CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 luglio 2012
684.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 17 luglio 2012. — Presidenza del presidente della X Commissione Manuela DAL LAGO, indi del vicepresidente della X Commissione Laura FRONER, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. – Intervengono il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani, il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti, il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Guido Improta e il sottosegretario per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 10.10.

DL 83/2012: Misure urgenti per la crescita del Paese.
C. 5312 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 luglio 2012.

  Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che i relatori hanno ritirato il loro emendamento 14.9. Informa che il deputato Del Tenno ha sottoscritto i subemendamenti 0.67.018.63, 0.67.018.64 e 0.67.018.66.

  Alberto FLUVI (PD) propone di accantonare gli emendamenti Marinello 46.1 e Marchignoli 46.2, nonché l'articolo aggiuntivo Caparini 46.026.
  Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, a condizione che sia riformulato, mentre esprime parere contrario su tutti gli altri emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 46 e segnalati dai rappresentanti dei gruppi.

  Il Vice Ministro Michel MARTONE esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni accantonano gli emendamenti Marinello 46.1 e Marchignoli 46.2. Respingono quindi l'emendamento Moffa 46.4.

  Manuela DAL LAGO, presidente, ritiene opportuno sospendere brevemente la seduta, Pag. 5al fine di consentire a tutti i colleghi di approfondire il contenuto della riformulazione dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04 proposta dai relatori.

  La seduta, sospesa alle 10.20, è ripresa alle 10.30.

  Cesare DAMIANO (PD) accetta la proposta di riformulazione, avanzata dai relatori, dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, di cui è cofirmatario.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), intervenendo sulla proposta di riformulazione dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, fa presente come esso, pur costituendo un passo in avanti rispetto alla recente riforma del mercato del lavoro, lasci tuttavia irrisolti molti dei problemi.
  Si sofferma su alcuni aspetti ritenuti particolarmente problematici, quali la riduzione dei termini per il rinnovo dei contratti, che considera comunque insufficienti. Ritiene che i vincoli imposti dal Governo per l'emersione delle false partite IVA possa, in un momento di grande difficoltà economica, danneggiare la categoria dei lavoratori autonomi. Chiede, pertanto, ai colleghi della maggioranza di compiere un ulteriore sforzo al fine di superare le criticità della nuova disciplina del mercato del lavoro. Chiede altresì un chiarimento sulla copertura finanziaria delle misure previste dall'articolo aggiuntivo in esame, come riformulato.

  Alberto TORAZZI (LNP), associandosi alle considerazioni svolte dal collega Fedriga, invita i partiti della maggioranza a riflettere ulteriormente sulle modifiche da apportare alla legge n. 92 del 2012. Rileva, in particolare, come alla base delle nuova disciplina del mercato del lavoro vi sia una scarsa conoscenza dei meccanismi aziendali, in quanto è stata approvata una normativa che non risolve i problemi che si pongono dal punto di vista sia della produzione che dell'occupazione.
  A questo proposito, fa notare che le aziende più strutturate, in un momento di crisi economica come quello attuale, non intendono correre rischi, quindi decidono di spostare la produzione all'estero, in Paesi in cui il costo del lavoro è minore, con tutte le conseguenze negative che ne derivano per il mercato del lavoro italiano.

  Cesare DAMIANO (PD) rileva come l'articolo aggiuntivo Moffa 46.04 costituisca una valida soluzione di compromesso, corrispondente peraltro ad un impegno che i partiti che sostengono il Governo Monti avevano assunto all'atto dell'approvazione della recente riforma del mercato del lavoro, soprattutto nel senso di introdurre efficaci ammortizzatori sociali.
  Fa notare inoltre, anche in risposta al chiarimento richiesto dall'onorevole Fedriga, che tale riformulazione è condivisa dal Governo ed è stata verificata, per quanto concerne i profili finanziari, dalla Ragioneria generale dello Stato, per cui non vi sono dubbi sul fatto che le disposizioni da essa recate siano adeguatamente coperte.
  Entrando nel merito dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, fa presente che esso è senz'altro migliorativo delle disposizioni contenute nella legge n. 92 del 2012. In primo luogo, è prorogata di un anno l'entrata in vigore della normativa sulla mobilità. Ciò si tradurrà in un vantaggio specialmente per i lavoratori più deboli come gli ultracinquantenni e i lavoratori del Mezzogiorno. Un secondo aspetto migliorativo è costituito dalla riduzione dei termini tra un contratto e l'altro, che favorisce i lavoratori più giovani.
  Con riferimento poi al punto concernente le partite IVA, richiamato anche dal deputato Fedriga, con considerazioni di carattere critico, rileva come esso in realtà vada incontro all'esigenza di distinguere il lavoro autonomo autentico dal lavoro subordinato «mascherato». Osserva altresì che anche per il 2013 è stato congelato l'aumento dei contributi previdenziali relativamente alle partite IVA.
  Per queste ragioni, ribadisce la propria valutazione positiva della riformulazione proposta, evidenziando il valore sociale Pag. 6delle disposizioni ivi contenute che favoriscono, in particolare, le fasce di lavoratori più deboli.

