CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 luglio 2012
684.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 130

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 13.35.

DL 83/2012: Misure urgenti per la crescita del Paese.
C. 5312 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio 2012.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), invita il relatore a recepire, nella sua proposta di parere, alcuni rilievi. Il primo attiene, come già fatto presente nel corso della seduta precedente, al comma 5 dell'articolo 31 il quale consente che l'erogazione Pag. 131dei 70 milioni di euro per l'anno 2012, già previsti dalla legge di stabilità 2012 in favore dei policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali, avvenga senza la sottoscrizione del protocollo d'intesa tra università e regione, comprensivo della regolazione condivisa di eventuali contenziosi pregressi. A suo avviso, andrebbe ripristinata la normativa previgente, che contemplava il predetto protocollo d'intesa tra università e regione.
  Con riferimento alla disposizione di cui all'articolo 58 rileva poi che il decreto di cui al comma 2 dovrebbe essere adottato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, oltre che del Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, essendo la competenza di quest'ultimo – già prevista nel testo – meno rilevante rispetto a quella del Ministro del lavoro, in quanto la disposizione ha per oggetto la distribuzione delle derrate alimentari in favore degli indigenti che vivono in Italia.
  Rileva altresì l'opportunità di prevedere, sempre all'articolo 58 del decreto-legge, che sia consultata l'ANCI in merito alla distribuzione delle derrate alimentari agli indigenti mediante organizzazioni caritatevoli e di prevedere che le erogazioni effettuate in attuazione del programma annuale di distribuzione di cui al comma 2 vengano comunicate ai comuni ove hanno sede le organizzazioni caritatevoli beneficiarie.

  Gero GRASSI (PD), relatore, ritiene che i suggerimenti proposti dall'onorevole Miotto possano essere accolti.
  Alla luce dei questi ultimi, nonché della relazione svolta, formula una proposta di parere, favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 17 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 13.45.

Schema di decreto ministeriale concernente regolamento recante la disciplina delle modalità di elezione dei membri dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo da parte delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale e regionali.
Atto n. 489.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, l'11 luglio 2012.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA comunica alla Commissione che, ai sensi del comma 12 dell'articolo 20 del decreto-legge sulla spending review, in corso di conversione presso l'altro ramo del Parlamento, l'Osservatorio nazionale dell'associazionismo non sarà rinnovato oltre la scadenza del 2 agosto prossimo.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), prendendo atto dell'importante comunicazione resa dal sottosegretario Guerra, rileva tuttavia la necessità di procedere con l'espressione del parere sullo schema di decreto ministeriale in esame, dal momento che il decreto-legge non è stato ancora convertito e, dunque, vi è ancora spazio per apportarvi delle modifiche nonché per ripensamenti da parte dello stesso Governo.
  Fatta questa premessa, elenca una serie di punti che, a suo avviso, dovrebbero essere inseriti sotto forma di osservazioni nel parere che la Commissione si appresta Pag. 132a deliberare, al fine di contribuire al miglioramento del testo del provvedimento in oggetto.
  Segnala, in particolare, che all'articolo 1, comma 1, si dovrebbe aggiungere che le modalità di voto e di presentazione delle candidature siano sottoposte ad un parere vincolante dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo.
  Ravvisa altresì l'opportunità di privilegiare il livello nazionale nella suddivisione dei componenti da eleggere fra livello nazionale e regionale.
  Con riferimento all'articolo 2, evidenzia poi una serie di modifiche che a suo giudizio sarebbe necessario apportare: gli aventi diritto al voto nazionale dovrebbero coincidere con tutte le associazioni iscritte al registro; il termine «aderenti» andrebbe sostituito dal termine «soci»; andrebbe espunta, al comma 3, l'esclusione dei circoli affiliati e delle articolazioni territoriali; al comma 4, andrebbe eliminato l'obbligo di candidare almeno un rappresentante.
  Richiamando poi la disposizione di cui all'articolo 3, ritiene necessario prevedere che alle elezioni partecipino tutte le associazioni iscritte ai registri regionali.
  Con riferimento all'articolo 4, reputa opportuno che siano differenziate le date delle elezioni, prevedendo prima quella nazionale e poi quelle regionali, nonché che sia soppresso il comma 3, in quanto superfluo.
  Inoltre, in merito all'articolo 5, osserva che: al comma 1 andrebbe soppressa la parola «federazione»; al comma 2 si dovrebbe aggiungere un riferimento al «mondo dei saperi» per quanto riguarda la scelta dei sei esperti.
  Infine, ritiene che andrebbe aggiunto articolo che preveda l'istituzione di un organo di garanzia per eventuali ricorsi in fase elettorale.

