CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 luglio 2012
681.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

  Giovedì 12 luglio 2012. — Presidenza del Presidente della X Commissione Manuela DAL LAGO, indi del Presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. – Interviene il Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca.

  La seduta comincia alle 13.35.

Audizione del Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, sulle misure adottate per la crescita del Paese.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) e Gianfranco CONTE, presidente, intervengono sull'ordine dei lavori.

  Il Ministro Fabrizio BARCA svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Nel corso della relazione del Ministro intervengono, sull'ordine dei lavori, Giovanni FAVA (LNP), Marco PUGLIESE (Misto-G.Sud-PPA), Gianfranco CONTE, presidente, e Manuela DAL LAGO, Presidente della X Commissione.

  Il Ministro Fabrizio BARCA riprende la sua relazione.

  Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Giovanni FAVA (LNP), Luigi LAZZARI (PdL), Gianfranco CONTE, presidente, Giovanni LOLLI (PD), Marco PUGLIESE (Misto-G.Sud-PPA), Marco CAUSI (PD), Manuela DAL LAGO, presidente, *Gabriele CIMADORO (IdV), e Savino PEZZOTTA (UdCpTP).

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  Intervengono sull'ordine dei lavori Manuela DAL LAGO, presidente, e Gianfranco CONTE, Presidente della VI Commissione.

  Pongono quesiti e svolgono considerazioni Pierluigi MANTINI (UdCpTP), Aurelio Salvatore MISITI (Misto-G.Sud-PPA), Ignazio ABRIGNANI (PdL), Maurizio FUGATTI (LNP), Stefano SAGLIA (PdL), Ludovico VICO (PD), Alessandro MONTAGNOLI (LNP), cui risponde il Ministro Fabrizio BARCA.

  Gianfranco CONTE, presidente, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 12 luglio 2012. — Presidenza del Presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del Presidente della X Commissione Manuela DAL LAGO. – Intervengono il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti ed il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture ed i trasporti Guido Improta.

  La seduta comincia alle 15.35.

DL 83/2012: Misure urgenti per la crescita del Paese.
C. 5312 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che la Conferenza dei Presidenti dei gruppi, nella seduta di ieri, accogliendo la richiesta in tal senso avanzata dai Presidenti delle Commissioni riunite, l'avvio della discussione in Assemblea del provvedimento avrà luogo a partire dalla mattina di lunedì 23 luglio. Pertanto, come convenuto in sede di Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, l'esame in sede referente si concluderà nella seduta di venerdì 20 luglio, entro le ore 12.
  Avverte che, per un errore materiale in sede di presentazione, l'emendamento Saglia 3.10 era stato erroneamente riferito all'articolo 3, e, quindi, considerato irriferibile e non inserito nei fascicoli, mentre si riferisce all'articolo 13 del decreto-legge. Pertanto, tale emendamento deve intendersi presentato con il numero 13.23.
  Segnala altresì che, con riferimento alle proposte emendative dichiarate inammissibili nella seduta pomeridiana di ieri, sono state avanzate richieste di riammissione, relativamente:
   all'articolo aggiuntivo Abrignani 52.032, che interviene sul testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, in particolare, per quanto riguarda la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali;
   all'articolo Vico 52.050, il quale interviene sulla disciplina relativa alla protezione dei dati personali applicabile alle aziende che decidano di delocalizzare all'estero i call center, oltre ad escludere, in tal caso, l'erogazione dei benefici in materia di aliquote previdenziali previsti dalla legge n. 407 del 1990;
   all'articolo aggiuntivo Bernardo 52.0100, il quale reca una serie di modifiche all'articolo 3 del decreto – legge n. 2 del 2012, recante un'interpretazione autentica dell'articolo 185 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che esclude alcuni materiali residui di lavorazioni industriali o altri residui dall'applicazione della parte quarta del codice ambientale, oltre a modificare l'articolo 186 del medesimo codice ambientale, in materia di riutilizzo delle terre e rocce da scavo.