  I deputati Amalia SCHIRRU (PD) e Elisabetta RAMPI (PD) sottoscrivono l'articolo aggiuntivo Moffa 46.04.

  Stefano SAGLIA (PdL) giudica condivisibile il contenuto dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04 che affronta correttamente taluni profili di criticità del mercato del lavoro. Precisa che si tratta di misure finalizzate a confermare l'utilizzo della cassa integrazione speciale, quale strumento non meramente assistenziale ma volto a salvaguardare il patrimonio di professionalità dei lavoratori. Con riferimento all'apprendistato, reputa opportuno che sia previsto anche nei casi di somministrazione a tempo indeterminato. Sul tema delle partite IVA, ravvisa l'esigenza di precisare i parametri utili per individuare il tipo di rapporto di lavoro sotteso allo strumento utilizzato, che deve essere collegato a progetti e obiettivi di medio termine e non al rapporto di lavoro dipendente. Esprime, altresì, preoccupazione per l'eccessivo onere delle aliquote applicate alle partite IVA e ritiene necessario evitare che, a causa di un sempre più elevato prelievo fiscale, i professionisti con partita IVA si trasformino, anche contro la loro volontà, in lavoratori dipendenti. Valuta, quindi, favorevolmente gli interventi sulle procedure concorsuali. A nome del proprio gruppo manifesta un orientamento favorevole all'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, come riformulato, pur sottolineando che si sarebbero potute introdurre modifiche più incisive.

  Giovanni FAVA (LNP) osserva che la nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, pur presentando aspetti condivisibili, appare estranea alle finalità perseguite dal provvedimento che dovrebbe recare esclusivamente misure urgenti per la crescita e lo sviluppo del Paese. Stigmatizzata la disomogeneità delle materie recate dal provvedimento d'urgenza, rileva che il tema del lavoro dovrebbe essere affrontato in connessione alle materie della fiscalità e alle problematiche relative al cuneo fiscale. Le norme recate dall'articolo aggiuntivo in oggetto assumono invece tutt'altro rilievo, denotano un'impropria valenza sindacale ed esprimono una sorta di banco di prova di mediazioni al ribasso interne alla maggioranza che sostiene il Governo. Rileva che non sono affrontati i nodi problematici del mercato del lavoro, relativi al costo del lavoro e alla contribuzione. Sollecita il Governo ad intervenire sulla riduzione del cuneo fiscale, che rappresenterebbe l'unica misura efficace per apportare benefici al sistema della imprese. Lamenta che il decreto-legge in esame non affronta le emergenze che affliggono il mondo delle imprese e dei lavoratori: l'eccessiva tassazione sul lavoro ed il tema degli esodati. Manifesta infine stupore per il sostegno da parte del gruppo del PDL alle politiche del Governo in materia di lavoro.

  Savino PEZZOTTA (UdCpTP), nel condividere le finalità perseguite dall'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, che sottoscrive, evidenzia la stretta correlazione tra le questioni dello sviluppo del Paese e il tema del lavoro, anche nei profili trattati dall'articolo aggiuntivo in esame. Esprime apprezzamento per l'intervento del deputato Damiano, che con buon senso e ragionevolezza ha colto l'esigenza di risolvere talune specifiche questioni che, se non affrontate in questa sede, rischiano di alimentare tensioni difficilmente sanabili. Concorda, peraltro, con la necessità di pervenire senza indugio ad efficaci soluzioni sulla questione degli esodati.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) dichiara di non condividere nel modo più assoluto l'assunto che le partite IVA rappresentino una categoria di lavoratori con condizioni più favorevoli rispetto ad altre.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo Moffa 46.04, come riformulato (vedi allegato).

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.07 che Pag. 7reca misure riconducibili alla flexsecurity, con la finalità di fornire risposte concrete alle problematiche sulla precarietà del lavoro. Precisa che l'articolo aggiuntivo prevede puntuali agevolazioni alle imprese che consentono di trasformare il contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, in cambio di una maggiore flessibilità di allocazione della forza lavoro nei processi produttivi o tra le strutture organizzative dell'impresa. Dichiara la propria disponibilità ad accettare eventuali riformulazioni del proprio articolo aggiuntivo che fino al comma 9 non presenta problemi di copertura.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, conferma il parere contrario espresso sull'articolo aggiuntivo Fedriga 46.07.

