso il decoro architettonico dell'edificio, salvo quanto previsto in materia di reti pubbliche. Qualora si rendano necessarie modificazioni delle parti comuni, l'interessato ne dà comunicazione all'amministratore indicando il contenuto specifico e le modalità di esecuzione degli interventi. L'assemblea può prescrivere, con la maggioranza di cui all'articolo 1136, quinto comma, ossia con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti ed almeno i Pag. 122due terzi del valore dell'edificio, adeguate modalità alternative di esecuzione o imporre cautele a salvaguardia della stabilità, della sicurezza o del decoro architettonico dell'edificio.
  L'articolo 27, nell'introdurre l'articolo 155-bis delle disposizioni per l'attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, prevede che l'assemblea, ai fini dell'adeguamento degli impianti non centralizzati di cui all'articolo 1122-bis, primo comma, del codice, già esistenti al momento dell'entrata in vigore del predetto articolo, adotta le necessarie prescrizioni con le maggioranze di cui all'articolo 1136, comma primo, secondo e terzo ossia, nel caso di prima convocazione, con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell'edificio; nel caso di seconda convocazione, con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell'edificio. In tali casi, quindi viene abbassato, rispetto a quanto previsto a regime, il quorum necessario per imporre prescrizioni per la realizzazione di impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di energia da fonti rinnovabili.
  Osserva che, in definitiva, come emerge anche dal dibattito che ha preceduto l'adozione del nuovo testo base in Commissione Giustizia, il provvedimento in oggetto dedica particolare attenzione alle disposizioni volte a consentire un più facile ingresso della tecnologia nel condominio, con particolare riguardo alle fonti di energia rinnovabili, agli impianti di videosorveglianza e alle reti in fibra ottica. Infine, richiama l'attenzione della Commissione sugli articoli 25 e 26 del provvedimento, concernenti l'istituzione, rispettivamente, del repertorio dei condominii e del registro degli amministratori di condominio che, pur non rientrando tra gli articoli di diretto interesse della Commissione Trasporti, giudica di particolare importanza. Per quanto riguarda il repertorio dei condominii, segnala come gli obblighi di annotazione ivi previsti, appaiano giustificati soltanto limitatamente ai dati essenziali ed effettivamente rilevanti del singolo condominio, quali il codice fiscale, le unità immobiliari che compongono il condominio con i relativi estremi catastali nonché la nomina e cessazione dell'amministratore, mentre negli altri casi tali obblighi appaiono come un inutile aggravio burocratico. Con riguardo al registro degli amministratori di condominio, rileva invece come esso appaia un'inutile duplicazione del repertorio dei condominii, che già contiene le informazioni in merito alla nomina e alla revoca degli amministratori di ciascun condominio e propone quindi di valutare l'opportunità di sopprimere tale registro, facendo confluire alcune informazioni essenziali in esso contenute nel repertorio dei condominii. Tutto ciò considerato formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 5).

  Marco DESIDERATI (LNP) chiede chiarimenti al relatore sulle osservazioni poste nella proposta di parere, che a suo giudizio non rientrano nelle competenze della Commissione.

  Mario VALDUCCI, presidente, nel fare presente che si tratta di mere osservazioni di cui la Commissione competente in sede referente potrà tener conto, giudica opportuno che la Commissione si esprima riguardo alla sburocratizzazione e all'eliminazione di duplicazioni, come previsto, per la pubblica amministrazione, dal provvedimento sull'Agenda digitale in esame.

  Carlo MONAI (IdV) chiede al relatore di precisare se il provvedimento in esame incide sull'obbligatorietà della presenza dell'amministratore di condominio anche per condomini composti da meno di quattro unità abitative e propone di inserire nel parere un'osservazione relativa alla necessità di definire una serie di requisiti che costituiscano una sorta di canone deontologico per tale professione, anche per superare le numerose esperienze negative che i condomini hanno registrato negli anni riguardo a tali figure.

