CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 luglio 2012
685.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 197

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 13.40.

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Testo unificato C. 4662 Valducci e abb.

(Parere alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 17 luglio scorso.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, onorevole Nola, ha introdotto la discussione.

  Carlo NOLA (PdL), relatore, ricorda in sintesi che il testo in esame, che contiene i principi per la revisione del codice della strada, interessa la competenza della Commissione Agricoltura soprattutto per la previsione di regolamenti per la disciplina dei procedimenti amministrativi relativi alla classificazione e utilizzazione dei veicoli in relazione all'uso cui sono adibiti, con particolare riferimento alle macchine agricole, anche in relazione alla disciplina dell'Unione europea in materia di limite di massa, di massa rimorchiabile e di traino, e disciplina della loro circolazione su strada.

  Giovanna NEGRO (LNP) non condivide la scelta dello strumento della delega al Governo per la riforma del codice della strada, alla quale sarebbe stato più opportuno provvedere con legge ordinaria approvata in sede parlamentare, dopo le opportune consultazioni con le rappresentanze delle categorie interessate. Esprime altresì perplessità sull'inasprimento delle sanzioni e sulla disciplina del ricorso al prefetto, considerato che tale figura andrebbe piuttosto soppressa.
  Per tali motivi, il suo gruppo giudica negativamente il testo trasmesso dalla Commissione di merito.

  Teresio DELFINO (UdCpTP) ritiene opportuno prevedere che gli atti di normazione secondaria previsti dal provvedimento siano sottoposti ad una preventiva valutazione in sede parlamentare, per evitare l'adozione di misure che poi possono rivelarsi incongrue.

  Carlo NOLA (PdL), relatore, osserva che i rilievi della collega Negro non attengono ad aspetti di competenza della Commissione Agricoltura. Osserva inoltre che la proposta dell'onorevole Delfino determinerebbe un appesantimento procedurale per l'adozione di regolamenti di carattere essenzialmente tecnico e spesso rivolti al recepimento della mutevole normativa europea, che spesso è l'origine degli inconvenienti segnalati. Peraltro, il parere parlamentare non sarebbe di competenza agricola.

  Paolo RUSSO, presidente, rileva che effettivamente il parere sugli schemi di regolamento dovrebbe rientrare nella competenza della Commissione Trasporti. La Commissione potrebbe in ogni caso esprimere un'ossrvazione in tal senso.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) invita a valutare il provvedimento nel suo complesso e non solo per le parti di più stretto interesse agricolo.

  Carlo NOLA (PdL), relatore, tenuto conto del dibattito, presenta una proposta di parere favorevole con un'osservazione, volta a prevedere la previa acquisizione del parere parlamentare anche sugli schemi di regolamento previsti dal provvedimento (vedi allegato 1).

  Giuseppina SERVODIO (PD) preannuncia, a titolo personale, che si asterrà nell'imminente votazione del parere. Infatti, indipendentemente dalla proposta Pag. 198del relatore, non condivide la scelta di delegare al Governo la definizione della riforma del codice della strada, che finisce per rinviare l'adozione di misure urgenti, che meglio e più tempestivamente avrebbero potuto essere disposte con legge ordinaria. Anche l'articolo 3, che prevede una delega triennale per l'adozione di ulteriori disposizioni correttive e integrative, testimonia che il provvedimento in esame manifesta un'intenzione, più che una concreta decisione.

  Sebastiano FOGLIATO (LNP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, sottolineando – oltre a quanto rilevato dalla collega Negro – che dal provvedimento non si ha modo di valutare come verrà attuata la delega per la parte che interesserà il mondo agricolo. Al riguardo, sottolinea che nell'attuale congiuntura economica sarebbe necessario mitigare con decisione gli adempimenti burocratici a carico delle imprese.

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole con osservazione, formulata dal relatore.

Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
Nuovo testo unificato C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio.

(Parere alla XI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 17 luglio scorso.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, onorevole Brandolini, ha introdotto la discussione.

  Sandro BRANDOLINI (PD), relatore, segnalando che non risultano pervenute osservazioni o richieste di modifica, propone l'espressione di un parere favorevole.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) preannuncia l'astensione del suo gruppo nella imminente votazione.

  Corrado CALLEGARI (LNP) preannuncia che il suo gruppo si asterrà nella votazione della proposta di parere.

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole, formulata dal relatore.