  Il Vice Ministro Michel MARTONE concorda con il relatore.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.07.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.010 volto a individuare una soluzione per la maggioranza dei cosiddetti «esodati». Sottolinea che vi è un gran numero di lavoratori che sfuggono ad ogni monitoraggio e che contribuiscono ad innalzare le cifre degli esodati ben oltre le quantificazioni contenute nel secondo decreto-legge relativo alla cosiddetta spending review, che l'INPS ha stimato nel modo più prossimo al dato reale. Ritiene che la reiezione del proprio articolo aggiuntivo rappresenterebbe una responsabilità per le forze politiche, in particolare per quelle che si sono sempre dichiarate a favore di politiche sociali a sostegno dei più deboli. Si dichiara, quindi, disponibile ad accettare un'eventuale riformulazione dell'articolo aggiuntivo, nel fermo intento di pervenire ad una soluzione positiva.

  Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea che per migliorare la capacità competitiva delle imprese italiane si dovrebbe ridurre la pressione fiscale, i costi energetici e quelli del lavoro, intervenendo altresì sulla concorrenza sleale. Osserva che, anche per effetto della crisi, si va rafforzando la tendenza ad una riduzione dei costi del lavoro attuata attraverso la diminuzione dei salari. Tale tendenza muove nella direzione di una «cinesizzazione» del mercato del lavoro in Italia, che si sta realizzando anche nel Nord del Paese e su cui si registra il silenzio e l'inerzia del Partito Democratico, che per tradizione dovrebbe essere vicino alle istanze di quel mondo. Il tema degli esodati, rappresenta a suo avviso solo l'ultima e più eclatante conferma di tale fenomeno.

  Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo in qualità di cofirmatario dell'articolo aggiuntivo 46.010, si sofferma sull'anomala composizione della maggioranza di Governo che ha dato sostegno a riforme improvvide, come quella del lavoro. Ritiene che vi siano tuttavia le condizioni per porre rimedio agli errori commessi, individuando formule di razionalizzazione della spesa pubblica che non consistano nel mero sacrificio imposto ad un elevato numero di lavoratori, quali i cosiddetti esodati, ma che siano il frutto di interventi mirati a valorizzare le risorse produttive del Paese e non a deprimerle creando insicurezza. Occorre, a suo avviso, distribuire le limitate risorse tra una platea più ampia di soggetti.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP), intervenendo a sua volta in qualità di cofirmatario dell'articolo aggiuntivo 46.010, ritiene che il Governo abbia trovato soluzioni troppo facili per fare cassa a spese dei lavoratori e sottolinea quanto il suo gruppo abbia operato per individuare strade alternative. Ritiene che, in luogo di lasciare senza reddito oltre duecentomila cittadini, si dovrebbe procedere ad una revisione della spesa per le pensioni di invalidità, riguardo alle quali sono note le situazioni di irregolarità, e a eliminare i numerosi casi di gestione clientelare delle risorse pubbliche.

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  Andrea LULLI (PD) intende ricordare, in riferimento al problema degli esodati, che nell'ambito del decreto-legge sulla spending review, attualmente all'esame del Senato, è stato introdotto un apposito intervento che mira alla risoluzione del problema. Ricorda poi, in generale, come dal 2007 al 2011 il rapporto tra debito e PIL sia passato dal 103 per cento al 120 per cento, ciò che testimonia la gravità della crisi in cui versa il Paese. Auspica, pertanto, come nell'esame del provvedimento si possa concretamente ragionare sul fatto che i lavoratori e le categorie più deboli possono essere salvaguardati soltanto se si mira a risolvere i problemi generali del Paese.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.010.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.011, raccomandandone l'approvazione. Ricorda come l'articolo aggiuntivo in esame tende ad allungare il periodo dell'Assicurazione sociale per l'impiego, ricavando le necessarie risorse finanziarie mediante la previsione di un contributo di perequazione sulle cosiddette pensioni d'oro.

  Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Fedriga 46.011, ricorda come le pensioni d'oro siano statisticamente più numerose nel settore pubblico, e come non sia più possibile, nell'attuale fase di crisi economica, chiedere ulteriori sacrifici al Nord per mantenere i ricchi del Sud che, nella specie, percepiscono tali pensioni, soprattutto in una situazione in cui il Sud sta trascinando nella voragine tutto il resto del Paese.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.011.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.012, di cui raccomanda l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.012.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.013 ricordando come improvvidamente il Governo abbia di recente aumentato il costo complessivo del lavoro, in una situazione che è divenuta sostenibile per le imprese.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.013.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il proprio articolo aggiuntivo 46.014, volto a modificare la recente riforma introdotta dalla legge n. 92 del 2012 in materia di contratto a tempo determinato.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fedriga 46.014.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra l'articolo aggiuntivo 46.015, di cui è cofirmatario, il quale, riproponendo posizioni ampiamente sostenute dal gruppo del Partito Democratico in occasione dell'esame della riforma del mercato del lavoro, è volto a rinviare l'entrata in vigore delle norme in materia di Assicurazione sociale per l'impiego.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Fugatti 46.015 e Pini 46.023. Accantonano l'articolo aggiuntivo Caparini 46.026 e respingono l'articolo aggiuntivo Caparini 46.027.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra l'articolo aggiuntivo Pini 46.029, che sottoscrive, ricordando come, fermi restando i criteri di ripartizione territoriale e le competenze regionali, esso ammetta, nell'ambito delle operazioni cofinanziate dal Fondo sociale europeo, le spese relative agli interventi per il ricollocamento di determinate categorie di lavoratori particolarmente colpite dalla crisi. Al riguardo, non comprende le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, anche perché la proposta emendativa non reca alcun onere per l'erario.