  Daniele TOTO (FLpTP), relatore, nel fare presente che la ratio del provvedimento Pag. 123è quella di innovare la normativa sui condomini affinché sia al passo con le innovazioni tecnologiche intervenute, riguardo alle osservazioni poste nella proposta di parere, ritiene che non siano da considerarsi ultronee rispetto alla competenza della Commissione, da sempre impegnata nello snellimento della burocrazia, e le giudica comunque opportune dal momento che rappresentano un interesse generale di economia procedimentale. Pur concordando con il collega Monai rispetto alla necessità di determinare dei requisiti specifici per svolgere l'attività di amministratore di condominio, ritiene che un'osservazione in tale senso travalichi del tutto le competenze della Commissione.

  Mario VALDUCCI, presidente, ricorda che il testo approvato dalla Commissione Giustizia, all'articolo 9, prevede specificamente che quando i condomini sono più di quattro, se non vi provvede l'assemblea, la nomina dell'amministratore deve essere fatta dall'autorità giudiziaria su ricorso di uno o più condomini o dell'amministratore dimissionario e che l'articolo 26 nell'istituire il registro degli amministratori del condominio, prevede il possesso di una serie di requisiti al fine di poster essere iscritti al predetto registro.

  Gian Carlo DI VIZIA (LNP), nell'esprimere perplessità sul generale abbassamento dei quorum previsti dal codice civile per l'installazione delle antenne per la ricezione del segnale televisivo, dal momento che quorum più elevati garantiscono un maggiore rispetto del decoro dell'edificio, ritiene che l'esigenza di facilitare l'accesso al digitale debba essere adeguatamente contemperata con la necessità del mantenimento del decoro per i singoli palazzi e per le città.

  Carlo MONAI (IdV) esprime preoccupazione rispetto alla possibilità che l'esigenza manifestata nella proposta di parere di evitare duplicazioni dei registri possa far venir meno alcuni dei requisiti attualmente previsti per l'esercizio dell'attività di amministratore di condominio.

  Daniele TOTO (FLpTP), relatore, nel rassicurare il collega Monai rispetto al mantenimento di tutti i requisiti oggi necessari per l'esercizio dell'attività, riguardo alle osservazioni del collega Di Vizia sottolinea il diritto di ogni cittadino alla ricezione del segnale televisivo e osserva che il testo in esame si limita ad adeguare disposizioni che oggi risultano superate stante il progresso della tecnologia. Rileva inoltre che nel testo è espressamente previsto il divieto, per il condominio, di eseguire opere che determinino significativo pregiudizio al decoro architettonico dell'edificio.

  Marco DESIDERATI (LNP) preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo sul provvedimento in esame.

  Sandra ZAMPA (PD) preannuncia il proprio voto di astensione sulla proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 5).

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011.
C. 5324 Governo.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.
C. 5325 Governo.

Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2012 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2012 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Pag. 124