DL 83/2012, misure urgenti per la crescita del Paese.
C. 5312 Governo.
Parere alle Commissioni riunite VI e X.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta dell'11 luglio 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricorda nella seduta dell'11 luglio ha presentato una proposta di parere con condizioni, riservandosi di riformularla recependo alcune proposte formulate dai colleghi intervenuti.
  Presenta quindi una nuova formulazione della proposta di parere (vedi allegato 2), che tiene conto delle sollecitazioni provenienti dai gruppi, invitando la Commissione a valutare in particolare alcune questioni, sulle quali permangono alcune criticità.
  In primo luogo, con riferimento al trasferimento dei compiti della società Buonitalia all'ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, fa presente di aver formulato la condizione di cui al numero 5 nel senso di prevedere che i dipendenti a tempo indeterminato della società «possano» essere trasferiti alla nuova Agenzia, sulla base di una valutazione selettiva per titoli.
  In secondo luogo, per quanto riguarda la partecipazione delle organizzazioni agricole alla cabina di regia competente in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese, segnala che la condizione Pag. 199proposta al numero 6 è formulata nel senso di chiedere che alla cabina di regia partecipi almeno un rappresentante delle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative, individuato dal Ministro delle politiche agricole.
  Infine, con riferimento alla condizione di cui al numero 7, sottolinea che il gruppo del PD ha proposto una diversa definizione del luogo di effettiva origine dei prodotti alimentari, rispetto a quella indicata nella medesima condizione. Al riguardo, condivide la sollecitazione ad individuare migliori strumenti di tutela delle produzioni agricole nazionali, ma rileva che la formulazione proposta dal PD è diversa da quella adottata nella legge n. 4 del 2011, sull'etichettatura di origine dei prodotti alimentari, che costituisce un punto di equilibrio tra agricoltura e industria. Se la Commissione intende compiere un ulteriore passo in avanti, deve avere la consapevolezza di ciò.
  Ritiene in conclusione che, ove la Commissione non riuscisse a pervenire alla deliberazione del parere nella seduta odierna, potrebbe procedervi nella seduta di domani.

  Corrado CALLEGARI (LNP) nota con rammarico che non sono state recepite le sue proposte in merito all'articolo 58, relativo al Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, sul quale non sono stati neppure forniti i chiarimenti richiesti nelle precedenti sedute.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), con riferimento alla composizione della cabina di regia per la promozione e l'internazionalizzazione delle imprese, ritiene opportuno non far riferimento alle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per stimolare il dialogo tra le forze sociali, in una visione di cooperazione tra le organizzazioni interessate.
  Per quanto riguarda il trasferimento del personale della società Buonitalia alla nuova ICE, avrebbe preferito una formulazione più incisiva, considerato che vi sono stati diversi casi di trasferimento di personale da società alle pubbliche amministrazioni.
  In merito alla definizione di luogo di origine dei prodotti alimentari, sottolinea che la sua parte politica è favorevole ad ogni ulteriore miglioramento della normativa a tutela delle produzioni italiane.

  Anita DI GIUSEPPE (IdV) esprime perplessità sulla previsione di demandare al Ministro delle politiche agricole la scelta del rappresentante delle organizzazioni agricole nella cabina di regia della nuova Agenzia.
  Esprime altresì perplessità sulla previsione di una previa valutazione selettiva per titoli, ai fini del trasferimento del personale della società Buonitalia alla predetta Agenzia, chiedendosi chi vi procederà.

  Giuseppina SERVODIO (PD) chiede chiarimenti in merito ai criteri di individuazione dei rappresentanti delle altre categorie economiche nella cabina di regia.

  Angelo ZUCCHI (PD) osserva che, a differenza di quanto avvenuto nel settore agricolo, le altre organizzazioni delle imprese hanno compiuto uno sforzo per pervenire ad una rappresentanza unitaria.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, fa presente che la normativa sulla cabina di regia indica nominativamente le altre organizzazioni che vi partecipano.
  Osserva poi che la valutazione dei titoli del personale della società Buonitalia spetterà alla Agenzia che li assumerà.

  Giuseppina SERVODIO (PD) osserva che la cabina di regia dovrà essere una sede di confronto tra interessi diversi. Ritiene pertanto che affidare al ministro l'individuazione del rappresentante delle organizzazioni agricole svilisce il ruolo delle stesse organizzazioni. Considerato che il mondo agricolo non ha un soggetto di rappresentanza unitario, bisognerebbe creare le condizioni perché le stesse organizzazioni Pag. 200trovino accordi per pervenire a una designazione unitaria.