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  Manuela DAL LAGO, presidente, anche in considerazione dei lavori dell'Assemblea, propone di sospendere i lavori delle Commissioni alle 12.30, per riprenderli alle 13.30.

  Alberto TORAZZI (LNP) intervenendo sull'articolo aggiuntivo Pini 46.029, osserva come la sua approvazione darebbe la possibilità ai lavoratori esodati anche di frequentare corsi di riqualificazione, per favorire un loro ricollocamento lavorativo.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP), con riguardo all'articolo aggiuntivo Pini 46.029, non comprende le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, perché la proposta emendativa non reca alcun onere per l'erario, anche considerando che nel passato ci sono già state iniziative del genere.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Pini 46.029.

  Manuela DAL LAGO, presidente, sospende la seduta fino alle 13.30, avvertendo che i lavori delle Commissioni proseguiranno fino alle 15.30.

  La seduta, sospesa alle 12.30, è ripresa alle 13.35.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, propone di passare alla votazione degli emendamenti 8.3 dei relatori, cui è riferito un solo subemendamento e 8.4 dei relatori.

  Le Commissioni concordano.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sul subemendamento Soglia 0.8.3.1.

  Il Sottosegretario Guido IMPROTA concorda con il parere espresso dal relatore, esprimendo altresì parere favorevole sugli emendamenti 8.3 e 8.4 dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Soglia 0.8.3.1, nonché l'emendamento 8.3 dei relatori, nel testo subemendato. Approvano quindi l'emendamento 8.4 dei relatori.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 52.

  Il Sottosegretario Guido IMPROTA concorda con il parere espresso dal relatore.

  Giovanni FAVA (LNP) manifesta rammarico per la dichiarazione di inammissibilità del suo articolo aggiuntivo 52.056, poiché riteneva che sull'argomento dell'IVA di cassa vi fosse disponibilità da parte dei relatori a compiere un ulteriore approfondimento per rivedere la propria posizione, tanto da ritenere che fosse in preparazione una proposta da parte dei relatori.

  Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alla richiesta avanzata dal deputato Fava, riconosce come le problematiche concernenti i versamenti dell'IVA attraverso il metodo per cassa siano certamente meritevoli di attenzione, per le evidenti ricadute che tale questione determina per l'operatività delle imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni. Peraltro, in sede di valutazione sull'ammissibilità delle proposte emendative presentate, hanno dovuto, in applicazione dei criteri regolamentari, dichiarare l'inammissibilità di tutte le proposte che intervengono su tale materia, la quale non appare direttamente connessa con i contenuti del decreto-legge. Tuttavia, sottolinea come, qualora si registri l'unanime consenso di tutti i gruppi presenti in Commissione ad affrontare la questione, le presidenze potranno compiere un ulteriore approfondimento in merito.

  Giovanni FAVA (LNP) precisa che la sua puntualizzazione non era tesa a contestare la pronuncia di inammissibilità, ma si riferiva alla circostanza dell'interesse manifestato sul tema da vari gruppi e dai relatori.

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  Andrea LULLI (PD) fa presente che il suo gruppo è favorevole ad affrontare nuovamente il tema, anche per dare un segnale di fiducia alle imprese e agli artigiani.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) fa presente che anche il suo gruppo è favorevole alla proposta del presidente, ma osserva che vi sono anche altre proposte emendative dichiarate inammissibili che meriterebbero altrettanta attenzione, vista la loro importanza.

  Maurizio DEL TENNO (PdL) concorda sulla proposta del presidente, trattandosi di una questione che coinvolge piccole aziende di artigiani.

  Ignazio MESSINA (IdV) manifesta la disponibilità del suo gruppo ad una ulteriore valutazione della proposta emendativa, come proposto dal presidente, preannunciando però che nel prosieguo manifesterà l'esigenza di rivedere il giudizio di inammissibilità di un emendamento relativo ad una moratoria in agricoltura.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che le presidenze si riservano di compiere un'ulteriore riflessione anche con l'apporto del Governo sulla tematica relativa alla modifica della disciplina dei versamenti IVA attraverso il metodo per cassa. Ritiene, in tale contesto, che, in presenza di un generale consenso in merito, si potrà valutare ulteriormente anche la tematica evidenziata dal deputato Anna Teresa Formisano. Ritiene altresì che anche la questione segnalata dal deputato Messina potrà essere oggetto di ulteriori valutazioni.