  Paola BINETTI (UdCpTP), in relazione alla comunicazione resa dal sottosegretario Guerra, esprime tutto il proprio dissenso in relazione alla prossima soppressione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo, che ha appena avuto modo di apprendere dalle parole del sottosegretario Guerra. A tal proposito, rileva l'importanza e la vitalità del mondo dell'associazionismo, che costituisce la linfa vitale del sistema di welfare.
  Entrando nel merito del provvedimento in esame, ritiene che esso sia sotto certi aspetti migliorabile. In particolare, sarebbe opportuno prevedere che il diritto di elettorato attivo e passivo spetti a tutte le associazioni di promozione sociale.
  Rileva inoltre l'opportunità di privilegiare le associazioni che svolgono la propria attività sul territorio nazionale rispetto a quelle presenti a livello regionale, che nell'attuale formulazione dello schema di decreto ministeriale hanno lo stesso peso.
  Fa altresì presente che sarebbe opportuno chiarire meglio le modalità di elezione dei membri delle associazioni rappresentative a livello nazionale, in modo da evitare eventuali contenziosi.
  Segnala, infine, la necessità di coinvolgere l'attuale Osservatorio nazionale dell'associazionismo nella definizione del testo del decreto ministeriale in oggetto.

  Delia MURER (PD), esprimendo la totale condivisione per le proposte di modifica formulate dall'onorevole Miotto, dissente altresì dal comportamento del Governo, che prima ha trasmesso alle Camere lo schema di un decreto ministeriale concernente l'Osservatorio nazionale dell'associazionismo al fine di acquisire su di esso il parere delle competenti Commissioni parlamentari, per poi sopprimere l'organismo stesso attraverso un provvedimento successivo.
  Si tratta di un modo di procedere a suo avviso poco rispettoso delle prerogative del Parlamento, rispetto al quale ritiene che si debba comunque procedere nell'esame del provvedimento in oggetto, per una questione di rispetto verso il lavoro dei parlamentari.

  Andrea SARUBBI (PD) rileva l'anomalia della situazione, per cui il Governo comunica la soppressione di un organo dopo che sono trascorse due settimane dal Pag. 133momento in cui la Commissione ha avviato il dibattito sullo schema di decreto ministeriale concernente l'organo stesso.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) ritiene che, in considerazione dell'avvenuta violazione delle prerogative dei parlamentari, sia più dignitoso non prendere parte al prosieguo dei lavori concernenti il provvedimento in esame.

  Carmine Santo PATARINO (FLpTP) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi già intervenuti, evidenziando la gravità di quanto è accaduto, dal momento che si sono svolti la relazione introduttiva, gli interventi dei deputati, salvo poi scoprire che, in realtà, tutto il lavoro compiuto dalla Commissione si riferisce ad un organismo che il Governo ha deciso di sopprimere.
  Data la situazione venutasi a creare, ritiene che forse sarebbe il caso di chiedere alla presidenza di espungere il punto dall'ordine del giorno della Commissione.