  Sandro BRANDOLINI (PD), premesso che altre categorie hanno una rappresentanza unitaria, ritiene che la rappresentanza del mondo agricolo nella cabina di regia deve essere espressione non di una parte, ma delle organizzazioni agricole unitariamente. Osserva peraltro che se si utilizza il criterio della maggiore rappresentatività, si finisce per esprimere una parte, visto che la Coldiretti ha un maggior numero di iscritti.
  Per quanto riguarda la definizione del luogo di effettiva origine dei prodotti alimentari, ritiene che l'espressione utilizzata nella proposta di parere, benché faccia riferimento congiuntamente al luogo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale e al luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola, rischia di essere ambigua e di consentire interpretazioni che si fondano solo sull'uno o sull'altro luogo. Per tale motivo, ritiene preferibile utilizzare un'espressione più incisiva. Peraltro, visto che sulla materia esiste anche una normativa internazionale e che l'Italia è anche un paese trasformatore, andrebbe valutata la possibilità di distinguere il «prodotto italiano», ovvero quello completamente prodotto in Italia a partire dalla materia prima, e il «prodotto in Italia», ovvero quello risultante dalla trasformazione avvenuta in Italia di materie prime importate.

  Viviana BECCALOSSI (PdL) condivide le proposte del Presidente in merito alle tre questioni sulle quali ha richiamato l'attenzione. Al riguardo, precisa di condividere le preoccupazioni del Presidente in merito all'equilibrio raggiunto in ordine alla definizione di luogo di origine dei prodotti alimentari. Quanto alla rappresentanza del mondo agricolo nella cabina di regia, osserva che la pluralità di organismi associativi non è caratteristica esclusiva dell'agricoltura e auspica che la presenza delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura sappia esprimere anche le esigenza del mondo agricolo.

  Giuseppina SERVODIO (PD) chiede, con riferimento al personale della società Buonitalia, se le previste valutazioni selettive per titoli consentano di tener conto anche dell'esperienza professionale e dell'attività svolta.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, precisa che la valutazione per titoli comprende anche il profilo curricolare.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene opportuno rinviare il seguito dell'esame, per consentire la definizione di parere unitariamente condiviso.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, alle ore 9.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.25.

Norme in materia di bevande analcoliche alla frutta.
Testo unificato C. 4108 D'Ippolito Vitale, C. 4114 Oliverio e C. 5090 Beccalossi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 20 giugno 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, ricordo che nella seduta del 16 maggio scorso la Commissione ha elaborato un testo unificato, sul quale si è convenuto di avviare le procedure per il trasferimento alla sede legislativa. Al riguardo, come già comunicato nella seduta del 20 giugno scorso, ricorda che mentre tutti i gruppi Pag. 201hanno espresso il proprio assenso al trasferimento di sede, il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha comunicato che, considerato il parere contrario espresso dal Ministero dell'economia e delle finanze, non ritiene, allo stato, di poter esprimere l'assenso del Governo al medesimo trasferimento.
  Per quanto riguarda i pareri delle altre Commissioni, avverte che si sono espresse le Commissioni I, II, X, XII e XIV e la Commissione parlamentare per le questioni regionali, mentre resta da acquisire il parere della V Commissione Bilancio.
  In proposito, fa presente che, su richiesta della medesima Commissione Bilancio, il Governo ha presentato una relazione tecnica sul testo unificato, che risulta verificata negativamente dalla Ragioneria generale dello Stato. In particolare, la Ragioneria generale dello Stato formula rilievi in ordine agli effetti dell'articolo 8, comma 1, relativo al potenziamento dei controlli antifrode, rilevando profili di contraddittorietà tra il mancato carattere innovativo di tali programmi e l'utilizzo delle risorse derivanti dalle conseguenti sanzioni, che sembrerebbero già previste dalla legislazione vigente, e facendo presente che, in tal caso, l'eventuale riassegnazione di risorse relative ad introiti derivanti da sanzioni già previste a legislazione vigente determinerebbe maggiori oneri per il bilancio dello Stato. In merito ai commi 2 e 3, la Ragioneria generale dello Stato chiede chiarimenti sul loro eventuale carattere innovativo, accennando anche ad una possibile riformulazione.
  Per agevolare l'ulteriore iter del provvedimento, riterrebbe opportuno apportare alcune limitate modifiche al testo unificato deliberato lo scorso 16 maggio 2012, per tener conto dei rilievi formulati nella relazione tecnica e per acquisire il parere della Commissione Bilancio sul testo modificato. In particolare, presenta un emendamento diretto a sopprimere l'articolo 8 e a riferire l'articolo 7 solo agli introiti derivanti da nuove fattispecie sanzionatorie. Propone poi un'ulteriore modifica di carattere formale all'articolo 2.
  Invita quindi la Commissione ad approvare tali emendamenti (vedi allegato 3), chiedendo alla Commissione Bilancio di esprimersi sul testo risultante dalle modifiche approvate.