  Stefania PRESTIGIACOMO (PdL) invita i relatori a valutare l'opportunità di accantonare i propri emendamenti 52.17 e 52.18, verificando la possibilità di una riformulazione. Condivide, infatti, la scelta di rinviare la data di applicazione del SISTRI. Ritiene invece che non si debba rinunciare ad un progetto in cui prima il Governo Prodi e poi il Governo Berlusconi hanno investito ingenti risorse e che permette di fronteggiare in modo adeguato le attività illecite connesse al traffico e allo smaltimento dei rifiuti.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, si dichiara disponibile a valutare ulteriormente gli emendamenti Prestigiacomo 52.17 e 52.18, qualora il Governo intenda rivedere il parere espresso su di essi.

  Il Sottosegretario Tullio FANELLI conferma il parere contrario espresso sugli emendamenti Prestigiacomo 52.17 e 52.18.

  Giovanni FAVA (LNP) condivide il parere reso dai relatori e dal Governo poiché ritiene che il sistema Sistri abbia già dimostrato la sua inapplicabilità in una situazione di difficoltà delle imprese.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) ricorda che la sua parte politica ha più volte espresso forti perplessità sull'attuazione di tale sistema di controllo, e non perché non ritenga importante un sistema di tracciabilità dei rifiuti, quanto per l'impatto che esso comporta sulle piccole e medie imprese, come spesso hanno testimoniato le associazioni imprenditoriali intervenute in audizione in Commissione. Dichiara pertanto di condividere il parere espresso dai relatori e dal Governo.

  Alessandro BRATTI (PD) ritiene che le misure recate dall'articolo in esame siano condivisibili, dal momento che non si tratta di una soppressione del sistema di tracciabilità dei rifiuti, ma di una sospensione di quanto è stato avviato. Ricorda che le normative europee obbligano comunque il nostro Paese a dotarsi di un sistema di tracciabilità dei rifiuti. Ricorda inoltre che la sua parte politica ha spesso criticato le modalità con le quali è stato realizzato il Sistri, un sistema complicato e attuato in modo affrettato, con un ingente dispendio di risorse, pur sostenendo la necessità di effettuare un valido contrasto alle attività relative al traffico illecito di rifiuti.

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  Stefania PRESTIGIACOMO (PdL) chiede chiarimenti al Governo e ai relatori sull'espressione di parere contrario formulato sui suoi emendamenti 52.17 e 52.18. In particolare chiede di sapere il motivo per cui il Governo si sia espresso in senso contrario dopo che, nella mattinata, in un incontro con il Sottosegretario De Vincenti, si era ipotizzata una riformulazione degli emendamenti.
  Ricorda inoltre che il sistema SISTRI fu voluto dal Governo Prodi proprio per operare una semplificazione delle pesanti procedure burocratiche relative alla tracciabilità dei rifiuti e contesta pertanto l'affermazione secondo la quale l'introduzione del sistema costituirebbe un appesantimento degli oneri amministrativi delle imprese interessate. Fa poi presente che il Sistri è anche un formidabile strumento di controllo dei fenomeni di evasione fiscale, consentendo ai ministeri di verificare la movimentazione dei rifiuti speciali e pericolosi fino a due anni indietro, possibilità oggi preclusa dagli attuali sistemi di registrazione dei dati, che obbliga le imprese ad una poco utile e defatigante certificazione cartacea. Ricorda come si era dato anche ascolto alle esigenze manifestate dal mondo delle imprese, prevedendo un avviamento graduale del SISTRI, a seconda delle dimensioni delle imprese, mentre il decreto-legge in esame fissa un'unica data di avvio al 30 giugno 2013. Con riguardo alle disposizioni recate dall'articolo 52 del decreto-legge in esame, osserva come non sia possibile sospendere per legge gli effetti del contratto stipulato tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la SELEX-SE.MA in data 14 dicembre 2009. Ricorda, al riguardo, come nell'occasione della stipula del contratto fu espresso da più parti grande apprezzamento per la tecnologia impiegata dall'azienda individuata come fornitrice. Ricorda, altresì, che fu anche prevista una riduzione delle sanzioni a carico dei soggetti inadempienti per il primo anno di funzionamento del SISTRI, onde facilitare l'applicazione del nuovo sistema, e fu anche prevista la possibilità per le piccole imprese e per gli artigiani e i lavoratori autonomi di utilizzare il sistema avvalendosi della cooperazione delle relative associazioni di categoria. Chiede, quindi, chiarimenti al rappresentante del Governo sulle disposizioni recate dall'articolo 52 del decreto-legge in esame, osservando come il sistema SISTRI non possa essere semplicemente eliminato. Chiede, inoltre, al rappresentante del Governo chiarimenti sul reperimento delle risorse finanziarie che dovranno essere utilizzate per adempiere agli obblighi di pagamento derivanti dal citato contratto con la società SELEX-SE.MA, considerato che la sospensione degli effetti del contratto non fa venir meno i relativi obblighi di pagamento.