  Mario VALDUCCI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012», limitatamente agli stati di previsione e alle parti di propria competenza. Per quanto riguarda il disegno di legge di assestamento per l'anno finanziario 2012, la Commissione esaminerà, limitatamente alle parti di competenza, lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, recato dalla Tabella 3, nonché lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, recato dalla Tabella 10. Una volta conclusa la discussione di carattere generale, la Commissione procederà alle votazioni relative alle parti di sua competenza, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento. L'esame si concluderà con la votazione di una relazione relativa a ciascun provvedimento e stato di previsione.
  Per quanto concerne l'emendabilità degli atti, ricorda in primo luogo che, riguardo al disegno di legge di approvazione del rendiconto sono ammissibili soltanto gli emendamenti volti ad apportare modifiche di carattere meramente tecnico o formale. Per quanto concerne gli emendamenti al disegno di legge di assestamento, si applicano invece le consuete regole di ammissibilità concernenti gli emendamenti al disegno di legge di bilancio. In particolare, gli emendamenti tendenti ad introdurre variazioni compensative all'interno del medesimo stato di previsione devono essere presentati presso la Commissione di merito. Gli emendamenti tendenti ad introdurre variazioni compensative fra diversi stati di previsione ovvero, nei limiti di ammissibilità, variazioni non compensative, possono essere invece presentati anche presso la Commissione bilancio.
  Avverte, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di assestamento, per le parti di competenza della Commissione, sarà fissato nella prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Piero TESTONI (PdL), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla V Commissione sul Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 e sulle disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012.
  Ricorda, preliminarmente, che le parti dei citati provvedimenti di interesse della Commissione Trasporti si riferiscono, in via prevalente, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero dello sviluppo economico nonché, in misura più limitata, al Ministero dell'economia e delle finanze. Per quanto attiene al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le parti di competenza della Commissione si riferiscono alle funzioni e alle corrispondenti risorse finanziarie del soppresso Ministero dei trasporti, trasferite al citato dicastero con il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, vale a dire la Missione «Ordine pubblico e sicurezza», programma «Sicurezza e controllo nei mari, nei porti e sulle coste», affidato alle Capitanerie di porto, nonché le missioni «Diritto alla mobilità» e «Ricerca e innovazione», entrambe affidate al Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi.
  Per quanto concerne il Ministero dello sviluppo economico, invece, le parti di competenza della Commissione riguardano le funzioni e le corrispondenti risorse finanziarie del soppresso Ministero delle comunicazioni trasferite al predetto dicastero con il medesimo decreto-legge n. 85 del 2008, vale a dire l'intera Missione «Comunicazioni», nonché il programma «Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni» facente parte della Missione «Ricerca e innovazione», Pag. 125nonché il programma «Prevenzione e riduzione dell'inquinamento elettromagnetico», nell'ambito della Missione «Sviluppo sostenibile e tutela dell'ambiente».
  Infine, per quanto riguarda il Ministero dell'economia e delle finanze, una distinta analisi viene svolta per gli stanziamenti iscritti alla Missione «Diritto alla mobilità», nell'ambito del programma «Sostegno allo sviluppo del trasporto», riferito principalmente al settore ferroviario, nonché agli iscritti nel programma relativo ai servizi postali e telefonici.
  Per quanto riguarda il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011 fa presente che le risorse stanziate per le competenze dell'ex Ministero dei trasporti trasferite al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, come approvate nel bilancio di previsione per l'anno 2011 ammontano a complessivi 3.979,4 milioni di euro in conto competenza e a 4.585,1 in conto cassa. Rileva che, nel corso dell'esercizio 2011, tali previsioni hanno registrato, rispettivamente, un incremento di 114,3 milioni di euro, attribuibili prevalentemente a variazioni per atto amministrativo, e di 610,6 milioni di euro, attribuibili prevalentemente a variazioni recate dal disegno di legge di assestamento 2011. Le previsioni definitive a consuntivo invece risultano, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 4.105,9 milioni di euro, mentre, per quanto attiene alle autorizzazioni di cassa, pari a 5.279,3 milioni di euro. Osserva che l'incremento dei dati di competenza è ascrivibile all'aumento degli stanziamenti per le missioni «Diritto alla mobilità», con un aumento di 69,8 milioni di euro, e «Ordine pubblico e sicurezza», che registra un incremento di 56,6 milioni di euro. Il programma «Ricerca e innovazione» non prevede invece alcuna variazione degli importi di competenza. Nel triennio 2009-2011, gli stanziamenti di competenza ascritti alle Missioni corrispondenti alle principali funzioni dell'ex Ministero dei trasporti assegnate al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, fanno registrare complessivamente una diminuzione del 6,5 per cento della spesa di competenza nel 2010 rispetto al 2009 e una diminuzione più contenuta nel 2011 rispetto all'anno precedente (-0,77 per cento). Infine, si registra una diminuzione del 3,82 per cento dei residui passivi accertati al 31 dicembre 2011, pari a 2.662,2 milioni di euro, rispetto a quelli accertati al 31 dicembre 2010 (2.767,8 milioni).