  Angelo ZUCCHI (PD) chiede se la Commissione tornerà ad esaminare il testo in sede referente, per una valutazione complessiva e per una interlocuzione con il Ministro delle politiche agricole.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, conferma che, dopo l'acquisizione dei pareri, la Commissione riesaminerà il testo, anche al fne di deliberare il mandato al relatore a riferire all'Assemblea. Per quanto riguarda i rapporti con il Ministro, precisa che vi sono stati numerosi contatti informali. Osserva peraltro che dalla relazione tecnica predisposta dal Dicastero agricolo emerge la condivisione del testo.

  Fabio RAINIERI (LNP) osserva che la formulazione proposta con l'emendamento all'articolo 2 non è equivalente a quella utilizzata nel testo.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, fa presente che l'emendamento è volto ad utilizzare la più chiara formulazione già contenuta nella legge n. 286 del 1961, che l'articolo 2 va a modificare.

  Giovanna NEGRO (LNP) riterrebbe opportuno che gli introiti delle sanzioni previste dal provvedimento fossero attribuiti agli enti locali.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, osserva che il suo emendamento all'articolo 7 non modifica il testo già approvato, per la parte relativa alla questione indicata dall'onorevole Negro.

  La Commissione approva quindi gli emendamenti del relatore 2.1 e 7.1.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che il testo risultante dalle modifiche testè approvate sarà trasmesso Pag. 202alla Commissione Bilancio per acquisirne il parere.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Rilancio del comparto ippico per la tutela delle razze equine.
C. 5133 Brandolini, C. 5182 Marinello, C. 5196 Faenzi, C. 5262 Delfino e C. 5304 Callegari.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 5304).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta dell'11 luglio 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 5304 Callegari, che, vertendo sulla stessa materia delle altre proposte di cui è già iniziato l'esame, è stata abbinata ai sensi dell'articolo 77 del regolamento.
  Fa quindi presente che si potrebbe passare alla definizione di un testo unificato, per il quale si riserva di formulare una proposta.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40

RISOLUZIONI

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO, indi del vicepresidente Angelo ZUCCHI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Franco Braga.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-00860 Delfino: Iniziative per la revoca delle quote latte assegnate ai produttori non in regola e per la riscossione dei prelievi supplementari.
7-00912 Zucchi: Iniziative in materia di riscossione dei prelievi supplementari relativi alle quote latte.
7-00920 Beccalossi: Iniziative per la revoca delle quote latte assegnate ai produttori non in regola e per la riscossione dei prelievi supplementari.
7-00934 Biava: Iniziative in materia di riscossione dei prelievi supplementari relativi alle quote latte.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00194).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni, rinviata nella seduta dell'11 luglio 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella seduta dell'11 luglio scorso è iniziata la discussione congiunta delle risoluzioni, che è stata poi rinviata anche per consentire all'onorevole Beccalossi di essere presente.
  Avverte inoltre che i presentatori delle risoluzioni hanno predisposto una risoluzione unitaria (vedi allegato 4).

  Viviana BECCALOSSI (PdL), nel ringraziare la Commissione per il riguardo usato nei suoi confronti, sottolinea che la risoluzione oggi presentata bene esprime gli intenti dei presentatori delle singole risoluzioni.

  Angelo ZUCCHI (PD) manifesta l'apprezzamento del suo gruppo per il testo presentato, che tiene conto delle diverse risoluzioni presentate.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), nel concordare con i colleghi firmatari della risoluzione, invita il Governo a procedere con un diverso passo alla piena attuazione delle leggi votate dal Parlamento.