  Luisa BOSSA (PD) dichiara che, per le ragioni già esposte dai colleghi che l'hanno preceduta, non parteciperà al voto, al fine di evitare di avallare comportamenti schizofrenici, per cui si esprime un parere che riguarda un organo che è stato soppresso da un altro provvedimento intervenuto nel frattempo.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che, fino alle dichiarazioni rese dal sottosegretario Guerra, la Commissione non possedeva elementi conoscitivi tali da consentirle di sapere dell'avvenuta soppressione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo. Al riguardo, rileva che si tratta comunque di una norma prevista da un decreto-legge che – benché già in vigore – potrebbe, al limite, non essere approvato dalle Camere oppure essere convertito con modificazioni.
  Pertanto, ritiene opportuno che la Commissione si esprima nella giornata odierna sullo schema di decreto ministeriale in oggetto, scadendo oggi il termine per l'espressione del parere.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA fa presente che, se la Commissione ha indubbiamente lavorato sul provvedimento in oggetto, il Governo ha fatto altrettanto, predisponendo anche un nuovo schema di decreto ministeriale, a seguito delle indicazioni formulate dal Consiglio di Stato. Pertanto, fino al 6 luglio è stato svolto un lavoro proficuo anche da parte del Governo.
  Ritiene altresì di dover precisare il fatto di aver appreso la notizia concernente la soppressione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo solo poco prima dell'inizio dell'odierna seduta della Commissione. A questo proposito, specifica che la richiamata norma di cui al comma 20 dell'articolo 12 del decreto-legge n. 95 del 2012 non contempla espressamente la soppressione dell'organo in esame, ma prevede che: «A decorrere dalla data di scadenza degli organismi collegiali operanti presso le pubbliche amministrazioni, in regime di proroga ai sensi dell'articolo 68, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le attività svolte dagli organismi stessi sono definitivamente trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni nell'ambito delle quali operano».
  Sulla base della predetta disposizione, è stato predisposto un elenco di organismi soppressi, tra cui quelli operanti nell'area delle politiche sociali: in quest'elenco figura, appunto, l'Osservatorio nazionale dell'associazionismo.

  Antonio PALAGIANO (IdV) comunica che, stante l'intervenuta soppressione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo, non prenderà parte al voto.

  Gero GRASSI (PD) ritiene che sia dovere della Commissione concludere l'esame dello schema di decreto ministeriale e pervenire, quindi, alla deliberazione di un parere. Contestualmente, il presidente della Commissione dovrebbe stigmatizzare il comportamento del Governo, evidenziando a quest'ultimo la necessità di informare tempestivamente il Parlamento Pag. 134quando, come nel caso di specie, vi siano due provvedimenti che contrastano tra loro.

  Lucio BARANI (PdL) annuncia che il suo gruppo approverà il parere sullo schema di decreto ministeriale in esame, esprimendo condivisione per i rilievi suggeriti dall'onorevole Miotto.
  Con riferimento alle obiezioni avanzate da molti colleghi intervenuti, fa presente che bisogna fare attenzione alle date: una è il 17 luglio, termine entro il quale scade la possibilità di deliberare il parere sul provvedimento in oggetto, altra data è il 2 agosto, termine oltre il quale, in applicazione della citata norma contenuta nel decreto-legge sulla spending review, l'Osservatorio nazionale dell'associazionismo cesserà di esistere.
  Data la fonte che la prevede, quest'ultima disposizione potrebbe essere modificata o addirittura soppressa nell'ulteriore corso dell’iter di conversione del suddetto decreto-legge.

  Carlo CICCIOLI (PdL), intervenendo a titolo personale, in dissenso dal proprio gruppo, annuncia che non parteciperà alla votazione del parere sullo schema di decreto ministeriale in oggetto, rilevando che, peraltro, il suo contenuto è stato, in generale, contestato dal mondo dell'associazionismo.