  Con riferimento alle citate missioni rileva che la Corte dei conti, nella sua relazione sul disegno di legge di rendiconto, si sofferma unicamente sulla missione concernente il diritto alla mobilità. In particolare, osserva che, per quanto concerne il programma relativo all'autotrasporto, la spesa corrente ha avuto una significativa incidenza sul totale della spesa del programma, pari al 71,47 per cento in termini di impegni e che il 2011 si è caratterizzato, da un lato, per la previsione normativa di significative risorse aggiuntive da destinare al settore dell'autotrasporto, dall'altro, per importanti riduzioni di stanziamento sui capitoli più significativi del programma. Per quanto concerne il programma concernente la mobilità locale, sottolinea che le categorie di spesa che caratterizzano il programma sono i trasferimenti che, per la parte corrente, costituiscono, in termini di impegni, il 41,62 per cento del totale della spesa del programma, e per la parte in conto capitale, costituiscono il 57,09 per cento. Fa presente che la relazione sottolinea che il settore della mobilità locale presenta un costo «storico» di circa 7,9 miliardi, di cui circa 2 miliardi per i servizi ferroviari regionali gestiti da Trenitalia S.p.A. e che tale costo, a seguito della riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, è risultato scoperto per circa 1,4 miliardi. Detto importo è stato poi compensato per il 2012 con le risorse stanziate sul Fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale anche ferroviario nelle Regioni a statuto ordinario previsto dall'articolo 21, commi 3 e 4, del decreto-legge n. 98 del 2011.
  Quanto alle risorse stanziate in relazione alle competenze dell'ex Ministero Pag. 126delle comunicazioni trasferite al Ministero per lo sviluppo economico, come approvate nel bilancio di previsione per l'anno 2011, fa presente che esse ammontano invece a complessivi 380,9 milioni di euro in conto competenza e a 403 milioni di euro in conto cassa. Osserva che, nel corso dell'esercizio, con l'approvazione della legge di assestamento, tali previsioni hanno registrato, rispettivamente, un incremento di 22,8 milioni di euro e di 42 milioni di euro. Le previsioni definitive a consuntivo, invece, risultano, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 430 milioni di euro, mentre, per quanto attiene alle autorizzazioni di cassa, pari a 473 milioni di euro. Evidenzia che la quasi totalità dello stanziamento di competenza è riferita alla Missione «Comunicazioni» che rappresenta circa il 97 per cento degli stanziamenti riferibili all'ex Ministero delle comunicazioni. Quanto alle variazioni dei citati stanziamenti di competenza nel triennio 2009-2011 assegnati alle funzioni dell'ex Ministero delle comunicazioni trasferite al Ministero per lo sviluppo economico, osserva che a consuntivo la spesa per competenza si è ridotta del 42,5 per cento dal 2009 al 2010 per poi subire un notevole incremento nel 2011 rispetto all'anno precedente, pari al 144,6 per cento. Infine, i residui accertati al 31 dicembre 2011 sono pari a 342 milioni di euro.
  Fa presente che, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze gli stanziamenti del programma relativo al sostegno allo sviluppo del trasporto, nell'ambito della Missione «Diritto alla mobilità», sono pari complessivamente in termini di competenza a 5.594,2 milioni di euro, registrando un incremento del 9,5 per cento rispetto all'anno precedente, contrariamente a quanto avvenuto nell'anno 2010 allorché si era registrata una riduzione degli stanziamenti di competenza pari al 39 per cento. Gli stanziamenti del programma relativo ai «Servizi postali e telefonici», invece, sono risultati pari complessivamente in termini di competenza a 756,5 milioni di euro con una leggera diminuzione, pari allo 0,6 per cento rispetto all'anno precedente, contrariamente a quanto avvenuto nell'anno 2010, allorché si era registrato un aumento degli stanziamenti di competenza pari al 46,2 per cento.
  Passando all'esame del disegno di legge recante l'assestamento del bilancio 2012, rileva che le differenze che si riscontrano tra le previsioni iniziali di bilancio e le previsioni assestate dipendono sia da atti amministrativi adottati nel periodo gennaio-maggio 2012; sia dal disegno di legge di assestamento. In particolare, per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, osserva che gli stanziamenti complessivi assestati per l'anno 2012 concernenti le tre missioni di interesse della Commissione Trasporti di cui si è detto in precedenza ammontano in termini di competenza e di cassa, rispettivamente a 3.852,1 milioni di euro e a 4.386,8 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali pari 30,5 milioni di euro in termini di competenza e di 405,1 milioni di euro in termini di cassa. I residui passivi, invece, aumentano di 668,3 milioni di euro e raggiungono complessivamente un ammontare pari a 2.662,1 milioni di euro.
  Per quanto riguarda, invece, lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, gli stanziamenti complessivi assestati concernenti le tre missioni di interesse della Commissione Trasporti di cui si è detto in precedenza ammontano in termini di competenza e di cassa, rispettivamente a 195,1 milioni di euro e a 412,7 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali pari 2,2 milioni di euro in termini di competenza e di 191 milioni di euro in termini di cassa. I residui passivi invece aumentano di 110,5 milioni di euro e raggiungono complessivamente un ammontare pari a 342 milioni di euro.
  Per quanto riguarda, infine, lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e in particolare gli stanziamenti del programma relativo al sostegno allo sviluppo del trasporto, nell'ambito della Missione «Diritto alla mobilità», ricorda che le previsioni assestate sono pari Pag. 127a 4.124,1 milioni di euro, in termini di competenza e a 5.133,5 milioni di euro in termini di cassa, con una diminuzione di queste ultime rispetto alle previsioni iniziali pari a 79,2 milioni di euro. Inoltre, i residui passivi registrano una riduzione di circa il 30 per cento, passando da 4.393 a 3.109 milioni di euro. Gli stanziamenti del programma relativo ai «Servizi postali e telefonici» sono risultati pari complessivamente a 553,1 milioni di euro, in termini di competenza, e a 853,1 milioni di euro, in termini di cassa, con un incremento pari rispettivamente a 72,7 e a 372,7 milioni di euro. I residui passivi, infine, registrano un incremento di 146 milioni di euro passando da 836,7 a 982,9 milioni di euro.
  In conclusione, nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sui provvedimenti in oggetto, si riserva di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 31 luglio 2012. — Presidenza del presidente Mario VALDUCCI.