  Ludovico VICO (PD), rivolgendosi al deputato Prestigiacomo, osserva come appaia ragionevole la ratio sottesa alle disposizioni recate all'articolo 52 del decreto-legge in esame. Rileva come, di contro, l'emendamento Prestigiacomo 52.17 preveda non una mera verifica, che allo stato delle cose si rende necessaria, bensì una vera e propria proroga.

  Il Sottosegretario Tullio FANELLI dichiara che il Governo ha intenzione di mantenere le finalità originali del sistema SISTRI, cercando di individuare la soluzione di funzionamento più efficiente per le imprese che lo dovranno utilizzare. Ricorda, poi, come la DigitPA, nel parere reso in ordine alle attività di verifica del funzionamento tecnico del SISTRI, abbia evidenziato come i principali elementi di costo erano in realtà di dubbia quantificazione, per cui si rende necessario per il Ministero effettuare una previa verifica di tali elementi. Ribadisce, quindi, il parere contrario alle proposte emendative presentate all'articolo 52 del decreto-legge in esame.

  Stefano SAGLIA (PdL), intervenendo a nome del gruppo del PdL, si associa alle considerazioni del deputato Prestigiacomo, rilevando come le disposizioni recate dall'articolo 52 del decreto-legge in esame rischiano di avere effetti negativi anche Pag. 12sulla salvaguardia dei posti di lavori dell'azienda SELEX-SE.MA.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prestigiacomo 52.17.

  Stefania PRESTIGIACOMO (PdL), intervenendo sul suo emendamento 52.18, rileva come la sospensione degli effetti del contratto prevista dall'articolo 52 del decreto-legge in esame porterà anche alla chiusura dell'azienda SELEX-SE.MA, con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro, fatto che configura una responsabilità molto grave del Governo. Osserva, più in generale, che tutte le esigenze manifestate dalle imprese in ordine all'avvio del SISTRI sono state accolte, ritenendo tuttavia che non si possa rinunciare al sistema, in quanto la tracciabilità del ciclo dei rifiuti costituisce un problema di rilevante interesse pubblico, che non può più essere ignorato. Rigetta, quindi, le affermazioni di alcuni colleghi, secondo cui il precedente Governo avrebbe tenuto un comportamento non corretto nelle procedure di affidamento del SISTRI.

  Ludovico VICO (PD), rispondendo al deputato Prestigiacomo, ricorda come abbia parlato nel suo intervento di ratio corretta delle disposizioni recate dall'articolo 52 del decreto-legge in esame, rammentando inoltre che il comunicato del Ministero dell'ambiente del 12 giugno scorso evidenzia che «il parere di DIGITPA solleva una serie di questioni in merito alle procedure seguite da parte del Ministero per l'affidamento a SELEX-FINMECCANICA della progettazione e realizzazione del SISITRI, in merito ai costi e al funzionamento del sistema» e che «le verifiche avviate richiedono tempi non compatibili con l'entrata in funzione del SISTRI il 1o luglio prossimo».

  Andrea LULLI (PD) osserva come nella discussione vadano nettamente separate, per un verso, la necessità di contrastare il traffico illecito dei rifiuti, che il Governo è tenuto a perseguire e, per altro verso, il fatto che il SISTRI abbia creato, per come è stato configurato, parecchi problemi all'operatività delle attività economiche del Paese. Rileva, infatti, come non si possa prendere a pretesto la giusta necessità di contrastare il traffico illecito dei rifiuti per acconsentire all'avvio di un sistema in presenza di dubbi sulle procedure di affidamento e di problematiche applicative non chiarite. Condivide, pertanto, l'opportunità di sospendere il contratto stipulato con l'azienda fornitrice, così come previsto dall'articolo 52 del decreto-legge in esame.

  Giovanni FAVA (LNP) osserva come si debba prendere atto che il SISTRI ha fallito nella sua missione, appesantendo il carico burocratico che grava sulle imprese. Al riguardo, rileva come si è partiti da un presupposto giusto per applicarlo però, in modo sbagliato, con effetti negativi anche sulla concorrenza sleale nel settore dello smaltimento dei rifiuti ad opera degli operatori stranieri.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prestigiacomo 52.18.

  Stefania PRESTIGIACOMO (PdL), intervenendo sull'emendamento Brugger 52.9, ribadisce che il sistema SISTRI non è mai entrato in funzione, essendo state poste in essere solo alcune prove applicative. Sottolineata infine l'eccellenza del gruppo italiano Finmeccanica, si rammarica che l'attuale Governo non intenda procedere nel processo di semplificazione e modernizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brugger 52.9.