  Paola BINETTI (UdCpTP) annuncia che il suo gruppo parteciperà alla deliberazione del parere in oggetto, data l'importanza del provvedimento.
  Ritiene altresì che, contemporaneamente, la Commissione dovrebbe attivarsi al fine di manifestare pubblicamente il proprio sostegno al mondo dell'associazionismo e, quindi, alla sopravvivenza dell'Osservatorio in questione.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) condivide il ragionamento svolto dall'onorevole Grassi, ribadendo che, poiché la citata norma del decreto-legge sulla spending review non contempla espressamente la soppressione dell'organismo in oggetto ma contiene un principio che dovrà essere attuato attraverso l'adozione di ulteriori atti, vi sono margini per ritenere che tale soppressione non sia definitiva.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI), relatore, ritiene di non avere responsabilità, in qualità di relatore sul provvedimento in esame, circa la mancata conoscenza della soppressione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo, dal momento che lo stesso sottosegretario Guerra ha fatto presente di aver ricevuto l'elenco degli organismi che rientrano nella previsione di cui al comma 20 dell'articolo 12 del decreto-legge sulla spending review solo poco prima dell'inizio della Commissione, senza peraltro comunicare l'intenzione del Governo di ritirare lo schema di decreto, essendo venuta meno la materia oggetto del provvedimento.
  Fa presente, inoltre, di condividere molti dei rilievi formulati dai colleghi intervenuti nel dibattito, che potrebbero essere tradotti in altrettante osservazioni. Chiede pertanto al presidente Palumbo di poter disporre di un lasso di tempo sufficiente a consentire la predisposizione di un parere, alla luce dei suggerimenti proposti.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA, intervenendo sul merito dei rilievi formulati in relazione allo schema di decreto ministeriale in esame, fa presente che, in linea generale, il Governo è vincolato dalle indicazioni rivoltegli da parte del Consiglio di Stato, che ha prontamente recepito.
  In tal senso il Governo, nel recepire le indicazioni del Consiglio di Stato, ha riformulato gli articoli 2 e 3 dello schema di regolamento, privilegiando le associazioni «maggiormente rappresentative, cioè quelle composte da un numero di aderenti più ampio delle altre».
  Con riferimento, in particolare, all'esclusione delle articolazioni territoriali e dei circoli affiliati delle associazioni iscritte nel Registro nazionale, precisa che la ratio di tale esclusione vada ricercata nel fatto che le articolazioni territoriali e Pag. 135i circoli affiliati di una associazione di promozione sociale possono, a loro volta, essere autonomamente iscritti quali associazioni di promozione sociale nei registri regionali ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 383/2000.
  Risulta pertanto necessario mantenere un meccanismo di esclusione al fine di evitare possibili duplicazioni nel computo degli aderenti che falserebbe la reale rappresentatività associativa, nel senso di evitare che gli aderenti di una associazione nazionale possano essere computati due volte, la prima a livello nazionale e la seconda a livello regionale attraverso il circolo o l'articolazione territoriale di appartenenza.
  Rileva inoltre che il procedimento che ha portato all'adozione del presente schema di decreto ha visto la partecipazione dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo

  Giuseppe PALUMBO, presidente, accede alla richiesta del relatore di sospendere brevemente la seduta in modo da consentirgli di addivenire alla presentazione di una proposta di parere.

  La seduta, sospesa alle 14.40, è ripresa alle 15.10.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI), relatore, illustra la proposta di parere predisposta alla luce delle riflessioni emerse nel corso del dibattito (vedi allegato 2).

  Anna Margherita MIOTTO (PD), con riferimento all'osservazione di cui alla lettera d), fa notare che, se si sopprime la parola «almeno» permane comunque l'obbligo per ciascuna associazione di designare almeno un candidato.

  Donata LENZI (PD) si associa all'obiezione formulata dall'onorevole Miotto, evidenziando l'assurdità di un meccanismo che prevede la designazione di trenta membri e l'elezione di dieci.
  Si tratta, a suo avviso, di un sistema che non garantisce la trasparenza delle scelte.

  Francesco STAGNO d'ALCONTRES (Misto-G.Sud-PPA), con riferimento all'osservazione di cui alla lettera h), fa notare come non abbia senso prevedere l'opportunità per il Governo di scegliere i sei esperti non solo nel campo della ricerca scientifica ma anche «nel mondo dei saperi», locuzione dal significato di non facile interpretazione; a suo avviso, sarebbe assai più opportuno prevedere che tale scelta possa essere effettuata anche «tra personalità di chiara fama del mondo della cultura».

  Carla CASTELLANI (PdL) non condivide l'osservazione di cui alla lettera j), relativa all'opportunità di rivedere il criterio di qualificazione e quantificazione della platea degli aderenti alle associazioni tenendo conto del numero dei soci iscritti a ciascuna di esse, anziché del numero degli aventi diritto al voto, ritenendo che il criterio ivi suggerito sia più restrittivo se si assume come parametro il criterio della rappresentatività.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI), relatore, replica all'obiezione dell'onorevole Castellani facendo presente come, nella proposta di parere presentata, abbia cercato di privilegiare il criterio della rappresentatività inteso nel senso più ampio.
  Ritiene peraltro di poter accogliere i suggerimenti formulati, da ultimi, dall'onorevole Stagno d'Alcontres, nel senso di prevedere, alla lettera h), che «all'articolo 5, comma 2, valuti il Governo l'opportunità di scegliere i sei esperti non solo nel campo della ricerca scientifica ma anche tra personalità di chiara fama del mondo della cultura», nonché dalle onorevoli Miotto e Lenzi, nel senso di prevedere, alla lettera d), che «valuti il Governo l'opportunità all'articolo 2, comma 4, di prevedere che le associazioni non siano obbligate ma possano designare un solo candidato al fine di eliminare la discrasia Pag. 136tra questa disposizione e quella di cui al comma 1 dell'articolo 2 dello schema di decreto».