  La seduta comincia alle 14.50.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
COM(2011)777 def.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012.
Doc. LXXXVII-bis, n. 2.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Mario LOVELLI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alla XIV Commissione sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2012 e sulla relazione programmatica, concernente la partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2012, predisposta dal Governo. Rileva che la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2012, trasmessa dal Governo alle Camere il 4 maggio 2012, sarà quindi esaminata congiuntamente con il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012. Ricorda preliminarmente che il programma legislativo dell'Unione europea è da qualche anno trasmesso ai Parlamenti nazionali mentre la relazione programmatica è stata prevista dalla legge comunitaria 2009 che ha modificato l'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, prevedendo, in luogo della precedente relazione annuale consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, una relazione programmatica, da presentare entro il 31 dicembre di ciascun anno, ed una relazione consuntiva, da presentarsi entro il 31 gennaio di ciascun anno.
  Fa presente che il programma legislativo della Commissione europea è stato trasmesso alle Camere il 15 novembre 2011, mentre la relazione programmatica è stata trasmessa il 4 maggio 2012, quindi, 4 mesi dopo la scadenza del termine previsto dalla legge. Giudica evidente che il ritardo nella trasmissione della relazione depotenzi sensibilmente l'esame parlamentare, poiché i contenuti della relazione programmatica e del programma legislativo sono in buona parte superati dagli sviluppi intervenuti nei primi sette mesi del 2012.
  Ciò premesso, avendo a riferimento i profili di interesse della Commissione Trasporti di entrambi i documenti, rileva che il programma della Commissione europea tratta della revisione in corso della normativa dell'Unione in materia di trasporti. Sottolinea che tale revisione si propone di armonizzare le condizioni di funzionamento del settore, riducendone i costi generali per favorire la competitività. In Pag. 128tale quadro, si terrà conto degli orientamenti contenuti nel Libro bianco del 28 marzo 2011, nel quale sono definitivi dieci obiettivi prioritari per sviluppare, entro il 2050, uno spazio unico europeo dei trasporti. La relazione programmatica contiene l'impegno del Governo a vigilare e a partecipare all'opera di revisione.
  Quanto alla relazione programmatica, rileva che essa colloca tra i principali dossier di interesse del Governo la proposta di regolamento del 19 luglio 2011 (COM(2011)451) sul tachigrafo digitale. Ricorda che la proposta ha la finalità di rendere più efficiente tale strumento, in modo da garantire che i conducenti professionisti del trasporto su strada osservino le regole sul tempo di guida e sui periodi di riposo. Al riguardo, la posizione negoziale italiana riportata nella relazione programmatica è volta al raggiungimento dell'obiettivo generale del miglioramento delle prestazioni del tachigrafo, armonizzando le regole di controllo.
  Segnala che un altro dossier che il Governo si impegna a seguire è quello sulla proposta COM(2011)710 di modifica della direttiva 2006/126/CE sulle patenti di guida. Rammenta che la proposta si propone di riunire in un unico documento, a partire dal 19 gennaio 2018, le patenti di guida dei conducenti abilitati al trasporto su strada di merci e passeggeri, e la carta del conducente prevista dal regolamento (CEE) n. 3821/1985.
  Sottolinea che, nella relazione programmatica, il Governo si impegna a seguire con attenzione anche la stesura della nuova proposta di direttiva («quarto pacchetto ferroviario») sull'accesso al mercato ferroviario, nella prospettiva che questa proposta possa rappresentare un ulteriore passo avanti nel processo di liberalizzazione del trasporto nazionale passeggeri e una più marcata separazione fra imprese ferroviarie e gestore della rete. FA presente che la proposta figura anche nel programma di lavoro della Commissione per il 2012. In questo ambito, si indicano le linee portanti del provvedimento: accesso non discriminatorio all'infrastruttura ferroviaria, inclusi i servizi ferroviari, mediante la separazione strutturale tra gestione dell'infrastruttura e fornitura dei servizi; obbligo di aggiudicare mediante gare di appalto i contratti di servizio pubblico nel settore.
  Rileva che il programma della Commissione fa anche riferimento all'estensione dei compiti dell'Agenzia ferroviaria europea, al fine di ricomprendervi la supervisione sulle misure di sicurezza adottate a livello nazionale e la loro progressiva armonizzazione.