  Giovanni FAVA (LNP) esprime apprezzamento per l'emendamento Di Biagio 52.6, volto a stabilire modalità di rimborso del contributo versato dalle imprese a favore del Sistri per gli anni 2010-2011. Ritiene, infatti, necessario che gli operatori possano recuperare somme versate a fronte di un servizio mai erogato.

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  Il Sottosegretario Tullio FANELLI osserva che la questione posta dall'emendamento Di Biagio 52.6 è rilevante e condivisibile. Ritiene, tuttavia, che si potrà procedere ad una eventuale restituzione delle somme versate per il Sistri solo a conclusione dei controlli che saranno effettuati sul sistema.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Di Biagio 52.6.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, propone di passare all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 10 e 11.

  Le Commissioni concordano.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Cambursano 10.1 e Cimadoro 10.2, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Margiotta 10.4, Romani 10.6, Mastromauro 10.7 e Galletti 10.8. Invita al ritiro dell'emendamento Bernardo 10.9, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Cimadoro 10.10, Galletti 10.11 e Fava 10.20. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Galletti 10.12 e Romani 10.19, i quali assorbirebbero l'emendamento Cimadoro 10.14. Propone quindi di accantonare l'emendamento Sereni 10.26, nonché sugli identici emendamenti Bernardo 10.22 e Fava 10.28, sui quali i relatori si riservano di predisporre una proposta di riformulazione. Esprime parere contrario sull'emendamento Garagnani 10.25, proponendo invece di accantonare gli articoli aggiuntivi Fava 10.09 e Romani 10.013.

  Il Sottosegretario Guido IMPROTA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cambursano 10.1.

  Ignazio MESSINA (IdV) chiede di riconsiderare il parere contrario espresso sull'emendamento Cimadoro 10.2.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cimadoro 10.2 ed approvano gli identici emendamenti Margiotta 10.4, Romani 10.6, Mastromauro 10.7 e Galletti 10.8.

  Stefano SAGLIA (PdL) sottoscrive l'emendamento Bernardo 10.9 che ritira.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Cimadoro 10.10 e Galletti 10.11.

  Giovanni FAVA (LNP) chiede ai relatori e al Governo di riconsiderare il parere contrario espresso sul proprio emendamento 10.20, soppressivo del comma 14 dell'articolo 10, che attribuisce a Fintecna o a società da questa interamente controllata le attività tecnico-ingegneristiche per fronteggiare le esigenze delle popolazioni colpite dal sisma del maggio 2012.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fava 10.20 ed approvano gli identici emendamenti Galletti 10.12 e Romani 10.19, risultando pertanto assorbito l'emendamento Cimadoro 10.14. Accantonano quindi l'emendamento Sereni 10.26, nonché gli identici emendamenti Bernardo 10.22 e Fava 10.28.

  Fabio GARAGNANI (PdL) chiede ai relatori e al Governo di riconsiderare il parere contrario espresso sul proprio emendamento 10.25 volto a prevedere uno stanziamento non inferiore a 15 milioni di euro per la messa in sicurezza e l'avvio dei lavori di restauro degli edifici di culto gravemente lesionati dal sisma del maggio 2012. Sottolinea, altresì, che il parere contrario appare in contraddizione con quanto recentemente sostenuto da rappresentanti del Governo in altre sedi parlamentari, a fronte della medesima richiesta.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, ritiene opportuno approfondire il contenuto dell'emendamento Garagnani 10.25, su cui ha espresso parere contrario, ritenendolo limitativo dell'autonomia Pag. 14dei commissari. Propone pertanto di accantonarlo.

  Le Commissioni concordano.

  Gianfranco CONTE, presidente, informa che la componente Alleanza per l'Italia del gruppo Misto, ha fatto pervenire le segnalazioni degli emendamenti con un ritardo di circa un giorno e mezzo. Pertanto, le presidenze, anche al fine di assicurare la necessaria parità di trattamento rispetto a tutti i gruppi, hanno ritenuto di non poter accogliere tali segnalazioni. Peraltro, le proposte emendative segnalate, riferite all'articolo 11, sono state oggetto di valutazione da parte dei relatori e del Governo.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, propone, concordi le Commissioni, di accantonare l'articolo aggiuntivo Mariani 11.04, esprimendo invece il parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 11.

  Il Sottosegretario Guido IMPROTA esprime parere conforme a quello del relatore.

  Ivano STRIZZOLO (PD) invita i relatori e il Governo a riconsiderare il parere contrario espresso sul suo emendamento 11.69 perché ritiene che esso, in una fase di difficoltà economica come quella che sta attraversando l'Italia, potrebbe innescare benefici effetti stimolando le attività produttive attraverso la incentivazione mirata degli adeguamenti antisismici, consentendo una emersione di attività non soggette a trattamento fiscale e, infine, dando una spinta all'occupazione, all'innovazione e alla ricerca. Ricorda poi che il suo emendamento tende a concentrare le risorse nelle zone classificate con sismicità 1 e 2, ad elevato rischio sismico, ed ha raccolto l'adesione di molti soggetti impegnati nelle piccole e medie imprese e delle associazioni industriali di Pordenone e Udine.
  Riguardo infine alla copertura finanziaria dell'emendamento, fa presente che esso deve intendersi produttivo di ulteriore gettito fiscale, tale che può considerarsi autofinanziato.