  Con riferimento agli articoli aggiuntivi Abrignani 52.032 e Vico 52.050, le Presidenze Pag. 5ritengono di dover confermare il giudizio di inammissibilità già espresso.
  Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivo Bernardo 52.0100, esso, per errore materiale, non era stato inserito nell'elenco delle proposte emendative inammissibili, sebbene identico all'articolo aggiuntivo Fava 52.0102, dichiarato inammissibile. In merito le Presidenze, dopo aver ulteriormente approfondito il contenuto di entrambe le proposte emendative, ritengono di confermare il giudizio di inammissibilità sia sull'articolo aggiuntivo Bernardo 52.0100, sia sull'identico Fava 52.0102.
  Segnala quindi come, sulla scorta di quanto convenuto in seno agli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, l'esame da parte delle Commissioni si concentrerà d'ora in poi sulle proposte emendative segnalate, nonché su quelle che saranno presentate dal Governo e dai relatori.

  Federico TESTA (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti, sottolinea in primo luogo l'importanza del suo articolo aggiuntivo 6.06 in materia di accelerazione dell'efficientamento energetico nelle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni. Osserva che l'efficienza energetica riveste un ruolo determinante nello sviluppo del Paese e che gli obblighi assunti dall'Italia nei confronti dell'Unione europea prevedono azioni significative nell'ambito del patrimonio pubblico, che, peraltro, presenta notevoli spazi per interventi di efficientamento. Rilevato che la pubblica amministrazione spesso non dispone di risorse che le consentono di affrontare le spese necessarie per gli interventi di efficientamento del proprio patrimonio, evidenzia che la sua proposta emendativa consente, anche in deroga alle regole di bilancio, di estendere agli anni successivi gli impegni di spesa relativi alle utenze energetiche, al fine di stipulare con soggetti terzi – che si assumono i relativi oneri – di contratti finalizzati all'efficientamento del patrimonio, sia attraverso interventi di efficienza energetica sia mediante impiego di fonti energetiche rinnovabili. Sottolinea che la deroga è giustificata dal fatto che le spese per forniture e prestazioni energetiche agli edifici della pubblica amministrazione sono sostanzialmente necessari e inderogabili anche quando per motivazioni contingenti o imprevedibili (aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, condizioni stagionali particolarmente inclementi, obsolescenza degli impianti) superano gli stanziamenti previsti a bilancio.
  Rilevato che il suo articolo aggiuntivo 6.06 prevede, comunque, per questi impegni un limite massimo del 95 per cento della spesa corrente, fa presente che si può ottenere un risparmio di spesa non trascurabile già nel corso della durata contrattuale: il risparmio diventerà strutturale al termine della durata contrattuale quando le opere e gli impianti realizzati rimarranno di proprietà ed uso esclusivo della pubblica amministrazione interessata.
  Con riferimento al suo emendamento 35.6, in materia di ricerca ed estrazione di idrocarburi, sottolinea la necessità di differenziare gli idrocarburi liquidi da quelli gassosi, in particolare per quanto riguarda le conseguenze di eventuali incidenti nel territorio. Ritiene, pertanto, che sia opportuno tenere conto di questa modifica proposta per regolare le attività di ricerca di prospezione e di coltivazione di idrocarburi con le necessarie precauzioni di tutela ambientale.
  Con riferimento ai suoi emendamenti all'articolo 37 (37.34, 37.36, 37.44, 37.51, 37.62, 37.75, 37.81,37.82 e 37.88), in materia di gare nel settore idroelettrico, osserva che la riduzione di dieci anni, da trentennale a ventennale, della durata delle nuove concessioni idroelettriche rischia di nuocere gravemente alle imprese del settore e di impedire l'accesso di nuovi operatori in un quadro di adeguata certezza normativa e di sostenibilità degli investimenti. Fa presente che in altri Paesi europei, quali Spagna e Francia, le concessioni idroelettriche hanno una durata fino a settantacinque anni, mentre in Svezia sono addirittura illimitate. Ritiene, pertanto, assolutamente adeguato il limite Pag. 6trentennale attualmente vigente, anche alla luce del fatto che la nuova disposizione introdurrebbe una situazione di palese disparità tra vecchie concessioni che scadranno nel 2029 e quelle già scadute, per le quali è stato annullato il diritto di prelazione inizialmente previsto. Ritiene che il mancato riconoscimento ai concessionari uscenti di un valore adeguato dei beni strumentali all'esercizio della concessione significa, di fatto, favorire l'ingresso di nuovi soggetti che potrebbero assicurarsene il godimento con un mero rilancio in fase di gara. Auspica, pertanto, che il testo del decreto-legge sia opportunamente modificato, permettendo una valorizzazione integrale del ramo di azienda, al fine di evitare che in un settore strategico del Paese possano fare ingresso grandi gruppi stranieri, che intervengono con capitali limitati e insufficienti rispetto al valore delle concessioni. Al riguardo, ricorda che il Ministero dello sviluppo economico non più di due anni fa, ha utilizzato per le concessioni nell'ambito della geotermia proprio il criterio del valore del bene, detratta l'usura, indicato nell'emendamento a propria firma e in altri volti a perseguire le medesime finalità.