Pag. 203

  Fabio RAINIERI (LNP), nell'esprimere la contrarietà del suo gruppo sulla risoluzione oggi presentata, desidera formulare alcune considerazioni in merito alle risoluzioni proposte dai diversi gruppi.
  Per quanto riguarda la risoluzione n. 7-00860 Delfino, osserva che in essa viene dato inspiegabilmente risalto, anziché al lavoro svolto attraverso il Comando carabinieri politiche agricole e alimentari – con funzione di polizia giudiziaria nell'ambito delle indagini delegate, tra l'altro, nel procedimento penale iscritto al n. 33068/2010 RGNR presso la Procura di Roma – ad una contro-relazione redatta dall'AGEA, ossia dall'agenzia nella quale hanno gravitato e gravitano la maggior parte dei soggetti che vengono individuati come coloro che hanno consapevolmente alterato gli algoritmi dei sistemi informatici in modo tale che la produzione di latte in Italia, rispetto alle vacche presenti sul territorio, venisse giustificata e non dichiarata incompatibile. Tale sconcertante comportamento da parte dell'onorevole Delfino, ancora più grave se si pensa che è volto a smentire indagini di provenienza dell'Arma dei carabinieri attraverso scritti di provenienza di enti cui appartengono i soggetti indagati, non si giustifica se non con un chiaro intento persecutorio nei confronti degli allevatori italiani, che in questi anni hanno con coraggio e determinazione denunciato il malaffare che ha sempre caratterizzato, in Italia, l'applicazione del regime delle quote latte e che ha comportato gravissimi danni per lo Stato, ma non perché l'Italia ha dovuto «anticipare» le somme imputate dalla Comunità europea a titolo di prelievo supplementare (multe latte), come del tutto erroneamente e maliziosamente sostenuto dall'onorevole collega, ma perché l'Italia si è vista addossare e quindi «recuperare» dalle erogazioni comunitarie multe non dovute (non quindi «anticipare»), mentre in realtà non doveva pagare alcunché. Fa inoltre presente che, diversamente da quanto riferito nella risoluzione, il procedimento penale citato avanti la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma non è stato archiviato e che in data 10 ottobre 2012 si terrà l'udienza per decidere in ordine all'opposizione all'archiviazione. Diversamente da quanto sostenuto dal collega Delfino, pertanto, non è possibile sostenere che «non sussistono ragionevoli dubbi circa i dati complessivi della produzione italiana di latte vaccino», poiché al contrario, dalle indagini eseguite dai Carabinieri, risultano evidenze tali da far sostenere esattamente il contrario. Pertanto non solo è possibile, ma corre l'obbligo per la Commissione di invitare il Governo a sospendere con efficacia immediata ogni eventuale azione esecutiva già intrapresa e da intraprendere per il recupero di multe che, allo stato, debbono considerarsi assolutamente illegittime, in quanto basate su dati non verificati e privi di qualsiasi grado di attendibilità. Si appella pertanto ai colleghi della Commissione affinché esprimano tutto il loro disappunto nei confronti di un atto che metterebbe alla berlina il lavoro al di sopra di ogni sospetto compiuto dagli appartenenti all'Arma dei carabinieri.
  In merito alla risoluzione n. 7-00912 Zucchi, osserva che i presentatori, premesso che in Italia sono mancati anche nelle più recenti campagne lattiero-casearie i controlli volti alla verifica dei dati produttivi e che per i soli periodi 2005/2007 la Commissione europea ha «multato» lo Stato italiano per oltre 71 milioni di euro, chiedono poi in maniera del tutto contraddittoria che il Governo si impegni a recuperare le somme imputate agli allevatori a titolo di prelievo supplementare sul latte, per obblighi che si basano proprio su quei dati non verificati e che quindi appaiono per tabulas privi di attendibilità. Inoltre, nella stessa risoluzione, si pone l'accento sul fatto che non sarebbe chiaro il meccanismo di recupero di dette somme, che il recupero delle somme imputate a titolo di prelievo supplementare attraverso la procedura di cui al regio decreto 14 aprile 1920 n. 639, che non prevede l'esecutività della procedura coattiva, potrebbe essere ostacolato dalla presentazione di eventuali opposizioni e che sono intervenute delle sentenze in sede penale (Tribunale di Milano del 19 settembre Pag. 2042011, che segue quella del Tribunale di Saluzzo del luglio 2009) e per condanna erariale (per tutte Corte dei conti, Sezione giurisdizionale del Friuli, n. 138/2010), su cui il Governo dovrebbe trovare punti di forza per «garantire l'efficienza della riscossione coattiva degli importi del prelievo supplementare delle quote latte non coperti dal regime di pagamento rateizzato», mantenendo quindi l'attività di riscossione delle multe nel settore del latte in capo ad Equitalia Spa. Anche in questa interrogazione appare chiara la volontà di insabbiare, peraltro con argomentazioni del tutto capziose e contraddittorie, le indagini condotte dal Comando carabinieri politiche agricole e alimentari con funzione di polizia giudiziaria, indagini che infatti non vengono nemmeno richiamate e che invece comprovano la totale illegittimità delle imputazioni di prelievi a carico dello Stato italiano e quindi degli allevatori dal 1995/96 fino al 2008/09. Il richiamo poi ai giudizi penali e per danno erariale appare ancora più malizioso e in mala fede, poiché in quei processi le condanne sono intervenute sul (falso) presupposto che le multe imputate agli allevatori fossero legittime, cosa che non appare tale in base alle indagini successivamente svolte dal Comando carabinieri e dibattute nel procedimento penale iscritto al n. 33068/2010 RGNR presso la Procura di Roma. Anche la preoccupazione