  Ermete REALACCI (PD) manifesta delusione per il parere contrario espresso dal Governo sul proprio emendamento 11.11, poiché recentemente il Ministro dell'ambiente aveva espresso una diversa posizione e quindi riteneva che il suo emendamento avrebbe potuto ottenere un parere favorevole.
  Ritiene infatti necessario che lo Stato compia un investimento per consentire ai cittadini di investire non solo sulla manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche e soprattutto per fare in modo che la propria casa consumi di meno da un punto di vista energetico e possa diventare, con i giusti interventi, più sicura rispetto al verificarsi di eventi sismici. Ritiene insomma necessario che il Governo fornisca un indirizzo più puntuale attraverso una modulazione degli incentivi, senza alterare l'entità dell'intervento in funzione anticiclica, evitando anche di dover ripetere nel futuro di doversi rammaricare per i mancati interventi di consolidamento antisismico.
  Invita pertanto il Governo a mantenere la spinta a favore del settore edilizio, ma a orientarla verso le misure di risparmio energetico e gli interventi antisismici.

  Karl ZELLER (Misto-Min.ling.), con riferimento al parere contrario espresso sul suo emendamento 11.28, invita i relatori e il Governo a modificare il loro orientamento, o in subordine a fornire un chiarimento in via interpretativa su un aspetto che fino al 1o gennaio 2012 era chiarissimo, ovvero che il tetto massimo della detrazione, pari a 48 mila euro, poteva riferirsi ai lavori effettuati in un condominio mentre la restante parte di altrettanti 48 mila euro poteva riferirsi ai lavori interni. Ritiene importante che i cittadini possano conoscere l'esatta entità degli incentivi su cui possono contare prima della programmazione degli interventi.Pag. 15
  Qualora il Governo confermasse questa interpretazione si dichiara disponibile a ritirare l'emendamento per trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Romani 11.4 e Fava 11.9, nonché l'emendamento Lanzarin 11.3.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, pur riservandosi una verifica in relazione all'emendamento Zeller 11.28, segnala che il parere contrario espresso dai relatori sulle proposte emendative riferite all'articolo 11 è motivato in primo luogo dalla insufficienza o dall'inidoneità delle coperture finanziarie indicate. Osserva altresì che le disposizioni recate dall'articolo in esame incrementano dal 36 per cento al 50 per cento la detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia e in ogni caso rappresentano uno stimolo importante per il settore.

  Ermete REALACCI (PD), intervenendo sul proprio emendamento 11.11, evidenzia che i problemi di copertura finanziaria indicati dal relatore Fluvi possono essere agevolmente superati. Segnala infatti come sia sufficiente, a risorse invariate, rimodulare l'agevolazione in modo da favorire gli interventi finalizzati ad un'edilizia di qualità e alla sicurezza antisismica, per dare un indirizzo ben preciso alla politica per il settore. Rinunciare a questa opportunità rappresenta, a suo giudizio, un atteggiamento di miopia da parte del Governo.

  Stefano SAGLIA (PdL), sottolinea la rilevanza del tema dell'efficienza energetica. Le misure che già sono state applicate hanno dimostrato che, anche sotto il profilo finanziario le minori entrate connesse alla detrazione sono state pressoché compensate dalle maggiori entrate derivanti dagli interventi di ristrutturazione. Invita pertanto i relatori a riconsiderare la questione, anche in considerazione del fatto che l'efficienza energetica deve essere perseguita prioritariamente nel settore dell'edilizia, anche con riferimento all'edilizia delle amministrazioni pubbliche.

  Alessandro BRATTI (PD), intervenendo sul proprio emendamento 11.45, sottolinea l'importanza di mantenere la detrazione del 55 per cento in relazione agli interventi per l'efficienza energetica. Condivide altresì le considerazioni svolte dai colleghi precedentemente intervenuti per quanto riguarda la rilevanza degli adeguamenti antisismici.

  Ivano STRIZZOLO (PD), sottoscrive l'emendamento Realacci 11.11.

  Alberto FLUVI (PD), relatore per la VI Commissione, essendo ormai prossimo il termine in cui si era deciso di concludere la seduta delle Commissioni, suggerisce di non proseguire ulteriormente nell'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 11, al fine di consentire ai relatori ed al Governo di approfondire maggiormente le questioni sollevate dai deputati intervenuti.

  Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che il deputato Favia ha sottoscritto l'emendamento Borghesi 15.2.
  Alla luce della proposta avanzata dal relatore per la VI Commissione, e nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 10 di domani.

  La seduta termina alle 15.25.

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