  Giampaolo FOGLIARDI (PD) lamenta che è stato dichiarato inammissibile l'articolo aggiuntivo 28.02, a propria firma, che avrebbe permesso la rivalutazione dei beni di impresa. Sottolinea che tale proposta avrebbe determinato un maggiore gettito per l'erario. Ancor più importante sarebbe stato l'impatto di sostegno all'economia del Paese, dal momento che molte piccole e medie imprese si trovano in condizioni di difficoltà nell'accesso al credito per mancanza di garanzie patrimoniali, in quanto i beni immobili di cui dispongono sono iscritti in bilancio con valori irrisori.

  Marco CAUSI (PD) esprime un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento di urgenza in esame, pur nella consapevolezza che la soluzione della crisi richiede periodi lunghi.
  Sostiene quindi la particolare rilevanza delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica in materia di integrazione della disciplina relativa all'emissione di obbligazioni e di titoli di debito da parte delle società di progetto (cosiddetti project bond) e di reti di impresa, e l'opportunità che il Governo e i relatori li considerino con attenzione.
  Per quanto riguarda i project bond, ritiene meritorio che il Governo, che è costretto ad affrontare rilevanti problemi di finanza pubblica, voglia modificarne la disciplina, equiparandone il trattamento fiscale a quello dei titoli pubblici, in modo da sperimentare nuove modalità di finanziamento degli investimenti pubblici. Ritiene però che sia necessario uno sforzo da parte del Governo al fine di ampliarne la portata, soprattutto con riferimento alla realizzazione di infrastrutture idriche, poiché gli investimenti nel settore hanno registrato un blocco a causa della condizione di incertezza sulle tariffe. In questa situazione, i gestori idrici, che hanno bisogno di strumenti idonei alla raccolta di risorse finanziarie, potrebbero trovare nei project bond il necessario ausilio.
  Per quanto riguarda poi le reti di impresa, su cui intervengono alcuni emendamenti proposti dal Partito democratico, con particolare riferimento alle imprese subfornitrici, il cui ruolo è stato di recente rivalutato, in considerazione del fatto che, con la globalizzazione dei processi produttivi, si è assistito ad una segmentazione dei processi produttivi, che favorisce le imprese con una forte specializzazione. È peraltro necessario che tali imprese si inseriscano nella catena globale del valore, in una posizione vantaggiosa, quale è quella caratterizzata dalla vicinanza ai soggetti che immettono i prodotti nel mercato.
  Ricorda quindi che, come emerge da recenti indagini, svolte anche da Banca d'Italia, molte piccole imprese subfornitrici italiane, specializzate in determinati processi produttivi, siano già inserite nella catena mondiale di produzione di valore e come tra gli strumenti di incentivazione adottati negli ultimi anni il contratto di rete di impresa risulti il più efficace. Per questo motivo il proprio gruppo ritiene Pag. 7essenziale rafforzare questo strumento, sia sotto il profilo di una più netta definizione della configurazione giuridica, che peraltro non dovrebbe andare a discapito della flessibilità organizzativa, sia sotto il profilo dell'accesso ai mercati finanziari, anche attraverso il ricorso a strumenti quali i project bond, con un trattamento fiscale vantaggioso. Auspica pertanto che le proposte richiamate nel proprio intervento possano essere adottate, in considerazione del contributo che potranno offrire al rilancio dell'economia del paese.