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come da ultimo riformulata (vedi allegato 3).

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa.
Atto n. 491.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine in titolo, rinviato nella seduta dell'11 luglio 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda alla Commissione di aver scritto, in base a quanto convenuto tra i vari gruppi, al Presidente della Camera e al Comitato per la legislazione, nonché di aver richiesto alla medesima Presidenza della Camera di assegnare lo schema alla I Commissioni per i rilievi di competenza, al fine di sciogliere la questione problematica concernente la legittimità della delega in base alla quale il Governo ha presentato lo schema di decreto legislativo in esame.
  In attesa che gli organi interpellati si pronuncino sul merito della questione, nulla osta, a suo avviso, al fatto che i deputati che intendano farlo possano intervenire sul merito del provvedimento.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che sarebbe preferibile rinviare il punto, in attesa che pervengano i suddetti chiarimenti.
  Ad ogni modo, auspica che la proroga della delega legislativa in base alla quale è stato adottato lo schema di decreto legislativo in oggetto sia inserita in uno dei decreti-legge attualmente in corso di conversione, in modo da dissipare ogni dubbio in ordine alla legittimità stessa di tale delega.

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) rileva che la discussione di questo provvedimento rappresenta un momento di confronto molto rilevante, che si augura possa portare a considerazioni che troveranno spazio nello stesso schema di decreto. Ha sempre pensato che per partire bisogna preparare per bene la valigia, ma con il riordino che ha in mente il Governo sembra che si intenda partire raccattando qua e la qualche cosa senza conoscere nemmeno la meta.
  Facendo poi, riferimento al fatto che se un ente presenta punti oscuri, relativi al patrimonio immobiliare fantasma, all'assenza di bilanci analitici, al buco nero del bilancio e a giochi di potere nel suo management, sarebbe opportuno prima fare chiarezza e poi razionalizzare. Invece in questo caso si è preferito stendere un velo su tutto questo, buttandolo nel dimenticatoio.
  Fa presente che la Ragioneria generale dello Stato in data 31 maggio 2012 si è espressa sullo schema di decreto legislativo in esame, per quanto attiene all'articolo 5 in materia di personale militare e all'articolo 6 in materia di personale civile. In particolare, sono stati richiesti chiarimenti al Governo sul comma 3 dell'articolo 5 riguardante il contingente ad esaurimento e il mancato riferimento alle dinamiche di stabilizzazione delle unità di personale militare richiamato, per evitare l'insorgere di contenziosi, o sulla gestione delle risorse civili, di cui all'articolo 6, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento delle risorse alla futura società di diritto privato per il trattamento economico del personale, o sul versante delle dinamiche del riassorbimento del personale della Croce rossa italiana presso enti e strutture. Queste sono soltanto una parte delle complesse riflessioni della Ragioneria di Stato, ma non sembra che siano state prese in considerazione nel predisporre lo schema di decreto.
  Osserva, poi, che soltanto pochi giorni fa il Commissario Rocca ha fatto pubblicare sul sito della Croce rossa una nota che intendeva fare chiarezza sui punti oscuri della questione e richiamare quanti sembrano essere stati sviati. Peccato che Pag. 137questa nota rappresenta la metafora di un ente allo sbaraglio, sul quale nemmeno il commissario – che teoricamente sarebbe chiamato a mettere ordine – è capace di dare risposte. Parla di logica clientelare che mai avrebbe dovuto trovare spazio all'interno della Croce Rossa. Ma poi si scopre che la sua società immobiliare fornisce funzionari per le società di proprietà della Croce rossa italiana. Poi esalta il lavoro dei comitati sul territorio che lavorano con impegno lontani dalle burocrazie romane e da un comitato centrale che non si è preso mai cura di loro. Ma forse dimentica i contributi che per anni il comitato centrale ha elargito. Così come gli oneri accessori per il personale impiegato nelle convenzioni, pagati per anni dal Comitato centrale permettendo di operare a livello territoriale con tariffe concorrenziali nell'ambito delle convenzioni. Ci sarà un motivo se alcune realtà locali possiedono cospicue risorse finanziarie mentre la cassa centrale sembra in costante sofferenza. Secondo il