CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 luglio 2012
685.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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ELEZIONE DI UN VICEPRESIDENTE

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Elezione di un Vicepresidente

  Donato BRUNO, presidente, indìce la votazione per schede per l'elezione di un vicepresidente.Pag. 52
  Comunica il risultato della votazione per l'elezione di un vicepresidente:
   Presenti e votanti: 25.
   Hanno riportato voti: Barbara Pollastrini: 18.
   Schede bianche: 7.

  Proclama eletta vicepresidente la deputata Barbara Pollastrini, con la quale si congratula e alla quale augura buon lavoro.

  Barbara POLLASTRINI (PD) ringrazia il presidente e tutti i colleghi della Commissione.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Amici, Bordo, Bressa, Bruno, Calderisi, Giorgio Conte, D'Antona, Distaso, Ferrari, Fiano, Fontanelli, Giovanelli, Iapicca, La Loggia, Laffranco, Libè, Lo Moro, Lorenzin, Mantini, Naccarato, Pollastrini, Santelli, Tassone, Maurizio Turco e Zeller.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

  La seduta comincia alle 14.25.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza dei minori nati da genitori stranieri.
C. 2431 Di Biagio, C. 2684 Mantini, C. 2904 Sbai, C. 4236 Bressa, C. 4836 Livia Turco e C. 5274 Cazzola.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 luglio 2012.

  Donato BRUNO, presidente, rileva che più di uno dei deputati iscritti a parlare sul provvedimento sono oggi assenti e ricorda che si è convenuto di concludere la discussione di carattere generale nella seduta di domani.

  Giuseppe CALDERISI (PdL) chiede al presidente di valutare la possibilità di proseguire la discussione di carattere generale anche nella giornata di martedì prossimo.

  Donato BRUNO, presidente, fa presente che la questione potrà essere affrontata nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Mario TASSONE (UdCpTP) si rimette preliminarmente al tracciato della proposta del suo gruppo, delineato nell'intervento svolto dall'onorevole Mantini nella seduta di ieri.
  Sottolinea la ciclicità e la rilevanza della questione dell'immigrazione e come quello attuale sia il momento adeguato per mettere ordine ai suoi aspetti di criticità e a una situazione non più sostenibile per i minori stranieri nati nel nostro Paese.
  Nel rifarsi alla relazione alla proposta di legge del suo gruppo che richiama il fenomeno dell'emigrazione italiana del secondo dopoguerra, evidenzia come tale fenomeno fosse nato anche nel primo dopoguerra, investendo molte regioni italiane, non solo quelle meridionali. Svolge queste osservazioni non per mere ragioni storiche, ma per cercare di comprendere il nostro comportamento di fronte ai flussi migratori che interessano l'Italia e che riguardano vari aspetti della nostra vita, dal lavoro all'economia e ai rapporti sociali. È un tema, quello dell'immigrazione che riguarda, a suo avviso, la dignità dell'uomo ed è per questo che va incoraggiato ed avviato un processo di integrazione in una società sempre più multietnica frutto di eventi storici che hanno investito negli ultimi decenni il Mediterraneo e i Balcani.
  Riguardo al problema specifico dei bambini nati in Italia, osserva che dovrebbe, Pag. 53a suo avviso, sussistere un automatismo, ma non è così e si può trovare un punto di incontro tra le varie posizioni su quello che il collega Mantini ha definito ius soli temperato, inserendo specifici requisiti.
  All'osservazione del collega Calderisi che non comprende perché si dovrebbe dare la cittadinanza a bambini se i loro genitori non l'hanno richiesta, obietta che al contrario potrebbe trattarsi di un processo inverso, dal basso all'alto che, partendo dai minori, favorisca un processo di integrazione.
  Ritiene, infine, che ci sia l'urgenza di chiudere la discussione e di elaborare un testo condiviso, pur nelle differenti posizioni culturali che sono riflesse nel contenuto delle diverse proposte di legge. È inderogabile, infatti, dare una risposta alle questioni poste dall'immigrazione, porre fine a fenomeni di ghettizzazione come quello di Rosarno e dare vita a politiche di opportunità di crescita.