  Pier Paolo BARETTA (PD), manifesta apprezzamento per la decisione delle Presidenze di giudicare ammissibili alcuni emendamenti precedentemente dichiarati inammissibili, in particolare quelli relativi alle questioni del lavoro, alla riqualificazione energetica dei motori degli autoveicoli e al traffico nella laguna. Ritiene poi di particolare interesse l'impegno ad invertire la tendenza attuale, rimettendo in moto i processi produttivi e, in particolare, la realizzazione di opere pubbliche, anche attraverso strumenti come la modifica della normativa in materia di project bond.
  Riguardo a questo profilo, sottolinea l'importanza di un emendamento relativo al tema degli incentivi fiscali per i consorzi pubblico-privato. Da simili forme di incentivazione, attraverso un meccanismo virtuoso che consenta la ripresa delle attività relative alla realizzazione di opere pubbliche, possono derivare anche maggiori entrate fiscali per lo Stato. Ritiene doveroso sottolineare questo profilo, al fine di anticipare eventuali obiezioni relative alla copertura finanziaria. Auspica quindi che il Governo e i relatori tengano conto di queste riflessioni nel momento dell'espressione del parere sugli emendamenti, in modo da rendere ancora più forte l'impulso che l'intervento legislativo in esame può fornire alla ripresa dell'economia del Paese.

  Tea ALBINI (PD), nel condividere i contenuti degli interventi dei colleghi Causi e Baretta, si sofferma in particolare sull'articolo 12 del decreto-legge, riguardante il piano nazionale delle città che, con una valenza pluriennale di sei anni, prevede una dotazione di appena 250 milioni di euro. Ritiene un simile stanziamento assolutamente insufficiente. Evidenzia in particolare l'esigenza di assicurare certezza di risorse ai progetti che saranno individuati. A tal fine sarebbe utile prevedere una selezione dei soggetti che accedono ai finanziamenti mediante appositi bandi. Potrebbe altresì essere utile, con particolare riferimento all'esigenza di rimettere in moto le attività edificatorie, avvalersi sia del contributo del soggetto privato che realizza l'opera sia del cofinanziamento da parte del comune interessato.

  Ludovico VICO (PD), intervenendo in materia di infrastrutturazione portuale, ricorda che il decreto-legge n. 225 del 2010 aveva stabilito, all'articolo 2, comma 2-undecies, che le previsioni di cui al comma 2-novies – afferenti alla revoca, entro il termine del 15 marzo 2011, dei fondi statali trasferiti o assegnati alle Autorità portuali per la realizzazione di opere infrastrutturali, a fronte dei quali non sia stato pubblicato o il bando di gara per l'assegnazione dei lavori entro il quinto anno del trasferimento o dell'assegnazione – non si applicassero ai fondi trasferiti o assegnati alle Autorità portuali per il finanziamento di opere in scali marittimi da esse amministrati ricompresi in siti di bonifica di interesse nazionale ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 426 del 1998.
  Evidenzia quindi che, con tale previsione, il legislatore aveva posto in atto una vera e propria deroga, per tali siti, alla regola contenuta nel precedente comma 2-novies, atteso che la realizzazione degli interventi infrastrutturali nei porti che siano siti di interesse nazionale (SIN) richiede sicuramente un maggior tempo rispetto agli altri. Qualora tale deroga venisse meno vi sarebbero riflessi negativi sullo sviluppo dei porti in cui le procedure per la realizzazione degli interventi infrastrutturali sono più complesse, più onerose e più lunghe, come è confermato Pag. 8anche nel decreto di nomina del commissario straordinario per il porto di Taranto, laddove si giustifica il ritardo nella realizzazione degli interventi proprio con il fatto che il porto di Taranto è sito SIN.
  Ritiene pertanto che se si dovesse verificare tale ipotesi, per il Porto di Taranto si potrebbe registrare la perdita dei finanziamenti relativi alla realizzazione del centro servizi polivalente, ai lavori di rettifica e allargamento della banchina di levante del molo San Cataldo e quelli destinati a cofinanziare un intervento più complesso inserito nell'elenco annuale 2012 relativo agli adeguamenti infrastrutturali di opere, attrezzature e impianti ai fini del miglioramento della sicurezza. La revoca di detti finanziamenti penalizzerebbe un porto che in quanto SIN è già svantaggiato rispetto agli altri porti proprio per la sua collocazione. Ciò sarebbe ancora più grave, se si pensa all'impegno assunto dall'autorità portuale con l'accordo per lo sviluppo del traffico di container nel porto di Taranto e il superamento dello stato di emergenza sociale, economica e ambientale, al quale sono stati destinati appositi finanziamenti, che potrebbero essere oggetto di revoca. In questa ipotesi sarebbe compromessa la realizzazione dell'accordo, oltre che la programmazione delle restanti opere già previste nei documenti programmatici dell'Ente. Inoltre, non è pensabile che, successivamente alla stipula di un accordo, che vede tra i suoi sottoscrittori lo stesso Governo, si possano introdurre modifiche normative; che avrebbero implicato una formulazione dell'accordo medesimo in termini molto diversi.