Commissario tale situazione di sofferenza finanziaria è da addebitare alla crisi e ai salari erogati da parte dello Stato. Se da un lato, poi, si invoca il realismo, dall'altro non può non considerarsi che procedere con la privatizzazione determinerebbe per la periferia un aumento di costi diretti, venendo a mancare ogni tipo di sostegno della sede centrale, con la possibilità che vengano a sfumare le convenzioni esistenti e quindi il futuro stesso della Croce rossa e delle sue funzioni. Ma uno dei punti più significativi si tocca quando si fa il parallelismo con le altre esperienze di Croce rossa, quando invece si dovrebbe sapere che gli altri paesi garantiscono finanziamenti alle società di Croce rossa adeguati alle funzioni da queste svolte, come ad esempio in Spagna dove la Croce rossa è finanziata con i proventi delle lotterie. E in Italia cosa accadrà ? Al riguardo, pur essendoci chiarezza di informazione – come confermano le parole del Commissario Rocca – ci sono ancora tante lacune, che di certo non verranno colmate con l'entrata in vigore di una legge.
  Ritiene necessario inoltre che sia fatta chiarezza sui legami esistenti tra il Commissario Rocca, le sue società e la Croce rossa italiana, nonché sui punti ancora oscuri delle gestione commissariale, come l'assenza di bilanci analitici, il presunto patrimonio immobiliare sommerso, la sussistenza di insolvenze e altre anomalie.
  A suo giudizio, pertanto, è necessario prioritariamente modificare gli articoli 5 e 6, tenendo conto delle osservazioni della Ragioneria generale. Chiede pertanto che venga riportata la gestione e la configurazione dell'impiego del personale militare in servizio continuativo e senza assegni entro parametri di legittimità, al fine di chiarire i ruoli, i gradi, i livelli di responsabilità e che non vengano ingenerati nei confronti di terzi confusioni sullo status militare rivestito. Chiede, inoltre, la futura collocazione del personale civile in un altro Ente, secondo una giusta prassi consolidata nel caso di ristrutturazione di enti, che invece non è prevista nel provvedimento in esame, che quindi non tutela adeguatamente i dipendenti civili.
  Infine, si evidenzia l'esigenza che la Croce rossa italiana continui ad essere un valido riferimento per le funzioni assistenziali e sociali che svolge e non un terreno per facili affari.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ribadisce che sarebbe preferibile evitare di entrare nel merito del provvedimento, quando si nutrono perplessità sulla legittimità della delega, perplessità che, peraltro, sembrano condivise, da quanto si apprende per le vie brevi, dagli organi chiamati ad esprimersi in merito.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, evidenzia che la Commissione non sta procedendo ad alcuna votazione, non intendendo essa esprimere un parere fino al momento in cui non sarà risolta la richiamata questione. Fatta tale premessa, ritiene tuttavia che non si possa impedire ad un deputato che voglia intervenire di esprimere il proprio punto di vista sul contenuto del provvedimento in esame, essendo questo stato regolarmente assegnato dal Presidente della Camera.

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  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

SEDE REFERENTE

  Martedì 17 luglio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni concernenti l'etichettatura dei farmaci contenenti gliadina e l'indicazione della presenza di lattosio, a tutela delle persone affette dal morbo celiaco.
C. 4894 Palagiano.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 luglio 2012.

  Antonio PALAGIANO (IdV), relatore, ricorda che nella seduta precedente l'onorevole Miotto aveva sollevato dubbi circa la possibilità di apporre il simbolo della spiga barrata sulle confezioni di farmaci contenenti gliadina, in considerazione dei costi che un'operazione del genere potrebbe comportare.
  Chiede, dunque, alla collega di sapere se nel frattempo abbia assunto delle informazioni al riguardo.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) replica all'onorevole Palagiano facendo presente di aver sollevato perplessità non solo con riferimento al simbolo della spiga barrata ma anche su altri aspetti della proposta di legge in esame. A suo avviso, tali dubbi potrebbero essere risolti attraverso lo svolgimento di audizioni informali di rappresentanti dell'AIFA, di cui pertanto fa richiesta al presidente della Commissione.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire in sede di dibattito preliminare, dichiara chiusa la discussione generale.