  Fabio MERONI (LNP) si dice convinto del fatto che la maggioranza intenda portare il provvedimento in esame all'attenzione dell'Assemblea e curioso di vedere come sarà possibile conciliare posizioni tanto divergenti quanto quelle che emergono dalle proposte di legge presentate e dagli interventi svolti.
  Per quanto riguarda il suo gruppo, ribadisce che esso è del tutto contrario al provvedimento, ritenendo che la legge sulla cittadinanza vigente vada bene e non debba essere cambiata e che il Paese abbia in questo momento altre priorità sulle quali intervenire. A suo avviso, la riforma alla quale si sta lavorando servirà da scorciatoia per gli stranieri che vogliono entrare in Italia anche senza il progetto di restarvi, tanto più che, come cittadini, potranno beneficiare, nel caso dovessero perdere il lavoro, dell'assistenza sociale a carico della fiscalità generale.

  Roberto RAO (UdCpTP) concorda con quanti sostengono che la cittadinanza dovrebbe essere il punto di arrivo dell'integrazione dello straniero, e non quello di partenza, e con quanti sottolineano l'importanza dell'elemento volontaristico nell'acquisizione della cittadinanza.
  Ritiene però anche che si debba ormai prendere atto del fatto che in Italia molti ragazzi stranieri vivono, nelle scuole, nello sport, negli oratori parrocchiali, la stessa vita dei ragazzi italiani, senza però essere cittadini italiani: si tratta di ragazzi che vogliono essere cittadini italiani perché si sentono e di fatto sono italiani; di ragazzi che spesso crescono in famiglie straniere nelle quali però si parla solo l'italiano. È per sanare questa discriminazione che è oggi necessario mettere mano alla riforma di una legge che era inadeguata già quando fu approvata venti anni fa, ma è nel frattempo divenuta anacronistica: una legge che accorda la cittadinanza ai figli degli italiani che nascono, vivono e lavorano all'estero, e che quindi non contribuiscono alla crescita economica del Paese, mentre non dà la cittadinanza agli stranieri che vivono in Italia, sono in tutto e per tutto identici agli italiani e contribuiscono in modo enorme all'economia italiana, come lavoratori dipendenti e come imprenditori.
  Auspica quindi che si possa trovare una soluzione il più possibile condivisa, superando le paure ed evitando di fare di questo tema così delicato un argomento da campagna elettorale.
  Conclude dichiarandosi personalmente favorevole a una soluzione di ius soli temperato, tendente ad attribuire la cittadinanza sulla base di una volontà e di una avvenuta integrazione e ad evitare l'utilizzo strumentale della norma da parte di chi non intenda restare in Italia.

  Pierguido VANALLI (LNP), premesso che non è stato il suo gruppo a chiedere la discussione del provvedimento e che l'accusa di voler cavalcare il tema per la campagna elettorale non può quindi essere mossa alla Lega Nord Padania, ribadisce che la sua parte politica è per il mantenimento della legge vigente, la quale non necessita di alcuna modifica. Osserva che nella sua esperienza di amministratore locale e di cittadino non riscontra alcuna Pag. 54discriminazione tra ragazzi italiani e ragazzi stranieri cresciuti in Italia: di fatto, fino al compimento del diciottesimo anno le loro vite sono uguali, dal momento che dal non essere cittadino italiano non deriva alcuna conseguenza pratica. A partire dal diciottesimo anno, poi, la legge vigente permette ai minori stranieri di acquistare la cittadinanza.

  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 18 luglio 2012. — Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

  La seduta comincia alle 15.20.

DL 89/2012: Proroga di termini in materia sanitaria.
Emendamenti C. 5323-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Doris LO MORO (PD), relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 e la nuova formulazione dell'emendamento 1.100 della Commissione non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE che modifica l'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea relativamente a un meccanismo di stabilità per gli Stati membri la cui moneta è l'euro, fatta a Bruxelles il 25 marzo 2011.
C. 5357 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 luglio 2012.