  Al riguardo, segnala che il Parlamento europeo il 3 luglio 2012 ha approvato in seconda lettura la proposta di direttiva COM(2010)475 che prospetta la rifusione del «primo pacchetto ferroviario» (direttive 2001/12/CE, 2001/13/CE e 2001/14/CE), al fine di creare uno spazio ferroviario unico europeo che garantisca servizi più competitivi ed efficienti. Il Parlamento europeo propone tra l'altro di: separare la contabilità tra gestori dell'infrastruttura e imprese ferroviarie al fine di garantire la trasparenza ed evitare qualsiasi trasferimento illegale di fondi pubblici tra le due entità; istituire, a livello di ogni singolo Stato membro, organismi di regolamentazione indipendenti per vigilare sul buon funzionamento del mercato e gestire i reclami delle imprese ferroviarie, in vista della creazione futura di un unico organismo di regolamentazione; fare in modo che i costi della concessione di linee ferroviarie includano incentivi, al fine di ridurre il rumore e dotare i treni di sistemi di controllo europei; prevedere contratti di finanziamento da parte delle autorità pubbliche della durata minima di 5 anni, al fine di assicurare una pianificazione corretta delle infrastrutture ferroviarie. Ricorda che la proposta dovrà essere esaminata anche dal Consiglio in seconda lettura.
  Fa presente inoltre che nella relazione programmatica, il Governo si impegna a fornire un contributo in sede di esame del «pacchetto aeroporti». Le tre proposte di regolamento COM(2011)824, COM(2011)827 e COM (2011)828 intendono rendere più efficiente l'assegnazione delle bande orarie, migliorare l'assistenza Pag. 129a terra e ridurre le emissioni sonore negli aeroporti. Il programma di lavoro della Commissione per il 2012 sottolinea la necessità di dare attuazione all'iniziativa «cielo unico europeo» per eliminare le inefficienze, che costano circa 3,8 miliardi di euro all'anno, ridurre le emissioni di CO2, aumentare la sicurezza e ridurre i ritardi subiti dai passeggeri.
  Rileva ancora che nella relazione programmatica si dà conto dell'impegno del Governo a proseguire, nel corso del 2012, la realizzazione del progetto «BluMed» riguardante la creazione nell'area sudorientale del Mediterraneo di blocchi funzionali di spazio aereo transnazionali.
  Ricorda che sulle tre proposte di direttiva relative al «cielo unico europeo» la Commissione Trasporti ha approvato il documento finale di competenza il 4 dicembre 2008. Nel documento si richiedeva, tra le altre cose, di valorizzare, anche ai fini dell'eventuale accesso a forme di finanziamento a livello europeo, le iniziative per contribuire alla razionalizzazione delle rotte già avviate o perfezionate, nel rispetto del principio del pieno consenso degli Stati interessati, ivi compreso, per quanto concerne l'Italia, il progetto Blue Med, definito insieme ad altri Paesi del bacino del Mediterraneo. In tal senso, l'impegno enunciato dal Governo nella relazione programmatica appare coerente con le richieste della Commissione Trasporti. Si richiedeva anche, in sede di definizione dei blocchi che dovessero interessare il nostro Paese, di incentivare le potenzialità dei maggiori aeroporti italiani anche ai fini di un riequilibrio e di una razionalizzazione complessiva del sistema dei trasporti, tenendo conto delle prospettive di crescita del traffico oltre che nell'aera del Mediterraneo, anche nell'area del centro Europa, in relazione alla quale esistono consistenti margini di recupero di competitività e di fasce di mercato.
  Fa presente che nella relazione programmatica si esprime una valutazione complessivamente positiva sulla proposta di regolamento COM(2011)650 relativa alle nuove reti di trasporto europee. Ricorda che la IX Commissione trasporti ha lungamente esaminato questa proposta, licenziando nelle scorse settimane un articolato documento conclusivo. Infine segnala che il programma di lavoro della Commissione europea preannuncia anche la presentazione di ulteriori iniziative in materia di trasporti alle quali la relazione programmatica non fa riferimento. Si tratta in particolare della promozione di carburanti alternativi nel settore dei trasporti; della riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti e dell'inserimento delle emissioni prodotte dal trasporto marittimo nella strategia UE per la riduzione dei gas serra.
  Inoltre, sempre nel programma di lavoro, per il 2013 viene preannunciata la presentazione delle seguenti iniziative: la semplificazione del flusso elettronico di informazioni associato al flusso fisico delle merci; la creazione di un quadro per la politica futura dell'UE in materia di porti; il miglioramento del quadro normativo in materia di trasporto di merci su strada con particolare riferimento all'accesso al mercato, all'accesso all'attività di trasportatore e alle sanzioni, al fine di garantire un trattamento omogeneo delle infrazioni. Infine fa presente che nel 2014 la Commissione intende presentare proposte volte a promuovere i biglietti integrati e gli orari multimodali e a limitare le emissioni di biossido di azoto del settore dell'aviazione.
  In conclusione, nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sui documenti in oggetto, si riserva di formulare una proposta di parere sui documenti stessi nella quale sarà evidenziato il lavoro svolto dalla Commissione Trasporti che in molti casi, come ad esempio per le reti di trasporto europee o l'Autorità dei trasporti, ha anticipato quello previsto in sede europea.