  Antonio PALAGIANO (IdV), relatore, condivide la proposta di approfondire l'istruttoria attraverso lo svolgimento di alcune audizioni informali, che auspica possano concludersi in tempi rapidi e svolgersi nell'ambito di un Comitato ristretto.

  La Commissione delibera, quindi, di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi, nell'ambito del quale procedere allo svolgimento di alcune audizioni informali.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme riguardanti interventi in favore delle gestanti e delle madri volti a garantire il segreto del parto alle donne che non intendono riconoscere i loro nati.
C. 3303 Lucà e C. 1266 Consiglio regionale del Piemonte.
(Rinvio del seguito dell'esame).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 22 maggio 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per il riconoscimento della guarigione e per la piena cittadinanza e l'integrazione sociale delle persone affette da epilessia.
C. 2060 Saltamartini e C. 4753 Nunzio Francesco Testa.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

Pag. 139

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 10 maggio 2012.

  Mariella BOCCIARDO (PdL) interviene al fine di svolgere una breve riflessione sulle proposte di legge in oggetto e, più in generale, sul problema dell'epilessia. Pur non essendo un medico, da quando nel 2007 è stata presentata la prima proposta di legge, ripresa, poi, dalla collega Saltamartini nel 2009, ha avuto modo di approfondire il tema con alcuni specialisti nel trattamento dell'epilessia.
  Rileva, quindi, che non sono in discussione le finalità delle due proposte di legge. Entrambe, in sintesi, intendono assicurare il miglioramento della qualità di vita delle persone affette da epilessia e delle loro famiglie, finalità che personalmente condivide e che considera tra l'altro di grande attualità. Ma dal punto di vista tecnico, medico e scientifico, le proposte di legge in esame mostrano a suo avviso carenze e inesattezze e pertanto ritiene che sarebbe utile svolgere un ciclo di audizioni per ascoltare gli specialisti della malattia.
  In particolare, ritiene che si dovrebbero affrontare e chiarire meglio alcune criticità quali la presa in carico degli affetti da epilessia, che deve essere fortemente multidisciplinare; le ultime frontiere delle terapie farmaceutiche con vantaggi e limiti ad esse connessi; il ruolo della chirurgia in caso di farmaco-resistenze; il riconoscimento della guarigione e il significato da dare al termine «guarigione»; la composizione e i compiti della Commissione nazionale epilessia prevista presso il Ministero della salute; il problema dell'impiego dei farmaci off label; la questione relativa al rilascio delle patenti, affrontata dal decreto legislativo n. 59 del 2011 ma non ancora risolta.
  Per le ragioni illustrate, propone che, prima di addivenire a un testo unificato delle proposte di legge in esame, si proceda con celerità ad un ciclo di audizioni informali.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ritiene che la via indicata dall'onorevole Bocciardo sia condivisibile, evidenziando che il punto focale nel caso dell'epilessia è comprendere se effettivamente sia possibile la guarigione di coloro che ne sono affetti, anche in relazione alla ricordata questione concernente il rilascio delle patenti.
  Poiché la discussione è aperta ormai da diverso tempo e non vi sono richieste di interventi nemmeno da parte del rappresentante del Governo, dichiara chiusa il dibattito di carattere generale e propone, pertanto, di procedere attraverso la costituzione di un Comitato ristretto nell'ambito del quale prevedere lo svolgimento di alcune audizioni, in modo da addivenire in tempi rapidi ad un testo unificato delle proposte di legge presentate.

  Paola BINETTI (UdCpTP), relatore, condivide la modalità di prosecuzione dell'iter del provvedimento indicata dal presidente Palumbo.

  La Commissione delibera, quindi, di nominare un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi, nell'ambito del quale procedere allo svolgimento di un ciclo di audizioni informali.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 17 luglio 2012.

DL 89/2012: Proroga di termini in materia sanitaria.
C. 5323/A Governo.

  Il Comitato si è riunito dalle 15.40 alle 16.

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