  Andrea LULLI (PD), concordando con le osservazioni del collega Causi, evidenzia l'importanza di rafforzare la natura giuridica delle reti di impresa per consentire l'utilizzo di strumenti di finanza innovativa. Si tratterebbe di un intervento idoneo ad offrire un importante sostegno al settore manifatturiero. Auspica pertanto che tale proposta possa essere accolta. Apprezza altresì la decisione delle Presidenze di rivedere l'iniziale giudizio di inammissibilità sugli emendamenti relativi alla mobilità elettrica. Al riguardo, richiama l'attenzione su un emendamento che permetterebbe di facilitare la trasformazione dei motori a benzina o a diesel in motori elettrici. Mentre in altri Paesi europei le modifiche in questione sono omologate con facilità, in Italia sono ostacolate da forti resistenze burocratiche. Il superamento di tali ostacoli offrirebbe un forte impulso ad un settore che può vantare in Italia numerose imprese di grande vitalità. Più in generale sottolinea che l'inserimento nel provvedimento in esame del testo elaborato dalle Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera in materia di mobilità elettrica permetterebbe di sanare un grave vuoto legislativo e di porre rimedio ad un ritardo che può determinare pesanti conseguenze negative per l'economia del Paese. Segnala infine, in relazione alle disposizioni recate dal decreto-legge in materia di gestione delle crisi complesse, l'opportunità di inserire strumenti che facilitino l'emersione del lavoro.

  Ivano STRIZZOLO (PD), evidenzia la situazione di grave difficoltà nella quale si trova il Paese, per cui è importante pervenire in tempi rapidi all'approvazione del provvedimento in esame e, al tempo stesso, migliorarlo ed integrarlo, in fase di esame parlamentare. Osserva infatti che, la ripresa dell'economia è condizione necessaria per rendere sostenibili i pesanti sacrifici che sono stati richiesti ai cittadini. Rispetto a tali finalità segnala l'importanza di una proposta emendativa a propria firma volta a sostenere l'adeguamento antisismico degli immobili destinati ad attività imprenditoriali. Richiama altresì all'attenzione del Governo l'opportunità di sopprimere il comma 3 dell'articolo 33, che differisce di 30 giorni l'applicazione delle disposizioni di revisione della legge fallimentare. Con riferimento all'articolo 54, ritiene opportuno che sia pienamente chiarito che le disposizioni in esso contenute, con le quali si introduce un filtro rispetto all'appello si applicano esclusivamente ai procedimenti civili, mentre non interessano i procedimenti tributari. Ricorda Pag. 9infine di aver presentato una proposta emendativa, dichiarata inammissibile, volta a contrastare pratiche di abuso del diritto con finalità di elusione fiscale. Ritiene che tale tema debba comunque essere preso in considerazione dal Parlamento e dal Governo.