  Carlo MONAI (IdV), ritiene che su alcune delle iniziative della Commissione europea in materia di trasporti – come ad esempio la promozione di carburanti alternativi e in generale di sistemi di propulsione alternativa, l'inserimento delle emissioni prodotte dal trasporto marittimo ai fini della riduzione dei gas serra e la Pag. 130riduzione di anidride carbonica da parte dei veicoli pesanti, il Governo debba fare un approfondimento volto a comprendere quali siano le iniziative che intenda sostenere in sede europea.

  Marco DESIDERATI (LNP), riguardo alla proposta di direttiva approvata dalla Commissione europea, volta a creare uno spazio ferroviario unico, ritiene opportuno che il canone di concessione delle linee ferroviarie includa anche i costi di ammortamento, al fine di permettere la costruzione più agevole di nuove infrastrutture. Rileva inoltre che non tutti gli Stati membri attuano le direttive europee nei medesimi tempi e che questo determina una restrizione della concorrenza a favore degli operatori dei Paesi più tempestivi rispetto agli altri.

  Mario LOVELLI (PD), relatore, nel riservarsi di approfondire gli spunti offerti dai colleghi nel corso del dibattito, ricorda, riguardo alla promozione di carburanti alternativi nel settore dei trasporti, che nel recente decreto-legge sviluppo è stato approvato un emendamento volto a promuovere i veicoli a basse emissioni complessive.

  Mario VALDUCCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992.
Nuovo testo C. 5118 Governo e abb.

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