  Alessandro NACCARATO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Maria Piera PASTORE (LNP), pur comprendendo che il parere del Comitato riguarda solo aspetti di legittimità costituzionale e non di merito, esprime le perplessità del suo gruppo riguardo a tutti e tre i disegni di legge di ratifica all'esame.
  In particolare il trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES) comporta una rinuncia di sovranità che va al di là, a suo avviso, di quello che è consentito dalla Costituzione e crea una vera e propria immunità di giurisdizione. Va quindi ben valutato il costo per il nostro Paese dell'adesione a un trattato le cui rate ulteriori non sono quantificate. Il ratificarlo rappresenta un azzardo.
  Annuncia il voto contrario del suo gruppo a tutte e tre le proposta di parere del relatore.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), nell'annunciare il voto favorevole del suo gruppo alle proposte di parere del relatore, rileva come sia stata sottovalutata l'importanza del tema alla base dei tre disegni di legge di ratifica all'esame del Comitato. E infatti gli organi di stampa non hanno dato spazio alla loro approvazione da parte del Senato. Si corre il rischio di una scarsa consapevolezza delle conseguenze che comporta la ratifica di questi trattati.
  Sottolinea le rilevanti implicazioni costituzionali, non legate solamente alla riforma apportata alla Carta costituzionale Pag. 55sul pareggio di bilancio. Osserva che il meccanismo del fiscal compact ha impegni del tutto simili a quelli presi dal governo Berlusconi, di cui faceva parte anche la Lega Nord, con il Six Pack. Al governo Berlusconi va riconosciuto poi il merito dell'introduzione del meccanismo del calcolo degli indici.
  La sua opinione personale è che il nostro Paese non doveva aspettare gli impegni europei, ma doveva attuare già per proprio conto queste misure, al fine della riduzione di un debito pubblico e di una spesa pubblica da tempo divenuti insostenibili. Misure di cui il provvedimento sulla spending review è solo un primo avvio.
  I trattati implicano certamente una cessione di sovranità per la partecipazione a un'unione fiscale, bancaria e politica.
  Un altro aspetto che vuole evidenziare è che a suo avviso l'adesione a questi trattati comporterà problemi di governance e la conseguenza che determinate maggioranze che si sono avvicendate al Governo negli ultimi anni non saranno più possibili e potrebbero sorgere problemi interni anche al PdL e al PD. La stessa logica dell'alternanza, alla base del nostro sistema politico, potrà essere recuperata solo con l'attuazione di determinate riforme, come l'elezione diretta del Presidente della Repubblica sul modello francese. È l'unica ricetta possibile per conciliare il bipolarismo con gli impegni presi a livello europeo. Ritiene invece incompatibili con i trattati altre strade, come il ripristino delle preferenze, che riporterebbero a un sistema clientelare.
  Ribadisce, infine, la sua preoccupazione per la mancanza di consapevolezza dell'importanza dei tre disegni di legge di ratifica.

  Pierguido VANALLI (LNP), concorda sul fatto che il tema alla base dei tre disegni di legge di ratifica sia stato sottovalutato e che si è spostato l'interesse su questioni che forse non meritavano tanta attenzione o su temi come quello della cittadinanza ai minori stranieri affrontato dalla Commissione nella seduta odierna. Ci si preoccupa di regalare la cittadinanza mentre si regala l'Italia all'Europa.
  Ricorda che la Lega Nord, nell'esperienza del precedente governo, aveva deciso di convergere su alcuni temi nell'illusione di poter realizzare il federalismo fiscale. Si sarebbero potute evitare situazioni come quella odierna della Sicilia, che appariva già chiara non solo dagli articoli della Padania di alcuni anni fa, ma già da quanto scriveva Guido Calderoli nel 1958.
  Così è stata creata la nostra dipendenza dall'Europa. Su questo punto la Lega è sempre stata coerente e monotematica e non è stata ascoltata.
  Per queste ragioni ribadisce il voto contrario del suo gruppo alle proposte di parere del relatore sui tre disegni di legge di ratifica.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria, con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 marzo 2012.
C. 5358 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 luglio 2012.

  Alessandro NACCARATO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2), nelle cui premesse, per inciso, si richiama la legge costituzionale n. 1 del 2012, con la quale, in largo anticipo sui tempi previsti dal trattato in esame, si introduce nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio a tutti i livelli di spesa.

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  Maria Piera PASTORE (LNP), Giuseppe CALDERISI (PdL) e Pierguido VANALLI (LNP) rinviano alle considerazioni da loro svolte nel corso dell'esame della proposta di legge C. 5357.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (MES), con Allegati, fatto a Bruxelles il 2 febbraio 2012.
C. 5359 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 luglio 2012.

  Alessandro NACCARATO (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Maria Piera PASTORE (LNP), Giuseppe CALDERISI (PdL) e Pierguido VANALLI (LNP) rinviano alle considerazioni da loro svolte nel corso dell'esame della proposta di legge C. 5357.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Apprendimento delle specificità antropologiche, culturali e storiche delle comunità territoriali.
Nuovo testo C. 1428 Goisis.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Maria Piera PASTORE (LNP) relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, formula una proposta di parere favorevole con due osservazioni (vedi allegato 4).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.40.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Testo unificato C.4662 Valducci ed abb.

Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992.
C. 5118 Governo ed abb.

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