  Stefano SAGLIA (PdL) sottolinea, anche a nome del proprio gruppo, l'esigenza di rafforzare i contenuti e l'efficacia del decreto-legge adottato dal Governo, in particolare per quanto concerne alcuni settori strategici per l'economia del Paese. In primo luogo richiama l'esigenza di un rilancio del settore dell'edilizia, che trarrebbe grande beneficio dall'approvazione di una proposta emendativa con cui si prevedono detrazioni per le compravendite mobiliari. Per quanto riguarda il settore energetico, rileva l'opportunità di misure quali la possibilità di estrarre quantitativi in stoccaggio di modulazione, da destinare ai soggetti che registrano un maggior consumo di gas naturale. Sempre in relazione al settore energetico, osserva che le disposizioni introdotte dal decreto-legge in relazione alla disciplina delle concessioni idroelettriche e delle relative gare di aggiudicazione, devono tener conto dell'esigenza di un appropriato equilibrio tra i poteri di intervento dello Stato e delle regioni. Sottolinea l'importanza delle semplificazioni in materia di ricerca, coltivazione ed estrazione di idrocarburi, per il rilevante impatto economico che possono assumere. Altrettanto importanti sono, a suo giudizio, le semplificazioni relative alle attività di bonifica, con particolare riferimento alle raffinerie e all'industria chimica. Infine osserva che è tempo di introdurre anche nell'ordinamento italiano una normativa che permetta lo sviluppo delle auto elettriche, attraverso la realizzazione delle infrastrutture di ricarica e, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, attraverso la previsione di misure incentivanti.

  Gabriele CIMADORO (IdV) segnala in via preliminare come il proprio gruppo abbia un atteggiamento critico nei confronti dell'impostazione complessiva del provvedimento in esame. Un efficace intervento a sostegno della crescita avrebbe richiesto risorse finanziarie molto più consistenti, che avrebbero potuto essere ricavate dalla lotta agli sprechi nel settore pubblico. Sul piano del metodo, auspica che l'esame parlamentare non si risolva, anche in questo caso, nella posizione della questione di fiducia, con l'effetto di impedire un confronto trasparente sulle misure contenute nel decreto-legge e di limitare la possibilità di apportare al testo adottato dal Governo integrazioni e miglioramenti. Passando all'esame dei contenuti, sottolinea in primo luogo l'esigenza di un piano energetico che individui le modalità con cui possono essere affrontati gravi problemi costituiti dal fabbisogno energetico del Paese e dall'elevato costo dell'energia. Rileva quindi come il settore dell'edilizia rappresenti un comparto particolarmente delicato e, al tempo stesso, un importante volano per tutta l'economia del Paese, anche in considerazione delle attività dell'indotto. Nel richiamare l'attenzione dei colleghi sulle condizioni di evidente difficoltà in cui versa il settore edilizio, segnala che la disciplina dell'IMU rappresenta una vera e propria gabella, fortemente vessatoria e tale da incidere negativamente sulle condizioni di competitività del mercato edilizio. Fa notare, quindi, che le misure predisposte dal Governo a favore delle ristrutturazioni edilizie rappresentano un segnale positivo, ma del tutto insufficiente; rileva che in una contingenza economica particolarmente difficile come quella attuale, le imprese edilizie sarebbero sicuramente disposte ad effettuare ulteriori ribassi nelle offerte di mercato nel caso in cui il Governo manifestasse disponibilità ad ampliare la soglia di accesso alle ristrutturazioni edilizie. In relazione al comparto dell'auto elettrica, evidenzia il pesante ritardo che l'Italia accusa rispetto agli altri partner europei in una fase in cui la filiera dell'automobile punta fortemente sull'elettrico come soluzione innovativa per il futuro. Rileva, quindi, la condizione di grave crisi in cui versa il settore agricolo, Pag. 10sottoposto tra l'altro, ad indebite pressioni e a forme di aggressione da parte della malavita. Reputa opportuno, al riguardo, che si proceda ad una tempestiva moratoria nei confronti delle richieste dell'Agenzia delle entrate, considerando del tutto insufficiente la mera dilazione in 72 mesi dei previsti adempimenti fiscali. Conclude avanzando rilievi critici in relazione alle previsioni sul lavoro femminile e giovanile, rispetto alle quali preannuncia la presentazione di emendamenti al testo in esame.

  Gianfranco CONTE, presidente, segnala che, successivamente all'espressione, da parte delle Presidenze, del giudizio di ammissibilità sull'articolo aggiuntivo 67.018 del Governo, sarà stabilito il termine per la presentazione dei subemendamenti a tale articolo aggiuntivo.
  Al fine di consentire ai relatori ed al Governo di approfondire il contenuto delle proposte emendative segnalate, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani, alle ore 10.

  La seduta termina alle 17.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 680 dell'11 luglio 2012, a pagina 51, seconda colonna, quarantunesima riga, la parola: «ammissibilità» è sostituita dalla seguente: «inammissibilità»