di togliere agli allevatori ogni possibilità di difesa in sede esecutiva appare sconcertante, posto che proviene da un collega che appartiene ad un partito che storicamente si è sempre battuto perché venisse riconosciuto, anche ai soggetti più deboli e in particolare ai lavoratori (come lo sono gli allevatori di vacche da latte), il diritto di difesa. Fa pertanto appello a tutti i componenti della Commissione affinché esprimano tutto il loro totale e completo disappunto nei confronti di una risoluzione che confermerebbe non solo una chiara e precisa volontà persecutoria nei confronti di lavoratori agricoli, al solo fine di coprire le vicende della truffaldina gestione delle quote latte in Italia già appurate e comprovate dalla polizia giudiziaria, ma soprattutto equivarrebbe a gettare un discredito istituzionale nei confronti delle indagini compiute dall'Arma dei carabinieri, il che appare inaccettabile.
  Per quanto riguarda la risoluzione n. 7-00920 Beccalossi, osserva che anche tale atto ricalca la stessa volontà di portare discredito al lavoro compiuto dall'Arma dei carabinieri e di insabbiare le truffe nella gestione del sistema delle quote latte già comprovate nel corso delle indagini penali. Valorizzare la relazione della Corte dei conti per sostenere che la stessa «evidenzia un ulteriore aspetto inconfutabile ed essenziale, secondo cui come anche hanno sottolineato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dall'AGEA nelle rispettive note datate 13 gennaio 2012 acquisite in sede di contraddittorio, non sussistono al momento dubbi ed incertezze sui dati in base ai quali sono stati quantificati gli esuberi e i conseguenti prelievi supplementari addebitati, sicché non ha alcun fondamento l'eventuale ricerca di presti da parte di coloro che persistono nel volersi sottrarre al pagamento di quanto viene loro addebitato a tale titolo», significa infatti ritenere l'indagine dei carabinieri un mero pretesto e quindi infangare una delle istituzioni più antiche del nostro ordinamento di difesa. Non una parola viene infatti spesa a favore del lavoro svolto dai carabinieri, anche solo per mettere in dubbio l'attendibilità dei dati di produzione italiana, che, diversamente da quanto ritenuto dalla onorevole collega, deve, al contrario, ritenersi pienamente smentita dal lavoro svolto dall'Arma. Insistere pertanto nel ritenere dovute multe di cui, sulla base delle indagini di polizia giudiziaria svolte nell'ambito del procedimento penale iscritto al n. 33068/2010 RGNR presso la Procura di Roma, è già stata ampiamente e diffusamente dimostrata l'illegittimità, è un atteggiamento irresponsabile, che mina le fondamenta delle istituzioni e della democrazia. Non avendo il coraggio di ammettere di aver erroneamente considerato «illegali» i lavoratori agricoli che cercavano solo, contro Pag. 205i poteri forti, di far appurare una semplice verità (nel Paese non vi sono vacche da latte sufficienti per produrre il latte che viene dichiarato e certificato italiano dalle regioni, dall'AGEA e dal Ministero delle politiche agricole), anche la collega Beccalossi cade nel paradosso istituzionale, valorizzando le relazioni di quanti sono stati implicati nel malaffare delle quote latte e gettando discredito sull'Arma dei carabinieri. Invita pertanto anche in questo caso i commissari ad evitare di farsi strumento di quella che si risolverebbe in una accusa contro il lavoro svolto dall'Arma dei carabinieri.
  Infine, circa la risoluzione n. 7-00934 Biava, osserva che anch'essa non si discosta dalle critiche sopra evidenziate. Solo una notazione è d'obbligo: il problema delle fuori quota in Italia non riguarda «non più di un migliaio di soggetti», ma circa ben 45.000 allevatori italiani. Di questi, poi, la maggior parte veniva compensata a fine campagna con un sistema di compensazione che anche la Commissione europea, in una nota del 7 luglio 2010, ha stigmatizzato come non conforme al diritto comunitario. Si tratta del fatto che la normativa italiana consentiva la compensazione prioritaria di alcune categorie di produttori, mentre i regolamenti europei prevedevano che la compensazione dovesse avvenire in via lineare, ossia nella medesima percentuale tra tutti i produttori che avevano causato lo splafonamento dello Stato italiano; in questo modo dei 45.000 allevatori potenziali multati, solo 15.000 risultavano coloro che dovevano effettivamente pagare le multe, così subendo una doppia discriminazione. Tale parere della Commissione europea, noto fin dal luglio del 2010 all'attuale Ministro delle politiche agricole Catania, allora direttore generale dello stesso Ministero, è stato tenuto nel cassetto dal Ministro, colpevole pertanto di aver comunque taciuto sulla comprovata contrarietà della normativa italiana ai regolamenti comunitari in materia e quindi sull'illegittimità delle multe imputate agli allevatori italiani, anche a prescindere dell'inattendibilità dei dati di produzione nel frattempo comprovata dai Carabinieri operanti presso lo stesso Ministero. Questi sono i fatti, innegabili, che ora il collega presentatore, così come tutti gli altri prima indicati, vorrebbe cercare di insabbiare. Il suo gruppo chiede pertanto che la Commissione sostenga del lavoro svolto dall'Arma dei carabinieri e quindi pretenda finalmente chiarezza e verità.
  Desidera infine sottolineare come appaia incongruo nell'attuale momento – caratterizzato da forti aumenti dei prezzi delle materie prime, dal ribasso dei prezzi dei prodotti lavorati, dall'aumento dei costi per i carburanti e del carico fiscale – chiedere agli allevatori di pagare somme non effettivamente dovute oppure revocare le quote latte assegnate.

  Lino MISEROTTI (PdL) ritiene, per la sua esperienza di semplice cittadino e per la considerazione della situazione nelle zone terremotate, che non sarebbe un bene per l'agricoltura pretendere ulteriori pagamenti dalle aziende agricole in questa fase economica. Ricorda inoltre di aver presentato una proposta di legge sull'attività di Equitalia. Preannuncia pertanto, a titolo personale, che non potrà votare la risoluzione presentata.

  Il sottosegretario Franco BRAGA esprime parere favorevole sul primo impegno contenuto nella risoluzione unitaria. Esprime parere favorevole sul secondo impegno a condizione che sia riformulato nel senso di premettere l'espressione « a valutare l'opportunità di».

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) invita il sottosegretario a chiarire il senso del suo parere, sottolineando che il suo gruppo è contrario alla riformulazione richiesta.

  Angelo ZUCCHI (PD) esprime sorpresa per la riformulazione chiesta dal rappresentante del Governo, che introduce un elemento di apparente indecisione circa il rispetto della legge. Invita pertanto il Pag. 206Governo a rivalutare la sua posizione, dichiarando di mantenere il testo come presentato.

  Paolo RUSSO, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15, riprende alle 15.10.

  Il sottosegretario Franco BRAGA precisa che la proposta di riformulazione del secondo impegno della risoluzione oggi presentata era motivata dalla sola esigenza di tener conto delle competenze del Ministero dell'economia e delle finanze sulla materia. Per quanto di competenza del Ministero che rappresenta, esprime invece parere favorevole sul medesimo impegno.

  Paolo RUSSO, presidente, avverte che la risoluzione conclusiva presentata assume il numero 8-00194.

  La Commissione approva infine la risoluzione n. 8-00194 (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 15.15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 495.

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